ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
L’ANALISI FINANZIARIA
Prof. Francesco Albergo
Docente di “PIANIFICAZIONE E CONTROLLO”
Corso di Laurea in Economia Aziendale –
Curriculum in Gestione Aziendale Organizzata
UNIVERSITA’ degli Studi di Bari
DOTTORE COMMERCIALISTA - REVISORE CONTABILE
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
LA PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
L’interazione tra scelte finanziarie e di Investimento crea
un PIANO FINANZIARIO il cui processo è chiamato
PIANIFICAZIONE FINANZIARIA.
LA PIANIFICAZIONE È NECESSARIA:
- PER EVITARE IMPREVISTI;
- DEFINIRE GLI OBIETTIVI AZIENDALI;
- AVERE PARAMETRI IDONEI A VALUTARE I RISULTATI
AZIENDALI OTTENUTI.
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
LA PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
IL PROCESSO DI PIANIFICAZIONE
1. Analisi delle opportunità di finanziamento e di
investimento;
2. Previsioni delle conseguenze che le decisioni
adottate avranno nel futuro;
3. Alternative disponibili;
4. Confronto tra dati finali e preventivati.
a cura di Francesco Albergo
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LA PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
Nei primi 3 anni di attività, la Pianificazione, può avere tre
sviluppi differenti:
1. SVILUPPO
AGGRESSIVO:
richiede
considerevoli
investimenti per l’introduzione di nuovi prodotti,
l’acquisizione di maggiori quote di mercato o l’entrata
di nuovi mercati.
2. SVILUPPO NORMALE: la divisione cresce con il mercato
non intaccando la posizione dei suoi concorrenti.
3. RITIRO GRADUALE: minimizzazione degli impegni di
capitale arrivando in casi
liquidazione della divisione.
a cura di Francesco Albergo
estremi
alla
graduale
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LA PIANIFICAZIONE DEI FINANZIAMENTI
La crescita implica esborsi superiori. Se i flussi di cassa non sono
sufficienti occorrerà procurarsi fondi addizionali.
Si presentano così due diverse strategie:
Le imprese che devono reperire più denaro, sono quelle che,
1
2
avendo limitate opportunità di investimento, di cassa e un modesto
rapporto di distribuzione degli utili devono accumulare Riserve
finanziarie sotto forma di capacità liquida.
Le imprese che devono raccogliere fondi vendendo titoli nel mercato
prestano maggiore attenzione alla pianificazione delle
caratteristiche e del momento di emissione dei titoli.
a cura di Francesco Albergo
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LA PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
In base alla consistenza di una azienda si ha un diverso
Piano Finanziario.
Il piano presenterà uno Stato
Patrimoniale un Conto Economico e
un Rendiconto Finanziario
Questi documenti si basano su obiettivi finanziari e
potrebbero presentare delle previsioni distorte.
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
LA PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
Nel piano sono presenti anche i diversi investimenti
sostenuti dall’azienda come:
Investimenti di
sostituzione
Investimenti per
nuovi prodotti
Investimenti di
espansione
Investimenti per
linee di prodotto
Investimenti
obbligatori
Fondamentali nel Piano Finanziario sono anche le relazioni
descrittive dove vengono giustificati gli importi dei vari investimenti
e indicate le strategie da adottare nei vari settori aziendali.
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
LA PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
UN PIANO FINANZIARIO OTTIMALE non è possibile
costruirlo vista la complessità e gli innumerevoli fattori
imponderabili che rientrano nella pianificazione.
CONTROLLO DEL PIANO FINANZIARIO: l’unica
funzione dei piani a lunga scadenza è quella di
essere termini di paragone per i risultati raggiunti.
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
GESTIONE DELLA LIQUIDITA’
La liquidità è assimilabile a qualsiasi altra
materia prima necessaria per poter continuare
l’attività produttiva.
Se si mantiene liquida una percentuale troppo
esigua dei fondi, si deve vendere ripetutamente
una piccola quantità di titoli ogni volta che si
deve effettuare un pagamento.
Mantenere saldo di cassa troppo comporta la
perdita di interessi.
a cura di Francesco Albergo
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CASH FLOW
Il cash flow è un flusso di cassa potenziale.
Rappresenta il contributo della gestione alla
creazione (assorbimento) di mezzi finanziari, ma
non necessariamente alla generazione
(assorbimento) di liquidità.
a cura di Francesco Albergo
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CASH FLOW
Il divario tra “AUTOFINANZIAMENTO” e “FLUSSO DI CASSA” in
senso stretto è dovuto al manifestarsi delle seguenti
circostanze:
1. parte delle risorse finanziarie prodotte dall'esercizio viene
dallo stesso riassorbita o perché utilizzata per aumentare
le scorte e i crediti correnti, o perché destinata a ridurre i
debiti correnti;
2. le risorse finanziarie generate dall'esercizio sono
incrementate dalla riduzione dell'investimento in crediti
correnti e scorte e/o dall'aumento dei debiti correnti.
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
CASH FLOW
Con il PRIMO CASO il flusso monetario dell'esercizio
risulta più basso del corrispondente
autofinanziamento, dato che questo viene in tutto o
in parte riassorbito dai fabbisogni connessi alla
gestione del capitale circolante netto.
Nel SECONDO CASO avviene l'opposto: la contrazione
del circolante netto libera risorse che si aggiungono
all'autofinanziamento, generando così un flusso di
cassa maggiore dell'autofinanziamento stesso.
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
CASH FLOW
Supponendo di riferirci ad una nozione di Capitale
Circolante Netto (CCN) operativo nella quale i debiti correnti
includono anche il Fondo T.F.R., si può affermare che:
il FLUSSO DI CASSA DELL'ESERCIZIO si ottiene sottraendo
dall'autofinanziamento gli aumenti di CCN e sommandovi le riduzioni.
Consegue che gli aumenti di circolante riducono il flusso di
cassa rispetto all'autofinanziamento, mentre le diminuzioni
di circolante lo fanno aumentare.
a cura di Francesco Albergo
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CASH FLOW
Se l'autofinanziamento di un dato periodo è
risultato pari a 40 e, nello stesso periodo, il
circolante netto è aumentato di 15, il flusso di
cassa dell'esercizio sarà pari a 25 (40 - 15).
Se, viceversa, a parità di flusso finanziario, il
circolante si fosse ridotto di 10, la liquidità prodotta
dall'esercizio risulterebbe di 50 (40 + 10).
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
CASH FLOW
Non essendoci né investimento, né
disinvestimento di risorse finanziarie legate alla
gestione del circolante, il flusso di cassa
dell'esercizio verrà a coincidere con il flusso
finanziario derivante dalla differenza fra Ricavi e
Costi monetari.
In tal caso, il cash flow misura un flusso di cassa
in senso proprio.
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
IL FLUSSO DI CASSA
OBIETTIVO – FOCUS DELL’INDAGINE
FLUSSO DI CASSA DELL'ESERCIZIO E MODALITÀ DI CALCOLO.
SI POSSONO INDIVIDUARE DUE TIPI DI FLUSSO DI CASSA:
1) QUELLO PRODOTTO DALLA GESTIONE REDDITUALE;
2) QUELLO PRODOTTO DALLA GESTIONE CORRENTE.
Il PRIMO rappresenta il contributo alla creazione
(assorbimento) di liquidità di tutte le operazioni che
concorrono al Reddito netto del periodo.
Il SECONDO evidenzia il contributo proveniente dalla sola
gestione corrente nella accezione con riferimento alla
nozione di autofinanziamento della gestione corrente.
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
IL FLUSSO DI CASSA
Le disponibilità liquide immediate rappresentano la
grandezza fondo che viene fatta variare dal flusso
di cassa in oggetto.
In un periodo nel quale non si sono avuti flussi
monetari diversi da quelli prodotti dalle operazioni
di esercizio (cioè non si sono avuti flussi collegati a
operazioni di tipo patrimoniale e finanziario), la
variazione subita dalle disponibilità liquide iniziali
coinciderà esattamente con tale flusso.
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
IL FLUSSO DI CASSA
ESEMPIO: il 1° gennaio l'azienda X aveva
disponibilità liquide pari a 50.000 €, nel corso
dell'anno la gestione (REDDITUALE o
CORRENTE) ha prodotto un flusso di cassa di
10.000 € e le disponibilità liquide finali
ammonteranno a 60.000 €, con una variazione
che è esattamente pari al flusso in questione.
a cura di Francesco Albergo
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IL FLUSSO DI CASSA
ESEMPIO: COME SI DETERMINA IL FLUSSO DI CASSA D'ESERCIZIO?
DATI DI PARTENZA: un'azienda presenta per l'anno X il seguente CE:
Ricavi di vendita
100
- Costo delle merci vendute (70)
- Ammortamenti
(10)
Utile netto
20
All'inizio del periodo il Circolante Netto risultava pari a 8 ed era così formato:
Crediti vs. clienti
20
-Debiti vs. fornitori
(12)
CCN
8
A fine periodo il circolante ammonta a 15, derivanti da:
Crediti vs. clienti
25
-Debiti vs. fornitori (10)
CCN
15
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IL FLUSSO DI CASSA
METODO INDIRETTO
II flusso di cassa con il Metodo Indiretto, si ottiene:
Utile netto
20
+ Ammortamenti 10
(15-8)
- Aumento CCN (7)
Flusso di cassa
dell'esercizio
23
a cura di Francesco Albergo
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IL FLUSSO DI CASSA
METODO DIRETTO
II flusso di cassa con il Metodo Diretto, si ottiene:
Incassi di vendite = Ricavi di vendita + Crediti vs. clienti
iniziali - Crediti vs. clienti finali;
Pagamento fornitori = Costo delle merci acquistate +Debiti vs.
fornitori iniziali - Debiti vs. fornitori finali;
Nel nostro esempio:
Incassi di vendita = 100 + 20 - 25 = 95
Pagamento merci = 70 + 12 - 10 = 72
la cui differenza (95 - 72 = 23) coincide esattamente con il
flusso monetario ottenuto seguendo il Metodo Indiretto.
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
II RENDICONTO DEI FLUSSI DI CASSA (GESTIONE REDDITUALE)
La Tabella riproduce il rendiconto dei flussi di cassa imperniato
sul flusso monetario della gestione reddituale.
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
II RENDICONTO DEI FLUSSI DI CASSA (GESTIONE REDDITUALE)
LA TABELLA METTE IN EVIDENZA:
Nella parte SUPERIORE del prospetto, i movimenti monetari del
periodo suddivisi in:
A. FLUSSO DI CASSA DELLA GESTIONE REDDITUALE;
B. FLUSSI DI CASSA ESTRANEI ALLA GESTIONE REDDITUALE;
Nella parte INFERIORE del prospetto, le componenti della disponibilità
monetaria e la variazione subita nel periodo per effetto dei
movimenti di cassa.
a cura di Francesco Albergo
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II RENDICONTO DEI FLUSSI DI CASSA (GESTIONE REDDITUALE)
IL FLUSSO DELLA GESTIONE REDDITUALE rappresenta il saldo tra le
entrate e le uscite di cassa collegate a ricavi e costi accolti nel CE.
I FLUSSI EXTRA-GESTIONE REDDITUALE SI RIFERISCONO:
– a movimenti monetari in uscita o in entrata connessi ad
attività di investimento e disinvestimento di immobilizzazioni;
– a movimenti monetari in entrata e in uscita dovuti a nuovi
finanziamenti o al rimborso di finanziamenti preesistenti, sia
a titolo di debito che di rischio;
– al pagamento di dividendi.
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
II RENDICONTO DEI FLUSSI DI CASSA (GESTIONE REDDITUALE)
Il saldo tra i flussi di cassa in entrata e in uscita
rappresenta il FLUSSO DI CASSA NETTO del periodo e
coincide con la variazione subita dalle disponibilità
monetarie i cui elementi costituenti sono riportati nella
parte inferiore del rendiconto.
a cura di Francesco Albergo
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II RENDICONTO DEI FLUSSI DI CASSA (GESTIONE REDDITUALE)
NOZIONE DI DISPONIBILITÀ MONETARIA:
corrisponde alla liquidità netta che deriva dalla
differenza tra l'ammontare della cassa e banche
attive e i debiti a breve verso banche.
Consegue che quando l'entità della cassa e banche
attive supera il passivo monetario si parla di
LIQUIDITÀ NETTA; quando è quest'ultimo a
superare le disponibilità liquide, si parla più
propriamente di INDEBITAMENTO FINANZIARIO
NETTO A BREVE TERMINE.
a cura di Francesco Albergo
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II RENDICONTO DEI FLUSSI DI CASSA (GESTIONE REDDITUALE)
Una nozione di liquidità imperniata solo sui conti
bancari attivi rischierebbe di essere poco
rappresentativa dell'impatto esercitato dalle
dinamiche monetarie sulla posizione finanziaria a
breve dell'azienda.
ESEMPIO:
Un'azienda il 1 gennaio ha disponibilità liquide presso le banche pari
a 20, a fronte di debiti per 5; ipotizziamo che alla fine dell'anno, le
prime siano salite a 30, i secondi a 50. Se la liquidità venisse misurata
dall'entità dei c/c attivi, si registrerebbe un miglioramento essendo
questa aumentata di 10 (da 20 a 30).
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
II RENDICONTO DEI FLUSSI DI CASSA (GESTIONE REDDITUALE)
Il riferimento a una nozione di POSIZIONE
FINANZIARIA NETTA mette in evidenza come, a
fronte di disponibilità liquide iniziali di 20, ci sono
debiti a breve verso banche per 5 che riducono di
fatto a 15 le disponibilità monetarie dell'impresa e
che queste disponibilità "nette" si sono in pratica
azzerate a fine periodo, ponendo l'azienda in una
situazione di indebitamento netto a breve verso le
banche pari a 20 (30 - 50 = - 20).
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
II RENDICONTO DEI FLUSSI DI CASSA (GESTIONE REDDITUALE)
ESEMPIO DI CALCOLO
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
II RENDICONTO DEI FLUSSI DI CASSA (GESTIONE REDDITUALE)
Il CCN in senso stretto è stato così calcolato:
DATI IPOTIZZATI:
A. VARIAZIONE ATTIVITÀ CORRENTI:
Scorte
+ 80
Crediti vs. clienti + 80
(a) + 160
B. VARIAZIONE DEBITI CORRENTI:
Fondo T.F.R.
Fornitori
Debiti tributari
(b)
+ 39
+ 20
- 4
+ 55 da cui:
E. VARIAZIONE DEL CCN OPERATIVO IN SENSO STRETTO:
a - b: 160 - 55 = 105
a cura di Francesco Albergo
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II RENDICONTO DEI FLUSSI DI CASSA (GESTIONE REDDITUALE)
L'incremento di 105 subito nel periodo dal
circolante netto assorbe buona parte della liquidità
potenziale racchiusa nell'autofinanziamento (130),
riducendo a 25 il flusso di cassa prodotto dalla
gestione reddituale. Tale flusso, come si evince
osservando il rendiconto, risulta ampiamente
inferiore al fabbisogno monetario totale, pari a 405,
imponendo il ricorso ad altre fonti di liquidità,
rappresentate, nella fattispecie, da nuovi
finanziamenti per 160 e da disinvestimenti per 110.
a cura di Francesco Albergo
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II RENDICONTO DEI FLUSSI DI CASSA (GESTIONE REDDITUALE)
Dato che il complesso dei flussi in entrata (295) non è ancora
sufficiente a coprire il fabbisogno totale di liquidità (405), la
differenza "si scarica" sull'indebitamento finanziario netto a
breve facendolo aumentare di 110.
110 rappresenta il flusso di cassa complessivo del periodo ed
ha, nel caso in esame, segno negativo.
Il flusso di cassa totale si è così formato:
1. flusso di cassa della gestione reddituale
25
2. flusso di cassa extra-gestione reddituale
- 135
FLUSSO DI CASSA NETTO
- 110
N.B. – 135 è così ottenuto: (+160 +110 -400 – 5)
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
II RENDICONTO DEI FLUSSI DI CASSA (GESTIONE CORRENTE)
ALTRO RENDICONTO:
Si impernia sulla distinzione tra gestione corrente ed
extra-corrente anziché sulla distinzione tra gestione
reddituale ed extra-reddituale.
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
II RENDICONTO DEI FLUSSI DI CASSA (GESTIONE CORRENTE)
ESEMPIO:
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
II RENDICONTO DEI FLUSSI DI CASSA (GESTIONE CORRENTE)
In tal caso i flussi monetari sono suddivisi a seconda
della loro appartenenza o meno al ciclo della gestione
corrente, distinguendo il flusso della gestione corrente
dai movimenti a essa estranei.
La DIFFERENZA SOSTANZIALE, rispetto alla
presentazione incentrata sulla nozione di gestione
reddituale, consiste nell'evidenziare separatamente
il fabbisogno di cassa legato alle componenti non
operative della gestione e in particolare al
pagamento degli interessi passivi.
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
II RENDICONTO DEI FLUSSI DI CASSA (GESTIONE CORRENTE)
Dato che il flusso monetario della gestione
corrente è al lordo degli oneri finanziari (oltreché
delle componenti di reddito atipiche e
straordinarie), si comprende come, in un prospetto
volto a rappresentare le dinamiche monetarie
complessive della gestione, debba essere indicato
esplicitamente il flusso di liquidità riconducibile a
tali componenti di reddito.
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
II RENDICONTO DEI FLUSSI DI CASSA (GESTIONE CORRENTE)
Il Rendiconto dei flussi di cassa imperniato sulla nozione di
gestione corrente accoglierà:
• IL FLUSSO MONETARIO, DELLA GESTIONE CORRENTE;
• I FLUSSI MONETARI ESTRANEI ALLA GESTIONE CORRENTE.
I movimenti di liquidità estranei alla gestione corrente
coincideranno con quelli della gestione extra-reddituale, con la
differenza, rispetto a questi, di evidenziare, oltre al flusso per
investimenti/disinvestimenti, accensione/rimborso di
finanziamenti non correnti, pagamento di dividendi, anche il
movimento di cassa legato agli interessi passivi e alle altre
componenti non operative della gestione.
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
ESEMPIO DI CALCOLO DEI FLUSSI FINANZIARI TOTALI
PARTENDO DA:
Fonte: Brusa L., Guelfi S., Zamprogna L., Finanza d’impresa, Etas, pag. 28.
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
ESEMPIO DI CALCOLO DEI FLUSSI FINANZIARI TOTALI
Fonte: Brusa L., Guelfi S., Zamprogna L., Finanza d’impresa, Etas, pag. 28.
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
ESEMPIO DI CALCOLO DEI FLUSSI FINANZIARI TOTALI
Dati lo S.P. e il C.E. riportati nella tabella 3.3, si supponga,
che nel 19X2 l'azienda abbia distribuito dividendi per 5.
Il rendiconto dei flussi finanziari totali per l'anno 19X2 risulta
essere quello illustrato nella tabella 3.4. Esso è ottenuto
determinando le variazioni in aumento o in diminuzione
fatte registrare dai singoli elementi patrimoniali come
differenza tra il valore dell'anno 19X2 e quello dell'anno
precedente. Fanno eccezione a questa regola:
•
IL TRATTAMENTO RISERVATO AL RISULTATO NETTO DEI
DUE ANNI;
•
LA VARIAZIONE DELLE RISERVE.
Si noti che nel rendiconto finanziario non compare la
variazione del reddito netto tra l'anno 19X2 (20) e l'anno
19X1 (15).
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
ESEMPIO DI CALCOLO DEI FLUSSI FINANZIARI TOTALI
Fonte: Brusa L., Guelfi S., Zamprogna L., Finanza d’impresa, Etas, pag. 29.
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
ESEMPIO DI CALCOLO DEI FLUSSI FINANZIARI TOTALI
Il RISULTATO NETTO dell'anno 19X2 (cioè del periodo per
il quale si vogliono calcolare i flussi di capitale) concorre
per l'intero ammontare alle dinamiche finanziarie del
periodo in quanto componente dell'autofinanziamento.
Per ottenere L'AUTOFINANZIAMENTO, al risultato netto del
periodo (20) vanno sommati gli ammortamenti (110), che
solo incidentalmente coincidono, nell'esempio proposto,
con la variazione del rispettivo fondo.
Il REDDITO NETTO dell'anno 19X1 (15) concorre alla
formazione dei flussi finanziari dell'anno 19X2 solo per la
parte distribuita sotto forma di dividendo, cioè 5. La parte
rimanente (10) è stata trasferita a riserva, come denuncia
l'incremento di pari importo da queste subito.
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
II RENDICONTO DEI FLUSSI DI CASSA (GESTIONE CORRENTE)
Si noti come il FLUSSO DI CASSA NETTO (nel caso
specifico rappresenta un aumento
dell'indebitamento finanziario netto a breve
termine) coincida con quello determinato nel
calcolo dei flussi monetari della gestione
reddituale (110).
La differenza, va ricercata nella configurazione dei
singoli flussi da cui è dipesa la variazione netta di
liquidità e nel flusso della gestione corrente.
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
II RENDICONTO DEI FLUSSI DI CASSA (GESTIONE CORRENTE)
Questo è stato così ottenuto:
Reddito Netto
+ Oneri atipici e straordinari netti
+ Oneri finanziari
+ Ammortamenti
Autofinanziamento della
gestione corrente
— Aumento CCN in senso stretto
Flusso di cassa della
gestione corrente
a cura di Francesco Albergo
20
30
330
110
490
(105)
385
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
II RENDICONTO DEI FLUSSI DI CASSA (GESTIONE CORRENTE)
Fonte: Brusa L., Guelfi S., Zamprogna L., Finanza d’impresa, Etas, pag.43.
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
II RENDICONTO DEI FLUSSI DI CASSA (GESTIONE CORRENTE)
Si noti ancora come il flusso in oggetto differisca
in maniera significativa dal corrispondente flusso
della gestione reddituale (385 contro 25) e come
trovino separata evidenziazione i fabbisogni di
liquidità determinati dal pagamento di interessi
passivi e dalla gestione atipica.
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
L'IMPIEGO DEI FLUSSI DI CASSA NELLE ANALISI E NELLE
VALUTAZIONI FINANZIARIE
Fondamentale è lo schema di analisi incentrato sulla gestione
corrente, sia per l'efficacia operativa che gli viene riconosciuta
nell'ambito della pianificazione finanziaria, sia perché costituisce
il riferimento metodologico di molte valutazioni di carattere
finanziario, tra cui le decisioni di investimento.
Sotto il PRIMO PROFILO, si rileva come il rendiconto dei
flussi di cassa della gestione corrente offra una
rappresentazione assai significativa delle dinamiche
monetarie attese, segnalando alla direzione le aree
critiche per l'equilibrio della liquidità.
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
L'IMPIEGO DEI FLUSSI DI CASSA NELLE ANALISI E NELLE
VALUTAZIONI FINANZIARIE
Sotto il SECONDO PROFILO, si sottolinea come il flusso di
cassa della gestione corrente costituisca una componente
del flusso monetario operativo, grandezza di riferimento
in svariate decisioni finanziarie. La grandezza in questione
risulta meglio evidenziata ricorrendo a una presentazione
a scalare del rendiconto dei flussi di cassa come riportata
nella slide successiva.
Il flusso di cassa operativo deriva dalla somma algebrica del
flusso monetario della gestione corrente e degli altri flussi di
cassa operativi legati a operazioni per investimenti o
disinvestimenti in attività operative non correnti
(tipicamente, investimenti e disinvestimenti in
immobilizzazioni tecniche e immateriali).
a cura di Francesco Albergo
ANALISI E PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
L'IMPIEGO DEI FLUSSI DI CASSA NELLE ANALISI E NELLE
VALUTAZIONI FINANZIARIE
Fonte: Brusa L., Guelfi S., Zamprogna L., Finanza d’impresa, Etas, pag.44.
a cura di Francesco Albergo
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