ROSMARINO Rosmarinus officinalis L. Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Lamiales Famiglia : Lamiaceae (ex Labiate) (Vi appartengono anche il timo, l’origano, la santoreggia, la maggiorana, la menta, la lavanda, la melissa, l’issopo, la salvia, la nepeta cataria, il basilico, la perilla, ecc.) Genere: Rosmarinus Specie : Officinalis HABITAT: arbusto spontaneo delle regioni mediterranee, in Italia si trova allo stato spontaneo lungo tutta la costa del mare; si adatta fino ai 1500 mt di altezza se coltivato in zone riparate dal freddo più intenso. NOZIONI BOTANICHE: arbusto alto fino a 1,5 mt, con fusto e ramificazioni legnose, fogliose. Le foglie, sessili, sono coriacee, strette, con margini rivoltati, verde scuro sopra, biancastre sotto, persistenti; fiori presenti quasi tutto l’anno , in piccoli grappoli ascellari, con calice bilabiato, corolla di colore azzurro-viola pallido, due stami. Odore di incenso, canforato; sapore aromatico, astringente. Le opinioni dei botanici circa il numero delle specie appartenenti a Rosmarinus sono discordi, poiché alcuni sostengono che il genere sarebbe monospecifico con molte variazioni note come piante da giardino o da contenitore, altri, invece, considerano specie molte delle variazioni. Rosmarinus è una parola di origine latina che significa rugiada marina, in riferimento al fatto che i fiori azzurro pallido a distanza ricordano gocce di rugiada e che la pianta cresce spontanea in prossimità dell’azzurro mare. PARTI UTILIZZATE e periodo balsamico: foglie, ossia le cime fogliate (rametti giovani) o le sommità fiorite, raccolte in primavera. TIPO DI ESTRAZIONE Estratto acquoso : infuso al 2-3% − Estratto idroalcoolico: - Tintura F.U., da pianta secca. Contiene dal 10 al 15% di borneolo o 1,5-5,5% di borneolo esterificato. - T.M. = Tintura Madre è preparata dalla macerazione in alcool (gradazione alcoolica a 20°C: % V/v 60 + 5 ) della pianta fresca, in modo da avere un rapporto ponderale fra pianta secca e la tintura ottenuta di 1 : 10. − Macerato Glicerico: giovani getti di Rosmarino raccolti durante la ripresa vegetativa e messi a macerare in soluzione idrogliceroalcoolica. − Estratto secco − Olio essenziale: distillazione in corrente di vapore dei rami e delle sommità fiorite (Resa 1-2%); liquido limpido, da incolore a giallo pallido o giallo-verde, odore fresco canforato, con sapore caratteristico amaro, odore penetrante. − Vino di Rosmarino: lasciare macerare 30 gr di foglie di Rosmarinus off. in un litro di vino bianco per 12-24 ore. Filtrare e bere un bicchierino (20 ml) a colazione e prima di cena. − METODO DI SOMMINISTRAZIONE Per somministrazioni orali e per applicazioni topiche COMPONENTI CHIMICI E PRINCIPI ATTIVI → Nell’ Olio essenziale (resa: 1-2,5%): - Idrocarburi monoterpenici: alfa-pinene (5-35%- 10.12% tunisino; 19-27% spagnolo), beta-pinene, canfene (10-25%), delta-3-carene (5-15%), mircene 0,5-1,5%), limonene (0,5-1,5%), alfa e gamma terpineni, alfa e b/eta-fellandreni, paracimene, terpinolene. - Alcooli monoterpenici: linalolo (0,5-10%), borneolo (3-10%), isoborneolo, thujanolo-4, p-cimene-8-olo, terpinen-1-olo-4. - Esteri: bornilacetato, alfa-fenchilacetato. - Ossidi: 1,8 cineolo (5-35% - 40-44% tunisino; 17-25% spagnolo). - Chetoni: canfora (5-30%), verbenone (5-30%), carvone. - Chetoni alifatici: metileptenone, 3-esanone. - Sesquiterpeni: beta-cariofillene. Esistono chemotipi differenti a seconda della provenienza (Francia, Spagna, Italia, Portogallo, Marocco, Tunisia, Turchia), i principali sono: - Rosmarinus off. ct. cineoliferum il cui contenuto in 1,8 cineolo - è 50-60% - Rosmarinus off. ct. camphoriferum il cui contenuto in canfora è del 25-30%, mentre l’1,8-cineolo è al 20-30% - Rosmarinus off. ct. verbenoniferum: il cui contenuto in verbenone è del 10-15%, mentre l’1,8-cineolo è del 5-15% e la canfora del 5-10%. Ovviamente la diversa composizione chimica inciderà sulle proprietà farmacologiche e quindi sulle indicazioni terapeutiche. → Polifenoli, ne sono ricchi i giovani germogli, e comprendono gli Acidi fenolici (4 - 6%): ac. rosmarinico, ac.labiatico, ac. clorogenico, ac. caffeico e i Flavonoidi: luteolina, apigenina, diosmetina, diosmina, genkwanina, 6-metossigenkwanina, ispidulina, sinensetina, e altri acidi fenolici. → Derivati terpenici, in particolare diterpeni: carnosolo (= picrosalvina), ac.carnosolico, rosmadiale, rosmanolo, ecc. e diversi triterpeni: ac.ursolico, ac. oleonolico, alfa e beta- amirina, betulina, ecc. → Altre sostanze: tannini, resine, saponine, acido ascorbico (peso secco pari 22 mg / 10 gr), ac.ursolico e oleanolico, beta-sitosterolo, colina, l’alcaloide rosmaricina e altro ancora. a ATTIVITA’ FARMACOLOGICA Estratto secco e tintura : - - - Tonico, stimolante generale (stimola la corteccia surrenale) Spasmolitico sulle fibre muscolari lisce Antiossidante Emmenagogo Tricofilo Epatoprotettore (antitossico epatico, lipotropo), con attività coleretica e colecistocinetica Carminativo antifermentativo Digestivo eupeptico stomachico Ipoglicemizzante Neurotonico: tonico nervino, tonico cerebrale Stimolante la circolazione del sangue, azione vasocostrittiva Antisettico Analgesico Cardiocinetico Diuretico Cicatrizzante vulnerario L’ O.E. possiede un’azione: - tonica antidepressiva - batteriostatica, - antinfiammatoria, antireumatica - spasmolitica neuromuscolare, - decongestionante vascolare, inotropa, batmotropa e cronotropa positiva, - colecistocinetica - espettorante, mucolitica - riequilibrante endocrina Secondo la F.U.I.- X ed. l’ O.E. di Rosmarino ottenuto per distillazione in corrente di vapore dei rametti freschi contiene tra il 10 e il 15% di borneolo totale e tra 1,5 e 5,5% di borneolo esterificato. Nello specifico : - nel Rosmarino chemotipo cineoliferum (Marocco – Tunisia) prevale l’azione espettorante e mucolitica (efficace nella bronchite catarrale, nella rinosinusite e nelle otiti catarrali), attività antiinfettiva, antalgica, utile nelle enterocoliti fermentative e nelle cistiti, azione fungicida; - nel Rosmarino chemotipo camphoriferum ( Provenza – Italia centro/sud) prevale l’azione decontratturante muscolare (quindi è particolarmente indicato nei reumatismi muscolari, crampi e contratture, mialgie) , attività emmenagoga (indicata nell’oligomenorrea-ipomenorrea e amenorrea); possiede una certa attività mucolitica, tonico-cardiaca, stimolante epatica, coleretico-colagoga ( utile nell’ insufficienza epatica, nelle dispepsie ipotoniche o atoniche). - nel Rosmarino chemotipo verbenoniferum (Corsica – Sardegna) prevale l’azione lipolitica, mucolitica, spasmolitica, riequilibrante endocrina (utile nell'insufficienza ipofiso-gonadica, astenia sessuale) e riequilibrante nervosa (utile nella depressione astenica), attività drenante e rigenerante epatica (efficace nelle steatosi (fegato grasso)!, nei disturbi dispeptici e come regolatore intestinale). ORGANOTROPISMO Sistema nervoso autonomo. Fegato e vie biliari INDICAZIONI TERAPEUTICHE - Astenia psicofisica: come tonico rinforza il S.N. vagale, utile in tutte le situazioni di debolezza generale, sensazione di mancamento, memoria debole, affaticamento fisico e intellettuale. Utile nel controllare le somatizzazioni nervose come : esofagite, gastrite, duodenite, colite, stipsi, dispepsie. Disturbi psicoemozionali legati al climaterio (neurolabilità, tristezza, apatia). Alcuni studi su animali ne dimostrano una attività antidepressiva tipo SSRI (Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina). Astenia sessuale; oligospermia. Insufficienza epatica e biliare, steatosi epatica, colecistite, litiasi biliare, epatite da intossicazione; dispepsia atonica, cefalee digestive. Utile in caso di indigestione ed eccessi alimentari. La protezione epatica è simile a quella della silimarina e silibina contenute nel Cardo mariano. − L’acido rosmarinico è in grado di stimolare l’azione fisiologica degli enzimi epatici che intervengono nel processo di depurazione sia nella fase I (citocromo P450), sia nella fase II (glutatione transferasi, chinone reduttasi e glucuronosil transferasi) dimostrandosi perciò promettente in qualità sia di epatoprotettore, sia di epatodepuratore. Iperglicemia: favorisce il compenso glicemico in soggetti diabetici in trattamento con ipoglicemizzanti orali e/o insulina che hanno eccessive variazioni giornaliere del tasso glicemico. Indicato nel trattamento iniziale in soggetti con IGT (ridotta tolleranza al glucosio) o IFG (alterata glicemia a digiuno). − Si è scoperto che l’acido rosmarinico, analogamente agli altri polifenoli presenti, esercita un ruolo regolatorio-inibitorio sugli enzimi alfa-glucosidasi e alfa-amilasi, strutture proteiche responsabili della demolizione dei carboidrati in glucosio; “rallentando” l’azione di tali enzimi, l’acido rosmarinico consente una più lenta digestione dei carboidrati evitando di raggiungere picchi di glucosio nel sangue che richiedano perciò una rapida ed abbondante secrezione di insulina. In questo modo i fitocomplessi ricchi di acido rosmarinico riescono a modulare i livelli postprandiali di glucosio nel sangue e ad evitare il conseguente iper-lavoro del pancreas. Disturbi reumatici: dolori muscolari e muscolo-tensivi, distorsioni, cervicalgie e lombalgie (tramite utilizzo di Olio Essnziale o Essenza di Rosmarino). Per queste indicazioni utilizzare tramite frizioni locali con oleolito al 2-10%. Preparazione: in 50 ml di olio di mandorle dolci (meglio ancora in olio di germe di grano, olio di girasole, olio di sesamo) possiamo aggiungere 40 gocce di essenza di Rosmarino (ossia il 4%), 20 gocce di essenza di Elicriso e 30 gocce di essenza di Ginepro, ottenendo un oleito all’ 8% che possiamo utilizzare per massaggio o frizione locale in caso di mialgie, contusioni, distorsioni, tendinopatie, borsiti. L'azione spasmolitica dell' O.E. viene sfruttata, associata ad altre essenze, anche nel trattamento delle coliche renali e nella dismenorrea. − - Alopecia (esistono molti preparati cosmetici contenenti in sinergia d’azione con altre sostanze anche l’ essenza di Rosmarino). L’azione è in particolare sull’ alopecia androgenica, che si può spiegare per l’ attività regolatoria sul testosterone (inibizione della formazione di Diidrotestosterone), utile allo scopo anche l’attività antiossidante e antibatterica e di miglioramento della componente ansiosa o da stress psicofisici; allo scopo si abbinano preparati cosmetici e trattamento orale con E.S. o T.M. O M.G. Per quanto l’azione del Rosmarino sia ancora da definire nel trattamento dell' Ipertrofia Prostatica Benigna, è comunque utilmente associato alla Serenoa Repens l'O.E. di Rosmarino in presenza di prostatiti ricorrenti. - Ipotensione e insufficienza cardiaca al I –II stadio, stasi circolatoria: (l’utilizzo dell’O.E. ai bassi dosaggi può essere utile in caso di ipertensione, mentre a dosaggi medio-alti trova indicazione nell’ipotensione). L’effetto inotropo positivo (= miglioramento della forza di contrazione del miocardio) è legato all’ aumento del flusso sanguigno coronarico. La presenza di diosmina contribuisce a diminuire la permeabilità e la fragilità capillare. - Patologie neurodegenerative. Studi sperimentali dimostrano che l’ac.carnosico è in grado di proteggere le cellule cerebrali dai danni provocati dai Radicali Liberi per cui potrebbe essere utile in diverse patologie: M.di Parkinson, M.di Alzheimer, ischemie cerebrali. - Azione antisenescente legata all’ effetto “scavenger” nei confronti dei Radicali Liberi, al fatto che contrasta la lipoperossidazione e alla capacità di stimolare il citocromo P 450, permettendo una disintossicazione profonda. APPLICAZIONE COSMETICA Già nell’antichità l’estratto di Rosmarino veniva usato in preparazioni cosmetiche. La moderna cosmesi riconosce al Rosmarino proprietà tonificanti. Gli antiossidanti sono additivi importanti nelle formulazioni cosmetiche, impiegati per limitare la degradazione degli ingredienti di natura lipidica suscettibili a processi di ossidazione. L’estratto di Rosmarino e l’ oleoresina sembrano essere indicati soprattutto per saponette, gel bagnodoccia, saponi liquidi detergenti. L’impiego dei derivati del Rosmarino conferisce oltre che un’efficace protezione all’ossidazione anche un effetto funzionale al prodotto finito. Le proprietà principali consistono nella protezione dall’insorgenza di tumori cutanei e nell’azione lenitiva.. Infatti l’applicazione topica dei componenti del Rosmarino favorisce l’inibizione dei processi infiammatori, produce inibizione dell’attività dell’ornitina decarbossilasi e in generale dei fenomeni di promozione tumorale cutanea. Vista l’attività antibatterica, l’oleoresina potrebbe essere utilizzata nella realizzazione di saponi con azione antibatterica per trattamenti contro l’acne e nelle ferite cutanee. UTILIZZO IN CUCINA Gli arrosti e peggio ancora le pietanze fatte cuocere sul barbecue conducono a una maggiore possibilità di esposizione a sostanze cancerogene, le ammine, note come composti eterociclici (HCAs). L’aggiunta di alcune spezie e tra queste senz’altro il rosmarino (oltre alla salvia, timo,ecc.) riduce la formazione di questi componenti nocivi. UTILIZZO NELL’INDUSTRIA ALIMENTARE L’ EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare prevede l’utilizzo degli estratti di Rosmarino (Ac. fenolici, Flavonoidi, Diterpenoidi e Triterpeni) come additivi alimentari: antiossidanti-convservanti. UTILIZZO IN AGRICOLTURA Rosmarino O.E. come acaricida nel controllo delle infestazioni delle piante a concentrazioni non tossiche (J.Econ.Entomol.2006 Dec;99(6):2015-23). Rosmarinus officinalis L. (rosmarini folium cum flore) PREPARAZIONI E DOSI - Infuso al 3%: tre tazze da bere in giornata appena prima o dopo i pasti (2-4 grammi/die). − Estratto Fluido (1 : 1, 45% etanolo V/V): 1,5-3 ml al giorno − Tintura F.U. (1:5, 70% etanolo): 30-40 gocce tre volte al giorno. − T.M. (1:10) 30 gocce tre volte al giorno, prima o dopo pasto. − Estratto secco : una capsula da 50 - 200 mg, 2-3 volte al giorno, (titolato al 15% in carnosolo). In commercio esiste un preparato titolato al 20% in ac.ursolico e 15% in ac. Carnosico. - Vino di rosmarino: un bicchierino (30 ml) prima dei pasti principali (far macerare per 1-2 giorni alcuni rametti freschi in un buon vino bianco, poi filtrare): utile come tonico, nell’ipotensione, e come eupeptico). Macerato Glicerico: 50-70 gocce in acqua, prima di pranzo o 30 gocce 3 volte al dì, prima dei pasti o lontano dai pasti. - Olio Essenziale: - per uso interno: 1-3 gocce con miele o zolletta di zucchero 3 volte al dì, - per uso esterno in oleito al 2-5% (40-100 gocce in 100 ml di olio). - UTILIZZO DEL ROSMARINO COME MERISTEMODERIVATO ( = Macerato Glicerico) I giovani getti di Rosmarinus officinalis manifestano un particolare tropismo per il fegato, la colecisti, le vie biliari, le surrenali, le gonadi maschili e femminili. Il M.G. di Rosmarino stimola il Sistema Reticoloenditeliale ed esplica un’azione globale trofica e di stimolazione generale dell’organismo. Nel metabolismo lipidico e lipoproteico riduce l’iper-beta lipoproteinemia, diminuisce il colesterolo totale e aumenta il colesterolo esterificato. Nel metabolismo proteico regola gli stati di iper-gamma-globulinemia e aumenta le albumine in caso di ipoalbuminemia. Nella coagulazione ematica agisce nelle sindromi di trombofilia totale. Nel sistema endocrino agisce sulla corteccia surrenalica provocando un aumento e un’attivazione qualitativa dei 17-chetosteroidi. Nel mielogramma agisce sui polimorfonucleati, stimola la granulopoiesi e la produzione di eosinofili. TOSSICITA’ EFFETTI CONTROINDICAZIONI COLLATERALI e Non tossico, ma a dosaggi eccessivi si manifestano irritazioni gastrointestinali e renali soprattutto con l’ O.E. Per via esterna può indurre fenomeni di sensibilizzazione. Controindicato in gravidanza, per l’azione emmenagoga ormonale dell’ O.E. che può avere esito abortivo. Inoltre ha una certa azione ipogalattogena, quindi va usato con prudenza durante l’allattamento. Se assunto la sera prima di coricarsi può disturbare il sonno. ASSOCIAZIONI TERAPEUTICHE Come tonico vagale : Menta, Genziana, Melissa, Eleuterococco, Ribes nero, Quercia Nell' Insufficienza epatica con stasi biliare: Carciofo, Cardo, Fumaria, Tarassaco. Nella dispepsia (alcune piante secondo la Commissione E tedesca): Achillea, Angelica, Condurango, Cumino, Curcuma, Genziana, Marrubio, Menta, Tarassaco, Zenzero. Per il controllo della glicemia: Bardana, Agrimonia, Galega, Gelso. In ambito tricologico: China, Ginseng, Ortica. Come antiossidante : Carciofo, Cardo, Salvia Come tonico cardiaco : Biancospino, Olivo, Cardiaca, Prunella Come decontratturante, antiinfiammatorio antireumatico (uso esterno con altri O.E. in oleiti per massaggi): Lavandino (Lavandula x burnatii CT super), Basilico esotico (Ocimum basilicum ssp basilicum), Wintergreen (Gaultheria procumbens), Estragone (Artemisia dracunculus), Eucalipto citriodora (Eucalyptus citriodora), Elicriso (Helichrysum italicum ssp serotinum). CONSIDERAZIONI E CONCLUSIONE Le potenzialità terapeutiche degli estratti di Rosmarino sono notevoli e riconducibili soprattutto alla intensa attività antiossidante di alcuni componenti (Acido caffeico, Acido rosmarinico, Acido carnosico, Carnosolo), alcuni dei quali comuni a tutte le Labiate. I numerosi Studi in vivo e in vitro non sono per lo più supportati da studi clinici importanti. Inoltre gli studi in vitro o in vivo si basano in genere sull'utilizzo di un solo componente della pianta (solo Ac. Rosmarinico, solo Acido carnosico, solo Carnosolo), mancano quindi studi clinici importanti, in paticolare con l'utilizzo del fitocomplesso. Alcuni studi interessanti sono relativi alle proprietà dell' acido rosmarinico derivato da altre labiate e per estrapolazione dei dati si attribuisco al Rosmarino effetti equivalenti. Altri studi, anche se di un certo interesse clinico, per dimostrare le proprietà detossificanti epatiche, o l'attività antiossidante, si basano sull'utilizzo di un complesso di piante ad azione sinergica dove è contenuto anche un estratto secco o l'essenza di Rosmarino, neppure come componente principale. In effetti, tolto che come essenza o come Tintura o come Meristemoderivato si trovano in commercio pochissimi prodotti da estratto di solo Rosmarino, la cui affidabilità (standardizzazione e titolazione del prodotto) è tutta da verificare. Peraltro i possibili utilizzi terapeutici sarebbero numerosi, quantomeno al pari di altre Labiate o di Piante Medicinali a tropismo epatico o per il loro potere antiossidante (vedi il Carciofo, il Cardo, l'Angelica, la Salvia, la Menta, ecc.) Uno studio in vivo lo propone in associazione al Litio nel controllo della progressione del M.di Parkinson (www.parkinsondisease.com/medicinal…). E’ stata documentata un’azione protettiva dell’E.S. di Rosmarino, preventivamente somministrato, contro intossicazione da aflatossina B1; attività legata soprattutto all’acido carnosico (Dottorato di Ricerca in Farmacologia e Tossicologia- 2007- Università degli Studi di Bologna: “ Nuove strategie in grado di proteggere dal danno indotto da micotossina”) La potente azione antiossidante ha suggerito anche l’utilizzo di un estratto di Rosmarino da aggiungere al filtro delle sigarette per ridurre il danno da Radicali Liberi. L' Università di Farmacia- Chungbuuk National University, Cheongju, in Corea sta portando avanti studi circa le proprietà dell’acido carnosico come antiaggregante piastrinico. Sempre in Corea sono stati ottenuti risultati in vitro che suggeriscono che l’ac.Carnosico può salvaguardare i neuroni dopaminergici dai danni dovuti a neurotossine ambientali (Neuroreport.2008 Aug 27;19(13):1301-4) E' stato pubblicato uno studio effettuato in Marocco su 380 pazienti diabetici dove si dimostra l' utilità di abbinare un estratto di Rosmarino alla terapia insulinica per mantenere un efficace controllo della glicemia (M.Eddouks, M.Maghrani, A.Lemhadri Journal of Ethnopharmacology, 2002). Altri studi sperimentali in California e in Giappone hanno mostrato che un estratto di Rosmarino (contenente soprattutto acido carnosico e carnosolo) favorivano la sintesi di Nerve Growth Factor (NGF), elemento vitale per la crescita e il mantenimento della funzione del tessuto nervoso. Penso quindi che il Rosmarino attualmente non disponga di evidenze scientifiche adeguate a permetterne un utilizzo terapeutico specifico, ma non merita di essere dimenticato nella pratica clinico-terapeutica e nella sperimentazione clinica. Forse alle Piante troppo comuni, soprattutto se conosciute per l'utilizzo culinario, non si presta l' interesse circa le proprietà che possono avere da un punto di visto terapeutico.