INFORMAZIONE PUBBLICITARIA Riso Beretta di qualità CIBUS 2008: da tre generazioni il mondo del business a Parma Riso Beretta è stata fondata tutto il mondo. Inoltre l’azienda Vincenzo Beretta nel 1927 a Zerbolò (Pavia) piccolo paese agricolo della Lombardia, dove ancora oggi ha sede. L’azienda acquista dagli agricoltori locali tutte le varietà di riso italiano, le lavora, le seleziona le confeziona e infine le vende garantendo, grazie ad una filosofia basata sul principio della “Qualità Assoluta del prodotto Riso”, standard qualitativi elevati e in grado di soddisfare anche la clientela più esigente. Il core business è rappresentato dalla trasformazione e commercializzazione di tutte le varietà di Riso Italiano - Carnaroli, Arborio, Vialone Nano - a marchio Beretta; da Risi Italiani Extra, da mix per risotti pronti, da semole di mais a cottura tradizionale ed istantanea, da Pasta Gluten Free, a base di Farina di Riso e da risi provenienti da da commercializza risi blended aromatizzati naturali adatti per la preparazione di piatti della cucina etnica, della gamma Riceselect (provenienti dal Texas), come Texmati white e Texmati Brown; Jasmati, Kasmati, Sushi, Royal Blend (un mix di 5 tipi di riso differenti) tutti GMO free, naturali, senza aggiunta di coloranti o conservanti. Sensibile anche alle tematiche mondiali dello sviluppo dei popoli sottosviluppati l’azienda dal 2004 ha introdotto sul mercato italiano anche riso proveniente dal Mercato Equosolidale. www.risoberetta.net [email protected] al 1985 è la più completa rassegna dell’Italian Food a livello internazionale (sono 2.400 i marchi del Made in Italy presenti) e in questi anni ha saputo farsi interprete delle esigenze di business dalle aziende espositrici e dalle associazioni di categoria (Federalimentare ne condivide il marchio con Fiere di Parma); si è dimostrato strumento affidabile di promozione del Made in Italy alimentare in tutto il mondo (Mincomes ed ICE, Mipaf e Buonitalia, Regione Emilia Romagna ne sostengono l’attività internazionale) e ha saputo mantenersi in linea con le esigenze del mercato globale rinnovandosi profondamente; da sempre favorisce l’incontro tra le realtà italiane del settore e le più importanti catene della GDO mondiale, presenti nei mercati di riferimento per l’export alimentare di qualità (oltre 250 i buyer esteri in rappresentanza di 55 Paesi). Stiamo parlando di Cibus, il Salone Internazionale dell’Alimentazione, che anche quest’anno vedrà la propria quattordicesima edizione tenersi dal 5 all’8 Maggio presso la Fiera di Parma. E proprio la nuova collocazione della rassegna nel calendario settimanale (lunedì-giovedì) rappresenta la prima novità di Cibus 2008, concepita per acuire la vocazione “professionale” della manifestazione. Nell’anno che ha registrato il rallentamento dei consumi interni - “Stagnazione non più congiunturale ma strutturale…” secondo il titolare del Mipaf Paolo De Castro - con un fatturato delle vendite alimentari 2007 che si è fermato ad un +0,9%, contro il +1,8% del 2006 (fonte Federalimentare), arrivano dall’export le notizie più liete per il Made in Italy, con 18 miliardi di euro di fatturato ed un +8% rispetto al 2006. Significative le performance di alcuni comparti, come la birra (+44,9%), il caffè (+16,7%), il D lattiero-caseario (+15,9%) e il riso (+13,6%). Dinamiche significative anche per comparti già molto export-oriented, come la pasta (+11,6%), la trasformazione di frutta (+13,6%) e di ortaggi (+12,1%), le acque minerali e gassose (+10,0%). Più scarse, anche se in linea con la media, le performance della carni preparate (+8,5%) e del dolciario (+7,4%). In frenata gli oli e grassi, in particolare l’olio di oliva. Significativi anche i dati che riguardano gli sbocchi-paese: la Germania si conferma primo partner commerciale delle aziende agroalimentari italiane con una quota del 17,8%, seguita malgrado la svalutazione del dollaro - dagli Stati Uniti con il 12,7% e dal Regno Unito con il +10,1%. Proprio la Germania sarà Paese Focus dell’edizione 2008: una presenza, quella tedesca, forte di 25 aziende e due aree espositive distinte (nel padiglione 1 del lattiero-caseario e nel padiglione 6 dedicato ai Territori ed alle Istituzioni). Grazie alla regia del CMA Italia (filiale italiana della CMA GmbH, Centrale di Marketing del Settore Agro-Alimentare Tedesco) essa godrà di due momenti qualificanti: il 5 maggio, per l’inaugurazione di Cibus 2008, saranno presenti a Parma rappresentanti delle Associazioni degli Industriali e delle principali major della GDO tedesca, rappresentate da una folta delegazione di buyer, mentre il 6 maggio, in collaborazione con Lebensmittelzeitung, si terrà il convegno “La disponibilità delle risorse alimentari nel prossimo futuro - i nuovi rischi della food economy globale” a cui parteciperanno Markus Kraus, Direttore Generale CMA GmbH, Peter Esser, Direttore Lebensmittelzeitung e Ulrich Noehle, dell’Università Tecnica di TU Braunschweig. Proprio i dati confortanti provenienti dall’export agroalimentare 2007 e il successo che stanno riscuotendo i prodotti Made in Italy sulle tavole di tutto il mondo, sono alla base del progetto di incoming di buyer esteri che di Cibus 2008 ha realizzato per questa sua quattordicesima edizione. Un investimento di 600 mila euro, oltre 250 buyer esteri invitati provenienti da Argentina, Australia, Austria, Brasile, Bulgaria, Canada, Cina, Corea, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Hong Kong, India, Iran, Irlanda, Kazakistan, Malesia, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Repubbliche Baltiche (Estonia, Lettonia), Russia, Scandinavia (Finlandia, Norvegia, Svezia), Singapore, Siria, Spagna, Svizzera, Thailandia, Turchia, Ucraina, Ungheria, USA; prime conferme dalle grandi major della GDO mondiale come gli statunitensi di C&S Wholesale Grocers Inc., Costco, Food Emporium, Morton Williams Assoc. Supermarkets, Sysco, Wegman’s e Whole Foods, i russi di Gourmet Club, Sedmoi Continent, Globus Gourmet, GUM, Market Union, Cash and Carry e Azbuka Vkusa, Ass. alle Risorse Agroalimentari della Regione, Enzo Russo ell’ottica della crescente globalizzazione dei mercati mondiali, consapevole delle nuove opportunità internazionali, la PUGLIA ha intrapreso la strada della qualità. I suoi prodotti guadagnano fama sui mercati dei paesi terzi che richiedono standard qualitativi molto elevati, sia sul prodotto sia sul global service. Terza regione italiana, prima regione del Mezzogiorno per esportazioni di prodotti orticoli sul mercato comunitario, la regione è stata comunque l’unica a registrare nel 2007, un incremento superiore al 4% delle sue esportazioni di prodotti agricoli. Risultato significativo, accompagnato da altrettanti traguardi in campo istituzionale: nel corso del 2007 è stata approvata con il contributo dell’Assessorato quale regione capofila in materia di Agricoltura la riforma O.C.M. ortofrutta; inoltre, si sono ottenuti due importanti riconoscimenti I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta) sull’Uva di Puglia e sulla Ciliegia Terra di Bari (7.200 ettari con N Con una produzione così elevata, la Puglia si afferma dunque un vero e proprio colosso enologico. Si deduce quindi facilmente da cosa sia derivato l’appellativo di “cantina d’Europa”.Grande è stato infine nelle scorse settimane il successo al Vinitaly/Sol, dove i vini pugliesi hanno fatto incetta di premi e riconoscimenti forti di essere rappresentativi dell’unica regione che non ha fatto ricorso all’arricchimento sulla vendemmia 2007. “Il valore aggiunto prodotto in agricoltura dalla nostra regione” - afferma ancora l’Assessore Russo - “è pari al 10% circa, contro il 7% del Mezzogiorno, il 3% dell’Italia, il 2,5% dell’Unione Europea. La strada della qualità vede sempre migliori risultati grazie ad un lavoro in rete ed ad una concertazione tra soggetti istituzionali, università, istituti di ricerca, associazioni di categoria, nella consapevolezza che con tale ”sistema” possiamo affrontare la competizione in maniera adeguata. Oggi abbiamo la certezza che nei vari comparti, e in particolar modo in quello dell’olio e del vino, la nostra regione sia sinonimo di prodotto di qualità: il nostro territorio sta lavorando per migliorare ogni aspetto sia del contesto sia della produzione, ed è quindi in grado di proporre con orgoglio prodotti di notevole interesse, apprezzati dal consumatore come dal degustatore più esperto, facendo sì che anche i controlli funzionino e contribuiscano a tutelare produttori onesti e consumatori, intervenendo su qualche singolo truffatore. Non a caso i volumi dell’export sono notevolmente cresciuti e, a questo riguardo, le statistiche ufficiali (Istat) parlano chiaro: nel corso di questo ultimo anno si è registrato un continuo aumento delle esportazioni”. Merito sicuramente delle aziende, che riescono a realizzare un prodotto estremamente competitivo sotto il profilo del rapporto qualità/prezzo, esaltando così la credibilità e l’immagine dei vini Doc e Igt Puglia, degli olii Dop e dell’ortofrutta agli occhi degli operatori. Risultati di tutto rilievo si ottengono anche nel comparto biologico, lavorando su qualità e ricerca. Importanti i ritorni in termini di immagine e promozione del brand “Puglia” conseguiti con la partecipazione alle più prestigiose fiere ed eventi nazionali ed internazionali con un format e un progetto coordinato, accompagnato da un ristorante itinerante per la degustazione dei nostri prodotti. A Una frontiera fondamentale per le nuove generazioni, che devono interagire con modelli di promozione e innovazione sostenibili in un rinnovato approccio ambientale capace di tutelare le biodiversità del nostro straordinario e generoso territorio. “In Puglia” - conclude Russo - “c’è la cultura, l’arte, la civiltà del mangiar bene e la qualità dei prodotti tipici. Il sapore del mare e quello della terra si esaltano in ricette che solo nell’atmosfera di Puglia si gustano in tutta la loro squisitezza. La fragranza e il sapore del pane, la pasta di grano duro, le verdure coltivate a due passi dal mare, l’uva e le ciliegie, l’olio extravergine di oliva, i dolci di mandorla, sono un patrimonio inestimabile che vogliamo condividere con tutto il mondo”. Alla riscoperta dei Con Agrimax... sapori medievali nella naturalmente in tavola! “Romagna Fiorentina” www.agrimax.it E proprio il plus dell’assortimento e di una notevole flessibilità di produzione e consegna permette all’azienda di aumentare le vendite sui mercati già consolidati, dall’altra a perseguire una strategia di diversificazione approdando a mercati diversi o ampliando ulteriormente la propria gamma. Nell’ottica di ampliare il fatturato massimizzando le proprie capacità produttive e la notevole dotazione di know-how di cui dispone, Bernardini sta investendo risorse su due diversi progetti di diversificazione prodotto/mercato: il primo che permette un incremento della produzione supportabile grazie agli ampliamenti industriali in corso prevede una permeazione verso nuovi mercati considerati estremamente interessanti, rappresentati soprattutto dai Paesi Esteri; il secondo - destinato prevalentemente al mercato italiano - consiste invece nella diversificazione di prodotto tramite l’introduzione di articoli a base pesce, per la realizzazione dei quali è stata adibita un’apposita struttura. Sta infatti per essere realizzata una www.bernardinigastone.it SEGUI IL SENTIERO DELLA FRESCHEZZA L iniziative editoriali per la comunicazione www.comunicazionediretta.it zienda leader nel mercato delle specialità di selvaggina, Bernardini Gastone Srl realizza e vende prodotti di fascia elevata, caratterizzati da un rapporto qualità/prezzo decisamente competitivo. Pur avendo un core business rappresentato per circa il 90% del fatturato dalla prosciutteria stagionata di selvaggina - cinghiale, cervo o alce - l’azienda garantisce una varietà di prodotti capace di spaziare dagli antipasti fino a leggeri e nutrienti secondi: 14 tipi di carne - tra cui cervo, daino, alce, capriolo, struzzo, oca, anatra, fagiano, capra, tacchino, bue, maiale, cavallo, camoscio e renna - trasformata in prelibati prosciutti, salami, pezzi interi, tranci o affettato, carpacci, salse e piatti semipronti, con la possibilità di realizzare ogni prodotto su specifiche indicazioni del cliente. [email protected]. a terra ed i suoi frutti, i prodotti dell’orto, sono la nostra passione, il cuore stesso della nostra idea imprenditoriale. Non sembrano passati quasi vent’anni ma solo un giorno dalle prime confezioni vendute, dall’idea che la IV gamma fosse la strada giusta da percorrere per offrire un prodotto lavorato industrialmente, ma genuino e di alta qualità. Oggi i risultati ci danno ragione: negli ultimi anni la IV gamma è cresciuta a livelli inaspettati e l’Italia è oggi il secondo Paese europeo nel consumo di insalate pronte all’uso. I Prodotti Agrimax garantiscono la qualità, l’igiene e l’innovazione tecnologica indispensabili per avere la fiducia dei consumatori, sempre più esigenti e informati. L’esperienza accumulata nella coltivazione dei campi, aperti o in serra, nella selezione dei prodotti, nel supportare coltivazioni ecologicamente sostenibili e nella preparazione dei prodotti di IV gamma, fa della Agrimax Srl un’azienda radicata nella tradizione agricola millenaria ma rivolta al futuro. Grazie all’impegno di tutto lo Staff portiamo sulle tavole dei clienti prodotti lavorati che conservano le caratteristiche di bontà e freschezza della verdura appena raccolta. Agrimax opera nel pieno rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza alimentare, con un Sistema di Qualità Certificato UNI EN ISO 9001:2000 atto a realizzare un processo di continuo miglioramento per lo sviluppo dell’azienda. progetto e realizzazione a cura di: Nuove importanti strategie di ampliamento e diversificazione Un percorso di grande consapevolezza lungo la strada della qualità una produzione di 500.000 quintali di cui il 30% esportato). “La Puglia” - ci ricorda l’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione, Enzo Russo - “produce oltre un quinto dell’ortofrutta italiana: oltre il 75% dell’uva da tavola delle qualità Italia, Vittoria, Regina, Palieri, Red Globe, oltre il 30% dei principali ortaggi e insalate (cavolfiori, cavoli, indivia, lattuga). E non solo: è anche la prima produttrice di ciliegie della varietà Ferrovia, ed è ancora prima regione per la produzione di prezzemolo, sedano da costa, pomodori, cetrioli da mensa, carciofi, finocchi, piselli freschi e peperoni, e seconda regione in Europa per la produzione di asparagi (la provincia di Foggia è la prima in Europa con 1200 ettari e una produzione di 6.000 tonnellate)”. Ai vertici nazionali per estensione del vigneto e volumi di produzione, la Puglia continua a riscuotere consensi crescenti in Italia e all’estero. Stime del 2008, infatti, indicano che gli ettari vocati a vigneto sono 111.050 con 5.442.000 ettolitri di vino prodotti. i lettoni di SIA Rimi Baltic Group, i portoghesi di Jeronimo Martins e gli uomini-acquisti di METRO, provenienti da 25 Paesi, di Auchan, di Tesco e di Carrefour. Senza dimenticare gli oltre 2.900 buyer della GDO italiana, per i quali è in fase di definizione l’iniziativa “Con gli occhi dei Buyer”. Tale progetto di incoming si concretizzerà in una fitta serie di incontri B2B tra gli expo ed i buyer. E proprio al rapporto tra aziende e GDO saranno anche dedicati “GDO e PMI: la partnership possibile. Casi eccellenti di sviluppo del business” (mercoledì 7 maggio, ore 10.00) ed il Convegno di Federdistribuzione “GDO e Industria agroalimentare: una filiera efficiente in favore del consumatore” (giovedì 8 maggio, ore 10.30). el romantico setting medievale di Borgo dell’Ore, presso Palazzuolo sul Senio - “Villaggio Ideale” per la Comunità Europea - Ercole Lega e la moglie Roberta accolgono i propri ospiti con la leggendaria ospitalità romagnola presso quello che si può ormai definire un piccolo tempio dell’artigianato gastronomico locale: la Locanda Senio. Delizioso ristorante reso celebre dalla cucina tradizionale di Roberta Lega e da una carta attenta alle stagioni ed ai preziosi frutti del territorio, la Locanda si avvale anche della collaborazione col “Porcaro Medievale” Marco Minardi, raffinato allevatore di Mora Romagnola e Cinta Senese impegnato in un percorso di selezione del suino in regressione teso all’ottenimento di maiali aventi caratteristiche arcaiche dal fenotipo simile a quello dei suini di 700 anni fa. E proprio l’amicizia fra Lega e Minardi è alla base di un progetto di valorizzazione di questa suggestiva parte di Mugello denominata con geniale intuizione “Romagna Fiorentina”: esso vede coinvolti l’Agriturismo Le Panare, proprietario del marchio “Il Porcaro Medievale”, la Locanda Senio, le Coltellerie Berti, la UIR e l’azienda Badia di Susinana, proprietaria del laboratorio scuola ove si svolgono le lezioni di cucina e le degustazioni di vino e olio tenute dai Lega. Dotata di suggestive camere e suite e immersa in una natura davvero idilliaca, la Locanda propone pacchetti comprendenti degustazioni, lezioni di cucina, trattamenti presso un centro benessere, escursioni a piedi, bici o cavallo e la disponibilità di un percorso di golf www.locandasenio.com distante solo 30 km. N linea completa di affumicati di pesce costituita da tranci affumicati di spada, tonno, marlin, baccalà, cernia e branzino. Ogni prodotto di Bernardini Gastone nasce sotto un accuratissimo controllo tecnologico e della tracciabilità di filiera: le carni sono derivanti da animali nati e cresciuti allo stato brado nelle foreste o nei pascoli di alta montagna dei vari paesi di provenienza, e vengono acquisite dall’azienda dopo una rigorosa selezione dei fornitori e delle materie prime. Caratterizzate dal bassissimo contenuto di grassi e colesterolo, le specialità dell’azienda sono reperibili anche nella GDO, dove i prodotti vengono confezionati già preaffettati in un apposito packaging dedicato, per mantenerne intatti i sapori e le caratteristiche organolettiche.