SIGMUND FREUD (1856-1939)
e la psicoanalisi
1
Nasce a Friburgo (Moravia).
Studia medicina a Vienna.
Neurologo e fisiologo, si dedica alla ricerca pura; poi passa
alla libera professione.
Nel 1885 a Parigi da Charcot studia l’isteria: metodo
dell’ipnosi (incide sui sintomi non sulle cause).
Passa al metodo catartico (scarica emotiva: verbalizzazione
dei ricordi); la dimenticanza è un meccanismo di difesa:
l’oblio è dovuto al carattere spiacevole del fatto.
Infine: metodo delle libere associazioni, tra il 1882 e 1898,
segna gradualmente la nascita della psicoanalisi.
2
Formula la teoria del trauma sessuale specifico, alla
base di ogni psiconevrosi (1905: Tre saggi sulla teoria
sessuale).
Poi, abbandonata la teoria del trauma sessuale infantile,
la psicologia dinamica si articola intorno al concetto di
pulsione (spinta che porta all’azione).
Il conflitto è intrapsichico tra pulsione e censura, non vi
è seduzione esterna.
3
A - Prima topica (1900 – utilizza una metafora spaziale
prevalentemente descrittiva)
È la prima teorizzazione dell’apparato psichico; tre
modalità di funzionamento dei processi psichici:
1-Sistema psichico inconscio
2-Sistema psichico preconscio
3-Sistema psichico conscio
4
(Prima topica)
1-Sistema psichico inconscio
contenuti dinamicamente attivi, ma non presenti in
coscienza (ostacolati dalla censura che seleziona il
passaggio tra inconscio e preconscio)
2-Sistema psichico preconscio
contenuti inconsci, ma accessibili alla coscienza senza
trasformazioni dello psichismo
3-Sistema psichico conscio
la punta dell’iceberg; l’insieme dei contenuti consapevoli
5
Principi e
psichico
processi
del
funzionamento
Processi primari
regolano i contenuti dell’inconscio (ricordi,
pensieri, fantasie, desideri …) i cui meccanismi
d’azione sono: spostamento , condensazione,
assenza di negazione e di spazio, funzionamento
in base al principio del piacere-dispiacere
(soddisfazione immediata senza tener conto
della realtà esterna).
6
Processi secondari (attenzione, percezione,
giudizio, memoria ecc.)
caratteristici del pensiero cosciente e razionale,
obbediscono a leggi logiche e spazio-temporali;
sono regolati dal principio di realtà (la scarica
viene differita); per Freud sono onto- e
filogeneticamente posteriori ai processi primari.
7
L’Inconscio
Lo psichismo non è riducibile alla sola funzione
della coscienza; alcuni contenuti diventano
accessibili alla coscienza solo dopo aver superato
delle resistenze.
I contenuti (ricordi, pensieri, fantasie, desideri)
-rimangono attivi nell’inconscio,
-sono regolati dai processi primari,
-sono rivelati da sintomi, sogni, atti mancati
e sintomatici, lapsus, fantasie e associazioni.
8
L’ Inconscio
-è un concetto a un tempo topico e dinamico, sorto sul
terreno terapeutico;
-in parte coincide con il rimosso (istinti e bisogni), in
parte è fatto di contenuti non acquisiti dall’individuo, ma
filogenetici, “il nucleo dell’inconscio” (fantasmi primari,
esperienze dell’umanità);
-il sogno è stato per Freud la via regia della scoperta
dell’inconscio.
9
B - Seconda topica
dopo il 1920 Freud elabora il punto di vista geneticostrutturale della sua teoria, che comporta tre istanze:
Es, Io e Super-Io.
- L’Es, completamente inconscio, è il serbatoio di tutte le
pulsioni (sessuali, aggressive, auto-conservative).
Contenuti in parte innati ed ereditari, in parte rimossi e
acquisiti.
10
-L’Io
è la terza istanza o funzione della personalità, la più
difficile da definire;rappresenta la nostra individualità;
media tra le rivendicazioni dell’Es, gli imperativi del
Super-Io e le esigenze della realtà esterna.
Cerca il miglior adattamento possibile tra il principio di
realtà (mondo esterno) e quello del piacere (pulsioni
inconsce) evitando all’individuo dei conflitti.
Fronteggia i conflitti interni tra Es e Super-Io e tra la
realtà esterna e l’Es.
11
-L’Io
- svolge funzioni coscienti, attinenti al pensiero vigile, ma
non coincide con il sistema conscio.
-svolge funzioni difensive inconsce; mette in moto una
serie di meccanismi di difesa e mobilita l’ansia (segnale
d’allarme di fronte al pericolo delle richieste pulsionali).
Tra i meccanismi di difesa ricordiamo: rimozione,
formazione reattiva, negazione, identificazione,
proiezione, sublimazione.
12
-Il Super-Io:
istanza in buona parte inconscia, giudice e censore
verso l’Io; è dotata di propria energia e portatrice di
nuove richieste.
Si costituisce in parte per interiorizzazione di richieste,
regole e di divieti dei genitori e in parte per la
proiezione di pulsioni sadiche e aggressive del soggetto.
Funzioni: la coscienza morale, la formazione di ideali,
l’auto-osservazione.
13
14
L’ALBERO DELLA PERSONALITA’
• LE TRE ISTANZE DELLA PERSONALITA’
SUPER IO
IO
GENITORE
ADULTO
BAMBINO
ES
15
Modelli di analisi delle attività mentali:
(si completano a vicenda e sono finzioni teoriche,
dei come se)
La psiche è un apparato i cui processi
consistono nella circolazione, distribuzione,
trasformazione di energia, secondo un
principio regolatore di costanza.
16
- il modello topico:
la psiche si descrive come un insieme di luoghi (la
coscienza, il preconscio, l’inconscio).
- il modello dinamico:
* la psiche è un campo di forze in interazione dinamica
e in conflitto tra di loro;
* asse portante è la rimozione;
* ogni atto psichico cosciente è frutto di un complesso
lavoro di trasformazioni.
- il modello strutturale:
la psiche è composta da tre istanze Es, Io e Super-io.
17
PULSIONE (concetto problematico)
Va oltre l’istinto e assume valenze diverse: spinta,
meta, organizzatore del funzionamento psichico.
Varie tappe nello sviluppo sulle pulsioni:
-Pulsioni sessuali e pulsioni dell’Io o di autoconservazione: comune fonte libidica (biologica,
poco psicologica).
18
-
Libido dell’Io e libido oggettuale (spostamento
sull’oggetto della libido, punto di riferimento per la
distinzione tra le pulsioni).
-Pulsioni
di vita (Eros, sono pulsioni sessuali e di autoconservazione) e pulsioni di morte (rivolte verso
l’interno  autodistruzione; dirette verso l’esterno 
pulsioni di aggressione e distruzione).
19
Fonte somatica interna di eccitazione (pulsione); produce un
eccitamento fisico detto bisogno; la rappresentazione psicologica
(idea) è detta desiderio.
Il desiderio agisce come motivazione del comportamento (atto).
ISTINTO
PULSIONE
BISOGNO
Desiderio
ATTO
CONTROPULSIONE
Inconscio
Conscio
Il concetto di pulsione rinvia a un modo di funzionare, di sentire, di
manifestarsi, vissuto come istintivo perché estraneo al controllo della
coscienza.
20
La sessualità (o libido)
- è al centro dell’indagine freudiana; parlare di transfert
e di contenuti inconsci è mettere in campo la sessualità
(la libido)
-non è intesa come pura genitalità, ma volta a cercare
soddisfacimento in modi a volte molto distanti dalla
sessualità normale (varietà di oggetti e mete: feticismo,
sadismo, masochismo, omosessualità)
-è un fatto corporeo e insieme un fatto psichico; per
questo Freud conia il termine pulsione (al limite tra lo
psichico e il somatico)
21
(La sessualità)
La libido (energia sottostante alle parole amore,
desiderio, soddisfacimento, oltre che alla sfera sessuale
in senso stretto) è l’elemento propulsore del
funzionamento psichico insieme al principio del
piacere.
- Lo sviluppo psichico coincide con lo sviluppo
psicosessuale (fasi: orale, anale, fallica, di latenza e
genitale).
22
Libido e aggressività
L’aggressività è considerata:
- prima come un aspetto della libido (componente
della pulsione sessuale);
- poi ascrivibile alle pulsioni dell’Io (reazione alla
frustrazione);
- infine come estroflessione della pulsione di morte;
esiste un’ostilità primaria (non acquisita) che minaccia
continuamente di distruggere la società civile.
23
TRANSFERT (significato e funzione)
Sentimenti dell’analizzato verso l’analista: non ricorda il
rimosso, ma nella situazione analitica l’analizzato mette in
atto il trasferimento di una figura interna sull’analista; i
suoi atteggiamenti ripetono atteggiamenti infantili verso i
genitori.
Il transfert è atemporale , non ostacola, ma favorisce
l’analisi.
24
(TRANSFERT, significato e funzione)
Sono possibili così ristrutturazioni della personalità grazie
all’attività interpretativa dell’analista.
Nel transfert l’analizzato non trova mai l’analista complice,
non agisce, ma interpreta, fa comunicazioni su di esso.
L’analista mostrando comportamenti inattesi dal paziente
spezza dei circoli nevrotici viziosi.
25
CONTROTRASFERT
L’insieme
delle reazioni inconsce dell’analista alla
persona dell’analizzato e più particolarmente al suo
transfert.
Secondo Freud nessun analista va più lontano di
quanto gli consentono i propri complessi e le proprie
resistenze: di qui la necessità per l’analista di sottoporsi
a un’analisi personale.
26
Scarica

S. Freud - Infermieri tivoli