ACCOGLIENZA FAMILIARE
L’Affido nelle sue diverse forme
Primo incontro del Corso di Formazione per
famiglie che desiderano conoscere questa esperienza
7 marzo 2011
Che cos’è l’affido familiare?
L’affidamento familiare diversamente dall’adozione, è
l’accoglienza temporanea nella propria casa di un
bambino o di un ragazzo.
E’ previsto e regolamentato dalla legge nazionale
184/1983 e modificata dalla legge 149/2001. La legge
precisa che:
“i bambini hanno diritto di crescere ed essere educati nella loro
famiglia; quando questa è in difficoltà e non è in grado
temporaneamente di prendersi cura di loro, hanno comunque il
diritto di vivere, crescere ed essere educati dell’ambito di una
famiglia.”
Tipologie di affido
CONSENSUALE
quando è stato concordato con
la famiglia di origine.
In questo caso l’affido viene
disposto dal Servizio Sociale e
viene reso esecutivo dal giudice
tutelare.
GIUDIZIALE
quando NON vi è il
consenso della famiglia di
origine.
In questo caso l’affido è
disposto da un
provvedimento del
Tribunale per i minorenni
Chi ha bisogno dell’affidamento?
I bambini o i ragazzi di famiglie in difficoltà con
uno o entrambi i genitori che non possono, in un
periodo della loro vita, offrire loro tutto ciò che
hanno bisogno per crescere.
Alcune cause possono essere:
 Abbandono-Trascuratezza
 Conflitti di coppia
 Tossicodipendenza
 Disturbi psichiatrici genitori
 Abusi -Violenze
Quale aiuto serve?
Accoglienza e affetto da parte di una
famiglia che desideri e sappia
sostenere quel bambino o quel
ragazzo nella vita di tutti giorni,
rispettandone la storia personale e
familiare.
Chi può diventare famiglia
affidataria?
Tutte le famiglie, le coppie, le singole
persone che si sentono disponibili a questa
esperienza e che hanno, nella propria vita
e nella propria casa, lo spazio per
accogliere un’altra persona.
Agli affidatari non vengono richieste particolari caratteristiche, quel
che serve è IMPEGNO, COSCIENZA delle proprie capacità e dei
propri LIMITI e della consapevolezza dell’impegno che ci si assume.
Cosa fa la famiglia affidataria?
 è una famiglia che OFFRE il proprio aiuto
 è una famiglia STABILE ma pronta ad un cambiamento
 è una famiglia che ACCOGLIE un minore in difficoltà, ma
che si fa carico di fargli mantenere i rapporti con la
famiglia d’origine
 è una famiglia che non dimentica la TEMPORANEITA’
dell’affido
 L'affidatario deve accogliere presso di sé il minore e provvedere al
suo mantenimento e alla sua educazione e istruzione, tenendo
conto delle indicazioni dei genitori o del tutore, ed osservando le
prescrizioni stabilite dall'autorità affidante. In ogni caso l'affidatario
esercita i poteri connessi con la potestà parentale in relazione
agli ordinari rapporti con la istituzione scolastica e con le
autorità sanitarie (Art.5)
Esiste la famiglia affidataria
ideale?
 Non occorre la famiglia ideale, ma tante
disponibilità differenziate.
 Ogni bambino ha esigenze diverse: si valuta
quindi casa per caso qual è la sua soluzione
migliore per lui e qual è l’impegno, la disponibilità
e le risorse che l’affidatario può offrire.
Come si diventa affidatari?
Partecipando a:
 Serate informative di gruppo per ricevere le
prime informazioni.
 Un percorso formativo per un approfondimento
sul tema dell’affidamento.
 Un percorso di conoscenza individuale per chi
offre la propria disponibilità all’affido.
L’abbinamento
 L’abbinamento
risulta
particolarmente
delicato in quanto è necessario conciliare i
bisogni e le condizioni del minore e della
sua famiglia con la disponibilità e le risorse
di accoglienza e sostegno degli affidatari.
 Ad occuparsene sono gli operatori del
Servizio centrale Affidi di Milano.
Quanto può durare?
Per ogni bambino c’è un progetto che prevede la
durata dell’affido: IL PATTO D’AFFIDO.
Questo accordo scritto definisce gli obiettivi e gli
impegni di tutti i protagonisti coinvolti.
L’affido è un provvedimento temporaneo (durata
massima 24 mesi, prorogabili)
Chi è il bambino che va in affido?
 è un bambino al quale i genitori non sono in
grado di fornire cure adeguate
 è un bambino che porta le conseguenze per le
inadeguate cure genitoriali
 può aver subito maltrattamenti e/o abusi
 mantiene con i propri genitori un legame
 è un bambino a volte di altra cultura che deve
affrontare un processo d’integrazione sociale e
culturale
I servizi sociali

“Il servizio sociale, nell'ambito delle proprie competenze, su
disposizione del giudice oppure secondo le necessità del caso,
svolge opera di sostegno educativo e psicologico, agevola i
rapporti con la famiglia di provenienza ed il rientro nella stessa
del minore secondo le modalità più idonee.” (Art.5)
Nell’affido sono responsabili di:
 valutare il bisogno del minore
 stipulare con gli altri soggetti dell’affido un “patto di affido”
 monitorare e verificare l’esperienza in atto in collaborazione con le
organizzazioni del privato sociale.
 seguire e sostenere la famiglia di origine
 definire la chiusura
Chi aiuta la famiglia affidataria
Le organizzazioni del territorio che sono autorizzate
dal comune di Milano a:
 sensibilizzare e formare i cittadini all’affido
 accompagnare chi è interessato alla consapevolezza
della fattibilità dell’esperienza per se e la propria famiglia
 valutare le famiglie affidatarie tramite il proprio team di
esperti
 collaborare alla stesura del patto di affido con i servizi
 accompagnare l’esperienza in atto
Quali altre forme di sostegno sono
previste?
I gruppi di sostegno
 Facilita l’elaborazione dei vissuti legati all’affido, sia
quando questo è già in atto, sia in vista di esso
 Rende possibile un confronto con altre famiglie, con
altre realtà educative
 Chiarisce e migliora il rapporto con le famiglie
d’origine e con i Servizi sociali
 Favorisce uno scambio di esperienze e soluzioni
diverse
 Chiusura dell’affidamento
L’autorità competente e/o il servizio sociale redigono
un documento che deve essere controfirmato
anche dalla famiglia affidataria e che contiene le
modalità attraverso le quali si chiude il periodo di
affidamento e si realizza il rientro nella famiglia
d’origine del minore affidato.
 Incontri protetti
Incontri tra il minore affidato e la famiglia naturale,
nei confronti della quale non sia stata pronunciata la
decadenza della potestà, che avvengono sotto la
supervisione di un operatore e/o tutore.
Misure di sostegno
 CONTRIBUTO MENSILE
La famiglia affidataria percepisce di norma un contributo fisso
mensile svincolato dal reddito. Sono possibili anche rimborsi per
spese straordinarie.
 ASSICURAZIONE
I minori in affidamento sono assicurati dall'Ente Locale per incidenti e
danni provocati e subiti nel corso dell'affidamento.
 ASSEGNI FAMILIARI
In base alla normativa vigente (legge 149/01, art. 38, comma 1) il
Giudice, anche in relazione alla durata dell'affidamento, può disporre
che gli assegni familiari e le prestazioni previdenziali relative al minore
siano erogati temporaneamente in favore dell'affidatario.
Misure di sostegno
 DETRAZIONI D'IMPOSTA
La legge sul “Diritto del minore ad una famiglia” (legge 149/01, art.
38, comma 2) sancisce che sono applicabili agli affidatari le
detrazioni d'imposta per carichi di famiglia, purchè l'affidato risulti a
carico (art. 12, DPR n. 917/86) e ciò sia comprovato da un
provvedimento dell'Autorità Giudiziaria.
 TUTELA DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI AFFIDATARI
A livello nazionale, le forme di tutela della maternità e paternità,
contenute nel D.lgs 151/00, sono estese anche agli affidatari, specie
per ciò che riguarda congedi parentali. In alcuni casi è possibile la
fruizione degli assegni familiari.
Le forme dell’affido
e i compiti degli affidatari
per il comune di Milano
Affido a tempo pieno
• il bambino viene accolto nella famiglia
affidataria giorno e notte.
• rientri o visite ai genitori: sono
regolamentate e cadenzate dai servizi
sociali della famiglia.
• si offrono momenti di confronto con
operatori e altre famiglie affidatarie a
sostegno dell’esperienza.
Alla famiglia affidataria viene chiesto di condividere il proprio
quotidiano offrendo cura, affetto e attenzioni educative,
collaborando con i servizi sociali referenti per il minore e con
la famiglia d’origine.
Affido part-time
• sono affidi per brevi periodi nella
settimana (es: tutti i pomeriggi / week end)
e/o durante delle vacanze.
• è prevista la collaborazione con i servizi
sociali referenti per il minore, con altre
agenzie educative, con la famiglia d’origine.
• si offrono luoghi di confronto con
operatori e altre famiglie affidatarie a
sostegno dell’esperienza.
Alla famiglia affidataria viene chiesto di condividere parte del
proprio tempo in momenti specifici, offrendo cura, affetto, ed
attenzioni educative, accompagnando il bambino ad
acquisire nuove modalità relazionali.
Accoglienza madre e bambino
• Accoglienza di una mamma minorenne o
con prosieguo amministrativo e del suo
piccolo figlio, in assenza di validi
riferimenti parentali.
• Prevede l’ affiancamento di un educatore
esperto come punto di riferimento nelle
varie fasi del progetto.
Alla famiglia affidataria si chiede un
supporto alla mamma fragile perché
acquisisca competenze genitoriali;
si offre un supporto alla madre nella
cura e nell’accudimento del piccolo.
Affido pronta accoglienza 0/5 anni
Alla famiglia affidataria viene
chiesto prevalentemente un
intervento di accudimento e cura,
per “traghettare” affettivamente il
bambino verso il suo futuro
prossimo (rientro in famiglia,
adozione..)
• disponibilità alla pronta accoglienza (in tre/sei
giorni circa) di bambini molto piccoli.
• le situazioni sono poco conosciute ai servizi, il
periodo di affido è determinato dalla necessità di
valutare le capacità genitoriali o la risoluzione di
problemi urgenti nella famiglia d’origine.
• la permanenza nel nucleo affidatario è a tempo
pieno per un max di 9-12 mesi.
• è previsto che uno dei due affidatari sia a casa o
possa stare in congedo parentale per maternità
tutto il tempo dell’affido.
• è prevista la presenza di un educatore che
sostiene la famiglia affidataria, costruisce una
relazione privilegiata con il bambino e lo
accompagna alle visite con i genitori, mantiene i
contatti frequenti con i servizi sociali, si fa garante
del rispetto dei tempi di progetto.
Famiglia tutor
• affidamento diurno di un intero nucleo
famigliare ad un’altra famiglia.
• si immagina l’intervento con famiglie:
monogenitoriali; fam. con minori con gravi
patologie che causano affaticamento ai
genitori; famiglie carenti dal punto di vista
educativo; famiglie in difficoltà ad orientarsi
nell’utilizzo dei servizi e delle risorse del
territorio.
Si chiede alla famiglia tutor di affiancare l’altra famiglia con l’obiettivo di
sostenere tutto il nucleo riconoscendone le fragilità, agendo per
sostenere l’organizzazione della quotidianità, le competenze genitoriali,
nelle attenzioni educative e di cura dei figli; per favorire una maggiore
inclusione sociale e per prevenire l’allontanamento del minore dal proprio
nucleo famigliare.
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formazione affido - Parrocchia SS. Redentore