MATERIE ITALIANO GEOGRAFIA STORIA STORIA DELL’ ARTE FRANCESE MATEMATICA • Il nastro di Moebius • Come costruire un nastro di Moebius • Alcune proprietà • Maurits Escher • Limiti di funzione • • • • La proprietà caratteristica del Nastro di Moebius è che ha una sola faccia e un solo bordo (al contrario delle superfici che vediamo di solito, che hanno due "facce" o due "pagine"). Per chiarire meglio questa affermazione consideriamo un cilindro: se immaginiamo di camminare sulla faccia esterna del cilindro non possiamo sperare di arrivare sulla faccia interna senza attraversarne il bordo superiore e così, viceversa, se ci troviamo sulla superficie interna; inoltre, se camminiamo sul bordo superiore, non possiamo mai arrivare sul bordo inferiore senza attraversare la superficie del cilindro. Questo può invece accadere sul nastro di Moebius: camminando sulla parte interna si arriva su quella esterna senza dover mai attraversare l'unico bordo del nastro. Una seconda proprietà consiste nel fatto che, tagliando questa superficie a metà lungo una linea equidistante dai bordi, anziché ottenere due oggetti distinti, come si potrebbe pensare, si ottiene un solo nastro, anche se più lungo. • • • • • Nel 1858 il matematico ed astronomo tedesco August Ferdinand Moebius (17901860) descrisse per la prima volta una nuova superficie dello spazio tridimensionale, superficie che oggi è nota con il nome di Nastro di Moebius. Questa superficie ha interessanti proprietà. Una consiste nel fatto che se la si percorre lungo l'asse più lungo con un dito, ci si accorge che la si percorre tutta ritornando esattamente al punto di partenza, senza dover attraversare il bordo della striscia; il nastro di Moebius ha, cioè, una sola faccia, non due, una esterna ed una interna come per esempio nel caso di una superficie cilindrica. Una formica che si trovi su una faccia del rettangolo non potrà mai raggiungere del cibo sull'altra faccia, se c’è dell'insetticida lungo tutto il bordo. La sua superficie risulta essere infinitamente percorribile: la formica può raggiungere il cibo in qualunque posto del nastro si trovi. • Dato un rettangolo • si ruota di mezzo giro una delle due estremità (ad esempio il lato indicato con A) • infine si incollano insieme le due estremità. • • • Maurits Cornelis Escher (17 giugno 1898 - 27 marzo 1972) fu un artista e pittore olandese. Esempi famosi del suo lavoro includono le Mani che disegnano (1948), un'opera che raffigura due mani che si disegnano l'un l'altra, Salita e discesa (1960), nel quale file di persone salgono o scendono una scala chiusa in un ciclo infinito, su una costruzione che è impossibile da costruire, ma che è possibile disegnare solo avvalendosi di stranezze della percezione e della prospettiva. • • • • • • • • • Nella produzione di Escher gli anni che vanno dal 1956 al 1970 individuano quello che possiamo definire: Periodo dell'Infinito. L'opera migliore di questo periodo è Limite del cerchio III (1959), che sembra sia il frutto dell'ammirazione dell'artista per una illustrazione di un libro di H.S.M. Coxeter. Quest'immagine è una rappresentazione di uno spazio iperbolico il cui modello è dovuto al matematico francese Poincarè. Diamo un'idea dello spazio che Escher ha voluto rappresentare. Poniamoci al centro del disegno e supponiamo di voler camminare fino al bordo di esso. Mentre camminiamo ci restringiamo sempre di più, proprio come accade ai pesci della figura. Per raggiungere il bordo quindi dovremmo percorrere una distanza che ci sembrerà infinita, ma essendo immersi in questo spazio non ci parrà subito ovvio che ci sia qualcosa di inusuale. Anche l'ultima opera della sua vita, Serpenti (1969), è uno studio sull'infinito. In questo caso lo spazio si scontra con l'infinito non solo nella direzione del bordo ma anche verso il centro del cerchio, producendo un restringimento in entrambi i sensi. • • • • • • Ma la stampa più ingegnosa può essere considerata: Esposizione di Stampe (1956). Giudicando quest’opera secondo i canoni tradizionali dell'estetica, si potrebbero trovare una quantità enorme di difetti. Ma quello che è valido in tutta l'opera di Escher qui è esaltato all'ennesima potenza. Egli ha raggiunto in quest’opera il limite della sua perspicacia e della possibilità di espressione. In questa immagine una persona si trova all'interno di una galleria d'arte e sta osservando una stampa raffigurante una città marittima che, lungo i portici, ospita un negozio. Quel negozio è una galleria d'arte al cui interno si trova una persona che sta osservando una stampa raffigurante una città marittima... Escher è tornato in qualche modo sul suo soggetto; la persona è sia nell'immagine che al di fuori di essa. Questo effetto è stato ottenuto grazie ad una griglia che l'artista creò in preparazione a quest'opera. LIMITI DI FUNZIONE Per limiti di funzione y= f (x), per x tendente ad un certo valore che indichiamo con x ∞ Si intende il valore che la funzione tende a raggiungere quando alla variabile indipendente x si attribuiscono valori che si avvicinano sempre di più a x ∞