LIEVE ZEFIRO Chiesa Santa Maria della Rosa – Tuscania – VT 12 agosto 2013 -­‐ ore 21 Cenacolo Musicale Francesca Biliotti – Mezzosoprano Gioele Gusberti – Violoncello Donatella Busetto – Cembalo PROGRAMMA Vivaldi (1678 – 1741) Qual per ignoto calle Cantata per alto e continuo B. Marcello (1686 – 1739) Sonata IV in sol maggiore Adagio, Allegro, Grave, Allegro B. Marcello (1686 – 1739) Lieve zefiro Cantata per alto e continuo G. B. Platti (1700 – 1762) Sonata II in re min. Largo, Allegro, Adagio, Fuga a tempo giusto Vivaldi (1678 – 1741) Pianti, sospiri Cantata per alto e continuo PRESENTAZIONE PROGRAMMA Meraviglia e stupore. Caleidoscopici affetti e virtuosismo tecnico. Sottile introspezione e tessuto poetico. Nessun genere musicale nell’ampio repertorio barocco è riuscito a coniugare in un’unica breve forma tanti elementi espressivi con altrettanta forza e precisione quanto il genere della Cantata Italiana. Composte in onore di mecenati di alto rango, le cantate prendevano vita nelle stanze fastose di palazzi nobiliari, destinate ad un pubblico colto ed esperto. Cifra della capacità compositiva dell’autore e del virtuosismo tecnico dell’esecutore. Quasi tutti i compositori europei del XVII e XVIII secolo si sono cimentati in questa prova di abilità compositiva e lo stesso Handel, nel periodo italiano, ne ha voluto assimilare tecniche costruttive, espressività testuale e melodica, elementi che ritroveremo poi nelle Opere e negli Oratori. Nella Venezia del primo settecento, già volta al declino, Vivaldi e Marcello si contendono pubblico e fama. Il primo, abile manager di sé stesso e instancabile compositore di musica di successo; Magistrato, letterato, poeta e musicista, l’altro. Vivaldi: spirito libero, originale, anticonformista, instancabile viaggiatore, nonostante un’apparente salute cagionevole; Marcello:, Arcade, accademico e strenuo difensore del “ben comporre”, strettamente legato all’impero di Venezia. Due anime speculari, contrapposte nella vita e in musica. Le cantate vivaldiane, entrambe del 1733, sono conservate manoscritte nella Sächsische Landesbibliothek di Dresda; per entrambe il testo è autografo. In Pianti, sospiri il testo poetico declina le insidie di un amore infido e menzognero, che raccoglie e sua volta rigore, disprezzo e crudeltà. Il combattuto sentimento di un amante non corrisposto fa da sfondo alla cantata Qual per ignoto calle: timore del disprezzo e speranza in un ravvedimento dell’amata sono i sentimenti che si alternano nel cuore del poeta. Il manoscritto di Lieve Zefiro si trova in una raccolta di cantate conservata presso la Biblioteca Marciana. Il testo si può considerare opera dello stesso Marcello che amava distinguersi da Vivaldi anche per la sua appartenenza all’Arcadia e per la sua dotta formazione letteraria. Anche in Lieve Zefiro, presumibilmente composta nella prima metà del ‘700, il testo poetico procede per allegorie, assimilando l’amante ad un incauto nocchiero che prende il largo, fidandosi della bonaccia, che presto però, a suo danno, si trasforma in tempesta furiosa. In ossequio agli stilemi letterari dell’epoca, le cantate proposte a paradigma dei due mondi espressivi condividono il tema del contrastato rapporto con l’oggetto d’amore e le metafore descrittive si rifanno ai canoni della poetica metastasiana allora in voga, in cui l’armonia del verso pare quasi dettare da sé la musica di cui essere rivestito (C. Bernardi, C. Susa -­‐ Storia essenziale del teatro). Entrambe le composizioni vivaldiane presentano un tessuto musicale denso di arditezze armoniche, virtuosismi vocali e colorature a sostegno dell’espressività del verso, in uno spingersi energico e inesausto lungo la trama della narrazione. La potenza del testo è amplificata da un’inusuale ricerca di effetti coloristici che spesso contendono al verso stesso il primato di visibilità. In netto contrasto, la cantata di Marcello dispone la propria cifra stilistica all’interno di una chiara cornice strutturale, deve gli elementi espressivi si manifestano in dimensioni di calibrata definizione. Tutto rientra in un ordito più trasparente, di riverberi arcadici. L’ascesa verso il climax espressivo dal recitativo centrale all’aria conclusiva si stende in un arco lineare di precisione geometrica. Il testo poetico, autografo, a sua volta introduce allegorie mitologiche così care all’Arcadia del settecento. Da notare un elemento caratteristico che contraddistingue la produzione vocale di Marcello: la straordinaria estensione su cui dispone la linea del canto, ampliandola soprattutto verso la zona grave della voce. Completano il programma due sonate per violoncello e bc di G. B. Platti e B. Marcello. Entrambe le composizioni vivono dell'estetica degli affetti, e risentono del gusto del cesello e della densità di dettagli proprio del tardo barocco. Tuttavia, mentre in Marcello il gusto musicale si veste di quella sontuosità intellettuale che si ritrova anche nel suo repertorio cantatistico, nelle opere di Platti lo stile italiano tende a trascolorare nella dimensione più severa del gusto tedesco. Il concerto si inserisce nel più ampio progetto promosso dall’Ass-­‐ BAROCCO EUROPEO volto alla valorizzazione del repertorio di Benedetto Marcello, repertorio che sarà oggetto di studio all’interno dei Seminari Internazionali di Musica Barocca del prossimo novembre. (www.barocco-­‐
europeo.org). Ulteriore obiettivo degli organizzatori sarà la prossima incisione di alcune cantate e duetti dell’Opera IV, con la partecipazione del Contralto Sara Mingardo, docente della classe di canto, ed alcune tra le migliori voci che hanno partecipato alle varie edizioni dei Seminari. CURRICULA CENACOLO MUSICALE Il gruppo di musica antica CENACOLO MUSICALE, matrice storica dell’Associazione BAROCCO EUROPEO, nasce
nel1993 per iniziativa di Donatella Busetto e dalla collaborazione di alcuni musicisti e studiosi che condividono
preparazione professionale, attività concertistica e interesse per il repertorio barocco. Rifacendosi ai principi di più
famosi sodalizi culturali e musicali del '600 e '700 (camerate ed accademie), i membri del gruppo ripropongono una
forma di libera associazione che, collaborando con docenti di fama internazionale, intende farsi promotrice di iniziative
culturali di alto perfezionamento artistico-professionale relativamente al repertorio barocco. Il repertorio del gruppo
spazia tra musica strumentale e cantate sacre e profane di autori del 600 e 700. I programmi vengono strutturati secondo
tracce tematiche che vanno dalla presentazione di un particolare autore, all'approfondimento di forme e di generi, alla
comparazione stilistica di più autori,all'individuazione di pagine composte in visione di particolari occasioni sociali o
religiose dell'epoca. Inconsueti e variabili gli organici proposti: voce solista con basso continuo, duetti per soprano e
contralto con violini e basso continuo, voce solista e quartetto d'archi e basso continuo, duo cembalistico, concerti per
strumento solista ed archi, quintetto vocale, ecc.
Notevole il consenso di pubblico e critica specialistica che il gruppo ha saputo raccogliere attorno alle proprie
esecuzioni, pregevoli per cura filologica e per ricchezza di pagine inedite .Il gruppo nel 2002 ha inciso il Cd "Gaude,
nunc gaude"-Musica sacra italiana tra '500 e '700 per l'etichetta Rainbow. Fin dal 2000 organizza a Sacile i Seminari
Internazionali Musica Barocca che hanno visto la partecipazione di allievi di tutt’Europa per la presenza di alcuni tra
i più prestigiosi specialisti del repertorio barocco: Edward Smith, Sara Mingardo, Marcello Gatti, Stefano Montanari,
Alessandro Ciccolini, Claudine Ansermet.
I maggiori progetti realizzati : Leçons de Ténèbres- Motetti per la liturgia della Settimana Santa (autori italiani e
francesi) per voce di Basso e Contralto e quintetto d’archi.
Il Barocco strumentale tra Friuli e Venezia - autori inediti del ‘6oo Friulano e di contemporanei veneziani. A
Palazzo, spettacolo realizzato con la partecipazione del Gruppo Danza Les Cinqpas su un progetto di rivalutazione di
Salvator Gandino e Giulio Mussi, autori friulani del Pordenonese della prima metà del ‘600. Le Dame di Ferrara: i
Madrigali di Luzzasco Luzzaschi - spettacolo tra teatro e musica. Shakespeare for a While, spettacolo su Shakespeare,
selezione di testi abbinati a musiche di autori coevi. Crudo Mar di Fiamme Orribili – Stradella e il Barocco italiano.
Cantate per Basso e quintetto d’archi tratte dal repertorio sacro di Stradella. Ich habe Genug – Bach e il sentimento
della Morte – La cantata solistica BWV 82 per Basso solo e oboe. Venezia, la Musica, Casanova – Ritratto di
Venezia tra Letteratura e Musica. Albinoni e dintorni – Sonate a cinque e sinfonie per archi.
FRANCESCA BILIOTTI Francesca Biliotti, contralto, nasce a Venezia nel 1982. Consegue la maturità classica nel 2001 e si laurea nel 2004 in Economia per l’Arte, la Cultura e la Comunicazione presso L’Università L.Bocconi di Milano. Durante l’ultimo anno universitario inizia a studiare canto lirico presso il Conservatorio G.Cantelli di Novara, dove ha concluso il suo percorso conseguendo il Diploma accademico di I livello con votazione 110/110. Dal 2010 approfondisce lo studio del repertorio barocco e rossiniano con il contralto Sara Mingardo e con il contralto Bernadette Manca di Nissa. E’ finalista del “V Concorso Internazionale di Canto Lirico Ravello città della Musica” (2009) e vincitrice, nella sezione Camera e Barocco, del “Concorso Internazionale Opera Rinata” (2009). Nel 2010 partecipa al concorso internazionale Spiros Argiris dove riceve una borsa di studio per frequentare una Masterclass Europea con Luis Alva, Raina Kabaivanska e Giuseppe Sabbatini. Nel 2012 vince il Primo premio al concorso lirico “Francesco Albanese” di Torre del Greco e finalista del Concorso “La città sonora” di Cinisello Balsamo (Mi). Sempre nel 2012 è finalista e vincitrice del premio “Miglior mezzosoprano” al concorso “Franca Mattiucci” di Canelli (AT). Nel 2013 vince a Spoleto il Concorso Comunità Europea 2013 per giovani cantanti lirici. E’ stata selezionata da Sara Mingardo per frequentare le masterclass di canto barocco tenutesi presso l’accademia “Barocco Europeo” di Sacile e presso il Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini di Napoli. Dal 2004 ad oggi ha partecipato alle numerose produzioni artistiche del Conservatorio tra cui la “Petite Messe solennelle” di Rossini (2005),“Orfeo ed Euridice” di Gluck e “Oratorio di Pasqua” di Bach eseguito in Vaticano (2007). Si è esibita come solista, oltre che nei concerti organizzati presso il Conservatorio, anche al Festival della musica di Mantova (2007) e nella “Passione secondo Matteo” di J.S.Bach a Verbania, Novara, Vercelli e Biella. Ha partecipato dal 2005 al 2009 alla stagione musicale “Primavera in musica” della città di Arona. Ha collaborato con la Camerata dei Laghi esibendosi come solista nell’ “Oratorio di Natale” di Saint-­‐Saens a Milano, a Bormio e Lecco e ne “La Resurrezione di Cristo” di Perosi a Verbania e Varese, nello “Stabat Mater” di Vivaldi e nel “Salve regina” di Pergolesi. Del repertorio del ‘900 ha interpretato le liriche di Martucci in occasione del Convegno Nazionale di studi martucciani (2009) e la “Messa degli Schiavi” di Stravinsky alla Palazzina Liberty di Milano(2010). Ha debuttato a Brescia nel ruolo di Maddalena nel Rigoletto di Verdi. Oltre a recitals, in Italia e a Tokyo (Music for Youth, Cascade Hall, Chiesa luterana di Okayama) ha cantato, sempre come solista: “Stabat Mater” di Pergolesi, “Requiem” e “Messa dell’incoronazione” di Mozart (Milano, Palazzina Liberty), “Missa brevis” di Gomes (Milano, Palazzina Liberty) Nel mese di Febbraio ha debuttato il ruolo di Isabella con il Teatro Nuovo di Torino in una produzione de “L’Italiana in Algeri” di Rossini in diversi teatri del Piemonte (Torino, Biella, Asti, Cuneo,…). Nei mesi di Agosto e Settembre sarà impegnata nella stagione lirica del Teatro Sperimentale Belli di Spoleto. A Novembre interpreterà al Teatro Bibbiena di Mantova i ruoli di Messaggera e Speranza nell’ “Orfeo” di Monteverdi sotto la direzione del M°Hirofumi Yoshida. GIOELE GUSBERTI Dopo il diploma in violoncello moderno conseguito presso il Conservatorio di Musica “A. Boito” di Parma, si è dedicato al recupero della prassi esecutiva antica. Allievo in primis di C. Frigerio, ha studiato poi con A. Gervreau, quindi M. Valli, A. Palmeri, S. Vegetti. Risultato idoneo in diverse audizioni (tra le altre nel 2005 presso l'orchestra giovanile della Fondazione “Academia Montis Regalis” di Mondovì) ha collaborato in veste di primo violoncello con vari direttori tra i quali F. Bonizzoni, T. Koopman, D. Gutknecht, E. Gatti, A. De Marchi, E. Höbarth, L. Ghilemi, S. Ballestracci. È componente di vari Ensemble di musica antica, fra i quali “Pian & Forte”, “Fons amoris”, “Bell'Accordo Ensemble”, “Accademia Montis Regalis”, Accademia del Ricercare, Milano Classica, Stagione Armonica, Cenacolo Musicale, Ensemble “Il Continuo” per il quale dal 2008 svolge il ruolo di direttore artistico. Numerosi i Concerti, anche in veste solistica, in sedi e Festival di prestigio oltre a incisioni discografiche pubblicate per Bongiovanni, Tactus, Velut Luna, Tawa International, Hyperion, Brilliant, Amadeus. Tra queste spiccano l'incisione del “Trattenimento a Violoncello solo” di D. Galli “Eight Duetts for Two Violoncellos” di G. B. Cirri pubblicato da L. C. Music Centaurus. Attività correlata a quella di violoncellista è quella di studioso delle fonti musicali: sue sono le pubblicazioni di vari libretti di registrazioni discografiche, nonché collaborazioni con diverse case editrici quali Musedita (Como), Diastema (Treviso) e collabora con “Archi Magazine” di Roma. Ha tenuto diversi seminari tra i quali “Domenico Galli e l'Arte dell'Ornamento”, e “Dall'Affetto di Corte all'Amore da Salotto – Affetti e Sentimenti nella Musica da Camera fra '700&'800” presso l'Università del Sapere di Inzago (MI). È promotore e coordinatore delle Rassegne Musicali “Autunno Musicale” [V edizione, Pavia], “Suoni di Mezza Estate” [III] Cremona. Suona un violoncello di Christian Guidetti in Locarno. DONATELLA BUSETTO Diplomata in pianoforte col massimo dei voti al Conservatorio "B. Marcello di Venezia, ha studiato organo al Conservatorio J. Tomadini di Udine e ha conseguito il diploma in clavicembalo presso il conservatorio "B. Marcello" di Venezia. Si dedica da anni all'esecuzione del repertorio barocco, sia come solista che come continuista in formazioni cameristiche, collaborando con varie gruppi musicali. Ha seguito i Corsi di Musica Antica della Fondazione Cini di Venezia sotto la guida dei Maestri Edward Smith, Scott Ross, Bob Van Asperen. Nel 2001 ha vinto il secondo premio al Concorso di Composizioni per la Scuola di Base organizzato dalla CLAPS di Pordenone. E’ fondatore del gruppo vocale e strumentale Cenacolo Musicale,con il quale nel 2002 ha inciso il Cd “Gaude, nunc gaude”-­‐Musica sacra italiana tra ‘500 e ‘700 per l’etichetta Rainbow. Ha realizzato svariati progetti ed allestimenti di spettacoli che, partendo da un’intenzione di recupero di repertori particolari e superando il cliché del concerto, potessero strutturarsi sulla base di un tessuto comprensivo di più aree espressive, dalla teatrale , alla coreutica, alla visivo-­‐multimediale. I principali progetti: Leçons de Ténèbres-­‐ Motetti per la liturgia della Settimana Santa, Il barocco strumentale tra Venezia e Friuli, A Palazzo, Voi ch’ascoltate (Petrarca), Il Ballo delle Ingrate, Le Dame di Ferrara, Shakespeare for a while, Crudo Mar di Fiamme Orribili, Ich Habe Genug–Bach e il Sentimento della Morte. E’ inoltre fondatore dell’Associazione BAROCCO EUROPEO con la quale organizza annualmente a Sacile i SEMINARI INTERNAZIONALI DI MUSICA BAROCCA con docenti: E.Smith, Marcello Gatti, Enrico Gatti, C. Ansermet, J. Vazquez ,Gloria Giordano, Stefano Montanari, Sara Mingardo, ecc. Biennalmente organizza la MOSTRA DEGLI STRUMENTI DI LIUTERIA, con LABORATORI DI COSTRUZIONE dedicati ai ragazzi delle Scuole, SEMINARI DI ICONOGRAFIA MUSICALE e FILOSOFIA DELLA MUSICA tenuti da docenti Universitari, dedicati agli allievi degli Istituti Superiori della Città e della Provincia di Pordenone. Francesca Biliotti Donatella Busetto Gioele Gusberti 
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