Il problema della resistenza ai fungicidi nel melo e nel pero Agostino Brunelli Dipartimento di Scienze Agrarie-Centro di Fitofarmacia Università di Bologna MACFRUT, 24 settembre 2015 1. Aspetti generali del fenomeno della resistenza agli agrofarmaci 2. La situazione della resistenza ai fungicidi in Italia sul melo (ticchiolatura) e sul pero (maculatura bruna) 3. Indirizzi di gestione del problema della resistenza ai fungicidi La resistenza agli agrofarmaci: un fenomeno naturale collegato a - modificazioni genetiche casuali in individui delle popolazioni di organismi nocivi, apportatrici di ridotta sensibilità a un determinato principio attivo - successiva selezione e moltiplicazione più o meno rapida degli individui resistenti fino alla perdita di efficacia del p.a. Fenomeno frequentemente coinvolto nei crescenti problemi di riduzione di efficacia pratica dei principi attivi segnalati nei diversi settori della difesa (fungicidi, insetticidi, diserbanti) Come gli organismi nocivi diventano resistenti agli agrofarmaci I meccanismi principali Modificazioni strutturali del sito bersaglio cellulare (normalmente un enzima) e conseguente impossibilità (o difficoltà) per il fungicida di combinarsi con esso (disaffinità) Meccanismo prevalente per i fungicidi Modificazioni metaboliche e/o strutturali a livello cellulare che determinano la disattivazione del p.a oppure gli impediscono di raggiungere il sito-bersaglio in quantità sufficiente per l’azione tossica Attivazione di processi metabolici alternativi e sostitutivi d quello bersaglio, non in grado di essere bloccati Le due tipologie genetiche fondamentali di resistenza dei patogeni ai fungicidi Resistenza monogenica - collegata al sito-bersaglio - sviluppo generalmente rapido - coinvolge tutte le molecole con lo stesso modo d’azione anche di gruppi chimici diversi (resistenza incrociata) Resistenza poligenica - Generalmente coinvolto anche il percorso del p.a. verso il sito bersaglio - sviluppo lento e progressivo: effetto additivo - non sempre incrociata fra prodotti con lo stesso modo d’azione, anche appartenenti allo stesso gruppo chimico I tre fattori fondamentali alla base del rischio di resistenza ai fungicidi FUNGICIDA caratteristiche e modo d’uso PATOGENO peculiarità biologiche AMBIENTE clima e tecniche colturali Il rischio collegato al fungicida Caratteristiche intrinseche della molecola: - meccanismo d’azione: multisito < unisito - predisposizione ai vari meccanismi di disattivazione Modo d’impiego: - frequenza delle applicazioni: rischio proporzionale al numero - tipo di applicazione: preventivo < curativo < eradicante - applicazione singola > applicazione in miscela o alternanza con p.a. a diverso meccanismo d’azione - applicazione su vaste aree > applicazione in aree confinate Livello di rischio intrinseco di resistenza dei fungicidi secondo il FRAC RISCHIO ELEVATO Benzimidazolici Fenilamidi (acilalanine) QoI RISCHIO MEDIO - ELEVATO Dicarbossimidi QiI, QoSI ISDH RISCHIO MEDIO IBS-DMI (Triazoli, Imidazoli) Anilinopirimidine Quinoxyfen e Proquinazid, Bupirimate, Metrafenone RISCHIO MEDIO - BASSO Altri IBS (Spiroxamine, Fenhexamid, Fenpropidin) Cymoxanil, CAA, Zoxamide, Propamocarb, Dodina, Fludioxonil RISCHIO BASSO Fosetyl-Al, Fluazinam, Multisito tradizionali (ditiocarbammati, captano, dithianon, ecc) I diversi gruppi di studio creati dall’industria agrochimica per la resistenza: Resistance Action Committees Il rischio collegato al patogeno Caratteristiche biologiche ed epidemiologiche della specie: rischio proporzionale a - variabilità genetica: capacità di esprimere mutazioni - capacità di moltiplicazione: numero di generazioni e individui - capacità di diffusione - competitività degli individui resistenti (fitness) Livello di rischio intrinseco di resistenza dei patogeni da EPPO, FRAC adattato RISCHIO ELEVATO Plasmopara viticola, Pseudoperonospora cubensis, Phytophthora infestans (fenilamidi) Botrytis cinerea Venturia spp. Podosphaera xanthii e specie correlate, Blumeria graminis Penicillium spp. RISCHIO MEDIO Phytophthora infestans (altri prodotti), Peronospora destructor, Bremia lactucae Erysiphe necator, Cercospora spp. Monilinia spp., Sclerotinia spp., Stemphylium vesicarium, Septoria tritici RISCHIO BASSO Puccinia spp. e altri agenti di ruggine Alternaria spp., Colletotrichum spp. Patogeni terricoli e del seme Il rischio collegato all’ambiente • Condizioni pedoclimatiche e andamento meteoclimatico Quanto più sono favorevoli allo sviluppo del patogeno tanto maggiori sono le possibilità di selezione degli individui meno sensibili • Pratiche agronomiche (es. concimazione, irrigazione), sensibilità varietale La maggiore sensibilità della pianta al patogeno aumenta la moltiplicazione del patogeno stesso e quindi la rapidità della selezione e diffusione • Tipo di ambiente Nelle coltivazioni protette la selezione e diffusione della resistenza sono meno rapide che nelle coltivazioni di pieno campo e su ampie superfici Il problema della resistenza di un patogeno a diversi principi attivi Resistenza incrociata Coinvolge due o più molecole caratterizzate dallo stesso meccanismo d’azione o di resistenza, appartenenti alla stessa o a diverse famiglie chimiche Può essere incrociata in maniera totale (es. QoI su vari patogeni) o parziale (es. dicarbossimidi su Stemphylium vesicarium, IBS) Resistenza multipla Meno comune della resistenza incrociata Coinvolge due o più molecole con diverso meccanismo d’azione o di resistenza, appartenenti a diverse famiglie chimiche Collegata a mutazioni indipendenti L’importante aspetto della resistenza incrociata • Fenomeno sempre più comune con la moderna evoluzione dei fungicidi e di rilevanti effetti pratici negativi • Da tempo fortemente sottolineato a livello di indirizzo e divulgazione anche con limitazioni quantitative sui trattamenti (FRAC, Disciplinari di produzione integrata), non sempre viene adeguatamente considerato a livello applicativo • Spesso richiamato in maniera più o meno dettagliata anche nelle etichette, meriterebbe più precise (e standardizzate) indicazioni a tale livello La resistenza agli agrofarmaci: fenomeno naturale di importanza crescente ma di difficile gestione pratica • Reale situazione tecnica difficile da valutare, per di più in continua evoluzione, in maniera non sempre omogenea nelle diverse aree • Mancanza strutturale di un sistema di sorveglianza coordinato e condiviso fra i diversi soggetti coinvolti nel problema (servizi di consulenza pubblici e privati, produttori e fornitori di agrofarmaci, aziende agricole) • Criticità metodologiche nello studio e nella valutazione del fenomeno • Aspetti delicati nella comunicazione e divulgazione, anche per gli inevitabili risvolti commerciali La situazione italiana della resistenza dei patogeni fungini del melo e del pero • Da tempo segnalati problemi pratici di controllo relativamente alle due rispettive, principali malattie, presumibilmente collegati a riduzione di efficacia a seguito di sviluppo di resistenza da parte di alcuni principi attivi : - MELO: ticchiolatura (Venturia inaequalis) - PERO: maculatura bruna (Stemphylium vesicarium) • Crescente attenzione a livello territoriale da parte di organismi e servizi di indirizzo, assistenza, studio e consulenza • Da tempo avviati da parte di alcuni organismi programmi di studio e monitoraggio ma mancanza e comunque difficoltà di efficiente coordinamento e condivisione Venturia inaequalis/melo e Stemphylium vesicarium/pero: combinazioni a rischio di resistenza non trascurabile in Italia • Patogeni a rischio intrinseco medio-elevato • Peculiarità pedoclimatiche degli ambienti di coltivazione altamente favorevoli alle infezioni • Sensibilità elevata delle principali cultivar • Necessità di utilizzare numerosi fungicidi a rischio intrinseco non basso • Limitazioni per alcuni principi attivo a basso rischio TICCHIOLATURA DEL MELO Caratterizzazione dei fungicidi per la resistenza (FRAC) Gruppo Principio attivo Inorganici/Minerali Rame, Polisolfuro di calcio, Zolfo Ditiocarbammati Mancozeb, Metiram, Propineb Thiram, Ziram Chinoni Dithianon Ftalimidi Captano 2,6 dinitroaniline Fluazinam Guanidine Dodina IBS (Triazoli) Difenoconazole e altri precedenti Rischio resistenza Basso Medio-basso Medio Anilinopirimidine Cyprodinil, Pyrimethanil ISDH Penthiopyrad, Fluopyram, Boscalid Medio-alto Strobilurine Kresoxim-methyl, Trifloxystrobin, Pyraclostrobin Alto TICCHIOLATURA DEL MELO Sintesi della situazione della resistenza ai fungicidi a rischio non basso • Dodina: riscontrati in passato (anni ‘80) casi di ridotta sensibilità delle popolazioni, situazione attuale non chiara, ma presumibile assenza di problemi pratici • IBS: segnalati in passato (anni ‘80) problemi di efficacia pratica, confermata dal ritrovamento di popolazioni resistenti, progressiva riduzione dell’impiego complessivo Attualmente sospetti di riduzione di efficacia anche per il difenoconazole • Strobilurine: da inizio anni 2000 segnalati casi di difficoltà di controllo in campo, riscontrata la diffusa presenza di popolazioni resistenti, attualmente impiego ridotto • Anilinopirimidine: sporadici casi di scarsa efficacia pratica legata a resistenza ma effetti limitati sul piano applicativo • ISDH: non segnalati casi di problemi pratici, ma necessità di un uso oculato TICCHIOLATURA DEL MELO Lo stato attuale della difesa in relazione alla resistenza • Situazione da anni non tranquilla, con non poche incertezze, anche per la difficoltà di avere un quadro chiaro della effettiva rispondenza pratica dei principi attivi nelle varie aree • Necessità di usare una grande attenzione nella scelta di prodotti e strategie, anche in riferimento ai vari tipi di limitazioni imposte (etichetta, disciplinari): - oculatezza nell’uso dei prodotti a rischio non basso - recupero e valorizzazione dei prodotti tradizionali a basso rischio - utilizzazione di prodotti alternativi tradizionali o innovativi - ricorso a tutti i possibili strumenti per razionalizzare e ottimizzare la protezione, anche con l’obiettivo di limitare la selezione Limitazioni dei fungicidi per la ticchiolatura del melo PRODOTTI DI COPERTURA Max tratt./anno Etichetta Max tratt./anno Disciplinare ER Rameici Polisolfuro di Ca Zolfo Thiram Ziram Mancozeb 4 Non ammessi cad. petali 2-4 Metiram 3 Propineb 3 fino fioritura Captano 10 Dithianon ? Fluazinam 4 Non ammesso fino 15/6 12-14 3 Limitazioni dei fungicidi per la ticchiolatura del melo PRODOTTI ENDOTERAPICI Dodina Max trattamenti/anno Etichetta Max trattamenti/anno Disciplinare ER 2 2 Myclobutanil Tebuconazole Non ammesso 3 3 Penconazole Cyproconazole 4 Fenbuconazole Tetraconazole Difenoconazole 4 Kresoxim-methyl 3 Trifloxystrobin 3 Pyraclostrobin + boscalid 3 Pyrimethanil Cyprodinil 3-50% 3-4 Non ammesso 3 4 Fluopyram + tebuconazole 2 Non ammesso Penthiopyrad 2 2 MACULATURA BRUNA DEL PERO Caratterizzazione dei fungicidi per la resistenza (FRAC) Gruppo Principio attivo Inorganici/Minerali Rame Ditiocarbammati Tiram e altri Ftalimidi Captano 2,6 dinitroaniline Fluazinam Fosfonati Fosetyl-Al Triazoli Tebuconazole Dicarbossimidi Iprodione Fenilpirroli Fludioxonil ISDH Boscalid, Fluopyram, Penthiopyrad Strobilurine Kresoxim-methyl, Trifloxystrobin, Pyraclostrobin Rischio resistenza Basso Medio Medio-Alto Alto MACULATURA BRUNA DEL PERO Sintesi della situazione della resistenza nelle principali aree • Dicarbossimidi (Iprodione) Presenza sporadica di casi di ridotta attività pratica, con diversi livelli di riduzione Tendenza alla regressione dopo alcuni anni di sospensione dell’impiego Necessità di un uso controllato a causa della facilità a rimanifestarsi • Strobilurine (Pyraclostrobin, Trifloxystrobin, Kresoxim-methyl) Presenza diffusa di individui resistenti, ma limitati problemi pratici Necessità di un uso controllato • Fludioxonil Non riscontrato in pratica alcun calo di sensibilità • Boscalid e altri ISDH (fluopyram, penthiopyrad) Non riscontrato alcun calo di sensibilità • Tebuconazole: non riscontrato alcun calo di efficacia MACULATURA BRUNA DEL PERO Stato attuale della difesa in relazione alla resistenza • Situazione relativamente impegnativa ma non critica grazie anche alla discreta disponibilità di principi attivi • Possibilità di gestione e prevenzione della resistenza grazie alla buona conoscenza della situazione territoriale scaturita dal monitoraggio supportato da organismi pubblici (Regione Emilia Romagna) e privati (società Basf) condotto da tempo presso il Centro di Fitofarmacia dell’Università di Bologna nelle principali aree pericole • Qualche possibile criticità collegata alle limitazioni sui residui (numero e quantità di principi attivi) imposte a livello commerciale in alcuni contesti Le limitazioni d’uso dei fungicidi per la maculatura bruna del pero Numero massimo trattamenti/anno Etichetta Disciplinare E. R. Rame, Fosetyl-Al Tiram 8 8 (4) Ziram 4 (2 postfior.) 3 Captano 10 6 Fluazinam (Nando Maxi) 4 3 2-4 2 Tebuconazole 3 3 Kresoxim-methyl (Stroby) 3 Non ammesso Trifloxystrobin + tebuconazole (Flint Max) 3 Non ammesso Trifloxystrobin (Flint) 3 Pyraclostrobin + boscalid (Bellis) 3 Pyraclostrobin (Cabrio EC) 3 Boscalid (Cantus) 3 Penthiopyrad (Fontelis) 2 Fluopyram + tebuconazole (Luna Experience) 2 Non ammesso Fludioxonil + cyprodinil (Switch) 3 3 Fludioxonil (Geoxe) 2 2 Bacillus amyloliquefaciens (Amylo-X) 6 6 Iprodione 3 strobilurine 4 ISDH IN CONCLUSIONE La resistenza ai fungicidi: un rischio praticamente inevitabile non solo su melo e pero Con la moderna evoluzione dei fungicidi verso meccanismi d’azione specifici il rischio di sviluppo di resistenze da parte dei patogeni non è praticamente evitabile Unica possibilità concreta: cercare di minimizzare il rischio attraverso una difesa ragionata, basata sull’utilizzo controllato e corretto dei principi attivi finalizzato a limitarne l’azione selettiva sugli eventuali individui mutati geneticamente Le linee guida per limitare il rischio di resistenza dei patogeni ai fungicidi • Minimizzare l’uso dei prodotti a rischio e comunque utilizzarli in modo oculato: - impiegarli in miscela o alternanza con uno o più prodotti a diverso meccanismo d’azione, meglio se a basso rischio - applicarli in modo preventivo, evitando quanto più possibile l’uso post-infezionale (curativo e ancor più eradicante) - applicarli in maniera tecnicamente corretta (dosi, intervalli, distribuzione) in modo da ottimizzare la protezione e limitare la moltiplicazione del patogeno - tenere conto dell’eventuale resistenza incrociata fra diversi principi attivi • Valorizzare l’utilizzo dei prodotti a rischio basso, meglio se di tipo multi-sito