LETTERATURA CRISTIANA
Padri Apostolici
Sono alcuni scrittori che hanno avuto rapporti diretti con gli
Apostoli o che comunque sono vissuti in tale età
Clemente, vescovo di Roma
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Lettera ai Corinzi (ca 96 d. C.): alcuni giovani membri
della comunità avevano deposto i presbiteri. La Chiesa di
Roma senza esserne richiesta interviene per richiamare i
ribelli all’obbedienza.
Gli abusi derivano da un indebolimento della carità;
passa in rassegna le varie virtù
unità.
La lettera è importante sotto il profilo storico:
Notizie sul soggiorno di Pietro a Roma, viaggio di Paolo
in Spagna, martirio dei due Apostoli (invidia e gelosia).
Testimonia la preminenza morale della Chiesa di Roma
IGNAZIO DI ANTIOCHIA
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Condotto a Roma sotto Traiano (ca. 100 d.
C.)
Durante il viaggio: 7 lettere:
Necessità dell’unione dei cristiani
Ricaviamo l’organizzazione strettamente
gerarchica della Chiesa: vescovopresbiteri-diaconi
Contro gli eretici: docetisti
Anelito al martirio
Policarpo di Smirne
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Nel 107 accolse a Smirne Ignazio, vescovo di Antiochia, mentre
stava per essere condotto a Roma
154 d. C.: a Roma:questione della Pasqua
Agli inizi del pontificato di Aniceto e precisamente verso la fine
dell'anno 154, Policarpo venne a Roma per trattare con il Papa di
diverse questioni, ma principalmente di quella che riguardava la
data della celebrazione della Pasqua, data sulla quale però essi non
riuscirono a trovare un accordo. Malgrado ciò, essi rimasero uniti tra
loro e nell'assemblea dei fedeli Aniceto a titolo di onore concedette
a Policarpo di celebrare l'Eucaristia e si separarono l'un dall'altro in
pace, dando così a vedere che la differenza delle consuetudini
poteva essere tollerata quando non intaccava l'unità fondamentale
della Chiesa
Non tolleranza , ma assoluta inflessibilità era invece usata nei
riguardi dei movimenti eretici. Appena ritornato da Roma a Smirne,
Policarpo vi subì il martirio, e precisamente il 23 febbraio dell'anno
155, verso le due del pomeriggio. I particolari della sua gloriosa fine
ci sono dati dal Martyrium Polycarpi, che è il più antico esempio di
Acta Martyrum autentici, e che fu inviato dalla Chiesa di Smirne "a
tutte le comunità cristiane della santa Chiesa cattolica, che sono in
ogni luogo"
PAPIA DI IERAPOLI
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Millenarismo: dopo la
risurrezione dei
giusti>1000 anni di
Regno di Cristo; poi il
giudizio finale
130 d. C.: Esposizione
dei detti del Signore:
notizie sul vangelo di
Marco e di Matteo
CONCLUSIONI
Si tratta di opere eterogenee.
Elementi comuni:
 intento pratico e pastorale
 stretta aderenza nel pensiero e nella forma agli scritti del V. e N. T.
 appello all’unità e all’obbedienza ai legittimi pastori
 richiamo ad una vita autenticamente cristiana
 autorità della Chiesa
 significato della redenzione
 valore del battesimo
 risurrezione dei morti
Nessuno intende dare sistemazione organica ai dati della rivelazione
Si avverte l’entusiasmo della prima generazione: la novità.
ALTRE OPERE
 Lettera
dello Pseudo-Barnaba
 Pastore di Erma
 Didachè
Apologisti greci del II sec.
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Prima diffusione del Crist.: comunità
ebraiche
I cristiani sembravano giudei dissidenti
Nerone: i Crist. sono perfettamente
identificati.
=religio illicita
pena capitale
Traiano fissa le norme: carteggio con
Plinio
Dicerie popolari: incesti, culti orgiastici, cannibalismo
Luciano: La morte di Peregrino
Orazione contro i Cristiani di Frontone
Celso: Discorso veritiero
Necessità di difendersi da tali accuse
Formazione e crescita di sette eretiche
Polemica contro i giudei
Problema dell’evangelizzazione dei ceti colti: ai quali i
libri sacri sembravano opere barbariche
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Gli Apologisti: alle autorità o all’opinione
pubblica
Opera di difesa e di propaganda
Pluralità di valenze: approfondimento
esegetico dei testi sacri, elaborazione
dottrinale, invito alla conversione,
processo di osmosi tra cultura classica e
fede cristiana
Cominciano ad elaborare i dati della
rivelazione alla luce della filosofia del
tempo
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La difesa si articola in due punti:
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Critica della legislazione vigente
Confutazione delle accuse
Oppongono la santità dei costumi, l’amore
fraterno anche verso i nemici, la lealtà nei
confronti dello Stato
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Cfr. Giustino, Ap.1,17
Atenagora, Suppl. 37
Denunciano il paganesimo: idolatra, opera di
demoni,credenze assurde
Verso la filosofia: alcuni la condannano, altri
ammettono che per suo mezzo gli uomini hanno
potuto raggiungere verità importanti (Dio unico)
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Si verifica un processo di assimilazione:
poeti (Omero), filosofi (soprattutto lo
stoicismo), Platone (Timeo, Fedro)
Si insiste sulla
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concezione monoteistica della divinità
Esistenza del libero arbitrio
Responsabilità personale contro il
determinismo (stoico o astrologico)
Giudizio finale
Risurrezione dei corpi (concetto più ostico per
i greci)
Filosofia del tempo
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Sincretismo platonico-stoico
Demiurgo fra Dio e il mondo
Apologisti: come conciliare l’unicità di Dio con la
divinità di Cristo Logos del Padre.
Incentrano il problema sui concetti paolino e
giovanneo del figlio inteso come Logos sotto
l’aspetto soteriologico (Dio salva attraverso il
Logos) e cosmologico (D. crea attraverso il
Logos)
Grossi rischi dottrinali in questa speculazione
Aspetto più importante
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Non tanto la difesa nei confronti
dell’autorità politiche
Quanto l’aver intuito che era necessario
modificare l’azione missionaria
Appoggiandosi sulla cultura e sulla filosofia
classica
ARISTIDE DI ATENE
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È la più antica Apologia (ad Adriano)
Divide l’umanità in 4 razze: barbari (adorano
elementi del mondo), greci (dei=passioni
umane),ebrei (vero Dio soffocato da norme
legali) e cristiani.
Più che sulla dottrina insiste sulla vita dei
Cristiani: la loro santità è garanzia di verità.
E’ convinto che i Cristiani sono la parte migliore
dell’umanità e solo grazie alla loro presenza il
mondo riesce ad evitare la rovina
Vedi testo Apologia 15
GIUSTINO di Nablus
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S.Giustino, discendente da una famiglia greca pagana, è
considerato il più importante apologista del II° secolo.
Narra egli stesso come il suo ardente desiderio di sapere
lo avesse condotto, nei suoi anni giovanili, a frequentare
le scuole degli stoici, dei peripatetici e dei pitagorici, le
cui dottrine però lo lasciarono deluso quanto alla ricerca
della verità. Da un vecchio incontrato per caso gli venne
chiaramente dimostrata l'insufficienza di ogni tentativo
filosofico di spiegare l'essenza e l'immortalità dell'anima,
e nello stesso tempo attirò la sua attenzione sui "profeti"
e quindi sul Cristianesimo: solo la preghiera incessante
apre la strada verso Dio. Da allora egli dedicò la sua vita
esclusivamente alla difesa della fede cristiana, la "sola
filosofia attendibile e giovevole".
La sua morte è descritta in un antico e autorevole
"Martyrium Sancti Iustini et Sociorum", secondo il quale
Giustino fu decapitato insieme ad altri sei cristiani a
Roma, circa nell'anno 165.
Opere di Giustino
A) La Prima Apologia scritta verso il 153 agli imperatori illuminati:
 Si dimostrino nei fatti sapienti e accertino la verità delle accuse;
 L’odio viene dai demoni
 Il Cristianesimo è odiato solo perché mal conosciuto, cerca perciò di
ovviare a questa ignoranza:
 Divinità di Cristo > profezie
 Rito eucaristico
 Contro gli eretici
B) La Seconda Apologia, (appendice della prima)
 Ribadisce che le persecuzioni sono istigate dai demoni
 Dio conduce i suoi fedeli alla virtù e al premio per vie aspre, e dimostra
la superiorità del Cristianesimo su ogni dottrina umana.
 L’inimicizia di Crescente lo porterà alla morte
C) Il Dialogo con Trifone (garbata polemica contro i Giudei) dialogo ad Efeso
(Rabbi Tarphon)
 intende sostenere, attraverso l'artifizio retorico del dialogo con un
rabbino, che la legge giudaica aveva un valore transitorio,
(interpretazione del V. T. come prefigurazione del N.)
 che il culto di Gesù Cristo non contrasta con il monoteismo,
 che anche i gentili sono chiamati a far parte della Chiesa di Cristo.
 Gli sforzi di tanti filosofi e poeti non sono stati vani: la ragione (logos)
partecipa dell’essenza della divinità
TAZIANO
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Nacque in Siria
Vita simile a quella dei sofisti itineranti del II
sec. d. C.
A Roma: discepolo di Giustino
Torna in Oriente (172 ca.) e si stacca dalla
chiesa Cattolica per aderire all’encratismo (rigore
sessuale,(no al matrimonio), e alimentare (no a
qualsiasi tipo di carne e vino)
Scuola ad Edessa
Opere di Taziano
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Discorso ai Greci: violenta invettiva contro la cultura e la
filosofia greca.
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Antitesi fra Greci e cristiani (“barbari”): i primi hanno rubato ai
“barbari” tutte le arti e le discipline; solo della filosofia possono
vantarsi, che però è in tutto debitrice alla tradizione ebraica
(Mosè prima di Omero)
Fortuna dei Cristiani: barbari=non inquinati dalla cultura greca.
Assunzione provocatoria del termine barbaro a emblema di
civiltà, mentre i veri barbari sono i civili greci.
Diatessaron: mette insieme i 4 Vangeli (Se ne fece un
uso ufficiale in Siria fino al V sec.)
LETTERA A DIOGNETO
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Questo scritto, che si può far risalire al II° secolo d.C., è
un piccolo gioiello della letteratura cristiana antica.
L'attribuzione di questo testo è assolutamente incerta,
come pure impossibile (e forse poco rilevante) è
rintracciare l'identità del destinatario, Diogneto.
L'autore modula lo stile con grande abilità, da quello
umile a quello retorico, ma dà alla lettera una forma
sorprendentemente nobile. Il periodare ha la cadenza
ritmica di un'opera poetica, e nonostante la semplicità
della lettura, la dimostrazione cristiana procede secondo
i canoni della retorica.
Più che una lettera è un’apologia ed insieme un
protrettico (esortazione)
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