DISPOSITIVI MEDICI / Terapia Efficacia e tollerabilità della risonanza elettromagnetica armonica Studio preliminare con sistema non invasivo per il trattamento della Pefs Tollerability and efficacy of armonic magnetic resonance Maria Caterina Fortuna1 Valentina Garelli1 Cristina Maxia1 Alessandra Iorio1 Martina Gerardi1 Flavio Di Gregorio2 Alfredo Rossi1 1 Università Sapienza di Roma, Dipartimento di medicina interna e specialità mediche Dir. Prof. G.Valesini; Uoc di dermatologia Dir. Prof. S.Calvieri 2 Università Cattolica del Sacro Cuore Roma, Istituto di Radiologia Cic Preliminary study of a non-invasive system for the treatment of Efsp Introduzione Il termine cellulite fu usato per la prima volta nel 1920 da Alquier e Paviot per descrivere una complessa distrofia cellulare di natura non infiammatoria che i due autori riscontrarono a livello del tessuto mesenchimale, caratterizzata da un’alterazione del metabolismo dei liquidi corporei con conseguente saturazione dei tessuti extracellulari da parte del liquido intercellulare, che si manifesta clinicamente con un inestetismo della superficie cutanea (1); successivamente furono proposti diversi termini per indicare tale condizione: iposclerosi nodulare (2), panniculopatia edemato-fibro-sclerotica (3), panniculosi (4), lipodistrofia ginoide (5). Oggi è ormai accertato che si tratta di un’alterazione a livello dell’ipoderma, un tessuto di natura adiposa che si trova al di sotto del derma e che costituisce una delle riserve energetiche dell'organismo. L'ipoderma svolge la sua attività con una azione lipolitica che determina lo scioglimento dei grassi (trigliceridi) quando il bilancio calorico è negativo; oppure con azione di liposintesi che attiva il deposito dei grassi, quando il bilancio è positivo. Il tessuto adiposo soddisfa le richieste energetiche dell'organismo, soprattutto grazie a una buona microcircolazione nell'interno della massa adiposa e alla diffusione regolare delle molecole di trigliceridi. In realtà si deve immaginare il sistema circolatorio come una rete di trasporto di sostanze al derma e di ridistribuzione dal derma ai tessuti delle riserve energetiche. Ma non solo, poiché il sistema circolatorio veicola tutti i processi biologici di riassorbimento dei liquidi interstiziali e dei rifiuti tossici, tutti i fattori che causano alterazioni localizzate del microcircolo, con il tempo determinano una compromissione anatomica e funzionale dell'unità vascolare del tessuto, con problemi a carico dell'ipoderma e dello strato sovrastante, il derma. La risonanza elettromagnetica armonica si propone come nuova alternativa nel trattamento della cellulite. Si basa sull’azione coordinata di due onde che generano un campo elettromagnetico con frequenze di 10 Hz, 450.000 Hz e 3.000.000 Hz. La cellulite è causata dalla degenerazione della microcircolazione del tessuto adiposo e degli adipociti con alterazioni delle sue funzioni 39 DISPOSITIVI MEDICI / Meccanismo d’azione della risonanza armonica La risonanza elettromagnetica armonica genera un campo elettromagnetico con frequenze di 10 Hz, 450.000 Hz e 3.000.000 Hz. Le diverse frequenze interagiscono con l’organismo in modo differente: la prima stimola il potenziale d’azione dei nervi neuro-motori, la seconda aumenta il movimento di cariche elettrolitiche, la terza genera pressione per produrre micro implosioni dei liquidi (67). La conseguente sinergia energetica ha una peculiare attività sull’adiposità localizzata e sull’adipocita nella fase edematosa e fibrocitica. La risonanza armonica è un semplice concetto: è come lasciare cadere nello stesso istante due sassi di uguale dimensioni in uno stagno; l’azione coordinata delle due onde si sommerà formando un’onda di ampiezza raddoppiata. È dunque la sinergia di azioni: chimica, meccanica ed energetica delle tre emissioni 450 KHz, 10 KHz 3 MHz. Tale meccanismo appare sicuramente innovativo e rivoluzionario poiché è stato applicato al campo biologico il principio fisico del condensatore, ottenendo una tecnologia che trasferisce energia biocompatibile e permette di sollecitare i tessuti agendo dall’interno evitando così inutili dissipazioni di energia. Il dispositivo è in grado di indurre diatermia che consiste nell’aumento della temperatura nelle aree corporee sottoposte a trattamento (8). L’efficacia del trattamento con diatermia nasce dall’integrazione di due fattori fondamentali: la tecnica manuale dell’operatore e la tecnologia utilizzata. La manualità diventa più profonda e fortemente stimolante grazie all’intensa 40 Terapia riattivazione provocata nel distretto microcircolatorio linfatico e sanguigno. Il dispositivo risulta in grado di entrare in risonanza con i tessuti presenti nel corpo, come il diapason: la tipologia e la quantità energetica fornita dalla macchina è tale da poter essere assorbita e sfruttata dall’organismo per ottenere performance elevate su Pefs e adiposità localizzata. L’effetto prodotto dalla combinazione di ultrasuoni e radiofrequenza consente di riattivare i normali processi fisiologici del metabolismo tissutale, trasferendo energia biocompatibile senza proiezione di energia radiante all’esterno con conseguente rivascolarizzazione delle aree danneggiate e ripristino del normale metabolismo. La Pefs è determinata dalla degenerazione della microcircolazione del tessuto adiposo con alterazione delle sue più importanti funzioni metaboliche; l’eziologia è multifattoriale caratterizzata da un predisposizione genetica su cui agisco numerosi fattori ambientali scatenanti (9). La patogenesi è ben diversa dall’adiposità localizzata, infatti mentre in quest’ultima si osservano sostanzialmente solo ipertrofia e iperplasia degli adipociti (10), nella Pefs sono presenti diverse alterazioni strutturali del derma, del microcircolo e della morfologia degli adipociti. L’ipertrofia di quest’ultimi è solo una delle alterazioni mentre il primum movens della patogenesi è legato all’alterazione dell’equilibrio del sistema venoso e linfatico con rallentamento del flusso sanguigno e ritenzione di liquidi da parte dei tessuti con conseguente accumulo degli stessi e dei cataboliti in eccesso negli spazi intracellulari dilatati. Clinicamente, questi cambiamenti si manifestano con il classico aspetto a buccia d'arancia della cute. Gradi di severità Esistono diversi gradi di severità in base alle caratteristiche cliniche e istopatologiche (11): I grado Il paziente è asintomatico e sono assenti alterazioni cliniche visibili a occhio nudo a eccezione di un leggero edema in ortostasi. A livello istopatologico si ha aumento della permeabilità capillare, anisopoichilocitosi degli adipociti, microemorragie, ectasia capillare e microaneurismi fusiformi all'interno delle venule postcapillari. II grado A causa della vasocostrizione vi è pallore, diminuzione della temperatura e dell’elasticità cutanea. Istopatologicamente si osserva un’iniziale iperplasia e ipertrofia degli adipociti accanto a un aggravamento quali-quantitativo delle alterazioni vascolari del grado I; inoltre vi è un notevole aumento dello spessore e del numero delle fibrille reticolare che circondano gli adipociti con conseguente riduzione del microcircolo che non riassorbe i cataboliti e i liquidi in eccesso; il neocollagene formato tende a incapsulare le aree colpite e a isolarle. Sintomaticamente compaiono parestesie, alterazioni della sensibilità e dolorabilità alla palpazione profonda. III grado La condizione diventa clinicamente e sintomaticamente manifesta, la cute assume il classico aspetto a buccia d'arancia evidente anche a riposo, appare pallida e fredda al termotatto è possibile apprezzare sottili granulazioni alla palpazione profonda, compare dolore franco e l'elasticità cutanea risulta notevolmente diminuita. L’aspetto istologico è caratterizzato da sov- vertimento completo della morfologia del tessuto adiposo e neoformazione di fibre collagene che allontanano e successivamente incapsulano gli adipociti degenerati formando i micronoduli; a livello vascolare si osserva sclerosi e ispessimento dello strato interno delle piccole arterie, dilatazione delle venule, un maggior numero di microaneurismi ed emorragie all’interno del tessuto adiposo; nelle fasi più avanzate è inoltre evidenziabile neoformazione di capillari alterati, scomparsa del confine tra derma e tessuto sottocutaneo, seguita da un aumento del volume dei micronoduli fino alla sclerosi con inclusione di adipociti all'interno del tessuto connettivo nel derma profondo. IV grado I micronoduli si uniscono in una trama di macrodimensioni ormai apprezzabili alla palpazione e si presentano mobili e dolenti al sollevamento. Può accadere che la trama si infittisca a tal punto da dar luogo a fibrosi con adesione al tessuto muscolare sottostante. La cute appare ormai ipotermica e striata con dolore spontaneo. Il quadro istopatologico è caratterizzato dalla completa scomparsa della struttura lobulare del tessuto adiposo e formazione di tessuto connettivo morfologicamente alterato che incapsula i noduli con formazione di liposclerosi diffusa accompagnata da importanti alterazioni microcircolatorie quali teleangectasie, varici, nonché atrofia epidermica a completare il quadro microscopico. Questa patologia è lenta ma inesorabilmente involutiva per i tessuti e le manifestazioni esterne altro non sono che un segno dei notevoli danni interni che in ultima analisi interessano tutto il sistema circolatorio. A causa dell’aspetto estetico sgradevole vi è una continua e instancabile ricerca di nuove terapie per il trattamento di tale condizione, esistono numerosi presidi per uso topico e sistemico in commercio ma la maggior parte ha una scarsa base scientifica. Inoltre la mancanza di una metodologia standardizzata riproducibile per valutare la risposta al trattamento, associata alla presenza di numerosi fattori esterni (dieta, esercizio fisico, perdita di peso) che rendono la valutazione della risposta alla terapia ancora più difficile, riduce notevolmente le ricerche in questo campo. La crescente richiesta di approcci efficaci, poco costosi e non invasivi determina il continuo sviluppo di nuove metodiche nel trattamento di questo inestetismo il più possibile standardizzate. Riportiamo i risultati di uno studio preliminare sull’applicazione della risonanza elettromagnetica armonica per il trattamento della Pefs. Materiali e metodi Abbiamo effettuato uno studio preliminare su 10 pazienti di sesso femminile di età compresa tra 20 e 45 anni con cellulite di vario grado. È stato utilizzato un dispositivo di risonanza elettromagnetica armonica (Sin Therapy Winform) dotato di un generatore in grado di produrre un campo elettromagnetico con frequenze di 10 Hz, 450.000 Hz e 3.000.000 Hz collegato a un manipolo con elettrodo attivo in acciaio e a una piastra di ritorno neutra. Inoltre, grazie alle onde che consentono la veicolazione trasdermica (12) è stato veicolato un fitocomplesso a base di sostanze ad azione drenante: caffeina, carnitina, estratto di spirulina e di fucus. Il fitocompo- sto è stato testato attraverso un patch by patch per verificarne la tolleranza e la capacità di indurre dermatiti da contatto con lettura a 48 e 72 ora. Prima di ogni seduta di trattamento l’area interessata è stata adeguatamente detersa per allontanare il film idrolipidico e quindi favorire la successiva veicolazione delle sostanze (13-14). Sono state effettuate 10 sedute della durata di 40 minuti, durante le quali sono stati veicolati circa 20 ml di prodotto. La frequenza delle sedute è stata settimanale. Le pazienti sono state lasciate a dieta libera. Alla fine del trattamento è stato effettuato controllo mediante confronto fotografico, ecografico ed ecocolor Doppler. È stato utilizzato un apparecchio ecografico Sonosite M Turbo con sonda lineare multifrequenza di 10-16 MHz, con cui si è valutato sia il microcircolo sia lo spessore e la morfologia del tessuto adiposo sottocutaneo nelle aree oggetto di studio: la regione trocanterica, la piega glutea e la regione poplitea. Di tali aree è stata effettuata, inoltre, misurazione della circonferenza. Risultati I risultati sono stati valutati mediante misurazione della circonferenza, ecografia di cute e sottocute e fotografia delle aree trattate; inoltre, è stato effettuato un questionario di soddisfazione a fine trattamento. La misurazione delle aree trattate ha mostrato una netta riduzione della circonferenza a livello trocanterica di circa 10 cm di diametro, una moderata riduzione a livello della piega sottogluetea di circa 4 cm, e del cavo popliteo di circa 2 cm (tab. 1). L’esame morfologico ecografico pre-trattamento ha rilevato nel 41 DISPOSITIVI MEDICI / 50% dei casi una maggiore iperecogenicità dello strato profondo del tessuto adiposo con risparmio dello strato superficiale e una riduzione dei tralci longitudinali asso- ciata a discontinuità e tortuosità. Nelle restanti pazienti si è notato una ridotta presenza dei tralci interlobari di tessuto connettivo con diffusa iperecogenicità dell’i- n Fig. 1: ecografia, aspetto iperecogeno zollato Terapia poderma che in alcune aree assume configurazioni di aspetto omogeneo e in altre di tipo “zollato” (fig. 1). Nell’80% delle pazienti si è osser- n Fig. 2: ecografia, nodulo fibroso solitario n Fig. 3: ecografia, riduzione della iperecogenicità e dello spessore del tessuto adiposo sottocutaneo nella stessa paziente dopo trattamento; a) pre-trattamento, b) dopo il trattamento n Fig. 4: Ecocolor doppler, segni di rivascolarizzazione al Color Power del tessuto adiposo sottocutaneo profondo dopo trattamento. Si evidenzia comparsa di alcuni spot colorati indici di rivascolarizzazione del microcircolo locale 42 vata la presenza di noduli iperecogeni fibrosi di sclerosi tessutale, il 50% di esse presentava micronoduli subcentimetrici e solitari (fig. 2), mentre nelle restanti è stato possibile evidenziare noduli multipli e confluenti con diametro di circa un centimetro. L’esame ecocolor Doppler venoso degli arti inferiori è stato eseguito in tutte le pazienti, sia in clino che in ortostatismo con prova funzionale durante manovra di Valsalva, al fine di verificare l’eventuale presenza di insufficienza venosa cronica del circolo superficiale. In tutte le pazienti studiate si è riscontrata insufficienza venosa di vario grado a livello della cross safeno-femorale associata a reflusso ematico nella vena grande safena con insufficienza delle vene perforanti nel 75% dei casi. Nei controlli ecografici effettuati dopo le 10 sedute di trattamento in tutte le pazienti era possibile documentare una riduzione dello spessore del tessuto adiposo sottocutaneo rispetto ai valori pretrattamento nelle aree oggetto di studio, in particolare a livello della regione trocanterica si sono avuti i migliori risultati ottenendo riduzione fino al 25% dello spes- sore. Si è notata, inoltre, una marcata riduzione dell’iperecogenicità diffusa del pannicolo adiposo e una scomparsa dei noduli fibrosi, in tutte le pazienti esaminate (figg. 3 a e b) . Inoltre il Color Power nelle aree target ha evidenziato, nel 75% dei casi, un miglioramento del microcircolo associato ad ampie aree di rivascolarizzazione a livello dello strato profondo del tessuto adiposo sottocutaneo a limite con la fascia muscolare sottostante (fig. 4). Infine i risultati delle immagini fotografiche hanno mostrato un n Fig. 5: riduzione dell’aspetto a “buccia d’arancia” con sollevamento della piega glutea; a) prima del trattamento, b) dopo il trattamento n Fig. 6: riduzione circonferenza coscia; a) prima del trattamento, b) dopo il trattamento 43 DISPOSITIVI MEDICI / lieve miglioramento nel 30% delle pazienti, un moderato miglioramento nel 50% e un notevole miglioramento nel 20% (tab. 2); in particolare una netta riduzione dell’aspetto a “buccia d’arancia” con sollevamento della piega glutea (figg. 5 a e b), riduzione della circonferenza della coscia (figg. 6 a e b), un miglioramento della elasticità e della compattezza cutanea (figg. 7 a e b) e una riduzione della sensazione di dolore percepito durante la palpazione. Tutte le pazienti si sono mostrate soddisfatte da un punto di vista estetico-cosmetologico del trattamento. Non è stata riscontrata nessuna correlazione tra l’età dei soggetti trattati e l’entità del miglioramento clinico dell’inestetismo, mentre si è riscontrata una maggiore risposta in tutte le pazienti che partivano da un grado più elevato di cellulite. Il trattamento è stato Circonferenza trocanterica pretrattamento Età Grado 29 II 43 II 45 III 100 46 III 105 IV 120 34 43 46 46 47 54 I II III III IV 103 90 98 94 Terapia ben tollerato da tutti i pazienti, non si sono verificati effetti collaterali e si è potuto osservare, a partire dall’ottava seduta, un progressivo e costante miglioramento dell’inestetismo con riduzione dell’aspetto a buccia di arancia. Discussione e conclusioni La metodica da noi utilizzata, sfruttando la capacità di interazione con i tessuti biologici, consente di eseguire in ambulatorio, senza anestesia, in modo del tutto non invasivo, indolore e in completa sicurezza il trattamento della Pefs con assenza di effetti collaterali e complicanze cicatriziali. Da non trascurare la possibilità di utilizzare tale metodica in tutte le fasce di età e l’assenza di interazioni con i raggi ultravioletti, che non impone limiti stagionali al suo utilizzo. La risonanza elettromagnetica armonica si è rivelata un dispositivo terapeutico di estremo interesse in base allo studio preliminare effettuato e ai risultati incoraggianti ottenuti, soprattutto per quanto riguarda la non invasività della metodica e l’assenza di effetti collaterali finora mostrati. Tale trattamento si pone come un nuovo strumento per la cura e il mantenimento di questo inestetismo per il quale le terapie convenzionali risultano variamente invasive, costose e in alcuni casi poco soddisfacenti. Tale dispositivo ha dimostrato, attraverso la metodica ecografica, la ormai nota azione meccanica delle onde d’urto che, agendo sugli stati fibro-sclerotici, va a destrutturare le fibre collagene alterate responsabili dell’incapsulamento degli adipociti, con conseguente perdita di adesioni con la fascia muscolare Circonferenza Circonferenza Circonferenza Circonferenza Circonferenza trocanterica piega glutea piega glutea cavo polipteo cavo polipteo postprepostpostposttrattamento trattamento trattamento trattamento trattamento 98 59 57.5 43.5 42 90 56 50 37 35 88 85 55 58 52.5 50 90 61.5 56.5 100 63 60.5 67 60 110 101 101 105.7 59.5 62 61.5 53.5 110 63 60 54.5 53 n Tab. 1: risultati delle misurazioni della circonferenza pre e post-trattamento 44 40.5 41 39 38 51 48,5 50 47,5 47.5 45 49 44 40 40 43 39.4 al fine di facilitare il rimodellamento della struttura del tessuto determinando la scomparsa dei noduli e il ripristino della restitutio ad integrum. Inoltre, l’azione biostimolante delle frequenze più elevate è in grado di interagire a livello molecolare nelle cellule dei tessuti, modificando e condizionando lo stato intercellulare e le risposte extracellulari con ripristino morfo- funzionale dei tessuti; in particolare a livello del tessuto connettivo, stimola i fibroblasti a sintetizzare fibre collagene tipo 1 morfologicamente e funzionalmente idoneo e induce sugli adipociti il ripristino di un adeguato metabolismo del grasso. L’ecocolor-doppler, in particolare, ha evidenziato come tale metodica è in grado di intervenire a livello della microcircola- zione inducendo una ricanalizzazione vascolare e linfatica con il conseguente miglioramento delle cause patogenetiche alla base della Pefs con risoluzione della stasi, miglioramento degli scambi gassosi e aumento del metabolismo cellulare, grazie anche all’utilizzo della metodica di veicolazione trasdermica (1516) che consente di apportare un ausilio concreto con il tra- n Fig. 7: miglioramento della elasticità e della compattezza cutanea; a) prima del trattamento, b) dopo il trattamento nTab. 2: risultati in percentuale del miglioramento estetico post-trattamento 45 DISPOSITIVI MEDICI / RIASSUNTO Efficacia e tollerabilità della risonanza elettromagnetica armonica. Studio preliminare con sistema non invasivo per il trattamento della Pefs La cellulite è determinata dalla degenerazione della microcircolazione del tessuto adiposo con alterazione delle sue più importanti funzioni metaboliche, clinicamente caratterizzata dal classico aspetto a buccia d’arancia. Lo studio effettuato valuta efficacia e sicurezza di un sistema di risonanza elettromagnetica armonica associato alla veicolazione di un fitocomplesso ad azione drenante. PAROLE CHIAVE Risonanza elettromagnetica armonica, pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica Terapia sporto del fitocomplesso nel sito d’azione. Sulla base dei risultati ottenuti e della potenzialità evolutiva da un punto di vista tecnologico di tale metodica è possibile concludere quindi che tale tecnica si può inserire come nuova e valida alternativa nel trattamento delle cellulite mostrandosi efficace, non invasiva, rapida, di facile esecuzione e totalmente sicura. Bisogna comunque sottolineare che tale studio, essendo preliminare, manca di un adeguato follow-up, pertanto è auspicabile confermare tali risultati in studi più lunghi che mirino a valutare il substrato biologico e contemporaneamente la possibilità di effettuare misurazioni strumentali oggettivabili. Riferimento per contatti: n Alfredo Rossi [email protected] ABSTRACT Tollerability and efficacy of armonic magnetic resonance. Preliminary study of a non-invasive system for the treatment of Efsp Cellulite is caused by degeneration of the microcirculation of adipose tissue with alteration of its most important metabolic functions, clinically characterized by the classic orange peel appearance of the skin. This study evaluates the efficacy and safety of a system of electromagnetic resonance armonic associated with the delivery of a phytocomplex to draining action. KEY WORDS Armonic magnetic resonance, edemato-fibrosclerotic panniculopathy 46 CONFLITTI D’INTERESSE DICHIARATI IL PRESENTE STUDIO È STATO REALIZZATO COL SUPPORTO DI WINFORM SRL BIBLIOGRAFIA 1. Rossi AB, Vergnanini AL. Cellulite: a review. J Eur Acad Dermatol Venereol. 2000 Jul;14(4):251-62. 2. Curri SB. Las paniculopatías de estasis venosa: diagnostico clínico e instrumental. Hausmann, Barcelona, 1991. 3. Binazzi M, Grilli-Cicioloni E. A proposito della cosidetta cellulite e della dermato-panniculopatia edemato fibrosclerotica. Ann It Derm Clin Sper. 1977;31:121–125. 4. Binazzi M. Cellulite. aspects cliniques et morpho-histologiques. J Med Esth Et Chir Derm 1983; 10 (40): 229–223. 5. Ciporkin H, Paschoal LH. Atualizaçã terapêutica e fisiopatogênica da Lipodistrofia Ginóide (LDG) ‘celulite’. Livraria Editora Santos, São Paulo, 1992. 6. Xu Q, Kochambilli RP, Song Y, Hao J, Higuchi WI, Li SK. 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