La scuola di Vienna
Il termine "scuola di Vienna" coniato da Julius
von Schlosser nei primi decenni del '900 indica
quel gruppo di studiosi ed intellettuali che,
portando avanti, correggendo o contraddicendo
le teorie storico-artistiche sostenute dai loro
maestri hanno introdotto una nuova metodologia
nello studio della storia dell'arte.
Questa nuova metodologia sposta l'attenzione
degli studi dalla ricostruzione dell'attività
artistica in relazione alle singole personalità, ai
singoli individui, all'analisi delle opere d'arte
intese come oggetti materiali e delle fonti
documentarie (molti di questi intellettuali hanno
fatto un'esperienza museale prima di approdare
all'Universita')
Modalità di approccio e di
analisi dei manufatti
Individuare storicamente, grazie alle fonti
documentarie, in maniera filologica ed oggettiva,
i caratteri tecnici, iconografici, formali e stilistici
ponendo in secondo piano gli aspetti estetologici
dell'oggetto.
Considerazione paritaria per ogni forma artistica
senza discriminazioni fra le arti
La
storia
dell'arte
finalmente assurgeva a
disciplina scientifica
L'analisi scientifica delle forme artistiche si
fondava sulla peculiarità del vedere artistico e
doveva procedere con taglio rigorosamente
storico.
Metodo
della
pura
Le teorie estetiche che negli stessi anni si
diffondono in Austria sono quelle di Robert
visibilità
e
filosofia
Zimmermann che rilegge le posizioni herbartiane
e le interpreta in modo del tutto originale
herbartiana
Bello e forma (intesa come coerenza di rapporti
nei suoi elementi costitutivi) sono un tutt'uno. La
forma e' strettamente riferita agli organi di
senso.
Alla posizione di Zimmermann seguirà quella Fiedleriana che si
distinguerà per altrettant originalità.
Le sensazioni che consentono all'uomo di esperire il mondo, la
realtà, vengono interiorizzate e rielaborate dando vita ad un
manufatto che diventa testimonianza di questa rielaborazione.
L'organo più completo e' la vista che serve all'artista per creare
la forma artistica. Dunque, nella sua creazione l'artista non
organizzate secondo le
leggi della facoltà di
rappresentazione visiva,
proprie e individuali di
ciascun artista.
Gian Carlo Sciolla
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Scuola di Vienna parte I