100 COMUNE DI ANCONA tipo Diwidag del diametro di mm. 26.5 con doppia piastra di bloccaggio sulla testa della barra; - la posa in opera di reti ad aderenza migliorata tipo Maccaferri a maglia esagonale 8 x 10 cm.; - la posa in opera di reti in trefolo di acciaio (a pannello) con cavo del diametro di mm. 10 e maglia di cm. 30 x 30; - l’orditura di un reticolo di funi di acciaio del diametro di mm. 12 passante sulla doppia piastra di bloccaggio delle barre degli ancoraggi; - l’esecuzione di barriera con travi HE al piede della falesia al di sopra delle grotte scavate nella roccia. In definitiva l’intervento realizzato ha permesso di mettere in sicurezza un fronte di circa 90 metri della falesia di Ancona nella zona denominata “il Passetto” eliminando sia il pericolo di crollo dell’edificio presente sul ciglio, sia l’arretramento del ciglio stesso che a sua volta, nel tempo, avrebbe causato danni alle infrastrutture ed agli immobili limitrofi, nonché il crollo del materiale litoide della parete, permettendo di salvaguardare le infrastrutture presenti sulla battigia e quindi di rendere fruibile al pubblico un altro tratto della frequentatissima spiaggia del Passetto. COMUNE DI ACQUASANTA TERME - ASCOLI PICENO COMUNE DI ACQUASANTA TERME (AP) Consolidamento versante roccioso sovrastante l’abitato della frazione di Torre Santa Lucia La frazione di Torre Santa Lucia è posta lungo un crinale degradante a nord verso il fiume Tronto ed a sud-est verso il Fosso Cervara. L’abitato della frazione è diviso in due da una strada comunale che attraversa la frazione e prosegue per le località Piedicava e Torre di Sopra poste a sud della stessa per poi ricollegarsi a sud-ovest con la S.P. Boscomartese. 101 102 COMUNE DI ACQUASANTA TERME - ASCOLI PICENO La strada comunale ed una parte dell’abitato della frazione sono posti ai piedi di una parete rocciosa costituita da conglomerato di base, antico deposito alluvionale del fiume Tronto, al di sopra del quale sono sedimentati i travertini di origine idrotermale. Tali conglomerati sono costituiti da ciottoli di media e grossa pezzatura cementati con matrice sabbioso-calcarea, tanto da avere un aspetto litico. Al di sopra giacciono i travertini, caratterizzati da una sedimentazione localmente tabulare. La situazione prima dell’intervento, realizzato con i fondi dell’otto per mille dell’IRPEF a diretta gestione statale, si presentava con un fronte conglomeratico molto irregolare, con frequenti lesioni e fratture che delimitano cunei e prismi talvolta in precario equilibrio. L’azione degli agenti meteorici, quella di dilavamento e l’infiltrazione delle acque selvagge hanno, nel tempo, degradato i fronti conglomeratici, a seguito di una localizzata dissoluzione del cemento siliceo-calcareo, creando una situazione di dissesto di rilevante entità. COMUNE DI ACQUASANTA TERME - ASCOLI PICENO La presenza di fratture profonde e lesioni di piccola e media grandezza, infatti, individuano un quadro fessurativo che abbatte localmente la resistenza al taglio dei materiali costituenti la formazione in esame. Negli ultimi decenni il fenomeno di distacco di frammenti rocciosi sempre di maggiori dimensioni si è accentuato in maniera esponenziale, con inevitabile grave pericolo per la pubblica incolumità. Lo stato della pendice rocciosa in oggetto presentava una situazione di degrado, peggiorato dalla concomitanza dallo stato fessurativo, sempre più accentuato, e dalla disgregazione corticale dell’ammasso roccioso. Questa situazione di emergenza, costantemente aggravata dall’azione ciclica dei fenomeni atmosferici ed anche dalla presenza di cavità presenti a livello del 103 104 COMUNE DI ACQUASANTA TERME - ASCOLI PICENO piano stradale, peraltro scavate direttamente nella roccia senza opere di sostegno, determinavano uno stato di pericolo per la pubblica incolumità che hanno reso improrogabile la programmazione di interventi di risanamento e la messa in sicurezza della pendice gravante sia sull’abitato della frazione sia sul tracciato della strada comunale. Per il risanamento e la messa in sicurezza del dissesto del versante roccioso, si sono dovute analizzare ed affrontare problematiche quali: - chiusura del tratto di strada interessato dai lavori; - realizzazione di percorsi pedonali e carrabili alternativi con percorsi che consentissero ai mezzi di soccorso di raggiungere la frazione in caso di emergenza; - predisposizione del cantiere e programmazione delle fasi di lavoro in modo che non fossero interferenti tra loro al fine di prevenire qualsiasi situazione di rischio che si sarebbe potuta verificare durante l’esecuzione delle lavorazioni sia gli operatori, sia per l’abitato e quindi per l’incolumità pubblica; - demolizione di tutti i manufatti presenti sul luogo dei lavori; COMUNE DI ACQUASANTA TERME - ASCOLI PICENO - c ementazione delle cavità presenti alla base della pendice rocciosa in oggetto; - bonifica della parte corticale della formazione; - risarcitura sia delle grosse lesioni, sia delle cavità presenti sulla parete; - sigillatura delle piccole lesioni; - realizzazione opere di sostegno in c.a.; - chiodatura della parete; - posa di stuoie in fibre naturali, finalizzata alla trattenimento delle parti fini eventualmente rilasciata dalla parete rocciosa in seguito a ruscellamento o ad azioni dovute agli agenti atmosferici; - posa di reti paramassi e realizzazione di rafforzamento corticale mediante la posa in opera di chiodi ed un reticolo di funi di acciaio; - realizzazione di cordolo e posa rete di sicurezza in sommità alla pendice rocciosa; - realizzazione cordolo e posa barriera di sicurezza a valle della strada comunale nel tratto dei lavori; 105 106 COMUNE DI ACQUASANTA TERME - ASCOLI PICENO - realizzazione della pavimentazione in conglomerato bituminoso nel tratto di strada interessato dai lavori. Per ristabilire l’equilibrio e la stabilità del fronte roccioso instabile e degradato, si sono adottate le seguenti soluzioni tecniche e tecnologiche di consolidamento e risanamento: - bonifica della parete rocciosa mediante taglio di tutte le essenze arboree ed arbustive e delle radici presenti ed il disgaggio dei ciottoli e delle parti di roccia in precarie condizioni di stabilità; - rimodellamento della parete mediante demolizione della superficie corticale ammalorata e delle parti sporgenti eccedenti il profilo del nuovo muro di base; - chiodatura diffusa della parete nelle parte sub verticale con chiodi in barre di acciaio filettato cementate con boiacca di cemento; - consolidamento della parete rocciosa mediante risarcitura delle lesioni e dei vuoti presenti, realizzata in muratura di pietrame locale e cementazione delle fessurazioni con malta di cemento e successiva saturazione con iniezioni in boiacca di cemento; - chiusura delle cavità di origine antropica retrostante il nuovo muro di sostegno; - costruzione di muro in cemento armato rivestito in pietrame di travertino locale a faccia vista, alla base della scarpata avente funzione di sostegno della parete rocciosa e di delimitazione alla base delle scarpate bonificate e rimodellate; - posa in opera di rete paramassi con sottostante geostuoie in fibre naturali quale rivestimento antierosivo della parete e saturazione della geostuoia con idrosemina a spessore, contenente speciali miscele di semi, elementi nutritivi ed igroscopici, per consentire l’instaurarsi di una copertura di essenze erbacee, muschi, licheni adatte alle condizioni morfologiche COMUNE DI ACQUASANTA TERME - ASCOLI PICENO del sito e rafforzamento corticale mediante la posa in opera di un reticolo di funi di acciaio adeguatamente ancorate alla formazione rocciosa mediante ancoraggi realizzati in chiodi di acciaio cementati; - realizzazione di un cordolo in sommità alla pendice rocciosa in calcestruzzo cementizio rivestito in pietrame locale a faccia vista con sovrastante recinzione di sicurezza in rete metallica; - posa in opera di guard-rail sul lato a valle della strada comunale nel tratto interessato dall’intervento; - ripristino del piano viabile della strada comunale in conglomerato bituminoso. I lavori realizzati hanno restituito alla pendice rocciosa stabilità ripristinando una situazione di equilibrio e sicurezza per l’incolumità pubblica. 107 108 COMUNE DI FERMO - FERMO COMUNE DI FERMO (FM) Intervento di consolidamento e bonifica versante sud del centro storico compreso tra via Vittorio Veneto e via Firmiano (scarpata sud del Girfalco). Il 2 febbraio del 2001 si é verificato il distacco di massi di arenaria dalla rupe del Girfalco, interessando la sottostante via Lattanzio Firmiano e parte di via Vittorio Veneto. Un ulteriore distacco si è ripetuto il successivo cinque maggio interessando una zona più ad est rispetto al luogo dove si era verificato il distacco di cui sopra, compromettendo la viabilità su via Vittorio Veneto. Le citate strade costituiscono l’unica via di accesso al centro storico e, nel periodo della loro chiusura a seguito degli eventi calamitosi verificatisi, la viabilità ha subito modificazioni nei sensi di circolazione, con grave disagio per i cittadini. Ciò ha comportato sopralluoghi, rapporti ed ordinanze di divieto della circolazione. COMUNE DI FERMO - FERMO L’indagine geologica, predisposta ad hoc, ha evidenziato chiaramente che nel versante è tuttora presente il pericolo di caduta massi, rilasciati per forza di gravità invadendo la sede viaria e pedonale. Alcuni di questi blocchi sono tuttora in equilibrio precario e spesso la stabilità dell’ammasso roccioso può essere improvvisamente perduta senza alcuna evidente causa scatenante o palese come avvenuto negli ultimi eventi del 5 maggio 2001. La pericolosità del fenomeno è legata al fatto che la zona di arresto dei massi è la sede viaria, generalmente interessata da intenso traffico; inoltre via Veneto è anche sede di mercato nel giorno di sabato. Si tratta comunque di strade principali di accesso al centro storico la cui eventuale chiusura genera disagi per l’intera città. L’area di intervento è ricompresa all’interno del PP1 (Piano Particolareggiato n. 1) del P.R.G., tutelata ex lege 1497/1939 a seguito di vincolo; inoltre, essendo ubicata all’interno di centri e nuclei storici, ricade nell’ambito della tutela integrale di P.P.A.R. Tale superficie si sviluppa lungo il versante collinare del Centro Storico fra la quota 280 e 300 m s.l.m. per una superficie quasi verticale di circa 1600 mq. (a forma rettangolare avente un’altezza variabile da 17 a 18.00 ml.). Il versante si presenta con un’asse di orientamento pressoché E-O ed appartiene al bacino idrografico del fiume Ete Vivo. Le soluzioni tecniche per la sistemazione delle aree hanno tenuto conto delle condizioni geomorfologiche, stratigrafiche ed idrogeologiche nonchè di stabilità del versante. Si è anche tenuto conto che la stabilità di alcuni ammassi rocciosi è in condizioni di equilibrio limite. I fenomeni di dissesto sono presenti, anche se in modo differenziato, su tutta la rupe. Non sembrano, al 109 110 COMUNE DI FERMO - FERMO momento, prospettarsi collassi di grosse porzioni della parete verticale, tuttavia potrebbe verificarsi il rilascio di massi di dimensioni del tutto simili a quelli caduti nell’evento del maggio 2001 (circa 0.5 m3). Le criticità esistenti sono state affrontate prevedendo una serie di opere che si integrassero nel massimo rispetto dell’ambiente e con lo scopo della messa in sicurezza del versante, cercando di non alterare l’impatto visivo rispetto a quello preesistente. L’intervento è consistito essenzialmente in operazioni di disgaggio dei massi ancora instabili, decespugliamento e pulizia della parete rocciosa della testa e della pedice; si è provveduto all’esecuzione del rafforzamento corticale mediante apposizione di rete con ancoraggi e reticolo in fune. Infine, si è proceduto alla potatura e alla rimozione degli alberi secchi e pericolanti. Data la posizione della rupe non si sono ritenuti opportuni interventi di maggiore impatto ed anche la costru- COMUNE DI FERMO - FERMO zione di piste di lavoro sono state limitate e recuperate quelle esistenti. Le fasi dell’intervento possono essere così riassunte: - Bonifica della rupe. Verifica della superficie, sganciamento e rimozione di massi instabili con idonei leverini metallici o con l’ausilio di martinetti idraulici combinati; eseguita da personale specializzato, munito di idonea attrezzatura in sicurezza. - Pulizia della rupe. Rimozione di alcuni alberi secchi e pericolanti, decespugliamento della testa e della base della rupe per la predisposizione di successivi lavori di consolidamento. - Rivestimento della parete con rete metallica. Esecuzione delle opere di rafforzamento corticale della pendice rocciosa mediante la posa in aderenza alla pendice di pannelli di rete zincata in filo metallico tipo C ricotto UNI 3b95 del diam. di 3,0 mm. in maglia esagonale 80x100 mm a doppia torsione uniti tra loro a mezzo di speciali anelli metallici da 6 mm. e posti con frequenza di uno ogni 40/60 cm. - Ancoraggi alla sommità. 111 112 COMUNE DI FERMO - FERMO Realizzazione alla sommità della rupe, al piede e lungo la pendice, di ancoraggi passivi della lunghezza di 3 ml., formati ciascuno da una fune metallica di 20 mm di diametro con una estremità asolata, munita di redancia e manicotto pressato, posti in corrispondenza della giunzione rettangolare. Formazione di un reticolo di contenimento costituito da un’orditura verticale e un’orditura romboidale con fune metallica del diam. di 12 mm. Con l’esecuzione dell’intervento, finanziato con i fondi dell’otto per mille dell’IRPEF a diretta gestione statale, si è raggiunto l’obiettivo della sistemazione dei costoni rocciosi sovrastanti la parte dell’abitato del versante sud del comune di Fermo e la viabilità su via Lattanzio Firmiano e via Vittorio Veneto, al fine di salvaguardare la pubblica e privata incolumità e la messa in sicurezza delle due vie. COMUNE DI MONTE GRIMANO TERME - PESARO URBINO COMUNE DI MONTE GRIMANO TERME (PU) Consolidamento suoli versante sud-est dell’abitato di Savignano L’intervento realizzato dal comune di Monte Grimano Terme con i fondi dell’otto per mille dell’IRPEF a diretta gestione statale si è reso necessario in quanto il versante rivolto verso sud-est, su cui sorge l’abitato di Savignano, un vecchio borgo del comune di Monte Grimano Terme, era interessato da un esteso movimento franoso, che coinvolgeva la strada comunale di Savignano – Monte Tassi e l’alveo del fosso di Savignano che risultava già parzialmente occluso e che con la sua parte in evoluzione retroattiva lambiva alcuni edifici dell’abitato stesso. L’accumulo di frana si sviluppava in direzione del fosso di Savignano per un’area complessiva di circa 15.000 mq. Il corpo di frana, che riguardava il versante lato est dell’abitato di Savignano, si sviluppava in direzione sud-est per una lunghezza complessiva di circa 120 metri con un’area di richiamo a tergo che si estendeva in direzione dell’abitato di Savignano per ulteriori 100 metri fino a lambire alcuni edifici. 113 114 COMUNE DI MONTE GRIMANO TERME - PESARO URBINO Inoltre, a valle, il movimento franoso interessava anche la strada comunale di collegamento tra Savignano e la località Monte Tassi che presentava diversi tratti di dissesto, ed essendo l’unico collegamento per la località Monte Tassi, una sua eventuale chiusura avrebbe provocato l’isolamento totale degli abitanti residenti. L’esistenza della frana in tale zona testimonia anche il fatto che l’intera area risulta cartografata nel Piano per l’assetto idrogeologico redatto dall’Autorità di bacino interregionale Marecchia-Conca di Rimini e Regione COMUNE DI MONTE GRIMANO TERME - PESARO URBINO Marche, parte come “Zona 1-zona di frana attiva” e parte come “Zona 2-zona di possibile influenza dei fenomeni”. Il progetto, quindi, prevedeva di eliminare tutti quegli elementi che andavano ad aggravare il movimento franoso e che, nel dettaglio, si possono così riassumere: - raccolta delle acque superficiali e fognarie provenienti dall’abitato e convogliamento delle stesse al di fuori dell’area di frana; - realizzazione del drenaggio profondo del versante in frana e rimodellamento superficiale del terreno con eliminazione delle controtendenze e delle zone di ristagno dell’acqua; - risagomatura dell’alveo del fosso di Savignano, parzialmente occluso dal terreno in frana, contenimento della sponda destra e dell’alveo con opere flessibili in gabbioni e attraversamento stradale con condotta 115 116 COMUNE DI MONTE GRIMANO TERME - PESARO URBINO in acciaio zincato opportunamente dimensionato per la massima piena prevedibile. La realizzazione di tali interventi, resi indispensabili per ripristinare l’area di frana e, soprattutto, per evitare che l’evoluzione retroattiva del fenomeno andasse ad ineteressare l’abitato di Savignano, ha permesso di mettere in sicurezza gli edifici dell’abitato di Savignano e la strada di collegamento tra Savignano e Monte Tassi che rischiava l’interruzione della sua percorribilità. Inoltre, con la sistemazione del fosso di Savignano finalizzata a ridurre il fenomeno erosivo di fondo alveo, si è inciso sulla causa principale del dissesto idrogeologico generalizzato sull’intera area. Comune di Piandimeleto - Pesaro Urbino COMUNE DI PIANDIMELETO (PU) Lavori di consolidamento del versante in dissesto idrogeologico relativo ad unica strada di accesso zona industriale Piandarmi L’intervento finanziato con i fondi dell’otto per mille dell’IRPEF a diretta gestione statale, è stato finalizzato ad individuare ed eliminare le cause del dissesto di tipo idrogeologico in atto lungo la zona artigianale denominata Piandarmi, nei pressi del capoluogo, e la relativa strada di accesso denominata via Garibaldi. Allo scopo di studiare le cause dei dissesti in atto lungo le scarpate e di analizzare gli interventi più appropriati, sono stati effettuati rilievi topografici, studi geologici e geotecnici in situ, mediante sondaggi geognostici, tipo perforazioni, per analizzare le caratteristiche geologiche, geomorfologiche ed isdrogeologiche dell’area oggetto dell’intervento. Dagli studi è emerso che tale area è caratterizzata morfologicamente da una vasta zona pianeggiante di natura 117 118 Comune di Piandimeleto - Pesaro Urbino alluvionale, situata a destra del fiume Foglia, con ai bordi delle scarpate che raggiugono altezze dell’ordine di 15-20 ml. Tale salto morfologico delimita due ripiani: quello di tipo alluvionale recente, situato in prossimità dell’alveo, e quello di tipo alluvionale terrazzato di terzo ordine posto a quote superiori, su cui sorge l’abitato di Piandimeleto e la zona produttiva denominata “Piandarmi”. Da un punto di vista delle condizioni generali di stabilità, si riscontrano dissesti localizzati al ciglio della scarpata ed in alcuni tratti situati al di sotto della strada comunale di via Garibaldi, di collegamento con la strada di collegamento del Capoluogo con l’area artigianale. Inoltre, si possono notare delle zone di accumulo di vecchi movimenti franosi, fenomeni di scivolamento della colte detritica ed intensi processi di erosione superficiale che causano l’arretramento della scarpata fino all’occupazione di metà sede stradale, limitandone il traffico veicolare e causando notevoli problemi al collegamento viario stesso. Tale tratto di scarpata, ubicato nei pressi dell’incrocio tra la strada comunale Piandarmi e la strada provinciale Fogliense, è caratterizzato da elementi morfologici che denotano un grado di diffusa instabilità. Infatti il profilo morfologico della scarpata si presenta con un andamento irregolare, caratterizzato da un accentuato grado di acclività (con conseguente restringimento della sede viaria), tale da rendere necessario la messa in posto di una cestonata di contenimento, realizzata dalla amministrazione provinciale di Pesaro e Urbino all’inizio degli anni ottanta, per favorire le condizioni di stabilità del piede della scarpata. Ciò nonostante, l’intervento precedentemente realizzato non è risultato essere idoneo a garantire adegua- Comune di Piandimeleto - Pesaro Urbino tamente la stabilità della stessa scarpata, anche in considerazione dei sovraccarichi indotti dal transito dei mezzi pesanti per il raggiungimento della zona produttiva. Da indagini geognostiche si è ricostruita la successione stratigrafica che può essere schematizzata in tre orizzonti chiamati “A”, “B”, “C”, aventi le caratteristiche le seguenti caratteristiche: orizzonte “A”: Massicciata stradale e terreno di riporto - Limi argilloso-sabbiosi mediamente compatti; orizzonte “B”: Limi sabbiosi e limi argillosi; orizzonte “C”: Marne della formazione geologica di base, alterate nella porzione sommitale. 119