ANNO 2- NUMERO 2!
PAG. 1
Il Gl o bul o Ro sso
Periodico di informazione ossigenata e respiro studentesco a cura della redazione del Gulliver
News Dalle Facoltà
INGEGNERIA
Da settembre di quest’anno, le giornate
degli studenti universitari sono state
segnate notevolmente dal timore di
vedere rimossa la propria auto. Timore
inevitabilmente mutato in cupa
indignazione a causa di ciò che è
passato da un lecito desiderio di ordine
e sicurezza ad un’azione sconsiderata
di rimozioni selvagge. Gli studenti
disorientati hanno così iniziato a
segnalare la situazione ai rappresentanti
della lista Gulliver: prontamente
abbiamo sollecitato tutti gli organi di
competenza affinché si riveda il
contratto che regolamenta il servizio di
rimozione. Ciò che ci sgomenta in
primis riguarda l’onere dei 60 euro e
l'obbligo del tempestivo pagamento per
il riottenimento del mezzo, specie
considerando che si tratta di studenti
che non sempre dispongono di una
somma del genere, soprattutto
nell’immediato. Ci siamo inoltre
attivati per il ripristino immediato del
servizio di rimozione all'interno
dell'area parcheggi riservata ai docenti
e per eludere l'applicazione delle
ganasce sulle auto difficoltose da
rimuovere dal carro attrezzi. Per queste
due ultime richieste, il Gulliver ha
subito ottenuto rivendicazione; questo
perché era palesemente irragionevole,
da parte dell'Amministrazione Centrale,
farsi scudo delle normative di sicurezza
circa la necessità di garantire la
circolazione di eventuali mezzi di
emergenza, per giustificare la
diseguaglianza tra docenti e studenti e
l'utilizzo di in uno strumento che
blocca e rovina le auto, non libera il
passaggio. A nostro avviso nessuna
soluzione può comunque tradursi in
una rimozione priva di criterio sulle
spalle (e nel portafoglio) degli studenti!
ECONOMIA
Parcheggi e partecipazione:
riproviamoci!
Dall’inizio del nuovo anno accademico,come accade da molti anni, uno dei
temi più discussi nella facoltà di economia è quello dei parcheggi.
L’acu Gulliver, nel corso del tempo, ha
avanzato varie proposte per cercare di
trovare una soluzione concreta al pro-
blema. Dopo innumerevoli tentativi,
viste le continue bocciature delle nostre
idee da parte della presidenza, il 5 novembre abbiamo indetto un’assemblea
per discutere con gli studenti di queste
problematiche e delle possibili soluzioni.
Sebbene credessimo che questo fosse
un tema molto sentito, la partecipazione
all’assemblea è stata molto scarsa. Nonostante molti negli ultimi tempi si
lamentassero del fatto che l’area dei
parcheggi riservata a docenti e personale tecnico fosse spesso semi vuota e che
allo stesso tempo non ci fosse posto per
le auto degli studenti, in pochissimi
sono intervenuti, tanto da farci scegliere di non far iniziare affatto l’assemblea.
Lo scopo di questo breve articolo non è
proporre soluzioni o parlare di un problema che tutti conoscono. Per questo
speriamo che ci siano altre occasioni,magari più partecipate, dove soprattutto far sentire la voce degli studenti.
Non è nostra intenzione avanzare critiche gratuite; vogliamo soltanto farvi
riflettere sul fatto che ci sono volte in
cui è necessario essere attivi e partecipi
per tutelare i propri interessi, essere
propositivi e cercare di portare il proprio personale contributo alla soluzione
dei problemi che ci riguardano.
MEDICINA
La questione dei blocchi didattici sembra non avere fine e anche questo inizio
di anno accademico vede i Rappresentanti Gulliver impegnati per agevolare
gli studenti a non essere automaticamente scartati per l’anno successivo.
Dopo l’incoraggiante vittoria di
Giugno, con la bocciatura della proposta dei blocchi serrati ogni anno, ci
sembrava d’obbligo dare un’opportunità aggiuntiva agli studenti per il
blocco di Fisiologia, cioè considerare
valido l’appello di Dicembre per iscriversi al quarto anno. Nella commissione
didattica di Settembre abbiamo presentato un documento che comprendeva
tre richieste: l’inclusione dell’appello di
Dicembre, l’obbligatorietà dell’appello
di Aprile, e la sospensione del blocco
per gli studenti di Odontoiatria del
“vecchio” ordinamento didattico per
adeguarli al nuovo, che non prevede lo
sbarramento. Nel consiglio di Facoltà
di Ottobre è stata approvata soltanto la
terza proposta e si sono dunque salvati
gli studenti futuri dentisti che rischiavano di perdere un intero anno, con
tutte le conseguenze che ne derivano.
Questa conquista ci sembra però insufficiente e come Lista Gulliver,
cercheremo di ottenere soluzioni alternative, non accontentandoci di questo
che abbiamo ottenuto e non salendo sul
carro dei vincitori senza aver mosso un
dito, che già di tali esempi non ne mancano. Per il futuro lavoreremo sull’Appello di Aprile, per garantire agli studenti di poter sostenere almeno 4 volte
un esame cosi decisivo, considerando
che nelle maggiori sedi italiane di Medicina gli appelli disponibili sono 4-5
minimo, tra l’altro attivabili su richiesta
degli studenti, e non stando ai comodi
dei Professori.
AGRARIA
Piano di studi S.O.S.
Come studentessa al secondo anno di
agraria, per la prima volta quest’anno
mi sono trovata a dover presentare il
piano di studi.
Sebbene le informazioni presenti nel
sito dell’università dovrebbero essere
sufficienti, non sempre lo sono, e allo
stesso tempo non si riesce a trovare
nessuno,all’interno della facoltà, in
grado di guidare gli studenti in questa
procedura.
Se in generale questo è un problema
che si presenta ogni anno, quest’anno ci
siamo trovati ancora più in difficoltà a
causa dell’entrata in vigore della 270.
Infatti, a causa della entrata in vigore
del nuovo ordinamento, sono stati
disattivati tutti i corsi del primo anno e
anche alcuni corsi di laurea
specialistica.
Sta di fatto che ormai il tempo è
scaduto. A chi ha sbagliato a compilare
il piano non resta quindi altro da fare
che aspettare il prossimo anno per
modificarlo, quando però anche gli
insegnamenti del secondo anno saranno
stati disattivati e non potranno più
essere scelti.
Spero che il prossimo anno ci sia più
chiarezza e che la progressiva entrata in
vigore della 270 non crei ulteriori
problemi agli studenti del vecchio
ordinamento.
IL GLOBULO ROSSO!
PAG. 2
La Riforma Gelmini
Lo scorso Ottobre il Governo Berlusconi, per firma del “prestanome” Ministro Gelmini, ha presentato il nuovo disegno di Legge in materia di riforma dell’Università ed, al di là di ogni previsione,
sono riusciti a progettare in un solo colpo la distruzione dell’Università Pubblica Italiana.
Infatti questo provvedimento rappresenta la conclusione del percorso di privatizzazione iniziato
attraverso il taglio dei fondi statali previsto dalla
la Legge 133/08 in quanto sarà concesso ai privati
di impadronirsi degli organi decisionali dell’Università ed in particolare .Consiglio di Amministrazione.
Ma a differenza di quanto accade adesso, il CdA
assumerà di fatto tutti i poteri decisionali anche in
materia di didattica e ricerca (adesso queste funzioni sono proprie del Senato Accademico che di
conseguenza verrà completamente esautorato) che
dovranno seguire quanto gli sarà ordinato dalle
singole aziende private.
E’ evidente che nel momento in cui un privato investe in un ente pubblico, l’unico scopo rimane il
guadagno e le esigenze di bilancio danneggiando
la libertà e l’indipendenza della Ricerca. Non è
lontana l’ipotesi nella quale una società possa gestire un intera Facoltà a suo piacimento: una qualsiasi azienda che usi un particolare software indirizzerà sia i Corsi di Laurea di Ingegneria che il
lavoro dei Dipartimenti competenti per trarne profitto e averne un guadagno.
Inoltre, come se tutto questo non bastasse, verrà
drasticamente ridotto il ruolo degli studenti all’interno degli organi decisionale (ad esempio la raccolta firme promossa qualche mese fa per permettere ai laureati di Febbraio di iscriversi alle Lauree
Magistrali sarebbe stata inutile!) limitandone ancora di più le funzionalità e le possibilità di azione.
Infine la Gelmini ha anche deciso di intervenire in
materia di diritto allo studio aggravando ancora di
più la situazione esistente.
Non solo non è investito un solo Euro, ma viene
istituito un fondo per il merito per l’erogazione
delle borse di studio che esula dai criteri del reddito, per tanto l’anno prossimo potremmo avere uno
studente con ISEE di 50'000 € che potrà usufruire
dei soldi pubblici a fronte di uno studente con
ISEE di 14'000 € (o anche meno) che pur avendone diritto non potrà proseguire gli studi a causa
della mancanza delle borse di studio.
In conclusione, la riforma proposta è l’ennesima
nota negativa pervenuta dal mondo politico (indipendentemente dall’orientamento) che ancora una
volta non tiene in considerazione le componenti
del mondo accademico ed in particolare noi studenti che ogni giorno viviamo i disagi dell’Università Italiana.
Globulo Rosso è un’iniziativa
spontanea di un gruppo di soci
dell’Acu Gulliver, la redazione è
aperta soprattutto a singoli studenti.
Se vuoi collaborare, scrivere, vuoi
segnalare qualcosa puoi scrivere
all’indirizzo [email protected]
Hanno collaborato a vario titolo in
questo numero: Marco Giobbi,
Valeria Cippitelli, Brunilda, Giacomo Ferroni,
Giovanni Delli Carpini, Carlo Cotichelli,
Laura Morelli, Luca Cavanini
2012
IL GLOBULO ROSSO!
PAG. 3
La fine del mondo
It's
the
End
of
the
World
as
We
Know
It
(And
I
Feel
Fine)
La fine
del
mondo
è
vicina..
secondo
fonti
accreditate
(leggi
“studio
aperto”)
il
21/12/2012
ci
saranno
scon‐
volgimenti
catastrofici,
tali
da
annientare
per
sempre
la
specie
umana.
In
questa
data
esatta
è
prevista
infatti
l’inversione
del
campo
magnetico
terrestre.
Questo
evento
causerà
una lunghiiiiiissima
serie
di
atroci
conseguenze,
quali
terremoti
di
Magnitudo
oltre
10
Gradi
Rickter,
seguiti
da
un
Inverno
"Nucleare"
,
Magnetismo
alterato
per
mesi,
tutta la
strumentazione
elettronica
probabil‐
mente
verrà
messa
fuori
uso,
non
sarà
possibile
usa‐
re
Computer,
Auto,
Treni,
Autobus,
Aerei
e
probabil‐
mente
si
avrà pochissima
energia
elettrica,
Ci
saran‐
no
Maremoti
di
proporzioni
Gigantesche.
Eruzioni
Vulcaniche
e
SuperVulcani
che
erutteranno,
Sconvolgimenti
della
crosta
terrestre,
Città
sommer‐
se
dal
acqua.
Zone
temperate,
rese
Aride,
e
zone
Ari‐
de
rese
Temperate.
Temporali
Fortissimi.
Vento
e
Tornadi
in
tutto
il
mondo…i
gatti
inseguiranno
i
cani,
gli
uccelli
voleranno
al
contrario,
il
Papa diventerà
musulmano
e
Berlusconi
confesserà
tutti
i
suoi
reati
e
si
auto‐chiuderà
in
carcere…
Ovviamente
una
notizia cosi
è
vera
e
prove
evidenti
ci
sono,
ma
comprensibilmente,
e'
tenuta
nascosta
dai
governi
di
tutto
il
mondo,
per
cause
facilmente
comprensibili,
...
Panico...
isteria
di
massa,
suicidi,
vandalismo.
L’idea
di
questi
grandi
sconvolgimenti,
comunque,
parte
dalla
lettura
del
calendario
maya,
secondo
il
quale
il
tredicesimo
baktun,
un
periodo
lungo
394
anni
denominato
dagli
archeologi
Long
Count,
o
Computo
Lungo,
termina
il
21
o
23
dicembre
2012
e
che
nei
miti
Maya
questo
cambiamento
indica
la
fine
della
creazione.
Gli
archeologi
spiegano
però
che
il
calendario
Maya
è
ciclico:
quindi
non
farà
altro
che
ripartire,
esattamen‐
te
come
il
nostro
calendario
non
fa
finire
il
mondo
il
31
dicembre
ma
riprende
(per
pura
convenzione)
il
primo
gennaio.
detta
molto
schiettamente,dedurre
da
questo
la
“fi‐
ne
del
mondo”
è
una
scempiaggine
monumentale.
Certo,
uno
dei
calendari
Maya,
quello
per
il
computo
dei
lunghissimi
periodi,
termina
a
dicembre
del
2012;
ma
ricomincia.
Dedurre
da
questo
che
il
mondo
finirà
è
stupido
come
dire
che
il
mondo
finirà
il
31
dicem‐
bre
2009
perché
in
quella
data
finisce
il
calendario
sexy
della
Santarelli.
Quindi
il
nostro
consiglio
è:
smettete
di
studiare,
da‐
tevi
alla
pazza
gioia,
o
convertitevi
allo
zorohastria‐
nesimo
o
donate
tutti
i
beni
a
noi...se
poi
nel
2012
il
mondo
continua
e
siete
andati
fuori
corso
o
vi
siete
stancati
di
zorohastro,
pazienza,
non
disperate,
se‐
condo
i
maya
inizia
un
nuovo
ciclo...e
questa
volta
saprete
come
andrà
a
finire.
IL GLOBULO ROSSO!
PAG. 4
Plastic Island
L’isola che non c’E’… o non si vuol vedere?!
Era il 1997 quando, quasi per caso, Charles Moore
(oceanografo americano fondatore dell’Algalita
Marine Research Foundation) scoprì il fenomeno
denominato in seguito “Pacific Trash Vortex” (Vortice
di spazzatura del Pacifico) o anche “Great Pacific
Garbage Patch”.
Stiamo parlando di un enorme ammasso di rifiuti,
composto dall’80% di plastica, che si trova
nell’Oceano Pacifico tra Giappone e Hawaii e che si
estende galleggiando per chilometri e chilometri
formando di fatto un’isola grande due volte il Texas.
Alcune stime parlano di 100 milioni di tonnellate di
rifiuti per un diametro di oltre 2500 chilometri e una
profondità di 30 metri. I ricercatori sostengono che le
dimensioni continuano a crescere minacciando
l’ecosistema marino e gli stessi essere umani.
Ma cominciamo dal principio.
Dagli studi fatti tenendo conto delle correnti marine
si è arrivati a concludere che tutto iniziò intorno ai
primi anni 50 attraverso l’azione del North Pacific
Gyre (Vortice del Nord Pacifico), un sistema formato
da quattro correnti oceaniche (quella del Nord
Pacifico, quella della California, la nord equatoriale e
la Kuroshio,) localizzato tra l'equatore il 50˚ di
latitudine nord a forma di spirale prodotta da un
sistema di alta pressione. La plastica proveniente
dalle coste americane e asiatiche (per l’80%) o gettata
in mare da navi e pescherecci (il restante 20%) resta
intrappolata nel vortice e converge concentrandosi in
due macro-aree, una a sud ovest del Giappone e
l’altra a nord ovest delle Hawaii. Così palloni da
calcio, mattoncini Lego, kayak e shopper, siringhe,
accendini e Barbie Raperonzolo, secchi e spazzolini
da denti, sedie, piatti, posate e soldatini, grembiuli,
stivali, materassini e bambole gonfiabili con l’andare
dei decenni si sono addensati sempre più.
Come sapete la plastica non è il materiale
biodegradabile per eccellenza dunque attraverso
l’azione del sole si decompone fino a diventare micro
particelle tossiche che i pesci, scambiando per
plancton, ingeriscono. Ma non si tratta solo di pesci.
Come si può vedere dalla foto anche i volatili
ingeriscono questi rifiuti.
Al di là della precisione al centesimo dei numeri è
chiaro ed evidente come l’uomo ha creato, ha
contribuito e continua a contribuire all’allargamento
di questo agglomerato di spazzatura producendo
materiali che non sono biodegradabili e che non
rispettano l’ambiente soprattutto se vengono gettati in
mare pensando che non si avranno prima o poi delle
conseguenze. Quello che serve sono politiche di
tutela dell'ambiente, controlli e un senso ormai
dimenticato di autoconservazione in quanto i pesci
che ci troviamo a mangiare nei nostri piatti
contengono al loro interno sostanza tossiche che noi
stessi abbiamo gettato in mare…
«La scia di spazzatura è traslucida e non è quindi
possibile localizzarla dai satelliti. L'unico modo per
studiarla è direttamente da un'imbarcazione. Questa
enorme massa di rifiuti potrebbe raddoppiare nei
prossimi dieci anni, se non si adottano comportamenti
più responsabili sia da parte dei consumatori,
nell'utilizzo degli oggetti di plastica, che da parte di
chi disperde in mare la spazzatura». (Moore, Febbraio
2008).
.
IL GLOBULO ROSSO!
PAG.5
Københavns
Universitet
e
Collegi
da
Sogno!
Se si pensa a Copenhagen, città molto lontana dalla nostra
concezione di vita , in genere la si accomuna ad un senso di
rigore, estremo ordine e precisione. Nel tempo, sempre poco, che
ho passato e sto passando in questa meravigliosa città, devo
ammettere che si, l’aria che si respira è piena di spirito
freddo-rigido-nordico, anche nella stessa università, ma una delle
cose che sfugge al controllo della nazione è la situazione collegi e
studentati. È molto difficile qui, soprattutto per noi umili e
spaventati studenti stranieri, riuscire a trovare un appartamento o
una stanza in cui vivere per il periodo erasmus, e questo per
svariati motivi, dalla mancanza di case disponibili al
sovrannumero di studenti per il grande ateneo, ma ancora più
impossibile è riuscire ad ottenere un posto in collegio.
umanistiche, appunto, ed alla stazione della metro. Il residence è
stato costruito per dare un senso di identità e connessione con il
campus circostante, ha una forma circolare, è circondato da canali
artificiali, ed all’interno contiene un grazioso giardinetto per lo
studio estivo. Il Tietgen è composto da 360 appartamenti disposti
in sei piani, dotati di ascensore. Ogni appartamento ha una
cucina, estremamente iper-tecnologica e con ogni attrezzo
possibile immaginabile, dal taglia formaggio automatico allo
schiaccia aglio (ed inoltre un frigorifero sempre fornito tra birra,
sidro, coca cola e latte al cioccolato, oltre a quello normale) e
dodici camere singole, che vanno dai 24 ai 33 metri quadri,
ognuna con il suo proprio bagno. Ogni appartamento ha una
stanza comune, ed ogni stanza comune ha diverse forniture, dalla
televisione, al biliardo, ping-pong, biliardino eccetera. Nel piano
terra ci sono un parcheggio per le biciclette ed i ciclomotori, una
sala conferenze, una sala studio dotata di computers e due sale
comuni, una adibita a bar, dove spesso, e volentieri, vengono
organizzati party e feste private. Ogni cucina ha una parete a
vetro, che da verso il giardino all’interno del collegio, cosi da
ogni piano è possibile vedere cosa accade all’interno di ogni
cucina e corridoio. Alcune regole ci sono, ad esempio dentro non
si fuma, ma la maggior parte corrisponde a quelle del vivere
civile. Da fuori, lo so per esperienza, non si può entrare,poichè
ogni studente che vive nel collegio ha una chiave, per la stanza,
ed una card automatica per aprire porte, cancelli, ed usare
l’ascensore, in quanto tutto il sistema ha lo stesso collegamento.
Un collegio da sogno, insomma, che gli stessi studenti danesi si
tengono stretto per tutto il loro periodo di studi, una volta entrati.
Ci sono circa un centinaio di collegi in tutta l’area cittadina, da
quelli piccoli e antichi, con solamente una quindicina di stanze, a
quelli nuovi e moderni, con più di 300 stanze disponibili. Tra
questi ultimi i più importanti sono Regensen, Elers’ Kollegium,
Borchs Kollegium, Hassagers Kollegium, Valkendorfs
Kollegium, Keops Kollegiet e Tietgenkollegium. La maggior
parte di questi dormitori è riservata ai soli studenti danesi, i quali
devono iscriversi nella lista d’attesa non più di un anno prima
dell’inizio effettivo delle lezioni. Le liste d’attesa sono
estremamente lunghe, dai 6 mesi fino addirittura ai due, tre anni. I
prezzi, inoltre, sono proibitivi, e girano all’incirca sulle
3500-4500 corone, ossia dalle 500 euro in su mensili,
tutto-compreso, a seconda del collegio scelto e dell’ubicazione.
Non tutti infatti sono vicini alle facoltà, ma in compenso il
sistema di trasporti qui è più che eccellente, e spesso le lezioni si
svolgono in facoltà diverse. I collegi in genere offrono una stanza
singola, anche se alcuni hanno anche una stanza per le coppie
dotata di letto matrimoniale(... anche se è ammessa solo una
coppia per piano...) molte anche con il proprio bagno privato,
una cucina condivisa, che può ospitare dai 6 ai 12 studenti circa,
ed una o più stanze comuni.
Considerando la situazione italiana, anche la capitale danese
pecca un pò in questo campo, e, soprattutto per gli studenti
stranieri, l’accomodation è sempre un gran problema, la maggior
parte di noi vive insieme a famiglie danesi in piccole stanze, e
spesso senza una vera e propria cucina o bagno. Ma apparte
questo, anche da un piccolo appartamento sfigato, come il mio, è
facile conoscere qualcuno all’interno di questi collegi,
approfittare di ospitalità e compagnia, ma anche vivere questa
splendida città e tutto quello che offre!
Alcuni collegi, ancora, riservano alcuni posti agli studenti
”guests”, sia erasmus che tirocini. Tra questi vorrei parlare del
Tietgenkollegiet, un collegio estremamente moderno e
sofisticato,ufficialmente aperto solo 2 anni fa, e costruito tra il
2001/2002. Nasce da una gara tra famosi architetti, vinta da
Lundgaard& Tranberg in collaborazione con Marianne Levinsen
e COWI (non a caso infatti è presente nei libri di architettura
della città) nella zona insulare sud-est di Copenhagen, molto
vicino alla facoltà di ”Humanities”, un insieme di tutte le facoltà
NEWS DAI RAPPRESENTANTI
per ogni richiesta, segnalazione
agraria 0712204995
economia 0712207026
medicina 0712206137
ingegneria 0712204509
[email protected]
IL GLOBULO ROSSO ROSSO!
PAG.6
Pandemic Information
La verità sulla pandemia più blanda della storia
L’influenza A è una pandemia dell’informazione.
Ormai ha contagiato più giornali che persone.
E l’informazione di massa da cui siamo bombardati
ha compiuto la sua missione: condizionarci nella vita
di tutti i giorni. La ricetta per creare il panico, perché
di panico si tratta, è semplice: caratterizzare un qualcosa come dannoso per la salute, non controllabile,
invisibile e con cui si può facilmente entrare in contatto, risveglia paure nascoste che non sono possibili
da tenere a freno.
L’uso della ragione, che con questo sistema ci viene
tolto, ci farebbe preoccupare di questa influenza non
di più degli ultimi gossip nazionali. Analizziamo la
situazione per cercare di comprenderla meglio.
Esprimendo la nostra vicinanza e il cordoglio per tutte le vittime che ci sono state e per le loro famiglie,
non possiamo fare a meno di considerare alcuni dati
fondamentali. Ad oggi le vittime dell’influenza sono
2500 in tutto il mondo, con un tasso di mortalità dello
0,3X1000 in Europa e dello 0,4X1000 in Europa,
quindi su 10000 contagiati ne muoiono in media 3-4.
Esposti cosi potrebbero anche sembrare dati significativi, ma bastano piccoli confronti per renderci conto di quanto valore diamo a un raffreddore e di quanto poco a situazioni di reale gravità: comune influenza: mezzo milione di morti in tutto il mondo (3000
solo in Spagna e migliaia nei paesi europei); diarrea:
2 milioni di bambini morti all’anno; polmonite e altre
malattie facilmente curabili (in occidente): 10 milioni
di persone morte all’anno e questi sono solo alcuni
esempi. Vi sembrano i soliti dati sui problemi del
Terzo Mondo? Restiamo in Italia spostandoci dal
campo malattie: 1260 morti sul lavoro (2007), 4731
per incidenti stradali (2008) a fronte di 71 vittime per
l’influenza A ( fino a Novembre), numero che non
sarà destinato a crescere più di tanto. Nonostante tutto
questo, assistiamo a crisi di panico negli ospedali, sia
in pronto soccorso che in corsia, ad assalti alle farmacie, a fobie incontrollate, a topi che consigliano come
lavarsi le mani. L’informazione moderna è ormai in
pieno declino e vive sugli scandali, sul creare panico,
perché ormai solo il panico rialza l’audience e le vendite. I comportamenti della popolazione in questi mesi sono indicativi di quanto i nostri comportamenti
sono dettati da tutto quello che ci viene a forza inculcato dai media. E quanti altri aspetti della nostra vita
sono decisi dai capi redazione? La massificazione ha
portato a creare un codice di comportamento unico,
con valori e priorità fasulle decisi dalle logiche del
mercato pubblicitario: ciò che appare un’infinità di
volte, quello che ci viene detto essere importante o
pericoloso, lo diventa realmente, esempio il virus
H1N1. Se per assurdo non fosse stato identificato o
della sua esistenza non ne fossero venuti a conoscenza i mass media, probabilmente nessuno avrebbe notato la differenza, magari si sarebbe parlato di un an-
ticipo della comune influenza. E invece si parla di
pandemia, di selezione naturale, di flagello dell’umanità. L’aspetto più sconcertante è che sull’influenza
possiamo far poco o nulla, a parte rispettare le più
elementari norme igieniche, ma su altre situazioni
ben più gravi ma che ormai non sono più di attualità,
che vengono ignorate dall’informazione di massa,
possiamo essere determinanti, vedi le morti bianche e
i morti sulla strada già citati, per restare in patria, ma
anche problemi globali volutamente tenuti sotto tono
dalle logiche economiche. Tutto quello che devia dai
balletti della politica, dalle frasi fatte, dalle litigate su
programmi pomeridiani, dai tifare miliardari che corrono in mutande, dai matrimoni vip, ci sembra distante e inverosimile. E se per caso cominciamo a stufarci
del solito rancio e alziamo la testa verso i problemi
reali, è pronto un caso mondiale fasullo a farci rientrare nei ranghi, a farci vivere una vita già decisa e a
farci ignorare le questioni veramente importanti.
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Il Globulo Rosso II