OTTOBRE 2008 EDITORIALE SCUSATE IL RITARDO “Scusate il ritardo”: così recitava la maglietta indossata da Valentino Rossi lo scorso 28 settembre per festeggiare la conquista dell’ottavo titolo mondiale dopo due anni di digiuno. Una frase che prendiamo in prestito volentieri per darvi il benvenuto sulle pagine del nuovo notiziario, che esce con un mese di ritardo rispetto al consueto appuntamento settembrino. L’evento dei mondiali ci ha “costretti” a posticipare l’uscita di questo numero, in cui troverete un’intervista a Renzo Oldani, vicepresidente di Varese 2008 (pag. 15). A pagina 4 invece abbiamo dato spazio alla lettera scritta dai ragazzi di Brinzio a seguito dell’imbrattamento delle sagome per la sicurezza stradale. L’inaugurazione del museo (pag. 14) e il ritorno di Padre Giacomo nella comunità brinziese (pag. 12) sono altri due temi importanti che abbiamo voluto approfondire... Buona lettura! La Redazione IL MUSEO DELLA CULTURA RURALE PREALPINA di Sergio Vanini, Sindaco Del nostro museo ne condivido principalmente lo spirito di fondo, cioè la convinzione che l’azione culturale sia soprattutto incontro umano che dà senso al vivere: ed in questo senso sono orgoglioso d’aver partecipato alla sua realizzazione. L’idea del Museo della Cultura Rurale Prealpina è nata, di massima circa 25 anni fa, quando un gruppo di giovani (di cui facevano parte alcuni brinziesi, oggi non più tanto giovani), hanno iniziato a raccogliere oggetti e fotografie per allestire mostre, nell’ambito delle iniziative culturali estive programmate dalla Pro Loco e successivamente dalla Provincia di Varese. Si sono raccolti centinaia di oggetti antichi, rovistando nei solai, passando di casa in casa. Nel 1983, grazie alla donazione da parte del nostro caro Padre Giacomo dello stabile avuto in eredità dagli zii, si pensò alla realizzazione di un museo permanente che non poteva trovare migliore collocazione: era, infatti, una cascina con relativa stalla e fienile, quindi luogo d’incontro e intreccio di attività essenziali per l’economia del paese e della valle. Un edificio che riprende vita attraverso gli oggetti, i documenti, le immagini, le testimonianze orali che illustrano il lavoro incessante, faticoso e le condizioni strutturali e ambientali imposte agli uomini e alle donne della Valcuvia. Il Museo non è dunque il contenitore di una raccolta di oggetti disusati. Patinati dal tempo, né un “monumento” fissato una volta per tutte, bensì un primo articolato percorso che rappresenta le caratteristiche essenziali della società e dell’economia della Valle, colte soprattutto attraverso la cultura materiale. segue a pagina 2... Ottobre 2008 2 CREDITS Anno 12 – Numero 2 Ottobre 2008 Redazione: Piazza Galvaligi, 2 - Brinzio (VA) [email protected] Redattori: Lorenzo Crespi, Carlo Scaramuzzi, Letizia Soldano, Matteo Brutto, Luciano Piccinelli Fotografie: Paolo Ricciardi (www.valganna.info) Carlo Scaramuzzi Archivio Comune di Brinzio Amministrazione: Comune di Brinzio Viale Indipendenza, 9 - Brinzio (VA) www.comune.brinzio.va.it [email protected] Autorizzazione Tribunale: di Varese n. 721 del 3 agosto 1996 Direttore Responsabile: Roberto Piccinelli Fotolito e Stampa: Tipografia Cunardese Digiprint Via Ariosto, 10 - Cunardo (VA) Tiratura: 405 copie, distribuite gratuitamente Il Notiziario online: www.biblio.brinzio.va.it/notiziario In copertina: Particolare del neonato Museo ...segue dalla copertina Nell’attuazione del progetto complessivo in futuro si prevedono sviluppi e arricchimenti dal punto di vista etnografico. Non è un caso però che il Museo sia sorto inizialmente come manifestazione culturale nell’intera provincia: doveva cioè servire ad attirare i turisti! Naturalmente ciò ha i suoi lati positivi, ma nasconde purtroppo un errore di fondo che fa sentire tuttora il suo peso negativo; il Museo è innanzi tutto per la gente del posto! E da questo punto di vista devo dire che non ci siamo ancora: è necessario lavorare ancora molto su questo terreno, dagli amministratori ai professori, per far sì che davvero il Museo decolli in paese. Significativa pertanto la scelta di questa sede per il museo, testimonianza di numerose importanti attività che si svolgevano proprio al suo interno. Il Museo della Cultura Rurale di Brinzio, nato dal proposito di restituire alla popolazione un patrimonio culturale essenziale alla conservazione della sua memoria storica, intende evidenziare gli strumenti di lavoro e gli oggetti della vita quotidiana, inserendoli nel contesto socio-economico della comunità in cui furono prodotti e usati. L’obiettivo essenziale consiste nel cogliere le principali caratteristiche economiche, sociali e culturali della valle, attraverso i reperti e i materiali documentari, iconografici, cartografici che fanno parte del momento espositivo. Il percorso è legato ad una lettura dell’ambiente inteso come spazio vissuto e trasformato dal lavoro: il paesaggio è natura integrata dalla cultura; non è vergine ma segnato da secolari interventi dell’uomo. Anche sotto il profilo storico il museo si presta a suggerire e documentare alcuni aspetti importanti, a partire dalla vita e dall’economia familiare, cui sono dedicati, oltre a un settore specifico, numerosi accenni in varie parti dell’esposizione. Altre tematiche riguardano la condizione e il ruolo del lavoro, i rituali e le tradizioni legate al ciclo campestre. Le risorse che io ritengo decisive per il futuro del Museo sono però i Brinziesi... Il Museo, dicevo all’inizio, è stato inizialmente voluto fortemente da poche persone: se sapremo mantenere la stessa larghezza di idee dimostrata inizialmente e la trasmetteremo a tutta la popolazione, il Museo avrà risolto gran parte dei suoi problemi e migliorerà costantemente. I volontari Brinziesi, l’Università dell’Insubria hanno dato al Museo un’impostazione vincente e spero perciò che continuino la loro opera nella gestione dello stesso, perché il loro lavoro è unanimemente riconosciuto dagli esperti come “raro e interessante”. Gli anziani del paese che volontariamente si mettono a disposizione, per raccontare dal vivo quella storia già nascosta negli oggetti esposti, completano eloquentemente un discorso tuttora aperto che il Museo di Brinzio intende continuare a scrivere giorno dopo giorno! Ottobre 2008 3 AMMINISTRAZIONE ULTIMI CONSIGLI COMUNALI dei rifiuti urbani ingombranti e spe- 03 giugno 2008 ciali assimilati. CONSIGLIO DEL 05/09/08 • Procedura di aggregazione di • “Museo della Cultura rurale prealpi- lavori di completamento ristruttura- na di Brinzio”: istituzione e appro- zione immobile di Via Trieste n. 24 vazione regolamento. da adibire a Museo della Civiltà con- Aspem Spa con A2A. Modifiche statutarie conseguenti. • Approvazione piano diritto allo stu- • Autorizzazione al subappalto per i tadina (installazione piattaforma ele- ULTIME DELIBERE DI GIUNTA dio anno scolastico 2008/2009. vatrice). • Presa d’atto ricostituzione inventario beni mobili ed immobili. 11 luglio 2008 CONSIGLIO DEL 24/06/08 • Approvazione rendiconto esercizio • Adesione “ad adiuvandum” al ricorso Anci al consiglio di Stato avverso la sentenza n. 4259/08 del Tar finanziario 2007. • Variazione al bilancio di previsione 2008 - 1° provvedimento. Lazio, sede di Roma sezione II relativo al decentramento catastale. • Immobile di Via Maria Piccinelli: • Fondo per il sostegno finanziario all’accesso alle abitazioni in locaziodeterminazioni. • Individuazione organi collegiali ne - L. n. 431 del 09/12/1998 art. indispensabili per la realizzazione 11 e L.R. n. 2 del 14/01/2000 art. 2 dei fini istituzionali. commi 9-18. Istituzione sportello • Adesione del Comune di Castronno affitto 2008. gestione associata del servizio di 24 giugno 2008 segreteria comunale fra i Comuni di • Autorizzazione al subappalto per i Brissago Valtravaglia, Dumenza e Porto Valtravaglia. • Delega alla Comunità Montana della Valcuvia per la gestione del servizio • Autorizzazione al subappalto per i lavori di completamento ristrutturazione immobile di Via Trieste n. 24 da adibire a Museo della Civiltà contadina (impianto idro termo sanitario e riscaldamento). • Autorizzazione al subappalto per i lavori di completamento ristrutturazione immobile di Via Trieste n. 24 da adibire a Museo della Civiltà con- alla convenzione in essere per la Brinzio, 13 maggio 2008 tadina (impianto geotermico). lavori di completamento ristruttura- 23 aprile 2008 zione immobile di Via Trieste n. 24 • Incarico professionale per assistenda adibire a Museo della Civiltà con- za tecnica ai lavori di assegno e ven- tadina (impianto elettrico). dita di lotti boschivi comunali. rifiuti. 01/07/2008 - 31/12/2019. • Espressione di gradimento in ordine • Approvazione della relazione illustrativa sul conto consuntivo del• Approvazione del Regolamento per al progetto di aggregazione del il servizio di raccolta differenziata gruppo Aspem-A2A. Atto d’indirizzo. l’esercizio 2007. Ottobre 2008 4 L’ANGOLO DELLA SCUOLA CARI IMBRATTATORI... Cari “imbrattatori” delle sagome, siamo i ragazzi delle scuole medie e superiori che insieme a genitori, nonni, insegnanti e bambini della scuola elementare “Piccinelli” hanno realizzato il progetto delle “Sagome per la sicurezza stradale”. Nella notte tra il 6 e il 7 ottobre avete cercato di rovinare il nostro lavoro, dipingendo di bianco le sagome dei bambini di colore. Avremmo a disposizione molte parole, tutte poco belle, per definirvi, ma riteniamo che non valga neanche la pena di elencarle. Pensiamo sia più sensato invece dirvi alcune cose che spiegano il nostro pen- siero e spiegarvi perché ci siamo impegnati in questo lavoro. Tutto è cominciato dalle riunioni del mercoledì sera tra alcuni genitori ed abitanti di Brinzio. Durante una di queste riunioni, una rappresentante delle insegnanti della scuola primaria chiese collaborazione per il progetto di preparazione di sagome da esporre ai lati della strada provinciale, per indurre gli automobilisti a rallentare in vista dell’attraversamento pedonale, dato che più di una volta era capitato che i bambini avessero rischiato di essere travolti da auto passate con il semaforo rosso. Dopo due mesi di impegno, nel tempo libero dal lavoro o dallo studio, durante i rientri scolastici pomeridiani dei bambini, siamo riusciti a completare questo progetto originale che finora a Varese non era mai stato realizzato e che si era visto solo oltre confine, in Svizzera. È stato bello ricevere anche gli elogi dell’Amministrazione Provinciale e di molte persone che sono rimaste colpite dal nostro lavoro, pur non abitando nella nostra zona. Noi siamo orgogliosi di avere realizzato questo progetto perché abbiamo lavorato a stretto contatto: ragazzi, bambini, adulti, insegnanti. Insieme ci siamo divertiti, a nostro agio a progettare, tagliare il legno, verniciare e rifinire le sagome. Siamo indignati per quello che avete Cari imbrattatori, condividiamo e d apprezziamo il pensiero dei bambini. Vi ricordiamo che ha più valore il ragionamento dei bambini che qualsiasi altro commento da parte dell’Amministrazione. Se non siete codardi o peggio conigli, vi consigliamo di fare ciò che i bambini vi chiedono alla fine del loro articolo. L’Amministraz ione Brinzio Comunale di fatto, perché avete rovinato qualcosa di utile, di bello e di significativo: utile per la sicurezza di bambini e adulti del nostro paese, bello per l’impegno e l’ abilità che avevamo messo, significativo perché sottolinea il desiderio e la volontà di integrazione per tutti, nella nostra piccola scuola,come in tutto il modo civile. I bambini (tra l’altro, bianchi e italiani...) che avevano progettato il disegno, realizzato e dipinto le sagome dei bambini di colore, rovinate da voi imbrattatori, ci sono rimasti male per quello che avete fatto. Riflettete, che cosa avete ottenuto? Ci piacerebbe che voi imbrattatori, comprendendo quanto è stato inutile e brutto il vostro gesto, sapeste prendere diluente e vernice per farci ritrovare una mattina le nostre sagome come erano. I ragazzi “grandi” delle sagome Ottobre 2008 5 POSTA IN ARRIVO Si racconta che, una volta giunto in America dopo la fuga dalla Germania Nazista, Albert Einstein, alla domanda che gli veniva posta alla frontiera sulla sua razza, rispose candidamente “UMANA”. Secondo il dizionario, la parola razza sta a indicare: un gruppo di individui, animali o vegetali, che per un certo numero di caratteri comuni possono essere distinti da altri appartenenti alla stessa specie. È evidente che ancora oggi per alcuni imbecilli di Brinzio il concetto di razza è tra i più controversi, al 30 settembre 885 abitanti e 12 Etnie, situazione ideale per poter parlare di integrazione in particolare tra i bambini che proprio le sagome imbrattate rappresentano. Mi ero abituato a sentir parlare del nostro bel Paesello per il nostro nuovo Museo, per le belle sagre o feste che riusciamo ancora ad organizzare con tanto entusiasmo, trasmettendolo anche a tutti coloro che si affollano fraternizzando e ballando fino a tarda ora oppure chiacchierando davanti ad un bicchiere di vino senza fare caso all’ etnia dell’interlocutore. Bene, ora siamo finiti sulle prime pagine dei giornali e andiamo in onda nei principali telegiornali nazionali per colpa dell’imbecille di turno che circola tranquillamente per Brinzio rovinando i lavori che tanti piccoli studenti della nostra scuola hanno realizzato con passione aiutati dai propri genitori. Non mi resta che fare una piccola considerazione: ebbene si, sono razzista, non tollero la razza “IDIOTA”. Maurizio Soldano VITA BRINZIESE SERATE MONDIALI A BRINZIO L’Amministrazione Comunale di Brinzio ha colto al volo l’occasione per “firmare” i Mondiali di ciclismo su strada transitati dal paese con una serie di eventi, a partire dall’esposizione di una bicicletta, anzi, un biciclo stile Ottocento da guinness dei primati, con la ruota grande del diametro di 3 metri e 85 centimetri. La grande bicicletta il giorno del montaggio Dopo le due gare a cronometro, a Brinzio siamo entrati nel vivo con le “Serate Mondiali”: giovedì 25 e venerdì 26 dalle ore 18 a mezzanotte, con la collaborazione delle Associazioni Locali un susseguirsi di vari eventi gratuiti aperti a tutti: i Mondiali storici su maxischermo, le prime “mondelle”, musica in piazza, visite guidate plurilingue al centro storico ed al neonato “Museo della Cultura Rurale Prealpina”, gazebo di Poste Italiane con annullo filatelico La consegna dei riconoscimenti speciale, grigliata e grande risottata È stata esposta per diverse settimane offerta da Riso Mignone. davanti al palazzo del Municipio. La bicicletta, costruita da Elviro Piazza sui modelli ottocenteschi, interamente in ferro, saldato a mano pezzo per pezzo (raggi, cerchioni, freni, manubrio, sella e pedali) pesa oltre 3 quintali, con il ciclista sospeso ad un’altezza di oltre 4 metri dal suolo. Il signor Piazza per terminarla ci ha messo oltre sei mesi; nella prossima primavera verrà effettuato un tentativo per entrare nel Guinness dei primati, pedalando per almeno 100 metri. La grande affluenza della seconda serata Ottobre 2008 6 BIBLIOTECA BRINZIO IN CORNICE 24a EDIZIONE RINGRAZIAMENTO Nei giorni 12 e 13 luglio si è svolta la 24a edizione di Brinzio in Cornice. Per la prima volta è stato bandito il concorso di Poesia Dialettale che ha visto protagonisti una decina di Poeti tra i più noti della provincia. Il vincitore è risultato Enrico Tediosi, al secondo posto il concittadino Geremia Vanini e terza classificata Lidia Munaretti. Pubblichiamo le poesie classificatesi ai primi tre posti. Colgo l’occasione per porgere il mio sincero ringraziamento ai proprietari dei cortili, e a chi ha collaborato all’organizzazione e a tutti do l’appuntamento per la 25a edizione del 2009. Il manifesto dell’evento Gent.mi Margherita ed Ermanno, Vi ringrazio per la nuova donazione. Il Vostro atto è un importante aiuto per la crescita della Biblioteca che, unitamente al nuovo Museo, ci si augura, diventi per Brinzio un vero punto di aggregazione, non solo culturale. Nel ricordo del caro Riccardo quest’anno utilizzeremo il Vostro contributo per l’acquisto di libri, per l’adeguamento tecnologico e con quant’altro possa contribuire all’arricchimento culturale di tutti coloro che vorranno essere assidui frequentatori della Biblioteca. Grazie ancora per la Vostra generosità. Il Presidente, Maurizio Soldano STORIA D’UN AFÈTT PA’ ’N PAÉS E D’UN AMICIZIA NASSÜVA PAR CÀAS. (a Luigi che ha scolpito nel legno la storia di gente vera e sincera come Emilio e Roberto) di Enrico Tediosi Sèmm incuntràa, inscì, par càas, d’un paés dal cöör paisàn, pa’ ’n paés, cui sò cùrt, i sò cà, p’ra festa da Brìnsc in Curnìis, cu’ra vita cüntàv’ in di stàll sàss ròss, nònu Càrlu,’l Saéta, l’éva ’na paüsa da pàas scandìva dal lento tràn- tràn, ul “Grüpp”, la Pro Loco, la Gràa, e pö, m’ha culpìi ‘l sò surìis, di rintócch di campànn in vàll. i Alpìtt, ul Museo, la Geséta, l’éva lì par scrìv una storia Un càar da féen cun tàch dü böö, pa’ ’n’ laghétt e ’n sciücch fai baléna cu’i màn e l’amùur d’un artista, ’na cà,’na scàréta, ’n paisàn, da drèe d’ra Madòna dul Mùnt, da quél bùrgh d’antìga memoria ’na stàla, di pùj, un quài fiöö, par quél’acqua frésca e serena che fa inamuràa a prima vista. di sò màn nassévan piàn piàn. che canta ’legrìa sótt al pùnt, «Ma ciàmi Lüìs» al ma fa, Quél trùnch che ’l Lüìs l’ha sculpìi, pa’ ’l pariöö cun dènt ’ra pulénta «Sculpìssi la vita in dul légn, che ’l cünta di cùrt ula stòria, da mangià cui fùng trifulàa anima d’ra mè libertà che in Cumün l’è stài metüü lì, tra vin sincéer e gént cunténta e d’un sögn che divénta ségn.» p’ra gént, a futüra memòria, in ’na sìra da fin’estàa, L’éva ammò intrégh e stòrt par mi l’è l’impégn d’un amìis, par Brìnsc, cassétt da memoria, quél trùnch ch’al duéva cüntà l’è ’l cöör d’Emìlio e Roberto, par Brìnsc, che ’l m’ha regalàa la storia d’ra vita e d’ra mòrt l’è ’n’afètt nassüü cu’ ’n surìis trì amìis e ’na bèla storia d’un paés e d’ra sò civiltà, cùm’un lìbar a “cielo aperto” che incöö in dialètt ho cantàa. Ottobre 2008 7 BIBLIOTECA INTURNU AR FÖEC di Geremia Vanini Inturnu ar föec se stava in cumpagnia Se cuminciava a sentìi un grand prufum are sira prima de na in lett ch’el nava par i strà dur nost paés quater bràs che daven alegria Re fiama la dueva ves ben forta e i man intant peraven re mundéla e re masera che lavava i piatt par scepà re rola di castegn do in boca e vuna in dre biela che bateva dent par e padela Naùd e noni tucc in armonia par diventà da farù... mundèla me l’eva dolza me l’eva bona diseven ur rosari e pöe i preghiér un quai vöen el cucava via e ur regiù ne beveva n’alt bicièr Quand gheva però de fa i mundéll nisoench se indurmentava Pöe ur föec dasi dasi el nava indrè par mia truas dopo un dispiasè de ves gremàt cumè ne carbunéla inveci che ben còtt me ne mundéla re mia l’è marscia le gà dent ür giuanin e ur nonu ne versava n’alt gutin Intant se cuntava quater ball ròp de paés se sa o ròp de cà anzi... i pusèe pinitt naven a töe ne bresciada de bachitt A mi mé capità ne venegona Mò ghe vureva do bei foi de verza nisoench a chi temp là nava in città che ne volta in dr’ort gheven tucc Intant se preparava re padela magari cun su sora un zic de brina Re biela sur taur l’eva piena tacàd a re cadena dür camin par metei sora e fa murisnàa ur tutt e r’ora urmai de na a dùrmii e i dòn intant cun fil e gùgia duman latt e castagn a culaziòn giustaven i pedùu dur so tusin par cunservàa i noster tradizion. ’NA PÈRLA IN CURNIS di Lidia Munaretti Incrüsciàva ai pee dul Camp di Fiùr, Ma ’l cöör da Brinsc l’è la sò gènt, in mèzz ai vall pièn da culùr, óman e dònn tücc vìscur e cuntènt; un öcc ai tradiziùn, chéll áltar al dumàn Brinsc l’è ’na pèrla in ’na curnìs lüsènta; brasciava sü di munt la sa indurmènta, la disséda ’l sù a la matina al bóff du n’ariéta tévidina. Danànz a la gésa ’na piazéta, drè ’n cantùn, a l’umbrìa, ’na banchéta; sü par la rizzava, dàsi-dàsi a caminà Par fìna che ’l tèmp ’l sa sia fermàa tanti ann fa, sènza passà, in mèzz a ’na ranza, a ’n cudée, ai stall, al fèn quand paréva che i robb andassan tütt bèn. Sónan i ur dul campanìn e ’na vùus da mama la cüna ’l sò ninìn. par fà che i sò bagài pòdan vugà luntàn: aar da parpàj par cercà la libertà, radìs bèi franch par pudè turnà. E intànt che ’na campana l’è drè sunà l’avemaria, ’na nìula murgnìna, prima da pèrdas via, bianca e ligéra cumè un véel, curt e pórtigh ca làssan stracüntàa: dopo avé fai ’na piruléta in ciéel, i cà da sass, i stràa strécc, la sa rimìra, innànz da réquià, cunt i ségn dul laurà di nostar vécc. in d’un spécc d’acqua culùr di pràa. Ottobre 2008 8 MINORANZE: BRINZIO FUTURA STRISCIONE D’ARRIVO O NASTRO DI PARTENZA? Sfogliando le pagine del notiziario distribuito nel mese di maggio abbiamo finalmente ritrovato il piacere della lettura; in base alle proprie convinzioni si potrà condividere o criticare quanto pubblicato, ma almeno questa volta il lettore ha trovato articoli ed argomenti sui quali riflettere. Anche le sei pagine interne al giornalino, generosamente dedicate a tabelle tratte dai bilanci comunali, riteniamo possano aver fornito ai lettori esaustive informazioni; magari sarebbe stato utile rendere pubblica anche la sezione dedicata ai mutui accesi dal Comune, tanto per condividere con i nostri concittadini le notizie sugli impegni di spesa che nei prossimi anni graveranno sulle casse comunali, probabilmente lo spazio a disposizione non è stato sufficiente, perciò confidiamo di poterle visionare in occasione di prossime pubblicazioni. Degna di lode è stata l’iniziativa proposta dalla scuola di intraprendere il progetto di sicurezza stradale, originali le sagome realizzate e collocate ai lati della strada, esplicito ed immediato il messaggio rivolto agli automobilisti in transito; educativa anche la scelta dei soggetti riprodotti, da un lato il vigile e dall’altro la “vigilessa”, scolari biondi e sorridenti assieme ad altri, provenienti da paesi lontani, altrettanto sereni ed allegri. Bello il lavoro e ben scritto l’articolo ad esso dedicato, contributo ospitato sulle ultime pagine dell’edizione primaverile del notiziario. È stimolante leggere pareri anche diversi dai nostri, è onorevole che ognuno se ne attribuisca la responsabi- lità ed è ragionevole che tutto avvenga nell’ottica del confronto, dell’equilibrio e della proposta; spesso dalle critiche si traggono gli insegnamenti più costruttivi, perciò evviva anche alla rubrica della posta in arrivo, soprattutto quando questa pone questioni di interesse generale. Archiviati i mondiali di ciclismo che hanno caratterizzato la parte finale dell’estate e la sagra del fungo che, come sempre, ha accolto migliaia di visitatori, ci prepariamo con immutato entusiasmo ad affrontare le tradizionali castagnate ottobrine. Eccoci ora all’argomento Museo, finalmente inaugurato dopo un’attesa ultra ventennale, nonostante la pioggia molti visitatori ed autorità, uniti ai tanti brinziesi presenti, sgomitando un po’ per trovare posto sotto al tendone hanno assistito al taglio del nastro. Cerimonia che è stata preceduta dai discorsi di protocollo, misurato e politicamente corretto è stato quello del sindaco, rispettosi e competenti quelli dei vari politici ed esperti che si sono alternati al microfono, “istituzionali” i messaggi pervenuti dalle autorità nazionali, commuovente e genuino quello recitato a braccio da Padre Giacomo (Santiago) Piccinelli. Questa in breve la cronaca della giornata, poi ognuno potrà magari ricordarsi maggiormente dell’abbondante rinfresco piuttosto che del sofisticato impianto di riscaldamento, della razionale disposizione degli oggetti esposti o del futuristico strumento informatico che riunisce varie testimonianze, comunque la pensiate da oggi il museo esiste. Per questo, a nostro avviso, non è più utile insistere su quanto fatto fino ad oggi, per noi gruppo di opposizione sarebbe fin troppo facile cavalcare la retorica dei costi e dei ritardi, degli errori e delle omissioni; il museo c’è e per non correre il rischio di vanificare tutti gli sforzi fatti fino ad ora occorrerà un’ ampia partecipazione della società civile per garantire un futuro alla struttura museale. Non solo una perla da mostrare ai visitatori, non solo un contenitore di oggetti più o meno antichi alternati ad opere d’arte, ma il luogo dove è archi- viata la storia di una valle, per questo riteniamo indispensabile il coinvolgimento alla gestione delle nuove generazioni, perché ad esse e ai loro figli sarà dedicato quel mondo, racchiuso e raccontato dagli oggetti catalogati ed esposti e sarà opportuno non perdere il contatto con l’università, perché il museo rurale, è la sintesi delle nostre origini, e l’ateneo è il contatto con il mondo esterno fatto di tecnologia e sapere; da questa porta virtuale passerà la storia della nostra gente verso l’universo e il mondo della conoscenza verso Brinzio. Il pensiero finale lo dedichiamo al vecchio simbolo del museo che per oltre dieci anni ha accompagnato tutti gli eventi culturali ad esso collegati, e che sbrigativamente è stato mandato in pensione; questa non vuole essere una nota polemica, anzi ringraziamo chi si è impegnato per produrre il nuovo bozzetto, ma, partendo dal concetto che un museo serve anche per non dimenticare le cose, ci congediamo proponendovi l’immagine del vecchio logo e la frase che lo accompagnava. La memoria conferisce alle cose dello spazio la misura del tempo: di tutto quel tempo che è prima di noi. (Ernesto N. Rogers) Considerando che nella primavera 2009 si tornerà a votare per rinnovare il consiglio comunale, il nostro gruppo è disponibile ad ascoltare chiunque abbia desiderio di scambiare con noi opinioni sul futuro del paese; i partiti fanno i congressi programmatici, noi semplicemente ci mettiamo a disposizione, se volete fermateci per strada oppure scrivete ai seguenti indirizzi mail: [email protected] oppure [email protected] Gruppo di Minoranza “Brinzio Futura” Ottobre 2008 9 AMMINISTRAZIONE MUTUI riporta il totale da impegnare sul bilancio dell’anno corrispondente. Esaudiamo volentieri la richiesta del Per maggior comprensione, riteniamo gruppo “Brinzio Futura” e pubblichia- utile riportare la norma di legge che regola l’assunzione di mutui da parte mo il prospetto Mutui. In esso si riporta, a fronte di ciascun dei Comuni: mutuo il tipo di investimento, l’anno di D. Lgs. 267/00 : ART. 4 assunzione e di estinzione, il tasso d’inREGOLE PARTICOLARI PER teresse, l’importo iniziale e, per gli anni L’ASSUNZIONE DI MUTUI 2008, 2009 e 2010 la quota di rimborCOMMA 1 so, suddivisa per interesse e capitale. La tabella è parte integrante degli ela- “...Oltre al rispetto delle condizioni di borati allegati al Bilancio di previsione cui all’articolo 203(*), l’ente locale può 2008, approvato dal Consiglio assumere nuovi mutui solo se l’imporComunale nello scorso mese di giugno to annuale degli interessi sommato a e quindi non può contenere il mutuo di quello dei mutui precedentemente € 160.000 assunto nel mese di settem- contratti ed a quello derivante da bre per l’acquisizione dell’immobile di garanzie prestate ai sensi dell’art. 207, via Maria Piccinelli. La riga finale al netto dei contributi statali e regiona- li in conto interessi, non supera il 15(**) per cento delle entrate relative ai primi tre titoli delle entrate del rendiconto del penultimo anno precedente quello in cui viene prevista l’assunzione dei mutui...” (*) = L’art. 203 dice che si può ricorrere all’assunzione di mutui solo se è stato approvato il rendiconto dell’esercizio del penultimo anno precedente e il bilancio annuale. (**) = Il limite di indebitamento del 15% è stato portato dalle ultime finanziarie, in precedenza era pari al 25%. A dimostrazione di quanto sopra, si riporta il prospetto per il calcolo della capacità di indebitamento utilizzato in occasione dell’assunzione del mutuo di 160.000 Euro. CAPACITÀ DI INDEBITAMENTO ANNO 2008 Titolo I Entrate Tributarie Titolo II Entrate da contributi e trasferimenti da Stato, Regioni, Altri Titolo III Entrate Extratributarie TOTALE Euro Euro Euro Euro 347.278,55 110.916,20 200.315,21 658.509,96 (a) Quota delegabile (15% di (a)) Euro 98.776,49 (b) Interessi passivi per mutui già contratti Interessi passivi nuovo mutuo di 160.000 € Totale interessi Euro -40.642,20 Euro - 8.214,98 Euro 48.857,18 (c) Margine residuo disponibile e delegabile per ulteriori nuovi finanziamenti ( b - c ) Euro 49.919,31 I mutui Tipo Investimento Istit. mut. Periodo Tas- Importo Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 so iniziale Q.Int. Q.Cap. Q.Int. Q.Cap. Q.Int. Q.Cap. Ampliamento scuole Cassa DD.PP. 1979-2013 6,50 25.822,84 373 Ampliamento scuole Cassa DD.PP. 2005-2034 4,50 54.422,47 2352 Ristrutturazione Museo 1 Cassa DD.PP. 2004-2023 4,09 206.582,00 Ristrutturazione Museo 2 Cassa DD.PP. 2008-2027 4,46 300.000,00 838 317 1029 2305 0 114 Cassa DD.PP. 2005-2034 5,54 50.779,97 2719 821 2673 Marciapiede Viale Indipendenza Cassa DD.PP. 2008-2027 4,70 100.000,00 0 0 4670 Caserma CC Cassa DD.PP. 2000-2019 4,60 16.645,46 Ampliamento Cimitero Cassa DD.PP. 2005-2034 5,04 147.990,77 TOTALE RATE TOTALE GENERALE 952 1075 2256 1124 0 13293 9547 12862 9979 77.468,50 Marciapiede Viale Monte Rosa Cassa DD.PP. 2008-2027 5,05 120.000,00 258 7177 8047 6845 8379 6499 8725 Costruzione canali di raccolta Cassa DD.PP. 1975-2009 5,00 Marciapiede Via Marconi 893 1276 50 1340 0 0 867 2624 915 3101 4523 3248 6018 3585 5835 3769 5642 3962 531 752 496 787 7186 2579 7054 2711 460 823 6916 2849 26470 18926 43538 32469 42040 32577 1.099.712 45.396 76.007 74.617 Ottobre 2008 10 MINORANZE: BRINZIO VIVA PARCO CAMPO DEI FIORI: SCONFITTA DELLA LEGA • Roberto Sonzogni (Ente Montano Valcuvia - Forza Italia) • Alessandro Boriani (Luvinate - Forza Italia) Lunedì 30 settembre 2008 nonostante un accordo sottoscritto tra • Simone Foti le segreterie Provinciali di Forza (Gavirate - Alleanza Nazionale) Italia e Lega Nord, il voto di tre franchi tiratori ha fatto sì che gli La Lega esce di scena per la scoreletti alla testa del Parco con Sede rettezza politica e morale di uomiin Brinzio siano i seguenti: ni eletti dal popolo. • Roberto Castelli (Presidente uscente) • Roberto Piccinelli (Brinzio - Indipendente) Le future scelte sul nostro territorio non saranno imputabili alla Lega. Valeria Pierobon Gruppo di Minoranza “Brinzio Viva” Per completezza di informazione, negli eletti citati nell’articolo sono stati omessi i seguenti: • Paolo Barosi (Varese - Lega Nord) • Bruno Paolillo (Provincia di Varese - Forza Italia) La Redazione VITA BRINZIESE GMG SYDNEY 2008 Dal giorno 12 al 29 luglio di quest’anno mi sono recato in Australia, a Sydney, per partecipare alla giornata mondiale della gioventù. Un viaggio che ho affrontato con grande entusiasmo, ma anche con molta paura; la lontananza era considerevole, il freddo (essendo inverno, non come in Italia, ma comunque la sera la temperatura scendeva a 5 gradi) e le condizioni logistiche erano sicuramente poco agevoli. Nonostante tutto sono partito da Brinzio il 19 luglio; dopo esserci trovati a Como, insieme ai ragazzi delle altre diocesi (Lodi, Pavia e Vigevano), in tutto 162 persone, ci siamo recati a Venezia per prendere l’aereo per Dubai, dove, dopo due ore e mezza di attesa, la navetta ci ha portato in albergo. Dall’aeroporto all’hotel vi erano solamente 300 metri, e sapendolo li avremmo fatti a piedi: stare due ore all’aperto a Dubai è come essere immersi in una pentola di brodo. Dopo ben tre ore di sonno siamo ripartiti con l’aereo per andare in Australia, ma siamo arrivati a Brisbane, a mille chilometri da Sydney, un tragitto che abbiamo percorso in pullman su strada provinciale: dopo tutto questo viaggio non ti ricordi neanche come ti chiami e chi sei, non vedi l’ora di arrivare, vivi su un altro pianeta. Siamo arrivati a dormire, finalmente dopo il fuso orario, che neanche ho percepito, talmente era lungo il tempo del viaggio, in una scuola, col tappetino per terra. È stata una delle cose più difficili dormire in questo modo per diciotto giorni, dormivo tre ore a notte, poi per disperazione stavo seduto per lungo tempo a gambe incrociate. Il primo giorno, martedì 15 luglio, prima della messa di inaugurazione con l’arcivescovo di Sydney, abbiamo fatto un giro panoramico del centro; girare in una città con 500.000 persone in più del normale non è come visitarla da turisti, la gente venuta per uno stesso motivo fa quasi piacere e spaventa allo stesso tempo, è qualcosa che se non si vive difficilmente si capisce. Il mangiare, a parte lo spezzatino con la pasta di pizza il primo giorno, era praticamente immangiabile; scatole di tonno e minestre che odoravano di acido, tartine e bibite all’ananas, per cui qualche volta ho anche provato vari tipi di ristorante, dalla steak house al giapponese. Il secondo giorno, dopo la catechesi con Giovanni Giudici, vescovo di Pavia, che ha trascorso tutti i 15 giorni con noi, altro giro, al freddo, panoramico di Sydney e concerto in piazza con musiche degli U2. Era dura affrontare il freddo, tanto che ho dovuto acquistare una giacca in più. Il terzo giorno, catechesi col vescovo di Castellaneta e primo incontro col papa nella baia del porto di Sydney. L’ultima catechesi con Filippo Strofabi, vescovo di Ischia, che, anziché spiegare il vangelo nel modo tradizionale, cantava canzoni di sua composizione, raccontava fattarielli napoleta- Ottobre 2008 11 VITA BRINZIESE ni, parlando di Totò, facendo battute e svolgendo il suo compito in modo molto efficace, coinvolgendo il pubblico nel cantare i ritornelli. Finita la catechesi, abbiamo assistito alla Via Crucis. Abbiamo visto dal vivo la terza stazione, e le altre sul megaschermo. Gesù era interpretato da un attore, che solo con la mimica sembrava vero, e veniva veramente messo in croce. Gli attori leggevano i passi del vangelo, tutto abbellito da musica molto lugubre. Quel giorno, io e altri ragazzi siamo stati intervistati da una radio che trasmetteva per gli italiani in Australia; il presentatore ci ha fermato in strada e ci ha intervistato telefonicamente. Il giorno prima sono stato intervistato da Sat2000, dove il giornalista mi ha chiesto di raccontare le mie giornate della gioventù, visto che sono alla quinta. Sempre quel giorno abbiamo assistito alla festa per gli italiani, presentata da Lorena Bianchetti, ma con artisti decisamente di serie Z: dai Metatrono, gruppo metallaro che si ispirava ai valori cristiani (niente di più contrastante), a Edoardo Santone, cantautore italo australiano che cantava in inglese, all’autore dell’inno delle giornate mondiale, ai Gen rosso. Sabato e domenica sono stati i giorni dell’incontro col papa: una moltitudine di gente incredibile, tutti per uno stesso ideale e sotto lo stesso freddo a dormire all’aperto, io mi sono “mummificato” non lasciando scoperto neanche un centimetro di pelle, sacco a pelo, pile, poncio e un’altra coperta. Il papa si è ispirato allo spirito santo, spiegando i 7 doni, illustrandolo dal punto di vista teologico; ha inoltre esortato i giovani ad avere fede, a essere testimoni della fede come furono gli apostoli, che erano gente “normale”, umile; solo così il cristianesimo avrà un futuro staccato dal relativismo imperante. La prossima giornata sarà a Madrid nel 2011. La domenica siamo tornati alle scuole, dopo essere stati immersi in una folla che spingeva in modo scriteriato, tutti volevano andarsene, fortunatamente non è successo nulla, nessuno si è fatto male. La seconda settimana è stata dedicata al turismo: il monumento più emozionante è stato “l’Opera house”, con una grande vela sul tetto, costruita nel 1969, dove abbiamo ascoltato un pezzo della prova di una sinfonia di Sibellius; purtroppo non abbiamo visto il teatro dell’opera vero e proprio, Il Teatro dell’opera di Sydney (Sydney Opera House) perché Gianluigi Gelmetti stava provando la “Lucia di Lammermour” di Donizzetti. Infatti l’opera comprende 5 teatri, tra cui anche uno per i bambini. Altre mete turistiche sono lo zoo, il fishmarket dove a prezzi stracciati si mangia pesce freschissimo di tutti i tipi, le Blue Mountains, a tre ore da Sydney dove ho potuto toccare il canguro e il koala e il ponte sul mare. La sistemazione era ancora più spartana, in una palestra del Marconi club, centro che riuniva gli italiani a Sydney dove si giocava a calcio, si praticavano molti sport e si ballava con serate dance. Dormivamo in 300: non c’era neanche spazio per muoversi o camminare. Questo condividere le esperienze in modo massiccio unisce tantissimo le persone, e fa vivere emozioni irripetibili, che spero di riassaporare fra tre anni. Matteo Brutto Ottobre 2008 12 VITA BRINZIESE RIFLESSIONI DI QUALCUNO CHE AMA BRINZIO MA VIVE LONTANO Approfitto dell’ospitalità del “Notiziario” per comunicare le mie impressioni che ho provato tornando a Brinzio. Tre anni fa il mio ritorno aveva uno scopo ben prefisso, ovvero operarmi un ginocchio, per cui fra i giorni di ospedale, quelli passati in rieducazione e poi la neve ben poco ho potuto ammirare e godere le bellezze del paese e dintorni. Una prima cosa che mi ha meravigliato è la pulizia, vengo da una delle zone più povere di El Salvador e anche la più popolata e molto disordinata. Cuscatancingo è cresciuta per la gente che scappava dalle campagne durante la guerriglia che è durata più di 12 anni, e si rifugiava nelle periferie delle grandi città per cercare protezione. Come hanno potuto, alla rinfusa hanno costruito una ciampa 1 con quattro pali e un po’ di lamiere. La gente, abituata nel campo, butta tutto per terra e quelle montagne di rifiuti che, a volte, vediamo alla televisione, da noi sono cose di ogni giorno. Qui invece tutto pulito, tutto ordinato, le case messe a posto bene, con gusto, fiori e cespugli ben messi. Molto bello. Mentre prendevo fiato per la strada ogni tanto mi fermavo a vedere angolini preziosi, un tetto, un comignolo, dei gerani rossi, sullo sfondo la montagna e il cielo azzurro. Il cuore si apre in una lode al Signore. Che benedizione vivere in questi luoghi. Quanti grazie si dovrebbero dare al Signore... “Benedetto sei tu Signore Dio dell’universo, dalla tua bontà abbiamo ricevuto tutte queste cose, fa che con il nostro lavoro col nostro rispetto possiamo usarle e goderle per la tua gloria”. Un’altra cosa mi ha impressionato, è la vostra capacità organizzativa; il Museo della Cultura Rurale Prealpina lascia a bocca aperta al vedere la presentazione di tante cose che ci fanno rivivere cose passate soprattutto a quelli che hanno una certa età. Poi le feste, organizzate fino all’ultimo particolare, tutto pensato, tutto previsto. Siete proprio bravi. Vedevo come si sforzavano le cuoche e Foto di gruppo il giorno del 50° anniversario a Cuscatancingo (El Salvador) Edificio a Cuscatancingo che gli alimenti avevano un sapore speciale e tante altre piccole cose. Sentivo però tanta tristezza al vedere persone che si affannavano a ingoiare piatti su piatti e pensavo alle persone della mia parrocchia che se sono fortunate, possono sfamarsi con un tamal2 o un paio di popusas3 o se è festa grande con una ciotola di sopa de pata4. Mi hanno impressionato tanto le vostre case, dentro vera oasi di raccoglimento, di pace e di tranquillità. Belle, organizzate, eleganti, quadri alle pareti, tante piccole cosette belle qui e là messe con gusto. Mi sono anche accorto che il benessere ha anche i suoi profumi; un tempo i profumi erano sudore, stalla e, qualche volta il profumo della polenta. Ho potuto gustare profumi che da tempo non sentivo. Profumo non solo di fiori ma anche di qualche arrostino, di erbette odorose; da noi nemmeno i fiori sono profumati, come se la povertà non avesse bisogno di profumi. Ci sarebbero tante altre cose ma saranno solo per me per sognarle e goderle da lontano. Una cosa però mi preoccupa, come un piccolo tarlo nella mente: Avete aumentato il vostro benessere, abbellito il paese e le vostre case, i vostri figli hanno fatto carriera e i più piccoli Ottobre 2008 13 VITA BRINZIESE hanno strade aperte per essere ottimi professionisti, conoscete molte cose, sapete organizzare, cercare e risolvere problemi di ogni tipo ma non siete cresciuti nello spirito; il materialismo, il consumismo vi ha particolarmente compressi. Che posto ha quel Dio, fonte di ogni bene nella vostra vita? Quel Cristo che ci ha amato e che per noi è morto? Queste domande le sento in me e ve le propongo, non per giudicare, per l’amor di Dio, sono abituato a lasciare a Lui il giudizio perché è quello giusto, ma per farvi pensare. Il benessere se è solo materiale un giorno cade. Lo assistiamo in questi giorni: grandi imperi finanziari in frantumi e poi anche l’esperienza della vita cristiana. Senza Dio la nostra vita sarà sempre povera, vuota, inutile. Lasciamo il Dio della nostra fede, il Dio di Gesù, il Dio che ha sostenuto i nostri padri nei momenti difficili della vita e cerchiamo altri dei, da noi fabbricati, che non ci domandano obblighi ma che sempre vogliono la nostra sottomissione e poi risultano fuscelli incapaci di sostenere, di incoraggiare, di guidare, di dare pace. Un’altra piccola domanda: Come sono le vostre relazioni interpersonali? Ogni persona ha una dignità propria che va sempre valorizzata e rispettata. Lo spirito di Dio è in ogni persona e non solo in certe persone. Vedo che non sapete ascoltare. Quando uno parla tutti parlano e anche urlano per far sentire la propria voce. La televisione è maestra più grande di queste assurde sciocchezze. Chi non ascolta non cresce. Chi non crede nella sapienza altrui sarà sempre povero e incapace di uscire dal suo guscio. Vorrei trascrivere qui quelle belle parole che abbiamo letto nell’ultima domenica di settembre. Sono parole che scriveva Paolo alla comunità Cristiana di Filippi: “Abbiate gli stessi sentimen- La festa durante l’inaugurazione della targa dedicata ai Missionari Comboniani ti e un medesimo amore, siate concordi e unanimi. Non fate nulla per invidia o per vanto, anzi, con grande umiltà stimate gli altri migliori di voi. Badate agli interessi degli altri e non soltanto ai vostri. I vostri rapporti reciproci siano fondati sul fatto che siete una sola cosa in Cristo Gesù”. Scusate ma noi preti siamo abituati sempre a far la predica, ma io sono abituato a far le prediche prima di tutto per me, perché sempre più ne ho bisogno. Il Signore vi benedica sempre anche se lontano, Brinzio e voi tutti, siete nel mio cuore. Dio vi dia un cuore misericordioso, faccia risplendere su di voi il suo volto e vi doni la sua pace. Vi voglio bene. Santiago 1 Ciampa: Abitazione di metri 4 x 4 fatta da pali e lamiere o fogli di cartone con un piccolo corridoio davanti. 2 Tamal: Involtino di farina di mais in foglia di banano con qualche pezzetto di carne. 3 Popusa: Tipica di El Salvador, è come una tartina di mais mescolata con fagioli macinati e formaggio. Padre Giacomo a Brinzio 4 Sopa de pata: Brodo con verdure ricavato dalla cottura di ossa delle gambe di mucca con peperoncino piccante. Ottobre 2008 14 VITA BRINZIESE MUSEO: INIZIA L’AVVENTURA Dopo 25 anni il sogno è diventato realtà. Lo scorso 13 settembre è stato inaugurato il Museo della Cultura Rurale Prealpina di Brinzio. E viste le condizioni atmosferiche di quel pomeriggio, è d’obbligo azzardare un “museo bagnato, museo fortunato” di buon auspicio per il futuro della struttura museale. All’inaugurazione sono intervenute numerose autorità, in rappresentanza degli enti che hanno contribuito alla nascita e alla crescita di questo progetto insieme all’amministrazione comunale: Provincia di Varese, Regione Lombardia, Comunità Montana della Valcuvia, Parco Campo dei Fiori e ovviamente l’Università dell’Insubria, con la quale il comune ha stretto una preziosa collaborazione che ha portato in tempi brevi alla preparazione e all’allestimento della struttura in ogni suo aspetto museografico e organizzativo. Un momento dell’inaugurazione del 13 settembre scorso: Padre Giacomo taglia il nastro Tra il pubblico tanti cittadini di Brinzio e non solo, oltre ai sindaci dei comuni confinanti, primo cittadino di Varese compreso. Non poteva poi mancare Padre Giacomo, che negli anni ’80 con la donazione dell’immobile da adibire a museo ha dato il via a quest’avventura. La struttura è suddivisa in 3 piani: Al piano terra sono presenti le attività che si svolgevano prevalentemen- Una panoramica del primo piano del neonato Museo della Cultura Rurale Prealpina te all’aperto, dall’allevamento, all’agricoltura, alla raccolta delle castagne, allo sfruttamento delle risorse boschive, all’edilizia e in misura minore all’apicoltura ed alla bachicoltura. Al primo piano si trovano le attività connesse alla vita quotidiana e domestica e le attività produttive artigiane, dal calzolaio al falegname e al fabbro. Al secondo piano invece si trova un ampio salone, utilizzabile per le attività del museo. Per qualsiasi informazione sugli orari di apertura, sulle sezioni espositive e sulle ragioni che hanno portato alla nascita del museo è possibile visitare il sito ufficiale: www.museo.brinzio.va.it Ottobre 2008 15 SPORT IL MONDIALE DI RENZO OLDANI I Mondiali di Ciclismo di Varese 2008 hanno colto nel segno. Sono stati 7 giorni di sport, spettacolo e festa popolare, vissuti intensamente dai tanti tifosi arrivati da tutto il mondo ma anche e soprattutto dagli abitanti della provincia di Varese. Un evento storico che sicuramente ricorderemo per tanti anni. Tre sono i “padri” del Mondiale varesino, coloro che sono riusciti a far diventare realtà il sogno di portare nella città giardino il più importante appuntamento ciclistico dell’anno: i loro nomi sono Amedeo Colombo, Gabriele Sola e Renzo Oldani. A quest’ultimo, presidente della Società Ciclistica Alfredo Binda e da anni grande amico di Brinzio, abbiamo chiesto che cosa ha provato nel vedere da vicino lo spettacolo del suo Mondiale. Lo ringraziamo per la sua consueta disponibilità e vi proponiamo nel dettaglio l’intervista. Redazione: Renzo, ora che il Mondiale è finito, ci puoi raccontare che tipo di esperienza hai provato nel viverlo da “dietro le quinte”? Oldani: È stata un’esperienza travolgente, emozionante. È stato come Un momento della gara a cronometro under 23 seguire un master universitario, ho imparato tantissime cose che di certo mi saranno utili nel corso della vita. Ho conosciuto tantissima gente, è stato un grande impegno, anche molto stressante, ma il risultato finale ci ha ripagato di tutto. R: Qual è stato per te il momento più emozionante della settimana mondiale? O: Senza dubbio quando Alessandro Ballan è arrivato al Cycling Stadium e tutto il pubblico l’ha accolto con un boato assordante. In quel momento ho abbracciato mio figlio e mi sono commosso perché ho capito che era un grande suc- Il futuro Campione del Mondo Adriano Malori cesso sia per l’Italia che per noi delR: La gente ha dimostrato tanto affetto l’organizzazione. per il ciclismo, anche lungo le strade di R: I Mondiali di Varese, con le loro Brinzio, tra l’altro nei primi giorni di novità, una su tutte l’idea del Cylcing gara, che sono considerati quelli minori, Stadium, diventeranno un modello visto che non gareggiano i campioni noti al grande pubblico. Come te lo spieghi? da seguire? O: Penso proprio di sì. Credo che per O: L’affetto per il ciclismo è davvero l’UCI il Mondiale di Varese sarà una enorme. Mi ha fatto un grande piacere pietra miliare per cambiare la mentalità vedere le strade piene di gente anche il dell’organizzazione del ciclismo. martedì e il mercoledì. Tanti corridori Abbiamo dimostrato di essere capaci sono venuti da me per dirmi che mai di coinvolgere tantissima gente, con la negli altri Mondiali avevano visto così cerimonia d’apertura, che mai era stata tanta gente nei primi giorni di gara. così bella, e con l’idea dello stadio del Anche questo è un bel successo. ciclismo e del villaggio commerciale. Spero che Varese sia un punto di svolta. R: Tra un impegno e l’altro sei pure riuscito a partecipare all’inaugurazione del nostro Museo. Dove l’hai trovato il tempo per fare tutto? O: Ho cercato di trovare il tempo per tutti nelle settimane che precedevano i Mondiali. Se ho trascurato qualcuno l’ho fatto solo per sopravvivenza... R: Finito il Mondiale, a Brinzio aspettiamo la Tre Valli. Ci sarà qualche novità? O: Puntiamo con forza all’inserimento della gara nel circuito Pro Tour. D’altronde, se la Binda è capace di organizzare un Mondiale, perché non viene ancora inserita la Tre Valli nel calendario di classiche più importanti dell’anno? Ottobre 2008 16 POSTA IN ARRIVO NONNA OLGA CI SCRIVE... ECCO LE ATTIVITÀ CHE SOSTENIAMO CON LE VOSTRE OFFERTE: Nonna Olga, volontaria varesina che da anni raccoglie fondi a favore degli amici a quattro zampe, ci ha fatto pervenire questo suo appello, nella speranza che il messaggio giunga a destinazione. 1. Raccolta fondi per la costituzione di un “gattile” nella provincia di Varese che possa essere un rifugio temporaneo per mici abbandonati in attesa di nuova famiglia e luogo di degenza temporanea in caso di sterilizzazione o cure particolari; Egr. Signor/Signora Mi rivolgo a Lei che circa un mese fa ha avuto la “civile” idea di percorrere una strada del mio paese con la sua auto, verso mezzanotte, aprire la portiera, gettare un piccolo gattino ed andarsene. L’hanno vista per casualità-fortuna per il gattino (anzi gattina). Non le racconto il miagolio spaventato che abbiamo sentito per due notti fino a che siamo riusciti a trovare dove si era nascosta ed abbiamo potuto portarle da mangiare. Dopo circa dieci giorni di “corte serrata” siamo riusciti a farle riconquistare un poco di fiducia nell’uomo e l’abbiamo presa: è semplicemente meravigliosa e riconoscente. Non rifaccia mai più un gesto così poco umano, esiste la sterilizzazione (che non costa un capitale) oppure ci sono dei negozi di animali ai quali si possono lasciare i cuccioli che non si possono tenere. Animale deriva da “Anima”, cioè significa un essere che ha la vita e che è animato, non un pelouche. Spero che per altrettanta casualità Lei possa leggere queste poche righe e ci possa riflettere. Concludo con una bellissima frase di Mahatma Gandhi: “Grandezza e progresso morale di una nazione si giudicano in base al modo in cui tratta gli animali”. 2. Sterilizzazione, cura e mantenimento delle colonie di gatti randagi dislocate nella provincia; 3. Pagamento della degenza c/o veterinari o cliniche per animali nel periodo di convalescenza dopo le operazioni di sterilizzazione o cure in attesa della costituzione del gattile; 4. Acquisto di gabbie a scatto per poter catturare i gatti delle colonie; 5. Sostentamento canili e colonie di gatti attraverso la raccolta e donazione di cibo per animali; 6. Raccogliamo le numerosissime segnalazioni relative a: - nuove colonie (che ogni anno si moltiplicano) bisognose di cibo e cure; - cani e gatti abbandonati e/o maltrattati; - casi di padroni impossibilitati ad occuparsi ancora dell’animale che si rivolgono a noi per l’aiuto nella ricerca di una nuova “famiglia”; Tutto questo viene realizzato e mantenuto attraverso i fondi raccolti con i banchetti dislocati nella provincia dalle volontarie, come me. Nonna Olga Nonna Olga attivissima in Corso Matteotti a Varese