o r i z z o n t i
Prospettive
L’economia
dei batteri
Dal settore agro-alimentare,
all’apicoltura, alla tutela del
patrimonio artistico, è possibile
sfruttare le proprietà benefiche
di batteri e microbi per
realizzare prodotti ecocompatibili da utilizzare al posto degli
agenti chimici, salvaguardando
al tempo stesso l’ambiente
naturale e la salute dell’uomo.
È questa la mission aziendale
di Micro4yoU, spin-off
dell’Università di Milano.
d i b e at r i c e s a n t i n i
f o t o g r a f i e m a n f r e d o p i n z au t i/l a p r e s s e
La mission di Micro4yoU
è quella di sviluppare green
technologies a base microbica
destinate al settore agroalimentare e ambientale.
U
no dei limiti dell’Italia come sistemaPaese è l’apparente incapacità di tradurre le buone idee in impresa: quanto
a inventiva e a talento creativo, abbia­
­mo forse le carte migliori, ma il più
delle volte non sappiamo osare, siamo
poco spregiudicati laddove gli altri lo
sono fin troppo, potendo contare – va detto anche
questo – su un’eccezionale ‘potenza di fuoco’.
La nostra storia è piena di esempi di questo tipo,
di belle invenzioni mai trasformate in brevetti
e sfruttate economicamente da altri. Per fortuna,
però, ogni tanto, c’è qualcuno che prova a sovvertire la regola. È il caso di Annalisa Balloi e di
Micro4yoU, spin-off della Facoltà di Agraria della
Statale di Milano, la cui missione è quella di arrivare a capire in che modo utilizzare microbi e
batteri a vantaggio dell’uomo e in tutta sicurezza
per l’ambiente.
Un’azienda ‘fondata’ sulle api
Al momento, Micro4yoU ha all’attivo due brevetti già depositati in Italia: Micro4Bee e Micro4Art.
Micro4Bee risulta inoltre Patent Pending a livello
europeo. “Si tratta di un formulato a base microbica in grado di proteggere le api dai fattori
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la dieta zuccherina. Tutte sono state quindi esposte al fattore patogeno, con il risultato che le api
del primo gruppo nutrite ‘a zucchero e batteri’ si
sono ammalate in una percentuale enormemente
inferiore a quelle del secondo gruppo. Annalisa e
A sinistra: applicazione
di Micro4Art sul monumento funerario in marmo
della scrittrice milanese
Anna Zuccari, in arte ‘Neera’
(1846-1918), presso il
Cimitero Monumentale di
Milano. La scultura è opera
dell’artista Lina Arpesani.
gli altri ricercatori del team avrebbero potuto li­­
mitarsi a pubblicare i risultati del loro lavoro, se­­
guendo l’iter consueto e meritando il plauso della
invece di offrire uno sbocco commerciale alla loro
scoperta, partecipando nel 2009 alla Start Cup
Milano-Lombardia, una business plan competition
nata per favorire la nascita di nuove imprese ‘ad
alto tasso di innovazione’. Aggiudicatisi il primo
posto nell’area milanese e il secondo a livello re­­
Preparazione
di culture batteriche
da utilizzare per il
formulato microbico
di Micro4Art.
gionale, hanno, dunque, conseguito i fondi necessari per avviare la Micro4yoU Srl.
©COURTESY ALBERTO GNESUT TA/L APRESSE
comunità accademica. Per fortuna, hanno scelto
Da sinistra:
Annalisa Balloi (amministratore delegato di Micro4yoU), Daniele Daffonchio
(responsabile business
development della società)
e Francesca Cappitelli,
a capo del team
che ha creato Micro4Art.
Biorestauro
Micro4yoU
In attesa che la Comunità Europea rilasci la li­­
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patoge­­ni che in questi ultimi anni le stanno lette­
cenza per la commercializzazione di Micro4Bee,
mettenti. L’Opificio delle Pietre Dure di Firenze,
Micro4yoU è una società a responsabilità limitata costituita nel
ralmente decimando”, spiega Annalisa, ammini-
Annalisa & Co. si sono mossi anche su altri fronti,
indiscussa autorità nel settore, ha riscontrato che
maggio 2010. Conta attualmente sei soci: Annalisa Balloi, 33 anni,
stratore de­­legato dell’azienda e responsabile del
offrendo una prova ulteriore di acume imprendi-
la biopulitura risulta perfino più efficace dei siste­
biologa assegnista di ricerca e amministratore delegato della
gruppo di ricerca che ha ‘inventato’ Micro4Bee.
toriale e un saggio di quanto importante sia il gio­­
­mi tradizionali. “Abbiamo già ricevuto alcune com-
società; Massimo Marzorati, 32 anni, ricercatore all’Università belga
Una volta in commercio, il prodotto si presenterà
co di squadra. In quest’ottica va letta l’acquisizione
messe – spiega Annalisa Balloi – ma le prospet-
di Gent e responsabile commerciale; Isabella Tamagnini, 32 anni,
in bustina, liofilizzato, da disciogliere in acqua e
di un secondo brevetto già depositato da un altro
tive dell’azienda restano legate alla disponibilità
biotecnologa alimentare e responsa­bile per gli affari regolatori;
vaporizzare direttamente sull’alveare. Le api – è
gruppo di ricerca della Statale capitanato da Fran-
di nuovi capitali. Al momento, le sole risorse su
Alberto Alma, 54 anni, docente di entomologia all’Università di Torino;
noto – sono estremamente importanti per l’am-
cesca Cappitelli. Stessi protagonisti (i batteri), di­­
cui possiamo contare sono gli assegni-premio ri­­
Sara Borin, 40 anni, microbiologa; Daniele Daffonchio, 47 anni,
biente e la vita stessa dell’uomo. Ce lo ricorda la
verso campo di applicazione: quello dell’arte e del
cevuti nell’ambito della Start Cup Competition e
docente di ecologia e biotecnologie microbiche con la responsabilità,
bella citazione di Albert Einstein, scelta non a caso
cosiddetto biorestauro. La scoperta si basa sulla
i proventi dei primi piccoli lavori. Per compiere
in seno all’azienda, del business development.
per la Home Page del sito aziendale: “Se un gior­
capacità di alcuni particolari batteri come il desul-
il fatidico salto di qualità, tuttavia, occorre ben
h t t p : // m i c r o f o r y o u . c o m
­no le api do­­vessero scomparire, all’uomo restereb­
fovibrio vulgaris di eliminare i depositi neri che de­­
altro ... Una produzione su scala industriale, favo-
bero solo quattro anni di vita”. Da qui l’idea di
turpano monumenti ed edifici storici. Micro4Art
rita da investimenti di rilievo, ci consentirebbe
chiedere aiuto ai batteri ‘buoni’, parenti di quei
– questo il nome commerciale del preparato bat-
di abbassare i costi, aumentare la disponibilità e
(Plant Growth-Promoting Rhizobacteria), che con
dell’uomo nella vita quotidiana: presto, per esem-
fermenti lattici, tanto per dirne una, che noi stessi
terico – viene applicato sulle superfici degrada-
la diffusione dei prodotti, accettare commesse più
la loro attività metabolica stimolano la crescita
pio, potremo acquistare colluttori a base di micror-
assumiamo per riequilibrare la flora batterica o
te e lasciato in posa il tempo sufficiente perché i
importanti e crescere, con ricadute positive anche
delle piante anche in ambienti ostili o dove l’ac-
ganismi probiotici in grado di colonizzare il cavo
rafforzare il siste­­ma immunitario.
batteri buoni entrino in azione, demolendo nitrati
sul fronte occupazionale”.
qua scarseggia. Per le popolazioni che vivono in
orale e impedire l’invasione dei batteri (cattivi) che
Per arrivare a ‘inventare’ Micro4Bee, Annalisa e
e solfati e trasformandoli in gas innocui che si
condizioni di disponibilità idrica limitata, i van-
causano la carie, o creme idratanti arricchite di
i suoi colleghi hanno messo a confronto api sane
disperdono nell’aria. Nel breve periodo necessa-
Batteri per ogni esigenza
taggi sarebbero inimmaginabili …
microrganismi isolati dalla cute stessa e capaci di
e api affette da una particolare patologia batte-
rio per passare dalla sperimentazione al brevetto,
I possibili campi di applicazione dei batteri ‘buoni’
Ugualmente interessanti sono gli utilizzi non an­­
migliorare la salute e l’estetica dell’epidermide.
rica nota come ‘peste americana’, scoprendo che
sono stati curati in questo modo il basamento della
sono molteplici e diversi, ma servono soldi per fi­­
cora oggetto di sperimentazione, ma già teorizza­
Il grande punto di forza comune a tutti questi pro-
nell’intestino degli esemplari sani c’erano alcuni
Pietà Rondanini di Michelangelo, alcune guglie del
nanziare la ricerca e il futuro dell’impresa. Sono
bili, come l’utilizzo di batteri degradatori per la
dotti – o, perlomeno, a tutti quelli già testati – è
batteri assenti in quelli malati. Poi hanno preso
Duomo di Milano, la cattedrale di Matera, gli af­­
già in fase di sviluppo formulati microbici per fa­­
bonifica di siti inquinati; il tutto, a differenza dei
proprio l’efficacia associata alla sicurezza: solu-
alcune larve sane e le hanno alimentate in parte
freschi di Spinello Aretino nel Camposanto Monu-
vorire la produzione di colture agricole in luoghi
prodotti chimici tradizionali, senza danno alcuno
zioni environmentally friendly che potrebbero fare
con una dieta zuccherina arricchita da un’oppor-
mentale di Pisa e le statue del giardino del Castello
aridi e desertici. Il team di Micro4yoU ha indi-
per l’uomo e per l’ambiente. In un futuro non lon-
la fortuna di qualche lungimirante investitore, an­­
tuna miscela di batteri ‘buoni’, in parte solo con
del Buonconsiglio di Trento. I risultati sono pro-
viduato alcuni ceppi batterici, i cosiddetti PGPR
tano, i batteri potrebbero inoltre diventare alleati
che sul fronte dell’immagine.
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