Corso di formazione FADOI per Dirigenti Internisti Genova - 9 maggio 2001 LA QUALITA’ IN MEDICINA INTERNA Evidence Based Medicine ed altri strumenti del Governo Clinico A. Cartabellotta GIMBE _____________________________________ Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze A. Puleo D IVISIO N E D I M ED ICIN A IN TERN A A zienda O spedaliera “Villa Sofia e CT O ” PA LERM O www.gimbe.org/fadoi.htm Evidence-based Medicine (EBM) L’atto di nascita (?) Evidence - Based Medicine A new approach to teaching the practice of Medicine JAMA - 4 November 1994 Evidence-based Medicine (EBM): Presupposti • Crisi economica dei sistemi sanitari dovuta alla crescita della domanda e dei costi dell'assistenza • L'evidenza che l'assistenza ricevuta dai pazienti non riflette integralmente i risultati della ricerca • La crescita esponenziale del volume e della complessità dell'informazione biomedica • Lo sviluppo delle tecnologie informatiche nel settore biomedico Evidence-based Medicine (EBM) La teoria • Nella sua formulazione originale l’ EBM appariva come un “nuovo paradigma” per la pratica medica che sminuiva il ruolo dell’intuito, dell’esperienza personale, dell’autorità e del ragionamento fisiopatologico a vantaggio dell’utilizzazione giudiziosa dei risultati della ricerca biomedica (prove di efficacia) Evidence -based Medicine What it is and what it isn’t Research Evidence Clinical Expertise Patient Preferences “Le decisioni cliniche nell’assistenza al singolo paziente devono risultare dall’integrazione tra l’esperienza del medico e l’utilizzo coscienzioso, esplicito e giudizioso delle migliori evidenze scientifiche disponibili, moderate dalle preferenze del paziente” Sackett D. BMJ 1996 Evidence-based Medicine (EBM) Le fasi • Convertire il bisogno di informazione in quesiti clinici ben definiti • Ricercare con la massima efficienza, le migliori evidenze disponibili • Valutare criticamente la loro validità ed applicabilità clinica • Integrare le evidenze nelle proprie decisioni cliniche • Rivalutare continuamente la propria performance professionale Evidence-based Medicine (EBM) La maturazione • La EBM costituisce un nuovo approccio all'assistenza sanitaria dove le decisioni cliniche risultano dall'integrazione tra l'esperienza del medico e l'utilizzo delle migliori evidenze scientifiche disponibili • La EBM è un processo continuo di autoapprendimento in cui l'assistenza al paziente individuale stimola la ricerca dalla letteratura biomedica di informazioni clinicamente rilevanti che entrano a far parte del bagaglio culturale di competenze del medico Uso della letteratura biomedica e pratica clinica: • La conoscenza della storia naturale e degli studi di valutazione dei trattamenti rappresentano solo un riferimento orientativo per la pratica medica • La applicabilità al singolo paziente è di solito meno soddisfacente di quella osservata nelle popolazioni (selezionate) oggetto di studio • Integrare le conoscenze derivate da studi prognostici e RCTs con il giudizio clinico Uso della letteratura biomedica Esperienza e competenza clinica Formazione continua del medico AP/2001 Medicina basata sulle evidenze o Medicina basata sulla letteratura ? Frequently poor and even invalid research getting published Altmann DJ. The scandal of poor medical research. BMJ 1994 AP/2001 Buckley NA. Lancet 1996 Problems in the “evidence” of evidence based medicine Feinstein AR, Horwitz RJ. Am J Med 1997 AP/2001 Politica Sanitaria Pratica clinica EBM Formazione Medica Continua Presa di coscienza del sistema di risorse limitato e della impossibilità a soddisfare tutte le domande di salute OBIETTIVI DEL SISTEMA SANITARIO Garantire livelli omogenei di assistenza su temi prioritari (trasparenti e condivisi) di prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione Utilizzare criteri scientifici oggettivi e riproducibili per decidere come impiegare le risorse economiche Dalla Evidence based Medicine alla Evidente Based Health Care E’ necessario ricercare sistematicamente valutare e rendere disponibili le migliori evidenze disponibili, quali prove di efficacia degli interventi sanitari, per pianificare le decisioni (e gli investimenti) che riguardano la salute di una popolazione Muir Gray. Churcill Livingstone 1997 Health Policy Decision Making Opinion-based decision making Evidence-based decision making Increased economic pressure Muir Graj JA. Churchill Livingstone, 1997 Paziente individuale Popolazione (o gruppi di pazienti) Evidence Based Medicine (EBM) Evidence Based Health Care (EBHC) • EB Clinical practice • EB Patient Information • EB Medical Education • EB Nursing • EB Research • EB Purchaising • EB Health Service Management Evidence Based Health Care (EBHC) Evidence-based Medicine (EBM) L’evoluzione • La EBM nasce come metodologia per applicare i risultati della ricerca clinica al paziente individuale, ma viene sempre più utilizzata anche per pianificare le strategie di politica sanitaria • la Evidence-Based Health Care (EBHC) è un approccio scientifico alla organizzazione dell'assistenza sanitaria. In diversi paesi, Regno Unito, Canada, Australia, Olanda, costituisce la metodologia di riferimento per pianificare la politica sanitaria nazionale Evidence-Based Health Care (EBHC) La situazione italiana Progressiva applicazione delle riforme sanitarie (502/92 e 517/93) Introduzione del sistema dei DRG Consapevolezza dello squilibrio tra limitatezza delle risorse e crescita della domanda e dei costi dell’assistenza Necessità di garantire la qualità dell’assistenza in un regime di risorse limitato Piano Sanitario 1998 - 2000 Un patto di solidarietà per la salute Dicembre 1998 Evidenze scientifiche: 11 citazioni •.…le risorse devono essere indirizzate verso le prestazioni la cui efficacia è riconosciuta sulla base di evidenze scientifiche •….raccolta ed analisi delle evidenze scientifiche disponibili devono essere utilizzate per la costruzione di linee guida DL 229/99: “Norme per la Razionalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale” Luglio 1999 • Sono esclusi dai livelli di assistenza erogati a carico del SSN le prestazioni sanitarie che non soddisfano il principio della efficacia e della appropriatezza, ovvero la cui efficacia non è dimostrabile in base alle evidenze scientifiche disponibili • Le prestazioni innovative per le quali non sono disponibili sufficienti e definitive evidenze scientifiche di efficacia possono essere erogate esclusivamente nell’ambito di appositi programmi di sperimentazione autorizzati dal Ministero della Sanità IL LAVORO DELLA COMMISSIONE UNICA DEL FARMACO 1994 - 2001 6° Congresso Nazionale FADOI “L’internista e la C.U.F. : tra esigenze regolatorie, medicina basata sulle evidenze e pratica clinica” Introduce: S. Mansueto Relatore: A. Rosselli Sala Maestrale 9 maggio 2001 ore 19 DL 502/92 e 517/93 OBIETTIVO: EFFICIENZA e MANAGERIALITA’ • Strategie gestionali-organizzative • Visione economicistica dell’assistenza (pareggio di bilancio) • Razionamento implicito ed arbitrario dei servizi • Aumento di prestazioni altamente remunerative • Scarso interesse per il professionista e per il paziente Copyright © 1996-2001 GIMBE The evolution of health care Doing things cheaper Efficiency 1970s Copyright © 1996-2001 GIMBE Doing things better Doing things right Doing the right things Effectiveness 1980s Doing the right things right Quality improvement 1990s 21st century Da: Muir Graj JA. Churchill Livingstone,1997 (modificata) Piano Sanitario Nazionale 1998-2000 e DL 229/99 OBIETTIVI: EFFICACIA e APPROPRIATEZZA • Riferimento costante alle evidenze scientifiche • Razionamento esplicito e razionale dei servizi: • Ridistribuzione delle risorse • Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) • Rivalutazione della qualità tecnico-professionale delle prestazioni sanitarie • Rivalutazione dell’utente (Patto per la Salute) • Clinical Governance (PSR Emilia Romagna) Copyright © 1996-2001 GIMBE Clinical Effectiveness Quality of Care Organization Management Copyright © 1996-2001 GIMBE Consumer Satisfation Evidence-based Medicine Clinical Governance Tools & Skills • Information Management • Practice Guidelines • Clinical Audit • Risk Management • Outcomes Measurement • Continuing Medical Education Copyright © 1996-2001 GIMBE Clinical Effectiveness Nuovi strumenti “gestionali” • Information Management Copyright © 1996-2001 GIMBE Knowledge management Scanning Searching Pro-active Reactive Da JA Muir Gray, Churchill Livingstone 1997, pag 65 Copyright © 1996-2001 GIMBE Guyatt G, et al. JAMA 2000 Copyright © 1996-2001 GIMBE Copyright © 1996-2001 GIMBE Hurwitz SR, et al. J Bone and Joint Surg 2000 Il Management Istituzionele delle Conoscenze Scientifiche “The truth is that the management of knowledge cannot be dealt with by individuals alone” Where’s the chief knowledge officer ? To manage the most precious resource of all Muir Gray JA. BMJ, 1998 Copyright © 1996-2001 GIMBE Davidoff F The Informationist A new health profession? Ann Intern Med, 20 June 2000 Copyright © 1996-2001 GIMBE Nuovi strumenti “gestionali” • Information Management • Practice Guidelines Copyright © 1996-2001 GIMBE PRACTICE GUIDELINES Health Policy Copyright © 1996-2001 GIMBE Clinical practice Patient information Guidelines-based decision making Knowledge-based decision making 1 Copyright © 1996-2001 GIMBE 2 3 Woolf SH, et al. BMJ, 20 February 1999 GIMBE Copyright © 1996-2001 GIMBE Nuovi strumenti “gestionali” • Information Management • Practice Guidelines • Clinical Audit Copyright © 1996-2001 GIMBE “Clinical audit is the systematic and critical analysis of the quality of medical care including the procedures used for diagnosis, treatment and care, the associate use of resources and the resulting outcome and quality of life for the patient” Department of Health 1994 Copyright © 1996-2001 GIMBE EVIDENCE Identify topic Re-audit to ensure change has been effective Set guidelines Implement change in practice Measure practice against standard Identify areas which need to be changed Copyright © 1996-2001 GIMBE Nuovi strumenti “gestionali” • Information Management • Practice Guidelines • Clinical Audit • Clinical Risk Management Copyright © 1996-2001 GIMBE Clinical Risk Management Gestione degli eventi clinici sfavorevoli che si verificano durante il periodo in cui il paziente viene assistito all'interno della struttura sanitaria. Health and Safety Personnel Risk Management - Infezioni, radiazioni, altro Non-Clinical Risk Management - Sicurezza generale - Interruzione di servizi essenziali (acqua, elettricità, gas, telecomunicazioni) - Emergenze esterne imprevedibili ed improvvise (terremoti, incendi, altri disastri, etc) - Rischi organizzativi - Rischi finanziari Copyright © 1996-2001 GIMBE Clinical Risk Management Stato dell'arte • L'introduzione di un programma di CRM può: - migliorare la qualità dell'assistenza e la soddisfazione dei pazienti - determinare una migliore (cost-effective) allocazione delle risorse - favorire una maggiore accettazione dei concetti di clinical effectiveness e di evidence based practice • È necessario costruire sistemi che consentano di modificare il livello di rischio attraverso una adeguata conoscenza e consapevolezza degli errori Copyright © 1996-2001 GIMBE Nuovi strumenti “gestionali” • Information Management • Practice Guidelines • Clinical Audit • Clinical Risk Management • Outcomes Measurement Copyright © 1996-2001 GIMBE Misure di esiti assistenziali Cliniche - Mortalità (totale o causa-specifica) - Eventi clinici (infarto del miocardio, stroke, infezioni opportunistiche) - Misure fisiologico-metaboliche (livelli di colesterolo, PAO, CD4) Economiche - Costi diretti (ricoveri, visite ambulatoriali,test diagnostici, farmaci e altri trattamenti) - Costi indiretti (giornate lavorative perdute, restrizione attività quotidiana) - Intangibili (grado di sofferenza, stress psicologici, “effetto etichetta”) Relative al paziente - Sintomi (AUA symptoms score) - Qualità di vita (SF-36 questionnaire, Nottingham Health Profile) - Stato funzionale (Karnofsky) - Soddisfazione del paziente (Group Health Association of America Survey) Copyright © 1996-2001 GIMBE Epstein RS, et al. Ann Intern Med 1996 Misure di esiti assistenziali Cliniche Economiche Relative al paziente Copyright © 1996-2001 GIMBE Nuovi strumenti “gestionali” • Information Management • Practice Guidelines • Clinical Audit • Clinical Risk Management • Outcomes Measurement • Continuing Medical Education Copyright © 1996-2001 GIMBE Formazione Medica Permanente Quali end-point ? Acquisizione di conoscenze e competenze Surrogato Modifica della pratica professionale Intermedio Miglioramento degli esiti assistenziali Copyright © 1996-2001 GIMBE Hard Davis D, Thomson O'Brien MA, Freemantle N, Wolf FM, Mazmanian P, Taylor-Vaisey A Impact of formal continuing medical education Do conferences, workshops, rounds, and other traditional continuing education activities change physician behavior or health care outcomes? JAMA 1999;282:867-874 Copyright © 1996-2001 GIMBE Davis D, et al. JAMA 1999 Copyright © 1996-2001 GIMBE Clinical Effectiveness Unit Un modello di lavoro per implementare la Evidence-based Health Care a livello istituzionale Copyright © 1996-2001 GIMBE Direttore Sanitario Responsabile del Governo Clinico Copyright © 1996-2001 GIMBE Dipartimento 5 Dipartimento 4 Dipartimento 3 Dipartimento 2 Dipartimento 1 CLINICAL EFFECTIVENESS UNIT Clinical Effectiveness Quality of Care Organization Management Copyright © 1996-2001 GIMBE Consumer Satisfation Il clinico e la qualità Una definizione di qualità “Il grado con cui i servizi sanitari per l’individuo e le popolazioni incrementano la percentuale di obiettivi di salute desiderati in accordo con le più aggiornate conscenze scientifico – professionali” VALORE = QUALITA’ / COSTI Misurare la qualità: • Strutture • Procedure • Outcomes Indicatori di qualità legati alla struttura • • • • • Volume di pazienti trattati Disponibilità di tecnologia sanitaria Livello di qualificazione del personale Status di “teaching hospital” Presenza di un “sistema informativo aziendale” • Presenza di unità specializzate Vantaggi: • Misure “efficienti” • Capacità di cogliere aspetti del ciclo di cure non facilmente evidenziabili con altri indicatori (situazioni complesse coinvolgenti processi multipli) Svantaggi: • Approssimativi, spesso sono richieste misure più dettagliate • Alcune caratteristiche non sono fruibili a livello pratico Indicatori di qualità legati alle procedure • Uso di aspirina, ß-bloccante, ace inibitori in pazienti con IMA • Uso degli antibiotici entro 8 ore in pazienti con polmonite di comunità • Profilassi del rischio tromboembolico • Endoscopia entro 24 ore in pazienti con emorragia digestiva superiore Vantaggi: • Misurano direttamente le cure che il paziente riceve • Possono evidenziare problemi nella qualità assistenziale prima della comparsa di outcomes negativi • Meno sensibili degli indicatori di outcomes a differenze nel case-mix dei pazienti • Possono indicare direttamente obiettivi di miglioramento della qualità Svantaggi: • Possono avere scarso significato per i pazienti • Attenta valutazione dei criteri di inclusione / esclusione Indicatori di qualità legati agli outcomes • Mortalità dopo bypass aortocoronarico • Soddisfazione dei pazienti Tipo di outcome CLINICI • Mortalità (per cause globali, per cause specifiche) • Eventi clinici (remissione/recidiva clinica, IMA,stroke) • Misure fisiologiche o metaboliche (PAO, livelli di colesterolo ECONOMICI • Costi diretti (ospedalizzazione, visite ambulatoriali, farmaci) • Costi indiretti (giornate di lavoro, riduzione dell’attività) • Intangibili (Sofferenza, stress psicologico) UMANISTICI • Sintomi • Qualità di vita • Stato funzionale • Soddisfazione del paziente AP/2001 Vantaggi: • Misure rilevanti per tutti gli attori del processo: pazienti, operatori, amministratori • Utilità nel caso di aspetti multipli della struttura e componenti della capacità tecnica Svantaggi: • Necessari aggiustamenti per le differenze fra i pazienti, variazioni random, e bias di selezione • Lunghi periodi di osservazione e casistiche numerose per osservare differenze significative • Spesso difficile identificare le cause di un outcomes negativo Due Esempi Strutturale – Ospedaliero • Aree critiche internistiche per il paziente pluripatologico Procedure – Ambulatoriale • Appropriatezza nelle prescrizioni di statine Il paziente critico pluripatologico • L’innalzamento della durata della vita media ed il miglioramento della prognosi e del decorso di molte patologie cronicodegenerative hanno fatto si che sempre più spesso il paziente che si rivolge alle strutture ospedaliere, soprattutto nelle Unità Operative di area medica, sia un anziano affetto da pluripatologie d’organo Il paziente critico pluripatologico 1990 8 0 ,4 7 9 ,4 7 7 ,7 1974-1977 7 5 ,9 7 4 ,9 7 3 ,4 1960-1962 7 2 ,3 6 7 ,3 56 1921-1922 5 0 ,8 4 7 ,3 43 1881-1882 3 6 ,7 0 20 40 60 80 100 Età Vita media alla nascita Italia 1881-1990 (Fonte: ISTAT) Il paziente critico pluripatologico 35000 (popolazione in migliaia) 30000 25000 20000 0 -1 9 a a 1 5000 >6 0 a a 2 0 -5 9 a a >8 0 a a 1 0000 5000 0 1 951 1 961 1 971 1 981 1 991 2001 201 1 Popolazione in Italia nelle varie fasce di età dal 1951 al 2011 (stimata per il 2001-2011) Classe di età Malattie croniche Tutte le età 65-74 anni >75 anni Diabete 2.83 9.75 12.24 Ipertensione 6.07 20.60 24.29 Infarto 0.79 3.26 3.53 Angina 0.52 2.33 2.18 Cardiopatie 2.54 8.51 13.94 Bronchite cronica 3.31 11.08 14.18 Asma bronchiale 1.97 5.68 9.00 Malattie allergiche 2.93 2.74 1.93 Tumore 0.44 1.29 1.29 Ulcera gastrica e duodenale 2.18 5.05 4.50 Calcolosi del fegato 1.29 3.58 3.72 Cirrosi epatica 0.19 0.59 0.62 Calcolosi renale 0.93 2.39 2.12 Artrosi, artrite 13.58 38.21 45.64 Osteoporosi 1.68 6.25 8.43 Disturbi nervosi 3.02 6.03 7.46 Il paziente critico pluripatologico % per classi di età 60 50 40 30 20 10 0 <5 0 a a 50 - 5 9 a a 60 - 6 9 a a 1 2 70 - 7 9 a a > 80 a a 3 Numero di diagnosi alla dimissione Numero di diagnosi alla dimissione per classe di età (Dati SDO 1998) Il paziente critico pluripatologico • Rilevante problema di sanità pubblica sia in termini di qualità assistenziale che di allocazione appropriata di risorse economiche. • Necessità di una assistenza plurifunzionale, adeguato supporto infermieristico e psicologico e approccio medico di tipo “olistico” in grado di valutare: • Reale impatto sugli outcomes clinici significativi e sulla qualità di vita complessiva • L’appropriatezza delle procedure • Il rapporto costo / efficacia degli interventi Negli ultimi anni è notevolmente aumentato il numero di pazienti che vive più a lungo con patologie che necessitano di assistenza sanitaria continua e di elevato livello qualitativo……. Umberto Veronesi. Conferenza di presentazione dell’ “ospedale ideale”. Marzo 2001 IN REALTA’: Le UUOO di Medicina Interna sono in grado di erogare prestazioni di alto livello assistenziale contenendo notevolmente i costi rispetto ai reparti sub - specialistici, rispetto ai quali possono vantare una maggiore efficienza media complessiva a parità di qualità globale La spesa negli ospedali. Sono i reparti di Medicina Interna a rendere di più. Cassani D. Sole 24 ore Sanità 2000 Ampio “range” di tipologie di pazienti re a c Low U.O di Medicina Interna pazienti cronici che non necessitano di elevati profili assistenziali Aree di Lungodegenza e Riabilitazione /Assistenza domiciliare re a c High Pazienti acuti critici e pluripatologici ad elevato “case mix” “Aree protette” ad elevato grado di sorveglianza medica ed assistenza infermieristica Staff in intensive care need to have a broad range of clinical experience and a “holistic” approach to patient care. ABC of intensive care. BMJ 1999 Evidente based medicine: a tool for enhacing critical care practice Cook DJ. Crit Clin Care 1998 Evidence based critical care medicine; what is it and what can it do for us ? Evidence Based Medicine in Critical Care Group Crit Care Med 1996 Health-related quality of life of multiple organ dysfunction patients one year after intensive care. Pettila V; Intens Care Med 2000 Are elderly people less responsive to intensive care ? Wu AW; J Am Geriatr Soc. 1990 80 60 40 20 0 0 1 2 3 >4 N° di Patologie mediche pre-esistenti Correlazione fra mortalità e numero di patologie preesistenti. (L’altezza delle barre indica la distribuzione dei pazienti la linea indica il corrispondente tasso di mortalità) Ip et al. Crit Care Med 1999 100 80 60 40 20 0 0 1 2 3 N° di insufficienze d'organo Correlazione fra mortalità e numero di insufficienze d’organo. (L’altezza delle barre indica la distribuzione dei pazienti la linea indica il corrispondente tasso di mortalità) Ip et al. Crit Care Med 1999 Development of a Special Care Unit for chronically critically ill patients. Daly BJ et al. Heart Lung 1991 Special Care Units for “chronically critically ill” patients • Unità a “limitata tecnologia” sanitaria di tipo “internistico” destinate a pazienti critici con polipatologia cronica • Negli USA si sono dimostrate utili nel contenere i costi rispetto alle ICUs a parità di prestazioni • La tipologia dei pazienti assistiti comprende soggetti con (o a rischio di sviluppare) una o più insufficienze d’organo, che necessitano di assistenza infermieristica intensiva e monitoraggio continuo dei parametri vitali Setting Outcomes di pazienti critici con pluripatologia cronica: SCU vs ICU Scopo dello Disegno dello studio studio Trial clinico Scopo dello studio era di Controllato e comparare i Randomizzato (RCT) risultati di un trattamento medico ed infermieristico a bassa tecnologia con il ricovero in ambiente rianimatorio tradizionale Risultati Costi 145 pazienti reclutati nella SCU vs 75 pazienti in ICU. Nessuna differenza significativa fra i due gruppi per mortalità, complicanze e soddisfazione del paziente. Percentuali minori di riammissione dopo la dimissione nelle SCU (8% vs 20%, p< 0,03) Costi sensibilmente minori nelle SCU (circa 5000 $ a paziente in media). Costi ancora minori per singolo paziente salvato: 19.000 $ RCTs comparativo fra Special care Unit (SCU) e Intensive Care Unit (ICU) in pazienti critici pluripatologici (cronically critically ill) Rudy et al. Nurs Res 1995 Costo per posto letto/die (in USA $) ICU SCU Degenza ordinaria Costi Diretti dello staff (Medici e infermieri) 1061(73%) 231 (66%) 138 (57%) Costo indiretti di staff (consulenti, fisioterapisti servizi diagnostici,) Farmaci e materiali di consumo TOTALE 260 (18%) 94 (27%) 75 (33%) 137 (9%) 242 (7%) 13 (6%) 1459 350 226 Profilo di utilizzazione delle risorse: raffronto di costi fra Unità di terapia intensiva, Special care unit e reparto di degenza di Medicina IP et al. Crit. Care Med 1999 Organizzazione • La Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti (FADOI), si fa portavoce di una proposta operativa che preveda l’istituzione all’interno delle Unità Operative e dei Dipartimenti di Medicina Interna di “aree protette” per pazienti critici pluripatologici di competenza internistica • Paziente critico per la presenza di più insufficienze di organo associate • Paziente critico affetto da patologia sistemica non infettiva • Scompenso cardiaco severo / Edema polmonare acuto • Scompenso glico-metabolico severo / comi diabetici • Paziente infettivologico acuto con impegno sistemico (rickettsiosi severa, epatite fulminante) • Coma epatico • Paziente acuto gastroenterologico: Emorragia digestiva, colite severa, pancreatite acuta L’unità minima di un tale modello organizzativo potrebbe essere così costituita: – 3-6 letti monitorizzati su 1 o 2 sale di degenza, – Monitors per l'ECG sulle 12 derivazioni – Apparecchi per la rilevazione continua della pressione arteriosa non invasiva e della saturazione dell'O2 percutanea. – Centralina computerizzata per il rilevamento contemporaneo della traccia ECG ed altri dati dai monitor. – Carrello delle emergenze attrezzato con defibrillatore. – Studio medico dotato di telefono e computer in rete. – Studio infermieristico dotato di telefono, fotocopiatrice ed emogasanalizzatore. – Area infermieristica per la preparazione dei farmaci. – Servizi igienici di cui uno dotato di vasca da bagno e sollevatore automatico. • Personale medico di formazione internistica con esperienza in Medicina d’Urgenza • Personale infermieristico certificato BLS (Basic Life Support) e ACLS (Advanced Cardiac Life Support) Svantaggi prevedibili • Difficoltà operatori di adattamento degli • Diffidenza degli utenti • Uso improprio delle risorse materiali • Costi di gestione Vantaggi • Validità organizzativa: Consentirebbe una migliore gestione di una tipologia di pazienti già da ora assistiti nelle UUOO di medicina interna in condizioni logistico - organizzative spesso deficitarie per carenza di attrezzature e personale addestrato • Validità Economica: Possibile riduzione dei costi assistenziali alla luce dei dati di letteratura sulle SCU Conclusioni (1) • Il processo di riqualificazione della Medicina Interna comporta difficoltà di ordine pratico, psicologico, culturale e normativo. • E’ doveroso per gli Internisti Ospedalieri impegnarsi nella costituzione di modelli operativi finalizzati alla cura del malato, non della sola malattia, e fondati su criteri moderni, oggettivi, adeguati alle attuali conoscenze tecnico-scientifiche. Conclusioni (2) • La costituzione di aree protette per pazienti critici pluripatologici darebbe un contributo fondamentale al rilancio della figura professionale dell’internista ed al nuovo ruolo strategico (olistico e basato sulle evidenze ad un tempo) che le UUOO di Medicina Interna potranno giocare all’interno delle strutture dipartimentali nella sanità dei prossimi anni. “The Benefits of Reducing Cholesterol Are Now Established Beyond Any Reasonable Doubt Doubt”” Terje R. Pedersen , MD, 1996 Pedersen, • Grandi RCTs hanno dimostrato in maniera conclusiva la riduzione di mortalità globale e di mortalità per malattia coronarica dopo riduzione dei livelli di LDL mediante terapia farmacologica con “statine”. • Il beneficio si estende anche ai pazienti con malattia coronaria con livelli di LDL modestamente elevati o nei limiti della norma The Scandinavian Simvastatin Survival Study. Lancet 1994 CARE trial inestigation. N Engl J Med 1996 The LIPID study group. N Engl J Med 1995 • In pazienti senza malattia coronarica, la riduzione dei livelli di LDL mediante terapia con statine ha mostrato ridurre l’incidenza di IMA e di mortalità per eventi coronarici suggerendone l’impiego anche in prevenzione primaria West of Scotland Coronary Prevention Study Group. N Engl J Med 1995 Primary prevention of acute coronary events: AFCAPS. JAMA 1998 JAMA 4 Aprile 2001 MIRACL: ipotesi centrale La precoce, rapida, e profonda terapia ipolipemizzante con Atorvastatina potesse ridurre precocemente gli eventi ischemici ricorrenti in pazienti con Angina Instabile o IMA non-Q JAMA 4 Aprile 2001. MIRACL: disegno dello studio Ospedalizzazione per angina instabile o IMA non-Q Placebo + dieta n=3086 Randomizzati 24–96 ore dopo il ricovero Atorvastatina 80 mg + dieta 16 week JAMA 4 Aprile 2001 Caratteristiche dei pazienti Placebo (n=1548) Atorvastatina (n=1538) Maschi, n (%) Femmine, n (%) 1020 (65.9) 528 (34.1) 992 (64.5) 546 (35.5) Bianchi, n (%) Negri, n (%) Asiatici, n (%) Altri, n (%) Età media (anni) Min–Max Media(SE) 1324 (85.5) 44 (2.8) 58 (3.7) 122 (7.9) 65 26–94 65 (0.30) 1317 (85.6) 51 (3.3) 40 (2.6) 130 (8.5) 66 30–93 65 (0.30) Caratteristiche Sesso Razza Incidenza cumulativa(%) MIRACL: Risultati (obiettivo primario) Placebo 15 17.4% 14.8% Atorvastatina 10 Tempo al primo evento: • Morte (ogni causa) • IM non fatale • Arresto cardiaco • Peggioramento angina con nuovi segni di ischemia richiedenti urgente riospedalizzazione 5 Rischio Relativo = 0.84 p=0.048 0 0 4 8 12 Tempo dalla randomizzazione (settimane) JAMA 4 Aprile 2001 16 MIRACL: Conclusioni • La precoce terapia ipolipemizzante con Atorvastatina riduce gli eventi ischemici ricorrenti in pazienti con angina instabile o IMA nonQ. • La terapia riduce l’incidenza degli eventi ischemici ricorrenti in 16 settimane in maniera generalmente ben tollerata. JAMA 4 Aprile 2001 National Cholesterol Education Program (NCEP) Prevenzione primaria • Colesterolo LDL > 190 mg/dl iniziare una terapia con statine. L’obiettivo è quello di ridurre il colesterolo LDL al di sotto dei 160 mg/dl. Prevenzione primaria ma con almeno 2 fattori di rischio • Colesterolo LDL > 160 mg/dl iniziare una terapia con statine. L’obiettivo è quello di ridurre il colesterolo LDL al di sotto dei 130 mg/dl. Prevenzione secondaria • Colesterolo LDL > 130 mg/dl iniziare una terapia con statine. L’obiettivo è quello di ridurre il colesterolo LDL al di sotto dei 100 mg/dl. Arch Intern Med 2001: 161: 53 Esistono numerose evidenze che riguardano la sottoprescrizione di statine anche in ambito specialistico, ma esistono pochi dati su una eventuale eccesso di prescrizione SCOPO DELLO STUDIO: Valutare l’appropriatezza della prescrizione di statine confrontata con le indicazioni delle linee guida nazionali (NCEP) RISULTATI 29.543 Pazienti eligibili 2003 con MC 31% 69% Inappropriato (Sovrautilizzo) 88% 1080 Statine SI Appropriato 12% Inappropriato (Sottoutilizzo) 47% Inappropriato (Sovrautilizzo) Appropriato 53% 1459 Statine No Appropriato 544 Statine SI 27.540 senza MC 26.460 Statine No A P P R O P I A T O Appropriatezza dell’uso delle statine in 1575 pazienti in prevenzione primaria e secondaria N° di pazienti 800 600 Inappropriata Prescrizione 400 Appropiata Prescrizione 200 0 Primary Secondary Prevention prevention Conclusioni • L’area di inappropiatezza nella prescrizione delle statine è molto estesa: riguarda sia il sottoutilizzo che il sovrautilizzo dei farmaci in prevenzione secondaria. Esiste un’area di sovrautilizzo inappropiato in prevenzione primaria (con secondario spreco di risorse per la terapia ed il monitoraggio) • Lo studio conferma che la semplice pubblicazione di linee guida senza una intensiva strategia di implementazione ha scarso impatto sulla pratica clinica Background (1) • Nonostante le evidenze disponibili dimostrino che la riduzione della pressione arteriosa riduce il rischio di eventi cardiovascolari, il management dell’ipertensione rimane sub-ottimale. • In particolare, esiste un’inconsistente applicazione dei trial clinici trial e una notevole variabilità nella gestione iniziale dei soggetti ipertesi. • Negli ultimi anni è notevolemente aumentato l’interesse per le linee guida (LG), quale strumento per ridurre i gap tra ricerca e pratica clinica GIMBE - © 1996-2001 Background (2) • In realtà, l’entusiasmo dei clinici per le LG è ancora limitato: ad esempio in Canada solo il 32% riporta di aver modificato la pratica clinica nell’ultimo anno in seguito all’applicazione di raccomandazioni di LG • L’unico studio disponibile in letteratura che valuta le prescrizioni di farmaci anti-ipertensivi dopo la pubblicazione di una LG (JNCVI negli USA) dimostra una riduzione nella prescrizione dei farmaci raccomandati dalle LG (diuretici e beta-bloccanti) ed un concomitante aumento delle classi di farmaci più recenti GIMBE - © 1996-2001 GIMBE - © 1996-2001 • Fra i primi 10 gruppi di farmaci per spesa 4 appartengono ai cardiovascolari: calcio-antagonisti, ACE inibitori in associazione con diuretici e non, statine (19% della spesa nazionale). • Rispetto al 1999 i sottogruppi che hanno subito il maggior incremento sono i diuretici in associazione con gli antagonisti dell’angiotensina II (+ 132%), gli antagonisti dell’angiotensina II da soli (+55%) e le statine (+ 42%) • L’amlodipina è il primo farmaco in assoluto per spesa, con un incremento del 14% rispetto al 1999. • Tra i calcioantagonisti colpisce l’aumento del 76% della lercanidipina. GIMBE - © 1996-2001 1. Aspetti generali delle LG • Qualità metodologica • Diffusione/Implementazione • Valutazione d’impatto • Le LG nel SSN 2. Le LG sull’ipertensione GIMBE - © 1996-2001 Shaneyfelt MT, Mayo-Smith MF, Rothwangl J Are Guidelines Following Guidelines? The Methodological Quality of Clinical Practice Guidelines in the Peer-Reviewed Medical Literature JAMA 1999;281:1900-5 Valutazione metodologica di 279 LG (score a 25 item) GIMBE - © 1996-2001 GIMBE - © 1996-2001 GIMBE - © 1996-2001 Grilli R, Magrini N, Penna A, Mura G, Liberati A Practice guidelines developed by specialty societies The need for a critical appraisal Lancet 2000;355:103-6 Valutazione metodologica di 431 LG (score a 3 item) GIMBE - © 1996-2001 Checklist to assess the quality of guidelines endorsed by specialty societies 1- Description of the type of professionals involved in developing the guideline 2- Description of the sources of information used to retrieve the relevant evidence 3- Explicit grading of the evidence in support of the main recommendations Grilli R, et al. Lancet 2000 GIMBE - © 1996-2001 Grilli R, et al. Lancet 2000 GIMBE - © 1996-2001 Miller J, et al. Lancet 2000 GIMBE - © 1996-2001 GIMBE - © 1996-2001 Sackett DL, et al. Churchill Livingstone 2000 GIMBE - © 1996-2001 Sackett DL, et al. Churchill Livingstone 2000 1. Aspetti generali delle LG • Qualità metodologica • Diffusione/Implementazione • Valutazione d’impatto • Le LG nel SSN 2. Le LG sull’ipertensione GIMBE - © 1996-2001 Diffusione ed implementazione delle LG • Consistenti evidenze scientifiche dimostrano che la disseminazione passiva delle LG, attraverso la pubblicazione e/o l’invio di materiale educativo è generalmente inefficace, e nella migliore delle ipotesi determina solo minimi cambiamenti nella pratica professionale. • L'introduzione delle LG in qualunque realtà assistenziale non può prescindere dall'utilizzo delle strategie di implementazione il cui obiettivo è quello di favorire l'applicazione delle LG. GIMBE - © 1996-2001 Bero LA, Grilli R, Grimshaw JM, Harvey E, Oxman AD, Thomson MA Closing the gap between research and practice: an overview of systematic reviews of interventions to promote the implementation of research findings BMJ 1998;317:465-468 GIMBE - © 1996-2001 Interventions to promote behavioural change among health professionals • Consistently effective interventions • Interventions of variable effectiveness • Interventions that have little or no effect Bero L, et al. BMJ 1998 GIMBE - © 1996-2001 Consistently effective interventions Educational outreach visits (only for prescribing in North America) Reminders Manual or computerised Multifaceted interventions A combination that includes two or more of the following: audit and feedback, reminders, local consensus processes, or marketing Interactive educational meetings Participation of healthcare providers in workshops that include discussion or practice GIMBE - © 1996-2001 Bero L, et al. BMJ 1998 Interventions of variable effectiveness Audit and feedback Any summary of clinical performance The use of local opinion leaders Practitioners identified by their colleagues as influential Local consensus processes Inclusion of participating practitioners in discussions to ensure that they agree that the chosen clinical problem is important and the approach to managing the problem is appropriate Patient mediated interventions Any intervention aimed at changing the performance of healthcare providers for which specific information was sought from or given to patients GIMBE - © 1996-2001 Bero L, et al. BMJ 1998 Interventions that have little or no effect Educational materials Distribution of recommendations for clinical care, including clinical practice guidelines, audiovisual materials, and electronic publications Didactic educational meetings Conferences, lectures GIMBE - © 1996-2001 Bero L, et al. BMJ 1998 What lesson ? GIMBE - © 1996-2001 • Non esiste una strategia ideale applicabile a ogni realtà organizzativo-assistenziale, e tutti gli approcci efficaci possono essere validi a condizione che siano adattati alle specifiche caratteristiche del cambiamento proposto, al gruppo target, alla realtà locale e all’analisi degli ostacoli. • Poiché l'adeguata pianificazione di una strategia multifattoriale è in grado d'indurre cambiamenti comportamentali più consistenti, è opportuno investire una buona dose di tempo e risorse a questa fase, che rappresenta il vero nodo cruciale per il successo delle LG. GIMBE - © 1996-2001 Cartabellotta A, Potena A. Il Sole 24 Ore Sanità e Management n°4/2001, pag 35 Quali barriere potenziali all’implementazione di LG ? GIMBE - © 1996-2001 GIMBE - © 1996-2001 1. Aspetti generali delle LG • Qualità metodologica • Diffusione/Implementazione • Valutazione d’impatto • Le LG nel SSN 2. Le LG sull’ipertensione GIMBE - © 1996-2001 Indicatori di processo o di esito ? • Gli indicatori di processo informano che il processo assistenziale è stato erogato, o meno, in maniera appropriata secondo quanto definito dalle LG • Gli indicatori di esito documentano, che le LG hanno modificato esiti assistenziali: clinici, economici, umanistici. GIMBE - © 1996-2001 Misure di esiti assistenziali Cliniche - Mortalità (totale o causa-specifica) - Eventi clinici (infarto del miocardio, stroke, infezioni opportunistiche) - Misure fisiologico-metaboliche (livelli di colesterolo, PAO, CD4) Economiche - Costi diretti (ricoveri, visite ambulatoriali,test diagnostici, farmaci e altri trattamenti) - Costi indiretti (giornate lavorative perdute, restrizione attività quotidiana) - Intangibili (grado di sofferenza, stress psicologici, “effetto etichetta”) Relative al paziente - Sintomi (AUA symptoms score) - Qualità di vita (SF-36 questionnaire, Nottingham Health Profile) - Stato funzionale (Karnofsky) - Soddisfazione del paziente (Group Health Association of America Survey) GIMBE - © 1996-2001 Epstein RS, et al. Ann Intern Med 1996 Indicatori di processo o di esito ? • Considerato che non è semplice stabilire se un esito clinico consegue ad un determinato intervento sanitario, oppure dipende dallo stato di salute generale del paziente, è spesso più valido analizzare i processi assistenziali verificando l'appropriatezza delle prestazioni erogate. • Infatti, un trattamento appropriato può essere associato ad esiti negativi se la prognosi è invariabilmente infausta e, viceversa, un paziente può avere un esito clinico favorevole, anche se ha ricevuto interventi diagnostico-terapeutici inappropriati. GIMBE - © 1996-2001 Cartabellotta A, Potena A. Il Sole 24 Ore Sanità e Management n°4/2001, pag 35 Indicatori di processo o di esito ? • I sistemi informativi aziendali consentono di rilevare solo indicatori di esiti economici (numero di ricoveri, numero di accessi ambulatoriali, consumo di farmaci, utilizzo di test diagnostici, etc) e "grossolani" indicatori di esito clinico rilevabili attraverso l'analisi delle SDO. • Pertanto, la valutazione dell'efficacia delle LG non può prescindere da un'adeguata pianificazione del clinical audit che permette di verificare sia quanto uno specifico comportamento assistenziale si è modificato in seguito all'introduzione di LG (indicatore di processo), sia indicatori più "raffinati" di esiti clinici, sia misure di qualità di vita. GIMBE - © 1996-2001 Cartabellotta A, Potena A. Il Sole 24 Ore Sanità e Management n°4/2001, pag 35 The evidence-driven audit cicle EVIDENCE GIMBE - © 1996-2001 Identify topic Re-audit to ensure change has been effective Set standard Implement change in practice Measure practice against standard Identify areas which need to be changed 1. Aspetti generali delle LG • Qualità metodologica • Diffusione/Implementazione • Valutazione d’impatto • Le LG nel SSN 2. Le LG sull’ipertensione GIMBE - © 1996-2001 Piano Sanitario Nazionale 1998-2000 Dicembre 1998 Entro il primo anno di attuazione del Psn saranno definite le linee-guida per almeno dieci fra le seguenti condizioni cliniche GIMBE - © 1996-2001 Piano Sanitario Nazionale 1998-2000 Dicembre 1998 • diagnosi e trattamento delle ipercolesterolemie • mal di schiena • broncopolmonite • asma bronchiale • ulcera peptica • gravidanza fisiologica • ipertensione arteriosa • angina pectoris • neoplasie della mammella • neoplasie della cervice uterina • vaccinazione antiinfluenzale • profilassi antibiotica in chirurgia • diagnostica pre-operatoria GIMBE - © 1996-2001 Programma Nazionale per le Linee-guida Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali - Istituto Superiore di Sanità Novembre 1999 Per il 2000 è realistico pensare che saranno prodotte almeno 5 linee-guida cliniche o di prevenzione GIMBE - © 1996-2001 …dopo una lenta fase di avvio, culminata nella produzione di tre documenti metodologici e di due LG, il PNLG vive da quasi un anno in una fase di “ibernazione”, e gli ambiziosi obiettivi delineati sono rimasti poco più che una dichiarazione d’intenti… Cartabellotta A, Potena A. Il Sole 24 Ore Sanità e Management n°4/2001, pag 35 GIMBE - © 1996-2001 SIGN - Scottish Intercollegiate Guidelines Network SIGN, 1999 GIMBE - © 1996-2001 • A livello regionale diversi piani sanitari (Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Marche) hanno proposto l’introduzione di LG, e anche se alcune esperienze locali sono sicuramente degne di nota, l’effettiva applicazione delle LG ai processi assistenziali è avvenuta in maniera frammentaria e disordinata. • Pertanto, rispetto a quanto accade in altri Paesi, il crescente interesse per il fenomeno delle LG non è accompagnato da un adeguato supporto delle istituzioni centrali. Cartabellotta A, Potena A. Il Sole 24 Ore Sanità e Management n°4/2001, pag 35 GIMBE - © 1996-2001 1. Aspetti generali delle LG • Qualità metodologica • Diffusione/Implementazione • Valutazione d’impatto • Le LG nel SSN 2. Le LG sull’ipertensione GIMBE - © 1996-2001 Linee Guida ipertensione arteriosa (1995-2001) • 2000 American Society of Health Pharmacists • 1999 British Hypertension Society • 1999 Canadian Hypertension Society • 1999 Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri, Societa Italiana di Cardiologia. Societa I taliana Ipertensione Arteriosa • 1999 World Health Organization & International Society of Hypertension • 1997 The Sixth Report of the Joint National Committee (JNC-VI) • 1995 New Zealand Hypertension Society GIMBE - © 1996-2001 …altre 28 LG che trattano aspetti specifici (ipertensione negli anziani, ipertensione in gravidanza, etc) e/o LG non in lingua inglese GIMBE - © 1996-2001 Johnston BL, Conly BL Guidelinitis A new syndrome? Can J Infect Dis 2000 GIMBE - © 1996-2001 Aderenza agli standard metodologici di tre LG sull’ipertensione Development The process of assembling the guideline developers and generating, formatting and targeting the guideline Evaluation of evidence The process of identifying, grading and summarizing the evidence Formulation The process of making and grading specific recommendations Criteri da: Shaneyfelt et al. JAMA, 1999 GIMBE - © 1996-2001 • CAN= 1999 Canadian Recommendations • JNC-VI= The Sixth Report of the Joint National Committee • WHO/ISH= 1999 World Health Organization International Society of Hypertension McAlister FA, et al. CMAJ 2001 GIMBE - © 1996-2001 Confronto delle raccomandazioni di tre LG sull’ipertensione (1) McAlister FA, et al. CMAJ 2001 GIMBE - © 1996-2001 Confronto delle raccomandazioni di tre LG sull’ipertensione (2) McAlister FA, et al. CMAJ 2001 GIMBE - © 1996-2001 Confronto delle raccomandazioni di tre LG sull’ipertensione (3) McAlister FA, et al. CMAJ 2001 GIMBE - © 1996-2001 Confronto delle raccomandazioni di tre LG sull’ipertensione (4) Unico elemento di accordo globale ? McAlister FA, et al. CMAJ 2001 GIMBE - © 1996-2001 • WHO/ISH recommends lowering systolic blood pressure with treatment by 10-20/5-10 mmHg more than others guidelines depending on whether 'normal' or 'optimal' pressures are to be achieved. • the WHO/ISH levels of 'normality' for blood pressure would result in some 45% of the population of all ages and nearly 60% of elderly people being classified as 'hypertensive'. O'Brien E et al. Expert Opin Pharmacother 2000 GIMBE - © 1996-2001 Considerazioni • Gli ostacoli per un’efficace implementazione delle LG sono riconosciuti a livello dei clinici, dei pazienti, del setting assistenziale. • Inoltre, le LG hanno alcuni limiti in grado di condizionare la loro applicazione. - discordanze nelle raccomandazioni cliniche - deficit di formato - incapacità a concentrarsi sugli aspetti clinicamente rilevanti - mancanza di strategie d’implementazione - modesta qualità metodologica - incapacità a prevedere le variabili determinate dalla relazione medico-paziente GIMBE - © 1996-2001 Problemi aperti (1) • Dovrebbero essere elaborate specifiche strategie di implementazione per le LG sull’ipertensione • Bisognerebbe integrare nelle LG i “valori” e le preferenze dei pazienti, in particolari rispetto al target pressorio • Dovrebbero essere enfatizzate le raccomandazioni che hanno grande rilevanza in una prospettiva di salute pubblica: in particolare il trattamento del soggetti a rischio GIMBE - © 1996-2001 Problemi aperti (2) • E’ auspicabile che la messa a punto di strumenti per la valutazione critica delle LG, ne migliori la qualità metodologica. • E’ necessario ridurre i tempi di aggiornamento delle LG sull’ipertensione, ancora eccessivamente lunghi (3-7 anni), per evitare sostanziali ritardi nella diffusione di trattamenti efficacia ed il mancato abbandono di procedure inefficaci o dannose GIMBE - © 1996-2001 Zarnke KB,Campbell NRC,McAlister FA,Levine M A novel process for annually updating clinical practice guidelines for hypertension. Background and methodological approach Can J Cardiol 2000;16:1094-102 GIMBE - © 1996-2001 Il Sole 24 Ore Sanità & Management aprile 2001 Copyright © GIMBE 1996-2001 Considerazioni sul modello di lavoro • La Evidence-based Medicine (EBM) rappresenta la metodologia di riferimento per la produzione delle LG . Negli ultimi anni infatti, si è assistito ad una scomparsa quasi totale delle consensus–based guidelines, in favore delle evidence-based guidelines. • La produzione ex-novo di LG di buona qualità rappresenta un progetto utopistico (per risorse competenze e tempo disponibili), oltre che inutile vista la disponibilità di una fiorente produzione internazionale di LG. • L’esplicitazione e la conseguente riproducibilità di tutte le fasi di lavoro rappresenta la garanzia di tutta la metodologia di lavoro Copyright © GIMBE 1996-2001 Fase 1 Definizione Priorità ↓ Fase 2 Costituzione G.L.A.M. ↓ Fase 3 F.A.I.A.U. ↓ Fase 4 D.I.E Copyright © GIMBE 1996-2001 Fase 1: Definizione Priorità - High frequence - High risk - High variability - High cost - High anxiety Department of Health, 1994 - High quality evidence available - Multidisciplinarity Copyright © GIMBE 1996-2001 Fase 1: Definizione Priorità Presentazioni cliniche - Dispepsia - Dolore toracico anteriore Æ Care pathways Malattie, sindromi - Ulcera peptica - Infarto del miocardio Æ Practice guideline Test diagnostici - Gastroscopia - Coronarografia Æ Technology assessment Trattamenti - Inibitori della pompa protonica Æ Technology assessment - Trombolitici Aspetti organizzativi e gestionali - Organizzazione di un servizio Æ Guidance di endoscopia - Definizione delle priorità nelle liste di attesa Copyright © GIMBE 1996-2001 Fase 2: Costituzione G.L.A.M. Gruppo di Lavoro Aziendale Multidisciplinare • Numero dispari di componenti (9-15) • Internista • Specialisti coinvolti nella gestione del problema assistenziale prescelto • Professionisti del territorio • Infermieri • Decisori • Componente di supporto (epidemiologi-statistici, esperti di information management, economisti, esperti della qualità di vita) Copyright © GIMBE 1996-2001 FASE 2: F.A.I.A.U. 1. Finding Ricerca delle LG 2. Appraising Valutazione critica delle LG 3. Integrating Integrazione delle LG 4. Adapting Adattamento locale delle LG 5. Updating Aggiornamento delle LG Copyright © GIMBE 1996-2001 FASE 2: F.A.I.A.U. 1. Finding: Ricerca delle LG • Utilizzando strategie di ricerca pre-definite, verranno ricercate LG in diverse banche dati (BD): - BD primarie (MEDLINE, EMBASE, HealthStar, CINHAL) - BD specialistiche (Cancerlit, Psycinfo, AIDSLINE, etc) - BD di LG • Le LG verranno reperite in formato integrale e consegnate al gruppo di lavoro Copyright © GIMBE 1996-2001 FASE 2: F.A.I.A.U. 2. Appraising: Valutazione critica delle LG • Viene effettuata dal gruppo di lavoro mediante lo strumento AGREE • In seguito a tale processo viene selezionata la LG di riferimento Copyright © GIMBE 1996-2001 AGREE Appraisal of Guidelines for Research & Evaluation www.agreecollaboration.org • Strumento per la valutazione di qualità delle LG • Elaborata da un gruppo internazionale • Finanziamento della Comunità Europea • 23 item - obiettivi della LG - coinvolgimento delle parti in causa - rigore metodologico - chiarezza espositiva - applicabilità ed indipendenza editoriale Copyright © GIMBE 1996-2001 FASE 2: F.A.I.A.U. 3. Integrating: Integrazione delle LG • Consiste nell’effettuare ricerche bibliografiche aggiuntive in relazione a due aspetti: - Proposte del gruppo di lavoro su aspetti non presi in considerazione dalle LG di riferimento - Aggiornamento delle LG; in particolare, tutte le LG verranno integrate con le revisioni sistematiche successive alla loro pubblicazione Copyright © GIMBE 1996-2001 FASE 2: F.A.I.A.U. 4. Adapting: Adattamento locale delle LG • Per evitare che tale fase coincida con la legittimazione di una serie di pratiche locali, l’adattamento delle LG deve prevedere una metodologia esplicita. • Su una scheda apposita i gruppi di lavoro devono: - Riportare le raccomandazioni originali - Valutare la possibilità di adattamento locale di ciascuna raccomandazione - Suggerire eventuali integrazioni da verificare con ricerche bibliografiche aggiuntive. Copyright © GIMBE 1996-2001 Raccomandazioni originali Copyright © GIMBE 1996-2001 Commenti e note Testo proposto FASE 2: F.A.I.A.U. 5. Updating: Aggiornamento delle LG • Programma di “manutenzione” delle LG - Sorveglianza periodica letteratura - Scadenze temporali Copyright © GIMBE 1996-2001 FASE 3: D.I.E. 1. Disseminating Disseminazione delle LG 2. Implementating Implementazione delle LG 3. Evaluating Valutazione dell’efficacia delle LG Copyright © GIMBE 1996-2001 FASE 3: D.I.E. 1. Disseminating: Disseminazione delle LG • Definizione degli strumenti da utilizzare per diffondere le LG tra gli operatori sanitari - LG in formato cartaceo - Versione integrale - Quick reference - Flow charts - Versione per i pazienti - Reminder da includere nelle cartelle cliniche o da collocare in altre sedi strategiche - LG in formato elettronico Copyright © GIMBE 1996-2001 FASE 3: D.I.E. 2. Implementating: Implementazione delle LG • La semplice diffusione passiva delle LG è insufficiente a modificare la pratica clinica. • Le strategie di implementazione hanno l’obiettivo di influenzare una serie di aspetti che condizionano le abitudini dei professionisti per migliorare l’efficacia delle LG. • Il gruppo di lavoro deve verificare quali – tra le strategie di implementazione di documentata efficacia – possono essere utilizzate Copyright © GIMBE 1996-2001 FASE 3: D.I.E. 3. Evaluating: Valutazione dell’efficacia delle LG • L’efficacia delle LG viene misurata attraverso gli audit clinici per verificare quanto uno specifico comportamento assistenziale si è modificato in seguito alla introduzione delle LG stessa. • Compito del gruppo di lavoro è: - Selezionare, per ciascuna LG, indicatori accurati per misurarne l’efficacia - Pianificare e condurre gli audit clinici Copyright © GIMBE 1996-2001 Undici "comandamenti" da seguire (o undici "trappole" da evitare) Copyright © GIMBE 1996-2001