GLUTINE
Studi recenti ci informano che stati infiammatori cronici o malattie autoimmunitarie, come la celiachia, sono
più frequenti tra i famigliari dei pazienti con schizofrenia. I bambini nati da donne con sensibilità al glutine
sono esposti a un rischio maggiore di sviluppare negli anni a seguire schizofrenia e altri tipi di disturbi
psichiatrici, ancora non se ne conosce il meccanismo. Qualche ipotesi può essere comunque avanzata. Affinché
ci sia la produzione di anticorpi (IgG) antigliadina, la gliadina deve superare la barriera epiteliale intestinale
per innescare una risposta immunitaria, e questo può accadere solo in presenza di un’alterazione della
permeabilità intestinale, che potrebbe essere all’origine della malattia celiaca. Gli estrogeni hanno un ruolo
importante nel mantenimento della integrità della barriera intestinale, ma con l’attuale inquinamento
ambientale da prodotti chimici questi ormoni sono esposti alla loro azione distruttiva, tant’è che attualmente
tali xenobiotici sono chiamati Endocrine Disruptors. Una
fisiologica funzionalità della barriera intestinale, favorisce lo
sviluppo della tolleranza che permetterà delle risposte adeguate
da parte del sistema immunitario, un’esposizione perinatale al
Letture consigliate:
bisfenolo A (BPA) può far perdere la tolleranza. Paradossalmente
l'esposizione estrogenica in età adulta può avere effetti antiinfiammatori, ma l’esposizione perinatale, al contrario può avere
1) Maternal Antibodies to Dietary
effetti pro-infiammatori, ed avere un effetto transgenerazionale di
Antigens and Risk for Nonaffective
tipo epigenetico poiché non si rilevano collegamenti genetici,
Psychosis in Offspring appi.ajp.2012
nella celiachia e nella schizofrenia.
http://ajp.psychiatryonline.org/doi/pdf/10.1
176/appi.ajp.2012.11081197
Gluten sensitivity e malattia celiaca, conosciute anche come
GLUTINE dal latino gluten = colla
Molecola composta da due gruppi prinicpali di proteine,
glutenina e gliadina. Esistono dodici componenti più
piccole della gliadina.
gluten-sensitive enteropathy, sono stati usati come sinonimi, ora
sappiamo che la sensibilità al glutine può esistere anche senza
lesioni a carico dell’intestino. È una malattia sistemica a
patogenesi immunitaria, possono essere coinvolti altri organi oltre
all’intestino, sono di facile rilievo patologie come la dermatite
erpetiforme, l’atassia e neuropatie correlate al glutine. Pertanto
alcune cose vanno riviste alla luce di queste nuove acquisizioni
scientifiche che dimostrano che non è solo l’intestino ad essere
interessato
alla
sensibilizzazione
al
glutine.
(http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1471490604002479 )
2) Rubio-Tapia A, Murray JA: Celiac
disease. Curr Opin Gastroenterol 2010;
26:116–122
3) Braniste V, Jouault A, Gaultier E, Polizzi
A, Buisson-Brenac C, Leveque M, Martin
PG, Theodorou V, Fioramonti J, Houdeau
E: Impact of oral bisphenol A at reference
doses on intestinal barrier function and
sex differences after perinatal exposure
in rats.--> pnas.200907697
4) Proc Natl Acad Sci USA 2010; 107:448–
4534. Brown JS Jr: Association of
increased prenatal estrogen with risk
factors for schizophrenia. Schizophr Bull
2011; 37:946–949
5) Brown JS Jr: Effects of bisphenol-A and
other endocrine disruptors compared
with abnormalities of schizophrenia: an
endocrine-disruption
theory
of
schizophrenia. Schizophr Bull 2009;
35:256–278
GLUTINE
ATTUALMENTE ESISTONO VARIETÀ DI GRANI CHE
CONTENGONO UN QUANTITATIVO DI GLUTINE
FINO A QUARANTA VOLTE DI PIÙ RISPETTO A
QUELLI DI QUALCHE DECENNIO FA.
Il numero di persone affette da
celiachia è esiguo rispetto a quelle
sensibilità al glutine, ci sono evidenze
che indicano questa proteina la causa
di alcune malattie in ambito
neuropsichiatrico come l’emicrania, la
depressioen, l’epilessia, la
schizofrenia, solo per citare le più
importanti. Emergono continuamente
prove che collegano il glutine al
cervello, e non è necessario essere
sensibili ad esso; spesso la sintomatologia è sfumata e vale sempre fatto il tentativo di togliere il
glutine dalla dieta. Il glutine è una proteina capcae di attivare uno stato infiammatorio che spesso
può interessare il SNC, sono coinvolte anche le citochine pro-infiammatorie, e fino a poco tempo fa
questa situazione era poco conosciuta. Va comunque sottolineato che l’attuale alimentazione a base
di carboidrati ci espone al rischio di diabesità, ed elevati picchi glicemici sono correlati a problemi
cerebrali come l’atrofia; oggi si pensa a classificare l’Alzheimer come “diabete di tipo 3”. Un
aumento dei carboidrati nella dieta comporta anche ipercolesterolemia, vengono rescritte le statine,
si ottiene un abbassamento della colesterolemia e il cervello non va d’accordo con questa
situazione.
Letture consigliate
Gluten sensitivity as a neurological Illness
The Oslo definitions for coeliac disease and related terms
Autore
Hadjivassiliou
Ludvigsson
Il paziente XY riferisce: da quando ho eliminato il glutine, la mia emicrania che aveva cadenza
quasi quotidiana è migliorata… e le cose che ho notato sono l’aumento dell’energia e la notte non
sento più la testa calda che accompagnava l’emicrania…
Case report: D.Perlmutter
La titolazione degli anticorpi per la sola α-gliadina permetterà di individuare solo il 50% degli
individui con la sensibilità del glutine, molti soggetti non producono anticorpi contro la
transglutaminasi 2, ma possono svilupparli contro la 3 o la 6. Da tener presente che nel 50% dei casi
c’è anche una reazione crociata tra grano e proteine del latte. Si stima che la sensibilità al glutine
interessi 3 persone su 100, la malattia celiaca 1 su 100 e i soggetti affetti da disturbi digestivi 1 su
50, si ritiene però che su una diagnosi effettuata altre 8 sfuggono, anche se qualcuno viene
diagnosticato negli anni successivi quando il corteo sintomatologico è più significativo.
In genere oltre agli esami ematochimici di routine sono utili anche i seguenti, alcuni servono per la
valutazione della glicemia, necessaria per alcune problematiche in ambito neurologico, altri sono
più specifici per la sensibilità al glutine. Per valutare la permeabilità intestinale i test pù comuni
sono quelli che prevedono l’assunzione orale di lattulosio e mannitolo, mentre per quanto riguarda
gli esami su plasma si esegue la titolazione anticorpale per la actomiosina, occludina, zonulina e i
lipopolisaccaridi (LPS). Sono esami utili per diagnosticare la permeabilità intestinale, utili per
valutare l’impatto sul sistema immunitario, per malattie come la Chronic Fatigue Syndrome,
malattie autoimmunitarie e allergie agli alimenti. Da non sottovalutare i lipopolisaccaridi. Per gli
esami completi vedi oltre o consulta il laboratorio Cyrex. www.cyrexlabs.com
Molti laboratori rielvano gli anticorpi contro la transglutaminasi 2, tralasciando gli altri contro altre
transglutaminasi, inoltre molti pazienti non sviluppano anticorpi contro la transglutaminasi 2, ma
possono svilupparli contro la transglutaminasi 3 (dermatite erpetiforme) o 6 ( atassia di glutine),
pertanto è auspicabile che vengano rilevati anche gli altri.
Esami consigliati per una
Utilità
valutazione complessiva
Glicemia
Determina il livello ematico del glucosio, se alto o
tendenzialmente alto può indicare insulinoresistenza o
diabete, e quindi possibilità di conseguenze negative a
livello cerebrale. Il morbo di alzheimer è considerato come
diabete di tipo 3.
Emoglobina glicata (HbA1c)
Utile per fare una “media” della glicemia degli ultimi 3
mesi. Un indicatore prezioso di atrofia cerebrale.
Fruttosamina
Utile per fare una media della glicemia degli ultimi
15/20 giorni.
Insulinemia
Se aumenta il suo livello ematico, indica che stiamo
andando incontro a un insulino- resistenza.
Omocisteina
Indice di rischio cardiovascolare, e quindi di
cerebropatie. Nel caso il livello di omocisteina ematica
fosse elevato, è necessario somministrare la vitamina
B12, preferibilmente la B6 e utile anche lo zinco e
l’acido folico. Importante somministrare per i venti
giorni che precedono la somministrazione dell’acido
folico, le vitamine su indicate per evitare la “trappola
del folato” detta anche “trappola dei metili“.
Vitamina D
Ormai viene considerata un ormone a tutti gli effetti.
Importantissima per il cervello, insieme ai retinoidi,
vitamina E e melatonina.sono vitamine fondamentali
per la fisiologia delle cellule del sistema nervoso.
Cyrex array 2
Titolazione Ab:
Actomyosin IgA-IgG;
Occludina IgG –IgA –IgM;
Zonulina IgG –IgA –IgM;
Lipopolisaccaridi (LPS) IgG –IgA –IgM.
Cyrex array 3
È il kit più importante per la sensibilità al glutine.
Cyrex array 4
Oltre alla sensibilità al glutine, rileva la possibile reazione
crociata con 24 alimenti.
Elenco dei 24 test del labratorio Cyrex:
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Wheat IgG
Wheat IgA
Wheat Germ Agglutinin IgG
Wheat Germ Agglutinin IgA
Native + Deamidated Alpha-Gliadin-33-mer IgG
Native + Deamidated Alpha-Gliadin-33-mer IgA
Alpha-Gliadin-17-mer IgG
Alpha-Gliadin-17-mer IgA
Gamma-Gliadin-15-mer IgG
Gamma-Gliadin-15-mer IgA
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Omega-Gliadin-17-mer IgG
Omega-Gliadin-17-mer IgA
Glutenin-21-mer IgG
Glutenin-21-mer IgA
Gluteomorphin+Prodynorphin IgG
Gluteomorphin+Prodynorphin IgA
Gliadin-Transglutaminase Complex IgG
Gliadin-Transglutaminase Complex IgA
Transglutaminase-2 IgG
Transglutaminase-2 IgA
Transglutaminase-3 IgG
Transglutaminase-3 IgA
Transglutaminase-6 IgG
Transglutaminase-6 IgA
///////////////////////////////////////////////////
Con l’array 3 il laboratorio Cyrex rileva i seguenti anticorpi (IgG e IgA):
frumento; agglutinina germe di grano nativo e alfa-gliadina deamidati 33-mer 17 alfagliadina-mer, Gamma-gliadina 15-mer, 17-mer Omega gliadina, glutenina 21-mer
Gluteomorphin e Prodynorphin, complessi Transglutaminasi, complessi gliadinatransglutaminasi 2, 3 e 6.
L’array 4 rileva i seguenti anticorpi (IgG e IgA), contro i seguenti alimenti:
segale, orzo, farro, Kamut, latte di mucca, alfa e beta caseina, casomorfina, proteine
del siero, cioccolato, lievito, uova, avena, grano saraceno, sorgo, miglio, canapa,
amaranto, quinoa, tapioca, teff, sesamo, caffè, soia, mais, riso e patate.
Protocolli per la Gluten sensitivity, malattia celiaca e altro,
(fonte: http://www.townsendletter.com/Jan2013/enhancetest0113.html )
L’attività di un altro laboratorio è consultabile al seguente url:
https://www.enterolab.com/default.aspx
Nel recente passato era consuetudine titolare solo le IgG quando si effettuavano i test di
sensibilità per gli alimenti, e non sempre erano attendibilili, dal punto di vista scientifico
è più attendibile anche la titolazione delle IgA. Nell’intestino un antigene evoca in
primis una risposta linfocitaria con produzione di IgA, successivamente IgM e IgG; e in
caso di prolungata esposizione all’antigene si ha una risposta infiammatoria da parte
dell’intestino con conseguente disfunzione delle tight junctions, che si aprono e
conducono a una condizione di permeabilità. A questo punto gli antigeni oltrepassano la
barriera e facilmente arrivano ai linfonodi, (GALT - gut associated lymphoid tissue) nei
confronti degli antigeni presenti nel lume intestinale, ci sarà la produzione anticorpale di
IgA e IgM contro la gliadina, la transglutaminasi tissutale e anche nei confronti dei
batteri commensali. Nella risposta immunitaria sono coinvolte anche le citochine
proinfiammatorie. Con il test array 1 si riescono a titolare le immunoglobuline salivari,
ed è il test di base e meno costoso, rispetto agli altri array, di facile esecuzione per i
bambini.
L’infiammazione intestinale indotta dalle proteine del grano ormai è accertata, così come
la permeabilità intestinale, tali condizioni sono spesso associate a malattie autoimmuni,
per le quali sono state il trigger e comunque sostengono l’infiammazione protraendola e
aggravandola. È importante sottolineare che la permeabilità intestinale apre le porte alla
risposta autoimmunitaria, e poiché è una malattia in aumento continuo è necessario
tenerne conto in tutti i pazienti con patologie autoimmunitarie. La gliadina può mostrare
reazione crociata con diversi tessuti, per esempio a livello del sistema nervoso incide
negativamente su gangliosidi e sinapsine, a questa proteina si possono attribuire le
tiroiditi, dermatiti erpetiformi, atassia e la sterilità. È importante differenziare la malattia
celiaca e la sensibilità al glutine per trattare i pazienti, una buona pubblicazione (già
citata) è la seguente "The Oslo definitions for celiac disease and related terms"
pubblicata sulla rivista Gut a February del 2012, si introduce la non-celiac gluten
sensitivity, vengono descritti anche i problemi correlati a questa condizione clinica. Nella nonceliac gluten sensitivity l'ingestione di glutine innesca il corteo sintomatologico, in
assenza di enteropatia e di anticorpi contro la transglutaminasi tissutale, inoltre i pazienti
sono HLA DQ2/DQ8 negativi.
Nella celiachia il primum movens è la perdita della toleranza immunitaria nei confronti
delle proteine del grano, e nei soggetti che presentano il genotipo HLA DQ2/DQ8, tali
proteine fungono da trigger e attivano la transglutaminasi tissutale 2.
Deamidazione di gliadina epitopi di transglutaminasi permette loro di essere presentato
con alta affinità di cellule presentanti l'antigene alle cellule T helper e quindi le cellule
B, con conseguente produzione di anticorpi contro il complesso gliadinatransglutaminasi gliadina e transglutaminasi 2.
La transglutaminasi opera la deamidazione degli epitopi della gliadina che sono
presentati dalle APCs ai linfociti T helper e successivamente ai linfociti B che attivano
il processo di produzione anticorpale.
Si assisterà alla conseguente infiammazione mucosale, atrofia dei villi e aumento della
permeabilità intestinale, riusciranno apassare quindi molecole alle quali era interdetto il
passaggio, possiamo quindi immaginare le conseguenze negative.
Da più parti è stato auspicato che per l’individuazione precoce di malattie particolari
correlate alle proteine del grano, tra cui l’autismo, bisogna evidenziare la sensibilità al
glutine prima possibile.
A mio avviso va aggiunto che è fondamentale tener presente la permeabilità intestinale che
si instaura, aggravata dalla immunotossicità delle micotossine e dall’uso degli antibiotici, ci
sono pochissimi lavori che riguardano la sensibilità al glutine e problematiche neurologiche.
Molti autori attribuiscono la perdita della tolleranza alle proteine del grano a causa della
modifica genetica del grano, anche se è importante non ritengo sia la sola causa, perché se la
permeabilità è una condizione patologica in costante aumento, anche da quando si stanno
usando gli antibiotici in maniera selvaggia, potremmo far partire qui il problema. In altre
parole l’antibiotico ha creato disbiosi, le micotossine hanno aggravato il quadro, ma la
permeabilità ne ha consentito la maggior lesività sia sulle tight junctions , sia sul sistema
immunitario, assommando il danno, quindi innescando un circolo vizioso: permeabilità
aggravata dalla tossicità delle micotossine. Ovviamente con queste condizioni le proteine
del grano possono facilmente innescare la risposta immunitaria, oltretutto c’è un
meccanismo di mimetismo molecolare per la gliadina e virus, reazione crociata con
componenti cellulari. ecco perché il vaccino può creare danno, perché si inserisce in un
momento di disreattività immunologica, e per ottenere una immunizzazione adeguata serve
un sistema immunitario in piena efficienza, pertanto nulla è garantito e può facilmente
innescarsi una patologia autoimmune che può interessare oltre al MALT, la microglia, con
le conseguenze nefaste sui dendriti sinapsi e neuroni. Questo spiega perchè il danno
coinvolge diverse strutture cerebrali e non sempre le stesse, dipende da dove si attiva la
microglia, lo puo fare anche a distanza dal focolaio iniziale. Inoltre con il bioexplorer rilevo
per lo più interessate al processo le aree frontali, prefrontali, occipitali e temporali seguono
anche i parietali e qualche altra struttura cerebrale.
La perdita della tolleranza immunologica rende problematica anche la presentazione degli
antigeni, incidendo in maniera negativa sulla risposta anticorpale, il sistema immunitario
non riconosce le proteine del grano, si sviluppa quindi una sensibilità a queste
componenenti che conducono all’autoimmunità.
The wheat-alcohol connection. Individuals who lack dipeptidyl peptidase IV (DPP IV) cannot
digest gluten proteins and peptides. Consuming wheat-based foods and alcoholic beverages together
greatly intensifies the impact of these antigens. In a recent study, researchers identified 150 different
gluten peptides in beer. For a susceptible individual, consuming beer with a wheat product such as
pizza overwhelms the digestive system with gluten peptides. In addition, the alcohol in the beer
solubilizes a significant amount of the gliadin peptides in the pizza. As a result, the immune system may
be overwhelmed by a flood of antigens (including gliadin) that affect tight junctions, trigger leaky gut
syndrome, and cause the release of large molecules into the bloodstream and across the blood-brain
barrier.
Letture consigliate
The_gluten_syndrome__A_neurological_disease.pdf
Review and practice guidelines for celiac disease in 2014.
Nadhem ON, Azeez G, Smalligan RD, Urban S.
Postgrad Med. 2015 Apr;127(3):259-65. doi: 10.1080/00325481.2015.1015926. Epub 2015 Feb 23.
Transglutaminase 6 Antibodies in the Serum of Patients With Amyotrophic Lateral Sclerosis.
Gadoth A, Nefussy B, Bleiberg M, Klein T, Artman I, Drory VE.
JAMA Neurol. 2015 Apr 13. doi: 10.1001/jamaneurol.2015.48. [Epub ahead of print]
Systematic review with meta-analysis: early infant feeding and coeliac disease - update 2015.
Szajewska H, Shamir R, Chmielewska A, Pieścik-Lech M, Auricchio R, Ivarsson A, Kolacek S, Koletzko S,
Korponay-Szabo I, Mearin ML, Ribes-Koninckx C, Troncone R; PREVENTCD Study Group.
Aliment Pharmacol Ther. 2015 Mar 26. doi: 10.1111/apt.13163. [Epub ahead of print]
High rate of spontaneous normalization of celiac serology in a cohort of 446 children with type 1 diabetes: a
prospective study.
Castellaneta S, Piccinno E, Oliva M, Cristofori F, Vendemiale M, Ortolani F, Papadia F, Catassi C, Cavallo
L, Francavilla R.
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Changes in intestinal tight junction permeability associated with industrial food additives explain the rising
incidence of autoimmune disease.
Lerner A, Matthias T.
Autoimmun Rev. 2015 Jun;14(6):479-489. doi: 10.1016/j.autrev.2015.01.009. Epub 2015 Feb 9. Review.
Nonceliac gluten sensitivity.
Fasano A, Sapone A, Zevallos V, Schuppan D.
Gastroenterology. 2015 May;148(6):1195-204. doi: 10.1053/j.gastro.2014.12.049. Epub 2015 Jan 9.
Celiac and Non-Celiac Forms of Gluten Sensitivity: Shifting Paradigms of an Old Disease.
Sestak K, Fortgang I.
Br Microbiol Res J. 2013 Oct;3(4):585-589
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