Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro Dr. Mario Esposito Azienda Sanitaria Locale di Lecce Corso di Formazione ALIMENTARISTI (previsto dall’art. 4 della Legge Regionale 24.7.2007, n. 22) a seguito della soppressione dell’obbligo del LIBRETTO DI IDONEITA’ SANITARIA (ex art. 14 della Legge 283/62) Corso realizzato con le modalità indicate dal Regolamento Regionale della Puglia del 15.5.2008, n. 5 Con l’entrata in vigore della Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 3 e’ utile rammentare che il Libretto di Idoneità Sanitaria era previsto dall’art. 14 della Legge 30.04.1962, n. 283, e dagli art.li 37, 39 e 40 del Regolamento di esecuzione emanato con D.P.R. 26.3.1980, n. 327 in materia di disciplina sulla produzione e vendita di sostanze alimentari e bevande. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 4 e, prevedeva, Visite Sanitarie annuali per ottenere il rinnovo di validità Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 5 con la nuova regolamentazione il Libretto viene sostituito da misure di AUTOCONTROLLO, FORMAZIONE ED INFORMAZIONE del personale alimentarista. Significa quindi che non sarà più obbligatorio effettuare i controlli annuali sullo stato di salute dell’operatore, Occorrerà seguire un corso di formazione e aggiornamento professionale per sviluppare conoscenze sui pericoli di trasmissione delle malattie attraverso gli alimenti. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 6 LA FORMAZIONE dell’Alimentarista è finalizzata ad avere comportamenti consapevoli ed igienicamente corretti per sviluppare e migliorare le conoscenze in ordine al proprio stato di salute, nonché aumentare la conoscenza dei pericoli connessi alla potenziale trasmissione di malattie attraverso gli alimenti. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 7 I risultati che si intendono conseguire sono: • incoraggiare gli operatori ad assumere un atteggiamento responsabile e corretto nella produzione, preparazione, somministrazione e vendita di alimenti; • fornire agli addetti informazioni sulle pratiche da adottare in materia di igiene degli alimenti anche al fine di ottemperare alle norme vigenti; • migliorare le conoscenze degli operatori e conseguentemente ridurre il rischio, per i consumatori, di malattie trasmesse con gli alimenti ed aumentare il livello di qualità igienico – sanitaria delle produzioni . Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 8 Per completezza si rammenta che: Ai sensi dell’art. 2 della L.R. 22/2007, si intende: a) personale alimentarista: il personale addetto alla produzione, preparazione, manipolazione, deposito, trasporto, somministrazione e vendita di sostanze alimentari, ivi compresi il conduttore dell’esercizio e i suoi familiari che prestino attività, anche a titolo gratuito, nell’esercizio stesso, destinato, anche temporaneamente, a venire in contatto diretto o indiretto con le sostanze alimentari; b) responsabile dell’industria alimentare: il titolare, o il responsabile specificamente delegato, dell’attività di preparazione, trasformazione, fabbricazione, confezionamento, deposito, trasporto, distribuzione, manipolazione, vendita e somministrazione di prodotti alimentari. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 9 Si rammenta inoltre che: L’art. 7 del R.R. 15.5.2008, n. 5, recita: I soggetti incaricati del controllo verificano che il Responsabile dell’industria alimentare abbia adibito alle “mansioni a rischio” …… personale in possesso della formazione di cui alla L.R. 22/07. Nel caso di mancata o non corretta formazione, gli incaricati del controllo applicano ……… l’art. 6, comma 7 del D.Lgs. 193/07. L’art. 6, comma 7, del D.Lgs. 193/07, sanziona in 333,33 euro il Responsabile dell’industria alimentare che abbia adibito a mansioni a rischio personale sprovvisto di attestato di avvenuta formazione, o con formazione non corretta. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 10 Si rammenta inoltre che: L’art. 4, comma 4, della L.R. 22/07, recita: L’onere della formazione e dell’aggiornamento è a carico dei datori di lavoro. L’art. 2, del R.R. 15.5.2008, n. 5, recita: ….. gli operatori alimentaristi individuati con “mansioni a rischio” sono tenuti alla frequenza di un corso di formazione della durata complessiva di n. 4 ore con periodicità quadriennale ai fini dell’aggiornamento. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 11 Definizione “MANSIONI A RISCHIO” Gli Operatori impiegati nei seguenti settori sono considerati con “mansioni a rischio” di trasmissione di malattie attraverso gli alimenti. -La Produzione post-primaria -La Trasformazione -La Preparazione -La Somministrazione -Il Commercio di prodotti alimentari sottoposti a regime di temperatura controllata. (Frantoi, mulini, caseifici, .) (Laboratori trasformazione,) (Gastronomia, pizzeria, ecc.) (Bar, Caffetterie, ecc.) (Esercizi di vendita generi alimentari compresi quelli a temperatura controllata) Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 12 Operatori esonerati Possono considerarsi esonerati dalla partecipazione a Corsi di Formazione per Alimentaristi gli Operatori impiegati nei seguenti settori: -Commercio di soli prodotti alimentari confezionati non a regime di temperatura controllata; -Impiegati esclusivamente con mansioni amministrative che non entrano a diretto contatto con gli alimenti; -Farmacie e parafarmacie. -es.: Tabacchini che vendono solo caramelle; -es.: Contabile di un ristorante, amm.re caseificio, ecc. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 13 Argomenti da trattare nei Corsi Formativi e di Aggiornamento degli Alimentaristi (art. 2, Regolamento Regionale n. 5/2008) b) Igiene della lavorazione: modalità di contaminazione e conservazione degli alimenti; - rischi per la salute legati al consumo di alimenti; c) Valutazione del rischio alimentare e sistemi di controllo (H.A.C.C.P.); Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito Durata n. 4 ore Argomenti a) Igiene della persona, degli ambienti e delle attrezzature; 14 Rilascio di Attestato Validità 4 anni Aggiornamento Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 15 PARTE PRIMA ARGOMENTI DA TRATTARE Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 16 Argomenti da trattare nei Corsi Formativi e di Aggiornamento degli Alimentaristi (art. 2, Regolamento Regionale n. 5/2008) a)Igiene della persona, degli ambienti e delle attrezzature; b) Igiene della lavorazione: modalità di contaminazione e conservazione degli alimenti; - rischi per la salute legati al consumo di alimenti; c) Valutazione del rischio alimentare e sistemi di Controllo (H.A.C.C.P.); Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 17 IGIENE DELLA PERSONA, DEGLI AMBIENTI E DELLE ATTREZZATURE -IGIENE PERSONALE -Mani -Unghie -Capelli -Abiti da Lavoro -AMBIENTI DI LAVORO -Sanificazione -Gestione Rifiuti -Controllo Infestanti -ATTREZZATURE -Stoviglie -Piani Lavoro -Macchinari : Forni : Impastatrici : Frigoriferi -Impianti : Cappe Aspiranti : Impianti climatizzazione : Abbattitori di fumi Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 18 CURA DELL’IGIENE PERSONALE Le mani devono essere ben lavate prima di toccare qualsiasi alimento, in particolare dopo avere toccato animali, dopo l’uso dei servizi igienici, dopo avere starnutito o essersi soffiati il naso; La salubrità di un alimento può essere compromessa dal contatto con mani sporche. Le mani vanno lavate anche quando si passa dalla preparazione di un cibo ad un'altra. Le mani vanno lavate con detergente liquido e dopo il lavaggio e l’asciugatura, con fazzoletti monouso, non bisogna toccare i rubinetti e le maniglie delle porte; Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 19 CURA DELL’IGIENE PERSONALE Le unghie devono essere mantenute: corte; pulite e magari senza smalto. Eventuali ferite alle mani non vanno coperte con cerotti I capelli devono essere mantenuti: puliti e ben raccolti nell’apposito copricapo. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 20 ABBIGLIAMENTO il personale addetto alla manipolazione deve indossare “copricapo atto a contenere la capigliatura e sopraveste di colore chiaro” (art. 28 D.P.R. 327/80); Gli abiti da lavoro devono essere cambiati con periodicità dipendente dalla lavorazione svolta e comunque almeno settimanalmente. Per ogni addetto deve essere disponibile un armadietto a doppio scomparto, di cui uno per gli abiti da lavoro e uno per gli abiti civili (art. 28 DPR 327/80). Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 21 AMBIENTI DI LAVORO Anche l’ambiente di lavoro e le attrezzature possono provocare la contaminazione degli alimenti. Usare piani di lavoro e strumenti diversi per diversi alimenti. I piani di lavoro, i contenitori e gli utensili, se non sono sempre puliti, possono trasferire microrganismi negli alimenti; anche gli insetti o altri animali possono portare microrganismi in cucina e quindi anche negli alimenti. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 22 SANIFICAZIONE Cosa si intende per sanificazione? Si intendono le operazioni di pulizia, detersione e disinfezione delle superfici di un piano di lavoro, delle attrezzatura o stoviglie utilizzate per preparare alimenti. Al fine di: a) Eliminare le tracce di sporco visibile; b) eliminare i microrganismi patogeni eventualmente presenti; c) ridurre al minimo la carica batterica non patogena senza lasciare sulle superfici trattate residui dei prodotti chimici usati . batteri Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 23 SANIFICAZIONE Come si effettua correttamente la sanificazione? Un corretto sistema di sanificazione : si articola in due momenti distinti ma in successione tra loro : 1. la detersione ( cioè la rimozione dello sporco); 2. la disinfezione (ossia la distruzione dei microrganismi patogeni ). DETERGERE Sciogliere ed allontanare lo sporco DISINFETTARE Abbattere la carica batterica Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 24 Gestione Rifiuti I rifiuti alimentari, i sottoprodotti non commestibili e gli altri scarti , devono essere rimossi al più presto, per evitare che si accumulino, dai locali in cui si trovano gli alimenti. I rifiuti vanno considerati come materiale igienicamente rischioso. Per tale motivo devono essere depositati in contenitori chiudibili (dotati di coperchio con apertura/chiusura a pedale, in modo da non doverlo toccare con le mani ogni volta che si getta qualcosa ). I contenitori devono essere tenuti in buone condizioni igieniche ed essere disinfettabili. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 25 Gestione Rifiuti I rifiuti vanno allontanati e smaltiti frequentemente , in maniera igienica e rispettosa dell’ambiente , anche per evitare che siano causa di attrazione e sviluppo di infestanti . I Rifiuti considerati “Speciali” devono essere conferiti a ditte autorizzate al ritiro e smaltimento e, gli stessi devono essere stoccati (depositati) in appositi contenitori ove è apposta regolare etichetta che consente il riconoscimento dei rifiuti. E’ utile sapere che: la normativa sui rifiuti riconosce la bolla ecologica quale unico attestato di corretto smaltimento dei rifiuti speciali. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 26 Controllo Infestanti Tra gli infestanti degli alimenti i più dannosi sono : - Roditori ( topi e ratti ), - insetti striscianti (scarafaggi , blatte, formiche ), - insetti volanti ( mosche , zanzare , vespe, ecc ). Il solo contatto con gli alimenti può causare la trasmissione di malattie all’uomo in quanto veicolano patogeni. Le carcasse morte risultano grave fonte di contaminazione. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 27 Controllo Infestanti Tutte le malattie a trasmissione orofecale possono essere trasmesse anche dalle mosche che si posano ovunque e trasportano anche nelle zampe ogni genere di microbi parassiti delle derrate alimentari e ogni altro occasionale parassita uccelli e altri mammiferi domestici ( cane , gatto , ecc ). Occorre predisporre procedure adeguate per controllare gli infestanti sia con interventi passivi (reti antimosche) che attivi (lotta guidata). Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 28 BREAK FINE PRIMA PARTE Corso Alimentaristi Igiene della Persona, degli Ambienti e delle Attrezzature Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 29 Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro Dr. Mario Esposito Azienda Sanitaria Locale di Lecce Corso di Formazione per ALIMENTARISTI (previsto dall’art. 4 della Legge Regionale 24.7.2007, n. 22) PARTE SECONDA IGIENE DELLA LAVORAZIONE modalità di contaminazione e conservazione degli alimenti; - rischi per la salute legati al consumo di alimenti; Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 31 IGIENE DELLA LAVORAZIONE Modalità di contaminazione degli Alimenti -CHIMICA -FISICA -Veleni dei funghi -Pesticidi -Farmaci, ormoni, anabolizzanti -Metalli (mercurio, piombo, cadmio,ecc.) residui detergenti, disinfettanti, ecc. -Peli, ossa, sabbia, ecc. -Legno, vetro, gomma, plastica, metalli, ecc. -Batteri -BIOLOGICA -Muffe -Lieviti -Virus : patogeni (che determinano malattie) : non patogeni (utili) – fermentano il latte, ecc. : funghi che possono alterare gli alimenti : che possono alterare gli alimenti : o far partire la lievitazione: pane, formaggi, ecc. : Epatite A (frutti di mare crudi, acqua non potabile) -Parassiti : visibili a occhio nudo (pasta, farina infestata, ecc.) Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 32 Contaminazione microbica degli Alimenti Può avvenire in qualsiasi momento e in qualsiasi punto della filiera di produzione , in quanto i batteri sono diffusi ovunque - ambiente esterno : acqua , aria , suolo ; -ambienti di lavoro : locali , impianti , arredi , attrezzature , utensili , indumenti ; -animali e vegetali. Spesso però la contaminazione degli alimenti può anche derivare : a) dall’uomo malato; b) dall’uomo portatore sano; c) da chi manipola o conserva gli alimenti in maniera non corretta oppure non rispetta le corrette pratiche di igiene personale. Tecnico della Prevenzione 33 Dr. Mario Esposito IGIENE DELLA LAVORAZIONE Modalità di conservazione degli Alimenti Alimenti NON Deperibili Gli alimenti non deperibili a breve termine (come pasta , riso , farina , legumi secchi ,ecc) in ragione del loro basso contenuto di acqua che non consente lo sviluppo di microrganismi , possono essere conservati a temperature ambiente , a patto che vengano mantenute idonee condizioni di aerazione, pulizia e scarsa umidità . Modalità conservazione: -Sollevati da terra; (su scaffali, pedane, ecc.) -In confezioni o contenitori chiusi; -Separati da reparti o settori destinati a prodotti non alimentari. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 34 IGIENE DELLA LAVORAZIONE Modalità di conservazione degli Alimenti Alimenti DEPERIBILI - Modalità conservazione: -non devono essere conservati a temperature che potrebbero comportare rischi per la salute; -i cibi e gli alimenti deperibili debbono sostare per il minor tempo possibile a temperatura ambiente; -Gli alimenti deperibili devono essere conservati mediante il freddo e la catena del freddo non deve essere interrotta. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 35 IGIENE DELLA LAVORAZIONE Modalità di conservazione degli Alimenti Alimenti DEPERIBILI - Modalità conservazione: Sono modalità di conservazione con il freddo: -refrigerazione : ossia conservazione a temperature da 0°c a 10°C. -congelamento a temperatura inferiore a -15°C. determina il blocco pressoché totale della crescita microbica . -surgelazione a temperatura inferiore a -18°C :si formano cristalli piccolissimi che non danneggiano l’alimento; determina il blocco totale della crescita microbica. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 36 IGIENE DELLA LAVORAZIONE Modalità di conservazione degli Alimenti Alimenti DEPERIBILI - Modalità conservazione: Lo scongelamento dei prodotti alimentari deve essere effettuato in modo tale da ridurre al minimo il rischio di proliferazione di microrganismi patogeni o la formazione di tossine. - per i vegetali immersione diretta nell’acqua di cottura in ebollizione; - per i prodotti ittici in filetti sotto l’ acqua fredda corrente o in frigorifero; - per le carni deve essere effettuato in frigorifero; in caso di emergenza, iniziare lo scongelamento all’esterno del frigorifero (per un tempo limitato) per poi completarlo a temperatura di refrigerazione. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 37 Sono di seguito indicate le temperature di trasporto e conservazione di alcuni alimenti secondo quanto previsto dalle norme vigenti. TEMPERATURE DI CONSERVAZIONE DI ALCUNI ALIMENTI (DPR 327/80) ALIMENTO TEMPERATURA Derivati di latte e uova (creme) da 0° a 4 °C Latte fresco pastorizzato da 0° a 4 °C Salumi da 0° a 6 °C Verdure fresche da 6° a 8 °C Lievito da 4° a 15 °C Scatolame, zucchero, farina Luogo fresco Prodotti surgelati < - 18 °C Gelati e semifreddi < - 18 °C Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 38 Fattori che favoriscono la trasmissione di malattie Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 39 RISCHI PER LA SALUTE Legati al consumo di alimenti Malattie trasmesse da Alimenti Le malattie di origine microbica trasmesse da alimenti si manifestano sotto forma di intossicazioni, infezioni o infestazioni. COME AVVIENE LA CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI: L'uomo può contaminare gli alimenti con microrganismi che provengono da lesioni cutanee (es. foruncoli), da infezioni del cavo orale o dell'apparato respiratorio (tonsilliti, bronchiti), con batteri eliminati con le feci (salmonelle….). Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 40 RISCHI PER LA SALUTE Legati al consumo di alimenti Malattie trasmesse da Alimenti Le cosiddette malattie a trasmissione oro-fecale come la salmonellosi, il tifo, dissenterie, sono infatti provocate dalla ingestione di microbi che a loro volta provengono dalle feci di uomini e/ o animali. Non è necessario essere malati per immettere nell'ambiente batteri patogeni. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 41 RISCHI PER LA SALUTE Legati al consumo di alimenti Malattie trasmesse da Alimenti La salmonella può essere presente nelle feci di una persona che non accusa alcun disturbo. Lo stafilococco può trovarsi nella gola di una persona “sana" e, per un colpo di tosse, può contaminare un alimento, moltiplicarvisi e provocare malattia in chi consuma l'alimento. Le Malattie Trasmesse dagli Alimenti possono essere definite come di seguito: Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 42 RISCHI PER LA SALUTE Legati al consumo di alimenti Malattie trasmesse da Alimenti -INTOSSICAZIONI: quando sono causate da un alimento che contiene sostanze chimiche velenose o tossine prodotte da microrganismi (ad es. intossicazioni da funghi velenosi, intossicazione da tossina botulinica che può essere presente in alimenti conservati preparati senza le necessarie precauzioni). -INFEZIONI: quando la causa della malattia è da imputare alla presenza di microrganismi nell'alimento (es. tifo, epatite virale, brucellosi). Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 43 RISCHI PER LA SALUTE Legati al consumo di alimenti Malattie trasmesse da Alimenti -TOSSINFEZIONI: quando la malattia è provocata da microrganismi che si moltiplicano nel nostro corpo producendo tossine. Spesso si tratta di malattie non gravi, ma a volte possono assumere caratteri preoccupanti specie nei bambini e negli anziani. Ai titolari degli esercizi possono seguire conseguenze gravi di ordine amministrativo (sospensione della autorizzazione), civile (risarcimento danni) e anche penale. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 44 RISCHI PER LA SALUTE Legati al consumo di alimenti Malattie trasmesse da Alimenti I microbi che possono procurare tossinfezioni sono molti. Quelli più frequentemente chiamati in causa sono i seguenti: salmonella, clostridium botulinum. stafilococco enterotossico, perfrigens e clostridium Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 45 RISCHI PER LA SALUTE Legati al consumo di alimenti Malattie trasmesse da Alimenti E’ stato accertato anche che la gran parte delle tossinfezioni alimentari sono dovute a comportamenti umani non corretti. Gli alimenti responsabili di malattie trasmesse da alimenti sono soprattutto quelli contenenti: UOVA – Prodotti a base di CARNE, PESCE, FRUTTI di MARE, FUNGHI, ecc. In quanto sono un ottimo terreno moltiplicazione dei microrganismi. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito di crescita e 46 BREAK FINE SECONDA PARTE Corso Alimentaristi Igiene della Lavorazione: modalità di contaminazione e conservazione degli alimenti Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 47 Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro Dr. Mario Esposito Azienda Sanitaria Locale di Lecce Corso di Formazione per ALIMENTARISTI (previsto dall’art. 4 della Legge Regionale 24.7.2007, n. 22) PARTE TERZA VALUTAZIONE DEL RISCHIO ALIMENTARE SISTEMI DI CONTROLLO (H.A.C.C.P.) Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 49 VALUTAZIONE DEL RISCHIO ALIMENTARE Sistemi di controllo (H.A.C.C.P.) Il sistema HACCP nasce dall'esigenza di garantire la salubrità delle preparazioni alimentari. Prima dell'adozione del sistema HACCP i controlli venivano effettuati a valle del processo produttivo, con analisi sulla salubrità soltanto del prodotto finito, pronto per la vendita al consumatore. Il sistema di autocontrollo invece mira a valutare in ogni fase della produzione i rischi che possono influenzare la sicurezza degli alimenti, attuando in questo modo misure preventive. In altri termini questo controllo si prefigge di monitorare tutta la filiera del processo di produzione e distribuzione dell'alimento. Il sistema venne ideato negli anni sessanta negli Stati Uniti con l'intento di assicurare che gli alimenti forniti agli astronauti della NASA non avessero alcun effetto negativo sulla salute che potesse mettere a rischio missioni nello spazio. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 50 VALUTAZIONE DEL RISCHIO ALIMENTARE Sistemi di controllo (H.A.C.C.P.) I punti fondamentali del sistema dell’HACCP sono identificabili in sette principi : 1. Individuazione dei pericoli ed analisi del rischio; 2. Individuazione dei CCP (punti di controllo critici); 3. Definizione dei Limiti Critici; 4. Definizione delle attività di monitoraggio; 5. Definizione delle azioni correttive; 6. Definizione delle attività di verifica; 7. Gestione della documentazione. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 51 VALUTAZIONE DEL RISCHIO ALIMENTARE Sistemi di controllo (H.A.C.C.P.) ANALISI DEI PERICOLI E PUNTI CRITICI DI CONTROLLO [Regolamento (CE) 852/2004, Articolo 5] esempio INDIVIDUAZIONE DELLE FASI DEL PROCESSO RICEVIMENTO/ACQUISTO ALIMENTI (ACCETTAZIONE) I prodotti alimentari utilizzati dall’azienda vengono consegnati da fornitori selezionati o acquistati dagli operatori della stessa. STOCCAGGIO I prodotti consegnati/acquistati vengono opportunamente conservati in base alle loro modalità di conservazione (a Temperatura controllata e a Temperatura ambiente) PREPARAZIONE/TRASFORMAZIONE I prodotti alimentari sono preparati/trasformati all’interno della cucina: Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 52 VALUTAZIONE DEL RISCHIO ALIMENTARE Sistemi di controllo (H.A.C.C.P.) Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 53 VALUTAZIONE DEL RISCHIO ALIMENTARE Sistemi di controllo (H.A.C.C.P.) Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 54 VALUTAZIONE DEL RISCHIO ALIMENTARE GESTIONE DEGLI ALIMENTI A RISCHIO Il Regolamento (CE) n. 178/2002, all’art. 14 (Requisiti di sicurezza degli alimenti) riporta quanto segue: Gli alimenti a rischio non possono essere immessi sul mercato. Gli alimenti sono considerati a rischio nei casi seguenti: se sono dannosi per la salute; se sono inadatti al consumo umano. Gli alimenti a rischio possono essere : alimenti scaduti; alimentati infestati; alimenti alterati a causa di un’interruzione prolungata della catena del freddo. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 55 VALUTAZIONE DEL RISCHIO ALIMENTARE In entrambi i casi, il Responsabile dell’impresa alimentare deve assicurare il ritiro dal commercio di tali alimenti, secondo le seguenti procedure: 1-isolare ed identificare mediante apposito cartello gli alimenti da ritirare dal commercio; 2-comunicare all’A.U.S.L. competente per territorio la presenza di alimenti a rischio al fine di definire le modalità di smaltimento o, nel caso in cui sia dimostrabile l’impegno del Fornitore al loro ritiro (art. 36, D.P.R. 327/80); 3-comunicare al Fornitore la presenza di alimenti destinati al ritiro dal commercio. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 56 VALUTAZIONE DEL RISCHIO ALIMENTARE RINTRACCIABILITÀ [ Regolamento (CE) n. 178/2002, articolo 18 ] 1. È disposta in tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione la rintracciabilità degli alimenti, dei mangimi, degli animali destinati alla produzione alimentare e di qualsiasi altra sostanza destinata o atta a entrare a far parte di un alimento o di un mangime. 2. Gli operatori del settore alimentare e dei mangimi devono essere in grado di individuare chi abbia fornito loro un alimento, un mangime, un animale destinato alla produzione alimentare o qualsiasi sostanza destinata o atta a entrare a far parte di un alimento o di un mangime. A tal fine detti operatori devono disporre di sistemi e di procedure che consentano di mettere a disposizione delle autorità competenti, che le richiedano, le informazioni al riguardo. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 57 VALUTAZIONE DEL RISCHIO ALIMENTARE CONSERVAZIONE DOCUMENTAZIONE AI FINI DELLA RINTRACCIABILITÀ Le informazioni da mettere a disposizione delle Autorità competenti dovranno essere conservate per un congruo periodo di tempo, come stabilito dall’Accordo 28.7.05, riportato di seguito. Accordo, ai sensi dell'art. 4 del D. L.vo 28.8.97, n. 281, tra il Ministro della salute e i Presidenti delle Regioni e delle Province autonome sul documento recante "Linee guida ai fini della rintracciabilità degli alimenti e dei mangimi per fini di sanità pubblica", volto a favorire l'attuazione del Reg. CE n. 178 del 2002 del Parlamento e del Consiglio del 28 gennaio 2002. (Rep. atti n. 2334) Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 58 VALUTAZIONE DEL RISCHIO ALIMENTARE Reg. CE 178/2002 - Art. 5 Rintracciabilità : Punto 6 Ferma restando l'applicazione di norme più specifiche di natura sanitaria, fiscale, ecc., le informazioni di cui ai commi 2 e 3 dell'art. 18, dovendo essere messe a disposizione delle autorità competenti che le richiedono, vanno conservate per un congruo periodo di tempo, che indicativamente può esser riferito ai periodi di tempo sotto indicati: • 3 mesi per i prodotti freschi (es. prodotti di panetteria o pasticceria, ed ortofrutticoli) • i 6 mesi successivi alla data di conservazione del prodotto deperibile, prodotti "da consumarsi entro il"; • i 12 mesi successivi alla data di conservazione consigliata, per i prodotti "da consumarsi preferibilmente entro"; • i 2 anni successivi, per i prodotti per i quali non è prevista dalle norme vigenti l'indicazione del termine minimo di conservazione né altra data. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 59 VALUTAZIONE DEL RISCHIO ALIMENTARE DOCUMENTI E REGISTRAZIONI [ Regolamento (CE) n. 852/2004, articolo 5, paragrafo 2, lettera g) ] SCHEDE DI REGISTRAZIONE MONITORAGGIO INFESTANTI ( Registrazione mensile ) TRACCE DATA SI FIRMA NOTE NO Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 60 VALUTAZIONE DEL RISCHIO ALIMENTARE DOCUMENTI E REGISTRAZIONI [ Regolamento (CE) n. 852/2004, articolo 5, paragrafo 2, lettera g) ] SCHEDA DI VERIFICA: CONTROLLO TEMPERATURE ( Registrazione quotidiana ) CONFORME DATA SI FIRMA NOTE NO Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 61 VALUTAZIONE DEL RISCHIO ALIMENTARE REGOLAMENTO (CE) N. 852/2004 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 29 aprile 2004 sull’igiene dei prodotti alimentari stabilisce norme generali in materia di igiene dei prodotti alimentari destinate agli operatori del settore alimentare, tenendo conto in particolare dei seguenti principi: a) la responsabilità principale per la sicurezza degli alimenti incombe all’operatore del settore alimentare; b) è necessario garantire la sicurezza degli alimenti lungo tutta la catena alimentare, a cominciare dalla produzione primaria; c) è importante il mantenimento della catena del freddo per gli alimenti che non possono essere immagazzinati a temperatura ambiente in condizioni di sicurezza, in particolare per quelli congelati; d) l’applicazione generalizzata di procedure basate sui principi del sistema HACCP, unitamente all’applicazione di una corretta prassi igienica, dovrebbe accrescere la responsabilità degli operatori del settore alimentare; Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 62 VALUTAZIONE DEL RISCHIO ALIMENTARE DEFINIZIONI «HACCP», (Hazard Analysis Critical Control Point: Analisi del Rischio e Punti Critici di Controllo), approccio sistematico per produrre alimenti salubri, basato sulla identificazione e gestione dei CCP. «CCP», Punto Critico di Controllo: qualsiasi punto, passo o procedura in corrispondenza del quale è possibile effettuare un controllo al fine di eliminare, prevenire o ridurre ad un livello accettabile un pericolo (biologico, fisico, chimico) per l’igiene dei prodotti alimentari. «CP», Punto di Controllo: qualsiasi punto, passo o procedura correlabili ad una bassa probabilità di rischio e come tali controllabili da GMP. «GMP», (Good Manufacturing Practices: Buone Pratiche di Lavorazione), tutte le attività preventive necessarie per produrre alimenti in condizioni igieniche accettabili. Le GMP sono un prerequisito del Sistema HACCP. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 63 Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro Dr. Mario Esposito Azienda Sanitaria Locale di Lecce CORSO DI FORMAZIONE ALIMENTARISTI (L.R. n. 22/2007 e Reg. Regionale n. 5/2008) TEST DI VERIFICA APPRENDIMENTO Domande a risposta in forma singola PARTECIPANTE ____________________________ (Cognome e Nome) 1) La legge (D.P.R. 327 del 26/3/80) prescrive che: □ a) chi è addetto alla produzione e vendita di generi alimentari non deve indossare idonea sopravveste (camice) di colore chiaro e copricapo, indumenti che devono essere utilizzati esclusivamente sul posto di lavoro e riposti in appositi armadietti individuali. □ b) chi è addetto alla produzione e vendita di generi alimentari deve indossare idonea sopravveste (camice) di colore chiaro e copricapo, indumenti che devono essere utilizzati esclusivamente sul posto di lavoro e riposti in appositi armadietti individuali. □ c) chi è addetto alla produzione e vendita di generi alimentari deve indossare idonea sopravveste (camice) di colore chiaro e copricapo, indumenti che devono essere utilizzati anche sul posto di lavoro e riposti in appositi armadietti individuali. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 65 CORSO DI FORMAZIONE ALIMENTARISTI (L.R. n. 22/2007 e Reg. Regionale n. 5/2008) TEST DI VERIFICA APPRENDIMENTO Domande a risposta in forma singola PARTECIPANTE ____________________________ (Cognome e Nome) 2) Ogni esercizio commerciale deve: □ a) essere dotato di servizio igienico riservato al personale tenuto in perfetta pulizia, non comunicante direttamente con i locali adibiti alla lavorazione o alla vendita di alimenti; □ b) essere dotato di servizio igienico riservato al personale tenuto in perfetta pulizia, comunicante direttamente con i locali adibiti alla lavorazione o alla vendita di alimenti. □ c) essere esclusivamente tenuto in perfetta pulizia Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 66 CORSO DI FORMAZIONE ALIMENTARISTI (L.R. n. 22/2007 e Reg. Regionale n. 5/2008) TEST DI VERIFICA APPRENDIMENTO Domande a risposta in forma singola PARTECIPANTE ____________________________ (Cognome e Nome) 3) E’ necessario essere malati per immettere nell'ambiente batteri patogeni? □ a) SI; □ b) NO; □ c) Dipende dalla malattia. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 67 CORSO DI FORMAZIONE ALIMENTARISTI (L.R. n. 22/2007 e Reg. Regionale n. 5/2008) TEST DI VERIFICA APPRENDIMENTO Domande a risposta in forma singola PARTECIPANTE ____________________________ (Cognome e Nome) 4) Quale delle seguenti procedure risultano correte per sanificare un piano di lavoro o attrezzature che vengano a contatto con gli alimenti: □ a) Detergere approfonditamente l’attrezzatura con sapone liquido per almento 10 minuti, quindi asciugarla con carta assorbente monouso; □ b) Effettuare opportuna detersione e disinfezione dell’attrezzatura con le indicazioni riportate sulle confezioni dei prodotti; □ c) Effettuare una pulizia completa dell’attrezzatura utilizzando detergenti specifici per l’applicazione del sistema HACCP. □ c) Dipende dalla malattia. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 68 CORSO DI FORMAZIONE ALIMENTARISTI (L.R. n. 22/2007 e Reg. Regionale n. 5/2008) TEST DI VERIFICA APPRENDIMENTO Domande a risposta in forma singola PARTECIPANTE ____________________________ (Cognome e Nome) 5) Come si effettua una corretta lotta integrata agli infestanti: □ a) Protezione delle aperture dei locali con reti a maglia fitta ed utilizzo di esche e trappole con utilizzo di sistema di prevenzione e monitoraggio infestanti; □ b) Protezione delle finestre con reti antimosche, perfetta pulizia degli ambienti con regolare sanificazione ed utilizzo di derattizzanti; □ c) Lotta ai roditori e mosche con idonei prodotti specifici Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 69 CORSO DI FORMAZIONE ALIMENTARISTI (L.R. n. 22/2007 e Reg. Regionale n. 5/2008) TEST DI VERIFICA APPRENDIMENTO Domande a risposta in forma singola PARTECIPANTE ____________________________ (Cognome e Nome) 6) Quale sono le modalità di conservazione degli alimenti deperibili?: □ a) Conservare in frigorifero previo pulitura e confezionamento degli alimenti da consumare entro il più breve tempo possibile ; □ b) Conservare, ad opportuna temperatura, in celle frigo adeguatamente sanificate; □ c) Conservare a temperatura refrigerata gli alimenti opportunamente puliti e depositarli in contenitori chiudibili. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 70 CORSO DI FORMAZIONE ALIMENTARISTI (L.R. n. 22/2007 e Reg. Regionale n. 5/2008) TEST DI VERIFICA APPRENDIMENTO Domande a risposta in forma singola PARTECIPANTE ____________________________ (Cognome e Nome) 7) Gli alimenti possono provocare malattie ed anche la morte? □ a) SI; □ b) NO; □ c) Dipende dall’agente contaminante dell’alimento. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 71 CORSO DI FORMAZIONE ALIMENTARISTI (L.R. n. 22/2007 e Reg. Regionale n. 5/2008) TEST DI VERIFICA APPRENDIMENTO Domande a risposta in forma singola PARTECIPANTE ____________________________ (Cognome e Nome) 8) In che modo l’Operatore del settore alimentare partecipa alla realizzazione di un sistema di controllo basato sul metodo H.A.C.C.P.? : □ a) Applicando tutte le procedure di cui viene incaricato partecipando al gruppo di lavoro; □ b) Effettuando idonea pulizia e disinfezione delle attrezzature e degli impianti ; □ c) Applicando tutte le tecniche di pulizia, conservazione e preparazione di cui si è in possesso. Tecnico della Prevenzione Dr. Mario Esposito 72 Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro Dr. Mario Esposito Azienda Sanitaria Locale di Lecce