Ipotermia Terapeutica: gestione infermieristica in terapia intensiva Inf. Massimo Muzzi Inf. Andrea Carraretto Rianimazione generale e medicina critica Dipartimento di Emergenza Urgenza Azienda Ospedaliera Universitaria Senese Obiettivo: Prevenzione/attenuazione del danno neurologico Timing danno cerebrale ACC No flusso BLS/defibrillazione precoce 1ª fase del danno (Anossia - Ischemia) Ipotermia Riperfusione ROSC 2ª fase del danno (Radicali lib. O2 - Infiammazione - Apoptosi) Ipotermia terapeutica Riduzione controllata della T interna indotta artificialmente a valori prestabiliti. Lieve 32°- 34° Moderata 28°- 32° Severa T °C < 28° Solo maggiori complicanze Fasi 1 Induzione 2 - max 6 ore 2 Mantenimento 24 ore 3 Riscaldamento non meno di 8 ore Mantenere la normotermia Induzione 1. Raggiungere il target T° tra 32° e 34° in 2 ore, massimo 6 ore. 2. Monitoraggio paziente. Livelli efficaci di temperatuta sono 32°-34°, valori più bassi aumentano solo le complicanze senza migliorare il beneficio neurologico. Sterz F, Safar P, Thisherman S, Radovsky A et al. Mild hypothermic cardiopulmonary resuscitation improves outcome after prolonged cardiac arrest in dogs. Crit Care Med 1991;19:379-389. Kuboyama K, Safar P, Radovsky A et al. Delay in cooling negates the beneficial effect of mild resuscitative cerebral hypothermia after cardiac arrest in dogs: a prospective, randomised study. Crit Care Med 1993;21:1348-1358. Induzione Sistemi di raffreddamento utilizzati in Rianimazione: Invasivi: Bolo di induzione di soluzione fisiologica/ringer a 4°C, 30ml/kg in 30 minuti. Catetere endovascolare ALSIUS Cool Line®. Non invasivi: Materassino refrigerante. Medivance Artic Sun™. RhinoChill™IntraNasal Cooling System-Benechill. Catetere endovascolare ALSIUS Cool Line® Materassino refrigerante Medivance Artic Sun™ RhinoChill™IntraNasal Cooling SystemBenechill Utilizzabile sul territorio Facile da usare Sistema non invasivo Efficace Il monitoraggio della T corporea deve soddisfare i seguenti requisiti: Le sedi prescelte devono consentire una misurazione facile e sicura (pz sedati: non importante la tollerabilità). La temperatura misurata non deve essere influenzata da modificazioni del flusso ematico locale e dalla temperatura esterna. Noi utilizziamo il catetere vescicale con probe T Induzione Monitoraggio paziente A+B C D Sedazione e curarizzazione. Impostazione modalità ventilatoria. Monitoraggio standard . Rilevazione temperatura timpanica T’0. Posizionare CVC e cat. arterioso. PRAM o SwanGanz se indicato. Stabilizzare emodinamica. E Se non presenti: SNG, CV con Probe T. Rx Torace di controllo. Controllo cute. Valutazione neurologica. Controllo eventuali crisi convulsive. In questa fase sono necessari almeno 2 infermieri Induzione Controllo esami ematochimici: all’ingresso, raggiunta T° target ogni 8 ore per 48 ore. Coagulopatie: Alterazione della funzione piastrinica, dei fattori della coagulazione e della fibrinolisi (allungamento PT / PTT). Rischi emorragici minimi Monitoraggio PAM: 65-100 mmHg. PVC: 8-12 mmHg. Sat.O2: 94-96%. PaCO2: 35-40 mmHg. L’iperossia durante le fasi precoci del processo di riperfusione aumenta lo stress ossidativo e la formazione di radicali liberi a livello neuronale causando un peggioramento dell’outcome. Ventilazione Protettiva ( Ppl, PEEP) Diuresi: 0,5-1ml/Kg/h. Glicemia: 90-180 mg/dl. Mantenimento Squilibri idro-elettrolitici Riduzione del potassio: ( Na+ ) aumento diuresi (disfunzione tubulo renale): attenzione se insorge anche Diabete Insipido, shift intracellulare. Riduzione del magnesio: aumenta probabilità brivido. Riduzione calcio ionizzato e fosforo. Mantenimento Aritmie Più frequenti bradicardie, necessario intervento solo se influenzano l’emodinamica. Piuttosto rare. Rischio elevato se T° interna è minore di 30°C. Acidosi metabolica Aumento lattati. Controllare il pH con EGA ogni 4h: non modificare per la temperatura. Nelle prime 4 ore: EGA per controllo della pCO2 ed elettroliti (attenzione al K+). Mantenimento Glicemia L’ipotermia induce iperglicemia dovuta ad insulino resistenza ed insulinopenia. Mantenere glicemia tra 90-180 mg/dl. Se necessario utilizzare insulina in IC gestita secondo il nostro protocollo di reparto. Sticks glicemici ogni ora. Non utilizzare liquidi contenenti glucosio nè NPT. Valutare la necessità di NE a bassa velocità: 10-20 ml/h. Evitare il brivido Aumenta il metabolismo basale da 2 a 5 volte rispetto al normale. Aumento del dispendio energetico, consumo di ossigeno, e la produzione di anidride carbonica. Aumento della frequenza cardiaca e pressione arteriosa. Può causare disadattamento dal VM. Aumento pressione intracranica e stress metabolico cerebrale. Evitare il brivido Fattori predisponenti: sesso maschile, bassi livelli sierici di magnesio. Trattamento: efficace sedazione e curarizzazione, mantenimento del Magnesio entro 2,5 -3,5 mg/dl. Magnesio solfato: 80 mg/kg e infusione 2 g/h Mantenimento Infezioni Bassa incidenza. Più frequenti in pz. che hanno dispositivi invasivi come: contropulsatore o dispositivi di raffreddamento mantenuti a lungo tempo. Rimuovere/sostituire devices vascolari posizionati in condizioni di scarsa asepsi. Attuare tutte le procedure di reparto per prevenzione delle infezioni: CVC, CV, VAP… L’ipotermia deprime la funzione leucocitaria con un complessivo effetto Immunosoppressore. Riscaldamento Riscaldamento lento fino a T int 37°± 0.5°C, in non meno di 8 ore. Velocità di riscaldamento 0,5°C/h. Sospendere la sedazione quando è il pz è normotermico. Mantenere la normotermia almeno per le successive 24-48 ore, utilizzando all’occorrenza antipiretici (es. paracetamolo ad orari): attenzione all’effetto rebound. _ episodi di epilessia (~10-40%dei pz) anche non clinica: che aumentano la richiesta di O2 cerebrale fino al 300%: EEG di controllo. Possibili Rischi Potenziali Attenzione alle Lesioni da Compressione Paziente sedato e curarizzato, posizione obbligata. Vasocostrizione periferica indotta dai devices di raffreddamento. Costituzione fisica ed età del paziente. Possibile insorgenza di: Ulcera gastrica (pz in shock con malperfusione d’organo). Rischi Potenziali Evitare l’uso di borse del ghiaccio e dei siberini: induzione del freddo non continuo e localizzato può provocare ustioni da contatto. I Siberini contengono sostanze chimiche potenzialmente tossiche e non hanno lo 0 termico = H2O Conclusioni L’ipotermia può essere indotta in maniera rapida con presidi di facile impiego, reperibilità. Lo stretto monitoraggio dei parametri vitali da noi applicato ci ha consentito di valutare la fattibilità e la sicurezza del protocollo. Nessun paziente ha manifestato complicanze. Temperatura Pz 1 Pz 2 Pz 3 38 37 * ** * 35 * 34 ** 33 * * Mantenimento * * * * ** ** * * * ** * * * Riscaldamento controllato 32 31 Basale (°C) Temperatura 36 Raffreddamento * rapido Pz 5 * Pz 4 3 7 11 15 19 23 27 Ore 31 35 39 43 47 Non dimenticare di... Contribuire a rispondere agli interrogativi e all’ansia dei parenti anche con l’aiuto di piccoli opuscoli esplicativi sulla metodica. Aumentare il grado di conoscenza dell’iportemia terapeutica che risulta ancora poco conosciuta dalla popolazione. GRAZIE PER L’ ATTENZIONE !!!