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Disturbi dello
Sviluppo (DS):
approccio
riabilitativo in età
scolare
Caterina D’Ardia
Neuropsichiatria Infantile – Università “Sapienza”, Roma
+
Disturbi dello Sviluppo
 Sono
Disturbi che accompagnano la persona per
tutta la vita in modo e forma diversa.
Un intervento terapeutico precoce è fondamentale ma,
altrettanto importante,
è un intervento che consideri l’evoluzione del disturbo.

D'Ardia 2013
+
Intervento basato su:

Definizione nosografica?

Sul singolo individuo?

Sui modelli teorici di spiegazione dei Disturbi?

Sulla sintomatologia prevalente nella fase attuale?

Sui disturbi in comorbidità?
Ma soprattutto…
L’intervento deve essere sempre e comunque uguale
in tutte le fasce di età?
D'Ardia 2013
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Questi bambini/ragazzi rischiano di
ritrovarsi in un mondo dove:
 Gli
indizi sociali hanno debole significato.
 L’interpretazione
delle relazioni interpersonali
fallisce spesso.
 Isolamento
e rifiuto sociale nascondono ansia e
sentimenti depressivi.
D'Ardia 2013
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I bambini e i ragazzi con
DS sono diversi tra di loro

Nucleo Interattivo

Nucleo Comunicativo

Organizzazione Neuropsicologica

Organizzazione Cognitiva

Età di comparsa dei sintomi

Età di osservazione dei sintomi

Evoluzione del disturbo

Esigenze terapeutiche
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Finalità generali dell’intervento:

Favorire lo sviluppo maturativo e l’adattamento
dell’individuo all’ambiente.

Il bambino/ragazzo con DS può e deve capire
sempre di più come si fanno cose diverse con
persone diverse.
D'Ardia 2013
+

Un intervento di rete:
Deve essere condotto a diversi livelli, ed è, quindi, molto
importante il coinvolgimento delle diverse figure di
riferimento che ruotano intorno all’individuo.
Gli obiettivi terapeutici devono essere realistici, e
riconsiderati regolarmente al fine di evitare interventi non
mirati al singolo bambino e alla specifica fase evolutiva in
cui si trova.

D'Ardia 2013
+ Per un intervento efficace è necessario:
A) Conoscere:





il tipo clinico
il profilo di sviluppo
le caratteristiche personali
le potenzialità spontanee
la variabilità dei comportamenti del bambino vs tutti i singoli interagenti
B) Valutare

regolarmente la prognosi a breve e lungo termine
..e..
l’efficacia rispetto agli obiettivi dichiarati rispetto ai tempi medi
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L’intervento dovrebbe:

Considerare il peso del fattore cognitivo e del fattore
relazionale e del fattore comunicativo linguistico.

Considerare il gap esistente tra Età Cronologica ed Età
di Sviluppo (∆).

Considerare la stabilità e modificabilità dei sintomi e
del quadro clinico in generale.

Considerare il rapporto tra tutte queste variabili.
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Come procedere?
 Individuare
 Individuare
 Individuare
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i nuclei dell’intervento
i punti di forza nel profilo
le strategie del bambino/ragazzo
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Tipologia di intervento
I
trattamenti sono costituiti da cicli brevi (di 3 mesi).
 Per
come sono concepiti e svolti forniscono preziose
informazioni sulla modificabilità cognitiva e sociale del
bambino, sugli stili di apprendimento, sulle strategie di
generalizzazione delle acquisizioni.
 Le
sedute possono essere sia individuali (riabilitatore+
NPI/psicologo + bambino con DS) sia in piccolo gruppo
(riabilitatore+ NPI/psicologo + 3-4 bambini).
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Il linguaggio come strumento interattivo
Le modalità interattive come strumento di
integrazione sociale
D'Ardia 2013
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In altri termini lavorare su:

Programmazione ed esecuzione di compiti sociali
(problem solving sociale condiviso).

Capacità di mentalizzazione e insight: empatia cognitiva ed
emotiva.

Capacità di elaborazione delle informazioni (parcellari vs
generali).
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Creare uno spazio mentale condiviso

il bambino/ragazzo viene sollecitato a prendere
consapevolezza di sé e dell’altro.

Il bambino/ragazzo impara a:
- trasformare influenzando stati mentali altrui,
- cogliere intenzioni,
- decodificare comunicazioni
- sostenere un’attenzione congiunta ed un’azione
coordinata
Il tutto entro una cornice condivisibile e traducibile
D'Ardia 2013
in un formato narrativo.
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Attività 1
Gioco da tavolo
-Capacità
-Capacità
di rispetto del turno
di tollerare la frustrazione
-Capacità
di comprendere le regole e/o di spiegare
le regole (punto di vista dell’altro)
-
Capacità di inferire le “mosse” dell’altro
-Capacità
D'Ardia 2013
di gestire imprevisti
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Attività 2
Uso di filmati/video di situazioni sociali

stimolare la capacità di problem solving condiviso

identificare il problema
(attraverso quali indizi verbali, non verbali, contestuali)

generare le soluzioni (più alternative valutando vantaggi e
limiti)


pianificare la risposta
monitorare l’esecuzione

D'Ardia 2013
valutare gli effetti
…. Gioco di ruolo….
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In sintesi:
1.L’intervento
come “occasione sociale” che amplia le
possibilità di condivisione
2.Non
esclusivamente deficit da colmare, ma
valorizzazione delle risorse e delle risposte adattive
3.Il
bambino/ragazzo DS può e deve capire sempre di
più come si fanno cose diverse con persone diverse.
D'Ardia 2013
+
Grazie
D'Ardia 2013
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Intervento