LE EMISSIONI AZIONARIE ED IL CAPITALE PROPRIO Appunti sul libro Economia della Banca INTRODUZIONE Nell’ambito dell’argomento relativo alla raccolta delle risorse finanziarie, è necessario focalizzarsi su quelle operazioni che implicano l’emissione di azioni e di strumenti ibridi debtequity da parte delle banche. Queste emissioni non sono tese alla sola finalità dell’approvvigionamento di risorse finanziarie ma contribuiscono alla creazione di un fondo di garanzia per presidiare i rischi della gestione e per rispettare i vincoli di patrimonializzazione minima La politica di gestione del capitale proprio Con il processo denominato capital management, la banca: 1)Costituisce un capitale coerente con le esigenze regolamentari e gestionali 2)Distribuisce il capitale tra le varie unità operative 3)Ottimizza il costo di approvvigionamento del capitale utilizzando tutti gli strumenti a sua disposizione La politica di gestione del capitale proprio (1) La politica di capital management ha dunque lo scopo di presidiare vincoli gestionali e regolamentari in modo da poter anticipare eventuali situazioni di criticità ed anticiparle ricostituendo le necessarie riserve di capitale. Possiamo idealmente scindere in tre momenti fondamentali le attività di capital management Le fasi del capital management In primis, si cerca di definire il volume ottimale del patrimonio, tenendo conto che il patrimonio assolve una serie di funzioni, non solo quelle di copertura e gestione dei rischi. E’ necessario, infatti: -Tenere conto degli obblighi regolamentari -Valutare il livello di rischio assunto -Pianificare le politiche di sviluppo -Soddisfare le attese di rendimento degli azionisti Le fasi del capital management (2) In secondo luogo, la banca deve decidere come allocare il capitale sulle differenti linee di business. A ciascuno di queste business unit viene assegnata una data quantità di capitale che deve essere adeguatamente remunerata con il raggiungimento di performance aggiustate per il rischio. Il terzo passo consiste nell’elaborare un piano finanziario in modo da poter gestire in modo attivo il capitale e identificare gli strumenti più adatti per l’approvvigionamento del capitale. Definizioni del capitale bancario (1) Patrimonio netto contabile: definizione di capitale derivante dai principi contabili Valore di mercato del patrimonio: valore delle attività e delle passività della banca. Le poste sono valutate mark-to-market Patrimonio di vigilanza: definizione di capitale dettata dalle autorità di vigilanza per il rispetto dei requisiti di vigilanza prudenziale. Si articola in due misure fondamentali, ovvero: 1)Il patrimonio di base (Tier 1 capital) 2)Il patrimonio supplementare (Tier 2 capital) Tier 1 + Tier 2 = PV complessivo = Total capital Definizioni del capitale bancario (2) Capitalizzazione di mercato: è il valore che il mercato assegna all’intero capitale azionario di una banca quotata. Capitale a rischio (capitale economico): è il valore della perdita massima realizzabile, con un dato intervallo di confidenza, in un certo arco temporale, stimabile sulla base di alcune metodologie. Questo concetto è utile nel risk management per valutare il rischio complessivo assunto dalla banca. In pratica, è definita come la massima perdita “inattesa” in cui una banca può incorrere nel giro di un anno Le funzioni del capitale proprio Il capitale rappresenta un fondo di garanzia nei confronti dei creditori della banca. Dal capitale dipende la possibilità della banca di assorbire perdite di esercizio senza che sia compromessa la stabilità e la solvibilità. Il capitale rappresenta una forma di approvvigionamento che concorre a finanziare l’attivo aziendale. ATTENZIONE: la dimensione del capitale proprio delle banche non è libera ma è dettata dagli schemi di adeguatezza patrimoniale Basilea 1 e gli schemi di adeguatezza patrimoniale Nel luglio 1998, dopo un lungo periodo di consultazione tra le varie banche centrali e intermediari bancari, il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria ha proposto l’adozione di un sistema di requisiti patrimoniali per tutte le banche attive a livello internazionale (Accordo di Basilea I) Obiettivi dell’accordo di Basilea I Gli obiettivi di Basilea I e dei successivi emendamenti sono stati: Rafforzare la stabilità e la solidità del sistema bancario internazionale Creare delle regole uniformi per non falsare la concorrenza, adottando regole comuni a tutte le banche che desiderano operare a livello internazionale Come si compone il PV (1) La dotazione patrimoniale della banca è fondamentale perché costituisce l’aggregato principale sul quale vigilare in ottica prudenziale. In principio, con Basilea I, il patrimonio regolamentare era stato suddiviso tra: Patrimonio di base, detto Tier 1 (pari ad almeno il 50% del total capital) Patrimonio supplementare, detto Tier 2, pari al massimo al 100% del Tier 1 Come si compone il PV (2) Con Basilea II: 1)è stato dato alle Aut. Vigil. il potere di imporre un ulteriore requisito, detto Tier 3, a parziale copertura dei rischi di mercato. 2)La definizione di PV non è stata modificata 3)Il coeff. Solvibilità è rimasto pari all’8% (ma sono stati inclusi il rischio di mercato ed il rischio operativo) 4)Le modifiche riguardano le modalità di calcolo delle ponderazioni Alcuni elementi che compongono il PV con Basilea II componenti condizioni TIER 1 requisiti Minimo 4% del totale attività ponderate per il rischio Core Tier 1 Capitale azionario versato Versato sotto forma di azioni ordinarie Riserve palesi Fondi immediatamente disponibili per la copertura di perdite non previste Strumenti capitale non innovativi Nessun limite Lower tier 1 strumenti innovativi capitale Massimo 15% del Tier 1 , dedotto avviamento Alcuni elementi che compongono il PV con Basilea II componenti condizioni TIER 2 requisiti Massimo 100% del Tier 1 Upper Tier 2 Riserve occulte Devono essere transitate dal CE, devono essere libere e immediatamente disponibili Riserve di rivalutazione Previa verifica autorità vigilanza Accantonamenti generici a fondi rischi su crediti Se costituiti a fronte di perdite non identificate Strumenti ibridi di patrimonializzazione Nessun limite Alcuni elementi che compongono il PV con Basilea II componenti TIER 2 condizioni requisiti Massimo 100% del Tier 1 Lower Tier 2 Prestiti subordinati ordinari Massimo 50% del Tier 1 Tier 3 Prestiti subordinati a copertura dei rischi di mercato Massimo 250% del Tier 1 utilizzato per la copertura dei rischi di mercato Deduzioni avviamento Alcuni tipi di partecipazione Deduzione applicata al Tier 1 Qualche considerazione Il primo e fondamentale aggregato si chiama Core Tier 1 e comprende il capitale azionario versato rappresentato da azioni ordinarie, le riserve (escluse quelle da rivalutazione e quelle occulte). Da questo aggregato deve essere sottratto l’avviamento. Al Core Tier 1 si aggiungono i cosiddetti strumenti innovativi di capitale per ottenere il Tier 1. Il Tier 1 In sintesi, il Tier I (o patrimonio di base) si compone del capitale versato, delle riserve, del fondo per rischi bancari generali e dalle preference shares (computabili entro un limite pari al 15% del patrimonio di base), al netto delle deduzioni. Per intervenire sul Patrimonio di Base, in aggiunta o in alternativa all’aumento di capitale, si possono emettere i c.d. Strumenti Innovativi di Capitale (Preference Shares). Le Preference Shares sono uno strumento ibrido in quanto sono titoli obbligazionari ma sono computabili nel Patrimonio di Vigilanza come Tier 1 Capital, insieme con le azioni. Strumenti innovativi di capitalepreference shares Presentano simultaneamente una opzione CALL a favore della banca (che ne permette il rimborso anticipato) ed una clausola di step-up (cioè di aumento del rendimento) Si caratterizzano per: • Cedole (fisse o variabili) come quelle delle obbligazioni, benché le cedole stesse siano soggette a possibile sospensione senza per questo causare un default. Strumenti innovativi di capitale-preference shares • Essere titoli perpetui, con facoltà dell’ emittente di richiamare il debito dopo 10 anni; • Rimborso alla pari alla data della Call, tipicamente dopo 10 anni dall’emissione; • Andamento del prezzo sostanzialmente indipendente dall’andamento delle azioni dell’emittente; • Non danno diritto di voto. Per questi strumenti vale un limite specifico pari al 15% del Tier 1 Esempio Il Tier 2- patrimonio supplementare Il Tier 2 comprende le riserve occulte (comunque non permesse in Italia), le riserve da rivalutazione, gli accantonamenti a fondi rischi su crediti, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione e i prestiti subordinati Le emissioni azionarie L’emissione di azioni rappresenta la principale modalità di approvvigionamento di capitale. Tali titoli assegnano ai possessori diritti patrimoniali nonché amministrativi. L’emissione di nuove azioni può essere fatta attraverso un aumento di capitale che può essere: -A titolo gratuito -A pagamento -Misto I vari tipi di emissione Le emissioni gratuite sono solo operazioni contabili grazie alle quali le riserve passano a capitale sociale. Le emissioni a pagamento sono offerte in opzione ai soci esistenti in misura proporzionale alle azioni già possedute. Il diritto di opzione è negoziabile. Le emissioni miste si combinano l’emissione di azioni gratuite con l’assegnazione di nuove azioni a pagamento Strumenti ibridi debt-equity (1) Questi strumenti hanno caratteristiche molto differenti tra di loro ma permettono alle banche di abbassare il costo del capitale e di rendere più flessibile la struttura patrimoniale della banca. La valenza patrimoniale dello strumento è tanto maggiore tanto più può essere impiegato per fare fronte a perdite della gestione corrente della banca. Strumenti ibridi debt-equity (2) La capacità di assorbire le perdite va analizzata nei due scenari alternativi: 1) normale funzionamento della banca (on a going concern basis): perché lo strumento possa assorbire le perdite è necessario che ci sia la possibilità di sospendere il pagamento delle cedole o la convertibilità facoltativa o obbligatoria in azioni ordinarie. 2) Nel caso di liquidazione (on a gone concern basis) la variabile dalla quale dipende la capacità di assorbire le perdite è il grado di subordinazione e l’ordine di preferenza in fase di rimborso.