Philosophy for Children
a cura di Mirella Napodano e con la partecipazione della Società Filosofica
Italiana (Sezione di Avellino)
e-mail: [email protected]
Che cos’è Philosophy for Children?
E’ un curricolo formativo costituito da:
• racconti articolati in forma dialogica;
• esercizi, piani di discussione, attività;
• una specifica metodologia operativa.
E’ anche, ormai, un “movimento educativo” diffuso a livello
internazionale i cui principi sono:
• riconoscimento del valore primario di un’educazione ad un
pensiero critico e “complesso”;
• riconoscimento di una stretta relazione tra pensiero e
linguaggio nei processi formativi;
• riconoscimento del valore fondamentale del dialogo come
matrice formativa;
• riconoscimento del valore della ricerca come processo
formativo;
• riconoscimento del valore primario del rispetto della
reciprocità e della democrazia nei processi formativi;
•riconoscimento della necessaria e costitutiva incompiutezza
del sapere e della conoscenza.
Approccio ludico e filosofia
• Il punto di intersezione è, evidentemente, la creatività
intesa come:
• capacità di fabulare, raccontare, inventare metafore
espresse in forma grafica e/o verbale;
• condivisione di scoperte e invenzioni sotto forma di
apprendimento cooperativo.
I contenuti vengono esaminati nella “comunità di ricerca”
secondo una prospettiva problematizzante e processuale,
partendo da una molteplicità di ipotesi. Si attua così una
creatività dialogica della ricerca di senso in un orizzonte
comunicativo policentrico e liberante.
Alla ricerca della verità
L’articolazione di una sessione di lavoro
1) attività introduttiva (5-10 minuti);
2) lettura dei materiali-stimolo (10 minuti);
3) elaborazione di un’agenda di lavoro;
4) dialogo (30-40 minuti);
5) chiusura-valutazione (5 minuti)
La conversazione diventa dialogo quando:
1) ha una struttura egualitaria;
2) è guidata da un interesse comune;
3) è autoregolativa e autocorrettiva;
4) si focalizza su tematiche e problematiche complesse.
Tutte le opinioni vengono rispettate e valorizzate, in quanto
ritenute
degne
di
considerazione,
perché
tutte
contribuiscono alla maturazione cognitiva e metacognitiva
della classe. Il dialogo si configura, quindi, come una
relazione simmetrica tra i partecipanti, che li porta alla
conoscenza condivisa e allo sviluppo collettivo delle abilità
di linguaggio e di pensiero.
Verità e fantasia
Per un’etica del discorso...
Attraverso un graduale esercizio della pratica dialogica, i
bambini interiorizzano un codice di condotta da rispettare
nelle interazioni verbali, per consentire un proficuo sviluppo
della comunicazione. In particolare, essi vengono abituati:
•a non giungere ad asserzioni categoriche;
•a non esprimere giudizi assoluti ed intolleranti;
•a concentrarsi sugli argomenti di discussione, offrendo
contributi personali nella ricerca di soluzioni ai problemi
affrontati.
Un fiume in piena
Gli strumenti del processo di ricerca
• identificare, discutere e giustificare assunzioni;
• generalizzare ed usare analogie;
• riconoscere le contraddizioni;
• operare distinzioni e connessioni (parte/tutto, mezzi/fini,
causa/effetto);
• formulare ed usare criteri;
• porre domande ed individuare problemi;
• individuare alternative e possibilità.
L’autocorrezione
Fondamentale importanza è attribuita alla pratica
dell’autocorrezione come momento riflessivo del pensare,
tipico di tutte le forme di ricerca. I bambini in questo modo
imparano non solo a criticare le opinioni altrui, ma anche ad
accoglierle e a modificare le proprie in conseguenza delle
critiche ricevute.
Tutto questo si realizza attuando una conversazione
realmente dialogica che consente lo scambio migliorativo
delle idee.
Negli abissi dell’Io
Prospettive di ricerca: metacognizione e
multimedialità
Il “comune denominatore” digitale adottato per immagini,
parole, suoni, grafici, numeri, musica, filmati offre a chiunque la
possibilità di rielaborazione in chiave strettamente personale
dei messaggi.
Principali vantaggi cognitivi e metacognitivi:
• Aumento
dei
adulto/bambino;
codici
comunicativi
nella
relazione
• Creazione di nuove opportunità di dialogo/confronto e di
condivisione delle esperienze;
• Incremento delle abilità progettuali individuali e di gruppo (in
senso cooperativo)
• Mobilitazione di un sistema
competenze di tipo diverso
di
sinergie
che
integra
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