BOSCHI (o FORESTE)
• Coprono un terzo della superficie emersa della Terra
• Importanza per l’uomo fin dall’antichità
Elevato sfruttamento
Scomparsa o degradazione delle foreste
…anche perché il bosco necessita di condizioni climatiche
non estreme (altrimenti viene sostituito da tundre, steppe,
deserti, praterie. Proprio come l’uomo…..)
• Fino ai secoli XVIII-XIX sfruttamento intensivo
• Da quella data, soprattutto nei paesi di lingua
tedesca, cominciano ad affermarsi i principi della
selvicoltura, soprattutto per la presa di coscienza della
polifunzionalità dei boschi e della necessità di
garantire la rinnovazione della superficie forestale
SELVICOLTURA: scienza e pratica della coltivazione
dei boschi, applicando i principi dell’ecologia forestale
all’impianto, alla rinnovazione e a interventi razionali
per condizionare la struttura e la composizione specifica
dei popolamenti forestali
Il BOSCO non è solo un insieme di alberi…
…bensì un ecosistema complesso,
caratterizzato dalla presenza di alberi di
alto fusto, ma comprendente anche
arbusti ed erbe, funghi, animali,
microrganismi, ecc.
ALBERO: pianta legnosa perenne alta almeno 2 m,
a fusto eretto ben definito (asse principale prevalente
sulle ramificazioni) e spesso monocormico. Gemme
apicali e non basali come negli arbusti.
Eccezioni:
- palme e felci (non hanno fusto arboreo)
- nocciolo, ceduo (ramificazioni fin dalla base)
- influenza condizioni climatiche (pino mugo)
FUNZIONI DEL BOSCO
• Produzione (legname, biomassa, prodotti del sottobosco, fauna)
• Protezione idro-geologica del territorio
• Regolazione clima e scambi gassosi (vapore acqueo)
• Assorbimento e fissazione CO2
• Paesaggio (attività ricreative, turismo)
• Filtro acustico e assorbimento inquinanti
• Serbatoio biodiversità
La distribuzione delle formazioni vegetali (e quindi delle
foreste) è legate soprattutto al clima, in particolare per
quanto riguarda:
- temperatura
- disponibilità di acqua
Spesso sono più importanti i valori estremi (es.
temperature minime e lunghezza dei periodi privi di
precipitazioni) che non quelli medi
Bacino Mediterraneo
Hot-spot di biodiversità
25.000 specie (13.000 endemismi)
ITALIA: ponte tra Europa centrale e nord-Africa e tra est ed ovest
ITALIA
Superficie forestale
10.467.533 ha
- 34.7% della superficie totale
- 83.7% Foresta
- 16.3% Macchia mediterranea, arbusteti
- Soprattutto in aree montane
- Solo il 17% a quota < 300 m s.l.m.
- Incremento di ~100.000 ha/anno
- Boschi di scarsa qualità
PRINCIPALI TIPI FORESTALI
Estrema variabilità di condizioni ecologiche
(latitudine, quota, suolo, pendenza, temperatura, precipitazioni, fertilità...)
• Querce bianche
• Faggete
• Altri querceti
• Carpineti
• Castagneti
• Leccete
• Altre specie caducifoglie
• Abete rosso
• Altre conifere montane
• Pinete mediterranee
1.084.000 ha
1.035.000 ha
1.010.000 ha
852.000 ha
788.000 ha
620.000 ha
994.000 ha
586.000 ha
838.000 ha
226.000 ha
MINACCE ALLE FORESTE
1. Disboscamento e urbanizzazione
2. Frammmentazione dell’habitat
3. Inquinamento e malattie
4. Cambiamenti climatici
5. Incendi
(media 2002-11: 77.000 ha/anno)
6. Gestione forestale
7. Uso di materiale propagativo
inadatto
8. Introduzione di specie alloctone
9, 10, 11, 12 …..
IL BOSCO IN ITALIA
• le foreste occupano di solito territori montani e collinari
• sulle Alpi prevalgono le fustaie di conifere
• i cedui sono più diffusi nelle aree pre-alpine e nelle regioni del centro-sud
• molto diffusi arbusteti e boschi degradati (soprattutto in Sardegna)
• la regione meno boscata è la Puglia, la più boscata il Trentino Alto Adige
• due terzi dei boschi sono cedui
• due terzi dei boschi sono privati e un terzo pubblico
• la ridotta dimensione degli appezzamenti privati
impedisce di fatto una loro utilizzazione economicamente redditizia
• le conifere costituiscono il 51% delle fustaie in purezza
e un altro 15% miste a latifoglie
• le fustaie pure di latifoglie rappresentano il 34%
• prevalgono specie autoctone
(eccezioni: pioppi ibridi, douglasia, noce nero, pino strobo, ecc.)
• in Italia si consumano 24 milioni di m3 di legno all’anno
e se ne producono solo 9
FLORA E VEGETAZIONE DEL PIEMONTE
FLORA: elenco di specie vegetali presenti in un certo ambiente
VEGETAZONE: comunità di specie che caratterizzano un ambiente
(compresi i rapporti ecologi che si instaurano tra esse e l’ambiente)
FLORA
- in Piemonte descritte 3304 specie vegetali
(circa il 49% di quelle presenti in Italia)
appartenenti a 170 Famiglie
(circa l’87% di quelle presenti in Italia)
- il valore più alto in Italia
- 39 specie endemiche
- 146 specie alloctone (circa il 5% del totale)
In Piemonte 4 settori, definiti su base ecologica:
ALPINO
(molto eterogeneo:
es. val di Susa e Biellese
per le precipitazioni)
PLANIZIALE
RILIEVI COLLINARI
INTERNI
(Colline del Po, Roeri,
Langhe, Monferrato)
APPENNINO LIGURE-PIEMONTESE
Dal punto di vista vegetazionale è più opportuno parlare di
PIANI ALTITUDINALI
- PIANO BASALE di tipo medio-europeo
- PIANO SUBMEDITERRANEO
- PIANO MONTANO
- PIANO SUBALPINO
- PIANO ALPINO
Limiti tra piani funzione di latitudine, distanza dal mare,
substrato, esposizione, ecc.
PIANO BASALE
- Querco-carpineto
- vegetazione originaria
- presenti solo più piccole aree relittuali
(Agliè, La Mandria, Stupinigi, Racconigi, Partecipanza di Trino,
aree lungo i fiumi)
- specie caratterizzanti: farnia e carpino bianco
- specie secondarie: frassino, olmo, pioppo, ciliegio,
tiglio, acero (nocciolo, sambuco, biancospino, prugnolo)
- in zone più elevate rovere, castagno, cerro
- in aree calde orniello
- invasione da parte della robinia
- Baragge e vauda
- terrazze fluvio-glaciali
- terreno acido e poco fertile
- brugo (Calluna vulgaris)
- specie arboree sporadiche
(betulla, pioppo tremulo)
- Prati stabili di pianura
- ambienti di origine artificiale ma seminaturali
- in forte diminuzione rispetto al passato
- Boschi ripari
- salici, pioppi, ontano nero
PIANO SUBMEDITERRANEO
- Querceti di roverella (cerro, orniello, carpino nero, aceri)
- Praterie aride (steppe)
- fino a 1.000 m
- su versanti esposti a sud
- Pinete di pino marittimo
- specie in espansione
- chioma irregolare
- pinoli non commestibili
PIANO MONTANO
- Querceti di rovere (sorbo montano, betulla, pioppo tremolo,
olmo montano)
- Castagneti (spesso insediati artificialmente)
- Boschi misti di forra (frassino, tiglio, acero di monte,
maggiociondolo, ontano bianco, ontano nero, faggio)
- Pinete di pino silvestre
- Faggete
- Boschi di abete bianco
- Peccete (sorbi)
- Rimboschimenti di pino nero
PIANO SUBALPINO
- Boschi a pino uncinato
- Boscaglia a pino mugo
- Lariceti (pino cembro)
- Arbusteti a rododendro e mirtillo
- Alneto arbustivo
- Praterie alpine (ginepro)
PIANO ALPINO
- Praterie di alta quota
- Specie pioniere
- Colonizzazione di detriti
- Elevato adattamento
FARNIA
Quercus robur (Q. pedunculata)
- Portamento maestoso
- Chioma espansa
- Foglie sessili, oblunghe e lobate
(larghezza massima a due terzi della lunghezza)
- Frutti peduncolati (in gruppi da 1 a 3)
- Eliofilia, mesofilia, fino a 600 m s.l.m.
- Cupola ricopre un terzo della ghianda
- In passato la quercia più diffusa in Italia
- Oggi presente in forma sporadica
- Legno molto pregiato
(falegnameria, imbarcazioni, botti)
CAPRINO BIANCO
Carpinus betulus
- Chioma arrotondata
- Crescita lenta, scarsa longevità
- Specie sciafila, mesofila
- Vive in pianura o nei fondovalle
- Tipica la consociazione con la farnia
- Spesso governato a ceduo
- Specie ornamentale, anche in città
- Legno buon combustibile
- Scarso valore in falegnameria per fibre contorte
FRASSINO MAGGIORE
Fraxinus exclesior
- Medie dimensioni
- Crescita rapida ma scarsa longevità
- Fusto eretto, chioma rada e irregolare
- Gemme nere, foglie composte
- Dioicia parziale
- Frutti: samare alate
- Predilige suoli freschi
- Specie pioniera
- Cresce dalla pianura a 1.500 m s.l.m.
- Italia settentrionale
- Componente boschi misti
- Legno resistente ed elastico
(manici per attrezzi, remi, racchette, mazze da hockey)
OLMO CAMPESTRE
Ulmus campestre (U. minor)
- Elevata adattabilità
- Pianura, collina e bassa montagna
- Gravissimi danni a causa della grafiosi
PIOPPI
Genere Populus
- Dioicia
- Rapido accrescimento
- Moltiplicazione vegetativa
- Eliofilia, esigenza di acqua
Populus alba (pioppo bianco)
- Zone ripariali di pianura
- Legname per carta e imballaggi
Populus nigra (pioppo nero)
- Pianura e fondovalle
- Varietà cipressina
- Ibridi commerciali con pioppi americani
- Legno per compensati
CILIEGIO SELVATICO
Prunus avium
- Medie dimensioni, chioma leggera
- Fusto rettilineo, portamento slanciato
- Corteccia rossastra e fessurata orizzontalmente
- Crescita rapida, scarsa longevità
- Specie mesofila, necessita estati calde
- Diffusione sporadica in bosco
- Propagazione vegetativa (polloni radicali)
- Colonizzatrice secondaria
- Pianura, collina, fascia basale montana
- Legno di ottima qualità (mobili, listelli per pavimenti)
- Sensibilità a molte fitopatie
TIGLIO CORDATO
Tilia cordata
- Dimensioni medie
- Tronco eretto e rami incurvati verso il basso
- Chioma ogivale
- Specie mesofila di mezz’ombra
- Esigente per il substrato
- Presenza sporadica in boschi misti
- Raro in pianura e collina
- Diffuso ai piedi delle Alpi e nei fondovalle
- Specie ornamentale
- Legno tenero e di facile lavorazione
- Produzione di miele, impieghi erboristici
ACERI
Genere Acer
- Acero minore (A. monspessulanum)
- Acero campestre (A. campestre)
- Acero riccio (A. platanoides)
- Medie dimensioni
- Foglie con tre (acero minore) o cinque lobi
- Frutti alati riuniti a due a due (samare)
- Specie sporadiche di pianura o collina
- Importanza per il paesaggio agricolo
- Modesta produzione di legno
A. monspessulanum
A. campestre
A. platanoides
FORMA DI FOGLIE E FRUTTI NEL GENERE ACER
Acero campestre
Acero opalo
Acero riccio
Acero di monte
ROVERE
Quercus petraea (Q. sessiliflora)
- Fusto principale evidente
- Foglie picciolate, lobate
con larghezza massima a metà della lunghezza
- Ghiande più piccole della farnia,
sessili, riunite in gruppi da 2 a 5
- Meno xerofila della farnia
- Zone collinari e sub-montane
- Un tempo governata a ceduo
- Sostituita dal castagno
- Legno di ottima qualità (mobili, palchetti)
CASTAGNO
Castanea sativa
- Grandi dimensioni, portamento eretto
- Chioma ampia e espansa
- Molto longevo, monoicia
- Eliofilia, non tollera terreni calcarei
- Importata in Europa ai tempi dei Romani, sebbene autoctona
- Bacino del Mediterraneo
- Castagneti da frutto in abbandono a causa di malattie
- Cedui in fase di abbandono
- Legno soggetto alla cipollatura
- Importanza del frutto nel passato
per l’alimentazione umana
CERRO
Quercus cerris
- Grandi dimensioni
- Portamento slanciato
- Foglie caduche
- Rapido accrescimento
- Mesofilia
- Tolleranza umidità substrato
- Comune nell’Italia centro-meridionale
- In Piemonte in regresso
(Appennini, colline, fascia prealpina)
- Boschi misti con roverella, carpino, castagno
- Legno di difficile lavorazione
- Ghiande appetite dai suini
CRITERI PER IL RICONOSCIMENTO DELLE QUERCE CAUCIFOGLIE
1. FOGLIE
CERRO
Picciolo breve, allungate,
irregolarmente lobato-dentate
ROVERELLA
Picciolate, lobi numerosi
e a volte doppi,
pagina inf. pubescente,
permanenza invernale
ROVERE
Picciolo lungo, cuneate alla base,
massima larghezza a metà lunghezza
FARNIA
Sessili, lobi profondi,
presenza orecchiette,
larghezza massima
verso l’apice
CRITERI PER IL RICONOSCIMENTO DELLE QUERCE CAUCIFOGLIE
2. FRUTTI (ghiande)
ROVERELLA
CERRO
Appuntite,
Cupola con lunghe squame
Piccola, appuntita,
cupola più lunga
ROVERE
FARNIA
Sessili
Peduncolate
CRITERI PER IL RICONOSCIMENTO DELLE QUERCE CAUCIFOGLIE
3. DISTRIBUZIONE
CERRO
ROVERELLA
Pianura, collina,
Appennini, fascia prealpina
Rilievi collinari interni
FARNIA
Bassa pianura
ROVERE
Alta pianura, collina,
fascia basale alpina
ORNIELLO
Fraxinus ornus
- Albero di modeste dimensioni
- Chioma arrotondata
- Crescita lenta
- Eliofilia, termofilia, tolleranza siccità
- Specie pioniera
- Boschi misti
- Italia centrale e meridionale
- In Piemonte Appennini e pianura
- Legno di scarsa qualità
- Produzione di manna
ROBINIA
Robinia pseudoacacia
- Gaggia
- Originaria dell’America
- Introdotta in Europa nel 1.700
- Portamento eretto e chioma irregolare
- Rami spinescenti
- Foglie composte
- Fiori bianchi profumati
a impollinazione entomogama
- Adatta per consolidare terreni franosi
- Oggi infestante
- Propagazione vegetativa
- Legno resistente all’umidità e buon combustibile
BETULLA
Betula alba (B. pendula)
- Fusto eretto, rami esili e penduli
- Corteccia biancastra
- Chioma rada e leggera
- Crescita rapida, scarsa longevità
- Dimensioni medie
- Specie pioniera, eliofila
- Elevata resistenza al freddo
- Diffusa in ambito alpino
- Rari i boschi puri
- Consociata a faggio, conifere
- Legname resistente ed elastico
(sci, mobili, attrezzi)
PIOPPO TREMOLO
- Populus tremula
- Pianura e montagna fino a 1.500 m
- Picciolo fogliare appiattito
- Specie pioniera
- Scarsa attitudine alla propagazione vegetativa
SALICI
Genere Salix
- Salix alba (salice bianco)
- Salix caprea (silicone)
- Salix cinerea (salice cinereo)
- Salix eleagnos (salice ripaiolo)
- Salix purpurea (salice rosso)
Salice bianco
- Piccoli alberi o arbusti
- Chioma leggera
- Rami flessibili
- Dioicia
- Specie eliofile, igrofile, tollerano la sommersione
- Vegetano in pianura lungo i corsi d’acqua
- Legno per costruire zoccoli, ceste
- Elevata importanza ambientale
Salicone
ONTANI
Genere Alnus
Ontano nero
- Alnus glutinosa (ontano nero)
- Alnus cordata (ontano napoletano)
- Alnus incana (ontano bianco)
Ontano nero
- Piccole dimensioni
Ontano napoletano
- Eliofilia
- Tolleranza substrati umidi
- Ontano nero più diffuso in Piemonte
(soprattutto lungo i fiumi in pianura)
- Fiorisce prima dell’emissione delle foglie
- Frutti in spighe che ricordano coni
- Legno resistente all’acqua (Venezia)
- Ontano bianco in ambito prealpino
- Ontano napoletano nell’Appennino meridionale
Ontano bianco
ROVERELLA
Quercus pubescens
- Quercia caducifoglia
- Foglie secche spesso rimangono sugli alberi d’inverno
- Pagina inferiore delle folgie lanuginosa
- Dimensioni medie, chioma espansa
- Eliofilia, termofilia
- Al sud boschi puri
- Legno compatto ma di piccole dimensioni
- Usato per costruzioni navali
- Pianta tartufigena
- In Piemonte Appennini, colline e vallate calde
CARPINO NERO
Ostrya carpinifolia
- Dimensioni modeste
- Portamento eretto
- Chioma rada e allungata
- Da giovane tollera l’ombra
- Colonizzatrice secondaria
- Zone collinari e appenniniche
- Legno buon combustibile
- Produzione di carbone
- Specie tartufigena
SORBI
Sorbus aucuparia
- Sorbo degli uccellatori
- Piccolo albero o arbusto
- Frutti rossi permanenti
- Specie pioniera
- Esige elevata umidità atmosferica
- Vegeta tra 500 e 2.200 m s.l.m.
Sorbus aria
- Sorbo montano
- Piccolo albero o arbusto
- Crescita lenta
- Specie eliofila, termofila
- Predilige suoli calcarei
- Raro in Piemonte
OLMO MONTANO
Ulmus glabra
- Dimensioni medie
- Non si propaga vegetativamente
- Maggior resistenza alla grafiosi
- Specie mesofila
- Vuole elevata umidità atnosferica
- Arco alpino, sporadico altrove
- Legno molto resistente all’acqua
ACERO DI MONTE
Acer pseudoplatanus
- Corteccia grigia
- Disamara ad ali poco divergenti
- Specie mesofila, sciafila
- Richiede elevata umidità atmosferica
- Vegeta tra 200 e 1.700 m
- Specie invasiva di terreni abbandonati
- Legno pregiato (strumenti musicali)
MAGGIOCIONDOLO
Laburnum alpinum
Laburnum anagyroides
- Piccolo albero o arbusto
- Fioritura precoce
- Specie mesofile
- Prediligono suoli freschi
- Specie ornamentali
- Piante tossiche per l’uomo
- L. anagyroides da 300 a 1.000 m
- L. alpinum da 1.000 a 1.600 m
PINO SILVESTRE
Pinus sylvestris
- Grandi dimensioni, longevità
- Chioma leggera e rada, color verde cenere
- Corteccia grigio-bruna in basso
e aranciata in alto, che si sfalda
- Aghi contorti riuniti a gruppi di due
- Coni che maturano in 2 anni
- Specie eliofila, pioniera
- Ama il caldo ma resiste al freddo
- Tipica di valli continentali
- Adattabile a ogni tipo di suolo
- Vegeta da 300 a 1.800 m s.l.m.
- In Piemonte diffusa su Alpi, colline, pianura
FAGGIO
Fagus sylvatica
- Portamento imponente
- Tronco diritto, chioma fitta ovoidale
- Corteccia liscia e grigia
- Monoicia
- Frutti: faggiole contenenti fino a 4 semi
- Specie mesofila, sciafila, esigente per umidità
- Vegeta da 300 fino a 1.500 m s.l.m.
- Governo a fustaia o ceduo
- Legno duro e pesante, adatto per molte lavorazioni
- Ottimo combustibile (carbone)
- In Piemonte fascia media delle vallate alpine
- Riserva di Palanfrè
- Sporadico sulle colline e sull’Appennino
ABETE BIANCO
Abies alba
- Grandi dimensioni, crescita lenta
- Portamento piramidale
- Apice a “nido di cicogna”
- Foglie singole con venature argentate
disposte “a pettine”
- Corteccia chiara
- Coni eretti che squamano a maturità
- Specie sciafila, mesofila
- Richiede elevata umidità atmosferica
e teme la siccità estiva
- Più frequente sui versanti nord
- Vegeta da 1.000 a 1.600 m, in boschi misti con faggio e/o abete rosso
- Presente sulle Alpi e sugli Appennini
ABETE ROSSO
Picea abies (P. excelsa)
- Peccio
- Conifera più importante
- Radici superficiali
- Portamento piramidale, cima appuntita
- Più affusolato se il bosco è denso
- Corteccia grigio-rossastra
- Chioma verde scuro
- Aghi inseriti singolarmente e a spirale sui rami
- Coni penduli che cadono interi
- Specie sciafila, ama climi continentali
- Poco diffusa in Piemonte (v. Susa, Ossola)
- Legno di facile lavorazione
- Abete della val Fiemme per strumenti musicali
PINO NERO
Pinus nigra
- ssp austriaca in Italia nord-est
- ssp Villetta Barrea in Appennino
- ssp. laricio nel meridione
- Crescita rapida
- Portamento eretto
- Chioma piramidale arrotondata
- Coni sessili riuniti in gruppi di 2-3
- Rimboschita sulle Alpi nord-occidentali
- Suscettibilità processionaria
- Facilmente incendiabile
PINO UNCINATO
Pinus uncinata (P. montana arborea)
- Albero di medie dimensioni
- Fusto eretto, chioma conica
- Radici robuste
- Specie rustica e pioniera
- Resistenza freddo, siccità
- Distribuzione discontinua
- Legno di scarso valore tecnologico
PINO MUGO
Pinus mugo (P. montana prostrata)
- Arbusto sempreverde
- Classificazione incerta e discussa
- Presenza forme intermedie
- Specie eliofila, rustica e pioniera
- Tollera i freddi invernali
- Resiste alla siccità estiva
- Predilige suoli calcarei
- Importanza nella stabilizzazione dei versanti
- Tipica di Alpi orientali
- In Piemonte v. Susa e v. Pesio
LARICE
Larix decidua
- Presente solo sulle Alpi
- Portamento slanciato, chioma rada e piramidale
- Foglie a gruppetti e caduche
- Radici robuste e profonde
- Molto resistente al freddo
- Teme però le gelate tardive
- Eliofilia, ama climi asciutti
- Forma boschi radi
- Emarginata da specie sciafile
- Specie pioniera
- Consente il pascolo
- Legno pregiato, resistente all’acqua
PINO CEMBRO
Pinus cembra
- Cirmolo
- Accrescimento lento, elevata longevità
- Chioma ovoidale, slanciata
- Inserzione rami vicino al suolo
- Radici robuste e profonde
- Foglie riunite a gruppi di 5
- Coni grandi, violacei a immaturità
- Semi grandi, privi di ali, commestibili
- Diffusione zoocora (nocciolaia)
- Evita stazioni troppo umide
- Resistenza freddo
- Legno adatto per intaglio
ONTANO VERDE
Alnus viridis
- Arbusto
- Frutti simili a pigne
- Specie mesofila, eliofila
- Ama l’umidità
- Predilige esposizioni verso nord
- Vegeta da 1.000 a 2.200 m s.l.m.
- Adatta per sistemazioni del terreno
- Inefficace per arrestare valanghe
- Nelle zone umide forma arbusteti puri molto fitti
- In forte espansione su pascoli abbandonati
GINEPRO COMUNE (Juniperus communis)
GINEPRO NANO (Juniperus nana)
- BASSE TEMPERATURE MEDIE
- Protezione esercitata dalla neve
- Riposo vegetativo
- Forma strisciante
- FORTI ESCURSIONI TERMICHE GIORNALIERE
- Formazione di cuscinetti
- Struttura compatta con soltanto fiori sporgenti
- Pelosità
- BREVITÀ DEL PERIODO VEGETATIVO
(ogni 100 m di quota la stagione si riduce di 7 giorni
nelle esposizioni a nord e di 6 in quelle a sud)
E PROLUNGATO INNEVAMENTO DEL TERRENO
- Poliannualità
- Fioritura precoce
- Propagazione vegetativa (viviparia)
- VENTI MOLTO FORTI
(azione di estirpazione, smeriglio, aumento della traspirazione)
- Taglia ridotta
- RADIAZIONE SOLARE PIÙ INTENSA
(soprattutto in riferimento agli UV: in inverno 3-4 volte
maggiori rispetto alla pianura)
- Taglia bassa
- Pelosità riflettente
- PIOVOSITÀ ABBONDANTE
(tranne che nelle oasi xerotermiche)
ma scarsa disponibilità idrica (terreni grossolani e incoerenti,
forte vento, secchezza dell’atmosfera)
- Sviluppo apparato radicale
- Strutture per l’immagazzinamento dell’acqua
- SCARSITÀ DI INSETTI PRONUBI
- Autogamia
- Vistosità dei fiori
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