Serena Briotti, Lorella Camporesi
StoriaLab
E-Book di Storia
per la scuola secondaria di primo grado
Volume 1
© Garamond 2009
Tutti i diritti riservati
Via Tevere, 21 Roma
Prima edizione
Cod. ISBN
Volume 1
978_88_86180_50_4
2
S. Briotti – L. Camporesi
© Garamond 2009
StoriaLab
Sezione 1
Sezione1.
Dalla caduta dell’Impero
romano alla civiltà
altomedievale
Alla fine del IV secolo l’Impero romano è
definitivamente diviso in due parti. Dopo varie
invasioni l’Italia è occupata dai Longobardi. In Francia
si forma il regno dei Franchi; nasce l’Europa feudale.
L’Impero d’Oriente continuerà ad esistere fina al 1453.
™ Unità 1. L’Europa nell’Alto Medioevo
™ Unità 2. L’Islam e la sua diffusione
™ Unità 3. Il regno dei Franchi
™ Unità 4. L’Europa feudale
™ Unità 5. Decadenza e riforma della Chiesa
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S. Briotti – L. Camporesi
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Sezione 1
Unità1. L’Europa nell’Alto Medioevo
PREREQUISITI
OBIETTIVI
™ Conoscere i principali
avvenimenti della storia
romana fino al 395 D.C.
™ Comprendere le cause
della caduta dell’Impero
romano d’Occidente.
™ Conoscere i termini
specifici del linguaggio
storico.
™ Conoscere i territori in
cui si formarono i regni
romano-germanici
™ Saper collegare gli
avvenimenti storici.
™ Conoscere gli
avvenimenti dell’Impero
d’Occidente.
™ Saper utilizzare i
documenti storici.
™ Conoscere l’estensione
cronologica del
medioevo.
™ Conoscere il ruolo
politico e culturale
assunto dalla Chiesa.
Capitolo1
Il declino dell’Impero romano
1. Il sacco di Roma
L’imperatore Teodosio alla sua morte nel 395 d.C. lasciò l’Impero ai
suoi due figli: Arcadio e Onorio. Al primo diede l’Oriente con capitale
Costantinopoli e al secondo l’Occidente con capitale Ravenna; da quel
momento l’Impero fu governato da due differenti dinastie. La parte
orientale era economicamente più sviluppata, ma soprattutto era meno
soggetta alle incursioni dei barbari 1 ; la parte Occidentale era invece
sempre più debole e sempre più sottoposta al pericolo delle invasioni
barbariche.
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Termine con cui i Greci indicavano gli stranieri, perché quando parlavano sembrava
pronunciassero un suono “bar-bar” dato che non conoscevano la lingua greca, da qui nasce
il termine Barbaro.
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Sezione 1
I successori di Teodosio infatti, dovettero affrontare le incursioni delle
popolazioni germaniche.
I Germani erano originari dell’Europa settentrionale e a partire dal 500 a.C.
avevano iniziato a migrare verso sud-est. Erano suddivisi in diverse tribù,
abitavano in una vasta zona compresa tra il Mare del Nord e Mar Baltico, il
bacino reno-danubiano, il Mar Nero e il Don. Si suddividevano in:
• Germani orientali: Goti (Ostrogoti e Visigoti). Vandali, Burgundi ,
Longobardi e Svevi;
• Germani occidentali: Alamanni, Bavari, Franchi, Sassoni.
Erano popolazioni nomadi, la loro organizzazione politica e sociale era
semplice, ciascuna tribù era guidata da un capo eletto dall’assemblea dei
guerrieri. L’attività più importante per queste tribù era la guerra a scopo di
razzia, con la quale potevano ottenere tutto ciò di cui avevano bisogno. Non
avevano leggi scritte, le regole erano tramandate oralmente e la giustizia
veniva garantita dalla faida, legge che permetteva a chi aveva subito un
torto di vendicarsi personalmente.
Alla fine del IV secolo le popolazioni germaniche iniziarono a penetrare nei
territori dell’Impero perché spinti dalla popolazione Unna, che dalle zone
asiatiche si stavano spostando verso Occidente. Questa popolazione spinse
verso i territori dell’Impero prima gli Ostrogoti, che a loro volta spinsero i
Visigoti in Italia e, sotto il comando di Alarico, nel 410 giunsero a Roma e
la saccheggiarono. Questo evento causò grande impressione e passò alla
storia con il nome di Sacco di Roma.
In pochi decenni l’Impero romano perse numerosi territori:
• in Portogallo e parte della Spagna si stabilirono i Visigoti;
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Sezione 1
nel bacino del Rodano si fermarono i Burgundi;
nelle regioni del basso Reno e nella Gallia settentrionale (Francia
settentrionale e Belgio) si stanziarono i Franchi;
nelle isole britanniche si stabilirono gli Angli e i Sassoni;
In Africa settentrionale, in Sardegna e in Corsica si stanziarono i
Vandali;
Nella valle del Danubio e in Italia si formò il regno degli Ostrogoti,
come vedremo nei prossimi paragrafi.
Titolo della figura: I regni romano- barbarici alla fine del V secolo
2. Gli Unni
Gli Unni erano Mongoli di origine siberiana, la loro lingua era simile a
quella turca infatti, i loro discendenti sono proprio i Turchi. Erano una
popolazione nomade, vivevano in tribù, le leggi erano tramandate
oralmente e la loro economia si basava sulla razzia.
Nel 445 gli Unni guidati da Attila, soprannominato per la sua ferocia “
flagello di Dio”, si diressero verso la Gallia, ma furono sconfitti dal generale
romano Ezio. Successivamente invasero l’Italia, assediarono Aquileia,
saccheggiarono Milano e quando giunsero a Ravenna nel 452, una
delegazione inviata da papa Leone I Magno, offrì loro un tributo purché
non saccheggiassero Roma. Attila accettò e Roma fu salvata grazie
all’intervento del papa, perché gli imperatori d’Occidente non erano più in
grado di difendere l’Impero.
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Sezione 1
Attila oltrepassò le Alpi
e, mentre tornava in Bulgaria, morì.
Successivamente gli Unni furono battuti più volte così si ritirarono in Russia
dove si dispersero.
Capitolo2
Inizia il medioevo
1. La caduta dell’Impero romano d’Occidente
I romani ormai da molti anni arruolavano nel loro esercito elementi
germanici. Così durante il IV secolo crebbe il numero degli ufficiali di
origine barbarica, che salirono fino al comando supremo e che sempre più
spesso ottenevano più importanza dell’imperatore.
Nel 475 salì al trono Romolo, che, a causa della sua incapacità di
governare, fu soprannominato Augustolo. Egli dopo un anno di governo
fu deposto da Odoacre, un ufficiale germanico. Dopo Romolo non vi
furono più imperatori romani, finì così l’Impero romano d’Occidente; gli
storici considerano il 476 la data in cui termina l’ Era antica e inizia il
Medioevo, che durerà fino al 1492, quando Cristoforo Colombo scoprirà
l’America. Medioevo significa “ età di mezzo” , viene diviso in: Alto
Medioevo dal 476 all’anno mille; Basso Medioevo dall’anno mille
al 1492, anche se alcuni storici preferiscono come data finale il 1453,
quando Costantinopoli viene conquistata dai Turchi e finisce così
anche l’Impero romano d’Oriente. Questo periodo è importante perché si
sono sviluppate molte delle nostre tradizioni e soprattutto per il fatto che
sono nate le lingue nazionali: il francese, il tedesco e l’italiano, ecc., inoltre
è proprio in questi secoli che è nata la civiltà europea.
2. L’Impero romano d’Oriente
L’Impero romano d’Oriente comprendeva i Balcani meridionali, La Grecia e
le sue isole, l’Asia minore, la Siria, la Palestina e l’Egitto; a differenza di
quello d’Occiedente era rimasto unito e aveva saputo frenare le invasioni
barbariche. La capitale di questo Impero era Costantinopoli, luogo dove
prima sorgeva l’antica città greca Bisanzio, per questo motivo è detto
anche Impero Bizantino. Qui si parlava il greco, l’Imperatore aveva sia il
potere politico, sia militare, sia religioso e veniva chiamato basileus.
L’Impero bizantino sopravvivrà fino al 1453, quando giungeranno i Turchi.
Nel 527 a Costantinopoli regnava l’imperatore Giustiniano, che tentò di
riconquistare i territori occidentali occupati dai barbari. Si scontrò così con i
Vandali e li scacciò dall’Africa e dalle isole italiane; successivamente andò
contro gli Ostrogoti in Italia. Dopo una lunga e sanguinosa guerra, detta
greco-gotica, che durò dal 535 al 553, i bizantini riuscirono a sconfiggere
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Sezione 1
gli Ostrogoti e l’ Italia fu dichiarata provincia dell’Impero d’Oriente. Il
governo fu affidato a un esarca che si stabilì a Ravenna.
Giustiniano s’impegnò anche per riaffermare i valori della civiltà romana
infatti, fece scrivere da dei letterati presso la sua corte una raccolta di tutte le
leggi romane, il Corpus Iuris Civilis, esso raccoglie tutte le leggi romane
insieme alle sentenze e agli scritti dei più grandi giuristi dell’epoca romana e
ancora oggi è alla basa del diritto di numerose nazioni europee.
L’arte bizantina
L’arte bizantina si ritrova
soprattutto nelle chiese e nelle
grandi basiliche. L’abilità
principale degli artisti bizantini
era il mosaico infatti le chiese
bizantine hanno intere pareti
decorate con pezzetti di pietra o
vetro colorato che disegnano
figure della religione cristiana.
Questa tecnica si può ammirare
a Ravenna nella chiesa di
Sant’Apollinare Nuovo.
L’imperatore Giustiniano
3.La nascita del monachesimo
Dalla fine del III secolo alcuni cristiani del Medio Oriente decisero di
allontanarsi dai grandi centri abitati e dalla società per vivere in luoghi
solitari dedicandosi alla preghiera e alla meditazione, solo così pensavano di
poter seguire profondamente gli insegnamenti di Gesù; furono per questo
detti eremiti (dal greco eremos, “deserto”).
Altri invece si riunirono in zone isolate in piccole comunità con a capo un
abate e si dedicavano, oltre che alla preghiera e alla meditazione, anche a
piccoli lavori. Questi furono chiamati cenobiti (dal greco koinobios, “vita
comune”). Essi vivevano in monasteri e la loro giornata era disciplinata da
delle norme dette Regola. Sia i cenobiti, sia gli eremiti presero il nome di
monaci (dal greco monos, “solo”) e diedero avvio al monachesimo.
Durante il IV secolo il monachesimo si diffuse anche in Europa soprattutto
grazie a San Benedetto da Norcia (480-546). Egli, dopo essere stato un
monaco eremita, nel 529 fondò un monastero a Montecassino, in Lazio,
dove scrisse la Regola, che poi fu adottata da molti monasteri. Essa scandiva
la vita dei monaci, dedicando determinate ore della giornata alla preghiera
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Sezione 1
e altre al lavoro infatti, alla base della regola benedettina si trova la frase
latina: “ ora et labora”, cioè “Prega e lavora”. La preghiera occupava circa
quattro ore; la lettura dalle due alle quattro ore; il lavoro dalle cinque alle
otto ore. Si mangiava una volta al giorno d’inverno e due d’estate. Tra le
attività svolte dai monaci aveva molta importanza la coltivazione dei campi.
Molto rilevante per la trasmissione della cultura fu il lavoro dei monaci
amanuensi, che trascrivevano le antiche opere greche, latine e religiose su
pergamene, inoltre decoravano i fogli con miniature, splendide
illustrazioni di momenti di vita di Gesù, dei santi, di vita quotidiana,
vegetali o animali. Spesso venivano decorate anche le lettere iniziali di ogni
capitolo o paragrafo.
Grazie all’opera degli amanuensi sono giunte fino a noi opere che altrimenti
sarebbero andate perdute.
Ben presto i monasteri divennero un punto di riferimento per la
popolazione che viveva nei paesi vicini. Infatti in caso di epidemie, carestie
o guerre i monaci offrivano aiuto e riparo dentro le mura del monastero.
Per tutti questi motivi i monasteri durante il medioevo furono dei centri
culturali ed ebbero un’importante ruolo sociale ed economico.
L’ATTIVITA’ DEGLI AMANUENSI
Uno dei luoghi più importanti del monastero era lo scriptorium.Qui gli amanuensi
trascrivevano i testi sacri e le opere latine e greche. Il libro scritto a mano dai monaci si
chiamava codice, era formato da fogli di pergamena cuciti. La pergamena era fatta
con la pelle di pecora, capra, montone o vitello e levigata con una pietra pomice in
modo da renderla lisca.
L’inchiostro usato era il nero o il rosso; per le decorazioni si
utilizzava anche il verde, l’azzurro, l’oro e l’argento. Per
scrivere si servivano di una piuma d’oca appuntita che
intingevano nel calamaio. Per cancellare eventuali errori
raschiavano le parole sbagliate con un raschietto. Di solito il
monaco che scriveva non era lo stesso che minava. Il copista
lasciava sul foglio uno spazio bianco per farlo poi riempiere
dalla miniatura. Le copertine dei codici erano molto belle
infatti erano in avorio o oro con pietre preziose.
Il lavoro di copiatura era molto lungo e faticoso, per una
Bibbia ci voleva un anno intero di lavoro e molte persone.
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Sezione 1
4. Mappa concettuale: nascita regni romano-germanici
Impero romano
Occidente cade
nel 476
Oriente sopravvive
fino al 1453
Si formano regni
romano germanici
Impero Bizantino:
Giustiniano
Scrive
il corpus iuris civilis
Nasce il monachesimo
San Benedetto da Norcia
Amanuensi
Regola
Ora et labora
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HAI IMPARATO CHE…
™ L’Impero romano d’Occidente cade nel 476 d. C. e
si formano i regni romano-germanici
™ In Oriente nasce l’Impero Bizantino
™ Giustiniano fu un imperatore d’Oriente e scrisse il
Corpus iuris civilis. Inoltre cercò di riconquistare
territori occidentali occupati dai barbari.
™ Alla fine del III secolo nasce il monachesimo.
NOTE
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Sezione 1
Unità2. L’ISLAM E LA SUA DIFFUSIONE
PREREQUISITI
OBIETTIVI
™ Conoscere i termini
specifici del linguaggio
storico.
™ Conoscere quando e
dove si sviluppò la
religione islamica;
™ Saper collegare gli
avvenimenti storici.
™ Conoscere la
predicazione di
Maometto;
™ Saper utilizzare i
documenti storici.
™ Conoscere i territori in cui
si diffuse l’Islam
Capitolo1.
Gli Arabi
1. la popolazione araba
La penisola arabica è bagnata a ovest dal Mar Rosso, a sud e a est
dall’oceano Indiano e a nord-ovest dal mar Mediterraneo. E’ un
territorio grande circa un terzo dell’Europa, prevalentemente desertico e
solo in alcune zone si trovano le oasi, zone ricche di acqua in cui è possibile
la coltivazione, che divennero presto importanti città, abitate da ricchi
mercanti; fra queste si distinse particolarmente La Mecca.
Nel VII secolo questo territorio era abitato dai beduini, popolazione
nomade, che viveva di commercio e razzie e come mezzo di trasporto
utilizzava il dromedario, soprannominato “la nave del deserto” per il fatto
che è un animale in grado di sopravvivere anche otto giorni senza bere, in
luoghi particolarmente caldi.
I beduini commerciavano con l’estremo Oriente sete, metalli preziosi,
gemme, spezie e profumi.
Questa popolazione era divisa in tribù formate da più famiglie con a capo
uno sceicco, scelto fra i più valorosi. La loro religione era politeista, ogni
tribù aveva le proprie tradizioni e divinità legate soprattutto al mondo della
natura, tra queste divinità vi era anche Allah. Il santuario più importante
dedicato ad Allah si trovava a La Mecca, dove c’era la Kaaba, un edificio a
forma di cubo in cui era conservata la pietra nera, probabilmente un
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Sezione 1
meteorite proveniente dallo spazio, che gli Arabi ritenevano fosse stata
mandata dagli dei. A La Mecca si recavano numerosi pellegrini per adorare
la pietra nera e gli altri idoli conservati nel tempio.
Le popolazioni che vivevano lungo le coste e quelle delle città conobbero
altre civiltà e spesso subirono l’influenza di due religioni monoteiste:
quella ebraica e quella cristiana.
La penisola arabica nel VI secolo d.C.
2. La predicazione di Maometto
Maometto nacque nel 570 circa, da una famiglia beduina politeista, ma
rimase presto orfano, così fu cresciuto dallo zio, che era un mercante.
Maometto seguì lo zio nei suoi spostamenti in Siria. Palestina e
Mesopotamia e questo gli perm9ise di conoscere la religione ebraica e
cristiana.
Nel 610 iniziò la sua predicazione. Egli disse di aver avuto una visione in cui
l’arcangelo Gabriele gli aveva rivelato che Allah era l’unico Dio e lo
aveva nominato suo profeta. Iniziò così a predicare una nuova religione
monoteista che chiamò musulmana ( in arabo muslin significa
“sottomesso a Dio”), infatti l’uomo deve sottomettersi completamente ad
Allah, tale sottomissione in arabo è detta islam, perciò questa religione è
detta anche islamica.
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Sezione 1
Maometto ebbe molti seguaci, ma ciò infastidì i ricchi mercanti de La
Mecca che temevano che la predicazione monoteista di Maometto avrebbe
diminuito le vendite dei numerosi oggetti sacri ai pellegrini. Perciò nel 622
costrinsero Maometto e i suoi seguaci a fuggire da La Mecca e a rifugiarsi a
Medina. I musulmani chiamarono questo evento Egira e da questa data
contano gli anni del loro calendario.
Nel 630 Maometto riuscì a tornare a La Mecca grazie all’aiuto dei suoi
sempre più numerosi fedeli. La predicazione di Maometto e la fede islamica
si diffuse in tutta l’Arabia tanto che nel 632, quando morì Maometto, si può
dire che tutta la penisola si era convertita.
3. I precetti della religione islamica
Gli insegnamenti di Allah sono raccolte nel Corano, testo sacro della
religione islamica. Nel Corano oltre alle prescrizioni religiose ci sono alcune
regole riguardanti la vita sociale che i musulmani devono seguire nella loro
vita per poter accedere al Paradiso. Queste regole sono dette “ cinque
pilastri” dell’Islam:
- i fedeli devono testimoniare che esiste un unico Dio, Allah, clemente e
misericordioso e il suo profeta è Maometto;
- devono pregare cinque volte al giorno, rivolti verso La Mecca e ogni
venerdì, giorno festivo, devono recarsi alla preghiera comune nelle
moschee;
- Rispettare il mese del Ramadan, durante il quale devono digiunare
dall’alba al tramonto;
- fare l’elemosina verso i più poveri;
- compiere almeno una volta nella vita un pellegrinaggio a La Mecca.
Ogni musulmano ha inoltre il dovere di combattere la “guerra santa ( Jihad)
contro gli infedeli; chi sacrifica la propria vita in questa guerra riceverà la
beatitudine eterna.
Sunniti e Sciiti
Quando Maometto morì nel 632 non nominò il suo successore così tra i suoi
fedeli vi furono contrasti per scegliere chi avrebbe dovuto prendere il suo posto.
Fu scelto un califfo tra i suoi seguaci, ma Alì, genero di Maometto, rivendicò il
potere. Vi furono scontri tra le fazioni e Alì fu ucciso. I seguaci di Alì però si
unirono in una nuova comunità, gli sciiti, contrapponendosi all’altra fazione,
quella dei sunniti. La maggior parte dei mussulmani oggi è sunnita, gli sciiti
abitano soprattutto in Iran e in Iraq. I sunniti affermano che per la loro religione
hanno valore sia gli insegnamenti di Maometto, sia il Corano; gli sciiti seguono
solo gli insegnamenti del Corano.
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4. Le conquiste degli Arabi
A Maometto succedettero i califfi ( che in arabo significa “successori”)che
ebbero sia autorità politica, sia religiosa. Essi guidarono gli arabi alla
conquista di nuovi territori infatti, tra il 634 e il 644 conquistarono
importanti province dell’impero bizantino come la Siria, la Palestina e
l’Egitto. In seguito distrussero l’impero persiano, occupando la
Mesopotamia e la Persia. Nel 711 gli Arabi sotto la guida degli
Omayyadi, famiglia che prese il potere dopo la morte dell’ultimo dei
quattro califfi, continuarono l’espansione occupando l’Africa
settentrionale e giungendo sino in Spagna. Nel VII secolo però
l’espansione araba fu fermata dai Franchi che sconfissero gli Arabi a
Poitiers. Nel IX secolo anche la Sicilia viene conquistata dal popolo
arabo.
Gli Arabi si dimostrarono tolleranti con le popolazioni sottomesse che per
questo accettarono di buon grado la loro dominazione. I popoli conquistati
infatti erano liberi di continuare a professare la loro religione, dovevano
solo pagare un tributo, solo chi si convertiva all’Islam poteva partecipare
alla vita politica e non doveva pagare alcun tributo. Per questo motivo molti
popoli si convertirono all’Islam.
Alla dinastia degli Omayyadi seguì quella degli Abbasidi, che fondarono
una nuova capitale a Baghdad, in Mesopotamia.
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Sezione 1
Sotto il dominio arabo fiorirono i commerci, in Europa giunsero nuovi
prodotti come il riso, l’arancio, lo zafferano , il limone e gli spinaci.
In questo periodo anche la cultura , soprattutto la scienza, ebbe una grande
diffusione. In Occidente si iniziarono ad utilizzare i numeri arabi e il sistema
decimale. Anche in campo medico s sfruttarono le conoscenze arabe.
Inoltre in tutte le zone conquistate si diffuse l’arte araba, che utilizzava
molto le forme geometriche, dato che l’Islam proibiva la rappresentazione
di uomini o animali.
LE MILLE E UNA NOTTE
Dalla tradizione letteraria araba ci è giunta una raccolta di fiabe “Le mille e una notte” scritte
tra il VI e il XVI secolo. Questi racconti sono collegati tra loro da una storia che fa da cornice
infatti, la vicenda narra l’astuzia di Shahrazad, una donna coraggiosa che riesce a placare l’ira
del re Shahriyar, che, dopo aver scoperto il tradimento della moglie, decide di trascorrere ogni
notte con una fanciulla diversa, che uccide al sorgere del sole.
Shahrazad, per evitare di essere uccisa, inizia a raccontare al re delle storie, che interrompe al
sorgere del sole, così il re, desideroso di conoscere la continuazione della storia, non la uccide e
trascorre molte notti con lei. Alla fine il re si innamora della donna, così smette di condannare a
morte le donne. Tra le fiabe più famose ci sono “ Alì Baba e i quaranta ladroni”e “ Aladino e la
lampada magica”.
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5. Mappa concettuale: l’islam e la sua diffusione
Maometto
Religione
Musulmana
Arabia
Mecca
Beduini
Sceicchi
Corano
5 pilastri
Guerra santa
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Sezione 1
HAI IMPARATO CHE…
™ La popolazione araba era politeista e viveva nella
penisola arabica;
™ Maometto predicò che Allah è l’unico Dio e diffuse
la religione musulmana;
™ I precetti della religione musulmana sono scritti nel
Corano;
™ I successori di Maometto conquistarono numerosi
territori.
NOTE
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Unità3. Il regno dei Franchi
OBIETTIVI
PREREQUISITI
™ Conoscere chi erano i
Longobardi e dove si
insediarono;
™ Conoscere i termini
specifici del linguaggio
storico.
™ Conoscere chi erano i
Franchi e la loro
organizzazione politica e
sociale;
™ Saper collegare gli
avvenimenti storici.
™ Saper utilizzare i
documenti storici.
™ Sapere chi era e cosa fece
Carlo Magno;
™ Sapere come venne
suddiviso l’Impero di
Carlo Magno alla sua
morte;
™ Sapere come e perché
nacque lo Stato della
Chiesa;
Capitolo1. I Longobardi
1. I Longobardi invadono l’Italia
I Longobardi, che significa “popolo dalle lunghe barbe”, erano una
popolazione che viveva nella Pannonia, l’odierna Ungheria . Essi intorno
al VI secolo furono spinti a fuggire verso la penisola italiana dagli Avari,
una popolazione guerriera che proveniva dall’Asia. Così guidati dal re
Alboino nel 568 occuparono Aquileia , la pianura padana, Brescia e
Pavia, che poi divenne la capitale del regno longobardo. Successivamente
scesero in Toscana e in breve tempo arrivarono fino a Spoleto e
Benevento. Infatti i Longobardi non trovarono una forte opposizione da
parte degli italici, che erano stremati da guerre, carestie ed epidemie e perciò
non erano preparati a d affrontare un’altra popolazione. L’Italia si trovò
quindi divisa in due parti: una dominata dai Longobardi detta
Longobardia, da cui prenderà poi il nome la Lombardia; l’altra sotto
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Sezione 1
l’impero d’Oriente a cui rimaneva la Liguria, la Romagna, parte
dell’Emilia, le Marche, il Lazio le coste della Campania, parte della
Puglia e della Calabria. Nel 593 tentarono di conquistare anche Roma,
ma grazie all’intervento di papa Gregorio Magno, che con il pagamento di
un tributo li convinse a lasciare libera la città, Roma fu salva.
L’occupazione dell’Italia venne portata a termine dai comandanti militari
dei Longobardi, detti duchi, per questo i territori conquistati furono detti
ducati. Essi erano entità autonome che spesso non riconoscevano
l’autorità del re. L’unità del regno e la sua organizzazione fu iniziata da re
Autari tra il 584 e il 590.
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Sezione 1
2. La società longobarda
I Longobardi furono un popolo violento e di particolare ferocia, infatti
sottrassero all’aristocrazia italica molti possedimenti e sfruttarono le
popolazioni locali. La loro religione era politeista anche se alcuni di loro si
erano convertiti al cristianesimo ariano. In seguito quando il re Autari
sposò Teodolinda, una principessa che si era convertita al cattolicesimo,
molti longobardi si avvicinarono alla religione cattolica. La loro
conversione permise una maggiore integrazione con le popolazioni italiche.
La situazione migliorò ulteriormente quando nel 643 il re Rotari decise di
raccogliere tutte le leggi fino allora tramandate oralmente, in un unico
codice, scritto in latino, detto Editto di Rotari. Grazie a questa raccolta di
leggi longobarde si pose fine alla faida utilizzata dai Longobardi per farsi
giustizia da soli , senza l’intervento di giudici. La faida fu sostituita dal
guidrigildo, una penale pecuniaria che il colpevole avrebbe dovuto
versare alla vittima secondo la gravità del reato commesso. In questo modo
si pose fine alle numerose vendette diffuse tra le famiglie longobarde.
3. La donazione di Sutri
Al re Rotari successe Liutprando, che portò al massimo splendore il regno
longobardo e cercò di distendere i rapporti con la chiesa di Roma. Egli nel
728 donò al papa Gregorio II i territori che aveva conquistato vicino a
Roma; dato che in questo territorio sorgeva il castello di Sutri, questa
azione è detta donazione di Sutri. Da questo momento la Chiesa potrà
esercitare non solo il potere spirituale, ma anche quello temporale
infatti, il castello di Sutri rappresenta il primo possedimento della Chiesa
che in seguito andrà a costituire lo Stato della Chiesa.
La regina Teodolinda e il tesoro
di Monza
La regina Teodolinda nel 595 decise
di stabilire la sua residenza estiva a
Modicia, la futura Monza. Lì si fece
costruire un suntuoso palazzo e fece
edificare una cappella, che divenne
poi il Duomo di Monza. Qui è
conservata, tra i vari tesori, la corona
ferrea, che secondo la tradizione fu
fabbricata con un chiodo della croce
di Cristo ridotto a lamina. Con
questa corona furono incoronati
molti imperatori tra cui anche
Napoleone.
Corona ferrea.
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4. La fine dei longobardi
Il successore di Liutprando, Astolfo, riprese le conquiste dei territori di
Ravenna e parte del Lazio. Il papa Stefano II sentendosi ormai
accerchiato e temendo che i Longobardi conquistassero anche Roma, chiese
aiuto ai Franchi, popolazione germanica convertitasi al cattolicesimo, che
studierai nella prossima unità. Pipino il Breve, un maestro di palazzo così
chiamato così per la sua bassa statura, scese in Italia e sconfisse i
Longobardi, che dovettero cedere al papa i territori conquistati ai bizantini;
nacque così lo Stato della Chiesa, il papa ora aveva il potere temporale in
quanto governava su alcuni territori italiani e il potere spirituale in quanto
era a capo della Chiesa.
I possedimenti della chiesa furono ancora oggetto di conquista da parte del
re longobardo Desiderio, il papa chiese ancora aiuto ai Franchi e il re
Carlo, il futuro Carlo Magno, intervenne con un esercito sconfiggendo
definitivamente i Longobardi.
L’Adelchi di Manzoni
Manzoni ambienta una delle sue famose tragedie, l’Adelchi, proprio nel periodo
longobardo. Egli narra la storia di Ermengarda, figlia del re Desiderio, che viene
ripudiata da Carlo Magno. Perciò Desiderio decide di vendicarsi e vuole nominare re
dei Franchi i figli di Carlomanno, fratello di Carlo Magno, che si sono rifugiati presso
di lui. Carlo allora dichiara guerra ai Longobardi.
Intanto Ermengarda si ritira in convento e muore dal dolore di essere stata ripudiata.
Adelchi, figlio del re Desiderio, prova a fermare i Franchi, ma molti duchi longobardi
tradiscono il loro re , così i Franchi sconfiggono il popolo longobardo. Adelchi muore
combattendo valorosamente.
Capitolo II. I Franchi
1. I Merovingi
I Franchi nel V secolo dalle zone est del Reno si spostarono in Gallia,
l’odierna Francia che prese il nome proprio dai Franchi. Li guidava re
Clodoveo della dinastia dei Merovingi, dal nome del loro capostipite
Meroveo. Nel 498 Clodoveo si convertì al cristianesimo, ottenendo così la
fiducia e la stima della chiesa. Inoltre ciò favorì l’integrazione tra Franchi e
Gallo-Romani, che abitavano in quella zona. Successivamente Clodoveo
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sconfisse i Visigoti e i Burgundi, espandendo sempre più i suoi domini in
Francia.
I re merovingi erano sempre più deboli e incapaci di imporre il loro potere,
essi infatti avevano incaricato i conti di amministrare le diverse regioni. I
conti spesso approfittavano delle lotte per le successioni per appropriarsi del
potere; i re quindi dovettero comprare la loro fedeltà donandogli terreni; in
breve tempo i conti erano divenuti più potenti dei re, tanto che questi
furono soprannominati “ re fannulloni”.
I signori di Heristal erano i conti più potenti per questo erano anche
Maestri di palazzo, cioè ministri del re.
Nell’ VII secolo gli Arabi avevano conquistato tutta la Spagna e stavano
varcando i Pirenei, minacciando i territori francesi. I Franchi allora
mandarono contro gli Arabi un maestro di palazzo, Carlo, detto
“Martello” cioè “piccolo Marte” per le sue capacità belliche. Nel 732 egli
sconfisse gli Arabi a Poiters, ponendo fine all’espansione musulmana in
Europa. Grazie a questa sua impresa ottenne molta fama, tanto da essere
considerato il vero sovrano.
2. I Carolingi
A Carlo Martello successe come maestro di palazzo Pipino detto “ il Breve”
per la sua statura. Egli grazie all’appoggio di papa Zaccaria, depose l’ultimo
re Merovingio, Childerico. Nacque la dinastia carolingia, così chiamata in
onore di Carlo Martello. Successivamente Pipino per dare maggior valore
alla sua nomina di re, fu incoronato da papa Stefano II, che gli concesse
l’unzione papale in cambio di aiuto contro i Longobardi. Con questo
atto si instaurò un rapporto privilegiato tra Franchi e Papato, inoltre
l’unzione papale aveva reso Pipino un re-sacerdote e questo darà ai suoi
discendenti la possibilità di rivendicare il loro potere anche sul papa, come
vedremo nelle prossime unità. Grazie alla donazione di Sutri fatta da Pipino
al papa, che hai studiato nel capitolo precedente, anche il papa era ora un
papa-re.
3. Carlo Magno
Alla morte di Pipino nel 768 il regno fu diviso tra i suoi due figli: Carlo e
Carlomanno. Nel 771 Carlomanno morì così tutto il regno passò nelle
mani di Carlo. Carlo sposò la figlia del re longobardo Desiderio, ma
quando questo decise di attaccare nuovamente i territori della Chiesa, Carlo
ripudiò la moglie, scese in Italia e sconfisse definitivamente i Longobardi.
Carlo si fece nominare re dei Franchi e dei longobardi e donò al papa i
territori sottratti ai bizantini.
Successivamente Carlo combatté contro gli Arabi a Cordova, ma l’impresa
fallì e mentre tornava in Francia, mentre attraversava i Pirenei al passo di
Roncisvalle, l’esercito franco subì un’imboscata da parte dei Baschi,
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alleati degli arabi. Tra i suoi paladini morì Orlando, che successivamente
divenne protagonista di numerosi poemi cavallereschi.
Nel 787 Carlo sconfisse anche i Bavari, che abitavano nell’odierna
Baviera. Infine conquistò i territori dei Sassoni nella Germania
nordorientale. Con questa popolazione Carlo fu particolarmente crudele,
massacrò numerose tribù e li costrinse a convertirsi al cristianesimo.
In pochi anni Carlo era riuscito a conquistare numerosi territori che un
tempo appartenevo all’impero romano d’Occidente, così il papa Leone III
decise di incoronarlo imperatore la notte di Natale dell’800. Da allora
Carlo venne detto “ Magno” cioè “ Il grande”.
Grazie a Carlo si ricostituì il sacro romano impero, sacro perché
riconosciuto dall’autorità pontificia, romano perché ricordava il grande
impero di Roma.
Le conquiste di Carlo Magno
4. L’organizzazione del sacro romano impero
Carlo Magno per riuscire a governare un così vasto impero decise di
suddividerlo in marchesati e contee, governati da marchesi e conti. I
marchesati erano le regioni di confine più pericolose perché esposte
all’attacco di invasori; le contee si trovavano nelle zone interne. Per
controllare che sia conti che marchesi ubbidissero agli ordini
dell’imperatore, Carlo Magno nominò dei missi dominici che dovevano
controllare il loro operato, verificando che facessero rispettare le leggi e
amministrassero con giustizia i territori che erano stati affidati loro; se
qualcosa non funzionava i missi dominici, che erano sempre in due,
dovevano riferirlo immediatamente all’imperatore. Inoltre Carlo Magno
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affidava a conti, marchesi e capi militari un appezzamento di terra , che
avrebbero restituito in caso di morte e in cambio dovevano promettergli
fedeltà e aiuto in guerra, dichiarandosi suoi vassalli.
Carlo Magno risiedeva ad Aquisgrana, in Germania, da qui emanava le
sue leggi dette capitolari, perché divise in capitoli. L’imperatore e
praticamente analfabeta ma capiva l’importanza della cultura, così proprio
ad Aquisgrana fece costruire la Scuola Palatina, detta così perché aveva
sede nel palazzo imperiale. Qui venivano educati i figli dei nobili destinati a
divenire ecclesiasti o ad amministrare l’impero. Inoltre Carlo Magno
incentivò la costruzione di monasteri con all’interno le biblioteche e scuole,
dove si ripresero a copiare manoscritti, utilizzando anche una nuova
scrittura: la minuscola carolina. Riprese così la cultura nell’Europa
occidentale tanto che alcuni storici chiamano questo periodo rinascita
carolingia.
La chanson de Roland
La battaglia di Roncisvalle, in cui i paladini di Carlo subirono un’imbosca
da parte dei Baschi, ha ispirato la composizione di numerosi poemi
cavallereschi tra cui “ La chanson de Roland”dove si raccontano l’eroiche
imprese del paladino e della sua spada Durandal.Qui Orlando, dopo aver
vinto contro i musulmani, muore a causa del tradimento di Gano, un suo
compagno che per gelosia lo tradisce. Questa storia fu poi ripresa da
Ludovico Ariosto che nel 1532 scrisse “L’Orlando furioso” e da Boiardo
che compose “ L’Orlando innamorato”.
5. La divisione dell’impero
Carlo Magno morì nell’814 e il suo impero passò, secondo la legge salica,
nelle mani di Ludovico il Pio, unico figlio rimasto in vita. Ludovico non
fu un grande imperatore e quando decise di dividere l’impero fra i suoi figli,
scatenò una lunga disputa per il potere. Egli infatti aveva deciso di assegnare
a ogni figlio una parte dell’impero e di nominare imperatore il più grande,
Lotario. Solo quando Ludovico morì i figli posero fine alle dispute con il
trattato di Verdun, che stabilì di suddividere l’impero in tre parti:
- A Carlo il Calvo venne assegnato il regno di Francia e la marca di
Spagna;
- A Ludovico il Germanico fu assegnata la Germania;
- A Lotario fu data una parte tra Francia e Germania, poi detta
Lotaringia, e il regno d’Italia con il titolo di imperatore.
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Nell’887 crollò definitivamente il sacro romano impero infatti il figlio di
Ludovico il Germanico, Carlo il Grosso, ereditò tutti i territori, ma fu
deposto dai nobili vassalli che avevano sempre più potere e lo ritennero
incapace di governare.
Il trattato di Verdun
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6. Mappa concettuale : il regno dei franchi
Longobardi
Editto di
Rotari
Rotari
Liutprando
Donazione
di Sutri
Sconfitti dai
Franchi
Si converte al
cristianesimo
Clodoveo
Carlo
Martello
Sconfisse
gli Arabi
Unzione papale
Pipino
Donazioni al Papa
Sconfigge Longobardi
Carlo
Magno
Sacro romano impero
Divide Impero tra i
tre figli
Ludovico il Pio
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Stato della
Chiesa
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HAI IMPARATO CHE…
™ I Longobardi scesero in Italia e fondarono dei ducati;
™ Il re longobardo Liutprando fece la donazione di
Sutri al papa e ciò segnò l’inizio del potere
temporale del papato;
™ I Longobardi furono sconfitti dai Franchi;
™ Carlo Martello sconfisse gli Arabi a Poiters e fu
incoronato re da papa Stefano II;
™ Carlo Magno ricostituì il sacro romano impero e fu
nominato imperatore dal papa;
™ Morto Carlo Magno il suo successore, Ludovico il
Pio, divise l’impero carolingio tra i suoi tre figli.
NOTE
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Sezione 1
Unità4.L’Europa feudale
PREREQUISITI
OBIETTIVI
™ Conoscere i termini
specifici del linguaggio
storico.
™
Conoscere i popoli che
fecero nuove invasioni in
Europa;
™ Saper collegare gli
avvenimenti storici.
™
Conoscere il
feudalesimo;
™ Saper utilizzare i
documenti storici.
™
Sapere cosa stabilì il
Privilegio di Ottone;
Capitolo1. I nuovi invasori dell’Europa
1. I Normanni
Alla fine dell’Impero carolingio seguì un’altra sciagura per l’Europa: ci
furono nuove invasioni e scorrerie da parte di nuovi invasori, che
modificarono ulteriormente l’assetto europeo portando cambiamenti
politici, economici e sociali. Infatti tra il IX e il X secolo i Normanni,
popolazione che viveva nelle regioni scandinave che comprendeva Svedesi,
Danesi e Norvegesi, si spostarono con le loro leggere e veloci
imbarcazioni, dette drakkar, in cerca di territori più fertili.
I Normanni venivano anche chiamati Vichinghi , che significa “abitanti
dei vik”, cioè dei fiordi norvegesi.
Un primo gruppo di Normanni Svedesi, guidati dal re Rjurik, si spinse
fino al Mar Caspio e al Mar Nero, qui fondarono i primi villaggi che
daranno poi vita all’odierna Russia, che sembra prendere il nome proprio
dal loro re Rjurik.
Un secondo gruppo, soprattutto Normanni Danesi e Norvegesi, si
spostò in Irlanda, in Islanda e in Groenlandia, giungendo fino in
America settentrionale.
Un terzo gruppo si divise in due parti: una, dopo aver assediato Parigi,
ricevette da Carlo il Grosso, un discendente di Carlo Magno, un feudo
come tributo, in cambio della fine dell’assedio; questo feudo ancora oggi
porta il loro nome infatti si tratta della Normandia. Un’altra parte, sotto il
comando di Guglielmo il Conquistatore, nel 1066 si diresse in
Inghilterra e dopo aver vinto gli Anglosassoni nella battaglia di
Hastings, vi si stabilirono.
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Sezione 1
Le invasioni Normanne
Alcuni Normanni invasero anche le zone dell’Italia meridionale tra
Bari e Benevento; nel 1091 conquistarono la Sicilia, scacciarono gli
Arabi e nel 1130 Ruggero II d’Altavilla si fece incoronare re di Sicilia e
di Puglia.
2. I Saraceni e gli Ungari
Nel 827 gli Arabi, chiamati anche Saraceni, dalla Spagna e dall’Africa
settentrionale giunsero in Sicilia e la conquistarono. Sotto il dominio
arabo l’isola ebbe una forte ripresa economica, grazie ai traffici
commerciali tra l’Africa e l’Europa. In seguito, come hai studiato nel
paragrafo precedente, giunsero i Normanni e scacciarono definitivamente
gli Arabi dall’isola.
Nel frattempo un’altra popolazione nomade, proveniente dall’ Asia, stava
invadendo l’Europa orientale: gli Ungari. Essi, dopo aver devastato la
Germania, la Francia e l’Italia settentrionale, si stabilirono
nell’odierna Ungheria.
Capitolo . 2 Il Feudalesimo
1. Il sistema feudale
A causa delle invasioni degli Ungari, dei Saraceni e dei Normanni e
dell’indebolimento dell’Impero carolingio, in Europa si affermò
maggiormente l’organizzazione politica e sociale introdotta da Carlo
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Magno, che si basava sulla proprietà dei feudi, perciò questo fenomeno fu
chiamato feudalesimo. Ricordi nella precedente unità hai studiato che
Carlo Magno affidava a conti e marchesi un appezzamento di terra in
cambio della loro fedeltà e li nominava suoi vassalli. Col tempo i
successori di Carlo Magno non riuscirono più a imporsi sui
feudatari che ottennero sempre più potere, staccandosi dall’autorità
imperiale.
Inoltre i vassalli, dato che il feudo aveva dimensioni molto vaste,
potevano a loro volta dare in affidamento parte del territorio a
vassalli minori detti valvassori e valvassini. Questi giuravano, attraverso
la cerimonia dell’investitura, fedeltà al vassallo e non al re, ecco perché i
vassalli avevano sempre più potere.
Il sistema feudale era quindi strutturato come una piramide, al vertice si
trovava l’imperatore, che affidava i feudi ai vassalli, i quali poi potevano
scegliere di nominare dei valvassori o dei valvassini. Alla base di questa
piramide si trovavano i contadini liberi e i servi della gleba, dal latino
“gleba” che significa “terra”. I
contadini liberi erano coloro che
possedevano un piccolo terreno da coltivare, ma spesso in caso di carestie o
di guerre, dovevano cedere il terreno a un feudatario e lavorare per lui.
I servi della gleba erano persone considerate “proprietà” del signore, se
infatti egli vendeva il feudo con esso erano inclusi i servi della gleba. Le
condizioni di queste persone erano davvero misere, essi infatti dovevano
dare al signore le corvées, cioè lavorare dei giorni gratuitamente; inoltre
dovevano pagare molte tasse per usare il forno, il mulino e le varie
attrezzature che erano di proprietà del signore. Il signore sul feudo aveva il
diritto di banno, cioè il potere di dare ordini, di giudicare e punire chi
trasgrediva le regole.
Avrai quindi capito che il sistema feudale non era per nulla un
potere unitario, come poteva essere quello di un imperatore su un intero
territorio, ma era molto frammentato infatti, i vassalli ne approfittarono e si
ribellarono all’imperatore e ben presto iniziarono dispute anche tra
valvassori e vassalli.
Inizialmente però i feudi non erano ereditari, alla morte del signore
infatti il feudo tornava nella mani dell’imperatore. In seguito però Carlo il
Calvo fu costretto a concedere ai feudatari maggiori di lasciare in eredità ai
figli il feudo. Questo documento si chiama Capitolare di Kiersy e segna
la nascite delle signorie feudali indipendenti.
Per ovviare al capitolare di Kiersy molti sovrani iniziarono a donare i
feudi ad ecclesiasti, abati o vescovi, che non avevano figli e quindi alla
loro morte il feudo sarebbe tornato nelle mani del sovrano. Questi vescovi
vennero così chiamati vescovi-conti.
L’imperatore però perse sempre più potere, così nel 1037 Corrado II il
Salico emanò la Costituzione dei feudi, una legge che prevedeva che
anche i feudi minori diventassero ereditari.
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2. La cavalleria
Ottenuta l’eredità dei feudi i feudatari si preoccuparono di mantenere
intatto il loro patrimonio, così stabilirono che il feudo dovesse andare
in eredità soltanto al primogenito maschio. Se nella famiglia vi erano
altri figli, questi erano destinati o alla carriera ecclesiastica, diventando
vescovi o abati; oppure potevano diventare cavalieri.
Si diventava cavalieri attraverso una dura preparazione. Infatti il bambino,
che doveva diventare cavaliere, all’età di dodici anni lasciava la famiglia e
andava presso un signore per fare il paggio. Quando cresceva diveniva
scudiero, cioè doveva portare lo scudo pesante del signore; solo a diciotto
anni diventava cavaliere attraverso la cerimonia dell’investitura, durante la
quale il cavaliere riceveva la spada dopo aver giurato fedeltà al signore per
cui avrebbe combattuto e dopo aver promesso di difendere sempre i più
deboli e soprattutto la chiesa. Il cavaliere infatti doveva dimostrare di essere,
oltre che coraggioso, fedele, generoso e leale.
In realtà molti cavalieri non si dimostrarono così probi anzi, spesso
devastavano campagne e monasteri, tanto che nel XI secolo si cercò di
impegnarli nei tornei. Ai tornei partecipavano squadre di cavalieri, o
coppie, che si affrontavano fino alla morte.
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I
tornei
spesso
erano
organizzati
dai
grandi
feudatari in occasioni di feste
o
matrimoni;
duravano
molti giorni e vi assistevano,
altre al signore, la nobiltà e il
popolo.
Le gare consistevano in
duelli a piedi o al cavallo. Le
armi utilizzate erano la
lancia, la spada e l’ascia. Il
vincitore riceveva somme di
denaro o regali preziosi.
La fortezza di-Bardi
Il castello
Le continue incursioni di Ungari, Saraceni e
Normanni costrinsero i feudatari a costruire
delle fortezze per difendere la popolazione.
Questi luoghi fortificati venivano costruiti in luoghi elevati circondati da
mura e fossati e furono chiamati castelli, dal latino “castrum” che significa
luogo fortificato. Nel castello viveva il vassallo e in caso di incursioni o
guerre tutta la popolazione poteva rifugiarsi nella fortezza. Il vassallo era
circondato dai nobili di corte e spesso organizzava banchetti, feste e tornei
per far divertire i suoi sudditi.
Inizialmente le prime fortificazioni erano delle semplici torri di mattoni o di
pietra, dette mastio, e serviva come rifugio solo per il signore e la sua
famiglia; successivamente si trasformarono in veri e propri castelli dove,
oltre alle stanze riservate al signore, si trovavano i magazzini con le scorte di
viveri, le stalle, le botteghe degli artigiani e anche la cappella per recarsi a
pregare.
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4. Mappa concettuale: l’Europa feudale
Ungari, Saraceni,
Normanni invadono
L’Europa
Si costruiscono
castelli
Feudalesimo
Il signore concede
un feudo a
Capitolare
di Kierzy
Per coltivare
feudi si
servivano di
contadini liberi
o servi della
gleba
Vassalli
Valvassori
Costituzion
e dei feudi
valvassini
Cavalieri
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Sezione 1
HAI IMPARATO CHE…
™
L’Europa fu sconvolta da nuove invasioni di Ungari,
Saraceni e Normanni;
™
I vassalli divennero più potenti dell’Imperatore;
™
Si diffonde il sistema feudale;
™
Per difendersi dalle invasioni si costruiscono i
castelli.
NOTE
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Sezione 1
Unità5. L’Impero e la Chiesa
PREREQUISITI
OBIETTIVI
™ Conoscere i termini
specifici del linguaggio
storico.
™ Saper collegare gli
avvenimenti storici.
™ Saper utilizzare i
documenti storici.
™
Sapere cosa stabilì il
Privilegio di Ottone;
™
Sapere cos’è la lotta per
le investiture;
™
Conoscere il concordato
di Worms.
Capitolo 1: Ottone I
1. Il regno di Ottone I
La dinastia dei Carolingi finì con Carlo il Grosso e la nomina di re non fu più
ereditaria ma elettiva, cioè le famiglie tedesche più nobili si riunivano ed
eleggevano tra loro il futuro re. Ovviamente questo sistema fece nascere
nuove dispute tra i feudatari tedeschi.
Nel 919 fu eletto Enrico di Sassonia che riuscì a bloccare l’avanzata
degli Ungari. A lui successe Ottone di Sassonia, tale successione suscitò
nuovamente le proteste dei feudatari tedeschi, dato che Ottone non era
stato eletto dalle famiglie nobili, ma aveva ereditato il regno dal padre
Enrico. Una volta placate le rivolte dei feudatari scese in Italia in aiuto
del papa che era minacciato da alcuni feudatari, il pontefice in cambio lo
nominò imperatore del sacro romano impero germanico. In
seguito però Ottone volle controllare la nomina del papa, stabilì così che
l’elezione del pontefice sarebbe stata valida solo se vi era l’approvazione
dell’imperatore. Questa legge fu detta Privilegio ottoniano, in questo
modo l’imperatore aveva il potere universale, cioè non aveva solo il
potere spirituale e temporale, ma aveva anche la supremazia sul potere del
papa.
Ottone I morì nel 973, i suoi due figli, Ottone II e Ottone III, cercarono di
continuare la sua politica ma morirono entrambi in tenera età, così
finì anche la dinastia dei Sassoni.
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L’impero germanico sotto Ottone I
2. Il papa e l’imperatore aspirano entrambi al potere
universale
Dopo la caduta dell’impero romano la chiesa, durante le invasioni
barbariche, si era spesso sostituita al potere dell’imperatore, così molti
vescovi oltre al potere religioso avevano anche il compito di proteggere la
popolazione e seguire le attività economiche. Inoltre da quando il papa
aveva dato a Pipino il Breve l’unzione papale e Pipino in cambio gli aveva
donato dei territori( come hai studiato nell’ unità 3 - capitolo 2), ognuno dei
due aveva ottenuto sia il potere spirituale , sia quello temporale. I due
poteri insieme davano un immenso prestigio detto potere universale.
Ottoni I aveva poi introdotto il privilegio ottoniano, con cui aveva stabilito
che l’imperatore doveva approvare l’elezione del papa; come studierai nel
prossimo paragrafo questa decisione non fu accettata dai pontefici che
seguirono dopo la fine della dinastia dei sassoni.
Infatti a partire dalla fine del X secolo iniziò una lunga disputa tra
papato e impero su chi dovesse avere il potere universale, chiamata lotta
per le investiture.
Inoltre hai studiato che nell’epoca carolingia anche i vescovi potevano
avere cariche politiche con la nomina di vescovi-conti e che i figli
secondogeniti dei signori feudali, non potendo ereditare il feudo,
intraprendevano la carriera ecclesiastica, non per vocazione ma per obbligo
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paterno. Questa situazione causò che sempre più ecclesiasti erano dediti più
ad arricchirsi, che a seguire la vocazione religiosa, perciò non rispettavano
gli insegnamenti del Vangelo, vivevano nel lusso, avevano figli illegittimi,
contravvenendo così alla regola del celibato. Inoltre erano molto diffusi i
reati di simonia e nepotismo, cioè si vendevano o si concedevano cariche
ecclesiastiche ad amici o parenti.
3. Le riforme del papato
Nel 1059 divenne pontefice Nicolò II. Egli abolì il privilegio ottoniano
infatti, stabilì che il pontefice doveva essere eletto dai cardinali e che
l’imperatore non poteva più concedere cariche ecclesiastiche senza il
consenso del papa; l’imperatore poteva solamente porre il veto alla nomina
dei cardinali scelti dal papa.
Un altro importante cambiamento ci fu quando nel 1073 fu eletto papa
Gregorio VII. Egli nel 1075 emanò il Dictatus papae con cui dichiarò
che il potere del papa era superiore a quello dell’imperatore, in quanto tale
potere gli era stato conferito da Dio; quindi tutti dovevano sottostare al
potere papale e l’imperatore non poteva più nominare vescovi-conti.
A questa decisione del papa si oppose l’imperatore Enrico IV, che, dopo aver
convocato i vescovi tedeschi che gli erano fedeli, depose il papa. Gregorio
VII allora scomunicò l’imperatore e questo era un atto molto grave infatti,
quando un imperatore veniva scomunicato tutti i suoi feudatari erano
sciolti dall’obbligo di obbedirgli; in pratica la scomunica toglieva il potere
all’imperatore. Infatti i feudatari di Enrico IV ne approfittarono per
ribellarsi, così l’imperatore fu costretto a chiedere perdono al papa. Nel 1077
l’imperatore si recò dal papa che si trovava ospite della contessa Matilde a
Canossa. L’imperatore dovette attendere tre notti e tre giorni,
inginocchiato sulla neve in segno di penitenza, prima che il papa accettasse
di perdonarlo.
Riottenuta la carica Enrico IV punì i feudatari che si erano ribellati e poi
riprese la disputa con il papa. Riconvocò a Bressanone i vescovi tedeschi a
lui fedeli e, dopo avere deposto Gregorio VII, elesse un antipapa,
Clemente II. Successivamente assediò e occupò Roma. Gregorio VII,
chiuso a Castel Sant’Angelo, chiamò in aiuto i Normanni che, sotto il
comando di Roberto il Guiscardo, liberarono il papa. Gregorio VII morì
nel 1085.
4. Il concordato di Worms
Enrico IV fu deposto dal figlio Enrico V nel 1106. La lotta per le investiture
aveva indebolito sia il papa che l’imperatore, così nel 1122 papa Callisto II
ed Enrico V posero fine al lungo conflitto con il Concordato di Worms. Fu
stabilito che i vescovi dovevano essere eletti dal papa e potevano ricevere
dall’imperatore il titolo di conte. In pratica il pontefice concedeva al
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Sezione 1
vescovo l’investitura ecclesiastica consegnandogli l’anello e il pastore,
simboli del potere spirituale; mentre l’imperatore gli conferiva quella
feudale, offrendogli lo scettro, simbolo del potere temporale. Prima sarebbe
avvenuta la cerimonia dell’investitura imperiale in Germania e sei mesi
dopo a Roma quella religiosa.
Il concordato di Worms tuttavia non pose fine agli scontri tra papato e
impero, che proseguirono per molti secoli.
5. Mappa concettuale: L’Impero e la Chiesa
Ottone I
Sacro romano
impero
Privilegio
ottoniano
Lotta per le
investiture
Imperatore
Enrico IV
Papa
Gregorio VII
Dictatus
Papae
Enrico V
Callisto II
Concordato
di Worms
39
S. Briotti – L. Camporesi
© Garamond 2009
StoriaLab
Sezione 1
HAI IMPARATO CHE…
™
Ottone I fu nominato imperatore del sacro romano
impero germanico, fece il privilegio ottoniano;
™
La chiesa viveva un periodo di crisi perché gli
ecclesiasti pensano più al potere temporale che a
quello spirituale;
™
Nasce una disputa, detta lotta per le investiture, tra
il papa Gregorio VII e l’imperatore Enrico V;
™
Il Concordato di Worms pone fine alla lotta per le
investiture.
NOTE
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S. Briotti – L. Camporesi
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