ANNO DI FORMAZIONE a.s.2008/2009 RELAZIONE SULLE ESPERIENZE DI FORMAZIONE E DI INSEGNAMENTO (D.L. vo n° 297/94 art 440, c. 4 e C.M. n° 267 del 10/09/1991) LA DISLESSIA EVOLUTIVA Insegnante nell’anno di formazione 2008/2009 ARCO ANGELINA Classe di concorso: AD02 Sostegno area umanistica Sede di servizio: IPSIA “G.B.Garbin” Tutor: Prof.ssa CRISAFULLI SANTINA ? DISLESSIA EVOLUTIVA •E’ una Disabilità Specifica dell’Apprendimento (DSA) •E’ di origine neurobiologica •E’ un disturbo inaspettato, specifico e persistente dell’ apprendimento della lettura e dell’ automatizzazione dei processi di decodifica dei segni scritti. •E’ caratterizzata dalla difficoltà a effettuare una lettura accurata e/o fluente e da scarse abilità nella scrittura •In ambito scolastico si possono distinguere: dislessia (lettura), discalculia (abilità aritmetiche) e disgrafia/disortografia (scrittura) L’ALLIEVO CON DISLESSIA •Impegna molte risorse cognitive nella decodifica. •Non si dispone a interagire con il testo. •Non è in grado di adottare strategie di lettura adeguati agli scopi. •Applica sempre la medesima lettura:legge tutte le righe. •Si affatica, non e in grado di monitorare la sua comprensione. •Difficoltà nell’ attivare i processi inferenziali. Secnodot un rpfrosseore dlel'Unviesrita‘ di Cmabrdige, non imorpta in che oridne apapaino le letetre in una paolra, l'uinca csoa imnorptate e' che la pimra e la ulimta letetra sinao nel ptoso gituso. Il riustlato puo' serbmare mloto cnofsuo e noonstatne ttuto si puo' legerge sezna mloti prleobmi. Qesuto si dvee al ftato che la mtene uanma non lgege ongi ltetera una ad una, ma la paolra nel suo isineme. Cuorsio, no? TRATTI COMUNI DEI D.S.A • Intelligenza nella “norma” • Bambino sano. Non malattie neurologiche • Sensorialità integra • Non disturbi psichiatrici associati; non dipendenza da problemi psicologici • Normali opportunità educative, sociali, culturali FALSE CERTEZZE SULL’ALLIEVO DISLESSICO • Deve impegnarsi di più • Deve fare più esercizi • Se è un disturbo organico la scuola non può intervenire • È necessario l’insegnante di sostegno GLI ASPETTI EMOTIVI dell’allievo dislessico Se non sostenuto con adeguate misure il bambino può mostrare disturbi psicologici, può perdere la fiducia in se stesso o avere alterazioni del comportamento. E quindi: • Ansia • Rabbia • Frustrazione • Tensione • Dipendenza che causa grandi conflitti interiori • Spesso si sentono inadeguati e incompetenti • Rischio di depressione a causa di continui fallimenti COME FUNZIONA IL DISLESSICO? • Lentamente e con irregolarità: con incertezze e dubbi percettivi visivi ed uditivi, con variazioni “INVOLONATRIE” della velocità (sembra vedere le parole per la prima volta) • Il sintomo può sempre peggiorare: basta agire sul fattore tempo a disposizione, sulla quantità di lavoro e sulla contemporaneità di più compiti • Si può peggiorare la lettura, ma anche la comprensione del testo ed esaurire l’attenzione DISLESSIA: LA LETTURA • VELOCITÁ: in III media lo studente legge a circa 5,5 sill/sec, il dislessico severo può non raggiungere le 2 sill/sec • STILE: legge male, scarsa prosodia, ha regressioni, ripetizioni, si affatica, perde il segno, salta la riga, ha intoppi o tenta di indovinare • ERRORI: omette suoni, ne inverte, ne sostituisce (t/d f/v p/b etc); non riconosce stabilmente le lettere, le parole come ad esempio ci/chi, gi/ghi/ghe etc DISLESSIA: LA SCRITTURA • Tempo/errori nel recuperare il grafema • Omette o aggiunge grafemi, inverte sillabe (pessimista = pemissista) • Usa insieme più caratteri ortografici e organizza male gli spazi • Ha difficoltà nello staccare le parole • Ha difficoltà per doppie, accenti, apostrofi, punteggiatura • Possibile scadente capacità argomentativa • Possibile scadente coerenza sintattico narrativa • Delusione nella trasformazione in testo di un messaggio ascoltato o pensato • Si stanca facilmente ed è lento DISGRAFIA/DISORTOGRAFIA Disordine di codifica del testo scritto dovuto ad un deficit di funzionamento delle componenti centrali del processo di scrittura, responsabili dalla transcodifica del linguaggio orale nel linguaggio scritto. Quando l’allievo non è in grado di accedere in modo automatico alla rappresentazione ortografica PRODUCE errori DISLESSIA: LA COMPRENSIONE • Comprensione accessibile ma dispendiosa • Comprensione critica per testi con componenti implicite • Comprensione alla lettura passiva adeguata • Talora legge male e comprende bene DISCALCULIA “Disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche che si manifesta in bambini di intelligenza normale, che non hanno subito danni neurologici. Essa può presentarsi associata a dislessia, ma è possibile che ne sia dissociata” (Temple 1992) Circa il 60% dei dislessici presunta difficoltà nel calcolo Difficoltà nelle comprensione del SISTEMA DEL NUMERO Difficoltà nell’ acquisizione del SISTEMA DEL CALCOLO Possibile correlazione con i disturbi dell’attenzione e con la memoria visiva Bassa velocità e scarso automatismo DISCALCULIA: SISTEMA DEL NUMERO ERRORI LESSICALI: difficoltà nella letto scrittura del numero: es il nome del numero: 754=774 ERRORI SINTATTICI: difficoltà nelle regole posizionali del numero ERRORI SEMANTICI: difficoltà nella grandezza nella linea dei numeri DISCALCULIA DISCALCULIA PROCEDURALE: algoritmi -Incolonnamento, riporto, prestito DISCALCULIA: per I FATTI NUMERICI -Padronanza dei numeri complementari -Strategie di scomposizione -Le tabelline - Difficoltà nei segni delle operazioni CALCOLO A MENTE lento e scorretto -La correttezza tende a migliorare -La velocità migliora poco ALTRE POSSIBILI DIFFICOLTÁ • Difficoltà visuo-prassiche • Difficoltà a leggere l’orologio • Difficoltà nell’ uso del denaro • Difficoltà per automatismi (giorni,mesi,stagioni, tabelline) • Disturbi dell’ attenzione • Difficoltà nei compiti di integrazione • Affaticabilità COME AIUTARE IL RAGAZZO DISLESSICO? In generale nel processo di insegnamento/apprendimento bisogna valorizzare le capacità del ragazzo evitando che un problema settoriale influisca negativamente sulla motivazione e l’autostima. In secondo luogo bisogna adattare la didattica usando misure compensative e dispensative nonché adattando il processo valutativo. L’obiettivo di questi strumenti non è solo quello di compensare il deficit ma di promuovere l’autonomia cognitiva, personale e soprattutto l’apprendimento. STRUMENTI COMPENSATIVI (strumenti che consentono di compensare le difficoltà di esecuzione di compiti automatici derivate da una disabilità specifica) L’alunno usufruirà dei seguenti strumenti compensativi nelle varie aree disciplinari: • Tabelle delle formule geometriche • Calcolatrice • Registratore o lettore MP3 con cuffia • Computer con programmi di video-scrittura con correttore ortografico e sintesi vocale (offre un riscontro uditivo immediato su quanto viene scritto, rivela gli errori di tipo sintattico lessicale e ortografico ed è molto immediata ed efficace) Internet Strategie grafico-visive (produzione di schemi, mappe e grafici) Uso del vocabolario multimediale Testi ridotti o uso di CD ROM Uso di enciclopedia informatica multimediale su CD ROM Creare clima positivo Lavorare sulle diversità Riduzione di alcuni contenuti Posizionare il banco frontalmente al docente Possibilità di usare lo stampato maiuscolo STRUMENTI DISPENSATIVI (modificazioni nell’espletamento dell’attività didattica) Nell’ambito delle discipline l’alunno viene dispensato da: • Lettura ad alta voce • Scrittura veloce sotto dettatura • Ricopiare alla lavagna • Uso del vocabolario • Uso mnemonico delle tabelline • Dispensa, ove necessario, dalla forma scritta delle lingue straniere • Riduzione del carico di lavoro • Uso di linguaggio tecnico specifico meglio l’uso del linguaggio semplice • Organizzazione di interrogazioni programmate • Valutazione delle verifiche scritte e orali che tengano conto del contenuto e non della forma VALUTAZIONE • PREDISPORRE VERIFICHE CHIARE, possibilmente su un unico argomento • Lasciare più tempo o, meglio, ridurre le verifiche • Lasciare usare gli strumenti di compensazione • Valutare in modo costruttivo, separando l’errore dal contenuto • Evitare, il più possibile, i segni rossi • Incoraggiare l’allievo facendo capire che gli errori sono migliorabili Dare indicazioni precise su come attuare miglioramenti Formulare le consegne sempre anche a voce Valutare l’impegno La valutazione dovrebbe riflettere il percorso dei ragazzi e registrare i progressi Verificare le competenze acquisite e fare emergere gli apprendimenti raggiunti È parte dei processi di insegnamento e apprendimento È preferibile che coinvolga anche i genitori CONSIGLI UTILI • Insegnare la tecnica dell’organizzazione e costruzione di mappe e schemi e della sottolineatura • Usare materiale audiovisivo • Richiedere tempi di attenzione contenuti • Favorire la registrazione delle lezioni predisponendo scalette di argomenti • Programmare le interrogazioni • Proporre più spesso il lavoro di gruppo • Dare più tempo, quindi ridurre la quantità di esercitazioni e studio a casa e a scuola • Durante le interrogazioni, porre domande precise e dare più tempo per la risposta • Cercare di organizzare lo spazio in modo accogliente per stimolare l’apprendimento LINGUA STRANIERA Già i ragazzi dislessici sono in difficoltà con la lingua scritta italiana quindi: • È opportuno privilegiare la lingua parlata • Selezionare i contenuti • Preparare liste chiare e limitate • Ridurre il lavoro a casa e a scuola • Usare audiocassette • Usare il computer e/o dizionari computerizzati • Dare più tempo per esercizi e scrittura, • Organizzare lavori di gruppo con compagni tutor per • La lettura • Dare importanza alla comunicazione più che alla competenza ortografica, grammaticale o sintattica L’ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA • Cercare di sapere il più possibile sulla dislessia • Informarsi in modo preciso sulle difficoltà specifiche • Coinvolgere TUTTI gli insegnanti della classe per parlare delle difficoltà, decidere insieme come comportarsi su interrogazioni, verifiche, compiti a casa e valutazioni • In caso di trasferimento di scuola o nel passaggio di grado Comunicare tutte le informazioni ai nuovi insegnanti LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE Nella loro AUTONOMIA definiscono e attivano •PERCORSI •STRATEGIE •METODOLOGIE •CONTENUTI La scuola DEVE rimuovere TUTTI gli ostacoli all’apprendimento IL CONSIGLIO DI CLASSE Analizza le difficoltà, l’entità del disturbo e le abilità Concorda: • Gli interventi per insegnare/sviluppare/rafforzare le abilità • La gestione della comunicazione in classe • Le modalità delle spiegazioni e la conduzione delle interrogazioni • La progettualità • Gli strumenti di compenso e le misure di dispensa • Le verifiche e le valutazioni • Le modalità di coinvolgimento della famiglia Il consiglio di classe condivide compiti e responsabilità del programmare, dell’insegnare e del valutare Tutti gli insegnanti (PRIMI MEDIATORI DIDATTICI) DEVONO • Avere un atteggiamento attento e responsabile • Attivare lo “spazio per l’apprendimento” • Ricercare approcci didattici migliorativi • Favorire le strategie compensative • Insegnare l’uso di strumenti compensativi • Favorire la dispensa da alcuni compiti • Migliorare il processo di insegnamento-apprendimento • Comunicare,ascoltare e interagire NORMATIVA Regolamento dell’autonomia – DPR 275/99 L’autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà di insegnamento e di pluralità culturale e si sostanzia nella progettazione E nella realizzazione di interventi di educazione formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento. Art.1 co 2° INDICAZIONI PER IL CURRICOLO Centralità della persona “Le finalità della scuola devono essere definite a partire dalla persona che apprende, con l’originalità del suo percorso individuale…. La definizione e la realizzazione delle strategie educative e didattiche Devono sempre tener cono della singolarità e complessità di ogni persona, Della sua articolata identità, delle sue aspirazioni, capacità e delle sue Fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione”. L’ambiente di apprendimento “Attuare interventi adeguati nei riguardi della diversità, per fare in modo che Non diventino disuguaglianze. Le classi scolastiche sono oggi Caratterizzate da molteplici diversità, legate alle differenze nei modi di apprendere, …ma anche a condizioni particolari, che possono essere causa di difficoltà di apprendimento… NORMATIVA DI RIFERIMENTO SULLA DISLESSIA • Nota MIUR 4099/A4 del 5.10.04 Iniziative relative alla dislessia • Nota MIUR 26/A4 del 5.01.05 Precisazione sull’utilizzo delle note in tutte le fasi del percorso scolastico, compresi i momenti di valutazione. • Nota MIUR 1787 del 1.03.05 riguarda gli esami di Stato: invito ad adottare in particolare per la terza prova, ogni iniziativa per ridurre le difficoltà. • Nota MIUR 4798 del 27.07.05 Coinvolgimento della famiglia • CM n. 4674 del 10.05.07 Disturbi di apprendimento: indicazioni operative Nota MIUR 4099/a4 del 5.10.04 Iniziative relative alla dislessia Tra gli STRUMENTI COMPENSATIVI essenziali vengono indicati: • Calcolatrice • Registratore • ……………. Per gli STRUMENTI DISPENSATIVI, valutando l’entità e il profilo della difficoltà, in ogni singolo caso, si ritiene essenziale tener conto dei seguenti punti: • Dispensa dalla lettura ad alta voce,…… • Valutazione prove scritte e orali con modalità che tengano conto del contenuto e non della forma • Interrogazioni programmate • Dispensa, ove necessario, dallo studio della lingua straniera in forma scritta (NO VEDI CM n° 4674 del 10.05.07) CM n° 4674 del 10 maggio 2007 Disturbi di apprendimento: indicazioni operative • In sede di esame di Stato non è possibile dispensare dalle prove scritte di lingua straniera; è necessario COMPENSARE le oggettive difficoltà dello studente mediante assegnazione di tempi adeguati per l’espletamento delle prove e procedere in valutazioni più attente ai contenuti che alla forma. • Le prove scritte di lingua non italiana, ivi comprese ance quelle di latino e greco, determinano obiettive difficoltà nei soggetti con DSA e vanno attentamente considerate e valutate per la loro particolare fattispecie con riferimento alle condizioni dei soggetti coinvolti. • In tutti i casi in cui le prove scritte interessino lingue diverse da quella materna e non si possono dispensare gli studenti dalla loro effettuazione, gli insegnanti vorranno riservare maggiore considerazione per le corrispondenti prove orali come misura compensativa dovuta. ESAME DI STATO – SECONDO CICLO OM n° 30 del 10.03.2008 • Nel documento del 15 maggio il consiglio di classe indicherà contenuti, metodi,mezzi, percorso formativo, criteri e strumenti di valutazione adottati e obiettivi raggiunti (possono essere allegate le prove effettuate) • E’ molto importante che venga fatta una attenta e realistica presentazione dell’allievo con DSA • • • • • La commissione terrà in considerazione gli allievi con dislessia: Per la predisposizione della terza prova scritta Per la valutazione della I e della II prova Per tempi, eventualmente, più lunghi Per l’utilizzo di strumenti informatici se utilizzati in coso d’anno SCHEMA DI REGOLAMENTO APPROVATO DAL C.D.M. il 13.03.2009 Art.10: Valutazione degli alunni con DSA Per gli alunni con DSA, adeguatamente CERTIFICATI, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede d’Esame conclusivo dei CICLI DEVONO tener conto delle specifiche situazioni di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove d’esame, sono adottate gli strumenti COMPENSATIVI e DISPENSATIVI ritenuti idonei. Nel DIPLOMA FINALE, rilasciato al termine degli esami NON viene fatta menzione sulla modalità di svolgimento e sulla differenziazione delle prove. RUOLO DEL REFERENTE DISLESSIA Tutte le azioni che il Referente dislessia mette in essere DEVONO essere condivise e sostenute dal Dirigente Scolastico • E’ punto di riferimento, all’interno della scuola, per TUTTI gli insegnanti • Fornisce informazioni utili e ricerca materiali didattici • Mette a disposizione della scuola la normativa di riferimento • Organizza una mappatura degli allievi con DSA • E’ a disposizione dei consigli di classe per impostare il percorso specifico, individuare gli strumenti compensativi e le misure dispensative e le strategie metodologico-didattiche più idonee ai singoli studenti • Predispone monitoraggi periodici per studiare l’evoluzione e l’efficacia delle iniziative programmate • Organizza il passaggio delle informazioni degli allievi che si iscrivono ad altra scuola • In caso di trasferimento dell’alunno, predispone la documentazione necessaria e incontra gli insegnanti della scuola che accoglie l’allievo • Partecipa agli incontri con le famiglie e/o servizi sanitari • Mantiene i contatti con la sede provinciale e nazionale dell’AID e cura il suo aggiornamento. NON SONO UN ASINO, NON SONO PIGRO, NON SONO STUPIDO. NON E’ VERO CHE NON MI IMPEGNO! HO DIFFICOLTA’ A LEGGERE E A SCRIVERE… SONO DISLESSICO!