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GIORNALE DI BRESCIA VENERDÌ 20 GENNAIO 2012
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RIVOLUZIONE PER 25MILA
Ordini, verso l’abolizione delle tariffe
Il notaio
Mistretta:
«Pronti a fare
la nostra parte»
Oggi il Consiglio dei ministri sulle liberalizzazioni. Interessati anche i professionisti
Tra le misure l’obbligo del preventivo e lo svolgimento del tirocinio durante gli studi
propria capacità di risarci■ Eliminazione delle tariffe
mento dei danni, provocati al
professionali, obbligo di cocliente stesso nello svolgimunicazione del preventivo
mento dell’attività. Secondo
al cliente, tirocinio durante
l’Esecutivo, la norma dovrebl’ultimo biennio di studi unibe accrescere la trasparenza
versitari, incremento del nueconomica nell’ambito del
mero di notai e farmacie.
rapporto contrattuale, amStando all’ultima bozza del tepliando sia le possibilità di
sto, dovrebbero essere quescelta per il cliente sul mercaste le misure, relativamente
to, sia gli obblighi di informaal mondo delle professioni,
zione del professionista.
contenute nel decreto liberaIl Governo interverrà anche
lizzazioni. Una rivoluzione
sull’accesso alla professione.
che solo nel Bresciano coinIl decreto dovrebbe infatti
volge circa 25mila professioconsentire alle Università la
nisti (nella tabella gli iscritti
possibilità di prevedere, nei ridei principali albi).
spettivi statuti, che lo studenIl testo sarà oggi al vaglio del
te possa svolgere il tirocinio fiConsiglio dei ministri: sono
nalizzato all’iscrizione nell’alpertanto possibili modifiche
bo professionale durante l’ulnelle ultime ore o durante il
timo biennio di laurea magiConsiglio stesso.
strale o specialistica.
La principale novità riguardeSul punto gli Ordirebbe l’abolizione
ni hanno espresso
delle tariffe profesdiverse preoccusionali, così da
CONVENTION
pazioni, poiché lo
rendere libera la
Per discutere
svolgimento della
contrattazione tra
pratica in contemsulle novità
il professionista e
poranea con la freil cliente per la dei professionisti
quenza dei corsi
terminazione del
del Nord Italia
accademici pocompenso. Il desi incontrano
trebbe comprocreto abrogherebmettere la formabe sia le tariffe midomani
zionedell’aspirannime, sia quelle
a Milano
te professionista.
massime. StabiPer quanto conlendo inoltre cocerne i notai, l’ultime, in caso di conma versione del testo prevetroversie, il giudice decida sede che tra il 2012 e il 2014 siacondo equità e non più preno banditi concorsi per 1.500
via acquisizione del parere
posti. Infine, viene fissato a
dell’Ordine professionale.
3.000 abitanti la soglia per
Per il Governo, il nuovo sistel’apertura di una farmacia,
ma favorirà lo sviluppo della
prevedendo inoltre che sarà
concorrenza tra i professionisufficiente una popolazione
sti, con l’effetto di avvantagaggiuntiva di 501 abitanti rigiare il fruitore della prestaspetto al parametro per giustizione. Gli Ordini ritengono inficarne una nuova.
vece che il riferimento alle taFin qui la bozza. Oggi al termiriffe debba continuare ad esne del Consiglio dei ministri
serci per i compensi legati a
conosceremo il testo nella
commesse della Pubblica amsua versione definitiva.
ministrazione.
Domani, intanto, i professioL’ultima bozza del decreto
nisti che operano in Lombarprevede poi l’obbligo per tutdia, Veneto, Piemonte e Liguti i professionisti di concordaria si sono dati appuntamenre per iscritto con il cliente il
to a Milano (al Teatro dal Verpreventivo per la prestaziome dalle 10.30 alle 13.30) per
ne. Il professionista deve aluna convention organizzata
tresì informare il cliente deldal Forum delle professioni.
l’esistenza di una copertura
Mario Nicoliello
assicurativa a garanzia della
GLI ISCRITTI AI PRINCIPALI ORDINI E COLLEGI BRESCIANI
DOTTORI COMMERCIALISTI ED ESPERTI CONTABILI
2.230
AVVOCATI
83
NOTAI
GEOMETRI
3.034
INGEGNERI
4.200
ARCHITETTI
2.339
MEDICI ED ODONTOIATRI
6.549
FARMACISTI
1.165
info gdb
FARMACISTI
Rastrelli: si aprano
nuove farmacie
solo se servono
Francesco Rastrelli
■ «Non siamo chiusi al rinnovamento, tutt’altro. Già dal
2006 chiediamo che il servizio farmaceutico, che già gode
del massimo gradimento dei cittadini, sia reso ancora più
efficace. Da questa richiesta, nel 2009 è nata la farmacia dei
servizi, ovvero un presidio sanitario sul territorio in grado
anche di dispensare i farmaci innovativi che oggi sono
distribuiti solo in ospedale». Francesco Rastrelli, presidente
dell’Ordine dei farmacisti di Brescia, interviene sulle
liberalizzazioni del servizio farmaceutico, oggi all’ordine del
giorno del Governo. Ed è preoccupato: «Mi auguro che la
ricetta medica non esca dalla farmacia, perché diventerebbe
un’anomalia solo italiana. Se nessun Paese l’ha adottata, è
evidente che esistino ragioni di garanzia a tutela della
sostenibilità della salute pubblica, oltre che economica, del
servizio. Per questo, ritengo sia corretto prospettare
l’apertura di altre farmacie laddove esiste la necessità di un
maggior servizio ai cittadini e per dare maggiori opportunità
ai giovani. Ma di certo non nella misura proposta in questi
giorni dal Governo, cioè una farmacia ogni 3000 abitanti. In
questo modo si aprirebbero innumerevoli farmacie senza un
criterio di razionalità e di effettiva necessità. Non è che
aumentando i punti vendita si possa pensare di trattare il
farmaco come qualsiasi merce. Non possiamo trarre un
beneficio da un maggiore ricorso al farmaco». E sottolinea
che non è con la moltiplicazione delle farmacie che si
favorisce l’accesso alla professione: «Il nostro Ordine non ha
mai costituito sbarramenti: lo prova il fatto che gli iscritti
aumentano di anno in anno. Del resto, le commissioni
dell’esame di Stato sono costituite in maggioranza da figure
estranee alla nostra professione».
a.d.m.
Gli avvocati: «Il problema è che siamo tanti»
Il presidente dell’Ordine Barzellotti: «Studio universitario e pratica sono inconciliabili»
L’avvocato
Vanni Barzellotti
■ Una posizione «per certi versi critica», quella dell’avvocatura, nei confronti del «pacchetto liberalizzazioni». In primis per il presupposto soggiacente al provvedimento: «Il numero dei professionisti - esordisce l’avvocato Vanni Barzellotti, presidente
dell’Ordine di Brescia - è già elevato,
per non dire eccessivo». A Brescia si
parla di oltre 2.200 iscritti; a Milano si
arriva addirittura a 18 mila.
Sarebbe quindi più utile invertire la
marcia verso «una riduzione, a garanzia e del professionista, e del servizio
reso». Analogo discorso in tema di
2.004
abolizione delle tariffe minime, non
«particolarmente preoccupante»,
ma comunque un aspetto che potrebbe risultare controproducente
da un lato «per i giovani avvocati che
si affacciano alla professione: si rischia di scatenare una guerra tra poveri», e dall’altro «in sede di quantificazione da parte del giudice delle spese legali». Il tirocinio già durante
l’università, infine, «sarebbe da evitare perché uno studio serio e una pratica altrettanto seria sono inconciliabili nei tempi».
Meno categorico da questo punto di
vista l’avvocato Marco Vezzola, presidente provinciale dell’Associazione
Italiana Giovani Avvocati (Aiga),
«purché università e mondo professionale trovino un punto d’incontro
adeguato», magari attraverso «l’alleggerimento del corso di studi nella
parte finale a favore della pratica professionale». Per la quale sarebbe opportuno stabilire «una retribuzione», strumento che consentirebbe
«di incrementare la qualità dei professionisti: si investirebbe così su persone tutelate e motivate».
Raffaella Mora
Il notaio Mario Mistretta
■ Preferirebbe esprimersi a
decreto approvato, il presidente provinciale del Consiglio notarile Mario Mistretta.
«Ho visionato la bozza - spiega - ma solo la versione definitiva ci dirà in che direzione
muoverci». Restando ancora
alla bozza, comunque, in nome del notariato Mistretta si
dice «favorevole a un ammodernamento della nostra realtà professionale: l’evoluzione
della società, del resto, comporta che le strutture organizzate si adeguino». Qualsiasi
provvedimento coinvolga il
notariato, però, dovrebbe tenere conto delle caratteristiche del ruolo, «chiamato a
svolgere funzioni pubbliche
attribuite dallo Stato».
Il notariato, insomma, «è
pronto a fare la sua parte», aggiunge Mistretta, a patto che
le istituzioni «si rendano conto della rilevanza dei diritti garantiti dalla categoria, come
per esempio il diritto di proprietà», laddove, sottolinea il
presidente, «i costi transattivi
legati alle operazioni immobiliari sono bassi, a fronte di un
servizio efficiente».
Il decreto liberalizzazioni prevede inoltre per i notai l’innalzamento del numero di professionisti: in due anni saranno1.500 in più. «Si tratta di un
aumento consistente - rileva
Mistretta -, a Brescia sfioriamo il centinaio, con posti ancora scoperti che saranno coperti entro un paio d’anni».
Opportuno? «Aspetto la versione definitiva, ma guardando ai dati economici emerge
che anche l’attività notarile
registra la crisi, nella misura
diun calodel 40%, un dato peculiare». Attenzione, infine,
all’eliminazione delle tariffe:
«I consumatori rischiano di
non avere alcun orientamento e di trovarsi quindi in balia
del mercato».
ra. mo.
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Giornale di Brescia del 20 gennaio 2012