Latina 10 Latina Oggi Giovedì 28 Marzo 2013 i visti «facili» INQUIRENTI LE ACCUSE Era un’organizzazione articolata e ben strutturata con intermediari in India Il giro economico era consistente Operazione della polizia, le ordinanze del gip su richiesta del pm Il «mercato» dei permessi Dieci arresti, in carcere un avvocato pontino: era la mente IL regista di tutta l’operazione, come ha sottolineato anche il dirigente della Squadra Mobile di Latina Sebastiano Bartolotta, oppure il direttore dell’azienda specializzata nel favorire l’immigrazione clandestina era l’avvocato Alessandro Verrico, classe 1975, residente a Latina e iscritto al Foro di Roma. E’ difeso dall’avvocato Carlo Alberto Melegari. E’ sua la posizione più difficile e complicata ed è anche l’unico ad essere finito in carcere rispetto agli altri indagati che dai ieri mattina sono agli arresti domiciliari con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina. Secondo la prospettazione accusatoria il giovane avvocato, in cambio di somme di denaro piuttosto consistenti, ha consentito l’ingresso in Italia di decine e decine di stranieri in particolare indiani munendoli di documenti falsi per fittizie assunzioni e ricongiungimenti familiari. A coordinare l’inchiesta è stato il sostituto procuratore Daria Monsurrò e le misure sono state emesse dal gip di Roma che ha accolto la prospettazione degli inquirenti pontini. Le indagini sono nate nel febbraio del 2012 e in sei mesi, ALESSANDRO VERRICO L’avvocato Alessandro Verrico è stato arrestato dalla polizia ed è ritenuta la mente di tutto il sodalizio le indagini nate nel 2012 La Mobile ha intercettato centinaia di chiamate e ha piazzato le cimici nello studio legale grazie anche alle intercettazioni telefoniche e alle cimici piazzate nello studio legale dell’avvocato, è emerso proprio lo scenario che gli investigatori avevano ipotizzato e che poi si è concretizzato. «La base operativa - ha detto ieri nel corso di una conferenza stampa il dirigente della Squadra Mobile - era proprio lo studio legale. Stiamo parlando di un’organizzazione ben strutturata». La toga si avvaleva anche della collaborazione di un poliziotto, sospeso dal servizio: Giuseppe Cappelletti, già finito tre anni fa al centro di un’inchiesta analoga e che si trova agli arresti domiciliari insieme agli altri indagati la cui posizione è marginale e che sono stati tutti coinvolti in questo giro: Elisa Ruggiero 38 anni, Giampaolo Di Magno, 39 anni, ex calciatore, Satvir Kumar 29 anni, conosciuto come «Sonnu» e Kumar Ravinder, 33 anni conosciuto invece come «Somma» e poi Giancarlo Favero 58 anni, Valentina Di Girolamo, 57 anni, Alessandro Fava, 45 anni, Vanni Zecchi, 50 anni, residenti tra il capoluogo e poi Sabaudia e Pontinia.