L’illusione del lavoro: precarietà crescente e tetto di cristallo Le donne non solo non riescono a sfondare nella leadership delle grandi aziende, ma regrediscono in quanto a parità di retribuzioni per le stesse mansioni. Michela Zucca Servizi culturali L’ILLUSIONE COMINCIA DALLA SCUOLA E CONTINUA A CASA I media offrono ogni giorno seducenti immagini di superdonne, che fanno le manager “senza perdere la loro femminilità”. Ovunque si dichiara, trionfanti, la raggiunta eguaglianza dei sessi. Le donne stesse si convincono di aver raggiunto il traguardo: poi devono smettere di lavorare al primo bambino. Michela Zucca Servizi culturali …..A REALTA’ DEL MONDO DEL LAVORO E’ DIVERSA….. ………DA QUELLO CHE TI FANNO CREDERE….. ASPIRAZIONI RICHIESTE DEL MERCATO •Lavoro fisso •Elasticità di orari •Stipendio a fine mese •Aggiornamento continuo •Sicurezza del posto di lavoro •Rimettersi in discussione •Ruoli fissi e ben definiti •Ruoli che cambiano continuamente •Compiti adeguati alla formazione •Precarietà e spirito di adattamento •Nessuna necessità di aggiornamento fuori dal lavoro •Capacità di comunicazione •Orari regolari •Ferie e lavoro separati •Tempo libero •Relax •Nessun rischio •Resistenza alla fatica •Capacità di rischio •Autoimprenditorialità •Creatività •Fantasia Michela Zucca Servizi culturali L’OCCUPAZIONE DELLE DONNE AUMENTA SOLO SU CARRIERE GIA’ FEMMINILIZZATE, PRECARIZZATE, SUBORDINATE E PAGATE IN MEDIA IL 30% IN MENO (SE VA BENE….) Ci sono poi alcune posizioni professionali occupate da donne, che dimostrano lo status degli uomini: la “segretaria” o l’“assistente”, disprezzate da parte maschile perché portano un significato servile che loro non sono disposti ad assumersi. Se non peggio: si pensi anche alle implicazioni sessuali ….. Michela Zucca Servizi culturali ANCHE NEI SETTORI FEMMINILIZZATI, IN CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE SIEDONO I MASCHI Si dice che le donne stentano ad assumersi delle responsabilità; che al momento del bisogno, non si può mai essere certi che siano presenti; che non sanno “fare gruppo”; che non sono competitive….. in realtà, non si tiene conto che sono costrette a fare due lavori: uno fuori, l’altro dentro casa. Michela Zucca Servizi culturali I MASCHI ITALIANI HANNO AUMENTATO IL CONTRIBUTO AL LAVORO FAMILIARE DI UN QUARTO D’ORA AL MESE IN 10 ANNI •La differenza nella quantità di tempo dedicata alla casa sta da uno a dieci fra uomini e donne •Gli uomini si dedicano ai lavori “creativi”: cucinare se ci sono ospiti, giocare coi figli…. •Alle donne i lavori quotidiani di fatica: lavare e stirare, cucinare, pulire (e il maschio italiano torna a casa a mezzogiorno a mangiare, pretende pasti di 3 portate, le camicie stirate ogni giorno….) •Nella cura degli elementi deboli (anziani, handicappati, bambini piccoli) il maschio è assente, anche quando sono i suoi genitori •In Italia esiste il più alto numero di badanti al mondo, perché gli uomini non vogliono lavorare in casa in nessun modo •La crisi ha ulteriormente aggravato il peso di lavoro femminile, perché si acquistano meno servizi fuori casa (ristorante, cucito…) Michela Zucca Servizi culturali IL LAVORO CASALINGO •Non è retribuito né riconosciuto •Non è considerato un’attività professionale •Come il lavoro agricolo in zootecnia, non consente né pause né ferie •Durante i festivi si lavora di più, perché si preparano le feste per gli altri •Non consente nessuna crescita professionale •Si svolge da sole e non consente socialità •In compenso, provoca infortuni mortali, invalidità permanenti, depressione in cui non viene riconosciuta la causa di lavoro Michela Zucca Servizi culturali E’ LA DONNA CHE DEVE ADATTARE LA SUA VITA AL LAVORO DI RIPRODUZIONE Mentre la nascita dei figli influisce positivamente sulle carriere maschili, perché li rende più sicuri emotivamente, su quelle femminili ha effetti disastrosi. Comunque è la donna che deve badare ai bambini: negli ultimi 10 anni, solo il 4% dei padri aventi diritto ha chiesto il congedo parentale Michela Zucca Servizi culturali LA CONDIZIONE DEL LAVORO FEMMINILE E’ PEGGIORATA NEGLI ULTIMI ANNI •E’ stato legalizzato il lavoro notturno, prima permesso soltanto in alcune professioni •Sono aumentate in maniera incontrollata le sedi di lavoro aperte ad orario continuato, anche il sabato e la domenica •Sono aumentate le distanze casa/lavoro •E’ aumentata la probabilità di violenza durante gli spostamenti casa/lavoro specie se notturni •E’ aumentata la precarizzazione del lavoro soprattutto per le donne •E’ cambiata la famiglia e sono aumentate le donne single •Aumenta l’età media delle madri, il ricorso alle cure mediche, il rischio e la probabilità di bambini con patologie •Da anziane, le donne devono aiutare le figlie coi nipoti •Sono diminuite le scuole a tempo pieno e il welfare in generale Michela Zucca Servizi culturali GRAN PARTE DELLA MANODOPERA FEMMINILE E’ FATTA DA IMMIGRATE •Le immigrate con un permesso di soggiorno rappresentano il 49 per cento della popolazione straniera •La maggioranza di loro vive nell’Italia del nord (58,2%), soprattutto in Lombardia •Il gruppo più numeroso proviene dall’Europa (54,8 %), seguita dall’Africa (15,5%), dall’Asia (15,3%), dall’America (14,2%) •Più della metà (56,4%) sono sposate. Spesso hanno lasciato la famiglia, e mandano in patria lo stipendio •Le donne emigrano anche per motivi di studio, per fuggire dalla persecuzione politica, religiosa, o dalle guerre •La percentuale di diplomate e di laureate fra loro è alta •Sostituiscono le italiane nei compiti più gravosi: lavoro domestico, di cura, a domicilio, in nero, sesso a pagamento •Sono le più esposte ai pericoli e ai ricatti •Ma la percentuale di imprenditrici immigrate è in aumento Michela Zucca Servizi culturali LA FLESSIBILITA’ITALIANA…. …consiste nel delegare uno o due dei suoi membri (preferibilmente maschi) verso impieghi stabili, ufficiali, fuori casa; e gli altri (le donne) verso lavori part time, in nero, spesso svolti fra le mura domestiche. I servizi sociali li fornisce la famiglia, che funziona da ammortizzatore sociale fin quando esiste…. Michela Zucca Servizi culturali PER LE DONNE, L’ISTRUZIONE SERVE A POCO: PIU’ TI LAUREI MENO TI ASSUMONO! Il tasso di disoccupazione delle laureate rispetto a quello dei laureati in Europa nel 1987 (e nel giro di vent’anni le cose non sono certo migliorate!) superava di più di dieci volte quello maschile: 2,1% contro 0,2. Se poi si calcola che il numero assoluto delle laureate giovani supera ormai da diversi anni quello dei colleghi, e si analizzassero i dati scorporandoli per fasce di età, si scoprirebbe che la situazione è ancora peggiore, perché la percentuale salirebbe ancora e la disparità sarebbe ancora più netta. Michela Zucca Servizi culturali CONVIENE UN BUON MATRIMONIO? Apparentemente sì, ma richiede decenni di lavoro, grandi investimenti da parte della famiglia, sacrifici e notevole capacità di sopportazione: •Scuole private per inserirsi nell’ambiente •Frequentazioni giuste e quindi costose (vestiti, vacanze….) •Rinuncia alle proprie idee e ai propri gusti •Rinuncia ad amicizie e frequentazioni non adatte (e spesso anche alla famiglia di origine) •Sopportazione di suoceri e di membri della nuova famiglia •Spesso, rinuncia alle proprie aspirazioni professionali •Accettazione di vari tipi di azioni discriminatorie da parte della famiglia acquisita nei confronti propri e della famiglia di origine •Accettazione di vari tipi di torti da parte del marito per non indurre una separazione o un divorzio •Comunque, si rimane pur sempre un outsider: il salto di classe avviene veramente per i figli (se si riesce a tenersi il marito) Michela Zucca Servizi culturali CONSIGLI PRATICI PER CHI VUOLE FARCELA DA SOLA •Acquisire una professionalità di livello più alto possibile (non è una garanzia ma un buon punto di partenza) •Fare formazione continua e non accontentarsi mai •Costruire reti di collaborazione e scambio culturale e professionale: da sole è molto più difficile •Aderire ad un sindacato, possibilmente con servizi specifici per le donne, che può informarvi sui vostri diritti •Se ci si sposa, pretendere la separazione dei beni: mentre in caso di attività autonoma di solito la moglie garantisce per il marito, l’uomo, spinto anche dalla famiglia di origine, spesso nega la firma per i fidi bancari necessari •Separare bene professione e lavoro domestico, non pretendere di svolgerli entrambi •Essere pronte a fare delle scelte: ancora oggi molti uomini non accettano donne che lavorano •Abituarsi allo stress e alla lotta dura (con tutti) Michela Zucca Servizi culturali GRAZIE Michela Zucca Servizi culturali