Una fioritura spettacolare nel campo della fattoria della Fondazione Sant’Angelo di Loverciano FIORI PREZIOSI Dagli stimmi la spezia amata dagli chef, che possono ordinarla anche da Ticino a Tavola È un oro “rosso” Zafferano ticinese Un 2014 difficile per le condizioni climatiche, ma poi quest’anno le soddisfazioni per la Fondazione Sant’Angelo di Loverciano che coltiva lo zafferano nella propria fattoria. Dai pochi grammi dell’anno scorso, quest’anno lo sviluppo dei bulbi, la bella stagione e l’esperienza acquisita sul terreno, hanno permesso di avere un raccolto migliore con una produzione di alcune centinaia di grammi dell’”Oro rosso di Loverciano”. L’idea alla Fondazione è nata dall’esigenza di rivalutare la fattoria in modo che fosse economicamente indipendente. Assieme alla vigna, all’orto, al pollaio, ecco quindi che il responsabile Gianluca Ghirotti, in collaborazione con Thierry Castellazzi, decide di destinare una piccola superficie per produrre lo zafferano; l’obiettivo era quello di promuovere un prodotto di qualità ma che potesse anche coinvolgere in momenti diversi gli ospiti dell’Istituto Sant’Angelo e i nume- rosi amici che stanno sostenendo la Fondazione e la fattoria. Lo zafferano - spiegano i due esperti - si ottiene dal “Crocus sativus L.” che ha un fiore lilla chiaro con sei petali; dentro la corolla si trovano tre filamenti rosso vivo-arancio (stigmi/stimmi) che contengono la crocina, sostanza che da il colore giallo. La spezia si ottiene facendo seccare l’estremità rossa del pistillo del fiore. E se si parla di oro è a ragion veduta, visto che lo zafferano è 100 volte più caro del tartufo e 10 più del caviale. Sono necessari, infatti, 150200mila fiori per ottenere 1 chilo di zafferano essiccato, che ha un valore tra i 20mila i 50mila franchi al chilo. Si tenga conto anche che la lavorazione di questa pianta è esigente, dato che la coltura necessita ancora di una notevole manodopera, è difficilmente meccanizzabile e durante la fioritura non si puô perdere un solo minuto; difatti dal momento nel quale il primo fiore appare (a Loverciano tra metà settembre e metà ottobre) è tutto un succedersi esplosivo di fioriture e per poter ottenere un prodotto di qualità, i fiori vanno raccolti ogni mattino sotto i primi raggi del sole, quando la rugiada è evaporata e i fiori si sono leggermente aperti. Appena raccolti i fiori sono portati nel locale della mondatura, per separare lo stimma dal fiore. Dopo la mondatura gli stigmi sono essiccati a una temperatura tra i 35° e i 50°C per 15-30 minuti; da 100 gr di pistilli freschi, si ottengono 20 gr di prodotto finito. Conservato in un vaso ermetico con coperchio in sughero e protetto dall’aria e dalla luce, lo zafferano si conserva per oltre 3-4 quattro anni. Ticino a Tavola collabora con il progetto ed è a disposizione dei ristoratori che volessero ordinare lo zafferano “ticinese” a prezzi convenienti ([email protected]). a.p.