Web e Scrittura
2 novembre 2010
Laura Di Lucia Coletti
Immagine e parola scritta
• Primo:
Non dimentichiamo l’importanza della parola scritta nella società
dell’immagine.
Le parole per esempio nel linguaggio pubblicitario: due, tre semplicissime,
cruciali, costosisime.
Le trovate anche sul web, si chiamano tagline: per esempio la Coop ha
chiamato il suo servizio di acquisto online
“ la spesa che non pesa”
• Secondo:
Procederemo per problemi e cercheremo insieme le risposte, costruendo un
lavoro di gruppo
Il sistema della società della
comunicazione
• Progettare oggi un prodotto digitale significa confrontarsi in maniera
simultanea con numerosi canali e media: web / mobile /tag bidirezionali,
bluetooth, GPS, touch technology ....
• In questo scenario quello della società delle ICT, in cui la stessa
informazione deve essere fruita in modi e su supporti diversissimi, si
affermano professioni trasversali, per progettare come l’utente possa
passare da un ambiente all’altro in maniera fluida.
• Un esempio del cambiamento è quello di Repubblica. Nasce come
quotidiano cartaceo ed è presente in rete con il proprio sito web, diverso
dalla versione cartacea.
• Ci sono poi le versioni per smartphone e per iPad che presentano diverse
modalità di consultazione. Lo stesso contenuto si trasforma in base al
canale.
• Oggi l'architettura dell'informazione si muove attraverso ambienti diversi
che fanno parte di un ecosistema complesso e affascinante: prescindendo
dal supporto, l’AI si occupa della struttura organizzativa, logica e semantica
delle informazioni, dei contenuti, dei processi e delle funzionalità di un
sistema o un'applicazione.
• L'AI lavora all'analisi, alla scelta e alla progettazione degli strumenti tecnici
e culturali per organizzare, catalogare, ricercare, navigare e presentare
contenuti in ogni formato disponibile. In altre parole, costruisce il cuore di
qualsiasi progetto di information design.
La mappa concettuale
• La mappa concettuale è una mappa logica che riassume in un colpo
d’occhio attori e processi del progetto.
• Agli albori di internet esisteva solo la mappa del sito, cioè
l’architettura dei contenuti. Nei primi anni 90 il numero delle
informazioni era ancora gestibile: i formati e le tipologie di
contenuto (pagine html, documenti formato word o pdf, immagini
statiche) si contavano sulle dita di una mano. Oggi abbiamo
davanti scenari molto diversi: l’iperproduzione di contenuti, la
varietà di formati e le incontrollabili applicazioni sono spesso
difficilmente sintetizzabili in un’unica mappa. La mappa
concettuale è lo step iniziale, il documento che racchiude i valori, la
logica e il funzionamento del nostro prodotto. Redigere una mappa
concettuale sembra un procedimento complesso, ma in realtà ci
viene chiesto di abbozzare, il più delle volte con carta e pennarelli,
ciò che vogliamo realizzare.
Ideazione
scrivere
• Abstract
L'abstract, usato nella scrittura aziendale soprattutto nelle relazioni a
convegni o negli executive summary, è una componente essenziale della
scrittura per il web. Genere di scrittura breve, sintetica e modulare per
eccellenza.
• L'abstract che segue il titolo di un articolo e ne sintetizza i contenuti è il
miglior modo per convincere il lettore a cliccare e ad andare alla pagina
successiva.
• Dobbiamo ricordarci che l’obiettivo è comunicare, pertanto importante
sarà anche il titolo.
• Secondo una metafora culinaria molto popolare tra i web writer
statunitensi, un testo online dovrebbe prevedere "il morso, lo spuntino e il
pasto", ovvero il titolo, l'abstract e il testo intero, a seconda della fame e
del desiderio di saperne di più da parte del frettoloso lettore della rete.
dalle cinque regole al titolo
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Le 5 W indipsensabili
who > chi personaggio
what > cosa azione
where > dove
when> quando /sviluppo nel tempo
why> perchè
how> come processo
La piramide rovesciata è un modello prescrittivo nel giornalismo anglosassone ed è
un buon modello anche per la scrittura sul web. Il concetto è semplice: scaglionate il testo in modo tale che, dal titolo
fino agli approfondimenti, si vada dalla notizia ai particolari.
Niente preamboli e premesse
dal titolo deve essere chiaro cosa è successo
Man mano si sa di più: sommario / abstract / prime righe/ articolo intero / link di approfondimento
Il web ha accresciuto l’importanza dei titoli. Sono loro a convincere a cliccare e a proseguire la navigazione e la
lettura.
Titolo
Microcontent per eccellenza, titoli e sottotitoli delle pagine e dei paragrafi devono essere progettati e scritti come un
vero paratesto ("ciò che sta accanto, intorno al testo"), con la funzione di segnalare e far risaltare i contenuti più
importanti. All'interno della mappa visiva della pagina web, devono costituire un primo, ma completo livello di
lettura, da cogliere con un solo sguardo.
brevità
• Sul web si legge in maniera più veloce, frammentaria e
disordinata che sulla carta. Il lettore va catturato subito, con
testi brevi, sintetici e concentrati. In questo senso il lavoro
dell'autore diventa una vera e propria corsa contro il tempo
(anche se scrivere dei buoni testi brevi può essere
un'operazione lunghissima).
• Ma scrivere breve non significa necessariamente sacrificare
i contenuti o la forza dell'impatto della comunicazione:
significa piuttosto concentrare e affinare il testo, così come
fanno i maestri della scrittura breve, i pubblicitari e i poeti.
In realtà, la brevità alla comunicazione giova quasi sempre.
E quando ha bisogno di scrivere di più, il web writer ha
comunque a sua disposizione la grande risorsa
dell'ipertesto.
Ipertesto
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Il passaggio dalla scrittura lineare del libro alla scrittura "espansa" e "profonda"
dell'ipertesto cambia completamente il modo di pensare, progettare e costruire un
testo. Sul web il testo acquista un nuovo senso spaziale rispetto alla carta. E' per
questo che un ipertesto, come fa l'architetto con un edificio, lo si progetta e lo si
costruisce, ancor prima di scriverlo. Un metodo raccomandabile sempre e per tutti
i testi, ma indispensabile quando si scrive per il web.
Link
I link sono l'essenza dell'ipertesto, il meccanismo interno che fa funzionare la
macchina comunicativa del sito. Sceglierli e titolarli bene è parte integrante della
scrittura online. E perché il meccanismo funzioni bene, un buon link dovrebbe:
1) anticipare le aspettative del lettore e accompagnarlo nel suo percorso; 2) essere
molto specifico, ovvero linkare non a una home page, ma a una pagina precisa; 3)
avere un titolo che sia un vero concentrato di contenuto e che invogli il lettore a
cliccare.
E' ciò che George Landow ha chiamato la "retorica della partenza e dell'arrivo": il
testo del link dovrebbe annunciare con chiarezza dove stiamo andando e, una
volta arrivati, dovremmo trovare esattamente ciò che ci era stato annunciato.
Microcontent
• Sulla grande rete, i piccoli testi contano molto. Sono
essenziali per attirare il lettore, per orientarlo, ma anche
per farsi leggere e addirittura trovare.
• Il guru Jakob Nielsen chiama i piccoli testi "microcontent" e
con questo termine indica i titoli, i sottotitoli, i link, le voci
di indice di una pagina web, i metatag, gli alt text delle
immagini, cioè tutte quelle "perle di chiarezza" di 50
caratteri al massimo che devono contenere e spiegare al
lettore il "macrocontent" di intere pagine e quindi attrarlo e
guidarlo all'interno di un sito. Scrivere microcontent che
siano veri concentrati di contenuto è una delle sfide più
difficili per il talento editoriale dello scrittore online.
Colore
• Ogni pagina web è una creazione multimediale,
uno spazio visivo che deve colpire il lettore con
dei richiami forti, un'atmosfera, un carattere
proprio.
• La scrittura visiva del web è fatta anche di colore
e il web writer deve saper immaginare,
progettare e scrivere un testo colorato, valutando
gli impatti e le interazioni tra testo e colore.
Contrariamente che sulla carta, sul web il colore è
gratis, non occupa memoria e larghezza di banda.
Approfittiamone.
Diritto d’autore
• Anche se sul web i testi si possono copiare, esportare e
riutilizzare con estrema facilità, le leggi sul copyright e
il rispetto del lavoro altrui valgono anche qui: tutto è
protetto da copyright, a meno che l'autore non inviti
esplicitamente a copiare e a diffondere liberamente i
suoi testi (sempre però citandolo correttamente,
assieme alla fonte).
• Copiare, inoltre, non conviene: se è facile copiare, è
altrettanto facile scoprire i "furti" e denunciarli presso
la propria online community. L'originalità, invece, paga
sempre: nel grande calderone di contenuti, così facili
da pubblicare, si distingue solo chi ha davvero qualcosa
di nuovo e originale da dire.
Faq / grassetto/ home page
• FAQFrequently Asked Questions
Insieme a URL, il più famoso acronimo di internet. Ma oltre a questi due, è bene non andare oltre e fare
la massima attenzione ad acronimi e sigle che possono non venir capite dal pubblico planetario del
web. Quando si scrive per la rete, gli acronimi vanno sciolti sempre.
• Grassetto
Se il grassetto, insieme al colore, mantiene e anzi rafforza la sua funzione di "dare enfasi", gli altri stili
del carattere sul web possono cambiare di significato. E' soprattutto il caso del sottolineato, da non
usare mai perché si confonde con i link, mentre il corsivo va centellinato perché le sue curve
sinuose danno un effetto seghettato di difficile lettura.
• Home page
Su una pagina web si può arrivare in tanti modi diversi: attraverso la home page, sì, ma anche con un
motore di ricerca, un link da un altro sito. Ma se il lettore vi trova anche solo qualcosa che lo
interessa, è sicuro che a un certo momento cliccherà sulla fatidica casetta. La home page è la porta
di ingresso, la vetrina del sito. E' lì che l'autore gioca le sue carte per convincere il navigatore a
restare o a proseguire il suo giro altrove. Navigatore che non vuole essere impressionato con una
grafica pirotecnica e con effetti speciali, ma sapere subito cosa troverà all'interno attraverso un
titolo e un sottotitolo, un indice preciso e chiaro.
• Jakob Nielsen ha definito la home page "la proprietà immobiliare più preziosa del mondo", perché è
in quel piccolo spazio che tutto il contenuto del sito deve essere promesso e rappresentato.
Nicchia / orientamento
• Nicchia
Su internet si può pubblicare tutto, senza tipografia, senza soldi, ed entro
ragionevoli limiti anche senza censura. Ma la rete è il regno dei contenuti
di nicchia: quelli che per le case editrici non vale la pena di pubblicare
perché non hanno mercato, quelli che hanno pochi ma tenaci appassionati
in tutto il mondo, quelli specialistici che vanno aggiornati in continuazione.
• Orientamento
In quell'infinito ipertesto che è il world wide web non c'è un prima, né un
dopo, perché è il lettore che decide liberamente il suo percorso. Parole
come "avanti" e "indietro" non hanno quindi senso. Ne ha molto, invece,
usare le parole per fare in modo che il navigatore non si perda, dotando le
pagine di piccole e preziose bussole di navigazione: il titolo del sito o il
logo, la mappa con le sezioni principali, il ritorno alla home, la data
dell'ultimo aggiornamento.
Punteggiatura
• La punteggiatura - lo insegnano i grandi scrittori - è parte integrante dello
stile e quindi ogni regola è fatta per essere infranta.
• Però sul web, con la sua scrittura sintetica e i suoi spazi ristretti, qualche
indicazione cui attenersi può essere utile.
• Punto fermo: da utilizzare al massimo, aiuta a semplificare la sintassi,
impone una pausa salutare agli occhi e ai pensieri.
• Punto e virgola: da usare con contagocce, chiude e non chiude i periodi.
• Punto interrogativo: da centellinare, lo stile del web non ama le domande
retoriche.
• Punto esclamativo: ce ne sono fin troppi, ognuno equivale a un grido.
• Due punti: assolutamente da recuperare, perché aprono le frasi con
dolcezza e senza fatica, contribuendo non poco alla "leggerezza" dello stile
revisione
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Sul web, dove leggiamo al massimo una trentina di righe alla volta nell'angusto spazio di una
schermata, dobbiamo tendere verso una scrittura modulare, basata sul paragrafo come unità di
misura. Paragrafi autoconsistenti e autonomi l'uno dall'altro. Le vere connessioni, sul web, non
sono create dai "quindi", "di conseguenza", "eppure", "perciò", "infatti", ma dai link.
Revisione
• Il fatto che sul web i testi si possano correggere in pochi secondi non è un alibi per la sciatteria.
Anzi, testi corretti, precisi e privi di refusi depongono a favore della serietà, della credibilità e
dell'affidabilità dell'autore e dell'azienda cui appartiene. Quindi, anche nella scrittura online,
l'ultima fase del processo è sempre la revisione, meglio se effettuata stampando le pagine,
leggendo ad alta voce e munendosi, all'antica, di matita rossa e blu.
Sintassi
• Il web e i suoi ritmi veloci vogliono uno stile di scrittura più leggero, una sintassi più semplice e
piana, senza troppi incisi e subordinate. Non è difficile. Basta osservare la "legge della vicinanza",
ovvero tenere sempre insieme soggetto, verbo e complemento oggetto, senza separarli con inutili
incisi. E usare il punto fermo il più possibile: punto e a capo
Utente
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Utente
Chi è l'utente dei testi scritti per il web? Il navigatore? Il lettore? Oppure il clicker,
l'onliner, come sottolineano più dinamicamente i neologismi anglosassoni?
Comunque lo vogliamo chiamare, quello che è certo è che corre, è un impaziente e
legge non parola per parola, partendo dalla prima in alto a sinistra, ma
"sorvolando" la pagina come un paesaggio visto dall'alto per cogliere, il più
rapidamente possibile, se c'è qualcosa che gli interessa davvero.
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Verdana
Chiaro e luminoso come il suo nome, che deriva dal verde di Seattle, dove è stato
disegnato, è il font più diffuso sul web e il più amato dai web designer.
Non a caso: fa parte del folto gruppo di font appositamente progettati per lo
schermo dai Manuzio del 2000.
Infatti sullo schermo è perfetto: i caratteri sono distanziati in maniera regolare e
non si toccano mai, il neretto è chiaramente un neretto ma rimane leggibile anche
quando le dimensioni sono minime, gli 1 e le I non si confondono mai.
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Web e Scrittura - Progetti Liceo Bruno