MIF TREND VENDITE A VALORE MARKET INDEX FOOD Dati relativi all’intero comparto food confezionato Mese di Aprile 2013 Vs Aprile 2014 TREND VENDITE A VOLUME PRESSIONE PROMOZIONALE TREND% VENDITE IN VALORE DELLE PL +14,61% +10,76% 30,05% +1,29% in collaborazione con *trend a prezzi costanti * PL = Private Label Buone notizie per il Largo consumo confezionato nel mese di aprile, secondo i dati Iri. Come previsto, si sono fatti sentire, in positivo, gli effetti della Pasqua. Il trend delle vendite a valore fa registrare, finalmente, un incremento del 14,61%. Segno più anche per le vendite a volume, che crescono del 10,76% rispetto allo stesso mese del 2013. In aumento anche la pressione promozionale, che si porta al 30,05%. Torna in positivo, dopo i dati di marzo, anche il trend delle vendite a valore della marca commerciale (1,29%). Editore: Edizioni Turbo Srl - Palazzo di Vetro Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) - Tel. +39 0362 600463/4/5/9 Fax. +39.0362.600616 - e-mail: [email protected] - Periodico mensile -Registrazione al Tribunale di Milano n. 27 del 10 gennaio 2008 - Poste Italiane SpA Spedizione Abbonamento Postale D.L. 353/2003 - Conv. in L. 46/2004 Art. 1 Comma 1 - LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa. REPORTAGE Da pagina 9 a pagina 22 Cibus: tra la via Emilia e il West Successo per la manifestazione in scena a Parma, dal 5 all’8 maggio. La voce delle aziende, i consorzi, i buyer esteri, gli awards di Salumi&Consumi e l’evento Lekkerland. ANNO 7 - NUMERO 6 - GIUGNO 2014 DIRETTORE RESPONSABILE: ANGELO FRIGERIO PRIMO PIANO A pagina 8 SPECIALE NATALE GUIDA BUYER - SPECIALE REGIONALE Vince la tradizione La tipicità è al Centro Il prodotto tipico è sempre protagonista delle proposte per le festività. Con una ricerca di pack innovativi e impattanti. E un timido sguardo alle potenzialità dell’e-commerce. Viaggio nelle specialità delle regioni centrali italiane. Tra prosciutti di nicchia e celebri salumi.Volumi contenuti e tanta qualità. Con ottime possibilità di crescita. In Italia e all’estero. Da pagina 27 a pagina 29 Da pagina 35 a pagina 39 IN ALLEGATO Pugliese a gambe tese Duro attacco del direttore generale di Conad. Nel mirino la filiera agroalimentare e i prodotti a denominazione. Salumi & Tecnologie COVER STORY L’importanza di credere nel territorio Tradizione e passione. Sono questi i punti di forza del salumificio Mottolini. Ne parliamo con Emilio Mottolini, responsabile commerciale dell’azienda. A pagina 6 Giugno 2014 POLE POSITION Angelo Frigerio Chi ha paura dei prodotti italiani? Direttore Responsabile ANGELO FRIGERIO Direttore editoriale RICCARDO COLLETTI Editore: Edizioni Turbo Srl Palazzo di Vetro Corso della Resistenza, 23 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362 600463/4/5/9 Fax. +39 0362 600616 e-mail: [email protected] Periodico mensile Registrazione al Tribunale di Milano n. 27 del 10 gennaio 2008. Poste Italiane SPA Spedizione abbonamento postale D.L. 353/2003 - Conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 - LO/MI Stampa: Ingraph - Seregno (MB) Periodico mensile Anno 7 - numero 6 - giugno 2014 Stampa: Ingraph - Seregno (MB) Una copia 1,00 euro - Poste Italiane SpA L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati personali in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Edizioni Turbo S.r.l. Responsabile dati: Riccardo Colletti 2 Questo numero è stato chiuso in redazione il 9 giugno 2014 Era ora. Finalmente i media nazionali si accorgono che l’alimentare italiano è sotto scacco. Un lungo articolo in prima pagina su Il Sole24 ore (17 maggio), un servizio di Gioacchino Bonsignore sul Tg5 (18 maggio), altri servizi sulle reti Rai, sempre in maggio. Si parla di attacchi striscianti nel mercato americano e molto diretti in alcuni mercati europei (i semafori rossi sui prodotti made in Italy in Gran Bretagna). Ma attenzione! Il pericolo maggiore arriva direttamente dall’Organizzazione mondiale della sanità, che sta studiando una serie di restrizioni che colpiranno il comparto. La data fatidica è il 10 luglio. La sede è New York. dove si riuniranno questi soloni della sanità per decidere in merito al tema: “Malattie non trasmissibili”. Già, New York, ovvero il regno del fast food. Dei panini di plastica, delle patatine-non patate, della pizza “cartonata”, della pasta per incollare i manifesti. Tanto per essere ancora più chiaro: ma come, gli inventori del cibo spazzatura vengono a insegnare a noi? A chi ha inventato la dieta mediterranea, premiata dall’Unesco come Patrimonio mondiale dell’umanità? Ma per favore. Non facciamo ridere. È ovvio che dietro questi attacchi si nasconde la paura che l’Italian food conquisti definitivamente i mercati di tutto il mondo. D’altra parte, quando si parla di contraffazione alimentare, qual è l’esempio principe? Uno solo: l’italian sounding. Ovvero la copiatura spregiudicata di prodotti quali il parmigiano reggiano, la mortadella, il prosciutto di Parma e altro ancora. In molti di fronte a questo fenomeno si strappano i capelli. Quante volte abbiamo visto sul programma televisivo Striscia la notizia il manager di Coldiretti di turno che portava lo Staffelli di turno negli Usa per fargli vedere il parmesanito, il San Daniele Jam, il salame di San Francisco: tutti rigorosamente con la bandierina italiana sulla confezione? Va bene, giusto denunciare, ma non ci si può limitare a quello. La vera battaglia la si conduce con la cultura. Chi ha provato il vero prodotto italiano si accorge subito della differenza. Per questo ben vengano le degustazioni e i corsi di educazione alimentare organizzati da consorzi e associazioni. È la qualità che fa la differenza, non certo lo show televisivo del solito coldirettiano. Vale la pena aggiungere poi che si parla, per l’appunto, di italian sounding. Non ho mai sentito parlare di french sounding e neppure di german, men che meno di Uk. D’altra parte una nazione che ha come piatto tipico il fish and chips dove vuoi che vada? Al massimo può inventarsi il semaforo. Ovvero la più grande minchiata mai studiata per catalogare un prodotto. Adesso poi ci si mettono anche i russi. Pare infatti che nel regno del colonnello Putin vogliano introdurre dei dazi ancora più pesanti per le importazioni di cibo italiano. Proprio loro… Permettetemi allora un aneddoto. Un amico aveva un ristorante messicano ben avviato in Brianza. Ma, dopo dieci anni di fruttuosa attività, voleva cambiare. Era indeciso su quale tipo di cucina introdurre. Fece tutto di nascosto e solo il giorno dell’inaugurazione scoprimmo che aveva aperto un ristorante russo. Russo? Alla domanda: ma cosa mangiano i russi? l’amico rispose: zuppe, barbabietole, intingoli vari. Per farla breve: a distanza di pochi mesi la cucina si trasformò in “russo-brianzola”. Dopo un anno il ristorante chiuse… Ritornando a bomba, il problema è eminentemente politico. Stiamo negoziando il TTIP (Transatlantic Trade and Investment partnership), ovvero quell’accordo in grado di regolare il libero scambio di merci transatlantico. E qui l’agroalimentare per noi gioca la parte del leone. Per questo occorre attaccare il made in Italy. E cosa stanno usando? I media, naturalmente. E allora ecco la campagna stampa contro il nostro olio d’oliva, le stroncature sul pinot grigio, oppure gli articoli che ironizzano sul blocco alla frontiera Usa dei nostri salumi. E qui permettetemi un’altra piccola digressione. Hanno bloccato interi carichi di prosciutti crudi con percentuali di listeria risibili. Prodotti che da secoli vengono mangiati, in Italia e nel mondo, senza alcun problema. Il tutto perché la percentuale di listeria, secondo le rigidissime norme Usa, dev’essere zero. Che dire di più? Da gente che mangia la plastica mattina, mezzogiorno e sera non ci si può aspettare altro. Ma l’onda lunga del buon mangiare e del buon bere arriverà pure lì. E allora ne vedremo delle belle. Alla faccia di Burger King e McDonald’s. [email protected] NEWS Giugno 2014 Lisa Ferrarini nominata vicepresidente di Confindustria Il presidente di Assica, Lisa Ferrarini, è stata nominata vice presidente di Confindustria, per il biennio 20142016. Già presidente del Comitato tecnico per il made in Italy e la contraffazione della Confederazione degli industriali, Lisa Ferrarini ha ottenuto anche la delega per l’Europa. Entra dunque a far parte della squadra scelta dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, per il prossimo biennio. Presentata la domanda per l’Igp alla finocchiona È stata pubblicata sulla gazzetta ufficiale dell’Unione europea, la domanda di registrazione dell’Igp per la finocchiona. Il territorio di produzione di questo tipico salume toscano comprende tutto il territorio della regione, escluse le isole. Dopo la presentazione della domanda, la procedura comunitaria prevede tre mesi di tempo, in cui gli stati membri possono presentare delle opposizioni alla richiesta della denominazione d’origine. Passato questo termine potrà essere ufficialmente inserita tra i prodotti a indicazione d’origine protetta. Il Gruppo 3A (Master Simply) chiude il 2013 con una crescita del 25% “L’impegno e la passione espressa dalla nostra struttura, uniti alla grande capacità imprenditoriale dei nostri associati, ci ha consentito di chiudere in positivo anche il nostro 39° bilancio, superando i 189 milioni di euro di fatturato, con un incremento del 25% rispetto all’anno precedente”. Così Santo Cannella, direttore generale del Gruppo 3A, storico master franchisee Simply, commenta i dati relativi al bilancio 2013, presentati il 25 maggio. La 3A di Asti, che conta attualmente una rete di 188 supermercati a insegna Simply in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, ha festeggiato anche i 40 anni dalla fondazione. I dati esposti nel corso dell’incontro, inoltre, hanno evidenziato un risultato operativo di 1.687.000 di euro e un utile di 853.446 euro. Cresce, inoltre, l’adesione alla 3A con più di 20 punti di vendita aperti nel 2013. Il trend positivo continua anche nel 2014, con 12 aperture nel solo primo quadrimestre dell’anno. Contrazione per l’export di carne suina dall’Ue Secondo i dati dell’Organizzazione comune per il mercato agricolo dell’Ue, l’export comunitario di carni suine ha subito un calo del 9,1% nei primi tre mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2013. Pesa su questi risultati il blocco dell’export in Russia. Cina, Hong Kong e Giappone sono le destinazioni principali per l’export di carne suina europea, con un’incidenza rispettivamente del 26%, 14,4% e 10,5%. La Russia prepara un piano per limitare l’import di carne e latte 4 Secondo quanto riportato dal sito globalmeatnews.com, nel corso dell’International economic forum, in scena dal 22 al 24 maggio scorso a San Pietroburgo, il presidente della Federazione russa, Vladimir Putin, avrebbe comunicato un piano governativo per incrementare la produzione interna e limitare l’import di alcune tipologie di prodotto. Tra i settori coinvolti dovrebbero rientrare anche quelli della carne e del latte. Putin avrebbe sottolineato che il progetto terrà conto della legislazione del Wto, di cui la Russia fa parte, e non si baserà su restrizioni o barriere all’ingresso. Verosimilmente si tratterà di un piano di aiuti statali volti a supportare le imprese nazionali in alcuni comparti di primario interesse. LETTERE AL DIRETTORE [email protected] Buongiorno, sono un produttore di Biroldo della Garfagnana e vorrei fare una precisazione a quanto da voi pubblicato nel Numero 4 di Salumi & Consumi. Il Biroldo viene prodotto usando la testa del maiale, una piccola percentuale di cotenna. Dopo aver fatto bollire la carne per circa due ore si taglia a coltello (non si trita), si condisce con sale e spezie, si aggiunge il sangue e si insacca generalmente nella vescica del maiale. Dopo tre ore di ulteriore cottura viene tolto dalla caldaia e messo in un abbattitore di temperatura, una volta raffreddato è pronto per essere consumato. Federica Bertolini Monte Argegna Salumi Salumi tipici Garfagnini Centrale Italiana verso lo scioglimento Centrale Italiana, la centrale di acquisto che riunisce Coop, Despar, Gartico (il Gigante), Discoverde e Sigma, cesserà l’attività con la fine dell’anno. È quanto si evince dal documento che descrive gli impegni presi da Centrale Italiana riguardo al provvedimento dell’Antitrust del 4 dicembre 2013. L’azione dell’Agcm era stata avviata per verificare se l’accordo che regola il funzionamento della Centrale potesse portare a una restrizione della libera concorrenza. Tra gli impegni strutturali proposti dalla centrale d’acquisto c’è lo scioglimento della società stessa “a nome dei propri consorziati, Centrale Italiana si impegna a deliberare, successivamente all’accettazione dei presenti impegni da parte dell’Autorità, lo scioglimento della società entro il 31 dicembre 2014, e a non svolgere alcuna attività di negoziazione nell’interesse di alcuna parte relativamente alla tornata contrattuale 2015”, si legge nel documento. Per quanto riguarda il mandato per la negoziazione delle condizioni commerciali per la fornitura di prodotti alimentari in essere, “Centrale Italiana si impegna a risolvere consensualmente gli stessi al più tardi entro il 30 giugno 2014, residuando l’impegno di Centrale Italiana a portare a completamento la tornata contrattuale 2014”. Campo libero: nel decreto una consultazione pubblica sull’origine della materia prima È stata diffusa nei giorni scorsi la bozza del decreto legge, Agricoltura e ambiente, meglio noto come “Campo libero”. Numerose le misure previste dal provvedimento per lo sviluppo del sistema agroalimentare, anche se l’articolo 7, Interventi per il sostegno del made in Italy, pone qualche perplessità. Al Comma 7b si parla infatti di una possibile consultazione pubblica tra i consumatori, attraverso il sito istituzionale del Mipaaf, “per valutare in quale misura, nelle informazioni relative ai prodotti alimentari, venga percepita come significativa l’indicazione relativa al luogo di origine o di provenienza dei prodotti alimentari e della materia prima agricola utilizzata nella preparazione o nella produzione degli stessi e quando l’omissione delle medesime indicazioni sia ritenuta ingannevole”. Non solo, si parla anche di uno studio diretto a individuare “i legami tra talune qualità dei prodotti alimentari e la loro origine o provenienza”. I risultati della ricerca dovrebbero essere, secondo quanto si legge nel decreto, resi pubblici e trasmessi alla Commissione europea. Inchiesta Carige: i vertici della banca avrebbero ostacolato l’apertura di Esselunga Secondo quanto riportato da La Repubblica Genova, nell’ambito delle intercettazioni per l’inchiesta che ha portato all’arresto i vertici Carige, sarebbero emerse responsabilità degli indagati nell’ostacolare l’attività di Esselunga a Genova. “Esselunga non apre, l’artefice del rinvio è Berneschi… la sinistra, c’avevamo dipendenti dentro 28 persone, figli, fratelli, padri, amanti di magistrati liguri” (Giuseppe Filetto, Marco Preve, La Repubblica), avrebbe affermato nel corso di una conversazione Ferdinando Menconi, ex amministratore delegato di Carige Vita Nuova, il comparto assicurativo della banca genovese. Il riferimento è naturalmente a Giovanni Berneschi, ex presidente di Carige. Se confermato, sarebbe l’ennesimo caso di un’ingerenza indebita nelle attività dell’insegna di Caprotti. Per altro Esselunga continua a riscontrare difficoltà nell’apertura di un punto vendita nel capoluogo ligure. Lo scorso 14 maggio, il Consiglio comunale ha bocciato una mozione che invitava la giunta a consentire l’insediamento di un punto vendita dell’insegna. Crpa: con nuova classificazione, il 20% delle cosce non idoneo per la Dop Secondo uno studio del Crpa (Centro ricerche produzioni animali), l’applicazione delle nuove equazioni di stima, emanate da Bruxelles, lo scorso gennaio, per la classificazione delle carcasse, provocherebbe l’uscita dal circuito delle Dop del 20% delle cosce, attualmente utilizzate. L’indagine, svolta su un campione di 21.500 maiali, ha infatti rilevato che 1/5 delle cosce non rientrano nelle classi centrali U, R, O in cui devono confluire quelle destinate alle produzioni Dop, bensì nella E, a causa dell’alta percentuale di carne magra. A quanto risulta a Salumi&Consumi i Consorzi di tutela hanno già provveduto a modifiche dei Disciplinari per armonizzare il nuovo sistema di classificazione, quindi il rischio di mancanza di materia prima dovrebbe essere scongiurato. Prosciutto di Parma: al via la nuova campagna promozionale Ha preso il via nelle scorse settimane la nuova campagna promozionale del prosciutto di Parma dal titolo, QualyTherapy, ideata dall’agenzia Cayenne. L’iniziativa si basa su una web-application. Qualy Therapy è in grado di analizzare l’attività sui social network Facebook, Twitter e Instagram, degli utenti, stilando una diagnosi e suggerendo un rimedio per disintossicarsi dall’utilizzo di strumenti digitali. La campagna è accompagnata da iniziative promozionali in store più tradizionali: nel dettaglio tradizionale, per 150 grammi di prosciutto di Parma acquistato, verranno offerti altri 50 grammi di prodotto. Nella grande distribuzione, la promozione riguarda il prodotto in vaschetta, con uno sconto del 20%. Anas: in calo i suini del circuito Dop L’elaborazione di Anas, sulla base di dati Ipq/Ineq, mostrano un calo della consistenza suinicola del circuito Dop nel 2013. Il numero dei suini certificati è calato del 2,8%, pari a 8.071.726 capi. Contrazione nelle principali regioni suinicole: Lombardia (-3%), Emilia Romagna (-2,6%) e Veneto (-3,1%). Brusco calo in Friuli Venezia Giulia (-23,5%), mentre tiene il Piemonte (+0,3%). Per quanto riguarda le scrofe attive, la flessione del numero di capi si attesta a -4,7%, rispetto al 2012, pari a poco meno di 500mila esemplari. Forte contrazione anche per il numero di allevamenti con scrofe, che passano dai 1.223 del 2012 ai 1.154 dell’anno scorso. Il numero di allevamenti con ingrasso e a ciclo chiuso certificati si attesta a 3.914, in calo dell’1,7% rispetto al 2012. COVER STORY Giugno 2014 L’importanza di credere nel territorio Tradizione e passione. Sono questi i punti di forza del salumificio Mottolini. Ne parliamo con Emilio Mottolini, responsabile commerciale dell’azienda. Anche se la storia del Salumificio Mottolini è relativamente recente, la cura per il prodotto e la sua realizzazione si ispirano alla tradizione. L’azienda, infatti, è strettamente legata al territorio valtellinese e una convinta promotrice delle eccellenze locali. “La passione e l’amore per la nostra terra sono sempre stati il nostro motore”, racconta il responsabile commerciale, Emilio Mottolini. “A dare il via alla nostra attività è stato mio fratello Michele che, dopo aver lavorato per alcune realtà valtellinesi e aver maturato esperienza nel settore, nel 1986 ha aperto il primo laboratorio artigianale sotto casa, a Poggiridenti, in Valtellina ovviamente. Qui, insieme a sua moglie Enrica, ha iniziato a produrre la tradizionale bresaola valtellinese. Io sono entrato in azienda dopo circa un anno, quando sono tornato dal servizio militare e ho iniziato a collaborare con loro. Inizialmente aiutavo nelle diverse mansioni di produzione, poi ho iniziato a occuparmi anche degli aspetti commerciali”. 6 Una produzione prevalentemente dedicata alla bresaola, quindi? Per i primi tre-quattro anni ci siamo occupati esclusivamente della produzione di bresaola, che ai tempi veniva prodotta utilizzando carne congelata. Ma la nostra volontà è sempre stata quella di differenziarci, creare prodotti nuovi, di qualità, che potessero rendere interessante la nostra offerta. Per questo motivo abbiamo studiato una novità e alla fine degli anni Ottanta siamo stati tra i primi a realizzare una bresaola utilizzando carne fresca selezionata, che è poi la nostra attuale bresaola extra punta d’anca. Una referenza che ha segnato la vostra svolta? Questo prodotto che ci ha permesso di emergere tra i produttori e farci conoscere. Poco dopo abbiamo avviato anche la produzione del prosciutto crudo fiocco della Valtellina. Com’è possibile innovare ancora un prodotto tradizionale come la bresaola? Selezionando la materia prima: cinque anni fa abbiamo proposto una bresaola di fassona, con carne italiana di razza piemontese. Un prodotto che registra molto successo, grazie a una lunga e attenta ricerca di partner affidabili, con i quali instaurare un rapporto di fiducia reciproca. In questa collaborazione con gli allevamenti piemontesi, infatti, abbiamo subito richiesto continuità e, soprattutto, la garanzia di materie prime di qualità. Emilio Mottolini Come si completa la gamma? Oggi la nostra gamma di prodotti, oltre ai già citati bresaola di fassona, bresaola extra punta d’anca e prosciutto crudo fiocco della Valtellina, comprende la bresaola punta d’anca, la bresaola Gran Gusto, la bresaola equina, lo speck della Valtellina e due prodotti Igp, ossia la bresaola della Valtellina Igp e la bresaola della Valtellina Igp punta d’anca. Due delle nostre bresaole, inoltre, hanno ottenuto da poco la certificazione Halal. Quali prodotti incontrano maggiormente i gusti dei consumatori? Il prodotto più venduto in Italia nel 2013 è stata la bresaola Gran Gusto, un prodotto di alta qualità, nato tre anni fa per la ristorazione, ma che sta avendo un notevole successo in tutti i canali, anche grazie all’ottimo rapporto qualità prezzo. Un altro dei prodotti di maggior successo è la bresaola di fassona. All’estero, invece, il prodotto più venduto è la punta d’anca della Valtellina Igp, estremamente versatile e quindi più indicata a raggiungere al contempo la distribuzione e l’Horeca. Torniamo al piccolo laboratorio sotto casa... Il lancio sul mercato della bresaola di carne fresca selezionata è stato sicuramente una delle leve che ci ha permesso di crescere e costruire, nei primi anni Novanta, il nuovo stabilimento. Un edificio che negli anni abbiamo potuto ampliare ulteriormente, fino a raggiungere l’attuale superficie di 6mila mq, in cui lavorano più di 20 addetti. E poiché siamo convinti che, per la nostra attività, l’ambiente rappresenti una preziosa risorsa, quattro anni fa abbiamo dotato lo stabilimento di pannelli solari, mentre da un anno abbiamo installato un impianto di cogenerazione, che nel 2014 intendiamo raddoppiare nell’ottica dell’ottimizzazione e del risparmio energetico. Per quanto riguarda poi la produzione abbiamo ottenuto le certificazioni Iso 9001, Ifs e Bio. Quale è stato l’andamento nel 2013? Non possiamo non essere contenti di come stanno andando le cose. Nel 2013 la nostra azienda ha registrato un incremento di fatturato. E l’andamento di questa prima metà di anno si mantiene indicativamente stabile, con nostra grande soddisfazione. Abbiamo comunque intenzione di crescere all’estero, un mercato che rappresenta il 10% del nostro fatturato grazie soprattutto ai rapporti con i paesi dell’Unione europea, Francia in testa. Come pensate di raggiungere questo obiettivo? Dobbiamo farci conoscere e per questo riteniamo importante essere presenti alle maggiori fiere di settore. A fine 2013 abbiamo esposto ad Anuga e il 2014 è iniziato con la presenza a Cibus e al Gulfood di Dubai. I prossimi appuntamenti devono ancora essere definiti, ma sicuramente parteciperemo a Tutto Food e stiamo anche valutando una presenza a Expo 2015. Inoltre, da tre anni facciamo parte di una rete di imprese che propongono e promuovono le eccellenze valtellinesi. Un gruppo che ci è di grande aiuto perché rappresenta uno stimolo al confronto, alla condivisione di conoscenze e di esperienze e, oltretutto, rappresenta una vetrina importante che ci consente di essere presenti, in collettiva, anche alle più importanti fiere internazionali. Altre iniziative legate alla comunicazione? Nel 2013 abbiamo lanciato il nuovo sito, ottimizzato per la visualizzazione anche da tablet e smartphone. E l’abbiamo arricchito con alcune ricette, realizzate dai migliori chef valtellinesi, con l’utilizzo delle nostre bresaole. Per noi rappresenta un ottimo strumento per far conoscere l’azienda e l’offerta. Inoltre abbiamo rafforzato la presenza sui social network. Ma ciò a cui teniamo maggiormente è il territorio. Per noi la Valtellina è un luogo unico, in cui ogni angolo rappresenta una risorsa. Per questo sponsorizziamo gli eventi che sostengono la Valtellina in tutti i suoi aspetti e siamo promotori della bresaola Valtellina Igp, nella quale crediamo fermamente. Angelo Frigerio PRIMO PIANO Giugno 2014 Pugliese a gambe tese Duro attacco del direttore generale di Conad. Nel mirino la filiera agroalimentare e i prodotti a denominazione. “Prima di pensare a cosa devono fare gli altri, è sempre meglio pensare a ciò che dobbiamo fare noi”. Francesco Pugliese, direttore generale di Conad, comincia così il suo intervento al Dairy Forum di Clal il 30 maggio a Bardolino (Vr). Ma non si tratta di mera filosofia, bensì di una risposta diretta alle accuse, nemmeno tanto velate, rivolte anche in questa sede alla Gd italiana. Rea, secondo alcuni, di non favorire l’esportazione di prodotti italiani a causa dell’assenza di punti vendita delle insegne nazionali all’estero. “Se il canale elettivo per i vostri formaggi è la Gd, è difficile pensare di venderli esportando sui mercati esteri le forme intere. Questo provincialismo del mondo di Dop e Igp, che impongono ad esempio l’affettamento dei salumi o la porzionatura dei formaggi nella zona di produzione, limita le esportazioni. Il prodotto deve arrivare confezionato nei punti vendita, senza passare per queste regole incredibili che limitano il confezionamento, il grattugiamento e l’affettamento”. E’ solo il preambolo di un intervento che scuote la sala dell’Hotel Caesius, nonostante si tratti dell’ultimo ospite invitato a parlare e il Dairy Forum sia cominciato la mattina di buon’ora. Non risparmia critiche, Francesco Pugliese, che tocca tutti i temi più caldi del dibattito. A cominciare dall’export. 8 La situazione italiana E’ evidente che ad aggravare il quadro vi sia la situazione italiana nel suo complesso. “Scontiamo una realtà paese molto particolare, dove il costo dei trasporti è del 32% più alto di quello spagnolo, del 20% più caro di quello francese e del 18% di quello tedesco. Il costo dell’energia elettrica, per le imprese agricole, è superiore del 70% alla media europea. Insomma, siamo assolutamente non competitivi. E come paese stiamo semplicemente vendendo una speranza. E’ il nostro prodotto più venduto nel mondo. Nel caso dei formaggi, la speranza è quella di affidarsi ai marchi Dop e Igp. Il problema della speranza, però, è che ha una particolarità: serve per vendere un sogno. E il sogno è tale nel momento in cui si realizza. Se non si realizza, questa speranza produce incubi”. Una situazione che mostra già i suoi effetti nei rapporti tra gli operatori di settore. “Queste illusioni, spesso, fanno litigare tra loro gli attori di una filiera, come quella agroalimentare, che produce solo il 3% di utile”. Non manca un affondo all’industria di trasformazione, rispetto a questo tema, viste le accuse alla Grande distribuzione, considerata da alcuni l’unica a registrare utili, Dop e Igp nel lattiero caseario “I Consorzi, anche nel lattiero caseario, sono diventati più simili a organi politici che non di promozione. Anzi, la promozione non la fanno nemmeno come dovrebbero. La domanda è semplice: il ruolo dei Consorzi è quello di favorire le vendite dei prodotti degli associati, in giro per l’Italia e per il mondo, o di renderle più complicate? Se un’impresa che produce grana e parmigiano volesse realizzare un impianto di formaggio grattugiato o porzionato di queste due Dop insieme non può, perché questi formaggi vanno grattugiati nelle rispettive zone d’origine. E’ ridicolo. Pensiamo di rispondere con questa logica di campanile alla concorrenza dei giganti del mercato? E cose ancora peggiori accadono nel mondo dei salumi”. Una situazione che finisce per complicare proprio il quadro delle esportazioni. “Voi pensate che per arrivare nelle grandi catene, in Europa o nel mondo, si possa continuare a privilegiare una produzione di campanile, che niente ha a che fare con l’efficienza, rispetto alla vendita dei prodotti?” “ Scontiamo una realtà paese molto particolare, dove il costo dei trasporti è del 32% più alto di quello spagnolo, del 20% più caro di quello francese e del 18% di quello tedesco. Il costo dell’energia elettrica, per le imprese agricole, è superiore del 70% alla media europea. Insomma, siamo assolutamente non competitivi. La domanda è semplice: il ruolo dei Consorzi è quello di favorire le vendite dei prodotti degli associati, in giro per l’Italia e per il mondo, o di renderle più complicate? Chi dice oggi che la pasta migliore è realizzata con il grano italiano sta raccontando una fesseria. Al contrario, per fare della buona pasta è necessario proprio utilizzare dei mix di grano. Produrre una buona pasta italiana significa utilizzare il savoir faire di un’impresa italiana, che nulla ha a che vedere con l’origine della materia prima “ L’export “Ci riempiamo la bocca di made in Italy, ma esportiamo pochissimo rispetto, ad esempio, a Francia e Germania. Siamo buoni ultimi fra i grandi paesi agricoli europei. E questo anche per un motivo: c’è una tale frammentazione nel mondo industriale da non consentire nemmeno una copertura adeguata per quanto riguarda il mercato italiano”. Pugliese entra nel merito, con un semplice esempio: “Un’impresa come la nostra, che è il secondo player nell’ambito del mercato, in ognuna delle filiere agroalimentari, quando va bene, deve ricorrere a sette fornitori. Nel settore ortofrutta si arriva anche a venti. Troppi”. Il nostro è, da sempre, un paese in cui la cooperazione la fa da protagonista nel mondo agricolo. Non sempre con risultati positivi. “E’ vero che l’Italia ha fatto tantissimo nel mondo della cooperazione, ma soprattutto ha insegnato agli altri a farla meglio di noi. Basti pensare alla filiera agricola spagnola, che ci ha soppiantato, in primis nel settore degli agrumi. Un risultato reso possibile anche grazie alla loro politica di concentrazione delle quantità e alla commercializzazione comune. E’ brutto a dirsi, ma il prodotto italiano più presente nel modo dell’ortofrutta, nelle catene della Gdo europea, è il kiwi. Ma solo perché in Spagna ancora non lo hanno scoperto”. magari sulla pelle proprio dell’industria di trasformazione. “Al contrario di ciò che si pensa, di questa piccola quota lo 0,7% va all’impresa agricola e solo lo 0,8% alla distribuzione. Il resto è appannaggio delle imprese di trasformazione e tutti gli anelli intermedi, come i confezionatori”. Ma, in questo quadro, qual è il ruolo dei Consorzi? La materia prima italiana “Forse, tutto ciò che stiamo realizzando è solo un tentativo di protezione. Ma questa eccessiva protezione è, oggi, una battaglia tra poveri che porterà tutti noi, nessuno escluso, in una situazione disastrosa. Ad esempio, oggi difendiamo il latte italiano, che si vende a un prezzo drammaticamente più caro di quello estero. Ma qual è il valore aggiunto rispetto all’utilizzo di materia prima nazionale per il cliente italiano? E’ questo il fattore distintivo che offriamo? No. E ve lo dice chi, nell’ambito del suo prodotto a marchio, vanta solo referenze del lattiero caseario realizzate con materia prima italiana. Fra un po’, però, non riusciremo più a farlo. Questo ancora una volta è cercare di proteggere. Ma proteggere chi? E soprattutto cosa?” Il direttore generale di Conad, forte della lunga esperienza nell’agroalimentare, prosegue: “Come sapete, prima di lavorare in Conad sono stato venti anni in Barilla, anche in produzione. Chi dice oggi che la pasta migliore è realizzata con il grano italiano sta raccontando una fesseria. Al contrario, per fare della buona pasta è necessario proprio utilizzare dei mix di grano. Produrre una buona pasta italiana significa utilizzare il savoir faire di un’impresa italiana, che nulla ha a che vedere con l’origine della materia prima”. Un tema non da poco visto che, come sottolinea lo stesso Pugliese, siamo deficitari in tutte le filiere agricole e zootecniche. Conclude il direttore generale: “Insomma, dobbiamo svegliarci, in fretta. Perché se ci aspettiamo che l’Europa tuteli la nostra arretratezza e questa politica di campanile squisitamente italiana, abbiamo sbagliato tutto”. Non prima, però, di un’ultima bacchettata ai presenti in sala: “C’è un grande assente nel dibattito di oggi: il cliente. Ma a noi lo stipendio lo paga proprio il consumatore. A voi lo paghiamo noi. E’ arrivato il momento, anche per voi, di seguire i trend e capire cosa vuole il mercato, non imporre quello che decidiamo noi”. Pugliese sta per salutare, ma qualcuno cita il caso Parmalat a proposito di tutela del made in Italy. Il congedo arriva con questa battuta: “Dopo aver acquistato Parmalat, il patron di Lactalis mi ha invitato a passare cinque giorni con lui. Tempo che ho trascorso visitando le imprese del Gruppo. Alla fine, da italiano, ho pensato: meno male che Parmalat l’hanno comprata loro”. Alice Realini REPORTAGE REPORTAGE Giugno 2014 Tra la via Emilia e il West Si è chiusa la 17° edizione di Cibus, tra consensi e qualche criticità. In aumento visitatori e buyer esteri in cerca di made in Italy. I NUMERI DELLA FIERA Un bel 7/8: questo il voto per Cibus. La manifestazione, in scena a Parma dal 5 all’8 maggio, si conferma un appuntamento strategico per il mercato alimentare italiano. Promossa dunque, anche se nella pagella c’è qualche insufficienza. Ma cominciamo dalle note positive. Innanzitutto l’affluenza. Molti i visitatori, a cominciare dalla giornata di lunedì, per proseguire con martedì e mercoledì dove si faceva fatica a girare fra i corridoi, con un giovedì dedicato alla chiusura. Molti buyer italiani dunque, ma soprattutto molto dettaglio tradizionale. Un felice ritorno e un sintomo che la tempesta è passata. E che, da oggi in avanti, si può guardare al futuro in modo positivo. Ed è qui l’altro dato interessante: di crisi se n’è parlato poco. Molto invece si è parlato di business vecchi e nuovi ma soprattutto di export. Sta qui la punta di diamante del comparto alimentare italiano: i buyer esteri che abbiamo intervistato - russi, indiani, giapponesi, cinesi, tedeschi, americani, neozelandesi, britannici, estoni, mediorientali, svedesi, coreani hanno ribadito a più riprese che il cibo made in Italy ha una potenzialità impressionante. E il cosiddetto fenomeno dell’italian sounding lo conferma. Notizie positive arrivano anche dal fronte interno. Dopo un gennaio/febbraio deboli, marzo ma soprattutto aprile, complice la Pasqua, hanno fatto riprendere i consumi. Con un risultato complessivo sul quadrimestre che registra un piccolo segno più. A conferma invece del ritorno del normal trade, il successo di ‘Lekkerland nel dettaglio’, una manifestazione che ha visto passare, nell’ampio spazio dedicato, centinaia di piccoli e medi negozianti. E, sempre a proposito di successi, anche i nostri Awards si confermano un evento nell’evento. Oltre 150 persone hanno infatti affollato la sala Aida, nella giornata di martedì 6 maggio, per assistere all’assegnazione dei premi per il marketing e la comunicazione. Ben 35 i riconoscimenti, suddivisi fra salumi, formaggi, dolci e salati. Ma veniamo alle criticità. La viabilità innanzitutto. Un problema antico che si è acuito quest’anno per due motivi. Innanzitutto lo sciopero dei vigili di lunedì. E qui permettetemi di aprire una parentesi: ma è mai possibile che un sindacato (leggi Cgil) possa proclamare uno sciopero in occasione del più importante appuntamento fieristico di Fiere Parma? Ma lo sanno questi signori quanti posti di lavoro apporta Cibus? Che figura ci facciamo con i numerosi buyer esteri intervenuti? L’altro problema si è verificato martedì. Fiere Parma aveva predisposto un piano per l’uscita ma i vigili non l’hanno seguito, provocando code e rallentamenti. Difficoltà anche per la rete. Nelle giornate di martedì e mercoledì c’è stato un black out totale: non funzionavano i telefoni e internet, con grave disappunto e disagio per i numerosi operatori. La soluzione poi di far pagare 100 euro, al giorno a dispositivo, per il collegamento wi fi non è stata molto gradita… Pollice verso anche per l’apertura serale di lunedì. Soprattutto per la scelta del giorno. Per arrivare in fiera, il primo giorno, in molti (fra questi chi scrive) hanno dovuto alzarsi a ore improbabili (leggi 5.30 del mattino) e prolungare l’apertura fino alle 21.00 è stato molto faticoso. Meglio invece dare la possibilità alle aziende di rimanere in fiera sino alle 19.30 per happy hour o altri eventi “liberi”. Qualche malumore sui buyer esteri di cui si vorrebbe una presenza maggiore. Al di là di questo, il giudizio su Cibus, lo ribadiamo, è positivo. Promossa dunque. Adesso la grande sfida si sposta su Milano. In ballo c’è l’evento Corporate, ovvero il padiglione che Federalimentare ha promosso per Expo 2015, gestito da Fiere Parma. Molte le aziende che si sono dichiarate interessate all’iniziativa. Il 2015 è dietro l’angolo. Speriamo sia ricco di opportunità per il nostro settore. Con Expo ci giochiamo la faccia di fronte al mondo. Speriamo di non perderla. LA RISPOSTA DI ANTONIO CELLIE “I PROBLEMI SONO IN VIA DI RISOLUZIONE” In merito a questi problemi abbiamo voluto sentire Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere Parma: “I problemi della viabilità in uscita saranno risolti entro settembre (quando attendiamo oltre il doppio dei visitatori di Cibus per il Salone del camper) grazie all’approvazione del Pua (Piano urbanistico attuativo) che ci consentirà l’asfaltatura dei parcheggi e la realizzazione delle rotonde. La responsabilità della connettività solo gsm e non 3g/lte (si telefonava ma non funzionavano le linee dati) è dei carrier, in particolare di Vodafone, che non ha montato gli apparati che avevamo già deliberato di finanziare. Comunque, visti i problemi ormai endemici in Italia, (vedi anche Vinitaly) stiamo istallando una rete wimax con uscita in fibra ottica a 10 gigabit per dare internet gratis a visitatori ed espositori dal settembre 2014 e consentire il collegamento contemporaneo di 25mila device, rendendoci indipendenti dalle (inadempienti) Telecom. Avremmo potuto ospitare 300 asiatici in più ma la ricettività su Parma non lo ha consentito... Anche questo lo risolveremo con l’edificazione del nuovo mega-hotel che sta sorgendo a tre minuti dalla fiera”. +12% 67MILA 2.700 950 VISITATORI RISPETTO ALL’EDIZIONE PRECEDENTE OPERATORI PRESENTI AZIENDE ESPOSITRICI Dai nostri inviati a Parma: Angelo Frigerio, Paolo Frettoli, Matteo Napolitano, Federica Bartesaghi, GIORNALISTI ACCREDITATI 12MILA BUYER ESTERI segue 9 Giugno 2014 LEKKERLAND Exploit per il dettaglio Un’area espositiva di 1.000 metri quadrati oltre 60 espositori fra settore alimentare e non alimentare. Per la società di commercio e distribuzione, Cibus è stato un successo. 10 ‘Il commercio, una questione di dettaglio’ questo il titolo dell’iniziativa organizzata da Lekkerland in collaborazione con Fiere Parma, in occasione di Cibus. Uno spazio espositivo interamente dedicato al dettaglio tradizionale. Obiettivo, quello di mettere in contatto le industrie di marca e le piccole medie imprese con il mondo del dettaglio tradizionale. Il padiglione numero 6 (quello dedicato a prodotti dolciari e grocery) ha quindi ospitato uno stand di circa 1.000 mq in cui erano presenti oltre 60 fornitori Lekkerland, ciascuno con il proprio desk e la possibilità di presentare i propri prodotti. Oltre agli espositori dell’alimentare (dolci, salati e bevande), importante anche la presenza del settore non alimentare, a conferma del servizio a tutto tondo che Lekkerland ormai offre. A Raffaele Fusillo, responsabile acquisti e mercati di Lekkerland, un primo commento “a caldo”: “Un successo. Un grande successo. È la prima volta che una realtà del dettaglio tradizionale si relaziona con Cibus con l’obiettivo di mantenere vivo l’interesse per un canale ancora strategico. Siamo davvero contenti per il risultato. Abbiamo registrato un ritorno molto positivo da parte dei fornitori. Che chiedono di ripetere l’iniziativa”. L’affluenza di pubblico, infatti, è stata molto importante, con un’entropia costante durante tutti i quattro giorni di Cibus. Ciò ha permesso di soddisfare sia i marchi più noti, che hanno giudicato la fiera come ottima vetrina, sia le aziende più piccole, che hanno avuto l’occasione di farsi conoscere. Entrambe le realtà hanno trovato positivi la visibilità, il ritorno d’immagine e la quantità di contatti raccolti. All’interno dell’area Lekkerland è stato allestito anche uno spazio convegnistico e istituzionale, nel quale sono state organizzate degustazioni, speech, momenti di confronto e, non da ultimo, gli Awards e i Workshop di Lekkerland. Raffaele Fusillo afferma soddisfatto: “Sia gli Awards che i Workshop hanno registrato una grande partecipazione di pubblico. I primi ci hanno permesso di evidenziare la nostra attenzione per i fornitori e per le innovazioni, e la nostra vicinanza a clienti e consumatori. Abbiamo infatti assegnato sette premi per le innovazioni 2013 e sei premi ai nostri clienti come Miglior Retail Partner. I I CONSORZI PROSCIUTTO TOSCANO CRISTIANO LUDOVICI Trend positivo per il prosciutto toscano Dop anche nei primi mesi del 2014: “L’anno è iniziato molto bene. Ci auguriamo una generale ripresa dei consumi”, afferma Cristiano Ludovici, presidente del Consorzio di tutela. Si tratta di una conferma dell’ottimo bilancio registrato nel 2013: “La produzione lo scorso anno è cresciuta del 15,4%, pari a 391mila pezzi. Un segnale importante della capacità dei nostri consorziati di rispondere alle richieste crescenti del mercato”. L’incremento si concentra nel mercato interno: “Per quanto riguarda l’export, l’andamento è positivo, ma il pieno sviluppo è subordinato a un incremento della produzione”. Expo potrebbe rappresentare un momento centrale nella promozione dei prodotti italiani all’estero: “Ci stiamo preparando all’appuntamento, ma mancano elementi di certezza per intraprendere un programma preciso. Speriamo di riuscire a sfruttare a pieno questa occasione”. PROSCIUTTO DI MODENA DAVIDE NINI “Abbiamo chiuso il 2013 con un’importante crescita produttiva, che risponde a un crescente apprezzamento da parte del mercato”, afferma Davide Nini, presidente del Consorzio del prosciutto di Modena. “L’obiettivo è raggiungere una produzione di 200mila pezzi, nell’arco di cinque anni”. Nonostante ci siano ancora importanti margini di sviluppo sul mercato interno, cresce l’interesse per l’export: “Esistono progetti avviati sia nei paesi Ue, che nei paesi terzi, anche se con riferimento a questi ultimi, pur presentando il mercato enormi potenzialità, le problematiche di natura burocratica e sanitaria sono, di fatto, un grande freno”. Infine un commento sui programmi in vista di Expo: “L’idea è quella di non partecipare direttamente, ma piuttosto intercettare i visitatori e far loro conoscere il territorio di Modena, con le sue eccellenze. A questo scopo, tramite la società Palatipico, abbiamo stretto una partnership con il tour operator Modena Tour, per l’organizzazione di ‘viaggi emozionali’, nelle zone di produzione delle nostre tipicità”. Workshop, invece, hanno visto la partecipazione di personaggi di spicco, come Dino Abbascià di Confcommercio e il presidente di Acqua San Benedetto Enrico Zoppas, e hanno permesso di approfondire tematiche importanti legate al dettaglio e al settore agroalimentare. Interessante e ricco di spunti anche il Workshop sull’ecosostenibilità curato da Gala”. LEKKERLAND Società di commercio e distribuzione di prodotti dolciari, bevande e articoli d’impulso, Lekkerland conta più di 30 centri di distribuzione, con una rete di servizi in grado di coprire la quasi totalità del territorio nazionale. Una famiglia di oltre 300 persone e più di 50mila punti vendita serviti, con l’obiettivo di fornire al cliente un servizio che anticipi le sue necessità, attraverso un monitoraggio costante dell’evoluzione del mercato. PROSCIUTTO DI PARMA PAOLO TANARA Continua la difficile situazione per il prosciutto di Parma, in particolare nel mercato interno: “La ripresa sembra ancora lontana”, afferma Paolo Tanara, presidente del Consorzio di tutela. “La nostra Dop risente di un andamento dei consumi davvero poco brillante, a causa della riduzione della capacità economica dei consumatori. Non ritengo si tratti di una crisi di sovrapproduzione, anche perché la prolungata immobilizzazione di capitale, necessaria per la produzione di prosciutto, è resa più difficile dal generale contesto economico, con conseguente riduzione delle salature. Cerchiamo comunque di essere ottimisti: nel secondo semestre 2013, non abbiamo assistito a un ulteriore peggioramento”. Le strade per il rilancio si muovono su diversi terreni: “Da un lato abbiamo avviato una campagna promozionale sul punto vendita (partita a metà maggio, ndr): l’obiettivo è quello di riavvicinare il consumatore italiano alla nostra Dop. Abbiamo poi a disposizione strumenti più tecnici, come la programmazione produttiva, di cui stiamo discutendo. C’è inoltre un confronto, molto acerbo, sulla possibilità di introdurre una segmentazione del prodotto. Ma dovremo valutare se e come introdurla”. Altra questione inerente alla filiera è la nuova classificazione delle carcasse: “Non penso si verificheranno particolari problematiche o discrepanze nell’applicazione: nel giro di pochi mesi la filiera può recepire la novità. Probabilmente si assisterà a un miglioramento della qualità media della materia prima”. Diversi i progetti in discussione riguardo alla partecipazione a Expo: “Abbiamo avuto un incontro per verificare la possibilità di una partecipazione all’interno del Padiglione Corporate, promosso da Federalimentare e Fiere di Parma. Non escludo una presenza del Consorzio anche al di fuori di questo progetto o all’edizione di Tuttofood, in concomitanza con l’Esposizione universale”. SALUMI PIACENTINI LORELLA FERRARI “La fiera è andata bene” commenta Lorella Ferrari, direttore del Consorzio salumi piacentini Dop. “Abbiamo raccolto molti contatti, anche da Polonia, Croazia, Spagna. A favorire l’affluenza, la compresenza dei vini e l’evento Chef to Chef organizzato con Molino Dallagiovanna”. In fiera è stato presentato il packaging firmato dal Consorzio per i tranci sottovuoto, ideali per i cesti natalizi. “Nel 2013 sono aumentate le produzioni delle nostre tre Dop”, afferma soddisfatto il direttore, “con record di produzione negli ultimi 10 anni per coppa e pancetta”. REPORTAGE WORKSHOP “IL MERCATO IN DETTAGLIO” LEKKERLAND AWARD Sono intervenuti: Dino Abbascià - Confcommercio Mauro Lamparelli - Tradelab Marco Limonta - Iri Valentina Marzano - Marzano Distribuzione Emanuele Scarci - Il Sole 24 Ore Cav. Enrico Zoppas - Acque San Benedetto ENERGIA DI QUALITÀ PER PRODOTTI DI QUALITÀ. L’EFFICIENZA ENERGETICA COME DRIVER DI SVILUPPO NEL SETTORE AGROALIMENTARE.” Sono intervenuti: Ivo Gattulli - responsabile della Unità Efficienza Energetica di Gala Giulia Fatarella - responsabile sviluppo progetti di Gala Engineering Raffaele Fusillo PRODOTTI/AZIENDE Dolci: Kit Kat Ball - Nestlè Barrette Lindor - Lindt Salato: Croccantelle al prosciutto Eurosnack Forno Damiani Vini: Spumante Col Mesian Cantine Pirovano Bevande: Linea zero Acqua Minerale San Benedetto Non Alimentare: Legapronto - Virosac Premio Speciale della Giuria: Biscotti al vapore - Barilla CLIENTI Genco Michele (Puglia) Migliavacca F.lli (Lombardia) Mini Market di Margani Palmira e Lucia (Abruzzo) Supermercato Molisani (Abruzzo) Rocca Francesco & C. (Calabria) Palmarket di Zampis di Pagnacco (Friuli Venezia Giulia) segue 11 L’EVENTO/ Giugno 2014 MIGLIOR SPOT TV MIGLIOR CAMPAGNA STAMPA TRADE “Intervallo 2.0 by Golfetta” - Golfera “Il Pagnotto” - Parma Is Consegna il premio: Franco Vergnano – Il Sole 24 Ore; ritira il premio: Adriano Visani Consegna il premio: Carlo Meo – Marketing&Trade; ritira il premio: Igor Furlotti MIGLIOR CAMPAGNA NEW MEDIA SALUMI & CONSUMI AWARDS IDELL’ECCELLENZA PREMI ASSEGNATI DAL RETAIL EDIZIONE 2014 “Nuovo sito Internet” - Fumagalli CO-MARKETING “Madagascar e Ferrarini - Ferrarini “Bontà perfetta” - Terre Ducali Consegna il premio: Andrea Simone - AESSE ritira il premio: Igor Furlotti PARTNERSHIP CON IL NORMAL TRADE LE INIZIATIVE PREMIATE MIGLIOR SPOT TV “Intervallo 2.0 by Golfetta” - Golfera MIGLIOR CAMPAGNA STAMPA TRADE “Il Pagnotto” - Parma Is MIGLIOR CAMPAGNA STAMPA CONSUMER “Semplici piaceri: regalati un pacchetto di benessere” - Beretta MIGLIOR CAMPAGNA NEW MEDIA “Nuovo sito internet” - Fumagalli MIGLIOR CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PRODOTTO TIPICO “Campagna per la valorizzazione del Prosciutto Toscano” - Consorzio del Prosciutto Toscano Consegna il premio: Gustavo De Ponti – Sealed Air; ritira il premio: Cristiano Ludovici DI PRODOTTO “Grandi amici in un minuto” Ritira il premio Anna Modolo MIGLIOR ATTIVITA’ E MATERIALE IN-STORE “Vendite guidate con mortadelle giganti Veroni” - Veroni “Rovagnati sceglie Ideabrill” - Rovagnati + Esseoquattro Consegna il premio: Pietro Bartoli – Caseartecnica Bartoli; ritirano il premio: Silvia e Valeria Ortolani LOGISTICA “Campagna per la valorizzazione del Prosciutto Toscano” Consorzio Prosciutto Toscano MIGLIOR INNOVAZIONE 12 GRANDE SUCCESSO PER LA QUINTA EDIZIONE. I RICONOSCIMENTI SONO STATI ATTRIBUITI DA UNA GIURIA QUALIFICATA DI BUYER DI GD E DO, OLTRE CHE OPERATORI DI SPICCO DEL SETTORE ALIMENTARE. ALLE INIZIATIVE PROMOSSE DALLE AZIENDE CHE SI SONO DISTINTE NEL CORSO DELL’ANNO 2013. I VINCITORI MIGLIOR INIZIATIVA DI MIGLIOR DEL PRODOTTO TIPICO PER LA VALORIZZAZIONE MIGLIOR CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE Consegna il premio: Franco Vergnano – Il Sole 24 Ore; ritirano il premio: Francesca Bertani e Claudio Rizzi PRE-AFFETTATO MIGLIOR INIZIATIVA DI MIGLIOR PACKAGING Consegna il premio: Franco Vergnano – Il Sole 24 Ore; ritira il premio: Viviana Bianco MIGLIOR INIZIATIVA DI CO-MARKETING “Madagascar e Ferrarini” - Ferrarini MIGLIOR PACKAGING PRE-AFFETTATO “Bontà perfetta” - Terre Ducali MIGLIOR PACKAGING DEL PRODOTTO A LIBERO SERVIZIO “Linea Alpino” - Moser MIGLIOR INNOVAZIONE DI PRODOTTO “Grandi amici in un minuto” - Morgante MIGLIOR INIZIATIVA DI PARTNERSHIP CON IL NORMAL TRADE ““Rovagnati sceglie Ideabrill” Rovagnati + Esseoquattro MIGLIOR LOGISTICA Morgante Morgante Ritira il premio Alessandro Colleoni PREMIO SPECIALE SOLIDARIETA’ Mec Palmieri LA GIURIA Consegna il premio: Antonella Romito – Crf; ritira il premio: Emanuela Bigi IN-STORE “Vendite guidate con mortedelle giganti Veroni” - Veroni MIGLIOR ATTIVITÀ E MATERIALE Consegna il premio: Angelo Frigerio – Tespi Mediagroup; ritira il premio: Enrico Farina MIGLIOR PACKAGING DEL PRODOTTO A LIBERO SERVIZIO “Linea Alpino” - Moser Consegna il premio: Didmar Eiden – Koelnmesse; ritira il premio: Joachim Moser Mec Palmieri Consegna: Angelo Frigerio – Tespi Mediagroup; ritira il premio: Marcello Palmieri SOLIDARIETÀ “Semplici piaceri: regalati un pacchetto di benessere” - Beretta PREMIO CONSUMER REPORTAGE MIGLIOR CAMPAGNA STAMPA Alain Mizrahi – Coralis Alessandro Neri - Coop Italia Andrea Simone - Aesse Sas Andrea Taglioretti - Lekkerland Angela Barusi - Forma Libera Angelo Armetta - Salumeria Armetta Angelo Frigerio - Tespi Mediagroup Antonella Romito - CRF srl Barbara Mignani – Plantago Carlo Meo - Marketing&Trade Celsino Roncaglia - Alimentari Modenesi Daniela Ostidich - Marketing&Trade Danilo Preto - Sisa Davide Marcomin - Sma Davide Mazzari - Carrefour Davide Pedrazzini – Carrefour Elda Ghiretti – Fiere di Parma Enrico Garavaldi - Realco Enrico Moda – Unes Fabio Rigoli - Lekkerland Fortunato Domenico - Tatò Paride Spa Francesco Pugliese – Conad Franco Vergnano - Il Sole 24 Ore Giancarlo Paola - Unicomm Giancarlo Taglia - Il Buon Gusto Veneto Gianluca Basilari - Il Gigante – Gartico Gianluca Mortillaro – Etruria Giovanni Ballabio Luciano Badaloni - Coal Luciano Bertello - Enoteca del Roero Manuela Adinolfi - Studio Contatto Massimo Bussolari - Coop Italia Paolo Barichella - Food Designer Paolo Borgio - Fiera Milano Pierluigi Perbellini Pierluigi Spagoni - Fiere di Parma Raffaele Fusillo - Lekkerland Roberto Lovato - Ice Sandro Chiriotti - Tour Gourmet Stefano Bandini - Carrefour Stefano Denti - Realco Teresa Armetta - SiciliaSi Thomas Rosolia - Koelnmesse Valentina Marzano - Marzano Distribuzione Vincenzo Giuliani - Conad Vincenzo Nicolosi – Darbo segue 13 Giugno 2014 DELICATESSE DOK DALL’AVA PARMA IS Davide Bianchi Carlo Dall’Ava Giulio Gherri “Il 2013 è stato un anno molto positivo per noi”, afferma Davide Bianchi, responsabile commerciale di Delicatesse. “Ottimi i riscontri dalla linea di prodotti arrosto già pronti. La gamma comprende vitello, maiale e tacchino, tagliata di manzo, saltimbocca alla romana, pancetta di tacchino. Quest’ultima, è destinata in particolare al mercato Halal, un comparto in crescita all’estero, ma, lentamente, anche in Italia”. Referenze che vantano un alto livello di servizio: “Si tratta di prodotti freschi, con shelf life di 60 giorni, ideali per tutti i canali: dalla Gd, all’Horeca, passando per gastronomie e grossisti”. Per il proprio sviluppo, l’azienda guarda anche a mercati molto particolari: “Stiamo pensando a produzioni adatte agli utenti deboli, come anziani o degenti, che faticano a masticare”. Sempre più export per il prosciuttificio Dok Dall’Ava: “Abbiamo concluso accordi molto importanti per nuovi mercati: siamo venuti a Parma, nella casa dei concorrenti, per attaccare e siamo stati premiati”, afferma Carlo Dall’Ava, titolare dell’azienda. Capace di proporre produzioni sempre più particolari: “Stiamo offrendo un prosciutto realizzato con un suino del circuito Dop, allevato per quattro mesi all’aperto e che viene macellato a un peso di 220 Kg. Si ottiene una coscia fresca di 19 Kg e un prosciutto stagionato di 14,2 Kg, con osso. Un prodotto pensato per competere con i prosciutti spagnoli”. Dok Dall’Ava ha obiettivi molto ambiziosi per il 2014: “Nei primi quattro mesi abbiamo registrato un progresso del 18%, ma vogliamo chiudere l’anno con incrementi del 30%”. “Abbiamo portato a Cibus tutta la gamma de Il pagnotto, recentemente ampliata e rinnovata”, afferma Giulio Gherri, amministratore delegato di Parma Is: “Alla linea classica, con una farcitura da 160 grammi, abbiamo affiancato quella gourmet, con farcitura da 200 grammi e la variazione con la focaccia al posto del pane, che si rivolge in modo particolare al target dei più giovani”. La commercializzazione del prodotto guarda anche a nuovi canali: “Si tratta di referenze di alta qualità e dalle caratteristiche uniche, che vorremmo proporre sempre più anche all’interno dell’offerta delle gastronomie”. I riscontri sono positivi anche all’estero: “Abbiamo recentemente siglato un accordo con un importante gruppo francese per la distribuzione de Il pagnotto”. JOMI MADEO PFITSCHER Anna Madeo Andrea Guarino Jomi ha presentato a Cibus una novità: “Tra le nuove referenze di qualità certificata, abbiamo presentato anche la nuova linea ‘Con.Gusto’”, spiega Andrea Guarino, dell’ufficio amministrativo dell’azienda campana. “La gamma comprende vaschette sia di salumi che di formaggi affettati da 40 e 60 grammi. Il target di riferimento è quello dei single o dei piccoli nuclei familiari. Il prodotto è stato già inserito presso alcuni distributori locali, con ottimi riscontri. Tra i progetti per il 2014, c’è, inoltre, la volontà di ampliare il business oltre confine”. Nel corso della manifestazione, Jomi ha potuto offrire ai visitatori gustosi piatti, grazie alla presenza presso lo stand dell’azienda dello chef Anna Dente, dell’Osteria di San Cesario. “Sono stati quattro giorni molto intensi, con un gran numero di contatti e visite”, soddisfatta per l’andamento della fiera, Anna Madeo, responsabile commerciale e marketing dell’omonima filiera calabra. L’azienda ha presentato anche una novità: “Si tratta della carne fresca di suino nero, cotta a bassa temperatura. Viene arricchita con un leggero tocco di ‘nduja e può essere servita come un roast beef”. Una referenza che incontra il trend salutistico, anche per le particolari caratteristiche delle carni di suino nero: “Qualità confermate da un recente studio effettuato presso la Facoltà di medicina veterinaria dell’Università di Bologna, che ha evidenziato diversi valori positivi, tra cui i bassi livelli di trigliceridi e di colesterolo Ldl, oltre a un elevato contenuto di acido oleico, di acidi grassi essenziali omega 6 e di gamma-globuline. E a una percentuale media di lipidi del 3,5%, pari a quella di un suino leggero”. MOTTOLINI Lukas Pfitscher Pfitscher presenta a Cibus le nuove etichette per i propri prodotti: “Abbiamo pensato a un restyling per conferire ai prodotti un’immagine di semplicità e autenticità”, spiega Lukas Pfitscher, responsabile commerciale dell’azienda. “Soluzioni meno grafiche, per dare maggior valore a un prodotto fatto bene”. L’azienda ha archiviato un ottimo 2013: “Abbiamo registrato un +15% a volume, con buoni risultati sia in Italia che all’estero. Con una conferma del trend di crescita anche nei primi tre mesi dell’anno. Guardiamo con grande interesse all’incremento del comparto export: secondo i nostri obiettivi almeno un terzo del fatturato deve essere sviluppato oltre confine. A breve otterremo l’abilitazione per il mercato giapponese, dove contiamo di sviluppare un business molto interessante”. ORMA GROUP MONTEVECCHIO Emilio Mottolini Antonella Tomesani 14 “L’edizione 2014 di Cibus è stata positiva, con buoni contatti, più dall’Italia che dall’estero”, afferma Antonella Tomesani, del salumificio Montevecchio. “Abbiamo presentato una rivisitazione di uno dei nostri prodotti di punta, il Fior di fesa, offerto scotennato”. L’azienda ha chiuso il 2013 in modo positivo: “Abbiamo svolto un ottimo lavoro in particolare con la grande distribuzione. Anche le prospettive per il 2014 sono positive, vorremmo chiudere con un fatturato intorno ai 9 milioni di euro”. L’azienda guarda anche alla crescita oltre confine: “Stiamo partecipando a fiere internazionali per sviluppare l’export, con l’obiettivo di accrescere la nostra presenza nei mercati europei, ma non solo”. Partecipazione a Cibus positiva per il salumificio Mottolini: “Una fiera che si conferma sicuramente molto interessante”, conferma il titolare dell’azienda, Emilio Mottolini. “Numerosi i nuovi contatti, relativi sia al mercato italiano sia a quelli internazionali, le cui potenzialità devono comunque essere esplorate nel corso dei prossimi mesi. Permangono, tuttavia, i soliti problemi logistici che condizionano un po’ l’andamento della manifestazione”. Sul fronte export si aprono nuovi spazi: “Abbiamo interessanti prospettive in Germania e, per quanto riguarda i paesi terzi, nei mercati arabi, dove lentamente si aprono spazi per l’offerta di bresaola, anche grazie alla certificazione Halal, che possiamo vantare”. Per quanto riguarda il mercato interno, c’è una moderata fiducia: “I primi mesi dell’anno sono andati piuttosto bene. C’è stata qualche tensione per un rialzo della materia prima dal Sud America, ma complessivamente siamo ottimisti”. Nella foto da sinistra: Lorenzo ed Emilio Mottolini Andrea Maroni “Un’edizione di Cibus positiva, con contatti di qualità”, soddisfatto dell’andamento della manifestazione Andrea Maroni, responsabile commerciale di Orma Group. “Abbiamo proposto alcune referenze pensate per il canale Horeca, da servire come finger food e ideali per gli aperitivi”. Buono anche l’andamento nel 2013: “Abbiamo incrementato il nostro fatturato, grazie a nuovi clienti. Resta il problema dei margini estremamente ridotti e degli oneri burocratici a carico delle aziende: costi nascosti che gravano sulle imprese e che obbligano a un’estrema razionalizzazione dell’attività”. I contatti con l’estero guardano soprattutto al contesto europeo: “Abbiamo buone potenzialità nei paesi del Nord Europa, in particolare in Belgio e Lussemburgo”. REPORTAGE BOMÈ CAPANNA CAVALIER UMBERTO BOSCHI Alessio Tomaselli Giorgia Capanna Fabio Bomè “Il 2013 si è chiuso con un buon incremento di fatturato e il trend continua anche nei primi mesi del 2014”, spiega Fabio Bomè, responsabile commerciale dell’azienda. “Continuiamo a registrare ottimi riscontri per quanto riguarda la carne salada, anche nella versione carpaccio, oltre allo speck cotto al rosmarino”. L’azienda, che ha da poco presentato il nuovo sito Internet, prepara progetti interessanti in chiave export: “Stiamo investendo nel conseguimento di nuove certificazioni e nell’apertura di nuovi mercati. Presto avremo anche la certificazione Halal, con l’obiettivo di presidiare alcuni interessanti mercati arabi, grazie alla qualità della carne salada”. Nella foto da sinistra: Silvia, Silvietto Fabio e Daniela Bomè Capanna partecipa a Cibus con la collaudata formula dello stand in condivisione con Botalla e Menabrea: “Una manifestazione positiva, con una grande presenza di operatori”, spiega Giorgia Capanna, responsabile commerciale del prosciuttificio. “Abbiamo registrato una partecipazione importante di buyer esteri, superiore rispetto alla precedente edizione”. L’export è il comparto dove l’azienda intende crescere: “Siamo una realtà famigliare, quindi procediamo gradualmente allo sviluppo dei mercati internazionali. La logica è quella di creare una nicchia di clienti oltre confine per compensare il difficile andamento del mercato interno”. In Italia continua, infatti, il momento complesso per il prosciutto di Parma: “Un trend determinato da diversi fattori, tra cui un mutamento deciso delle esigenze di consumo, oltre a un’offerta di prodotto molto variegata”. Diverse le novità, presentate a Cibus, da Cavalier Umberto Boschi: “A partire dal nuovo marchio: 1922 la cantina di Umberto e Rosa”, spiega Alessio Tomaselli, responsabile commerciale dell’azienda. “Il nome e l’immagine richiamano la nascita dell’azienda nel 1922 e il nome dei fondatori, Umberto Boschi e la moglie Rosa. La gamma comprende quattro prodotti premium: salame gran riserva, spalla cotta di San Secondo, pancetta della tradizione, stagionata per un anno, e prosciutto di Parma 24 mesi. Un richiamo alla nostra storia che ha riguardato anche i cataloghi, interamente rivisti, con una forte impronta anni 20”. Novità anche nelle etichette: “Abbiamo proceduto a un restyling che ha portato all’inserimento di informazioni più specifiche, come l’assenza di allergeni e l’utilizzo di materia prima italiana”. L’azienda ha provveduto anche a aggiornare il sito internet: “Stiamo ultimando i preparativi per la nuova pagina web con un’immagine del tutto rinnovata e molti nuovi contenuti”. segue 15 Giugno 2014 PORTALUPI SALUMI RULIANO SALUMERIA DI MONTE SAN SAVINO Sara Geretto Daniele Montali e Heinz Beck Alessandro Iacomoni “Abbiamo presentato a Cibus un catalogo di novità”, afferma Sara Geretto, responsabile commerciale di Portalupi salumi. “Abbiamo proposto un nuovo packaging e nuovi formati, con una significativa riduzione delle grammature, per molte delle nostre referenze. Abbiamo inoltre proposto una nuova confezione per una specialità del nostro territorio, lo spallotto biellese, con allegato un ricettario in italiano e in inglese per la preparazione di gustosi piatti. Un’idea per promuovere la diffusione di questo prodotto, in Italia e all’estero”. Proprio lo sviluppo oltre confine è uno degli asset strategici dell’azienda, che ha partecipato al Food Hospitality di Cape Town in Sudafrica (26-28 maggio). Ruliano partecipa a Cibus con un testimonial d’eccezione: lo chef Heinz Beck: “Una collaborazione che continua ormai da diversi anni”, spiega Daniele Montali, titolare dell’azienda. “Si tratta di un vero artista, che riesce a creare abbinamenti incredibili e valorizzare la qualità del prosciutto Ruliano”. Nel corso della manifestazione lo chef tedesco ha proposto nuove creazioni per servire il prosciutto dell’azienda: “Un prodotto di alto livello può essere declinato in preparazioni molto diverse e inusuali. Bisogna avere la certezza di un prosciutto di qualità eccelsa, per questo ho scelto di collaborare con Ruliano, perché c’è una grande passione per la qualità totale”. Per quanto riguarda l’andamento del 2013, Daniele Montali è soddisfatto: “I risultati sono stati buoni e siamo ottimisti per questi primi mesi dell’anno. Le strategie dell’azienda continuano a concentrarsi sulla comunicazione di un prodotto di qualità e sull’idea che i prosciutti non sono tutti uguali”. Salumeria di Monte San Savino si è presentata a Cibus con una novità di prodotto: “Si tratta di ‘8 sapori’, otto tipologie di salame, tra i 250 e i 350 grammi, ciascuno con un sapore diverso, che ricorda la tradizione toscana”, spiega Alessandro Iacomoni, titolare dell’azienda. “Dal salame di cervo, a quello di cinghiale, di chianina, fino a quello al tartufo, al Chianti e piccante. Senza dimenticare produzioni classiche come finocchiona e salame toscano”. Una nuova linea proposta, in modo particolare, per i mercati esteri: “Abbiamo interessanti prospettive in diversi Paesi, in particolare nel contesto europeo”. Nel mercato interno, l’azienda ha registrato un andamento positivo nella prima parte dell’anno: “L’anno è cominciato molto bene. Speriamo che il trend continui anche nei prossimi mesi”. Nella foto, al centro, Sara Geretto TERRE DUCALI Nella foto da sinistra: Heinz Beck e Daniele Montali VERONI SAN VINCENZO Emanuela Bigi Giulio Gherri Terre Ducali festeggia a Cibus i cinquant’anni di attività: “Un’occasione per celebrare questo anniversario, con clienti, collaboratori e amici”, afferma Giulio Gherri, amministratore delegato dell’azienda. La fiera resta, tuttavia, in primo luogo un importante momento di business: “Il riscontro per noi è stato molto positivo. Merito della scelta di investire in uno stand di maggiori dimensioni e della curiosità suscitata dai nuovi prodotti: le pepite di culatello, gli stinchi e le costine arrosto. Oltre al Cinquantino, un salame realizzato con carne di culatello e ideato proprio per celebrare i cinquant’anni dell’azienda”. Soddisfazione anche per la presenza di buyer esteri: “Abbiamo ottenuto molti contatti, anche grazie alla novità del trattamento ad alta pressione che possiamo applicare ai nostri prodotti per renderli ancora più sicuri. Inoltre, abbiamo colto l’occasione per comunicare tutte le nostre abilitazioni per esportare in molti mercati internazionali”. Concettina Rota Il salumificio San Vincenzo ha chiuso positivamente il 2013: “Abbiamo registrato una crescita importante, soprattutto nel comparto insaccati piccanti, come spianata e ‘nduja. Inoltre, siamo diventati i primi produttori di salsiccia di Calabria Dop”, spiega Concettina Rota, rep. marketing dell’azienda. “Molto positivo anche il trend per quanto riguarda i prodotti realizzati con suino nero di Calabria, sempre più richiesti dal mercato”. I progetti per il 2014 guardano in direzione di un rafforzamento dell’immagine dell’azienda: “Stiamo lavorando a un restyling del brand, nell’ottica di legare sempre più il nome San Vincenzo alle specialità calabresi: il nostro territorio è, infatti, il primo plus dell’azienda”. Nella foto da sinistra: Concettina Rota e Giacomo Ratti “Abbiamo presentato a Cibus alcune novità di prodotto”, afferma Emanuela Bigi, marketing manager di Veroni. “Si tratta di due prosciutti crudi. Il primo è realizzato con sale rosa dell’Himalaya, il più puro e che conferisce al prodotto una caratteristica dolcezza. Disponibile con osso o disossato e legato a mano, è destinato alle gastronomie di alto livello. Il secondo è un prosciutto crudo, realizzato con cosce estere accuratamente selezionate, realizzate senza l’utilizzo di conservanti per il mercato estero. Da fine maggio, poi, ripartiremo con l’atteso appuntamento “Utili&belli”, la promozione consumer dedicata in esclusiva al dettaglio tradizionale. Proporremo un gadget di alta qualità e di marca, le posate firmate Brandani. Abbiamo scelto Brandani perché è un’azienda italiana, a conduzione familiare, conosciuta e apprezzata dai consumatori, con cui condividiamo valori e professionalità. Una partnership che non si concluderà con la promozione “Utili&belli”, ma proseguirà con un concorso su Facebook, dove si potranno vincere premi Brandani e la creazione di ricette da proporre durante l’anno. Una partnership che ci vede coinvolti su più fronti e su più media e di cui siamo molto soddisfatti”, conclude Emanuela Bigi. IL BUON GUSTO VENETO Giancarlo Taglia 16 Rete di imprese per la valorizzazione delle eccellenze venete, Il Buon Gusto Veneto conta 45 realtà nel comparto agroalimentare (pasta, salumi e formaggi, dolci, caffè, vini, birre e distillati, gastronomia). Giancarlo Taglia, manager di rete, descrive soddisfatto l’esperienza a Cibus: “Anche se l’impressione è che quest’anno ci siano stati pochi contatti importanti dall’estero, per noi la fiera è stata un successo. I nostri imprenditori sono molto soddisfatti, soprattutto quelli che hanno partecipato per la prima volta, che hanno compreso il valore dell’evento. Il nostro stand, infatti, ha registrato un affollamento notevole e costante, anche durante l’happy hour che abbiamo organizzato il lunedì dalle 18.30. La postazione bar e la cucina hanno lavorato a pieno ritmo, dando modo agli ospiti di assaporare le specialità preparate dagli chef”. REPORTAGE PAGANONI FUMAGALLI MEC PALMIERI Francesco Pizzagalli Nicola Paganoni “Un’edizione di Cibus molto positiva”, è soddisfatto dell’andamento della manifestazione Nicola Paganoni, direttore commerciale dell’omonima azienda valtellinese, che presenta alla manifestazione parmense un’importante novità: “Si tratta di Vestis, una bresaola a basso contenuto di sodio, pensata per presidiare il comparto salutistico. Viene offerta preaffettata, in vaschette a peso fisso da 100 grammi. Stiamo comunque valutando lo sviluppo di nuovi formati, anche a peso variabile. Siamo comunque ancora in fase di lancio per questo prodotto, ma i primi riscontri sono assolutamente incoraggianti. Anche grazie a questa referenza speriamo di aprire nuovi canali, soprattutto all’estero”. Paganoni ha chiuso l’anno in modo positivo: “Nonostante la crisi generale abbiamo registrato un trend incoraggiante, che è andato consolidandosi nei primi mesi del 2014. Andamenti che premiano la nostra scelta di un posizionamento alto di gamma”. “Abbiamo deciso di iniziare a Cibus un percorso che ci porterà fino a Expo”, spiega Francesco Pizzagalli, amministratore delegato di Fumagalli, che si presenta all’appuntamento di Parma con uno stand e un’immagine completamente rinnovata. “Abbiamo voluto raccontare i valori che, da sempre, appartengono alla nostra azienda: ambiente, sicurezza, solidarietà sociale, benessere animale, rapporto con il territorio. Che non sempre avevamo comunicato pienamente”. Il progetto è sintetizzato da un’etichetta etica, che comparirà presto sui prodotti dell’azienda, e dallo slogan “I nostri prodotti sono lo specchio dei nostri valori”. In un momento in cui l’Esposizione universale è al centro di polemiche e ragionamenti sulla sua reale opportunità, in termini di business, colpisce la volontà di spostare il ragionamento sui contenuti: “Il nostro progetto non nasce da un’invenzione”, precisa Pizzagalli. “Ma da una riflessione sviluppata dal discorso del cardinale di Milano, Ettore Scola, riguardo all’Expo. Parole che ci hanno spinto a interrogarci seriamente sui temi della manifestazione, cominciando a sviluppare un percorso coerente. La prima tappa, qui a Cibus, è stata positiva. L’Expo rappresenta il traguardo: noi ci crediamo e siamo pronti a investire, con coraggio, risorse ed energie”. Paolo Arcangeli Il ritorno di Mec Palmieri a Cibus è qualcosa di speciale. Si tratta infatti della prima partecipazione dopo il terremoto che ha colpito l’Emilia e seriamente danneggiato l’azienda di San Felice sul Panaro (Mo): “Il nuovo stabilimento ha raggiunto ormai la piena produttività e Cibus è anche l’occasione per comunicare la nuova Palmieri, rinnovata sotto il profilo della comunicazione e nell’assetto commerciale”, spiega Paolo Arcangeli, direttore generale dell’azienda. “La ripartenza è stata molto positiva, con ottime prospettive. Nel 2013 abbiamo recuperato il fatturato perso a causa del terremoto e il 2014 sarà l’anno della crescita. Già nel primo quadrimestre abbiamo registrato un incremento del 18/19%, con un ottimo trend per la mortadella Favola. Lo sviluppo sarà comunque graduale ed equilibrato”. Con più di un pensiero all’export: “Un canale al momento poco presidiato. Pensiamo di creare una struttura ad hoc per avere un incremento del 5/6% in un paio d’anni”. Nella foto da sinistra: Marcello Palmieri e Paolo Arcangeli segue 17 Aprile 2014 ALBINO CHIESA Guido Ghiringhelli BENVENUTI CORZAGO COTTINFORNO Ugo Sancassiani Cesare Benvenuti Marianna Vergalli “I primi mesi del 2014 confermano un trend positivo, grazie alla crescita del numero di clienti”, afferma Cesare Benvenuti, responsabile produzione dell’omonimo salumificio toscano, che ha presentato in fiera una novità: “Si tratta di un guanciale offerto con una forma quadrata. Rispetto alla tradizionale forma a goccia, permette una sensibile riduzione degli scarti. Pur mantenendo tutta la qualità dei nostri lardi”. “Una fiera positiva, con buoni contatti anche dall’estero”, afferma Ugo Sancassiani, presidente di Corzago. Diversi i progetti per il 2014: “Abbiamo un intenso piano di sviluppo, con la creazione di un nuovo stabilimento. Stiamo, inoltre, perfezionando l’acquisizione di un’altra azienda, sempre del settore alimentare. Infine, proprio in occasione di Cibus, abbiamo presentato novità di prodotto, che riguardano tutta la nostra gamma”. “Si tratta della nostra prima partecipazione a Cibus e i riscontri sono molto positivi”, soddisfatta della fiera parmense, Marianna Vergalli, titolare di Cottinforno. “Abbiamo proposto alcune novità, come il Cotto D’Antonio, prosciutto cotto legato a mano e realizzato con cosce nazionali. E la Rosa di S. Andrea, una pancetta coppata cotta. Gli obiettivi per il 2014, puntano a una maggiore promozione del marchio aziendale”. GIANFERRARI GIGI IL SALUMIFICIO GRAMOLA SALUMI Marcello Pomponio Cristina Gramola Nella foto da sinistra: Dorian Diko e Claudio Streghele “L’andamento della fiera è stato positivo, con un maggiore presenza delle realtà artigianali, accanto ai big della salumeria italiana”, afferma Lara Gianferrari, titolare dell’omonimo salumificio. “Abbiamo proposto le nostre eccellenze: culattello cotto, guanciale e lombetto, prodotto magro che può essere servito come un carpaccio, soprattutto nella ristorazione. Uno dei canali di vendita più importanti per noi, insieme alla salumerie specializzate”. Gigi il salumificio presenta a Cibus alcune novità: “Si tratta della linea gli Indispensabili, una gamma di lardi spalmabili, basi per la preparazione di piatti o condimenti, offerti in pratiche vaschette”, spiega Marcello Pomponio, responsabile commerciale dell’azienda. “Su ogni confezione sono presenti ricette e suggerimenti su come utilizzarli per la preparazione di gustose ricette. Abbiamo, inoltre, rivisto il packaging della nostra linea di affettati, per sottolineare la tradizione del prodotto”. “Una edizione di Cibus positiva, con una buona presenza di buyer italiani ed esteri, in particolare da Belgio, Usa, Giappone, Russia”, afferma Cristina Gramola responsabile commerciale di Gramola Salumi. “Abbiamo presentato la gamma dei nostri prodotti. Oltre ad alcuni packaging particolari, come le nuove confezioni con stampata una descrizione dei passaggi per la produzione della sopressa, ideali per le confezioni regalo”. ITALIA ALIMENTARI MAISON BERTOLIN PIOVESAN SALUMIFICIO SANDRI “La partecipazione a Cibus è stata molto positiva, con un buon numero di contatti ottenuti”, afferma Guido Ghiringhelli, responsabile commerciale del salumificio Albino Chiesa. “ll premio assegnato dal Gambero rosso al nostro lardo al basilico ha sicuramente suscitato un grande interesse, in Italia ma anche all’estero. Oltre confine siamo presenti in Svezia e Polonia, ma stiamo avviando importanti progetti nel mercato tedesco”. CRUCOLO Claudio Stenghele “Cibus dimostra che il mercato dell’alimentare mantiene il suo appeal, anche se attrae ancora troppo poco gli operatori esteri”, afferma Claudio Stenghele, responsabile commerciale di Crucolo. L’azienda, che ha da poco conseguito la certificazione Ifs, ha registrato risultati brillanti nei primi mesi del 2014: “Soprattutto nel comparto salumi, grazie anche all’inserimento di nuovi prodotti nella nostra offerta, come la carne salada”. Lara Gianferrari Marilena Peaquin Gabriele Orlandi Diverse le novità presentate da Italia Alimentari a Cibus: “Abbiamo proposto due prosciutti cotti, recentemente inseriti nel prontuario Aic , anche se tutte le nostre referenze, comunque, sono prive di glutine”, spiega Gabriele Orlandi, responsabile marketing di Italia Alimentari. “Si tratta del cotto Nabucco a marchio Ibis e il cotto Bellebuono a marchio Cortebuona. Oltre a nuove proposte nel comparto salami”. Nel 2013 l’azienda ha accentuato il proprio processo di internazionalizzazione: “Con ottimi riscontri soprattutto in Germania”. SAN DAN “Dopo un 2013 poco dinamico, abbiamo assistito a una significativa ripresa nei primi mesi del 2014”, afferma Marilena Peaquin, titolare del salumificio Maison Bertolin. Buoni anche i riscontri dalla fiera: “Oltre alla volontà di incontrare i nostri clienti, la nostra partecipazione a Cibus ha come obiettivo il rafforzamento dell’export. Recentemente abbiamo realizzato alcuni investimenti nell’impianto produttivo per le certificazioni necessarie a lavorare nei mercati internazionali”. Nella foto da sinistra: Giovanni Roffinot, Marilena Peaquin e Jean Paul Champurney SCHETTINO Nella foto da sinistra: Monica e Cristina Gramola Silvio Piovesan “Siamo molto soddisfatti di questa edizione di Cibus: per la prima volta abbiamo partecipato con uno stand indipendente e il riscontro è stato positivo”, commenta Silvio Piovesan, titolare insieme al fratello Sandro, dell’omonimo salumificio. L’azienda ha presentato una novità: “Si tratta del Salamolla, un salame a forma di molla, magro, realizzato con carne nazionale, privo di allergeni e leggermente affumicato. Una referenza divertente, ideale per un consumo conviviale e per gli aperitivi”. Nella foto da sinistra: Silvio e Sandro Piovesan Roberto Sandri “Abbiamo sviluppato molti contatti, sia per il mercato italiano che per quelli esteri”, afferma Roberto Sandri, titolare dell’omonima azienda. “Presentiamo a Cibus una nuova linea di prodotti già pronti per il consumo. La gamma comprende sei referenze: salsiccia, costolette, arista roastbeef e pollo. Si caratterizza per l’alto contenuto di servizio, ideale per il consumatore giovane, che ha poco tempo per la preparazione dei pasti”. THOGAN PORRI Maurizio Manfrè 18 “Una buona edizione di Cibus, con contatti interessanti, anche in chiave estero”, soddisfatto per l’andamento della manifestazione, Maurizio Manfrè, responsabile commerciale di San Dan, società controllata da A&B Prosciutti. “Abbiamo presentato tutta la selezione di San Daniele, da 14 a 18 mesi e la linea di prodotti D’Ampezzo”. Tra gli obiettivi dell’azienda, c’è il rafforzamento dei canali Gd ed export: “Due comparti che saranno strategici nel nostro sviluppo”. Alfonsina Schettino “Siamo soddisfatti di questa edizione di Cibus”, afferma Alfonsina Schettino, responsabile marketing dell’omonimo salumificio. “È una manifestazione a cui è sempre importante partecipare, per accogliere i propri clienti”. L’azienda ha presentato una novità di prodotto: “Si tratta di uno ‘stick’ di salame di piccole pezzature, ideale per essere servito nel corso di aperitivi”. Gentile Thogan “Partecipiamo a Cibus per la prima volta con uno spazio autonomo e abbiamo ottenuto molti contatti, anche in chiave estero”, spiega Gentile Thogan, titolare del salumificio Thogan Porri. L’azienda, celebre per la produzione di salame di Varzi Dop, registra un buon andamento per i prodotti artigianali: “Abbiamo chiuso un 2013 positivo, trend confermato anche nel primo quadrimestre dell’anno”. REPORTAGE SALUMIFICIO VECCHI MASÈ CANTARELLI SAPORI DELLA VALDICHIANA Stefano Fulchir Paolo Franchini “Abbiamo presentato a Cibus alcune nuove proposte con un alto livello di servizio”, afferma Paolo Franchini, responsabile marketing del Salumificio Vecchi. “La gamma comprende stinco di maiale con polenta, costolette di agnello con polenta ai funghi, pollo con patate e tacchino con verdure. Si tratta di prodotti già cotti e pronti per il consumo: le prime due referenze sono più sostanziose, ideali per una cena, mentre le ultime due sono particolarmente leggere, ottime per un pratico pranzo fuori casa”. Masè ha partecipato a Cibus, con uno stand condiviso con l’oleificio Farchioni. “È stata l’occasione per presentare la nostra gamma di prodotti cotti, tipici della tradizione triestina, come il prosciutto cotto in crosta o il Nero Trieste, un prosciutto cotto caramellato”, afferma Stefano Fulchir, responsabile marketing dell’azienda. Nell’ampia gamma della storica azienda, c’è spazio anche per una novità: “Si tratta dello Spall8, una spalla di maiale, lavorata a mano e che si caratterizza per la marezzatura, che rende il prodotto particolarmente saporito. LA FELINESE LEONCINI Alberto Cantarelli “Commercializziamo parmigiano reggiano, padano, crudo di Parma, prosciutto nazionale ed estero”, afferma Alberto Cantarelli, dell’omonima azienda. “I canali di vendita sono al 75% Gdo. Il mercato principale è l’Italia, ma esportiamo formaggi in Svezia e Germania e Usa”. L’azienda, che nel 2013 ha chiuso con bilancio positivo (con i formaggi che trainano grazie ai margini maggiori), presenta una nuova comunicazione pubblicitaria. BILLO Giorgio Iacomoni Il titolare di Sapori della Valdichiana, Giorgio Iacomoni, presenta le novità: “La coppa di Monte San Savino cotta in forno a legna e il progetto di suino grigio brado toscano, con un gruppo di allevatori che seguono il disciplinare della cinta senese”. Da questo suino più magro, vengono prodotti prosciutti, salami e finocchione con un prezzo più alto, destinati a gastronomie e normal trade. “Il progetto riscuote successo all’estero, dove, Germania in primis, sembra esserci un’avversione per l’allevamento intensivo”. SEGATA Lisa Spotti e Davide Aschieri “L’azienda è a Cibus dalla prima edizione” afferma Davide Aschieri, direttore commerciale de La Felinese, “e anche quest’anno confermiamo un giudizio positivo, anche se si potrebbe fare di più sull’incoming”. Lisa Spotti, export manager, presenta le novità: “Il restyling della ‘linea Belle Fresche’ affettati nella vaschetta ovale con la bandiera italiana. Un formato maxi-vaschetta con meno plastica e ridotto impatto ambientale”. E conclude: “Il 2013 si è chiuso con un +5%, con crescita del retail Italia, soprattutto la Gd”. Vittorio Leoncini “Il 2013 si è chiuso sugli stessi livelli del 2012”, dice Vittorio Leoncini, responsabile commerciale dell’omonima azienda. “Il calo in Italia è stato compensato dell’estero”. Molti i prodotti di successo: “Un exploit per il Parma 30 mesi, in cui abbiamo fortemente creduto, anche se chiediamo maggiore assistenza al Consorzio. La performance dei cubetti di pancetta è stata talmente positiva che faremo il restyling e lanceremo quelli di cotto”. Il canale privilegiato in Italia è il normal trade, che incide per il 75% del fatturato. Andrea Billo Nella foto: Lisa Spotti e Davide Aschieri Nella foto da sinistra: Pietro Guazzi e Vittorio Leoncini Andrea Billo, dell’omonimo salumificio, si dichiara soddisfatto della fiera: “Mi aspettavo più nazioni, ma ho avuto contatti con Usa, Canada, Australia ed Europa. Poche le presenze russe”. L’azienda presenta due nuovi prodotti: il lardo arrotolato e due lombi incrociati, con pancetta al centro, stagionati per 15 mesi e pressati sotto due assi. “Il 2013 si è chiuso leggermente sopra le nostre aspettative, grazie ai contatti export concretizzati a Cibus 2012”. SAL. FRAT. GALLONI SALUMIFICIO VITALI SAL. PEVERI CARLO Federico Galloni Giorgia Vitali “Questa edizione di Cibus è stata una ventata di entusiasmo in un periodo non facile”, commenta Federico Galloni, export manager del Salumificio Fratelli Galloni. “Qui abbiamo incontrato molti dei nostri clienti, segno che sebbene la fiera abbia abolito il sabato e la domenica, il bisogno e la voglia di contatto con i produttori resta forte”. L’azienda è molto radicata nel commercio al dettaglio: “Abbiamo circa 1.200 clienti attivi che rappresentano complessivamente il 35% del fatturato Italia”. Ma sta lavorando bene anche sul fronte export: “Abbiamo stabilito importanti contatti in Europa e in Asia”. Foto: la visita dell’ex ministro Kyenge allo stand Galloni Cibus è stata l’occasione per presentare in anteprima i nostri primi affettati, oltre al culatello con cotenna, che vendiamo già da qualche mese ed è molto apprezzato come chicca di gamma”, spiega Giorgia Vitali, titolare del Salumificio Vitali. “Il 2014 è iniziato decisamente bene, i volumi sono molto buoni e su quasi tutti gli articoli non ci sono stock di magazzino”. Buone notizie anche per quanto riguarda l’export: “Dopo Sial Canada e Food Hospitality World Brasile, ora parteciperemo anche a Food Hospitality World Sudafrica: il coronamento del lavoro portato avanti negli ultimi due anni”. “Nel complesso la fiera è andata bene, anche se ci aspettavamo di più dall’incoming internazionale”, commenta Rosa Nicoli, direttore vendite per il Salumificio Peveri Carlo. “Quest’anno presentiamo diverse novità di prodotto: ‘La Mandola’, un salame stagionato realizzato con carne magra di prosciutto; il ‘Culatello del cuore’, un prodotto con cotenna derivato dal cuore del prosciutto, e il ‘Graspist’, lardo di suino nero stagionato e battuto al coltello con prezzemolo e aglio fresco”. SALUMI BOSCHI F.LLI SAL. LUIGI VIDA ITALPORKETTA Rosa Nicoli Stefania Segata Il salumificio Segata ha presentato a Cibus una novità: “Si tratta del prosciutto crudo del Trentino”, spiega Stefania Segata, responsabile marketing. “Viene prodotto partendo dal taglio dello speck, quindi senz’osso e si caratterizza per una concia più delicata, che rendono il prodotto più dolce”. Questa referenza vanta anche un elevato contenuto di servizio: “La sua forma quadrata permette un affettamento più regolare e completo, con minor produzione di sfridi. Si tratta di un prodotto ideale per tutti i canali, dal food service, alla Gdo, passando per Horeca e banco taglio”. L’azienda ha chiuso positivamente il 2013: “Abbiamo potenziato la rete vendita, rafforzando il nostro approccio multicanale, con linee di prodotto dedicate”. Nella foto da sinistra: Lorenzo, Stefania e Umberto Segata L’ARTIGIANO DELLA’NDUJA Luigi Caccamo Nicola Savani Cristian Vida Alessandro Leopardi “A Cibus presentiamo le nuove vaschette per l’estero, che si vanno ad affiancare a quelle prodotte al nostro interno e con Corte Parma. Inoltre abbiamo ridotto a 400 grammi la pezzatura del Felino, sia pelato in stagnola, sia sottovuoto”, spiega Nicola Savani, titolare del Salumificio Boschi Fratelli, che ha chiuso positivamente il 2013 e che nei primi mesi del 2014 ha registrato una crescita degli ordini pari al 4%. “Un risultato dovuto alla qualità dei nostri prodotti. Un valore che sembra essere stato recepito anche dai buyer della Gd”. “Abbiamo chiuso il 2013 con una crescita di fatturato del 2,5%, per il 90% realizzato in Italia”, racconta Cristian Vida, titolare del Salumificio Luigi Vida. Che si dice soddisfatto della partecipazione a Cibus: “L’attenzione per il bio è in continua crescita. Proprio qui a Cibus presentiamo un nuovo wurstel biologico, senza glutine, latte e glutammato: un prodotto interessante per le categorie a rischio”. Nonostante un inizio d’anno faticoso, verso Pasqua l’azienda ha registrato un trend di ripresa “Abbiamo avuto diversi contatti e riscontrato interesse per nuovi prodotti”. “Il 2013 si è chiuso in linea con i risultati dell’anno precedente, mentre a partire da marzo 2014 abbiamo visto un’interessante crescita” , spiega Alessandro Leopardi, titolare di Italporketta, che in fiera presenta un prodotto realizzato in partnership con M&C: “Si tratta di una vaschetta di porchetta Arriccia Igp, caratterizzata da una grafica pulita, semplice e trasparente. Un prodotto destinato a tutta la grande distribuzione”. Altra novità è il prosciutto Ariccino: “Coscia nazionale stagionata per 18 mesi con la finestra, un prodotto da vendere intero o disossato ad addobbo, ma proposto esclusivamente al dettaglio”. Obiettivo 2014, crescere all’estero. “Per questo parteciperemo a Sial”. Nella foto: Monica Salviati e Nicola Savani “Abbiamo chiuso il 2013 con una crescita del 15%, e nel primo quadrimestre di quest’anno abbiamo registrato un +30%”, spiega Luigi Caccamo, titolare de L’Artigiano della’Nduja, che ha quasi terminato il trasferimento nel nuovo stabilimento da 800 metri quadri e che presto vedrà rinnovato anche il punto vendita. “Abbiamo rifatto anche logo ed etichette, inserendo il tricolore per avere maggiore appeal sui mercati esteri, e ci siamo posti l’obiettivo di raddoppiare la nostra quota export entro il 2017”. A Cibus l’azienda presenta una novità della linea ‘Nduja Più Gusto in vasetti da 180 grammi: a cipolle e olive si aggiunge ora il gusto verdure grigliate. Nella foto: Graziella e Luigi Caccamo segue 19 Giugno 2014 INCOMING La fiera vista con gli occhi dei buyer stranieri Un numero record di visitatori - 67mila (+12%) - ha varcato i cancelli di Cibus. Di questi 67mila, i buyer e gli importatori stranieri erano 12mila (mille in più rispetto alla passata edizione), confluiti a Parma, dal 5 all’8 maggio, per incontrare i propri fornitori, trovarne di nuovi, e “curiosare” tra le novità che il panorama italiano del food & beverage ha da offrire. Un successo che Elda Ghiretti, Cibus brand manager, definisce come il “risultato di due anni di Cibus Market Check” - un programma di incontri tra le aziende italiane e i retailer all’interno dei punti vendita della distribuzione straniera - e della partecipazione espositiva ad alcune delle fiere internazionali dell’alimentazione. Noi, in fiera, abbiamo avuto la possibilità di intervistare alcuni dei principali player internazionali del settore, tra rappresentanti della distribuzione e società d’importazione, che ci hanno raccontato cosa si aspettano oggi dalle aziende italiane e in quale direzione stia andando il mercato dell’agroalimentare. In definitiva, ci hanno raccontato Cibus vista con i loro occhi. DANIMARCA Serco Jorgen Frederiksen Kosher Deli Moshe Klein Kowloon Shangri-La Benjamin Cheung “La ragione per cui sono a Cibus? Trovare nuovi prodotti da immettere nel mercato danese attraverso il nostro canale di riferimento: i supermercati. Motivo per il quale non sono alla ricerca di specialità, o produzioni di nicchia, bensì di generi alimentari adatti alla vendita nella grande distribuzione”, spiega Jorgen Frederiksen, managing director di Serco, gruppo con sede nei pressi di Copenhagen e che si occupa di realizzare gli acquisti per conto di diversi retailer locali - supermercati, ipermercati, drugstore, ma anche normal trade - e che offre una vasta serie di servizi connessi (come import, stoccaggio, distribuzione e attività di marketing). “Aziende italiane con cui già lavoriamo da tempo, e bene, sono Mutti e Parmalat. Ma se mi trovo qui è proprio per ampliare il nostro portafoglio di prodotti e brand, perché l’apprezzamento dei consumatori danesi per generi alimentari italiani è senza dubbio in crescita. A una condizione: vogliamo la qualità al giusto prezzo. E direi che la stiamo trovando”. “Siamo stati invitati a Cibus dalla Camera di commercio italiana. È la nostra prima esperienza qui a Parma, e siamo alla ricerca di qualche nuovo prodotto kosher, buono e originale, da inserire nella distribuzione inglese”, spiega Moshe Klein, buyer per Kosher Deli, società di distribuzione inglese nata con l’obiettivo di rendere i prodotti kosher accessibili a un pubblico sempre più vasto, anche grazie a orari d’apertura prolungati, servizio di consegna a domicilio e offerta di alta qualità. Una strategia che ha permesso a Kosher Deli di diventare il maggior rivenditore di carni e salumi della Gran Bretagna, grazie ai suoi cinque store situati in luoghi strategici di Londra e di altre città inglesi. “Cerchiamo prodotti per tutti i canali, dalla grande distribuzione all’Horeca. Abbiamo già trovato svariati possibili nuovi fornitori, ma la lista di appuntamenti è ancora lunga”. “È la prima volta che vengo a Cibus, e se sono qui è perché penso di trovare tutto il meglio che l’Italia ha da offrire in campo alimentare. Dal prosciutto di Parma al salame, dall’olio di oliva al formaggio”, commenta Benjamin Cheung, responsabile acquisti per diversi canali di distribuzione a Hong Kong, di proprietà della catena di hotel a cinque stelle Kowloon Shangri-La. “A Hong Kong convivono così tante diverse nazionalità e culture che la varietà di generi alimentari presente è pressoché infinita. Ma la cucina italiana, grazie al suo livello qualitativo, è tra le più amate”. Soddisfatto quindi dell’offerta, un po’ meno dell’aspetto comunicativo: “Mi sono reso conto che molte persone hanno poca familiarità con l’inglese. E questo si sta rivelando un ostacolo non indifferente”. ABU DHABI ESTONIA LuLu Group International Peter Lonsdale 20 HONG KONG U.K. “Il mercato del food & beverage di Abu Dhabi ha un potenziale enorme e presenta grandi opportunità alle aziende italiane che offrono prodotti di alta qualità. È un’area del mondo che gode di un’apertura e di una domanda in continua crescita”, commenta Peter Lonsdale, retail operations manager per LuLu Group International, importatore e distributore che ha iniziato la propria attività ad Abu Dhabi nei primi anni ’90 e che si è progressivamente allargato a tutti gli Emirati Arabi Uniti, dove è divenuto Kiil & Ko Evelin Pärkson una presenza consolidata nel panorama del retail. Oggi, con 110 tra supermercati, ipermercati e centri commerciali sparsi tra Arabia Saudita, Barhain, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman, Qatar, Yemen ed Egitto, il gruppo LuLu controlla il 32% del mercato retail dell’area. “Siamo stati invitati a Cibus dalla Camera di commercio italiana, e siamo qui per scoprire cos’ha da offrire la produzione alimentare italiana al nostro mercato. Cerchiamo prevalentemente pasta e farine, ma siamo attenti a tutti i prodotti locali in generale”. “Siamo specializzati nell’import di vini e alcolici, ma abbiamo anche una società che si occupa di prodotti alimentari, e che già importa famosi brand italiani come il caffè Mokarabia, il tonno Rio Mare, e l’aceto balsamico di Modena Fini. Siamo stati invitati a Cibus da Fiere Parma, e cerchiamo principalmente pasta e pomodori”, commenta Evelin Pärkson, operative and amministrative manager per la società di import estone Kiil & Ko. “Il 95% di quello che importiamo è diretto alla grande distribuzione, il restante 5% al canale Horeca e catering”, prosegue Pärkson. “Fino a 20 anni fa, quando l’Estonia faceva parte dell’Unione Sovietica, qui mancava quasi tutto. Poi, dall’ingresso nell’Unio- ne europea, il mercato è stato stravolto e oggi i supermercati estoni sono pieni di prodotti. Paradossalmente, lo scaffale dei vini è spesso più ricco di quello di un supermercato italiano, con etichette che vanno dalle linee base al top di gamma. Anche il costo dei prodotti importati dall’Italia rientra, complessivamente, in una fascia di prezzo buona”. Netto il commento sulla fiera: “Molto meglio Cibus che Vinitaly, dove sono stata i primi di aprile. Qui ho riscontrato molta più disponibilità e cortesia da parte dei produttori. Lo sbaglio di Vinitaly, secondo me, è stato quello di togliere la giornata dedicata ai professionisti. Rendendo la manifestazione troppo caotica e affollata”. TAIWAN USA RUSSIA Pacific FreshOne Co. Yoyo Ho Integrita Vladimir Spiridonov Creminelli Fine Meats Chris Bowler “Cosa cerco a Cibus? Un po’ di tutto: prosciutto di Parma, parmigiano reggiano, pasta, caffè e formaggi”, spiega Yoyo Ho, a capo della divisione acquisti per la Pacific FreshOne Co., catena di supermercati specializzata nell’offerta di alimenti biologici. “Abbiamo già dei distributori locali a Taiwan, ma stiamo lavorando nell’ottica di ridurre gli intermediari e instaurare rapporti diretti con le aziende con le quali collaboriamo e farci una nostra rete diretta di fornitori”, spiega Yoyo Ho, che racconta di come sia cambiata, negli anni, la percezione dei consumatori taiwanesi rispetto alla tradizione alimentare italiana: “Sebbene la cucina francese e giapponese siano molto diffuse a Taiwan, l’apprezzamento per la cultura alimentare italiana sta crescendo rapidamente, anche grazie al fatto che sempre più prodotti di origine italiana sono ormai alla portata dei consumatori. Ma che senso ha acquistarli se non si è in grado di cucinarli? Per questo motivo si rende più che mai necessario insegnar loro a preparare piatti italiani anche a casa propria. A questo proposito invitiamo spesso gli chef e organizziamo molti cooking show, che sono un ottimo modo per veicolare informazioni e fare cultura. Penso a un piatto di pasta: l’unione perfetta di quattro semplici ingredienti, che però regala un risultato così speciale”. “La nostra azienda è uno dei più grandi distributori di prodotti italiani in Russia. Da 12 anni operiamo nei settori del food service e del retail”, spiega Vladimir Spiridonov, titolare di Integrita, grazie all’intermediazione del suo responsabile import: Alexandr Vorobev. Fondata nel 2001, oggi l’azienda conta Vladimir Spiridonov, titolare, cinque filiali, oltre alla sede e Alexandr Vorobev, responsabile import centrale di Mosca, dislocate in alcune delle più importanti metropoli russe: San Pietroburgo, Krasnodar, Sochi, Nižnij Novgorod e Samara. “Riusciamo a coprire praticamente tutto il territorio nazionale, con una rete capillare di distributori e grossisti. E seguiamo personalmente ogni fase: preleviamo i prodotti direttamente dall’Italia con i nostri camion, e li trasportiamo nel magazzino centrale di Mosca, dove avviene il controllo qualità sulla merce. Che poi viene consegnata al cliente finale”, continua Spiridonov. Un mercato, quello alimentare russo, strutturato in maniera molto diversa rispetto al nostro: “In Russia quasi non esiste il normal trade. Da noi, ci sono supermercati o i ristoranti. Grande distribuzione e food service, infatti, rappresentano rispettivamente l’85 e il 15% del mercato”. Un Paese che, tuttavia, dimostra grande apprezzamento per le nostre specialità alimentari: “I prodotti italiani piacciono molto ai russi. Noi, in particolare, siamo specializzati nell’import di salumi e formaggi, e il feedback che abbiamo è molto positivo. Ovviamente ci sono anche persone a cui non piacciono, ma lo stesso vale in Italia, giusto?”. Levoni, La Felinese e Simonini sono i brand di salumi importati dall’azienda: “Lasciamo che sia poi il cliente finale a scegliere tra una categoria che per noi è ‘Premium’, una intermedia e una più standard”. Per quanto riguarda il comparto dei formaggi, invece, Auricchio, Granarolo, Parmareggio, Brazzale, e Forteto sono i marchi importati dall’azienda. “Siamo meno forti nel settore dei dolci, anche se abbiamo di recente concluso un contratto con due aziende italiane: Caffarel e Bonomi”. “Una cultura e una tradizione dei salumi così radicata come quella italiana non esiste negli Stati Uniti. Le aziende dovrebbero imparare a comunicare la cura e la passione che ripongono nella produzione dei loro salumi, perché agli occhi dei consumatori americani questo rappresenterebbe un valore aggiunto inestimabile. Dopotutto, l’apprezzamento che nel mio paese c’è per i prodotti artigianali d’importazione è in costante aumento”, commenta Chris Bowler, produttore, importatore e presidente di Creminelli Fine Meats. Che si dice piacevolmente colpito dalla grande affluenza di visitatori in fiera. “Se c’è una cosa che più delle altre ha catturato la mia attenzione, qui a Cibus, è l’attenzione riposta nello studio del packaging e dell’immagine del prodotto. In particolare, ho notato che soprattutto nelle vaschette si tende a mostrare molto il prodotto e poco il brand. Una tendenza interessante, ma che incontra poco quello che è il sentiment negli Usa, dove si da ancora grande importanza al marchio”. CANADA Institut d’hôtellerie du Québec (Ithq), Montreal Paul Caccia, direttore generale comunicazione “Nella mia esperienza lavorativa ho avuto modo di conoscere i principali importatori del settore alimentare italiano: immigrati italiani di prima generazione, che vendevano unicamente all’interno di negozi italiani. Oggi, i prodotti del vostro paese si trovano in qualsiasi supermercato; e la cultura italiana, inclusa quella alimentare, è entrata a far parte integrante della vita canadese. Non per niente in Canada ci sono più ristoranti italiani che di tutte le altre nazionalità”, spiega Paul Caccia, direttore generale comunicazione presso l’Istututo alberghiero di Montreal (Ithq), per dieci anni trade analyst per l’ufficio Ice della città canadese. Invitato a Parma da Alma, la scuola internazionale di cucina italiana, si trova a Cibus per accompagnare gli importatori e conoscere nuovi prodotti locali. “Da noi si trova praticamente tutto, dal parmigiano reggiano alla pasta, dal prosciutto di Parma ai tartufi. Senza dimenticare produzioni stagionali come i panettoni a Natale e le colombe a Pasqua. Indubbiamente in Canada sono presenti anche produzioni più industriali, ma se devo individuare un comparto in cui gli italiani sono particolarmente forti, penso senza dubbio alle specialità, ai prodotti di nicchia più originali e creativi. Un mercato, quest’ultimo, particolarmente apprezzato dalle nuove generazioni di consumatori”, prosegue Caccia. Che in relazione al trattato di libero scambio recentemente stipulato tra Italia e Canada commenta: “Dicono che l’import di formaggi raddoppierà. Al momento il nostro è un mercato contingentato, ma non sappiamo se continuerà ad esserlo a lungo. Per ora, l’applicazione di questo nuovo trattato non sembra ancora molto chiara. Ma rappresenta di sicuro una bella opportunità per i formaggi italiani”. Nature’s Earthly Choice Amer Choudry “Venire a Cibus è sicuramente il modo migliore per incontrare i fornitori e conoscerne di nuovi. Infatti è la seconda edizione a cui partecipo. Peccato per la location, che offre una pessima logistica e pochi alberghi”, commenta Amer Choudry, general manager per Nature’s Earthly Choice, che offre una vasta gamma di cereali, farine e legumi destinate a grande distribuzione, specialty stores e club stores. “Sono principalmente alla ricerca di tre cose: pasta, cereali e prodotti gluten free”. Un mercato, quello dei prodotti cosiddetti “salutistici”, che secondo Choudry sta crescendo enormemente negli Stati Uniti: “Le abitudini alimentari dei consumatori sono cambiate molto negli ultimi anni, ora leggono le etichette e hanno una maggiore consapevolezza, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti legati alla salute. Per quanto riguarda i prodotti italiani, in particolare, questi si posizionano ancora in una categoria ‘Premium’”. Roberto Lovato - dirigente ufficio agroalimentari e vini di Ice (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) Roberto Lovato, dirigente ufficio agroalimentari e vini di Ice, si dice molto soddisfatto per la nutrita presenza di buyer e importatori registrata nel corso della manifestazione: “Ho notato molta affluenza presso gli stand e ho avuto un riscontro molto positivo dalle aziende. Le delegazioni che Ice ha portato da tutte le parti del mondo stanno lavorando bene, in molti sono qui per trovare prodotti originali e prendere contatto con nuovi fornitori. La maggior parte di loro è alla ricerca di prodotti particolari, magari specialità regionali”, spiega Lovato, che sottolinea come molti degli operatori esteri presenti in fiera provengano da Asia, Stati Uniti e Sud America. E che parla degli obiettivi che l’Agenzia intende perseguire nei prossimi mesi: “Quello che faremo sarà aprire nuovi mercati, e allo stesso tempo consolidare la nostra posizione in quelli tradizionali. Inoltre, pensiamo di ridurre la nostra presenza sul territorio europeo, dove le aziende hanno raggiunto un buon livello di autonomia. Le aree del mondo che intendiamo ‘sondare’, perché secondo noi particolarmente dinamiche, sono la Cina, la Corea e l’Asia in generale. Ma prevediamo di fare scouting anche nei Paesi dell’Africa del Sud”. segue 21 Giugno 2014 GIAPPONE Japan Olive Oil Taster Association Himeyo Nagamoto INDIA The Imperial - Sanjay R. Verghese The Carlson Rezidor Hotel Group - Arvind Mathur Blue Aqua International Kanyanut Saeheng “Cerchiamo farina per la pizza, prodotti a base di carne, formaggi, olio, tartufi… in poche parole tutto il meglio che l’agroalimentare italiano ha da offrire”, commenta Sanjay R. Verghese, direttore materiali per l’hotel a cinque stelle The Imperial, situato nel cuore di Nuova Delhi, e proprietario di una catena di pizzerie in India. “Se sono qui, è perché voglio conoscere in prima persona i prodotti e le aziende che collaborano con noi, e magari scoprirne di nuove. Gli importatori tendono infatti a imporci i loro brand, a un prezzo ovviamente molto vantaggioso per loro. D’ora in poi vogliamo essere noi a dir loro cosa vogliamo, e non più il contrario”, commenta Verghese, che spiega anche come la cultura alimentare italiana trovi terreno fertile in India, un mercato in cui c’è grande richiesta di cucina internazionale e dove un livello d’istruzione, ora mediamente più alto, fa sì che la domanda si sia spostata verso prodotti di gamma più elevata, con consumatori disposti anche a spendere di più per l’alta qualità. Assieme a lui c’è il connazionale Arvind Mathur, direttore materiali per un’importante catena alberghiera indiana, il Carlson Rezidor Hotel Group: “La fascia di prezzo che i generi alimentari italiani possono avere in India varia molto a seconda del brand. Tanto per fare un esempio, la pasta De Cecco è ritenuta abbastanza costosa rispetto ad altri marchi, come Barilla o Spigadoro. Ma complessivamente direi che il fattore economico non è rilevante. C’è mercato per tutti”. “È la prima volta che vengo a Cibus, una fiera rinomata a livello internazionale per la qualità delle aziende che espongono e dei loro prodotti. Il settore in cui operiamo è quello del beverage, soprattutto in riferimento a vino e birra”, spiega Kanyanut Saeheng, logistics & customer service executive per Blue Aqua International, società di import thailandese che ha come canali di distribuzione principali ristoranti e mini-mart. “Anche in Thailandia esistono produttori di birra - commenta Saeheng - ma tra le nostre produzioni e quelle italiane c’è un divario qualitativo notevole”. Pegasus Imports Girish Bajaj fine 22 THAILANDIA “Posso dire di aver in parte già trovato quello che stavo cercando: ho raggiunto un accordo con un’azienda produttrice di olio. Ma sono anche interessato al comparto pasta”, spiega Girish Bajaj, direttore di Pegasus Imports, società attiva nell’importazione e distribuzione di food & beverage di alta qualità in tutta l’India, e che nella sola Mumbai rifornisce 700 retailer, 150 ristoranti e 14 catene di alberghi stellati oltre a 22 tra club e discoteche. “Il trend alimentare nel nostro paese si sta spostando sempre più verso una dieta mediterranea, più salutare. Il che implica, nella fattispecie, un maggiore apprezzamento per la cucina italiana rispetto, per esempio, a quella cinese, molto in voga fino a poco tempo fa. Non a caso, su dieci ristoranti che aprono in India nove sono italiani, per un mercato sta crescendo a ritmi impressionanti, a un tasso del 300% l’anno”. Una tendenza che, secondo Bajaj, non si può imputare unicamente alla ‘moda’: “Devo ammettere che le aziende italiane sono molto brave a promuoversi e a farsi conoscere, anche attraverso cooking show in loco e partecipazione alla fiere: un successo imputabile anche all’ottimo lavoro svolto dall’Agenzia per l’internazionalizzazione”. Il cambiamento più importante è però quello che si sta verificando a livello culturale: “La cucina italiana non è più solo ‘per pochi’. Ora le persone tornano a casa dal lavoro e si preparano un piatto di pasta. Una piccola rivoluzione”. SVEZIA Coop Sverige Ab Hampus Fäldt È la prima volta che partecipo a una fiera in Italia. Sono alla ricerca di prodotti alimentari in generale, con un’attenzione particolare per i formaggi, soprattutto a pasta dura”, spiega Hampus Fäldt, buyer e responsabile private label per Coop Sverige Ab, società che fa parte del Gruppo Kf e finalizzata all’acquisto di generi alimentari per conto di alcuni tra i maggiori distributori svedesi, come Coop Forum, Coop Extra, Coop Konsum e Coop Nära. Anche grazie alla sua partnership con le 41 cooperative dei consumatori svedesi, la quota di mercato ricoperta da Coop è pari al 21,5% del retail alimentare svedese. NUOVA ZELANDA A touch of Italy Liz Farquhar “Quale migliore occasione, se non questa, per incontrare faccia a faccia i nostri fornitori, toccare con mano i prodotti e vedere cos’ha di nuovo da offrire il mercato?”. Liz Farquhar, responsabile vendite e marketing per A touch of Italy, società neozelandese specializzata nell’import di prodotti alimentari, vini e liquori italiani che si rivolge al canale Horeca (60%) e alla grande distribuzione, (60%) ha viaggiato quasi 48 ore per partecipare a Cibus. “L’economia neozelandese è in rapida ascesa, il che si traduce in un maggior potere d’acquisto da parte dei consumatori”. Ma quali sono i prodotti italiani più richiesti dal mercato locale? “Le persone vogliono mangiare e bere quello che hanno assaggiato durante le loro vacanze in Italia - come parmigiano reggiano, prosciutto, salame e Chianti - per rivivere quelle stesse emozioni. Ma non solo, in televisione si moltiplicano gli show culinari, che aiutano a diffonde la conoscenza di prodotti che poi le persone desiderano acquistare. Inoltre, si sta sviluppando la tendenza ad acquistare generi alimentari di elevata qualità e costo, come ad esempio i tartufi. Un mercato piccolo, ma in rapida crescita”. “Sono a Cibus in qualità di assaggiatrice e consulente per diverse società di import giapponesi. Per loro, sono alla ricerca di un po’ di tutto, dalla pasta all’aceto balsamico. Prodotti destinati prevalentemente al canale Horeca e alla grande distribuzione. Per me, non si tratta della prima esperienza in questa fiera, che conferma la sua validità di vetrina internazionale per il made in Italy”, spiega Himeyo Nagamoto, presidente della Japan Olive Oil Taster Association. “Per quanto riguarda l’olio di oliva, nel mercato giapponese c’è ancora molto spazio per le produzioni italiane. Mentre un mercato che al momento è abbastanza saturo è senza dubbio quello del vino. Ma, cosa più importante di tutte, c’è bisogno di fare informazione ed educare il consumatore giapponese alla qualità. Al momento c’è infatti molta confusione a riguardo, e questo fa sì che spesso oli di scarso pregio vengano venuti a prezzi decisamente superiori rispetto a prodotti di qualità molto maggiore, il cui valore non viene però riconosciuto - prosegue Nagamoto - Dopotutto questo è un momento d’oro per la cultura italiana in Giappone: tutto ciò che è italiano piace, inclusa la cucina”. Sugimoto Shokuniku Sangyo Hiromichi Kikuchi Sugimoto Shokuniku Sangyo è una società giapponese operativa nel settore dell’ingrosso, della distribuzione diretta e della ristorazione, in veste di produttore, trasformatore e fornitore di carne - in particolare di manzo e maiale - dal 1900. La sua attività si rivolge principalmente a grossisti, centri commerciali, hotel, supermercati, ristoranti e negozi sparsi in tutto il Paese. Hiromichi Kikuchi, rappresentante della società, è in visita a Cibus per la prima volta: “Mi sembra una bella piazza per stringere accordi commerciali. Io sono qui per trovare nuovi fornitori di carne e prosciutto destinati a tutti i canali distributivi, dai dettaglianti alla grande distribuzione, anche se per l’import ci avvaliamo di una società esterna”. Nisshoku Co. - Tatsuo Yanagihara Sogo & Seibu Co. - Tadashi Kikuchi “Oltre a essere una fiera di qualità, Cibus è anche un’ottima occasione per incontrare i nostri fornitori - in particolare quelli di prosciutto, con i quali c’è un legame molto forte ma anche per vedere cos’ha da offrire il mercato e, magari, prendere nuovi contatti”, spiega Tadashi Kikuchi, chief representative e general manager dell’ufficio milanese di Sogo & Seibu Co., è una delle più importanti catene di centri commerciali del Giappone. Che per venire a Cibus ha fatto squadra con il proprio importatore: Tatsuo Yanagihara, section manager per il comparto retail di Nisshoku Co., società giapponese di import/export. “In questo modo io ho la possibilità di scegliere i prodotti che desidero, che poi la società di import si impegnerà a procurare”, continua Kikuchi. “In particolare stiamo cercando produttori di lambrusco, un vino tipico di questa zona, ma anche prodotti dolciari e a base di pomodoro, come sughi e passate. In generale, siamo molto interessati a quelle produzioni che potremmo definire ‘di nicchia’”. Parlando del livello di conoscenza che i consumatori giapponesi hanno dei prodotti italiani, afferma: “Molti li conoscono già bene, mentre ad altri bisogna insegnare come utilizzarli”. KOREA Tdf Korea Corporation Y.T. Shin “Sono alla ricerca di svariati prodotti destinati a entrare nel mercato coreano, principalmente attraverso la grande distribuzione”, commenta Y.T. Shin, amministratore delegato di Tdf Korea Co., società specializzata nell’import/ export di quasi tutti i generi alimentari e bevande, con sede a Seoul. SPECIALE NATALE Giugno 2014 Vince la tradizione Il prodotto tipico è sempre protagonista delle proposte per le festività. Con una ricerca di pack innovativi e impattanti. E un timido sguardo alle potenzialità dell’e-commerce. a cura di Paolo Frettoli Le confezioni natalizie, anche in un periodo di contrazione dei consumi, continuano a rappresentare un business importante. I prodotti alimentari sono generalmente percepiti come regali “utili”, che i consumatori continuano a richiedere, anche in un generale contesto di difficoltà. Molte le aziende che presentano referenze ad hoc per le festività. Se l’incidenza di queste proposte sul fatturato è spesso marginale, le strenne natalizie possono rappresentare un’occasione di marketing importante. La tradizione, in questo segmento, continua ad avere un ruolo da protagonista. Non possono mancare le tipicità della salumeria nazionale offerte in formati assai diversi, per incontrare le diverse possibilità di spesa: la riduzione delle pezzature è infatti un trend che coinvolge anche le confezioni natalizie. Unito anche alla richiesta di qualità premium, con la confezione natalizia che diventa occasione per proporre il prodotto di nicchia, realizzato con particolari materie prime o passaggi produttivi ricercati. Le proposte delle aziende si caratterizzano anche per la varietà dei prodotti disponibili, dai vini, a sottoli, sottaceti, composte, frutto anche di partnership tra diverse realtà. Una versatilità dell’offerta che arricchisce la proposta e che rappresenta un’importante plus a scaffale. Strategico, in questo senso, è anche il packaging. Soprattutto in questo contesto, infatti, si può esaltare la volontà dell’azienda di declinare la tradizione in soluzioni innovative. Senza dimenticare la presenza dei gadget. Anche in questo caso la proposta rimane ancorata alla tradizione, con in primis i classici taglieri. Per quanto riguarda i canali di vendita, sembra che il settore si stia timidamente aprendo all’e-commerce. Non sono poche le realtà che hanno avviato progetti per la vendita diretta on line dei propri prodotti, che trova nel periodo natalizio il momento più importante. Questo canale non è sempre facile da gestire, soprattutto dal punto di vista logistico, ma permette una relazione diretta tra consumatore e azienda. L’ARTIGIANO DELLA ‘NDUJA L’nduja è, naturalmente, protagonista nell’offerta per le confezioni natalizie de L’artigiano della’nduja. L’azienda, con sede a Spilinga, in provincia di Vibo Valentia, si distingue sul mercato per la ricerca della massima qualità nella produzione di ‘nduja: “Soddisfare il cliente, offrendo prodotti naturali e genuini rappresenta una delle priorità della nostra azienda”, spiega Luigi Caccamo, titolare del salumificio. “Offriamo l’nduja in diversi formati e pezzature.Tra cui i vasetti della linea Ergo, con grammature da 90, 180 e 280 grammi. Si tratta di una referenza che unisce alla qualità del prodotto un pack accattivante, ideale per le gastronomie di alto livello, ma anche per essere inserito come regalo nei cesti natalizi”. L’azienda sta portando a termine un nuovo stabilimento produttivo: “La cerimonia di inaugurazione ufficiale si svolgerà a luglio, anche se abbiamo ancora molto lavoro da fare. La nuova struttura ci permetterà di incrementare i nostri volumi produttivi, e supportare la crescita del nostro brand”. www.artigianodellanduja.com LA ‘NDUJA È UN SALAME PICCANTE SPALMABILE. SECONDO L’ANTICA TRADIZIONE VIENE REALIZZATA CON CARNE DI SUINO, SALE E PEPERONCINO, PREFERIBILMENTE PRODOTTO IN LOCO ED ESSICCATO NATURALMENTE. L’INGREDIENTE PRINCIPE È PROPRIO IL PEPERONCINO CHE, OLTRE A DONARE SAPORE, GARANTISCE LA CONSERVAZIONE, LA RENDE SPALMABILE E UNICA NEL SUO GENERE. segue 27 Giugno 2014 TERRE DUCALI Giulio Gherri Anche quest’anno Terre Ducali offre un’ampia gamma di prodotti dedicati alle festività natalizie: “Le nostre confezioni lo scorso anno hanno riscosso un grande successo”, racconta Giulio Gherri, amministratore delegato dell’azienda. “Per questo abbiamo deciso di riproporre il classico strolghino di culatello con tagliere e coltello, Tino ‘il salame contadino’ in confezione regalo con grembiule, il salame felino Igp pelato sottovuoto con fetta a 45° in confezione regalo, il salame felino Igp lungo, i cofanetti regalo Salamillos, Terre Ducali ed EmiliaFood”. Tra questi, le novità presentate più recentemente sono ‘Tino’ e i cofanetti regalo Terre Ducali ed EmiliaFood, per i quali l’azienda ha collaborato con un produttore di formaggi e uno di aceto balsamico. “Gli operatori della Gdo si dimostrano sempre curiosi quando si tratta di nuove proposte, anche nel caso delle confezioni natalizie. Si tratta, infatti, di un mercato che risulta ancora interessante, capace di riscuotere molto successo anche all’estero – nel nostro caso in Francia e Russia – e movimentato da nuovi interlocutori, che richiedono novità di prodotto e nuovi formati per soddisfare appieno i consumatori”. Un settore florido, quindi, che presenta anche altri aspetti positivi: “Certamente a noi offre un grande vantaggio”, conclude Gherri, “ossia la possibilità di far provare al consumatore finale più prodotti nello stesso momento e quindi di far conoscere meglio la nostra qualità”. www.terreducali.it FUMAGALLI DALLATANA 28 STROLGHINO DI CULATELLO CON TAGLIERE PRONTO ALL’USO. QUESTO PICCOLO SALAME È OTTENUTO CON LE RIFILATURE MAGRE DEL CULATELLO DI SUINI PESANTI ITALIANI, QUELLI UTILIZZATI PER LA PRODUZIONE DEL PROSCIUTTO DI PARMA.TAGLIATO A FETTE SPESSE, DEVE ESSERE DEGUSTATO QUANDO È ANCORA MORBIDO ABBINANDOLO A CROSTINI O ALLE MICCHE DI PANE. L’offerta natalizia di Dallatana si articola in tre diverse varianti, che includono alcune delle sue produzioni di punta: il culatello di Zibello Dop intero, il culatello di Zibello Dop a metà sottovuoto, pulito, rifilato e pronto al taglio; lo strolghino di Culatello in eleganti buste regalo in Atp (atmosfera protettiva). “Quello delle confezioni natalizie è un mercato davvero interessante, dove la richiesta è molto ampia”, fanno sapere dall’azienda. “Un business che, nel nostro caso, trova sbocco unicamente nel mercato interno”. Secondo l’azienda, negli ultimi anni si è riscontrata una maggiore richiesta di servizi aggiuntivi ai prodotti. “Non abbiamo una piattaforma di e-commerce, ma in futuro contiamo di effettuare la vendita dei nostri prodotti online”. www.dallatana.it Per il Natale, Fumagalli propone quattro diversi formati di confezioni regalo, che differiscono per dimensioni e assortimento, e che si propongono di offrire il meglio della tradizione gastronomica italiana, ma anche la sicurezza della filiera controllata. La confezione più piccola (310x190x100) include uno zampone precotto da un chilo circa e un assortimento di salami da 500 gr circa. La seconda soluzione (310x310x105) prevede uno zampone precotto da un chilo circa, 500 grammi di lenticchie, una bolognetta sottovuoto da 500 gr circa, un trancetto di pancetta sottovuoto da 300 gr circa e un assortimento di salami da 700 gr circa. La terza composizione (310x310x140), in aggiunta all’offerta precedente, include anche un trancio di coppa sottovuoto da 800 grammi circa e uno speck sottovuoto da 400 grammi circa. La quarta e ultima possibilità di confezione regalo, la più grande (310x310x250), comprende oltre allo zampone, le lenticchie, la bolognetta, il trancio di pancetta, quello di coppa e lo speck, anche un prosciutto crudo di parma da un chilo e mezzo circa, una bresaola magatello sottovuoto da 500 grammi circa e un assortimento di salami da 1,2 chili circa. Tutte le confezioni regalo offrono la possibilità di essere personalizzate a seconda delle diverse esigenze. www.fumagallisalumi.it SPECIALE NATALE PROSCIUTTIFICIO MONTEVECCHIO Culatello con cotenna, pancetta tesa, lardo, fiocchettino, lonzino e trancetto di fior di fesa, guanciali: gli stagionati Montevecchio sono proposti come prodotti ideali per essere inseriti nelle confezioni natalizie. Senza dimenticare le bottiglie di vino Montevecchio riserva: “Offriamo prodotti speciali, realizzati con materie prime di qualità, sfruttando ricette tramandate nel corso dei secoli”, spiega Paolo Gherardi, socio titolare del salumificio. “In particolare la gamma dei guanciali comprende diverse declinazioni per incontrare i gusti di tutte le tipologie di cliente. Al guanciale dolce, più tradizionale, si affianca quello con peperoncino o le due varianti con il pepe e il pepe rosa. Si tratta di salumi dal forte impatto, anche visivo, quindi adatti per essere inseriti nelle confezioni regalo per le festività”. Diverse le pezzature disponibili: “Siamo molto attenti a soddisfare ogni richiesta del cliente, soprattutto in riferimento a nuove tipologie di prodotto e a nuovi formati. Sono sempre più comuni, infatti, le richieste di pezzature ridotte, come i trancetti e i porzionati. Una tendenza, questa, che sicuramente soddisfa la necessità di garantire una ridotta battuta di cassa”. www.pmontevecchio.com/site I GUANCIALI IL PROSCIUTTIFICIO MONTEVECCHIO PROPONE UN’OFFERTA DI GUANCIALI CHE COMPRENDE QUATTRO DIVERSE REFERENZE. DAL GUANCIALE DOLCE A QUELLA AL PEPERONCINO, OLTRE ALLE VERSIONI CON IL PEPE E IL PEPE ROSA. RICAVATO DALLA GUANCIA DEL MAIALE, IL GUANCIALE MONTEVECCHIO VIENE AROMATIZZATO IN MODO TRADIZIONALE E OFFERTO INTERO O A TRANCI. SALUMIFICIO VAL RENDENA Il tagliere in legno autoctono con speck, o altri salumi, rappresenta una delle proposte più importanti messe a punto dal salumificio Val Rendena. Oltre al tagliere, l’azienda propone anche la cassettina rustica con salumi e prodotti alimentari, scelti e concordati con il cliente. “Da sempre abbiamo cura nel cercare prodotti tipici - quali vini, formaggi, dolci, miele e porcini - da integrare ai nostri pregiati salumi e poi comporre la strenna direttamente all’interno della nostra azienda. Negli ultimi anni, però, abbiamo notato che la proposta che più attira l’interesse dei potenziali clienti è il tagliere con lo speck. Si tratta di un’idea regalo di alto livello che noi distribuiamo con successo alla Gdo e al dettaglio tradizionale: infatti, oltre alla qualità dello speck, il legno utilizzato per il tagliere è di faggio, e il prodotto finale può fregiarsi del fatto che è realizzato per il 100% in Trentino. Queste caratteristiche permettono di differenziarci sul nostro mercato di riferimento”. www.salumificiovalrendena.it TRANCIO DI SPECK RENDENA SU TAGLIERE IN FAGGIO LO SPECK RENDENA È REALIZZATO CON COSCIA DI SUINO, SALE, DESTROSIO, SACCAROSIO, SPEZIE E AROMI NATURALI. IL PRODOTTO, SENZA GLUTINE E LATTOSIO, SI PRESENTA DI COLORE ROSSO NELLA PARTE MAGRA E BIANCO-ROSATO NELLA PARTE GRASSA. fine 29 XXX Giugno 2014 SIAL, THE WORLD’S LARGEST FOOD INNOVATION MARKETPLACE “Molto più che una fiera” Nicolas Trentesaux, direttore di Sial Group, racconta i punti di forza della manifestazione. In scena a Parigi dal 19 al 23 ottobre. Dal 19 al 23 ottobre si terrà l’edizione 2014 di Sial Parigi, manifestazione internazionale per tutti gli attori dell’industria agroalimentare che quest’anno festeggia 50 anni di attività. In occasione della conferenza “Nuovi scenari per un’agricoltura sostenibile, un’industria agroalimentare innovativa e nuovi stili di consumo”, organizzata il 27 maggio a Milano dall’Agenzia regionale per lo sviluppo di Parigi Ile-de-France e da Promosalons (Comitato per la promozione dei saloni internazionali francesi), abbiamo intervistato Nicolas Trentesaux (foto), direttore di Sial Group. 30 Quest’anno Sial festeggia il 50° anniversario. Come si è evoluto l’evento negli anni? Fin dalla nascita, nel 1964, il Sial ha perseguito due obiettivi: facilitare gli scambi tra venditori e acquirenti di tutto il mondo e permettere la condivisione del progresso alimentare. Da allora l’organizzazione ha avviato un processo di internazionalizzazione, arrivando a ‘conquistare’ le principali aree del mondo, con edizioni in America del Nord, America Latina, Medio Oriente, Cina e, da poco, Sud Est asiatico. Il prossimo obiettivo sarà probabilmente l’Africa, ma stiamo monitorando anche altri mercati. Cos’è, oggi, Sial? Sial è diventata una marca, un’esperienza relazionale unica nel mondo dell’agroalimentare globale. Il nostro valore aggiunto differenziante è quello di permettere ai nostri clienti, espositori e visitatori, di cogliere opportunità di crescita nel mondo. Per il 2014 abbiamo immaginato un’edizione ancora più ambiziosa, integrando il settore ‘attrezzature, tecnologie e servizi’ affinché tutti gli attori della filiera possano approfittare della visibilità offerta. Valorizzeremo anche il settore dei freschi, come frutta e verdura. Sono previsti eventi collaterali? I visitatori e gli espositori potranno partecipare a numerosi eventi collaterali e momenti di approfondimento come la grande festa del lunedì sera per i festeggiamenti dell’anniversario. La piattaforma Tv che vedrà coinvolti molti professionisti del settore in interessanti dibattiti. Il progetto ‘Foodies 2.0 by Sopexa’ per approfondire il legame del web con l’alimentare. Il World tour by Sial, che permetterà a 30 giornalisti provenienti da tutto il mondo di raccontare le tendenze del proprio paese in termini di consumo. Infine, il SialOff, una sorta di fuori salone che coinvolge circa 50 partner tra ristoranti e locali in città. Quanta importanza viene riservata all’innovazione? L’innovazione è uno dei concetti chiave di Sial, sin dalla prima edizione. Quest’anno stiamo conducendo uno studio internazionale in partnership con Tns Sofres, con l’obiettivo di identificare le tendenze emergenti in termini di comportamenti alimentari. I risultati saranno presentati durante la manifestazione. Inoltre, in qualità di esperti di innovazione, collaboreremo con il padiglione francese a Expo 2015. Un Sial che cresce, quindi? Certo. In termini di eventi. In termini di spazio espositivo, perché occuperemo tutti gli stand del Parc des Expositions di Paris Nord Villepinte. E in termini di paesi rappresentati, oltre 200, a garanzia della dimensione internazionale dell’evento, radicalmente rivolto all’esportazione. Siete intervenuti anche per risolvere i disagi registrati gli scorsi anni per quanto riguarda i trasporti? Sono state fatte numerose migliorie alla rete ferroviaria. Anzitutto, dal 2010 al 2014 la rotazione delle corse fra la Gare du Nord e la Station du Parc des expositions è passata da sei a 10. Inoltre, i nuovi binari permettono una circolazione più veloce. Ma l’aspetto più interessante di quest’anno è la cadenza della fiera in concomitanza con le vacanze scola- stiche. Questo non solo riduce notevolmente il traffico e la presenza delle famiglie in città, ma sembrerebbe scongiurare anche la possibilità di scioperi dei trasporti. Anche se purtroppo questo aspetto non dipende da noi. Spesso, in occasione delle grandi fiere, si verificano problematiche nelle telecomunicazioni. Avete pensato anche a questo? Rimanere senza l’accesso al web, al giorno d’oggi, rappresenta un grosso disagio. Per questo abbiamo fatto importanti investimenti per potenziare la rete wi-fi. La nuova connessione è già stata testata in occasione di due importanti esposizioni ed è risultata efficiente a tutti gli effetti. Pronta, quindi, a sopportare il peso delle circa 30mila connessioni previste per Sial. Per quanto riguarda la telefonia, invece, è stata fatta la richiesta dell’installazione di un’ulteriore antenna, ma è ancora presto per sapere se a ottobre sarà attiva. Come vanno le prenotazioni e cosa direbbe per convincere un’azienda a esporre a Sial? L’evento sta registrando una percentuale di prenotazioni record. Questo perché i nostri clienti sono professionisti rigorosi, per lo più provenienti dal mondo dell’industria. Al Sial si scoprono nuove tendenze, si svelano innovazioni, si facilitano incontri e si genera attività commerciale. Proponiamo un servizio che permette di incontrare importatori, distributori o attori importanti del food service. Quali sono gli elementi differenzianti rispetto alle altre fiere internazionali? Anzitutto la proposta di una vera e propria piattaforma di esportazione per i nostri clienti. In secondo luogo rivendichiamo il ruolo di scopritore di tendenze e rivelatore di innovazioni. Infine, l’ambizione di essere la più grande rete di networking mondiale. Grazie all’impegno dei nostri sei uffici internazionali, possediamo una ricchezza culturale enorme, siamo in contatto con clienti presenti nei maggiori paesi e con i principali media del pianeta. Possediamo un know how unico e, quindi, la legittimità a condividerlo con la nostra comunità, composta da 280mila visitatori e 12mila espositori in tutto il mondo. La nostra ambizione è quella di far vivere quotidianamente questo ‘club Sial’, per moltiplicare le opportunità commerciali e condividere le conoscenze. Angelo Frigerio FOCUS ON Giugno 2014 Effesalumi: servizio e qualità Tre siti di produzione. Un’offerta completa di prodotti freschi, lavorati e stagionati. Carne nazionale certificata 100% italiana. 32 Con tre siti di produzione distribuiti in Lombardia, il salumificio Effesalumi è in grado di garantire un’offer ta completa di prodotti freschi, lavorati e stagionati. Lo stabilimento storico è a Nibionno, in provincia di Lecco. Aperto nel 1978 da Egidio Fumagalli, inizialmente era dedicato alla produzione di salumi stagionati e freschi. “Ogni giorno i macelli ci consegnavano la carne fresca e noi procedevamo al disosso e alla toelettatura, prima di effettuare la lavorazione”, racconta il figlio Angelo Fumagalli. “Due operazioni che oggi non eseguiamo più perché i macelli, divenuti par te della nostra filiera, ci forniscono tagli già pronti per essere lavorati”. La crescita dell’azienda ha permesso, negli anni, l’aper tura di altre due strutture, con innovative tecnologie per la trasformazione dei prodotti. Una lavorazione moderna che, contemporaneamente, rispetta i metodi di produzione tradizionali e consente di ricevere gli ordini ed evaderli nella stessa giornata. “Lo stabilimento di 2.500 metri quadrati a Cividino Castelli Calepio (Bg) è dedicato alla produzione di salumi stagionati in genere, soprattutto salami di varie pezzature e macinatura, ma anche coppe e pancette. Quello a Briosco, una struttura di 2mila metri quadri in provincia di Monza e Brianza, produce prodotti freschi: salsicce, salamelle, hamburger, vaniglia, cotechini e preparati di carne, tra cui spiedini e arrosticini”. E proprio questi ultimi prodotti da grigliata costituiscono un’impor tante business per l’azienda. “Salamelle, salsicce, spiedini e arrosticini sono in commercio da qualche tempo, mentre gli hamburger Ghiottoli sono la novità di quest’anno”. Nonostante sembrino prodotti tipicamente stagionali, le vendite si mantengono costanti durante tutto l’arco dell’anno: “Sono referenze ideali per le grigliate estive, ma allo stesso tempo sono semplici da preparare anche in padella o al forno e quindi vantano un’ottima rotazione tutto l’anno. Oltretutto la nostra comunicazione sul packaging aiuta la percezione del prodotto. Un esempio è quello dei Baciotti, bocconcini di salsiccia che stanno registrando maggior successo. Durante l’estate l’immagine sull’etichetta rappresenta le salsicce alla griglia, durante l’inverno raffigura invece il famoso risotto con luganega. Ci tengo a sottolineare che le immagini che utilizziamo su tutti i pack sono foto di piatti reali, realizzati appositamente con i nostri prodotti cucinati. Sull’etichetta indichiamo, oltre al marchio dell’azienda e al marchio ‘garanzia di Gran Filiera carne nazionale cer tificata 100% italiana’, i tempi e le modalità di cottura”. E’ impor tante soffermarsi sulla selezione delle materie prime, che costituiscono un vero plus della produzione di Effesalumi. “La nostra azienda lavora solo carne suina nazionale 100% italiana, proveniente da macelli selezionati inseriti nella nostra filiera. Riceviamo carne fresca macellata in giornata. Le lavorazioni sono accurate e i controlli costanti. Ne deriva un prodotto di qualità caratterizzato da rintracciabilità immediata. Inoltre la nostra gamma si caratterizza per l’assenza di glutine e di allergeni. Anche le verdure, ad esempio i peperoni per gli spiedini, arrivano da un’azienda specializzata che ci fornisce ogni giorno prodotti freschi, di prima qualità, già pronti per l’uso”. Il salumificio è presente in tutti i canali, prevalentemente nel territorio lombardo, ma raggiungendo anche i supermercati di Veneto, Piemonte, Liguria e Toscana. “Siamo in grado di effettuare consegne giornaliere sia di prodotti per il banco macelleria che per il take away, distribuiamo al dettaglio tradizionale, ai grossisti, alle piattaforme, alla Gdo. I prodotti sono poi venduti sia a marchio aziendale che a private label. Inoltre, una par te del nostro lavoro è rivolto alle aziende specializzate nella realizzazione di prodotti elaborati, alle quali forniamo insaccati in stick del calibro desiderato e rispondenti alle loro richieste, grazie all’innovativa tecnologia dell’involucro vegetale”. Punto di forza dell’azienda è, infatti, la possibilità di fornire alla propria clientela pezzature ad hoc, che spaziano dalle monoporzioni ai vasconi per il catering. Per la grande distribuzione, ad esempio, i formati più richiesti sono quelli in atm, che vanno dai 200 g ai 400 g, con una shelf life che varia da 10 a 12 giorni a seconda del prodotto, che va conservato a una temperatura da zero a quattro gradi, ma sicuramente anche il confezionamento in Bdf offre una valida alternativa. “Il prossimo obiettivo”, conclude Angelo Fumagalli, “è sicuramente quello di ampliare la nostra offer ta con gli elaborati di carne, ma abbiamo in mente di sviluppare molti nuovi progetti”. ALCUNE DELLE REFERENZE DELL’AZIENDA IL CASO Giugno 2014 Il problema è all’origine Il ministro Lorenzin vuole rendere pubblici i flussi di materie prime provenienti dall’estero. Ma Federalimentare e Confcommercio non ci stanno. E attaccano… Beatrice Lorenzin 34 Origine in etichetta: la telenovela continua. Dopo gli accorati appelli di Roberto Moncalvo, neo presidente di Coldiretti, alla tutela del made in Italy (sic!) non poteva mancare la risposta dei politici. E così è stato. Una risposta non certo soft: con un ministro della Sanità che parla dell’introduzione di una black list e un altro ministro, quello dell’Agricoltura, che applaude all’iniziativa. Con in mezzo i coldirettiani che, di nascosto, si fregano le mani. Ma andiamo con ordine, raccontando per filo e per segno fatti e misfatti. Lunedì 12 maggio un comunicato, pubblicato sul sito del ministero della Salute, informa che saranno resi pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero per la produzione alimentare. L’iniziativa, annunciata dal titolare del dicastero, Beatrice Lorenzin, accoglie una richiesta del presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, che auspicava la rimozione del “segreto di Stato” sui dati relativi agli scambi commerciali. Secondo quanto riportato dalla nota, la pubblicazione delle informazioni dovrebbe “sostenere la ripresa economica in una situazione in cui contiene materie prime straniere circa un terzo (33%) della produzione complessiva dei prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati con il marchio made in Italy, all’insaputa dei consumatori e a danno delle aziende agricole”. Questo provvedimento, secondo il ministro, dovrebbe inoltre eliminare “una mancanza di trasparenza che ha favorito anche il verificarsi di inganni a danno di prodotti simbolo del made in Italy, come il concentrato di pomodoro proveniente dalla Cina, l’olio di oliva proveniente dalla Spagna o i prosciutti provenienti dalla Germania ‘spacciati’ per made in Italy”. Verrà quindi predisposto un apposito comitato per definire le modalità per rendere pubbliche le informazioni relative all’import di materie prime. La decisione del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, di rendere pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero, suscita da subito aspre polemiche nel mondo dell’agroalimentare. Non appena reso noto il provvedimento, Filippo Ferrua Magliani, presidente di Federalimentare, scrive una lettera, che i bene informati definiscono ‘di fuoco’, al ministro e ai vertici di Confindustria, denunciando i possibili rischi di questo provvedimento. Che, secondo l’Associazione di categoria, viola le norme basilari della concorrenza e del segreto industriale. Inoltre, la messa all’indice delle materie prime di provenienza estera, con nemmeno troppo velati riferimenti a ipotetici ‘rischi per la salute’, viene considerata dall’industria e dai rappresentati del commercio pericolosa, oltre che del tutto ingiustificata. Anche in sede europea il provvedimento, che sembra indirettamente mettere in discussione le norme di sicurezza alimentare che sono comuni a tutti i Paesi dell’area Ue, non viene visto di buon occhio. Soprattutto nel momento in cui l’Europa sta cercando di ottenere, rispetto agli Stati Uniti, il riconoscimento dei propri standard in materia di sicurezza alimentare. Insomma, che proprio uno dei Paesi membri dell’Ue esprima riserve anche su materie prime prodotte in altri paesi dell’Unione, rischia di essere un pericoloso boomerang in sede di trattativa. Nei prossimi giorni sono previste altre iniziative, anche pubbliche, delle associazioni che rappresentano a vario titolo la filiera agroalimentare italiana. Intanto, nelle segrete stanze della politica milanese e romana lo scontro sta già assumendo toni molti aspri, anche in virtù della matrice coldirettiana della decisione del ministro, appoggiata anche dal titolare del dicastero delle Politiche agricole, Maurizio Martina. D’altra parte, i segnali in questa direzione sono già chiari leggendo le notizie dei controlli di questi giorni. Con una nota pubblicata sul proprio sito internet, infatti, il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali ha comunicato l’intensificarsi dei controlli al Brennero da parte dell’Icqrf (Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari), in cooperazione con la Guardia di finanza. Secondo quanto riportato nel comunicato “... sono complessivamente 69 i veicoli fermati, 27 dei quali trasportavano prodotti agroalimentari. Di questi sono state redatte schede ed acquisite foto della documentazione di trasporto e dei prodotti, per il successivo controllo della tracciabilità delle merci importate. Particolare attenzione è stata dedicata alla rintracciabilità del latte fresco pastorizzato, delle carni suine (cosce), del frumento e dell’ortofrutta”. Controlli che, in qualche modo, riportano alla mente il blocco organizzato dalla Coldiretti al Brennero, lo scorso dicembre. E che fanno pensare che questa ennesima battaglia sulle materie prime sia solo all’inizio. Da ultimo vale la pena riportare i rumors relativi a un’iniziativa parallela di Confcommercio Agroalimentare che condivide le posizioni espresse da Ferrua e, per questo, farà presente le sue posizioni ai ministri competenti. Alice Realini e Angelo Frigerio Sopra: la lettera, firmata da Carlo Sangalli, che Confcommercio ha inviato al ministro Beatrice Lorenzin in merito alla pubblicazione dei dati relativi ai flussi di materie prime di provenienza estera in Italia IL PRESIDENTE DEI DOGANALISTI: “NESSUN SEGRETO DI STATO SUI FLUSSI COMMERCIALI DELLE MATERIE PRIME” Giovanni De Mari, presidente del Consiglio nazionale degli spedizionieri doganali,esprime perplessità in merito alla proposta del ministero della Salute di rendere pubblici i dati relativi all’import di materie prime dall’estero. “I flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero sono rilevabili sia sul sito dell’Agenzia delle Dogane, che su quello del ministero della Salute”, spiega a Salumi&Consumi. “Gli spedizionieri doganali trasmettono ad entrambi gli organi i documenti contenenti tutti i dati, come qualità merceologica, paese di origine, importatore ed altri ancora. Questi dati poi vengono in tempo reale trasmessi all’Istat”. Difficile dunque parlare di opacità nelle transazioni: “Non mi risulta siano coperti da ‘segreto di Stato’: sono sicuramente dati sensibili, soggetti come tutti gli altri alla normativa che disciplina e garantisce la privacy. La disinformazione e l’allarmismo costituiscono un altro dei problemi che affliggono il nostro povero Paese. Ritengo che il ministro della Salute possa chiedere agli uffici del suo dicastero e dell’Agenzia delle Dogane i dati che occorrono senza bisogno di creare un comitato”. GUIDA BUYER - SPECIALE REGIONALE Giugno 2014 La tipicità è al Centro Viaggio nelle specialità di Umbria, Marche, Abruzzo e Molise.Tra prosciutti di nicchia e celebri salumi. Volumi contenuti e tanta qualità. Con ottime possibilità di crescita. In Italia e all’estero. a cura di Paolo Frettoli Salumificio di Genga PAOLA LUZI Dall’Umbria alle Marche, per passare in Abruzzo e Molise. Il viaggio dagli Appennini all’Adriatico rivela specialità della salumeria note e meno note. Un panorama variegato e ricco, che comprende i prosciutti e gli stagionati dell’Appennino, i salami e i prodotti cotti e le specialità più di nicchia, eredità della tradizione contadina. Prodotti quindi che rientrano a pieno titolo nell’ambito della tipicità regionale e della nicchia, in genere lontani da una piena diffusione a livello nazionale. Dop e Igp, come il prosciutto crudo di Carpegna o il prosciutto di Norcia o ancora il ciauscolo, ma anche prodotti non tutelati come il salame abruzzese o di Fabriano, sono assolutamente noti a livello regionale, mentre la presenza si affievolisce, via via che ci si allontana dalla zona tipica di produzione, nonostante la grande distribuzione contribuisca con iniziative ad hoc per la promozione di questi prodotti. Complice certo il regionalismo che caratterizza il mercato italiano dei salumi, ma anche conseguenza di volumi produttivi generalmente contenuti. Salvo rari casi, infatti, il tessuto produttivo di queste regioni è formato da piccole medie imprese, che necessariamente devono puntare sui driver dell’artigianalità e della qualità, piuttosto che su una produttività industriale. Questa considerazione non deve però lasciar pensare a un immobilismo. Al contrario, si registra una forte spinta all’evoluzione, con la realizzazione di nuovi impianti produttivi, nuove acquisizioni, certificazioni e progetti per estendere il business all’estero. Interessante, poi, è il fatto che molte realtà, prima di cercare un consolidamento nel mercato interno, sviluppino iniziative per potenziare o intraprendere la via dell’export, alla ricerca di margini migliori e di un maggior riconoscimento per la qualità delle proprie referenze. Accade quindi che il prosciutto di Norcia, certamente non presente in tutti i supermercati del Nord Italia, incontri a pieno il gusto del consumatore tedesco. Un esempio che sottolinea come il mercato dei salumi, anche regionali, sia sempre di più di dimensioni europee. Il Salumificio di Genga offre un’ampia gamma di prodotti regionali: “La nostra proposta comprende tutti gli stagionati, dal lonzino con il lardo, alla lonza, passando per pancetta, guanciale e coppa di testa, un prodotto tradizionalmente povero che è stato rivalutato negli ultimi anni”, afferma Paola Luzi, responsabile qualità dell’azienda. I prodotti di punta sono due: il Morbido di Genga e il Salame Fabriano:“Quest’ultimo è il nostro fiore all’occhiello, con un’incidenza sui volumi produttivi intorno al 20%. Si tratta di un salame pregiato, realizzato con prosciutto, cuore di spalla e lardo di schiena a cubetti.Viene insaccato in budello gentile e stagionato a lungo. È un’eccellenza del nostro territorio, espressione della più alta tradizione norcina. A rilancio ed a tutela della produzione di questo prodotto è stato costituito, per iniziativa del Comune di Fabriano il Consorzio per la produzione e la tutela del Salame Fabriano”. Altro prodotto molto importante è il Morbido di Genga: “Si tratta di un salume simile al ciauscolo, che tuttavia non possiamo più chiamare così, perché siamo al di fuori della zona di produzione tipica, individuata dal Disciplinare di produzione dell’Igp. È una referenza che ha acquisito una sua precisa identità, registrando ottimi riscontri in tutto il territorio regionale, con volumi produttivi in costante crescita. La nostra azienda attenta da sempre alle esigenze dei consumatori ed al problema delle intolleranze alimentari (tutta la produzione è priva di allergeni) da diversi anni produce due referenze, il Morbido di Genga ed il Salame Fabriano, con il marchio Spiga barrata, il marchio dell’Aic (Associazione Italiana Celiachia), che attraverso il rigoroso rispetto di un disciplinare certifica l’assenza di glutine, un plus fondamentale per la commercializzazione di questo prodotto. Infatti è nostra intenzione certificare con l’ Aic tutta la gamma dei nostri prodotti. Altro obbiettivo per il futuro è quello di riuscire a far conoscere prodotti fuori dal territorio marchigiano, anche se l’azienda è già presente occasionalmente a spot in alcune regioni grazie alla realizzazione di speciali regionali”. I progetti di sviluppo guardano anche oltre confine ci spiega Fabrizio Polli, titolare dell’azienda: “Abbiamo costituito una rete d’impresa, Made in Marche food&beverage”, la prima dell’agroalimentare marchigiano. Riunisce quattro aziende, specializzate in diverse produzioni: dai vini, all’olio, passando per pasta fresca e prodotti di gastronomia. In questo modo possiamo offrire un paniere più ampio di prodotti tipici del nostro territorio”. Esistono già progetti avviati per alcuni paesi europei: “Germania, Lussemburgo e Belgio, in primis. Ma saremo presenti anche alla prossima edizione del Sial, in scena a Parigi, il prossimo ottobre. Mercati che potremo presidiare anche grazie alle certificazioni IFS e BRC, che otterremo a fine giugno, quando è previsto l’audit conclusivo”. www.salumificiodigenga.it SALAME FABRIANO Prodotto con carne magra di prosciutto e cuore di spalla e con l’aggiunta di lardo di schiena tagliato a cubetti (lardelli) e di pepe in grani. Viene insaccato nel budello gentile di suino e lasciato stagionare a lungo. Il salame Fabriano è annoverato tra i migliori insaccati italiani, ed è l’espressione della tradizione marchigiana. Fonti storiche che certificano il valore indiscusso di questo salame risalgono già alla fine del 1600 - 1700 ma è Giuseppe Garibaldi che nel 1881 lascia il documento più conosciuto: da Caprera scrive una lettera ad un suo amico marchigiano per ringraziarlo degli ottimi salami fabrianesi che gli aveva donato. segue 35 Giugno 2014 Le aziende Orma Group ANDREA MARONI “La nostra azienda è nota a livello nazionale per la produzione di prodotti cotti tipici marchigiani”, afferma Andrea Maroni, responsabile commerciale di Orma Group, che opera con il marchio Bacalini e ha sede a Grottazzolina, in provincia di Ascoli Piceno. Il prodotto principale dell’azienda, che realizza specialità cotte come porchetta e arrosti è la galantina di pollo: “Una referenza che incide per il 40% circa sul nostro fatturato, con volumi produttivi che si attestano intorno ai 30/40 quintali a settimana. Viene preparata secondo l’antica ricetta tradizionale, rivisitata per essere adattata alla produzione industriale e alle moderne abitudini di consumo”. La preparazione di questa tipicità è piuttosto complessa e prevede numerosi passaggi manuali: “Si parte dal pollo, che viene disossato manualmente e farcito con tre tipologie di carne: maiale, tacchino e vitello, oltre a parmigiano reggiano, sedano, carote, pistacchi e olive. Si aggiungono quindi uova sode, che caratterizzano anche visivamente il prodotto. La cottura, che dura circa cinque ore, viene eseguita in forni a vapore, per essere il più simile possibile alla preparazione tradizionale, che prevede la bollitura. Infine si raffredda il prodotto con un abbattitore e si conserva tra 0 e 4°, portando la shelf life a 60 giorni. La produzione destinata all’estero viene pastorizzata, per prolungare la shelf life a 90 giorni. Viene offerta anche in altre due varianti: una più pregiata e ancora più vicina alla tradizione, grazie al rivestimento in panno di carta vegetale, che trattiene parte dei liquidi che il prodotto rilascia naturalmente in fase di cottura; l’altra, invece, si caratterizza per una farcitura meno ricca ed è avvolta in pelle di tacchino. Utilizziamo comunque solo carne italiana, che ci garantisce una resa migliore rispetto alla materia prima estera”. La conoscenza di questa specialità regionale è in continuo aumento: “La curiosità per la galantina cresce di anno in anno, anche grazie al fatto che viene realizzata prevalentemente con carne bianca, molto magra, una caratteristica che incontra il diffuso trend salutista. Siamo presenti in tutti i canali di vendita, dalla Gdo alla ristorazione, con una diffusione a livello nazionale, anche se i maggiori volumi vengono sviluppati nel Centro Italia”. Interesse anche da parte di alcuni paesi esteri: “Collaboriamo con importatori in Belgio, Lussemburgo e Germania”. Nel corso degli anni il prodotto ha perso il suo carattere prettamente stagionale: “Il picco dei consumi corrisponde con il periodo estivo, ma le vendite si ridistribuiscono in modo piuttosto omogeneo per tutto l’anno”. La galantina viene proposta sia affettata, sia intera da 3 kg circa, a metà o in tranci da 300 e 400 grammi. www.bacalini.it Gruppo alimentare Valtiberino CRISTIANO LUDOVICI segue 36 Con sei aziende e altrettanti stabilimenti, 220 dipendenti e un fatturato complessivo che nel 2013 ha raggiunto i 125 milioni di euro, Gruppo alimentare Valtiberino è realtà industriale,che mantiene un solido legame con il territorio. “Sono diverse le produzioni tipiche presenti nella nostra offerta”, afferma Cristiano Ludovici, responsabile commerciale del Gruppo. “Oltre alla produzione di prosciutteria, offriamo diversi prodotti tipici nell’ambito degli insaccati. Tipici del territorio umbro sono la salsiccia stagionata umbra e la corallina; tra gli stagionati tradizionali, proponiamo in particolare il lombetto e il capocollo, che è il prodotto simbolo della salumeria umbra. Come gli altri nostri prodotti, viene realizzato con materia prima nazionale proveniente dai nostri macelli, stagionato per 100/120 giorni e quindi incartato in carta paglia, per proteggerlo durante la stagionatura e impreziosirlo esteticamente. Solo la produzione di capocollo si attesta intorno ai 200 quintali alla settimana”. Questi prodotti conoscono una diffusione macro regionale: “Il Gruppo Valtiberino è composto da due anime: quella umbra, con produzioni che trovano la loro principale collocazione al Centro Sud e quella toscana, orientata in particolare al Centro Nord”. Il canale principale per l’azienda è la grande distribuzione: “Registriamo ottimi riscontri con le specialità del territorio, che proponiamo con i nostri marchi Valtiberino e Norcineria di Cannelli, e che sono spesso protagoniste delle attività promozionali, con impronta regionale, sviluppate dalla Gd, in particolare in occasione delle ricorrenze”. Un discorso a parte merita il prosciutto di Norcia Igp: “Un prodotto che sta conoscendo e conoscerà sempre più un importante sviluppo, grazie al lavoro svolto dal Consorzio e dalle aziende associate. È particolarmente apprezzato al Centro Sud, ma annovera moltissimi estimatori in Germania. Valtiberino ne produce circa 70mila pezzi l’anno, presso lo stabilimento San Benedetto di Preci, in provincia di Perugia”. www.valtiberino.com LA GALANTINA Descrizione Pelle di tacchino ripiena con impasto di carne uova e verdura. Per la preparazione, che prevede numerosi passaggi manuali, si utilizza carne avicola fresca di provenienza italiana. La cottura avviene in forno a vapore a 90°, per una durata di circa 5 ore. Pezzature Intero: 3 Kg. circa. Metà: 1,5 Kg. circa. Tranci: 300, 400 grammi Preaffettato in vaschette Ingredienti Carne di tacchino, pollo, suino, uova, prosciutto cotto, mortadella, carote, sedano, olive, sale, parmigiano reggiano, pistacchi, aromi, pepe, caseinato di sodio e zuccheri (saccarosio). Antiossidante:E301. Esaltatore di sapidita’: E621. Correttore di PH: E262 E331. Conservanti: E 250 E 252. Shelf life 60 giorni rispettando le norme di stoccaggio 90 giorni per il prodotto pastorizzato. Salumificio Ciriaci DIEGO IOMETTI “Le tipicità regionali rappresentano circa il 45-50% del fatturato dei prodotti stagionati, per un’incidenza sul fatturato complessivo pari al 30%”, spiega Diego Iometti, responsabile commerciale presso il Salumificio Ciriaci di Ortezzano, comune marchigiano della provincia di Fermo. “Il loro consumo è diffuso soprattutto a livello regionale, ma si estende anche alle vicine Umbria, Abruzzo e Lazio”. Due le referenze tipiche presenti nell’offerta del salumificio: la lonza affumicata stagionata e il ciauscolo Igp. “La lonza stagionata è uno dei prodotti principe della salumeria italiana, tramandato dalla tradizione contadina popolare. Si ottiene dal capocollo di suino, salato e lasciato essiccare molto lentamente fino al raggiungimento delle caratteristiche qualitative e nutrizionali che la contraddistinguono. La nostra, in particolare, si caratterizza per l’uso di tagli anatomici selezionati, solo da suini pesanti e di provenienza 100% italiana, e dalla speciale affumicatura” sottolinea Iometti. La lavorazione del ciauscolo proviene da una tradizione CIAUSCOLO IGP Insaccato tipico marchigiano che si contraddistingue per essere un salame spalmabile. L’impasto è composto per il 50% da spalla e il 50% da pancetta. Stagionatura minima 20 gg. Peso medio 700 gr. lunga decine e decine di anni che nel tempo ha portato il nostro territorio, e non solo, ad apprezzare le caratteristiche tipiche di questo salame morbido spalmabile. La breve stagionatura e l’alta percentuale di grasso nobile gli conferiscono una consistenza e un gusto unici, che gli sono valsi il riconoscimento Igp dalla Comunità europea”. Sia la grande distribuzione del Centro Italia sia il canale catering hanno dato prova di grande apprezzamento per queste tipicità marchigiane, tanto da realizzate offerte e vendite guidate al fine di promuovere la loro conoscenza. Una richiesta che, negli ultimi anni, ha superato i confini nazionali: “All’estero i salumi più apprezzati sono indubbiamente quelli a lunga stagionatura, come il prosciutto e la lonza, ma anche i prodotti tipici della nostra regione come il ciauscolo”. Al momento l’incidenza di questo comparto sull’export è pari al 10%, “Ma i margini di miglioramento sono notevoli e le vendite in continua crescita”. www.salumificiociriaci.it GUIDA BUYER - SPECIALE REGIONALE I salumieri di Castel Castagna FULVIA DI BERNARDO Dalla gamma degli stagionati ai prodotti cotti, la tipicità abruzzese caratterizza tutta la produzione de I salumieri di Castel Castagna. “Soprattutto nella gamma dei salami, con due referenze su tutte: il salame abruzzese e l’aquilano”, spiega Fulvia Di Bernardo, titolare dell’azienda.“Sono apprezzati e richiesti in tutta Italia, in particolare al Centro Nord e, in parte, anche all’estero, soprattutto in Germania”. Questi salami vengono offerti in diversi formati: “Proponiamo l’abruzzese in due diverse pezzature: più contenute, da 120 a 150 grammi o in quella più tradizionale da 300/350 grammi. L’aquilano, un salame tipico della produzione abruzzese che si caratterizza per la tradizionale forma schiacciata, viene invece offerto nel formato da 350/400 grammi. Sempre nel comparto salami, altri prodotti richiamano il nostro territorio, come il salame d’Abruzzo: piccoli salametti da 25 grammi ciascuno, confezionati in Atm e disponibili anche nella versione piccante. Oltre alla salamella d’Abruzzo, dalla tipica forma a ferro di cavallo”. L’azienda è presente nella grande distribuzione locale e nazionale: “Collaboriamo molto con la Gd, che spesso organizza promozioni dedicate alle specialità regionali, diffondendo la conoscenza e la cultura di questi prodotti”. Da un anno I salumieri di Castel Castagna ha inaugurato un nuovo stabilimento a Basciano, in provincia di Teramo. Una struttura che occupa un’area di 5mila metri quadri, con oltre 20 dipendenti: “Si è trattato di un investimento molto importante, che ci permetterà di accrescere il nostro sviluppo”. www.isalumieri.it SALAME AQUILANO Salame tipico abruzzese del peso di circa gr 350 dalla caratteristica forma schiacciata, che deriva dal fatto che anticamente veniva pressato per evitare che l’aria potesse dar luogo a fenomeni di ossidazione interna. Ingredienti Carne di suino, sale, spezie, aromi naturali, destrosio, saccarosio. Conservanti E 250, E 252. Antiossidante E 300, citrato di sodio E 331. Peso medio 350/400 grammi. Shelf life Sei mesi dalla data di produzione. BERETTA A CARPEGNA I grandi gruppi della salumeria italiana continuano a scommettere sulla tipicità. È dello scorso gennaio la notizia che Beretta ha rilevato in affitto lo stabilimento marchigiano per la produzione di prosciutto di Carpegna Dop, con l’opzione per una piena acquisizione. La struttura situata a Carpegna, comune dell’Appennino marchigiano a 750 metri di altezza, è l’unica per la produzione della Dop marchigiana, ed era di proprietà di Brendolan, che è in liquidazione dallo scorso luglio. segue 37 Giugno 2014 Umbria I Prosciutto di Norcia Igp prodotti tipici regionali Marche Prosciutto di Carpegna Dop Prosciutto crudo stagionato, prodotto a Carpegna utilizzando cosce fresche di suini di un anno, provenienti da allevamento. La coscia, rifilata e arrotondata, viene leggermente pressata per eliminare sangue e acqua. Si passa quindi alla concia a secco con sale su osso e cotenna. Dopo una salatura di sette giorni, ne segue una di 20 giorni su tavole inclinate per l’eliminazione dei liquidi. Poi la lavatura con vino bianco, una prima stagionatura e la sugnatura della parte senza cotenna con impasto a base di strutto, farina e pepe. Infine, il prosciutto viene appeso per sette mesi nella sala di stagionatura e un mese in cantina. Il sapore è dolce e delicato, la fetta rosata. Ciarimbolo o budellaccio Salume di recupero prodotto prevalentemente per l’autoconsumo utilizzando le budella di maiale rimaste da altre preparazioni. Le budella vengono rigirate, lavate con acqua e aceto, lasciate a bagno, fatte bollire con aceto, foglie di alloro, basilico e scorza di arancia. Una volta scolato, il ciarimbolo viene conciato per 24 ore con sale, pepe in polvere, semi di finocchio e aglio. Mezzofegato Specialità del fabrianese, si compone di impasto di fegato e polmoni di maiale, uniti a carne rossa di suino e grasso. Conciato con sale fino, pepe nero, fiori di finocchio e bucce d’arancia. Si insacca nel budello naturale e si affumica nel camino per alcune ore durante la maturazione. Quindi si conserva in cantina. Prosciutto aromatizzato di Montefeltro Prodotto tipico di Montefeltro, in provincia di Pesaro. La coscia di suino viene messa sotto pepe e massaggiata per facilitare la fuoriuscita di sangue e acqua, poi nuovamente sotto sale per almeno una ventina di giorni. Si rimuove il sale e si lava con acqua calda. Una volta asciutta si bagna con vino cotto e aromatizzato con aglio, alloro, zucchero e rosmarino. Si copre con pepe macinato, si affumica e si fa stagionare. 38 Salame di Fabriano Prodotto dalle fine di settembre all’inizio di maggio, è un salame ricoperto di una muffa marrone scuro. Il lardo viene tagliato a cubetti e le parti nobili del maiale vengono tritate. L’impasto magro e i lardelli sono poi insaporiti con sale, aglio, pepe macinato e pepe in grani. Stagionato in budello gentile per almeno due mesi in cantine e solai areati. Ciauscolo Igp Diffuso soprattutto nel Maceratese e nell’Ascolano, è un insaccato da consumare fresco, generalmente spalmato. A base di polpa di pancetta (massimo 70% dell’impasto), spalla (40%), rifilatura di lonza e di prosciutto (30%) macinati più volte e a lungo. L’impasto morbido e omogeneo così ottenuto viene conciato con sale, pepe, semi di finocchio, aglio pestato, vino e scorza d’arancia. Insaccato in budello naturale di maiale e poi affumicato con legna e bacche di ginepro per alcuni giorni. Infine stagionato per un periodo minimo di 15 giorni. Soppressata di Fabriano Si ottiene dalla lavorazione delle parti meno nobili del suino, come la coda, la testa, la lingua e le cartilagini. Il tutto, tagliato e amalgamato con spezie e aromi, viene insaccato in budello, cotto e pressato. Stagionato almeno due mesi. Talvolta affumicato leggermente. Salame di frattula La carne di suino subisce un primo taglio di sgrossatura e mondatura dai residui di origine connettivale e adiposa, poi viene salata e pepata. Si aggiunge vino aromatizzato e segue la tritatura con trafila grossa, successivamente si aggiungono lardelli e pepe. L’impasto viene pressato nel budello gentile, lavato e aromatizzato. Il prodotto viene legato alle due estremità con un unico tratto di spago di fibra vegetale, con la possibilità di una terza legatura centrale. Lasciato asciugare per 24/48 ore, viene poi fatto stagionare in appositi locali. Salsiccia matta Un misto di carni magre di maiale macinate più volte con aggiunta di lardo a dadini, fegato di maiale e altre interiora. Il tutto macinato e condito con sale, pepe, aglio, scorza d’arancia e aromi. Insaccato in budello di piccolo diametro, viene lavato e aromatizzato nel vino caldo. I salami vengono legati e lasciati asciugare in luoghi freschi, poi messi a stagionare. La lavorazione deve avvenire nella zona comprendente i comuni di Norcia, Preci, Cascia, Monteleone Spoleto, Poggiodomo, ad altitudini superiori ai 500 m. Prevede che il coscio di suino pesante adulto, dopo esser stato rifilato, venga salato per due volte a secco con sale marino e lasciato così per 15-20 giorni. Il prosciutto riposa per circa tre mesi e poi viene lavato in acqua tiepida, e appeso per altri tre mesi ad asciugare. Dopo circa sei mesi, si procede alla stagionatura, al trattamento con un impasto di sugna (grasso, farina sale e pepe) e alla conservazione in luoghi appositi. Raggiunti i 12 mesi viene effettuata la marchiatura Igp a fuoco dei prosciutti idonei, rinnovato l’impasto di sugna e nuovamente lasciato a stagionare. La commercializzazione avviene dopo i 12 mesi minimi di stagionatura. Barbozzo Dopo la rifilatura del grasso, la guancia del suino viene cosparsa di sale e pepe e si lascia stagionare per un periodo di 40 giorni. Indicato per la preparazione di sughi e cibi saporiti. Esiste anche il barbozzo di cinghiale. Capocollo umbro Salato a secco, è un salume molto dolce. Si differenzia da tutti gli altri per il processo di preparazione, che prevede la fase di salatura, pepatura, aromatizzazione con coriandolo e legatura del capocollo. Viene poi incartato con carta oleata, che mantiene nel tempo le caratteristiche. Coppa di testa Dal sapore speziato e aromatico. La preparazione prevede la bollitura delle parti meno nobili del maiale, ma ricche di collagene e cartilagini, con l’aggiunta di aromi. Dopo la bollitura e il taglio delle parti in piccoli pezzi, si procede al condimento e all’insaccatura in budello di bovino o in sacchi di panno, che permettono lo scolo dei liquidi in eccesso. Corallina Insaccato molto diffuso nella Regione, costituito per i tre quarti da una pasta finissima di parti nobili del suino pesante con aggiunta di sale e pepe, oltre a grasso tagliato a dadini che crea nel prodotto finito grandi occhiature. Coglioni di mulo Specialità dalla forma particolare, alla quale si deve il nome, composta da un budello di suino, ripieno di carne magra di maiale macinata fine e con un lungo pezzo di lardo centrale (lardello), che viene legato a una ‘zeppa’ di faggio e lasciato stagionare al naturale. Mazzafegati Piccole salsicce di fegato di suino dal gusto forte e saporito, prodotte in versione dolce o salata. La ricetta tipica prevede la compresenza di ‘cornette’ di maiale e interiora miste. Le parti vengono macinate e impastate con pepe sale e spezie, oppure con zucchero, uvetta, vino, cannella e pinoli. Il tutto insaccato in budello naturale. La salsiccia viene poi bucherellata con aghi per fare uscire acqua e sangue. Si consumano freschi o stagionati. Ventresca Una pancetta arrotolata, ottenuta dal ventre di suino eviscerato, riconoscibile per la fetta a forma elicoidale. Eliminata la cotenna, la pancetta viene posta sottosale con le altre parti del suino e successivamente aromatizzata con pepe e spezie, arrotolata e incartata. GUIDA BUYER - SPECIALE RGIONALE Noglie La parte terminale del budello e la trippa di maiale vengono accuratamente pulite con la lama di un coltello in acqua molto calda e poi lasciate a bagno per una notte in acqua salata. Si condiscono i pezzi, lunghi 10-15 cm, con aglio e peperoncino e si lasciano essiccare a cavallo di una canna (che conferisce la forma ad arco) per circa 20 giorni. Abruzzo Annoia Detta anche nnuje o annuje Salume insaccato che si consuma come salsiccia fresca. Lo stomaco e le budella di maiale, ben lavate con acqua e farina di mais, vengono lessate per circa due ore, poi tagliate a striscioline e amalgamate con sale e aromi. L’impasto è insaccato in budella di maiale e appeso in locali riscaldati dal camino. Capelomme Lonza ricavata dai lombi del maiale, ricoperta con budella di suino. Richiede un processo di stagionatura lungo e complesso. Una volta legata con spago e fatta asciugare appesa, viene leggermente affumicato. La maturazione avviene in un locale secco. Fegatazzo di Ortona Salsiccia con impasto a base di fegato, polmone, milza, peperoncino, bucce d’arancia e aglio, conservata in filze o vasi sott’olio o strutto. Le carni vengono macinate grossolanamente, condite, impastate e messe a riposare per qualche ora, quindi insaccate in budello naturale di maiale, legato in rocchi più o meno lunghi in ambiente caldo e areato. Molise Micischia Ottenuta da carne di pecora o, occasionalmente, di capra. La carne, sgrassata disossata, salata e pepata, viene essiccata naturalmente all’aria. Di colore bruno e dalla struttura compatta ha un sapore deciso e sapido. Salame abruzzese Un insaccato crudo a grana media, preparato con carni fresche di suino che, dopo una frollatura di due giorni a bassa temperatura, vengono scotennate disossate e mondate. Insaccato in un rivestimento realizzato con budello dritto di maiale, dritto di vitello o bondeana di vitello, e legato agli estremi con spago di medio calibro. La stagionatura avviene in ambienti a temperatura controllata per un periodo tra i 100 e i 180 giorni. Salame aquilano Insaccato crudo di medio calibro preparato con carne di suino pesante. Vengono utilizzati carni fresche magre e grassi di suino, macinate con tritacarne a fori e impastate con sale, pepe macinato e in grani, vino bianco. Insaccato, maturato e stagionato per almeno 30 giorni in ambienti idonei. Durante la stagionatura viene pressato per ottenere una forma piatta e allungata. Ntriglio Realizzato da novembre a gennaio. Si tratta di mesentere suino che viene disteso su un piatto, salato e condito con aglio, origano e peperoncino. Dopo una sosta di 24 ore sotto spezie, è ‘incantucciato’, ovvero disteso su canne disposte a croce ed esposto all’aria a essiccare. Ventricina di Montenero di Bisaccia Le parti nobili del maiale, separate, mondate, disossate, private delle parti più dure, sono poi sezionate in piccoli pezzi. Dopo una notte di riposo, vengono condite con sale, polvere di peperone dolce e, a volte, finocchietto selvatico e pepe. L’impasto è insaccato nella vescica e ben pressato fino a ottenere una palla di 1-2 Kg che viene posta nella rete, legata con spago e appesa ad asciugare per una settimana in una stanza con camino acceso. Durante la stagionatura in ambiente fresco di circa sette mesi, viene pulita la superficie esterna e si ricopre con lo strutto. Mappatelle Involtino di carne mista che si consuma appena realizzato. Vengono utilizzate trippe di agnello o capretto tagliate in pezzi quadrati con aggiunta di pomodori a pezzi, pecorino grattugiato, sale e salsiccia secca di suino. Con questa miscela si riempie un pezzo di trippa grosso, chiuso con filo alimentare. Viene consumato dopo essere stato cotto a fuoco lento. fine 39 Giugno 2014 Plma: due giorni a tutto business dal nostro inviato Paolo Frettoli Si è chiusa mercoledì 21 maggio l’edizione 2014 di Plma, la manifestazione di due giorni dedicata alla private label, in scena nel quartiere fieristico Rai di Amsterdam, in Olanda. La kermesse si conferma tra le più qualificate e orientate al business. Altissimo il livello dei contatti, grazie anche a prezzi dei biglietti d’ingresso da finale dei Mondiali. Presenti buyer da tutto il mondo (con grande partecipazione anche di quelli della Gdo italiana), per conoscere le proposte delle aziende per la marca commerciale. Ma non solo: molte le aziende che hanno approfittato di questa vetrina internazionale per proporre novità relative al proprio brand. Un format fieristico, quindi, che continua a riscuotere consensi tra le aziende, grazie alla qualità, alla breve durata, alla possibilità di contenere gli investimenti e di concentrare gli sforzi. VERONI William Clayton 40 Veroni presenta a Plma una nuova referenza: “Si tratta della Fetta gigante Veroni: mortadella affettata con 22 cm di diametro. Una referenza che è stata anche premiata come novità di prodotto, nel corso della manifestazione”, afferma William Clayton, responsabile export dell’azienda emiliana. “Abbiamo, inoltre, ampliato la gamma di salami interi, con grammature fino a 200 grammi. Infine abbiamo proposto un nuovo prosciutto cotto alle erbe”. La mortadella, fiore all’occhiello di Veroni, è sempre più apprezzata all’estero: “Il prodotto cotto piace e l’appeal della mortadella è in costante aumento. Occorre comunque promuovere una cultura del prodotto italiano, in particolare sul valore di Dop e Igp, ancora poco compreso. Sono molto richieste e apprezzate anche altre caratteristiche del prodotto, come la tracciabilità, i contenuti salutistici e l’assenza di allergeni, su cui Veroni pone massima attenzione. “La marca commerciale rappresenta un’opportunità di business importante e ci permette di entrare in mercati per noi molto interessanti”, conclude Clayton. SAN MICHELE Daniele Cremonesi “La private label incide per il 25% circa sul nostro fatturato”, afferma Daniele Cremonesi, responsabile commerciale del prosciuttificio San Michele. “Siamo copacker anche per alcuni importatori che operano oltre confine”. La collaborazione con l’estero, anche a marca commerciale, presuppone l’offerta di un alto grado di servizio: “Di frequente gli operatori esteri non possiedono la cultura di prodotto, che caratterizza i buyer italiani. Capita quindi che si affidino molto all’azienda per trovare la soluzione più adatta alle loro esigenze, in termini di prodotto, confezionamento, formato e packaging”. Nel corso di Plma l’azienda ha potuto presentare all’estero una novità: “Si tratta di un prosciutto crudo a ridotto contenuto di sodio, con cui intendiamo presidiare il settore salutistico, che conosce un grande sviluppo”. BERETTA Lorenzo Beretta Beretta è un’azienda fortemente orientata all’export: “Siamo presenti in oltre 60 paesi in tutto il mondo, anche come copacker. L’incidenza delle vendite oltre confine sul fatturato si attesta intorno al 30%”, spiega Lorenzo Beretta, responsabile commerciale dell’azienda. “Molto richiesta tutta la gamma degli stagionati, ma positivi sono anche i riscontri per il prosciutto cotto italiano, che purtroppo può essere esportato solo intero al di fuori dei confini dell’Ue”. Anche per l’azienda brianzola, Plma si conferma un appuntamento molto interessante: “Abbiamo ottenuto buoni contatti dall’estero, ma anche dall’Italia”. Pochi i segnali di ripresa nel mercato interno: “Per quanto ci riguarda, i primi mesi dell’anno sono stati altalenanti, ma nel complesso positivi, con una leggera crescita. L’atteso rilancio dei consumi non sembra immediato. Si attende un miglioramento per quanto riguarda il mercato dei crudi, con una ripresa delle marchiature a partire dall’estate”. JOMI Andrea Guarino Il bilancio della partecipazione a Plma è positivo per Jomi: “Questa manifestazione è un evento diventato ormai imperdibile nel panorama europeo”, afferma Andrea Guarino, dell’ufficio amministrativo dell’azienda campana. Apprezzato soprattutto l’agile format fieristico: “Un appuntamento di soli due giorni, ma in cui si possono sviluppare grandi opportunità di business. Abbiamo notato moltissimi buyer stranieri”. I prodotti più richiesti all’estero sono sempre quelli tradizionali. “Sicuramente il più apprezzato è il prosciutto di Parma. Registriamo un ottimo trend per il prosciutto cotto di alta qualità. Seguono, infine, i prodotti più legati al trend salutistico come quelli a base di pollo o tacchino”. I numeri della fiera EVENTI 11 MILA I VISITATORI 115 I PAESI DI P R OV E N I E N Z A DEI BUYER 4MILA GLI STAND ESPOSITIVI 2.250 GLI ESPOSITORI 70 I PAESI PARTECIPANTI 53 LE COLLETTIVE NAZIONALI O REGIONALI FURLOTTI Nicola Furlotti MENDELSPECK Andrea Giuffrè “Questa edizione di Plma è stata positiva, nonostante un posizionamento che non ci ha certo soddisfatto pienamente”, afferma Nicola Furlotti, responsabile commerciale dell’omonima azienda. Proprio in occasione della fiera, sono state presentate alcune novità di prodotto: “Si tratta dei fiammiferi di speck e dei francobolli di pancetta dolce, affumicata e guanciale stagionato. Tutte le referenze sono confezionate in vaschetta preformata”. L’attività di copacker continua ad essere strategica per l’azienda parmense, soprattutto all’estero: “L’incidenza della Pl sul fatturato si attesta intorno al 65%. All’estero continuiamo a crescere soprattutto con la marca commerciale, mentre in Italia puntiamo molto allo sviluppo del nostro brand”. “Una fiera molto interessante soprattutto in chiave estero”, spiega così la presenza di Mendelspeck a Plma, Andrea Giuffrè, responsabile commerciale dell’azienda. “L’incidenza dell’export sul nostro fatturato è ancora contenuta. Siamo presenti soprattutto nel mercato tedesco, ma stiamo avviando progetti interessanti in Uk, Francia, Croazia e Slovenia”. La marca commerciale è un segmento molto interessante per operare all’estero: “Si tratta di un business da cui non si può prescindere e la strada più rapida per collaborare con il retail. Occorre comunque trovare un equilibrio con la politica di brand”. RASPINI Daniela Parca Raspini presenta a Plma un’interessante novità: “Si tratta di una nuova gamma di affettati con una particolare confezione apri e chiudi”, afferma Daniela Parca (a sinistra nella foto insieme a Luciano Gennero e Claudia Iannetti), responsabile marketing dell’azienda piemontese. “Un’innovazione che rende particolarmente pratico conservare il prodotto. Dai test che abbiamo effettuato, emerge che sette persone su dieci non consumano interamente la vaschetta di affettato e si trovano in difficoltà nel conservare adeguatamente il contenuto. Offriamo quindi una soluzione pratica per evitare sprechi e mantenere inalterate più a lungo le caratteristiche organolettiche ed estetiche del prodotto”. La nuova gamma comprende diverse tipologie di salume: “Al momento offriamo prosciutto cotto alta qualità, mortadella Bologna Igp, salame Milano e tacchino al forno. Le pezzature vanno da 100 a 500 grammi. Questa soluzione ha registrato un grande interesse, sia in Italia che all’estero”. ITALIA ALIMENTARI Isabella Grieco Italia Alimentari, società del gruppo Cremonini, partecipa per la prima volta al Plma: “Una manifestazione di grande respiro internazionale. Un’esperienza positiva da ripetere nei prossimi anni”, commenta Isabella Grieco, manager per il mercato tedesco di Italia Alimentari. “È stata l’occasione per presentare alcune novità dell’azienda tra cui i tramezzini in ‘paper top’, ‘paper bag’ e i tramezzini Bio in ‘carton board’, con shelf life di 30/35 giorni. Oltre alla nuova gamma di affettati di alta gamma, in vaschette formato premium. La qualità l’eccellenza di questi prodotti è stata riconosciuta dalle guide ‘Salumi d’Italia 2014’ edita dall’Espresso e da ‘Grandi salumi’ 2014 edita da Gambero Rosso. Proprio snack e preaffettati sono i comparti tra i più interessanti, per quanto riguarda la private label”. GSI Davide Ponticelli “Una manifestazione molto interessante, che ha visto la partecipazione dei buyer esteri, ma anche la presenza della maggiori insegne distributive italiane”, afferma Davide Ponticelli, direttore export di Gsi. “La fiera è stata, inoltre, l’occasione per presentare all’estero le ultime novità nel comparto affettati, a marchio Casa Modena come ‘Storie di Sapori’ affettati alta qualità 100% di carne italiana e ‘Liberamente’ una gamma creata per soddisfare l’area benessere. “L’incidenza della Pl sul fatturato di Gsi è importante: siamo copacker di diverse catene estere, in cui sono particolarmente richiesti i prodotti stagionati, come salami stagionati e prosciutti crudi. Il fatto che retailer internazionali selezionino specialità italiane per le proprie linee a marchio è un segno del sempre maggiore appeal del made in Italy all’estero”. TERRE DUCALI Sergio Gaiti “Il prodotto italiano è molto richiesto all’estero, anche con private label”, afferma Sergio Gaiti, export manager di Terre Ducali. “Generalmente le referenze made in Italy, soprattutto nei mercati emergenti, non vengono segmentate nell’offerta, ma vengono direttamente posizionati nelle linee premium”. Naturalmente, ogni mercato si mostra recettivo per particolari prodotti: “Bisogna comprendere la domanda di ogni singolo paese, perché le differenze possono essere considerevoli, anche per quanto riguarda il confezionamento.Terre Ducali può offrire un’ampia gamma, dalle specialità parmensi, ai sandwich, a marchio il Pagnotto; molto richiesta anche la nostra linea di affettati, di alta qualità. Recentemente abbiamo, inoltre, cominciato a vendere salsiccia fresca in Svezia”. Sempre più fondamentale nell’ambito dell’offerta oltreconfine è la proposta di packaging sostenibili: “È un trend molto avvertito all’estero, che cerchiamo di cogliere. Uno dei nostri ultimi prodotti, le Pepite di culatello, sono confezionate in un packaging interamente compostabile”. L’incidenza della Pl sul fatturato export dell’azienda resta comunque contenuta: “Solo da pochi anni abbiamo cominciato a sviluppare a pieno il nostro business oltre confine. L’andamento è comunque molto positivo, con una crescita continua”. 41 Giugno 2014 AMERICANI ESPOSITORI 1.340 GIRO D’AFFARI IN 15 MILIONI DI DOLLARI IL COLPO DI STATO A BANGKOK di Angelo Frigerio All’inizio sembrava uno scherzo. Una sorta di colpo di stato da repubblica delle banane. E invece no. Sto parlando di quello che è avvenuto, in Thailandia, a partire dal 19 maggio e di cui sono stato testimone oculare. Nella giornata di giovedì 22 maggio i militari hanno occupato tutti i luoghi strategici di Bangkok. E, dopo un primo avvio soft della crisi, la vicenda si è complicata. Così almeno appariva la situazione il 22 maggio, quando i militari hanno annunciato in televisione il golpe e il coprifuoco. In quel momento, il principale problema, a Bangkok, è stato che il traffico, normalmente caotico, si è trasformato in una vera e propria bolgia dantesca. In taxi, nella serata di giovedì, abbiamo impiegato circa quattro ore per arrivare in centro da fuori città. Nella giornata di venerdì, siamo riusciti a capire meglio la situazione. La popolazione è dalla parte dei militari, che sono inter venuti a causa di una situazione politica del tutto ingestibile. Maggioranza e opposizione, infatti, si fronteggiavano da tempo, senza arrivare a nulla e bloccando, di fatto, il Paese. Semplicemente, i militari hanno detto: “Fermi tutti, mettetevi insieme e cercate di risolvere la situazione per il bene della Thailandia”. Per questa ragione, quindi, i soldati hanno il completo sostegno della popolazione, che è a favore dell’inter vento militare. E nella capitale tutto è tornato tranquillo, senza disordini. 42 La piattaforma asiatica per il Made in Italy In scena l’edizione 2014 di Thaifex-World Food of Asia. Successo della collettiva italiana. Ne parliamo con Thomas Rosolia, AD di Koelnmesse Italia. Dal nostro inviato Angelo Frigerio Il 21 maggio si è aperta l’edizione 2014 di Thaifex-World of food Asia, il salone internazionale dedicato agli alimentari, alle bevande, ai servizi legati al catering, all’ospitalità, alla tecnologia alimentare, al retail e fran- chising, in scena a Bangkok, in Thai- landia, fino al 24 maggio. Nell’ultima edizione, la fiera ha raccolto oltre 1.400 espositori e oltre 25mila operatori e buyer, provenienti da malesia, singapore, Taiwan, Australia, filippi- ne, Corea del sud, Giappone, hong Kong, Indonesia e Vietnam. durante lo svolgimento di questa edizione, disordini politici hanno coinvolto la capitale del paese (vedi articolo a lato), ma senza creare eccessivi problemi. la grande Area italiana, presente all’interno della kermesse, è stata organizzata da Anuga-Koelnmesse, Cibus-fiere di parma e federalimen- tare e si poneva l’obiettivo di portare il gusto, la qualità, lo stile dell’eno- gastronomia italiana nel mondo. proprio con Thomas rosolia, ammi- nistratore delegato di Koelnmesse Italia, parliamo della manifestazione, che si concluderà domani, 24 maggio. “siamo molto soddisfatti di questa edizione di Thaifex-World of food Asia”, esordisce rosolia. “malgrado la complessa situazione politica che si è venuta a creare nel paese, non sono mancati i visitatori. Anzi, abbiamo registrato un incremento. Il numero complessivo, infatti, si aggira intorno ai 28mila operatori, con una crescita del 2,3% rispetto alla passata edizio- ne”. Numeri che confermano il ruolo della manifestazione. “Thaifex sta diventando sempre di più una piattaforma interessante per il mercato Asean. Oltre a quelli della Thailandia, molti sono stati i buyer provenienti da Vietnam, Indonesia, filippine, Cambo- gia, Corea del sud e Giappone. ma si sono visti anche operatori del settore provenienti da Africa, emira- ti Arabi e Australia”. Buone notizie anche sul fronte degli espositori. “Vale la pena aggiungere che in questa edizione di Thaifex sono cresciuti gli espositori internazionali. su un totale di con un incremento del 9,3% rispetto alla passata edizione, sono ben 771 gli espositori non thailandesi. Anche in questo caso l’incremento si aggira intorno al 23%”. Infine le collettive. “fra quelle più importanti presenti in fiera vale la pena citare la Cambogia, l’Indonesia, il Giappone, la malesia, le filippine, singapore, la Corea del sud, Taiwan, Turchia, Inghil- terra, Vietnam, Cina, Brasile”. e quella italiana? “Il nostro paese si conferma un punto di riferimento sia per i buyer del settore horeca sia per quelli del retail. la collettiva, realizzata da Koelnmesse Italia in collaborazione con federalimentare e Cibus e con il supporto di Ice, fra le più importanti presenti in fiera, ha visto la presen- za di 50 aziende leader italiane, che individuano in Thaifex una piattafor- ma strategica per il loro business nel mercato Asean. Thaifex si conferma un’ottima fiera sia per quanto riguar- da i servizi connessi sia per la logistica. e non ha nulla da invidiare alle mani- festazioni che si svolgono a Colonia”, conclude rosolia. 125 DA VISITATORI OLTRE 27mila PAESI EVENTI experience the best in Asia ICE BANGKOK Fabio De Cillis, Trade Commissioner ICE Bangkok “È la prima volta che partecipo a questa manifestazione, che sta rispondendo alle aspettative delle aziende”, afferma Fabio De Cillis,Trade Commissioner per l’ufficio Ice di bangkok. “Nonostante la difficile situazione politica che la Thailandia sta affrontando, il Pil del Paese dovrebbe crescere del 2%. L’intervento dei militari si muove nella direzione della stabilità e dell’ordine, per questo incontra il favore della popolazione”. Le potenzialità del mercato tailandese sono quindi buone: “La Thailandia, fino a pochi anni fa, trainava la crescita. Oggi è stata in parte sopravanzata, in termini di opportunità, da Vietnam, Malesia e Indonesia, ma sta negoziando un accordo di libero scambio con la Ue, che potrebbe aprire nuovi orizzonti”. Il Sud Est asiatico offrirà comunque ottime prospettive: “Il prossimo anno dovrebbe entrare in vigore il mercato comune Asean, che prevede una maggiore uniformazione delle regole commerciali per tutti i paesi dell’area, con importanti ricadute positive sul business”. CIBUS/FIERE DI PARMA Elda Ghiretti, brand manager “Area italiana” è la collettiva presente a Thaifex, che ospita oltre 50 aziende del nostro Paese. L’iniziativa è stata organizzata da Anuga-Koelnmesse, Cibus-Fiere di Parma e Federalimentare. “Un progetto che si rivela vincente”, spiega Elda Ghiretti, brand manager di Cibus. “Le aziende, ancora una volta, ci hanno seguito per esplorare le potenzialità del mercato Asean: abbiamo registrato riscontri positivi”. Altre iniziative verranno ripetute a breve. MENDELSPECK Ivo Larcher, titolare Ivo Larcher, titolare del salumificio altoatesino Mendelspeck commenta con soddisfazione l’andamento della fiera: “Le prime impressioni sono positive. Abbiamo sviluppato contatti importanti con operatori provenienti da Vietnam, Indonesia, Malesia e, naturalmente, Thailandia”. I canali di vendita sono diversi: “Molti i contatti con il canale Horeca, ma anche il retail sembra interessato al nostro prodotto. Grazie al rapporto con Giorgio Ortolani, il nostro importatore molto conosciuto in Thailandia, stiamo sviluppando un business molto interessante. A oggi per noi l’export rappresenta il 25% del fatturato”. A livello di selezione del prodotto, le richieste del mercato si muovono in direzioni precise: “È molto apprezzato il prodotto affumicato. E le referenze di alta qualità, come quelle che possiamo offrire”. Nella foto: Fabio De Cillis e Elda Ghiretti PINI Andrea Parisi, responsabile commerciale INALCA FOOD AND BEVERAGE Augusto Cremonini, ad Dopo aver partecipato a fiere in Corea, Singapore e Shanghai, il salumificio Pini sbarca per la prima volta in Thailandia. “Siamo convinti che Thaifex sia una fiera strategica, in grado di assicurare contatti con vari Paesi dell’area”, racconta Andrea Parisi, responsabile commerciale dell’azienda. Anche se non mancano le difficoltà: “In molti di questi Paesi è laborioso ottenere tutte le autorizzazioni necessarie, poiché sono molti attenti al rispetto dei requisiti delle loro normative. Le procedure sono lunghe, anche se ovviamente restano fondamentali”: per Pini l’export è un canale fondamentale. “Realizziamo fuori dai confini nazionali ben l’80% del nostro fatturato. I primi due mercati di destinazione delle nostre referenze sono Polonia e Ungheria”. Quanto ai prodotti, le richieste dei paesi dell’area asiatica appaiono diverse: “A Singapore, in particolare, veicoliamo cartilagini, pancette e piedi. In Giappone, invece, pancette e coppe, mentre in Cina ossa e cartilagine. Quest’ultimo sta diventando un mercato importante anche per altri prodotti” conclude Parisi. “Inalca Food And Beverage è una piattaforma di servizi specializzati, con l’obiettivo di facilitare l’internazionalizzazione delle Pmi, nata due anni fa dall’esigenza di rifornire un importatore in Cina”, racconta l’amministratore delegato di Inalca, Augusto Cremonini. “Oggi vogliamo essere come una portaerei, fatta da tanti aeroplani made in Italy. Un modo per colmare quel gap di competenza e dimensioni minime, che sono in grado di garantire l’efficienza. E il mercato ci aspetta: gli importatori sono davvero affamati di prodotti italiani”. Ma quali i servizi offerti? “Prima di tutto ci poniamo come unico punto di riferimento, sia per chi produce sia per chi commercializza. Ci occupiamo direttamente di tutti i servizi di documentazione, del controllo qualità e della classificazione dei fornitori. Senza porre vincoli né legami.Tutto supportato da un’efficiente infrastruttura logistica. La nostra, infatti, è una piattaforma molto flessibile e trasparente. Non facciamo trading, in questo progetto mettiamo a disposizione non solo le nostre competenze, ma anche la faccia”. Ma come avviene la selezione dei fornitori? “In base alle macro categorie di prodotti italiani, come olio, pomodoro pelato, formaggi, salumi, conserve classiche, pasta, e alle richieste specifiche dei clienti”, spiega Cremonini. Che, circa i prodotti più apprezzati, racconta: “Oltre ai grandi classici, pasta pomodoro olio e aceto balsamico, vengono molto richiesti e apprezzati salumi formaggi e tutto il comparto dolciario”. Progetti per il futuro? “Tanti, dalla gamma del preaffettato, a una filiale, a Capo Verde, nel 2015”. 43 Giugno 2014 FOCUS SHOP NORCINERIA BONUCCELLI – CAMAIORE (LU) PRODOTTI TOSCANI D’ANTICA BONTA’ La famiglia Bonuccelli avvia l’attività di salumificio nel 1958, con la Bonucelli Salumi. Poco dopo apre, nel centro storico di Camaiore, la Norcineria Bonuccelli, punto vendita dell’azienda, dove è possibile acquistare prodotti tipici toscani di produzione artigianale. La gestione familiare, giunta alla quinta generazione, può contare su un personale di cinque addetti. Nel 2010 il locale della Norcineria Bonuccelli è stato rinnovato ed è stato introdotto un fornito reparto di gastro- nomia. Circa l’80% dell’offerta è costituita da salumi toscani di produzione propria.Tra i quali la gamma dei salami, rigorosamente insaccati in budello naturale e legati a mano in pezzature che vanno da 500 grammi a 10 kilogrammi. Ad esempio il salame toscano o il salame ‘Strolghino’. Tipici anche la mortadella di Camaiore e il lardo di Camaiore, oltre alla Finocchiona. Tra le specialità anche il carpaccio di manzo marinato e il prosciutto in Bigongia, conosciuto anche come carne salata di prosciutto: coscia di maiale fatta a pezzi e lasciata 90 giorni a marinare nelle bigonce come si faceva una volta, ricoperta di sale, pepe, aglio e rosmarino. L’offerta comprende anche i migliori salumi italiani, come bresaole, il prosciutto di San Daniele, il salame di Felino, la Culaccia. Anche per quanto riguarda i formaggi, l’offerta comprende tutti i migliori formaggi nazionali e francesi. Ad esempio pecorini locali e toscani, come lo scoppolato di Pedona, i pecorini stagionati nella vinaccia, le tome piemontesi, la fontina valdostana, il puzzone di Moena. L’offerta della gastronomia comprende anche oli, aceti, farine e pasta (Martelli e Gragnano), oltre a una scelta di vini selezionati, prevalentemente toscani, come Chianti e Morellino, ma anche etichette friulane. ANNO DI NASCITA: 1958 SUPERFICIE: 80 MQ NUMERO DI VETRINE: 1 Salumi proposti: salame toscano, salame ‘Strolghino’, mortadella di Camaiore, lardo di Camaiore, Finocchiona, carpaccio di manzo marinato, prosciutto in Bigongia, bresaole, prosciutto di San Daniele, salame di Felino, culaccia. Formaggi proposti: pecorini locali e toscani, scoppolato di Pedona, pecorino di Pienza, pecorino in foglie di noce, pecorini marchigiani, pecorino di Fossa, pecorini stagionati nella vinaccia, tome piemontesi, toma di Bra, fontina valdostana, puzzone di Moena, taleggio, caprini. Brie ed erborinati francesi. Dolci e salati: farine, pasta Martelli, pasta Gragnano. Cantucci e panforte senesi. Altri servizi: ristorazione veloce, produzione di primi e secondi piatti, tavoli interni ed esterni per la consumazione in loco, vendita cesti regalo. Sito web: www.bonuccellisalumi.com Email: [email protected] LUNELLI SPECIALITA’ ALIMENTARI - SARCHE DI CALAVINO (TN) UNA PASSIONE DI FAMIGLIA Con un bagaglio di molti anni di esperienza, maturata nel settore gastronomico all’estero e in Italia, nel 1966 Lunelli Ottorino e Viola fondano l’azienda Lunelli e aprono il primo negozio a Sarche. Nel 1978, 12 anni dopo, vengono eseguiti i primi lavori di ampliamento e vent’anni dopo apre anche un nuovo punto vendita, dedicato esclusivamente alle specialità alimentari e ai prodotti tipici del Trentino. L’ingresso in azienda dei figli Rino e Gianclaudio, ai quali i fondatori hanno trasmesso passione e professionalità, ha permesso di affiancare al negozio anche una linea ingrosso, con moltissimi prodotti a marchio proprio. Da un anno, infine, il negozio è stato ulteriormente rinnovato e potenziato per esprimere al meglio la qualità dei prodotti offerti. Lunelli conta oggi cinque dipendenti, produce e commercializza prodotti in Trentino e nel territorio nazionale, distinguendosi per la conoscenza della tradizione e il continuo aggiornamento tecnico-qualitativo. L’offerta comprende, tra i salumi tipici la carne salada, il lardo asburgico, luganega trentina, mortandela Val di Non, sopressa nostrana, speck trentino; tra i formaggi, più di 50 tipi differenti, la cioncada di Roncone, il puzzone di Moena, la spressa delle Giudicarie Dop Valrendena, il Trentingrana. La gastronomia propone un’ampia gamma di altri prodotti, come salse, confetture e marmellate, polente, vini e distillati, dolci tipici, miele, sottaceti e sottolio, sughi, birre e olio extravergine di oliva. ANNO DI NASCITA: 1966 SUPERFICIE: 200 MQ NUMERO DI VETRINE: 7 NUMERO DI NEGOZI: 2 Salumi proposti: mortandela Val di Non, speck trentino, lucanica trentina, salame nostrano Rendena, sopressa nostrana, carne salada, lardo asburgico. Formaggi proposti: più di 50 tipi di formaggi, in prevalenza trentini, tra cui la cioncada di Roncone, il puzzone di Moena, la spressa delle Giudicarie Dop Valrendena, il Trentingrana. Altri servizi: degustazioni ogni giorno e, due sabati al mese, degustazioni a tema. Sito web: www.lunelli.it Email: [email protected] PECCATI DI GOLA - PADOVA IL REGNO DEI PROSCIUTTI CRUDI 44 L’attività apre nel 1987 come negozio di ortofrutta. All’interno del negozio era stato allestito in via sperimentale anche un angolo di gastronomia. Le numerose richieste della clientela hanno però spinto i titolari a trasferirsi in un locale più grande dove aprire una gastronomia, in cui si è comunque mantenuta l’area di ortofrutta. Il personale si compone oggi di tre addetti. Specialità della casa è la porchetta tagliata a mano. Su prenotazione si vendono anche mezze porchette o porchette intere. L’offerta dei salumi comprende una gamma completa di affettati, ma il punto di forza sono i prosciutti crudi, in particolare il Montagnana, il San Daniele, il Sauris, che hanno un grande successo serviti con frutta di stagione, come i meloni siciliani e mantovani o i fichi. Altri prodotti in vendita sono la soppressa di Schio, il prosciutto spagnolo patanegra, il norcino speziato. Per quanto riguarda i formaggi, quello che registra più successo è l’asiago Dop a buccia nera, prodotto in malga. Sono disponibili anche il montasio, il carnia, il piave, i caciocavalli e i pecorini di Pienza. La gastronomia propone anche i cotti, i pasticci, gli arrosti e i polli alla brace. Oltre a una vasta scelta di torte artigianali, cioccolato, cioccolatini e prodotti da forno. In occasione delle feste di Natale, Peccati di Gola offre un’ampia scelta di ceste regalo. ANNO DI NASCITA: 1990 SUPERFICIE: 65 MQ NUMERO DI VETRINE: 2 Salumi proposti: porchetta, prosciutto crudo di Montagnana, di San Daniele e di Sauris, soppressa di Schio, prosciutto patanegra, norcino speziato. Formaggi proposti: asiago Dop a buccia nera, montasio, carnia, piave, caciocavalli, pecorini di Pienza. Altri servizi: ampia scelta di ceste e confezioni regalo. Sito web: www.nonsologastronomia.it Email: [email protected] ANTICHI SAPORI – GUARDIAGRELE (CH) DA AMATORI A ESPERTI VENDITORI SAPORI DEI SASSI - MATERA SOLO IL MEGLIO DELLA NOSTRA TERRA La passione per le specialità abruzzesi e la ricerca deI sapori antichi sono stati la leva che ha portato, nel 1999, alla nascita della gastronomia Antichi Sapori. Una gastronomia, ai piedi della Maiella, specializzata nella vendita al dettaglio di prodotti tipici abruzzesi, tra cui salumi, formaggi, vini, liquori, oli, sottoli e dolci.Tra i salumi, figurano le salsicce nostrane (il prodotto più richiesto), le mortadelline di Campotosto (anche dette “coglioni di mulo”), la fiaschetta aquilana (carne magra di maiale macinata finemente e insaporita con sale e spezie, insaccata in budello e pressata) e la ventricina vastese (impasto Angela e Giuseppe, i proprietari di Sapori dei Sassi, hanno avviato l’attività nel 2007, con l’intento di selezionare e vendere solo i migliori prodotti tipici della tradizione enogastronomica pugliese, calabrese, siciliana, lucana e campana. L’obiettivo è quello di trasformare il momento conviviale in un vero e proprio evento culturale, in cui si imparano a conoscere e apprezzare le tipicità e le culture del Sud dell’Italia. L’offerta comprende anche una vasta scelta di prodotti biologici come pasta, miele, vini, legumi, olio extravergine e una selezione di farine come la farina di grano duro Senatore Cappelli, quello di grano arso e di khorasan (meglio conosciuto con il nome Kamut), o le farine integrali di legumi. Tra i salumi proposti figurano la salsiccia lucanica dolce o piccante, il pezzente della montagna materana, la soppressata di suino, la ‘nduja di Spilinga e la ‘nduja di Spilinga in budello, il lombino di suino, il capocollo di Martina Franca, il filetto lardellato e la pancetta tesa di suino. La selezione di formaggi e latticini comprende il meglio della produzione casearia pugliese e lucana: cacioricotta lucano, caprino al tartufo, caprino affinato nell’Aglianico, caprino a crosta fiorita, caprino lucano, pecorino lucano, caciocavallo lucano, caprino al peperoncino, gran cavalli, ricotta forte, caciocavallo podolico, caprino al finocchietto, canestrato di Moliterno Igp. Tra i dolci ci sono specialità di piccola e grande pasticceria tipica meridionale, quali calzoncini ripieni di amarena, strazzate materane, treccine alle mandorle, babà napoletani al limoncello, cestini di mandorle ricoperti di cioccolato, cartellate al miele e al vincotto, cioccolato di Modica, fichi ANNO DI NASCITA: 1999 SUPERFICIE: 60 MQ NUMERO DI VETRINE: 3 Salumi proposti: salsiccia nostrana, mortadelline di Campotosto, fiaschetta aquilana, ventricina vastese. Formaggi proposti: Er Proff, pecorino di Farindola, caciofiore aquilano, pecorino abruzzese, caciocavalli. Altri servizi: e-commerce Sito web: www.saporidabruzzo.com Email: [email protected] di cosce lombo e spalla, peperone dolce e finocchietto selvatico, insaccato nello stomaco del maiale). Tra i formaggi, Er Proff (pecorino affinato in botte di rovere con erbe selezionate come tarassaco e timo, realizzato con una cagliata rotta a chicco medio a una temperatura di 38°C), pecorino di Farindola, caciofiore aquilano, canestrato di Castel del Monte, caciocavalli e pecorini abruzzesi, i più richiesti.Tra i dolci, due specialità locali: la torta del lupo di Pretoro e i “pensieri del poeta”, un dolce secco ripieno di mandorle, noci e miele. Il sito della gastronomia è dotato fin dal 2001 di una sezione e-commerce. imbottiti con mandorle, sfogliatelle di Canosa e praline di fichi secchi al rum. ANNO DI NASCITA: 2007 SUPERFICIE: 50 MQ NUMERO DI VETRINE: 1 Salumi proposti: salsiccia lucanica dolce o piccante, pezzente della montagna materana, soppressata di suino, ‘nduja di Spilinga, ‘nduja di Spilinga in budello, lombino di suino, capocollo di Martina Franca, filetto lardellato, pancetta tesa di suino. Formaggi proposti: cacioricotta lucano, caprino al tartufo, caprino affinato nell’Aglianico, caprino a crosta fiorita, caprino lucano, pecorino lucano, caciocavallo lucano, caprino al peperoncino, gran cavalli, ricotta forte, caciocavallo podolico, caprino al finocchietto, canestrato di Moliterno Igp. Dolci proposti: calzoncini ripieni di amarena, strazzate materane, treccine alle mandorle, babà napoletani al limoncello, cestini di mandorle ricoperti di cioccolato, cartellate al miele e al vincotto, cioccolato di Modica, fichi imbottiti con mandorle, sfogliatelle di Canosa, praline di fichi secchi al rum. Sito web: www.saporideisassi.it E mail: [email protected] 45 Giugno 2014 SALUMIFICIO BAZZA www.salumibazza.it Nome prodotto Salame naturale senza aglio Breve descrizione prodotto Un classico salame, tipicamente veneto, insaccato in budella naturali e rigorosamente legato a mano. Premiato come eccellenza dal Gambero Rosso. Ingredienti Coscia e pancetta di suini allevati nel territorio, sale e pepe. Peso medio/pezzature 700/800 g. Caratteristiche Il prodotto risulta abbastanza magro e presenta un sapore dolce e delicato. Confezionamento Sfuso. PRAMSTRAHLER www.pramstrahler.eu PROSCIUTTI CORADAZZI www.coradazzi.it Nome prodotto Prosciutto San Daniele Breve descrizione prodotto Prodotto con le migliori selezioni di carni di suino italiano, provenienti dai migliori Macelli. Tutta la lavorazione viene eseguita manualmente e controllata dal titolare dell’azienda Angelo Coradazzi, al fine di garantire un prodotto Dop artigianale. Viene stagionato per un minimo di 15 mesi. Ingredienti Carne di suino, sale. È un alimento naturale, senza conservanti né coloranti. Non contiene fonti di glutine, nè proteine del latte. Peso medio/pezzature Dall’intero con osso Kg 10 circa, al quarto di prosciutto disossato Kg 2 circa. Confezionamento Intero con osso. Disossato intero. Metà prosciutto. Quarto di prosciutto. Stinco di prosciutto. Buste di preaffettato da 200 g e 90 g netto. Scatole di latta di prosciutto preaffettato da 150 g e 300 g netto. Tempi di scadenza Sei mesi dalla data di confezionamento. CORNACCHIA SALUMI www.cornacchiasalumi.it Nome prodotto Salsiccia Altamura dolce/piccante Breve descrizione prodotto Salsiccia secca dolce/piccante a ferro di cavallo, con ricetta altamurana esclusiva della famiglia Cornacchia. La concia prevede l’utilizzo di semi di finocchio selvatico Viene insaccata in budello naturale. Ingredienti Carne suina proveniente da laboratori abilitati Cee, sali e aromi naturali, zuccheri e conservanti. Peso medio/pezzature 0,3 Kg. Confezionamento Sottovuoto singolo. Tempi di scadenza 60/90 giorni. CESARE FIORUCCI www.fioruccifood.it SALUMIFICIO SAN GIORGIO www.salumificiosangiorgiosnc.it 46 Nome prodotto Tris Grill Party. Breve descrizione prodotto Tre magnifici prodotti riuniti in una confezione a peso fisso garantito: due würstel speciali affumicati senza pelle; due grillwürstel secondo la ricetta originale tedesca senza pelle; due salsicce tradizionali all’italiana nel budello naturale. Caratteristiche Una proposta pratica e appetitosa per una grigliata con gli amici. Pronti in un attimo sul grill, barbecue, brace, piastra e padella. La grande varietà e l’alta qualità sono le caratteristiche dei prodotti Pramstrahler, sempre all’avanguardia anche, e soprattutto, per ciò che riguarda l’assenza di additivi. Restando sempre profondamente fedeli alle antiche tradizioni culinarie nostrane, che garantiscono genuinità e sapore senza paragoni. Confezionamento Otto pezzi per cartone. Peso medio/pezzature 380 gr. Tempi di scadenza 30 gg. Nome prodotto Lonzino rustico con cotenna. Breve descrizione prodotto Ottenuto dalla parte anatomica del muscolo dorsale lungo, completo di grasso e cotenna a cui è stato tolto l’osso. Dopo la salatura, quattro mesi di stagionatura. Successivamente viene ricoperto con sugna e stagionato per almeno altri due mesi. Ingredienti Carne di suino, sale, spezie, conservante E252. Senza glutine. Peso medio/pezzature 4,5/6 Kg Caratteristiche Gusto dolce, delicato e sapido. Al taglio si presenta di colore roseo fino alla parte grassa. La sugnatura conferisce una particolare morbidezza. All’olfatto si percepisce il profumo delle spezie. Confezionamento Sfuso in cartoni da quattro pezzi. Tempi di scadenza Nessuna scadenza. Nome prodotto Amarsi d+ Breve descrizione prodotto Fiorucci Amarsi d+ è la nuova linea di salumi totalmente dedicata al benessere e capace di unire gusto e leggerezza in un equilibrio ideale. Grazie al ridotto contenuto di grasso e soprattutto di sale - e al suo essere senza glutine e senza lattosio - ha infatti ottenuto il patrocinio del dipartimento di Scienze cardiovascolari, respiratorie, nefrologiche, anestesiologiche e geriatriche dell’Università “La Sapienza” di Roma. La gamma comprende 16 referenze tra prosciutto cotto, crudo, mortadella, salame, petto di pollo e di tacchino, proposti in vari formati: al banco taglio, affettati in vaschetta, in palline (tranci) o in salamini, che rispondono alle diverse abitudini alimentari e a stili di vita sempre più variegati, ma con un fil rouge che è la ricerca di benessere. Peso medio/pezzature Affettati in vaschetta di mortadella, salame di prosciutto, prosciutto cotto, prosciutto crudo, petto di tacchino e petto di pollo: 100/120 gr; palline di mortadella, prosciutto cotto, petto di tacchino e petto di pollo: 275 gr; salamino di prosciutto: 150 gr; mortadella banco salumeria: 13,5 kg; prosciutto cotto banco salumeria: 5,7 kg; petto di tacchino banco salumeria: 3,7 kg; salame di prosciutto: 3 kg. Caratteristiche Salumi ridotti in sale e in grassi. GRAZZI ERNESTO www.grazziernesto.it Nome prodotto Ciccioli frolli Breve descrizione prodotto I ciccioli frolli si ottengono per estrazione a caldo (fusione) dello strato adiposo (grasso) del suino. Vengono pressati e conciati con sale ed aromi. È un prodotto tipico della bassa lombardo-reggiana, che viene realizzato con tecniche e metodologie moderne ed all’avanguardia. È privo di allergeni, glutammato e glutine. Ingredienti Grasso suino, carne suina, sale, aromi naturali. Conservante: ascorbato di sodio. Peso medio/pezzature Confezioni da 200 g. a libero servizio. Da 1 Kg. e 1,5 Kg. per gastronomia. Caratteristiche Prodotto cotto, salato e pronto per il consumo. Confezionamento Confezionato in atmosfera modificata. Tempi di scadenza 60 gg. per prodotto correttamente confezionato. Da conservare in luogo fresco ed asciutto. WOLF SAURIS www.wolfsauris.it Nome prodotto Speck di Sauris Breve descrizione prodotto È una delle specialità più rinomate e caratteristiche di Sauris (Ud). Prodotto da cosce magre di suino, grazie a un’antica ricetta e alla lenta stagionatura, acquista una particolare morbidezza dolcezza. Ingredienti Coscia di suino, sale, pepe, piante aromatiche. Conservante: nitrato di potassio. Senza glutine. Peso medio/pezzature 6 Kg. Caratteristiche Cosce di suino selezionate e provenienti da allevamenti e macelli bavaresi.Tutte le operazioni produttive e di confezionamento sono eseguite a Sauris (Ud) a 1.212 m sul livello del mare. Le caratteristiche peculiari sono la lavorazione e la stagionatura in montagna e la lieve affumicatura naturale con legna di faggio. Confezionamento Il prodotto è disponibile intero, a metà e in tranci sottovuoto. Tempi di scadenza 90 giorni. SCHEDE PRODOTTO SALUMIFICIO ROSSI - CA’ DI PARMA www.ilsalamedifelino.it - www.salumificiorossi.it Nome prodotto Salame di Felino Igp. Breve descrizione prodotto Il salame di Felino igp si produce con pura carne di suino. L’impasto è costituito da carne di maiale, proveniente dal sottospalla dell’animale, con un 70% di magro e un 30% di parti grasse scelte. La macinazione avviene con trafile medie, si ottiene un impasto a grana medio-grossa che è prima addizionato con sale e pepe a grani interi, quindi insaccato in budello naturale. Tradizionalmente per la confezione del salame di Felino IGP si utilizza il cosiddetto budello gentile: un budello liscio e dal grosso spessore, che consente di mantenere morbido l’impasto anche dopo stagionature lunghe. La stagionatura ideale per il salame di Felino IGP, propiziata dal particolare microclima della zona di produzione, è di almeno 60 giorni. Ingredienti Carne di suino, sale, spezie. Conservante: E252. Peso medio/pezzature 0,5-0,9 Kg. Confezionamento Intero o sotto vuoto a metà. Tempi di scadenza Intero : 60 gg.; a metà sotto vuoto: 90 gg. SALCAST GESTIONI www.castellisalumi.it Nome prodotto Wustelli Hot Dog di puro suino al tartufo nero Breve descrizione prodotto I “Wustelli” di Castelli vengono realizzati con tagli di carne di puro suino e preparati secondo un’antica ricetta bavarese. Vengono prodotti senza aggiunta di caseinati, né interiora, né emulsione di cotenna. Inoltre non contengono fonti di glutine. La lenta affumicatura fatta con legno e l’aggiunta di tartufo esaltano il sapore dei “Wustelli” di Castelli. Ingredienti Spalla di suino, pancetta di suino senza cotenna, acqua, sale, destrosio. Aromi e spezie: pepe, senape, paprica, macis, latte scremato in polvere, proteine idrolizzate vegetali e grassi vegetali, preparato di tartufo estivo 2%, t. estivo (tuberum aestivum vitt. 70%), acqua, sale, aroma. Antiossidanti: acido ascorbico E 300 e acido citrico E 330. Conservante: sodio nitrito: E 250. Stabilizzanti: farina di semi di guar: E 412 ed E 450. Peso medio/pezzature 100 g. Caratteristiche Wurstel di forma cilindrica, insaccato in budello naturale, macinatura finissima, colore rosato con scagliette di tartufo nero. Confezionamento Tre pezzi sotto vuoto. Tempi di scadenza 45 gg. SALUMIFICIO LA ROCCA www.salumificiolarocca.com Nome prodotto Salame gentile del Suino d’Oro Breve descrizione prodotto Salame stagionato con la goccia, (Salam cu la güsa), tipico della tradizione Piacentina e così chiamato perché il grasso è talmente maturo da sciogliersi quando si affetta. Insaccato a mano in budello naturale di suino e stagionato molto a lungo in fresche cantine. Ingredienti Trito misto proveniente da carne fresca di suino nazionale, sale, vino bianco piacentino, destrosio, spezie. Conservanti: potassio nitrato E252, sodio nitrito E250. Peso medio/pezzature 0,6/0,9 Kg. Caratteristiche Prodotto tradizionalmente dolce al palato, dal sapore asciutto e pulito. La fetta risulta compatta al taglio, con una distribuzione omogenea tra grasso e magro. La sua colorazione risulta rosso scura al taglio fresco, con leggero luccichio in corrispondenza delle gocce. Media la grana dell’impasto. Confezionamento Intero sfuso oppure a trancio sottovuoto. Tempi di scadenza Cinque mesi per la confezione sottovuoto. PROSCIUTTIFICIO FALERIA www.prosciuttificiofaleria.it Nome prodotto Culatello con cotenna “Faleria” – nazionale. Breve descrizione prodotto Costituito dalla parte migliore della coscia di suino, privata dell’osso e del fiocchetto. Refilato a forma di pera, con la presenza dell’ossicino a forma di conchiglia. Avvolto in una rete alimentare di canapa bianca, da un lato è coperto dalla cotenna, mentre sull’altro è presente la sugna. Ingredienti Muscolo posteriore della coscia di suino, sale, aromi. Senza conservanti. Peso medio/pezzature 5/6 Kg. Caratteristiche Provenienza nazionale da suino pesante adulto. Risulta dolce e delicato, con profumo intenso. Colore da rosso brillante a rosso intenso. La stagionatura dura minimo 13 mesi. Confezionamento Prodotto con sugna venduto a peso in cartone da quattro pezzi. Tempi di scadenza 180 giorni dal confezionamento. PAGANONI ww.paganoni.com Nome prodotto Vestis Breve descrizione prodotto Bresaola a tasso ridotto di sodio. Ingredienti Carne di bovino, sale, destrosio, aromi naturali. Aromi: E250, E251. Peso medio/pezzature Preaffettato vaschetta da 80 gr. peso fisso. Caratteristiche Vestis unisce le caratteristiche nutrizionali della bresaola (bassa presenza di grassi, alto tenore proteico) ad una più limitata presenza di sale. Sfruttando un particolare processo produttivo appositamente studiato, Paganoni è riuscita ad abbassare di oltre il 25% il contenuto di sodio rispetto alla ricetta tradizionale. Il tutto senza rinunciare alle caratteristiche organolettiche del prodotto. Confezionamento Preaffettato in atmosfera modificata. Tempi di scadenza 60 giorni a scaffale. PROSCIUTTO TIPICO DELLA VALLE VIGEZZO www.prosciuttovigezzino.it Nome prodotto Il prosciutto, prodotto tipico della gastronomia della valle Vigezzo, vanta un’antica tradizione. La ricetta per la sua preparazione risale al Settecento, quando si introdusse l’uso di spezie e droghe aromatizzanti nella concia dei salumi. A Santa Maria Maggiore (Vb) questo tipo di prosciutto viene prodotto ancora oggi secondo l’antica ricetta, con gli stessi nove ingredienti usati nel passato. La salatura avviene solo nei mesi invernali e la lavorazione è rimasta artigianale. Ingredienti Coscia di suino,sale, spezie,aromi naturali Peso medio/pezzature 9/10 Kg con osso; 7/8 Kg senza osso. 47