Germogli di economia
collana diretta da Alberto Caronte
PIANO REGIONALE
DI CONSULENZA
ALL’IRRIGAZIONE
RISULTATI ANNO 2007
SOMMARIO
Il fattore “acqua”
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Gli impegni regionali
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Obiettivi del Piano
10
Benefici economici legati all’applicazione del Piano
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Quali metodi e tecnologie utilizza il servizio
di consulenza irrigua ?
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Il Piano di Consulenza per l’Irrigazione
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Analisi dei risultati della campagna 2007
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Elaborazioni dei dati irrigui a scala di comprensorio
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Piana del Sele
24
Sannio Alifano
31
Piana del Volturno
34
Esempi di applicazione del piano ad alcune aziende
38
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INTRODUZIONE
Il mondo agricolo risponde sempre più positivamente all’introduzione di sistemi innovativi. Oramai, infatti, è stata acquisita la consapevolezza che l’innovazione non è solo un fattore
determinante per mantenere una redditività soddisfacente, ma
anche il modo migliore per adeguarsi alle nuove indicazioni promosse dalla politica agricola comunitaria, come la riduzione
dell’impatto ambientale e l’innalzamento delle qualità delle produzioni agricole ai fini della tutela della salute dei consumatori.
Come Assessorato alla Agricoltura e alle Attività Produttive
abbiamo fatto nostre queste esigenze e sosteniamo con forte impegno sia il settore della ricerca in agricoltura, sia quello del trasferimento dei risultati conseguiti direttamente alle aziende agricole, attraverso metodologie e innovazioni materiali, sia infine,
grazie a specifiche azioni, a il loro mantenimento nel tempo nel
settore primario.
Abbiamo posto una particolare attenzione a quel tipo di innovazioni in grado di migliorare e razionalizzare l’uso delle risorse ambientali utili per le attività del settore primario e, in particolare, di quelle risorse che, in una economia ormai globalizzata, sono quantitativamente ridotte o accessibili solo a costi
sempre maggiori.
Queste prospettive hanno trovato una piena e significativa sintesi nella messa a disposizione per le aziende agricole campane
di un servizio di consulenza, il Piano Regionale di Consulenza
all’Irrigazione. Uno strumento utile e importante, che consente
di far uscire l’irrigazione dalla fase di tecnica empirica e convertirla, attraverso le tecnologie più avanzate oggi disponibili,
in un sistema ad alta efficienza materiale ed economica.
Il Piano, unico sia in campo italiano che nei Paesi Europei
per quanto riguarda suoi concreti aspetti tecnici, fa uso di informazioni satellitari, di innovative applicazioni GIS automatizzate, integrate con tecnologie WEB e GMS/UMTS per la comunicazione, e consente di svolgere un servizio territoriale generale. Ma, soprattutto, consente la distribuzione di informazioni personalizzate per ognuno degli imprenditori agricoli ade7
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renti al Piano: così, ad esempio, è possibile avere consigli sul volume d’acqua da utilizzare per l’irrigazione o sui turni da applicare. E questi sono solo due dei possibili aspetti del servizio,
che può esplicitarsi anche in forme più articolate e avanzate di
comunicazione.
Il presente volume della collana “Germogli di economia” intende illustrare brevemente le metodologia, le forme innovative di rilascio delle informazioni messe a punto per il Piano, nonché i risultati conseguiti nel 2007.
L’obiettivo è accelerare la messa a sistema dell’intera “filiera dell’acqua” in agricoltura, coinvolgendo non solo le aziende
agricole ma anche gli operatori direttamente impegnati nei servizi di gestione di questa fondamentale risorsa.
ANDREA COZZOLINO
Assessore all’Agricoltura
e alle Attività Produttive
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Il fattore “acqua”
L’acqua è per l’agricoltura un fattore determinante della produzione sia in aree siccitose che in presenza di precipitazioni distribuite in maniera non uniforme durante l’anno, come accade
nei climi mediterranei. Spesso, anche in presenza di terreni fertili, concimi e sementi appropriate, la scarsità o la mancanza di
acqua possono inficiare notevolmente la resa delle colture.
L’agricoltura è il settore economico che utilizza maggiormente le risorse idriche: si stima che, nelle regioni dell’Italia meridionale, su 10 litri di acqua disponibile, superficiale e sotterranea, circa 6 litri sono destinati all’irrigazione dei campi.
Il quadro normativo comunitario, nazionale e regionale ha
chiaramente indicato la strada futura per l’utilizzo dell’acqua:
il risparmio, la disponibilità e l’accessibilità per i diversi utilizzatori, la tutela da fonti inquinanti.
Questo richiede che le istituzioni e gli imprenditori agricoli
si facciano carico di una consapevolezza maggiore verso questa fondamentale risorsa.
Gli impegni regionali
Da tempo, l’Assessorato all’Agricoltura e alle Attività Produttive della Regione Campania, tramite il Se.S.I.R.C.A. è impegnato in iniziative finalizzate ad ottimizzare la gestione dei
mezzi tecnici utilizzati dalle aziende agricole allo scopo di migliorarne l’efficienza economica, nel rispetto dell’ambiente e
della salubrità dei prodotti agroalimentari.
In tale ottica, è stato predisposto il Piano Regionale di Consulenza all’Irrigazione (PRCI) il cui obiettivo è la gestione razionale ed efficiente della risorsa idrica nelle aziende agricole
campane. Questa iniziativa si inserisce pienamente nelle attivi9
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tà necessarie per una piena applicazione dalla Direttiva Quadro in materia di Acque dell’Unione Europea (2000/60/CE).
Obiettivi del Piano
L’obiettivo principale del PRCI non è solo la gestione razionale ed efficiente della risorsa idrica nelle aziende agricole, ma
anche l’attuazione di un specifico servizio di consulenza “integrato” con le altre pratiche agronomiche, quali ad esempio le
concimazioni e la difesa fitosanitaria.
Solo così è possibile realizzare agrosistemi economicamente
convenienti ed ecologicamente compatibili, in grado non solo
di risparmiare la risorsa “acqua” ma anche di conservarne la
qualità, insieme a quella delle altre risorse non rinnovabili, come ad esempio il suolo.
La razionalizzazione dell’attività irrigua aziendale investe sia
gli aspetti agronomici che quelli tecnologici ed economici.
Ecco quindi che è necessario conoscere la risposta qualitativa e quantitativa all’irrigazione delle diverse colture, valutando il fabbisogno idrico nelle diverse fasi fenologiche, in relazione
alle piogge, al processo di evapotraspirazione ed alle caratteristiche idrauliche dei suoli.
Attraverso una scelta consapevole dei volumi e dei momenti di intervento irriguo, è anche possibile ridurre i costi di esercizio e di investimento legati all’irrigazione.
Benefici economici legati all’applicazione del Piano
Il grafico seguente è un esempio in cui si mostra la differenza tra gli apporti irrigui effettuati dall’agricoltore (volume fornito) e gli apporti irrigui consigliati dal Piano di Consulenza all’Irrigazione (ETP).
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La somma degli apporti totali di acqua per irrigazione nel periodo monitorato è di 2500 mc/ha (volume irriguo fornito). Invece la stima dell’evapotraspirazione, nello stesso periodo è di
1700 mc/ha (volume irriguo necessario). Dal bilancio sono state escluse le piogge che avrebbero aumentato la differenza tra
acqua fornita ed acqua necessaria allo sviluppo colturale.
Considerando un costo medio dell’acqua di 10,00 Cent. di
euro/mc, il risparmio, per il periodo monitorato è di circa 80
euro/ha. Poiché gli apporti di acqua fornita per irrigazione sono mediamente superiore di oltre il 50 % rispetto ai volumi necessari al completo sviluppo colturale, per una coltura con un
fabbisogno stagionale di circa 4000 mc/ha, il risparmio può essere superiore ai 200 euro/ha.
Ad esempio, per la sola Piana del Sele (che tra sinistra e destra Sele conta oltre 23.000 ha coltivati), un estensivo ed efficace utilizzo del sistema consentirebbe un risparmio di oltre 4
milioni di euro/anno.
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Quali metodi e tecnologie utilizza il servizio di consulenza irrigua?
In generale, i consumi d’acqua delle colture dipendono sostanzialmente da tre elementi:
• le condizioni climatiche, individuate da variabili come la
temperatura e l’umidità dell’aria, l’irraggiamento solare e la
ventosità;
• il grado di sviluppo della coltura e di copertura del suolo;
• l’evoluzione dinamica del tenore di umidità del suolo.
Una diffusa metodologia per valutare i fabbisogni irrigui
massimi delle colture si basa sul calcolo del prodotto fra l’evapotraspirazione di riferimento ET0, che dipende dalle condizioni
climatiche, e di un coefficiente colturale kc che rappresenta una
misura del sviluppo vegetativo di una specifica coltura nelle diverse fasi fenologiche.
Conoscendo l’apporto di pioggia Pn al netto del quantitativo d’acqua intercettato dall’apparato fogliare, il fabbisogno irriguo massimo (Irr) è quindi definito nel seguente modo:
Irr = ET0 kc - Pn
I dati necessari al calcolo di ET0 e Pn vengono raccolti dalla
Rete Agrometeorologica Regionale, costituita da numerose stazioni distribuite su tutto il territorio regionale, ed in particolare in prossimità delle principali aree irrigue.
L’informazione relativa al coefficiente colturale kc è estremamente variabile, anche all’interno della stessa tipologia colturale, poiché dipende da numerosi fattori, quali data e densità di semina, apporto di sostanze nutrienti, natura dei suoli e
pratiche agronomiche.
L’osservazione da satellite consente il monitoraggio dello sviluppo delle coperture vegetali, con grande dettaglio e precisione.
Da oltre due decenni, la superficie della Terra viene ripetutamente fotografata dallo spazio, grazie a satelliti artificiali dotati di “occhi” particolarmente potenti, in grado di eseguire un
continuo monitoraggio dell’ambiente (acqua, suolo, atmosfera).
L’evoluzione tecnologica di questi sensori consente oggi di ri12
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levare dettagli di dimensione inferiore ad 1 metro da un’altezza di oltre 700 km, utilizzando non soltanto il campo del visibile, ma anche l’infrarosso. Queste caratteristiche tecniche consentono di poter valutare lo sviluppo vegetativo delle colture, e
quindi il valore del kc parcella per parcella.
Questa tecnologia viene adesso messa a disposizione degli
agricoltori e dei consorzi per aiutarli a gestire l’irrigazione in
maniera più razionale.
Grazie alla collaborazione della Facoltà di Agraria dell’Università di Napoli “Federico II”, che ha concepito questo sistema, e dello spin-off accademico Ariespace s.r.l., che lo ha implementato come servizio, le immagini satellitari vengono interpretate per il calcolo dei fabbisogni irrigui settimanali, ovvero la quantità d’acqua da somministrare e la durata dell’intervento in ciascuna parcella.
Questa informazione, insieme alla fotografia satellitare dell’azienda, viene inviata tramite SMS ed MMS direttamente al
conduttore dell’azienda, il quale riceve così un “consiglio irriguo” personalizzato in tempo reale. In qualsiasi istante, ciascuno
di essi potrà poi “osservare” la propria azienda sull’immagine
satellitare disponendo di un personal computer o di un telefono cellulare di nuova generazione.
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Nasce così uno strumento innovativo per l’assistenza irrigua,
realizzato mettendo insieme le informazioni ottenute dai satelliti ed i nuovi mezzi di comunicazione (come i telefoni cellulari ed Internet).
Il Piano di Consulenza per l’Irrigazione
Nel corso delle ultime due stagioni irrigue (2006 e 2007), il
Piano di Consulenza è stato attivato in via preliminare nell’area della Piana del Sele e poi successivamente nella Piana del
Basso Volturno e nel comprensorio del Sannio-Alifano. Previa
adesione al Piano, un servizio gratuito in grado di fornire (via
SMS o MMS) indicazioni sui volumi irrigui e durata dell’irrigazione a livello parcellare è stato distribuito a numerosi utenti ed ai consorzi di bonifica operanti in queste aree.
Le aziende sono state contattate mediante i Centri di Consulenza in Agricoltura della Regione Campania e i Consorzi di
Bonifica. Ciascuna azienda ha compilato una scheda dati in cui
ha riportato la propria anagrafica, i dati catastali delle parcelle coltivate, le colture presenti in campo. Nella stessa scheda è
stato indicato anche il numero di cellulare e l’indirizzo di posta elettronica su cui inviare l’informazione sintetica (SMS) e
completa (MMS e posta elettronica).
È stato così realizzato un Sistema Informativo Territoriale dedicato, in cui i dati inseriti (in particolar modo i limiti delle particelle e la loro corretta identificazione) sono stati verificati insieme alle aziende interessate. Dopo questa fase si è dato il via
al vero e proprio servizio di consulenza.
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Figura 1. Scheda dati catastali e colturali
Figura 2. Schema procedura di digitalizzazione e realizzazione del database
Analisi dei risultati della campagna 2007
Al Piano di Consulenza all’Irrigazione 2007 hanno aderito
90 aziende per un totale di circa 600 appezzamenti corrispondenti a 1400 ettari di superficie irrigua netta. Le aree monito15
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rate corrispondono a territori ricadenti nei Consorzi di Bonifica Integrale di Paestum e Destra Sele, Bacino del Volturno,
Sannio-Alifano e Valle Telesina.
Le acquisizioni e le relative elaborazioni hanno riguardato una
superficie di circa 7500 Km2 acquisita mediate immagini ad alta risoluzione.
L’elaborazione delle immagini satellitari è stata effettuato
entro 24-48 ore dall’acquisizione, producendo la mappa del coefficiente colturale kc con un dettaglio compreso fra i 10 ed i
30 m al suolo. Nel contempo, elaborando i dati della Rete
Agrometeorologica, sono state calcolate l’evapotraspirazione di
riferimento e la precipitazione netta.
Sovrapponendo all’immagine del satellite le mappe catastali, è stato possibile calcolare, per ciascuna particella registrata
nel Piano di Consulenza, il fabbisogno irriguo massimo, secondo la metodologia descritta in precedenza, gestita con l’ausilio del Sistema Informativo Territoriale dedicato.
Tale consiglio è stato trasmesso in modo automatico all’utente finale attraverso i diversi sistemi di telecomunicazione.
Gli utenti hanno così ricevuto, con cadenza settimanale per
un periodo di oltre 2 mesi (da luglio fino a metà settembre), un
consiglio irriguo personalizzato con un’informazione sintetica
di solo testo via SMS.
La stessa informazione di testo ricevuta via SMS, accompagnata da un’immagine satellitare ( in cui è anche riportato una
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mappa della distribuzione del coefficiente colturale per le singole parcelle), è stata contemporaneamente inviata, via posta
elettronica e, in alcuni casi, via MMS.
In totale sono stati inviati 2440 SMS (830 a luglio, 1070 ad
agosto e 540 a settembre), 526 e-mail/MMS nel mese di luglio
(di cui 256 alle aziende della Piana del basso Volturno, 232 a
quelle della Piana del Sele e 38 a quelle del Sannio Alifano), 876
nel mese di agosto (di cui 302 alle aziende della Piana del basso Volturno, 500 a quelle della Piana del Sele e 74 a quelle del
Sannio Alifano) e 104 nel mese di settembre (solo alle aziende
della piana del Sele) per un totale di 1506 messaggi di posta elettronica inviati.
Inoltre, gli agricoltori hanno ricevuto settimanalmente (dalla fine del servizio personalizzato e per tutto il mese di settembre) un SMS con informazioni giornaliere sull’andamento dell’evapotraspirazione di riferimento, ETo, e sulle precipitazione
misurate nelle diverse aree.
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Figura 3a. Numero dei messaggi inviati alle aziende: via SMS
Figura 3b. Numero dei messaggi inviati alle aziende: via via e-mail (in basso)
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Figura 4. Foglio Informativo tipo inviato via e-mail alle aziende aderenti.
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Figura 5. Limiti dei consorzi ed aree acquisite ad alta risoluzione
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Nella Piana del Sele si è avuto il maggior numero di aziende
aderenti (19 in Destra Sele e 35 nel Consorzio di Paestum), a
seguire il Bacino del Volturno ed il Sannio Alifano, ove per la
prima volta è stato sperimentato il servizio.
Le aziende coinvolte hanno una dimensione media di 15 ha,
con un maggior grado di frammentazione parcellare nelle aree
di pertinenza del Bacino del Volturno e di Paestum.
Tabella 1. Aziende aderenti al servizio
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Figura 6. Dimensione delle aziende suddivise per comprensorio
Figura 7. Numero di appezzamenti monitorati suddivisi per coltura
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In Figura 7 sono rappresentate le colture rappresentate durante il piano. Il consiglio irriguo è stato fornito per circa 30
differenti tipi di colture. Al fine di ottenere risultati statisticamente significativi per la stima dei fabbisogni irrigui, si è preferito considerare, nell’analisi a scala di bacino, le colture maggiormente rappresentate (mais, erba medica, pomodoro) e raggruppando in un’unica classe i frutteti.
Elaborazioni dei dati irrigui a scala di comprensorio
I dati raccolti hanno consentito di elaborare, con cadenza settimanale, i fabbisogni irrigui nei diversi distretti dei Consorzi
di bonifica interessati.
Figura 8. Mappa semplificata di uso del suolo per il consorzio Destra Sele
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Tali informazioni possono essere utili sia in fase di gestione
per migliorare l’operatività degli impianti irrigui, sia in fase di
programmazione degli interventi, per valutare con maggiore
accuratezza la domanda irrigua massima per ciascuno dei distretti.
A tal fine, le mappe del coefficiente colturale, generate per
ciascuna immagine satellitare, sono state ulteriormente elaborate per identificare le aree effettivamente coltivate (escludendo quindi superfici prive di vegetazione, centri urbani, strade)
e gli apprestamenti protetti (serre).
Piana del Sele
Nella Piana del Sele, il Piano di Consulenza è stato già sperimentato nel 2005 e nel 2006. L’applicazione del telerilevamento
nella gestione irrigua è già da alcuni anni sperimentata presso
i due Consorzi della Piana, nell’ambito di progetti di ricerca condotti dal Dipartimento di Ingegneria Agraria dell’Università di
Napoli “Federico II”.
Con riferimento ai diversi distretti presenti nei due Consorzi, sono stati stimati i fabbisogni irrigui cumulati durante la stagione irrigua 2007. I risultati dell’elaborazione per il Consorzio Destra Sele sono riportati in Tabella 2; i valori corrispondenti al Consorzio Paestum in Tabella 4. L’analisi di questi dati mostra che il 58% della superficie ricadente nei distretti irrigui del Destra Sele è stata effettivamente irrigata, mentre nel caso del Consorzio di Paestum, essa è superiore al 67%.
Il mese di agosto corrisponde al periodo di punta per l’intera Piana (Destra e Sinistra Sele), con un fabbisogno mensile totale di circa 30 milioni metri cubi.
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Tab. 2. Stima fabbisogni distretti irrigui Consorzio Destra Sele
Per il Destra Sele il fabbisogno medio per l’intera durata della stagione irrigua è valutato in circa 4000 m3/ettaro. Interessanti sono anche i fabbisogni medi per ettaro riferiti ai mesi di
luglio ed agosto. Si nota che le medie sono piuttosto costanti
da distretto a distretto: si va dai 1047 m3/ettaro ai 1209 per il
mese di luglio, e da 1107 a 1283 per il mese di agosto.
Il fabbisogno massimo complessivo per tutti i distretti si registra nel mese di agosto con un volume stimato di quasi 13 milioni metri cubi.
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Figura 9. Istogramma dei fabbisogni mensili stimati da giugno a settembre Consorzio Destra Sele
Dei circa 19000 ettari dei distretti irrigui di Paestum, 13000
sono effettivamente utilizzati per le colture di pieno campo o
sotto serra (superficie irrigua netta).
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Tabella 3. Stima fabbisogni distretti irrigui consorzio
Destra Sele Fabbisogno per ettaro e per mese
I valori dei fabbisogni irrigui sui 104 giorni osservati sono
pari a circa 4000 m3/ha, in linea con quanto avviene in Destra
Sele. Anche qui il massimo assoluto, relativo a tutti i distretti,
si registra in agosto con quasi 17 milioni di metri cubi di fabbisogno totale.
Tabella 4. Stima fabbisogni distretti irrigui consorzio Paestum
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Figura 10. Istogramma dei fabbisogni mensili stimati da giugno a settembre
Consorzio Paestum
Tabella 5. Stima fabbisogni distretti irrigui consorzio
Paestum, Fabbisogno per ettaro e per mese
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Inoltre, all’interno di ciascun comprensorio è stata fatta una
stima del fabbisogno irriguo per le tipologie colturali maggiormente presenti, quali mais, erba medica e colture arboree (frutteti). Questa analisi, condotta sul campione rappresentato dalle aziende aderenti al Piano, ha interessato una superficie complessiva di circa 400 ettari.
Si noti che, che nel caso del mais, il fabbisogno medio è risultato pari a 1428 m3/ha nel mese di luglio e 1205 m3/ha in agosto. Tali valori sono in linea con gli effettivi fabbisogni per l’intero ciclo che possono essere stimati tra i 3500 ed i 4500 m3/ha
in Destra Sele e fra 4200 e 4700 m3/ha nel Consorzio di Paestum.
Tabella 6. Destra Sele - Fabbisogni irrigui medi delle colture.
Dati in metri cubi per ettaro e per decade
Tabella 7. Paestum - Fabbisogni irrigui medi delle colture.
Dati in metri cubi per ettaro e per decade
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Figura 11. Consorzio di Paestum. Fabbisogni irrigui medi e cumulati
per ettaro e per decade. Sannio Alifano
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Sannio Alifano
Il consorzio del Sannio Alifano è stato oggetto di osservazione
in un periodo più ristretto (fine di giugno - inizio di agosto), a
causa di eccessive coperture nuvolose per le acquisizioni di giugno ed agosto.
Le valutazioni a scala di distretto irriguo sono state effettuate
con la stessa tecnica già descritta in precedenza e rilevano un
fabbisogno medio per il mese di luglio di circa 1500 m3/ha; questo valore è stato ricavato effettuando la mappatura delle superfici effettivamente irrigate, e risultate pari a circa il 46% della superficie totale dei distretti irrigui analizzati.
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È da rilevare la quasi mancanza di aree destinate a serre. Si
riportano nel seguito la tabella riassuntive dei dati elaborati.
Il fabbisogno irriguo per tutti i distretti per il periodo di luglio 2007 è pari a oltre 12 milioni di metri cubi.
Tabella 8. Stima fabbisogni distretti irrigui consorzio del
Sannio Alifano Fabbisogno medio per ettaro - mese di luglio
Nel caso del consorzio Sannio-Alifano, in considerazione
delle colture praticate presso le aziende aderenti al piano, è stato possibile effettuare una stima dei valore medi dei fabbisogni
irrigui per il mais e l’erba medica.
I dati riportati in Tabella 9 evidenziano un fabbisogno irriguo medio maggiore di quello riscontrato nella piana del Sele.
Tale differenza può essere in parte spiegata dai valori di temperatura media giornaliera più alti riscontrati dalla stazione di
Alife (riferimento per il Sannio Alifano) rispetto a quella della
Piana del Sele.
Tabella 9. Consorzio del Sannio-Alifano e della Valle Telesina
Fabbisogni irrigui medi delle colture. Dati in m3/ha per decade
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Figura 13. Confronto delle temperature medie giornaliere della stazione posta
nella Piana di Alife rispetto alla piana del Sele.
Figura 14. Confronto delle temperature medie giornaliere della stazione posta
nella Piana di Alife rispetto alla piana del Sele.
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Piana del Volturno
Analogamente alle precedenti analisi, sono stati valutati i
fabbisogni irrigui per il periodo di osservazione giugno-agosto 2007, con riferimento ai tre distretti irrigui indicati nella figura sopra riportata.
Si è ritenuto di concentrare le attività del Piano di Consulenza
in questi distretti, poiché effettivamente serviti da impianti irrigui consortili. La superficie effettivamente irrigata è stata valutata pari a circa il 40% della superficie totale.
I dati relativi ai fabbisogni irrigui nei tre distretti analizzati
per il mese di luglio sono riportati nella Tabella 10, mentre le
tabelle ed i grafici successivi riportano i valori medi dei fabbisogni irrigui riferiti alle colture maggiormente presenti nelle
aziende aderenti al Piano di Consulenza. Le elaborazioni si riferiscono alle aziende di cui sono state rese note le colture effettivamente praticate (Tabella 11).
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Tabella 10. Stima fabbisogni distretti irrigui consorzio
del Volturno. Fabbisogno medio per ettaro mese di luglio
Tabella 11. Consorzio del Volturno - Colture monitorate
Tabella 12. Piana del Basso Volturno – Fabbisogni irrigui medi
delle colture. Dati in m3/ha per decade
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Figura 15. Piana del Basso Volturno - Fabbisogni irrigui medi delle colture.
Dati in m3/ha per decade
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Figura 16. Piana del Basso Volturno - Fabbisogni irrigui medi delle colture.
Dati in m3/ha per decade
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Esempi di applicazione del piano ad alcune aziende
Seguono alcune esperienze di aziende che hanno partecipato
al Piano di Consulenza.
Azienda Società Agricola Barlotti s.r.l.
L’azienda di estensione pari a 55 ha è situata nel Comune di
Capaccio. Nasce nel 2005 ed è gestita direttamente dal proprietario. I suoli, a tessitura franco-argillosa, sono interessati per
19 ha da serre mentre i restanti 36 ha sono a cielo aperto, destinati alla coltura del mais da insilato, poi commercializzato
presso le aziende bufaline della zona, avvicendato nel periodo
invernale da cavolfiori.
Le parcelle oggetto del piano di consulenza sono pari ad una
superficie di circa 22 ha, coltivate a mais.
Il primo consiglio irriguo è stato inviato il 12 luglio, l’ultimo
il 30 agosto. In totale sono stati inviati 48 consigli irrigui, cioè
8 per ciascuno dei 6 campi monitorati.
Nella Figura 17 sono rappresentati, per 2 parcelle dell’azienda Barlotti, i valori del coefficiente colturale kc (Fig.17.a)
valutato secondo le metodologie del Piano di Consulenza, i valori dell’evapotraspirazione di riferimento ETo (Fig.17.b) calcolata utilizzando i dati meteorologici rilevati dalla stazione
presso l’azienda Improsta (Piana del Sele) e i corrispondenti
consigli irrigui stimati (Fig.18). Poiché la variazione spaziale e
temporale del coefficiente colturale kc è ottenuta attraverso le
immagini satellitari, e non da tabelle standard, essa ha trovato
immediato riscontro da parte del conduttore dell’azienda, accrescendo così il grado di sensibilità e di accettazione nei confronti del consiglio irriguo fornito.
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Figura 17. (a) Valori dei coefficienti colturali kc per due parcelle monitorate;
(b) Evapotraspirazione di riferimento
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Figura 18. Fabbisogni irrigui settimanali stimati per due parcelle monitorate
Un esempio delle informazioni elaborate per questa azienda
è illustrato in Figura 19, dove sono rappresentate, in corrispondenza di diverse fasi fenologiche del mais, l’immagine satellitare in falsi colori (Figura 19.a), la mappa di kc corrispondente (Figura 19.b) ed una fotografia della coltura in pieno
campo (Figura 19.c). Si noti come siano ben definite le superfici interessate da serre, adiacenti alle parcelle di mais, che appaiono di colore arancione nelle immagini in falsi colori. Nella mappa di kc la tonalità azzurra indica la necessità di un maggior apporto idrico rispetto al colore giallo-rosso; queste mappe mettono in risalto, grazie alla risoluzione del sensore satellitare, anche le variazioni di accrescimento all’interno della singola parcella, dovute a variabilità del suolo o carenze nutritive.
Secondo quanto dichiarato dal conduttore della azienda, i
consigli forniti hanno avuto un riscontro positivo rispetto al contenimento dei consumi irrigui aziendali; ulteriore conferma è
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giunta dal soddisfacente confronto fra i volumi consigliati ed i
prelievi effettivi, svolto sulla base della durata di ciascuna irrigazione e dei dispositivi di misura presenti in azienda.
Il conduttore, infine, ha ritenuto molto utile il servizio, auspicandone in futuro la sua riproposizione; ha inoltre suggerito di integrare il servizio con la possibilità di inviare, in maniera semplice, un eventuale feedback da parte del conduttore dell’azienda.
Figura 19. Stadi colturali, mais Az. Barlotti, Paestum: 1) a 45 gg dalla semina, 2) a 2 mesi; 3) a 3 mesi; 4) prima della maturazione. Nella prima riga (a)
sono riportate le immagini satellitari relative ai quattro periodi, nella seconda
riga (b) le mappe del coefficiente colturale kc, nella terza riga (c) la coltura in
campo misurata con una stadia graduata.
Azienda Agricola Cuccola
L’azienda di estensione pari a 12 ha è situata nel Comune di
Bellona ed è specializzata in allevamento di drupacee. Da alcuni anni, visto il perdurare della crisi legata alla produzione frutticola, accanto all’agricoltura di tipo tradizionale, si sono affiancate nuove attività quali l’arboricoltura per la produzione di
legno (destinando 3 ha per l’impianto di ciliegi) e l’agriturismo.
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L’irrigazione localizzata viene effettuata con un impianto a
microportata, realizzato con linee in PEAD ed erogatori del tipo autocompensante.
Tabella 13. Campi oggetto del piano di consulenza
Figura 20.
Nel caso dei frutteti, in cui l’irrigazione viene quasi esclusivamente effettuata in maniera localizzata, l’elaborazione del
consiglio irriguo include un termine riduttivo per tener conto in
maniera più particolareggiata dell’effettiva copertura del suolo.
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Figura 21.
Figura 22.
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La Figura 21 mostra i valori dei coefficienti colturali kc per
le parcelle dell’azienda in esame. La legenda è quella riportata
nella Tabella 13 (215A= albicocco; 215C=ciliegio; 215P1= pesco precoce; 215P2=pesco tardivo; 215S=susino). Si noti che i
valori di kc presentano variazioni modeste nel periodo investigato, in accordo con quanto riportato in letteratura tecnica per
i frutteti. Inoltre, poiché il consiglio irriguo è stato distribuito
in fase di post-maturazione, i volumi irrigui consigliati risultano sensibilmente più bassi rispetto a quelli stimati per altre colture, in particolare per quelle erbacee.
Figura 23 - Fabbisogni irrigui settimanali e cumulati
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Azienda Improsta
L’azienda sperimentale Improsta sita nel comune di Eboli, in
destra del fiume Sele a circa 6 Km dal mare, ha un’estensione
di circa 130 ettari coltivati a foraggio, mais e alberi da frutta.
Gestita per conto della Regione Campania, una delle principali finalità dell’azienda è la sperimentazione di tecniche agronomiche innovative.
Le colture sono state monitorate per il periodo che va dal 10
giugno al 31 agosto. In particolare il mais, il sorgo, l’erba medica ed alcune specie arboree destinate alla produzione di energia da biomassa.
Per i campi di mais (Figura 24) si può notare la perfetta corrispondenza tra la pratica irrigua e la stima effettuata da satellite.
Figura 24. Fabbisogni irrigui stimati e portate effettivamente irrigate nel periodo
di osservazione - coltura: mais, campo n.9
Anche per il sorgo si nota una situazione abbastanza simile,
con la pratica irrigua che segue i valori consigliati dal Piano.
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Figura 25. Fabbisogni irrigui stimati e apporti irrigui effettivi nel periodo
di osservazione - coltura: mais, campo n.10
Figura 26. Fabbisogni irrigui stimati e apporti irrigui effettivinel periodo di osservazione - coltura: sorgo, campo n.20
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Azienda Agricola Durante
L’azienda sita nel Comune di Vairano ha un’estensione pari
a 70 ha e produce latte di bufala per le aziende casearie della
zona. L’allevamento è costituito da circa 500 capi.
I suoli sono prevalentemente di tessitura franco argillosa, e la
produzione estiva è costituita esclusivamente da mais, utilizzato in proprio per l’alimentazione delle bufale. Le parcelle oggetto
del piano di consulenza hanno un’estensione di circa 14 ha.
L’azienda ha ricevuto messaggi personalizzati per il periodo
che va dal 12 luglio al 22 agosto, così come riportato nel diagramma in Figura 27.
I fabbisogni stimati risultano pari a circa la metà della normale pratica irrigua precedente all’applicazione del piano. Il conduttore, manifestando interesse per il piano, ritiene importante che l’applicazione dello stesso sia preceduta da un’adeguata
formazione per i coltivatori.
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Figura 27. Valori del coefficiente colturale kc e del corrispondente consiglio
irriguo stimato
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Finito di stampare nel mese di giugno 2008
presso Cangiano Grafica, Napoli
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Piano regionale di consulenza all`irrigazione risultati anno 2007