Latina
Il giornale di
IL PROCESSO
GIOVEDÌ 19 NOVEMBRE 2015
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Il 25enne condannato per il tentato omicidio di Fiori risponde di porto e ricettazione
Papa in aula per la stessa pistola
Per l’arma sequestrata sul lungomare era già stato condannato a 2 anni e 8 mesi
APPUNTAMENTO ALL’UNIVERSITÀ
di SILVIA COLASANTI
G
Bancarotta e falso
La tavola rotonda
iuliano Papa è ancora
sotto processo, il terzo, per la pistola che –
secondo gli inquirenti – gli sarebbe stata data per uccidere
Gianfranco fiori, il latinense ritenuto autore del tentato omicidio di Carmine Ciarelli nel
gennaio precedente, episodio
che aveva innescato la cosiddetta guerra criminale tra rom e
non rom. Questa volta davanti
al collegio del Tribunale di lati-
Cadute tutte
le altre accuse
nel processo Caronte
na presieduto dal giudice Pierfrancesco De Angelis, il giovane, difeso dall’avvocato Lorenzo Magnarelli risponde per il
porto e la ricettazione dell’arma, la pistola clandestina 9x21,
che era stata sequestrata dalla
polizia a Papa nel giugno del
2010 sul lungomare di Latina. Il
25enne era già stato condannato, per la detenzione della stessa
pistola, a 2anni e 8 mesidi reclusione e ha già scontato la pena.
Successivamente erano state
svolteleindagini perilprocesso
Caronte e il pubblico ministero
aveva ipotizzato che i ragazzi
fermati fossero lì con la pistola
perché avevano in progetto di
sparare a Gianfranco Fiori e Papa era stato condannato per il
g
Domani, nell’ambito degli incontri organizzati
dal Centro studi di diritto
concorsuale e della crisi
d’impresa di Latina, presso la sala conferenze del
polo pontino dell’università La Sapienza, facoltà
di Economia, si terrà la
tavola rotonda dal tema:
“La bancarotta alla luce
delle riforme sul falso in
bilancio. Profili operativi”. Interverranno il sosti-
La conferenza stampa dopo le indagini dell’inchiesta Caronte
tentato omicidio,l’unica accusa
dalla quale il 25enne non è stato
prosciolto eper laquale attende
che si pronunci la Corte di Cassazione. Erano infatti cadute
quelle di detenzione, porto e ricettazione di altre armi. Quando la Corte di Appello aveva
confermato la condanna a 13
anni per il tentato omicidio di
fiori i giudici avevano chiesto
alla Procura di verificare se ci
fossero i margini per le accuse
ulteriori di porto illecito e ricettazione per la pistola sequestrata sul lungomare e Papa era stato di nuovo rinviato a giudizio.
Il processo, ieri mattina, è
stato rinviato perché l’avvocato Magnarelli ha formalizzato alcuni difetti di notifica
relativi alle udienze precedenti e la prossima si terrà il
prossimo anno. Intanto però,
se molte delle accuse del processo Caronte erano cadute e
anche Costantino Di Silvio,
detto “Patatone”, difeso sempre da Magnarelli insieme a
LucaMelegari, erastatoassolto (resta per lui la condanna
per l’omicidio di Fabio Buonamano, detto Bistecca), Papa è
di nuovo a processoper la stessa pistola che non aveva mai
sparato.
tuto procuratore della Repubblica di Latina, Luigia
Spinelli, l’avvocato Luca
Giudetti e i commercialisti Fabrizio Campagna e
Lorenzo Palmerini, mentre a moderare l’incontro
sarà il commercialista
Massimo Mastrogiacomo,
presidente del centro studi di diritto concorsuale.
L’appuntamento è per le
15 e i lavori si concluderanno alle 18.30.
Il patteggiamento davanti al giudice De Pasquale
LA SENTENZA
Riciclaggio, sconterà due anni e otto mesi
Ha patteggiato la pena a 2
anni e 8 mesi di reclusione
l’uomo fermato, il 14 maggio scorso, ad Arezzo, dalla
polizia stradale insieme ad
un complice, alla guida di
un’auto rubata. Ieri si è tenuto il processo davanti al
giudice per l’udienza preliminare Raffaella De Pasquale. Il pubblico ministero e l’avvocato della difesa,
Daniele Giordano, hanno
concordato al pena per il
48enne e il giudice l’ha applicata. L’uomo era stato
fermato dagli agenti che si
erano incuriositi per uno
strano riflesso della
targa che era stata infatti clonata, della Mini Cooper sulla quale stavano viaggiando. L’auto era risultata rubata l’8 maggio
del 2015 e, secondo gli ac-
certamenti degli investigatori sarebbe stata destinata
al mercato marocchino tramite la Spagna. Ai due uomini, di Latina, erano
stati contestati i reati
di riciclaggio, ricettazione delle targhe e uso di
documenti contraffati tra
cui il libretto di circolazione
e i certificato di proprietà e
L’uomo fermato
dalla polizia
stradale di Arezzo
le targhe clonate. Quella
della Mini Copper corrispondeva infatti alla targa
di un’altra vettura. Il restauratore di mobili antichi
che ha patteggiato oggi ha
già scontato sei mesi agli arresti domiciliari e sconterà
il resto della pena in libertà,
con gli obblighi di firma. Il
complice, difeso dall’avvocato Pernigotti, seguirà invece il rito ordinario.
Si.Co.
L’OPERATORE SANITARIO AVEVA SVOLTO PER ANNI MANSIONI SUPERIORI RISPETTO A QUELLE PER CUI PERCEPIVA LO STIPENDIO
Infermiere risarcito dalla Asl
La Asl di Latina è stata condannata a
risarcire un infermiere del Goretti
dell’indennità di funzione. L’operatore sanitario aveva svolto, almeno
secondo la ricostruzione del Tribunale di Latina, per anni mansioni
nettamente superiori come quella di
responsabile del servizio Re.Cup,
senza percepire l’indennità di funzione come prevista dal contratto
collettivo di sanità. L’udienza si è
svolta ieri davanti al giudice del lavoro Foderaro che ha accolto la do-
manda dell’avvocato Fabio Leggiero.
“Il caso – ha commentato l’av vocato
- è speculare a tante situazioni in cui
le pubbliche amministrazioni conferiscono gli incarichi relativi alle posizioni organizzative istituite anche
con apposite determine, scegliendo
e valutando il personale da inserire
in ruoli di responsabilità in base alle
capacità professionali ed alle esperienze dei dipendenti, tralasciando
tuttavia di espletare il successivo i-
ter amministrativo per equiparare
giuridicamente il dipendente alla
funzione amministrativa che andrà’
a ricoprire”.
“Così – ha continuato il giuslavorista - il dipendente può trovarsi nella
situazione paradossale di svolgere di
fatto le mansioni di responsabile
della posizione organizzativa presieduta senza percepire l’indennità
di funzione prevista e disciplinata
dal contratto di categoria e dalla legge”.
g
L’avvocato Fabio Leggiero
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Infermiere risarcito dalla Asl