SPAGNA, FRANCIA, INGHILTERRA NELLA SECONDA METÀ DEL CINQUECENTO La Spagna: baluardo cattolico L’ascesa al trono di Filippo II d’Asburgo (re dal 1556 al 1598), figlio di Carlo V porta a compimento il processo di accentramento e burocratizzazione del regno, affiancandosi a un’intensa azione di repressione delle minoranze religiose, attraverso lo strumento del Tribunale dell’Inquisizione spagnola. L’Europa si libera della minaccia turca con la battaglia di Lepanto (1571) grazie a una coalizione di potenze cattoliche il cui comando è affidato alla Spagna. La nascita dei Paesi Bassi Cause politiche e religiose si intrecciano e scuotono i Paesi Bassi, dove le rivendicazioni di autonomia dal governo spagnolo accrescono l’orgoglio nazionalistico, nonché l’aspirazione alla libertà religiosa. L’intolleranza di Filippo II nei confronti del protestantesimo porta alla separazione dalla Spagna dei Paesi Bassi. 1581: Dichiarazione di indipendenza L’ascesa dell’Inghilterra Dopo una travagliata e sanguinosa stagione di lotte interne a sfondo dinastico e religioso, l’Inghilterra durante il quarantennale regno di Elisabetta I (1558-1603) vive un periodo di grande vitalità economica e culturale. La creazione di una potente marina militare e mercantile, che aveva permesso la sconfitta dell’Invincibile Armata spagnola nel 1588, consente agli inglesi uno straordinario sviluppo commerciale sulle rotte oceaniche, che li porterà ad essere la prima potenza navale del mondo. La Francia tra guerre di religione e Lotta Sanguinose tra due opposti schieramenti religiosi: ugonotti e ripresa economica cattolici. La Francia vive un periodo di instabilità politica dovuta alla debolezza dei sovrani. L’Editto di Nantes (1598) riconoscerà libertà di culto dopo 36 anni di lotte. La Francia riprenderà a perseguire il proprio sogno di egemonia sul continente europeo. LA POLITICA MATRIMONIALE DI FILIPPO II DI SPAGNA FILIPPO II 1527 -1598 mogli (1) Maria Emanuela di Portogallo 1543-45 (2) Maria Tudor (3) Elisabetta di Valois (4) Anna d’Austria 1559 – 68 1554 -58 1570 - 80 Regina di Inghilterra, cattolica don Carlos Isabella 1545 -68 1566 -1633 sposa nel 1599 Alberto d’Asburgo Ferdinando 1571- 78 Carlos Lorenzo 1573- 75 Catalina 1567 - 1597 sposa nel 1585 Carlo Emanuele I di Savoia Diego 1575 – 82 Filippo III 1578 -1621 re di Spagna Maria 1580- 83 N.B. Come il padrfe, Carlo V, anche Filippo II ebbe il titolo di re e non quello imperiale che passò allo zio paterno, Ferdinando I d’Asburgo - sposando Maria Tudor, Filippo II compensa le perdite dei territori imperiali e garantisce alla Spagna il controllo sui mari, oltre a farsi campione della Controriforma in Europa La Spagna assolutista di Filippo II (1556 -1598) I domini di Filippo II Politica interna orientata in senso fortemente nazionale Politica estera - Spagna; - domini spagnoli d’Europa: Paesi Bassi, Franca contea, Stato di Milano, Regni di Napoli, Sicilia e Sardegna in Italia; - domini spagnoli d’America; - regno del Portogallo dopo la morte senza eredi del sovrano Sebastiano di Aviz (1557-1578), suo parente prossimo. Annettendo il regno del Portogallo, Filippo II diventava il sovrano degli immensi domini d’oltremare del Portogallo. Creazione di uno stato fortemente centralizzato: politica accentratrice realizzata attraverso una burocrazia fedele e interamente sottomessa al sovrano. Nessuna intromissione era ammessa, neppure da parte delle gerarchie ecclesiastiche; Intolleranza religiosa e oppressione delle forze produttive. Filippo II non tollera nessuna forma di opposizione religiosa: gli Arabi (moriscos) vengono prima emarginati e poi espulsi. Stessa sorte spetta agli Ebrei, compresi quelli convertiti al cristianesimo (marranos). Con la loro dispersione (1567) il Paese si trova privo di una parte fondamentale delle poche forze produttive: la borghesia, infatti, stenta a trovare spazio. Ne deriva un grave danno all’economia spagnola, gravata da una passiva (ma sempre più ricca nobiltà). Uno degli Stati più forti dal punto di vista politico è anche uno dei più arretrati a livello economico per gli eccessivi costi dell’apparato burocratico e militare. Programma di egemonia mondiale basato sulla convinzione dell’assoluta supremazia della Spagna quale potenza “invincibile” a difesa della fede cattolica aggressivo imperialismo. Guerra ai Turchi: con la battaglia di Lepanto (1571) la Lega Santa guidata dalla Spagna sancisce la fine dell’aggressività ottomana nel Mediterraneo. È stroncata la pirateria turca. Repressione della rivolta dei Paesi Bassi conclusasi dopo aspre lotte nel 1648 con il riconoscimento dell’indipendenza dell’Olanda. Conflitto con l’Inghilterra per motivi di ordine religioso ed economico (stroncare gli attacchi dei corsari alle navi spagnole). Fallisce il progetto di invasione dell’isola (1588) e inizia il declino della potenza navale spagnola. Sostegno alla fazione cattolica in Francia. Estensione e radicamento della presenza spagnola in Italia (controllo politico). Sfruttamento delle colonie americane (oro e argento). La Spana di Filippo II è caratterizzata dall’arretratezza del sistema produttivo quale risultato di un’esosa politica fiscale e scarsi investimenti. Dal punto di vista culturale si verifica una grande fioritura artistica e letteraria (Cervantes) che valgono alla Spagna il titolo di Siglo de Oro (metà XVI secolo /metà XVII secolo). L’ITALIA ALL’EPOCA DI FILIPPO II Domini diretti della Spagna - Stato di Milano Il governatore e i viceré fanno capo al Consiglio d’Italia, (governatore spagnolo) - Regni di Napoli, di Sicilia, di l’organo che amministra, sotto il controllo del sovrano, i territori italiani Sardegna (viceré spagnoli) Ducato di Savoia Stati posti sotto l’orbita di influenza della Spagna Stati indipendenti Si allea con la Spagna contro la Francia, il suo nemico tradizionale. Repubblica di Genova I mercanti-banchieri genovesi sono finanziatori della corona spagnola. i maggiori Granducato di Toscana Nel 1569 l’imperatore concede ai Medici il titolo di granduchi; tuttavia il Granducato si allontana progressivamente dall’orbita spagnola. Stato della Chiesa (in realtà ha I pontefici si comportano come veri e propri sovrani, legami molto stretti con gli perseguono una politica di espansione territoriale. Asburgo) Repubblica di Venezia Deve ridimensionare le sue ambizioni espansionistiche in Italia e nel Mediterraneo. Un bilancio della politica di Filippo II nell’anno sua morte (1598) Obiettivi Luoghi Azioni Risultati e conseguenze Diffondere la - nei Paesi del Nuovo forte sostegno fede cattolica Mondo all’evangelizzazione - nell’estremo Oriente in Spagna nel Mediterraneo Difendere la nei Paesi bassi cristianità dai suoi nemici e riportare l’Europa al cattolicesimo in Francia in Inghilterra - ampio utilizzo dell’Inquisizione spagnola; - persecuzione di conversos e moriscos Grande vittoria cattolica contro i turchi a Lepanto (1571) Imposizione dell’autorità monarchica e cattolica - il cristianesimo si impone nell’America centrale e meridionale - il cristianesimo si diffonde senza difficoltà nelle FIlippine salda affermazione della religione cattolica; idea della “purezza della fede” fine dell’espansionismo turco nel Mediterraneo Divisione del paese: le province settentrionali, a prevalenza protestante, si separano dalla Spagna Enrico IV di Borbone promulga l’editto di Nantes (1598) e riconosce agli ugonotti una limitata libertà religiosa - tentativi falliti di matrimonio con Elisabetta I Tudor; - sconfitta dell’Invencible armada (1588) SUCCESSI l’Inghilterra protestante è definitivamente un INSUCCESSI Paese Il Cinquecento si chiude con una sostanziale sconfitta del partito cattolico e con la fine del sogno di Filippo II di una monarchia asburgica che riunificasse religiosamente l’Europa. L’INGHILTERRA ELISABETTIANA (regina dal 1558 al 1603) La famiglia di Enrico VIII (1509 – 1547) sposa (1) Caterina d’Aragona 1485-1536 (2) Anna Bolena (3) Jane Seymour 1507 ca. - 36 1509 -37 (4) Anna di Clèves (1515-57) (5) Caterina Howard 1520/25-42 Maria I 1516 -58 Regina d’Inghilterra e Irlanda (1533-58) nel 1554 sposa Filippo II d’Asburgo Elisabetta I Edoardo VI 1533- 1603 1537-1553 Regina d’Inghilterra e Irlanda (1558- 1603) (6) Caterina Parr 1512ca-1548 Re d’Inghilterra e Irlanda (1547- 1553) L’EREDITÀ DI ENRICO VIII - Politica accentratrice caratterizzata dalla riduzione del potere del parlamento e lotta all’ingerenza della Chiesa di Roma. - Creazione di una efficiente marina da guerra dotata di artiglieria ed equipaggi costituiti da personale regolarmente reclutato e addestrato. Ciò portò l’Inghilterra a possedere una flotta moderna e attrezzata secondo le più recenti esigenze di conquista del mondo. - Ritiro dalle turbolente e intricate vicende europee. Come si arriva allo scontro tra Spagna e Inghilterra Elisabetta è la figlia di Enrico VIII, nata dal matrimonio con Anna Bolena, celebrato a dispetto del papa di annullare un precedente matrimonio del sovrano inglese. Le nuove nozze, considerate nulle da Roma, segnano l’atto di nascita della Chiesa anglicana. Maria è la figlia del re di Scozia e cugina di Elisabetta. È cattolica come il marito, il re di Francia, Paese dove vive per due anni. Tornata in Scozia come regina, si attribuisce, pur senza reclamarne la corona, il titolo di regina d’Inghilterra, in quanto Elisabetta, in quanto Elisabetta, sua cugina, sarebbe nata da un matrimonio considerato nullo. Una rivolta dei protestanti scozzesi costringe Maria a trasferirsi presso l’Elisabetta, in Inghilterra. Questa però, temendo che la presenza di Maria possa animare le rivendicazioni della minoranza cattolica o, peggio ancora, l’interesse di potenze straniere come la Spagna, il cui re si proclama difensore della regina di Scozia, prima la priva di ogni libertà, poi la fa giustiziare (1587). La morte di Maria fornisce a Filippo II il pretesto di muovere guerra all’Inghilterra, dopo il rifiuto della proposta matrimoniale della regina. Filippo II attacca l’Inghilterra accusandola anche di perseguitare la minoranza cattolica, di depredare i galeoni spagnoli e di appoggiare i Paesi Bassi in rivolta contro la Spagna. Il tentativo di invasione dell’isola fallirà con la distruzione dell’Invencible armada nella notte tra il 7 e l’8 agosto 1588 al comando dell’ammiraglio Alfonso Perez, duca di Medina Sidonia. LE INIZIATIVE ECONOMICHE DI ELISABETTA I ■ Rivoluziona il sistema di produzione agricola, affidando i campi alla gestione privata al posto di quella collettiva dei villaggi. Il processo delle enclosures (recinzioni) modica il paesaggio rurale e i rapporti sociali nelle campagne. Lo sfruttamento dei terreni fu reso più intenso e produttivo, con un grande vantaggio dell’agricoltura. ■ Incentiva l’allevamento di ovini, che devono fornire la materia prima per il fiorente commercio della lana. ■ Accanto alla borghesia, coinvolge nelle attività mercantili e industriali anche l’aristocrazia. ■ Sviluppa la marineria britannica, presupposto per l’affermazione delle compagnie commerciali. ■ Dà impulso all’attività colonizzatrice, sia verso le Americhe sia verso l’Oriente. ■ Sfrutta a proprio vantaggio l’operato dei corsari per colpire il traffico mercantile nemico. LA POLITICA ELISABETTIANA POLITICA Pone fine agli scontri religiosi e restaura l’anglicanesimo INTERNA Rafforza il potere monarchico pur rispettando il Parlamento Incentivazione allo sviluppo economico, rivoluzione agraria (enclosures) e incentivazione delle manifatture. POLITICA ESTERA Indipendentismo e autonomismo in politica estera Sostegno politico dell’attività commerciale internazionale (compagnie mercantili) Sostegno della guerra corsara e della politica coloniale atlantica. IL RUOLO DELLE COMPAGNIE MERCANTILI Compagnie iberiche Procedono come espressione diretta dello Stato. Tutto è condizionato dalle decisioni della corona, la più alta espressione dello Stato. Olanda e Inghilterra Il compito di espandere i commerci è affidato alle compagnie mercantili private, che anche se incoraggiate da principi e sovrani, operano autonomamente come vere e proprie società per azioni, con capitali versati dai soci disposti ad assumere responsabilità e rischi nella speranza di alti profitti. Sono le strutture commerciali di tale natura a conquistare un ruolo di primo piano in Europa, in Africa e nel Medio Oriente nel corso della seconda metà del XVI secolo per poi intervenire anche in territori più lontani, ancora da scoprire e sfruttare, come quelli dell’America Settentrionale. LA FRANCIA NELLA SECONDA METÀ DEL CINQUECENTO: LA CRISI DINASTICA PER LA SUCCESSIONE AL REGNO DI FRANCIA Un passo indietro … La pace di Cateau-Cambréis (1559) Nel 1559, dopo oltre un ventennio di ostilità tra Francia e Spagna, i due contendenti giunsero a firmare la pace di CateauCambréis, costretti dall’esaurimento delle loro riserve finanziarie e dalla convinzione di non poter raggiungere un definitivo risultato con le armi. L’atto sanciva da una parte la fine delle mire egemoniche della Francia sull’Italia, avviate alla fine del XV secolo con Carlo VIII; dall’altra segnò il definitivo affermarsi della dinastia degli Asburgo, che tra il XV e il XVI secolo eserciteranno un ruolo di primo piano nella vita politica europea. Per la Francia, la pace fu vantaggiosa perché ottenne il definitivo allontanamento dell’Inghilterra dal suo territorio attraverso la conquista di Calais, e la possibilità di allargare i propri confini con l’occupazione di Metz, Toul e Verdun dando inizio a un nuovo ciclo storico: quello della riconquista dei confini naturali francesi. I vantaggi della pace per la Spagna riguardarono in particolare i domini italiani: infatti la corona spagnola mantenne il ducato di Milano, le tre corone di Napoli, Sicilia, Sardegna affidate alla guida di re viceré, ma ottenne anche il cosiddetto Stato dei Presìdi, formato dalle città costiere toscane di Talamone, Orbetello, porto Ercole e Porto Santo Stefano che insieme all’isola d’Elba e a Monte Argentario, erano di grande importanza per il controllo del Mare Tirreno. In tal modo la penisola italiana era diventata dominio spagnolo o era sotto la diretta influenza della Spagna, che in tal modo non aveva più alcun antagonista, fatta eccezione per il Marchesato di Saluzzo di dominio francese, importante per il controllo del Piemonte. Ma ormai la Francia era tagliata fuori definitivamente dalle vicende della penisola. LE CAUSE DELLA GUERRA CIVILE IN FRANCIA NELLA SECONDA METÀ DEL XVI SEC. Spaccatura religiosa del Paese tra cattolici e ugonotti Problemi di successione all’interno della casa reale: crisi dinastica Incapacità dei sovrani di mantenere sotto controllo le importanti famiglie aristocratiche, i “Grandi” del regno GUERRA CIVILE ALLE ORIGINI DI UNA GUERRA CIVILE. DA UN VUOTO DI POTERE AL CONTRASTO RELIGIOSO: GLI EVENTI Enrico II muore nel 1559 (sovrano firmatario della pace di Cateau-Cambréis I figli sono tutti minorenni: il regno di Francesco II dura solo un anno ( muore nel 1560) sotto la reggenza del nobile cattolico Francesco di Guisa Sale al trono la regina madre, Caterina dei Medici, reggente del figlio Carlo IX (1560 -1574) italiana, invisa alla popolazione. Tenta, senza riuscirci la pacificazione religiosa, non appoggiata dalla nobiltà cattolica della potente famiglia dei Guisa Due rami secondari della famiglia reale aspirano alla corona i Borbone di fede protestante i Guisa, di fede cattolica CONFLITTI DI POTERE TRA CORONA E NOBILTÀ: le grandi famiglie nobiliari tentano di porre fine all’assolutismo regio e recuperare all’interno dei propri territori l’autonomia tipica della società feudale. SCHIERAMENTI DI MATRICE POLITICA E RELIGIOSA. IN FRANCIA FA BRECCIA IL CALVINISMO ■ Presso chi ■ Presso chi la nobiltà ■ Perché sperava, attraverso il cambiamento politico conseguente al moto di riforma religioso, di recuperare i perduti privilegi feudali la borghesia cittadina ■ Perché sperava di poter acquistare, grazie al nuovo corso, quell’ influenza politica che di fatto l’assolutismo monarchico le aveva sempre negato N.B. I motivi religiosi rinfocolavano la fortissima tensione accumulata nel Paese per le rivendicazioni economiche della classe borghese e le frequenti agitazioni popolari a sfondo sociale, dovute agli aumenti dei prezzi, alle ricorrenti carestie e alle difficoltà di produzione. LE GUERRE DI RELIGIONE: FATTI E RAGIONI ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Primo editto di Saint Germain Caterina dei Medici concede nel 1562 la libertà di culto agli ugonotti, in cambio della loro residenza fuori delle mura cittadine. Massacro di Vassy I cattolici per ritorsione uccidono una sessantina di ugonotti, dando inizio alle guerre di religione (1562- 1598) Secondo editto di Saint Germain Caterina dei Medici nel 1570 riconosce agli ugonotti, inizialmente vittoriosi, piena libertà di culto e concede loro per due anni alcune piazzeforti tra cui La Rochelle. Notte di San Bartolomeo Di fronte al crescente potere ugonotto e alle preoccupazioni delle potenze cattoliche (Spagna in testa), Caterina ordina (23-24 agosto 1572) di fare strage di ugonotti. Molti di loro erano nobili convenuti a Parigi per la celebrazione delle nozze del loro capo Enrico di Borbone, re di Navarra, con una figlia di Caterina, Margherita. Il conflitto si allarga La Spagna appoggia i cattolici, l’Inghilterra gli ugonotti. Successione di Enrico III Il terzogenito di Caterina, Enrico III di Valois (1574-1589) era privo di eredi. A pretendere il trono ci sono Enrico di Guisa, capo dei cattolici, ed Enrico di Borbone, capo degli ugonotti e cognato del re. Editto di Nantes (1598) Dopo gli assassinii di Enrico di Guisa e dello stesso Enrico III, Enrico di Borbone, divenuto re di Francia (Enrico IV), si converte nel 1593 al cattolicesimo e concede libertà di culto agli ugonotti (1598). L’ATTIVISMO DEL GOVERNO DI ENRICO IV (1589 -1610) ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ POLITICA RELIGIOSA Emana l’editto di Nantes, con cui concede libertà di culto agli ugonotti a eccezione dell’area parigina. Sono inoltre riconosciuti i diritti politici e il riconoscimento di un centinaio di piazzeforti di sicurezza. POLITICA SOCIALE Favorisce l’ascesa della borghesia, cui affida la riscossione delle tasse e a cui consente l’accesso alle cariche amm inistrative e giudiziarie. La legge della Paulette del 1604 che consentiva l’ereditarietà della carica amministrativa dietro pagamento di una somma annuale, favorisce l’emergere di una nuova aristocrazia (nobiltà di toga), limitando la potenza della grande nobiltà discendente da casate medievali (nobiltà di spada). POLITICA ISTITUZIONALE Accentra tutti i poteri nelle mani del sovrano, in modo da poter ristabilire l’egemonia statale. Gli Stati generali non vengono più convocati. Politica di centralizzazione politica e amministrativa dello Stato. POLITICA ECONOMICA Sviluppa la produzione agricola con l’eliminazione dei pedaggi, la bonifica di paludi, la realizzazione di strade e canali, la diminuzione degli interessi sul denaro investito nel settore POLITICA FISCALE Riorganizza le pubbliche finanze contenendo le spese e colpendo gli abusi. POLITICA DI DIFESA Ristruttura e rafforza l’esercito. POLITICA COMMERCIALE Sposa il mercantilismo, appoggiato dal ministro Sully. Esso consiste nella protezione dei mercati interni riducendo le importazioni e incoraggiando le esportazioni. POLITICA ESTERA Si attiva per realizzare un progetto di coalizione antiasburgica, che non riesce a portare a termine perché viene assassinato il 14 maggio 1610 da un fanatico cattolico.