• • • >w MEZZETTI LEONE V I A P I A V E 16 0 1 0 2 7 MQNTEFIASCONE ( 54.7 ) (VT) Anno XXVII (XLII) - N°8 - AGOSTO 2009 • Via S. Lucia Filippini n° 25 - Tel. 826050 • Montefiascone (VT] - "Poste Italiane SpA • Sped. in A.P. • Art. 1 Comma 2 D.L 353 del 2 4 / 1 2 / 2 0 0 3 - DCB Centro Viterbo" «La Voce»- Mensile di Montefiascone - Direttore Agostino Ballarono e-mail: [email protected] - Responsabile Angelo Gargiuli Direzione, redazione: 01027 Montefiascone, Via S.L. Filippini, 25 - Tel. 826050 - Autorizz. Tribunale di Viterbo n° 272 del 4-12-1982 Tipo-Lito «Silvio Pellico» di Marroni e C. s.n.c. - Via Paternocchio, 35 - Montefiascone - Tel. e Fax: 0761.826297 - e-mail: [email protected] Saluto grato a tutta la cittadinanza Padre Santo, benvenuto! È il momento dell'accoglienza! Il Santo Padre B e n e d e t t o XVI sarà tra noi, a Viterbo e Bagnoregio, come Successore di Pietro e Pastore universale della Chiesa diffusa su tutta la terra. Il 6 s e t t e m b r e trovano compimento i desideri e le attese, il dono e la gioia dell'incontro. Nella preghiera che ci guida allo straordinario avvenimento ci siamo impegnati ad offrire " a f f e t t o sincero, gratitudine viva, fedeltà filiale È questa l'occasione in cui a tutti e a ciascuno personalmente è chiesto di fare la propria parte. Esperienza intensa da vivere: complessa nella organizzazione, non facile nel comporre necessità, bisogni, richieste numerose e diverse. Con S. Agostino vorrei ripetere: "Ove la realtà fisica registra angustie, gli spazi dell'amore si dilatino!'. Questo sforzo d'amore, sarà dono e sarà gioia per tutti. Comitato di coordinamento, istituzioni civili, comunità ecclesiale, organismi ed esperienze sociali, forze dell'ordine, espressioni del volontariato, strumenti della comunicazione danno il meglio delle energie nelle specifiche collaborazioni. Sono ora a chiedere la risposta generosa e responsabile di ciascuno, negli ambiti e ai livelli previsti nel quadro generale approntato dalle competenze vaticane e locali. Chiesa d i o c e s a n a , Città di V i t e r b o e di B a g n o r e g i o , T e r r i t o r i o t u t t o : apriamo gli animi, disponiamo gli spazi, rendiamo significativi i momenti. Sono convinto che la grazia dell'evento saprà generare risposta generosa e corale, accoglienza piena e serenità di collaborazione. Persone e categorie, ambienti di vita e ambiti di impegno - in particolare quelli che sperimentano difficoltà, crisi e disagi possano cogliere il segno della solidarietà e la ripresa della fiducia. Il Santo Padre viene per " c o n f e r m a r e nella f e d e " , per edificarci come Chiesa santa del Signore Dio che testimonia il suo amore. Trovi menti aperte, cuori vibranti, volontà decise: questo nostro territorio diventi sempre più " s p a z i o di a u t e n t i c a f r a t e r n i t à " , nell'amore della verità, nella verità dell'amore e nella certezza della speranza che salva e che ha nome "Gesù di Nazaret". A tutti e a ciascuno un affettuoso e riconoscente saluto e la invocazione della divina Benedizione. 2 luglio 2009 Lorenzo Chiarinelli Vescovo Grazie a tutta la cittadinanza che ha creduto nel nostro progetto di rinnovamento e di rilancio di Montefiascone. La fiducia ottenuta sarà per noi uno stimolo a lavorare con entusiasmo e con spirito nuovo. Uno spirito di trasparenza, collaborazione e comunicazione: divulgazione delle nostre idee, delle nostre proposte, dei nostri provvedimenti, ma soprattutto interazione con i nostri concittadini. Solo così potremmo avere la partecipazione di tutti i montefiasconesi per attuare il programma con cui ci siamo presentati alla tornata elettorale del giugno scorso. Non sarò il Sindaco solo degli amici che ci hanno votato, ma sarò il Sindaco di tutti i cittadini; e sarà proprio quella parte di montefiasconesi che non hanno condiviso le nostre idee a motivarci per lavorare di più e fare di meglio. Spero che l'Amministrazione Comunale, a fine del suo mandato, riuscirà a consegnare, a tutti voi, un Paese cambiato non solo nell'immagine, ma soprattutto più vivibile, più ospitale e più a misura d'uomo. Montefiascone deve essere al centro degli interessi di ogni singolo cittadino per farlo rinnovare, sviluppare e tornare ad essere la "Perla dell'Alto Lazio" come è stata sempre per storia, cultura e tradizione. Un cordiale saluto a tutta la cittadinanza di Montefiascone. Il Sindaco A w . Andrea Danti AI SIGG.RI ASSESSORI COMUNALI SEDE Con provvedimento n. 20 in data 04.07.2009 sono state distribuite le deleghe ai Sigg.ri Assessori. Con la presente si comunicano i settori a cui rivolgersi per le varie materie: ASSESSORE CARLA PEPPONI CULTURA E BIBLIOTECA ° SCUOLA 0 ASSESSORE MASSIMO PAOLINI 0 LAVORI PUBBLICI ° STRADE - INFRASTRUTTURE 0 PARCHEGGI E VIABILITÀ' 0 EDILIZIA PUBBLICA ° ILLUMINAZIONE ASSESSORE MASSIMO CECCARELLI 0 URBANISTICA 0 PATRIMONIO continua a pag. 5 pag. 2 LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009 D I O C E S I DI V I T E R B O ANCHE I FRAMMENTI, SIGNORE COMITATO ORGANIZZATORE PER I A VISITA DEL PAPA Il Santo Dottore di Ai MM. RR. Ai Referenti Bagnoregio Diocesi di Viterbo "La dottrina di san Bonaventura segna per noi il punto culminante della mistica speculativa e costituisce la sintesi più completa che sia mai stata realizzata". Scriveva così, nel 1924 E. Gilson, a conclusione della sua impegnativa ricerca all'interno del contesto filosoficoteologico medievale (E. Gilson, La filosofia di san Bonaventura, Jaca Book, Milano, 1994). L'affermazione di Gilson ha trovato e trova riscontro nella splendida "Bonaventura Renaissance" degli ultimi decenni, con la pubblicazione dell'Opera Omnia in edizione bilingue (Editrice Città Nuova) e il recente Dizionario Bonaventuriano (a cura di E. Caroli) con le sue cento voci (Editrici Francescane, 2008). Con gioia e intenso godimento spirituale ricordiamo qui il volume Joseph Ratzinger, "S. Bonaventura La teologia della storia". L'opera pubblicata nel 1959 a Monaco di Baviera, come ricerca per l'abilitazione alla libera docenza (1957) del prof. J. Ratzinger. Nel 1971 se ne ebbe la traduzione inglese, nel 1988 quella francese e nel 1991 la prima traduzione italiana (ed. Cardini, Firenze). Nel 2008, per le Edizioni Francescane, ne è uscita la nuova edizione, dovuta alla cura del prof. Mauro Letterio e all'impegno del prof. G. Masotti. In questa occasione la Diocesi di Viterbo, con il Comune di Bagnoregio e l'Amministrazione Provinciale, hanno celebrato un "convegno di filosofia e teologia" con a tema "La fede nella storia: S. Bonaventura e J. Ratzinger" (2627 gennaio 2008). La intenzione della ampia esplorazione si è fatta carico di raccogliere il grande insegnamento bonaventuriano: "Amico, impara a camminare per ritrovare e restituire te a te stesso, per oltrepassare te e tutte le cose e per scendere fino al fulgore essenziale della divina oscurità, rapito in Dio con ardentissimo amore" (cfr. Itinerarium, VII, 5-6). Per chi vive, però, nel territorio dell'Alta Tuscia c'è il borgo che a Giovanni Fidanza (poi fra Bonaventura) ha dato i natali: Civita di Bagnoregio. "lo sono la vita di Bonaventura da Bagnoregio, che nei grandi offici sempre posposi la sinistra cura" (Dante, Paradiso, XII, 127-129). È Bonaventura ad evocare la sua patria. E per noi, essa è luogo privilegiato e spazio di devota e appassionata memoria. A chi, ricercatore o pellegrino, attraversa la cittadina di Bagnoregio, fino al "Belvedere" di san Francesco, appare lassù, sulla sommità di una collina di tufo franoso, quasi castello fatato, la antica "Civita", più miracolo che cosa vera, più leggenda che realtà". (Bonaventura Tecchi). Questi luoghi hanno ascoltato i primi vagiti, le parole dell'infanzia dell'allora Giovanni Fidanza; sono stati testimoni dei suoi slanci adolescenziali e dei suoi propositi giovanili; hanno registrato, soprattutto, il sorgere della gratitudine verso Francesco che lo ha "strappato dalle fauci della morte" ( Legenda Maior, 3,1-5). Ebbene, proprio su quel nido d'aquila, avvolti come il profeta Elia, dalla 'Voce tenue del silenzio", a fronte di un orizzonte ampio, spezzato da colline e calanchi, ora spazio di verde riposante ora terra arida e brulla, ci è caro lasciarci andare con la mente e col cuore a ripensare lo snodarsi dell'avventura esistenziale di san Bonaventura "nei grandi offici"; a rileggere le sue opere di filosofo, di teologo, di francescano; a riascoltare il suo messaggio, antico e sempre nuovo; messaggio di sapienza, per ieri come per oggi. Una sapienza - annota il p. J.G. Bourgerol - che non è quella di un filosofo della Grecia antica. Essa, infatti, è radicata profondamente nel Cristo e fiorisce in santità (cfr. G. Bourgerol, San Bonaventura, LIEF Edizioni, Vicenza 1972, p. 5-6). A questa meta - la sapienza che è Cristo tende tutta la speculazione e la tensione mistica di san Bonaventura passando per i gradi che vanno dalla "sapienza uniforme" circa i principi a quella "multiforme" del linguaggio misterioso della Bibbia, a quella "onniforme" che vede in ogni cosa il riflesso del Creatore, fino a "perdersi" nell'oceano mistico dove l'intelletto sfiora in silenzio il mistero di Dio (cfr. J. Ratzinger, San Bonaventura e la teologia della storia, Cardini Editore, 1991, p. 128 ss.). Lorenzo Chiarinelti Vescovo di Viterbo COMUNICATO DELLA CURIA VESCOVILE Il 6 settembre p.v. sarà per tutti noi un giorno di grazia particolare per la Visita che il Santo Padre Benedetto XVI farà alla nostra Chiesa Diocesana, come Successore di Pietro che viene a "confermare i fratelli nella fede". Momento culminante della Visita sarà la Celebrazione Eucaristica da Lui presieduta dalle ore 10,15 a "Valle Faul". Pertanto - come disposto e già in più occasioni comunicato ai presbiteri nella mattinata di domenica 6 settembre è sospesa ogni altra Celebrazione Liturgica. Avremo modo così - presbiteri e fedeli - di partecipare all'unica celebrazione presieduta dal Papa e, come ci ha scritto il nostro Vescovo - "sarà veramente una epifania della Chiesa!' 15 luglio 2009 Parroci parrocchiali „. t _ Mons. Pietro Concioli Vicario Generale Per chi non è potuto intervenire le Sante Messe parrocchiali saranno solo di pomeriggio chiesa di S. Francesco alle ore 18,00 e alle ore 19,30. nella 1. C e l e b r a z i o n e e u c a r i s t i c a p r e s i e d u t a d a l Santo Padre a Viterbo: Valle Faul ore 10.15. a. La partecipazione delle comunità parrocchiali è stata definita in base alla densità della popolazione. La Parrocchia d i Santa Margherita Montefiascone sarà rappresentata d a n. 70 fedeli, che avranno posti riservati con sedie nei rispettivi Settori. I biglietti gratuiti di accesso al Settore saranno distribuiti ai Referenti parrocchiali dal 24 al 29 A g o s t o presso la sede del Comitato in Via San Lorenzo 64, a Viterbo dalle ore 10,00 alle ore 12,00 e dalle ore 17,00 alle ore 19,00. b. È possibile la partecipazione di altri fedeli della Parrocchia che troveranno posto in altro Settore, riservato in particolare ai giovani, con posti in piedi. Anche in questo Settore si accederà con biglietto. È perciò necessario che le Parrocchie interessate comunichino al Comitato entro il 22 Luglio il numero dei biglietti necessari. c. È possibile la partecipazione dei malati, in Settore riservato. Il trasporto e l'opportuna assistenza sarà coordinata dalla Commissione Diocesana per la Pastorale Sanitaria con la collaborazione dell'Unitalsi, della Croce Rossa e delle Misericordie. È necessario comunicarne il numero al Comitato entro il 22 Luglio. d. Per motivi di sicurezza, i fedeli dovranno trovarsi nel luogo della celebrazione entro le ore 8,30. A tutti i fedeli sarà fornito un cappellino e bandana. e. Le Parrocchie che avessero già provveduto a noleggiare gli autobus per il trasporto dei fedeli, dovranno ritirare presso il Comitato anche il pass per l'accesso del mezzo a Porta Faul e per il parcheggio negli spazi che saranno in seguito indicati dalle competenti autorità. Le Parrocchie che non hanno ancora provveduto, potranno servirsi di autobus messi a disposizione dalla Regione Lazio. È però necessario darne comunicazione al Comitato entro il 22 Luglio. 2. Incontro del Santo Padre a Bagnoregio: Piazza Sant'Agostino ore 17,45. L'incontro, al quale si potrà accedere con biglietto, è destinato ovviamente alla comunità di Bagnoregio, ma non è preclusa alcuna partecipazione. Gli appositi biglietti vanno ritirati dal 24 al 29 Agosto presso la sede del Comitato in Via San Lorenzo 64, a Viterbo dalle ore 10,00 alle ore 12,00 e dalle ore 17,00 alle ore 19,00. Alle Parrocchie della Zona Pastorale di Bagnoregio è vivamente raccomandato di accogliere e salutare il Santo Padre lungo le vie della cittadina. Alcuni maxischermi saranno collocati nelle Piazze per consentire di seguire l'incontro. Viterbo, 6 luglio 2009 Don Flavio Valeri Coordinatore del Comitato Organizzatore Per le adesioni dei fedeli della Parrocchia di S. Margherita rivolgersi al sig. Vannucchi Federico tel. 0761.823336 o 3400565359 o al sig. Buroni Filippo - tel. 0761.824578. È stato ordinato un pulmino della ditta EPF Tours - Eredi Polidori Franco. LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009 pag. 3 VECCHIE FOTO 27 m a g g i o 1984 Il 26 maggio il Vescovo Luigi Boccadoro nazione 1 celebra il 50° di ordi- sacerdotale. Qualche giorno prima ha imposto le mani sui giovani d. Fabio Fabene e d. Alfredo Cento per trasmettere loro il sacerdozio di Gesù Cristo. 1 II giorno dopo - domenica 27 maggio 1984 - il Papa Giovanni Paolo il è in visita a Viterbo e in Piazza del Duomo pronuncia il discorso del "Regina Coeli". D. Emilio Marinelli ossequia il Papa consegnandogli l'offerta della Diocesi per il Sahel. (vedi foto) D o m e n i c a 6 s e t t e m b r e il Papa B e n e d e t t o XVI sarà a V i t e r b o r i c e v u t o dal V e s c o v o L o r e n z o , dal C l e r o e da t u t t a la Diocesi. Nel p o m e r i g g i o s a r à in v i s i t a nella città d i S. B o n a v e n t u r a : Bagnoregio. Frazioni e località nel territorio di Montefiascone di Giancarlo Breccola 6. C I P O L L O N E , R A M P I N O E R A N U C C I Limitrofi e prossimi alla frazione di Capobianco vi sono piccoli raggruppamenti abitativi connotati da una propria autonomia toponomastica, come quelli di Cipollone, Rampino e Ranucci. I loro abitanti, in tempi passati, avevano una particolare devozione per sant'Isidoro, il santo patrono degli agricoltori. Una Chiesuola dedicata a sant' Isidoro specialmente venerato dagli agricoltori, raduna intorno a sé molte famiglie, l'animato delle quali compreso, quello delle prossime contrade, Rampino e Cipollone, giunge a 312 individui, che stanno sotto la parrocchia di s. Flaviano. L'industria di questi contadini, più che le viti, è la pastorizia e la coltivazione dei campi. 1 Le località, oggi raggiungibili dalla strada che porta a Fastello, facevano riferimento, per l'approvvigionamento idrico, alla vicina sorgente del Sambuco. * 7. P O G G E T T O Riawicinandosi a Montefiascone in direzione ovest, si trova, all'altezza della strada statale Cassia, la frazione del Poggetto, il cui nome, relativamente recente, deriva dalla morfologia del territorio. In precedenza il piccolo agglomerato di case, posto a ridosso della tagliata voluta dal cardinale Aldrovandi verso la metà del XVIII secolo, era conosciuto con il nome di "Malocchi". 2 Fu probabilmente questa inquietante onomastica a proiettare, sulla vicina Bucarozza, la fama di luogo diabolico e stregonesco. Ancora una volta, comunque, conviene ricorrere alle preziose note scritte da Giorgio Zerbini nel 1 9 7 6 . 3 Il paese sta oggi congiungendosi a questa frazione, che si appollaia su una delle dolci colline che, da Montefiascone, digradano verso Bolsena, tra la strada detta della Bucarozza e la via Cassia. I Poggettesi, al contrario di altri contradaioli, non hanno abbandonato le vecchie abitazioni per migliori accomodamenti, ma soltanto modificato le case, più che altro, all'interno, per adeguarle alle mutate esigenze di oggi. Sotto la giurisdizione della parrocchia delle Grazie fino al 1924, la frazione fu poi inserita nella parrocchia del Corpus Domini, con la costruzione della nuova omonima chiesa. Questo inserimento, voluto dal vescovo Rosi per motivi di vicinanza al nuovo tempio, non piacque affatto ai poggettesi i quali lo considerarono un degradamento perché la chiesa del Corpus Domini era stata costruita per i costaroli. Ed essi non avevano mai sentito alcun desiderio "de misticà le tòzze" con una popolazione, qual'era quella delle Coste, da essi ritenuta molto inferiore per educazione e civiltà. Il poggettese infatti si è sempre sentito più paesano che contadino, più "drentano" che "forano". Gli uomini si sono sempre pettinati con la spartita e le donne vestite con abiti alla paesana. Sia gli uni che le altre non hanno mai indossato le borzacche (le ghette di mezzalana che impediscono alla terra di penetrare nelle scarpe durante le zappature), naturalmente per distinguersi dai contadini rozzi delle frazioni vicine. Il poggettese non è etrusco, non è toscano e nemmeno romano, m a romanico, c o m e lo sono del resto, gli abitanti di Montefiascone-centro. Parlano un dialetto forano addolcito da termini "cittadini". La vicinanza al paese ha operato in ogni tempo, ma in special modo in questi ultimi anni, in senso molto positivo. Un tempo, dai muraglioni a picco sulla strada, si affacciavano a frotte i poggettesi per guardare e... criticare i costaroli che passavano a piedi, di domenica: giovanotti e ragazze in coppia, di ritorno dal paese. Ma le critiche venivano appena bisbigliate giac- ché dei costa101EWÍZMNDO9 CON «VOTA roli avevano un i* nu oicu inumi ovifefrauioiic sacro terrore, L< Fcu J,l Glorío» conoscendo a fondo il loro duro carattere e l'abilità nel . ' - A W A m m a n e g g i a r e il PATBOMO O ELLA MEDBStMA i "curtello". Al Poggetto fin dai tempi più remoti h a n n o T ^ R a vagliar sempre, meditar sovente allignato, oltre ? ? D e g l i anni eterni i spaventosi eventi, all'agricoltura, I n sudori stillarsi al sol cocente , diversi altri •Irri-jidU-gatto le nevi algcrin^. mestieri: fabbri, muratori, Inizio del sonetto dedicato a sant'Isidoro stampato sellai, falegna- Montefiascone nel 1815 presso la "Tipografia del Seminario" mi. Le botteghe di questi artigiani erano il ritrovo invernale dei villani. Quando pioveva, nevicava o faceva freddo forte, vi si accalcavano numerosi e, intorno ad enormi braceri ardenti, solevano discutere di caccia, di lavoro e di mille altri quotidiani problemi. Alcuni coglievano l'occasione per costruire i manici delle vanghe e delle zappe, approfittando delle pialle e delle accette di bottega. E i manici delle vanghe e delle zappe dei poggettesi, dritti e rotondi come canne d'organo, costituivano motivo di vera invidia da parte dei forani dell'Asinelio, delle Gevi e delle Coste. C'era poi una bottega artigianale particolare, quella del Maestrino, dove si riparavano armi da caccia, trappole varie per l'aucupio, e si costruivano coltelli a "scrocco" che venivano acquistati più che altro dai costaroli per le "asole corporali" nelle risse dei balli di carnevale. Ma la vera passione professionale del Maestrino era rivolta agli organetti, a "semitono" e a "passaggio", che riusciva a riparare magistralmente. Terminata la riparazione, prendeva in mano l'organetto per provarlo e, dopo averlo aperto, ne faceva ascoltare il tono: "V,altre credete che qué adè de la frabbaca del pancotto? Sentite che tono che scià?: maritin, tìn, tin, tin". Poi lo chiudeva energicamente spingendo il bottone dello sfiatatore, e: "Gatamàufffff! Occà, sognamo sinnò, questo adè de vera marca Paccafònne!".Nel retrobottega il Maestrino custodiva una fornita biblioteca, di libri d'alta magia, il cui possesso era però del diavolo, ma che egli usava per restituire la felicità a coloro che l'avevano perduta a cagione dell'altrui cattiveria: La biblioteca gli fu poi "requisita" dai padri missionari, venuti a Montefiascone per un ciclo di predicazioni ai primi del secolo, con grande disappunto dei numerosi "beneficiati", perché quei libracci furono dati alle fiamme. Si narra che i libri, a contatto del fuoco, saltassero in aria per alcuni metri e, cadendo a terra, si contorcessero tra le fiamme come anime dannate nell'inferno. & I S I D O R O (10-segue) PIERI BUTI, LUIGI, Storia di Montefiascone, 1871, p.278. ASVt, CATASTO GREGORIANO [1819], Montefiascone, f. "Madonnella". ZERBINI, GIORGIO, Poggetto e Poggettesi, in "La Voce", maggio 1976, pp. 6-7. Errata corrige di una informazione riportata sul numero della Voce di giugno 2009, pag. 3: Luigi, e non Cesare Bracoloni, era il padre di Ippolito detto "Popo". pag. 4 LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009 Un caro amico di Paolo Pezzato Sento che rituona. È il solito temporale estivo che, nella calura del primo pomeriggio, si ripresenta quasi puntualmente. Vedo "il nero" avanzare e girare minaccioso intorno alle nostre campagne dove prevale ancora il colore del grano. Mi è sempre piaciuto osservare l'avvicinarsi del temporale da un posto assolato, forse perché si apprezza particolarmente il contrasto delle luci e dei colori. E poi d'estate, per forte che sia, un temporale passa presto e ritorna subito dopo il caldo e il sole. E poi la pioggia ci vuole. Di questi tempi si fanno solo gli scongiuri che non sia grandine. Siamo alla fine di luglio, nei giorni della festa della nostra patrona Santa Margherita e, nonostante questo mio sentimento di crepuscolare piacere, il pensiero è di colpo oscurato da un triste ricordo di un tragico evento. Fu precisamente di questi tempi, proprio nel giorno di Santa Margherita di nove anni fa che, nel corso di un pomeriggio particolarmente ventoso che anticipò un violento fortunale, il destino volle che un mio caro amico ultrasettantenne se ne andasse via ponendo fine ad una bella ed intensa esistenza terrena, gettando improvvisamente alcuni di noi in un grande dolore e nello sconforto. Sapevo bene di aver perso un amico speciale e sincero. E sapevo bene che un po'tutti quel giorno avevamo perso una persona particolare, un autentico personaggio di questo nostro paese. Era il mio amico Regimildo, Regimildo Delle Monache. Quando cominciai a conoscerlo mi accorsi da subito che era dotato di una personalità non comune che traspariva chiaramente soprattutto dai modi e dalla spiccata gestualità. In quel periodo, era già un signore che cercava di entrare nell'ottica di fare il pensionato a tempo pieno e di distaccarsi, a poco a poco e a fatica, da quello che da sempre era stata la vera passione e l'autentico "pallino" della sua vita: la politica. Quella politica che aveva sempre dimostrato di saper fare e che gli aveva dato tante soddisfazioni e prestigio ma che, tavolta, proprio negli ultimi tempi, gli aveva riservato anche sconfitte e amarezze. Eppure della politica rimaneva un vecchio ed indomabile combattente, sempre pronto a farci accendere la miccia e a prendere fuoco nel vero senso del termine fino a sfiorare, talvolta, delle vere e proprie crisi ipertensive. A volte, non si riusciva ad acquietarlo. Portava avanti le sue idee e le convinzioni in cui sempre aveva creduto che non perdeva mai occasione di ribadirle e spiegarle agli altri che lo vedevano cSme un punto di riferimento e di saggezza. Moltissimi gli si rivolgevano, magari solo per dei consigli e a lui piaceva darli. Celebri alcune frasi diffuse specialmente tra il nostro contado alla vigilia di qualsiasi tornata elettorale: "E Regimildo... che ha detto? Che se deve fa?". Regimildo della politica locale era dunque divenuto negli anni un'autorità, leader carismatico di quella classe sociale fondamentale e cospicua in una comunità prevalentemente rurale come la nostra che, anni indietro, si identificava con il contado, gli agricoltori o, meglio, con quel mondo contadino (i Coltivatori Diretti) che aveva sempre rappresentato la vera forza elettorale di questo paese. Quel ceto che, nel bene o nel male, aveva quasi sempre determinato l'esito delle votazioni, cosa che lui aveva ben capito. Ebbene, forse nessuno mai come Regimildo, a Montefiascone, era riuscito ad avere un ascendente su questa parte della popolazione. Di lui questa gente si fidava. Lui che per decenni vi era stato a contatto osservandone i comportamenti e ascoltandone le esigenze e i problemi, era l'unico capace di imprimere fiducia a questa parte determinante del popolo. E proprio perché era un figlio del popolo, non si metteva in una condizione di superiorità rispetto a loro, ma si identifica con essi e li trattava con rispetto dato che, pur essendosi distinto dalla massa, ne era stato lui stesso parte integrante. Godeva del rispetto di "un capo". Aveva passato e ancora passava gran parte delle sue giornate ad ascoltare i problemi della gente. Dalle masse proveniva e, per esperienza di vita vissuta, conosceva bene le tristi situazioni e i momenti difficili in cui ci si può venire a trovare nel corso della vita, specialmente se non si è "nessuno" e se non si ha "nessuno". Al di fuori appariva quasi privo di incertezze, a volte quasi spavaldo ma questo era lo schermo che si era dovuto costruire per aggredire la vita. In realtà, in quegli occhi celesti, cristallini come il ghiaccio, che forse per primi mi colpirono, prima dell'indubbia scaltrezza, ho sempre intravisto grande cuore, sensibilità, altruismo e generosità ma anche timidezza e, qualche volta, anche un briciolo di velata commozione quando, ad esempio, qualcuno era costretto a raccontargli i propri dolori o quelli altrui. E lui, nonostante fosse un vecchio goliardo e maestro nell'arte dello scherzare, si caricava di tutti i guai, se li portava a casa, ci rimuginava sopra, magari quando si arrovellava per mettere a posto qualche vecchia carrozzeria o durante i lavori in giardino e, se poteva, cercava di trovare delle soluzioni per dare almeno una speranza a chi si trovava in situazioni particolarmente drammatiche. Era dunque uno di quei pochi rimasti di quella generazione di "politici galantuomini" che - come a volte mi diceva - "... in Consiglio Comunale ce le dicevamo di tutti i colori, perfino insultandoci, con il rischio di venire talvolta alle mani... ma, una volta fuori del Comune, tornavamo tutti in amicizia a darci le pacche sulle spalle pronti a darci reciprocamente una mano qualora ce ne fosse stato bisogno per qualsiasi motivo". Dunque non esisteva astio o, ancor peggio, l'odierno diffuso sentimento della vendetta politica a danno del perdente. Quante volte mi ripeteva quell'espressione giurisprudenziale tipica che "Quando si amministra e si ha la responsabilità dei soldi pubblici occorre comportarsi con la diligenza del buon padre di famiglia...". Era un altro modo di fare politica. Il Presidente Con questo atteggiamento aveva ricoperto per anni la carica di Sindaco di questo paese a cui aveva dato la sua parte e, per finire, era stato Presidente del Comitato di Gestione dell'ex U.S.L. di Montefiascone per quasi un altro decennio. Per questo da quel momento in poi tutti lo chiamavano affettuosamente sempre e solo Presidente. Quante sere siamo stati fino a buio inoltrato ed in qualsiasi stagione dell'anno a discutere, fuori del negozio dei suoi amati figli, di politica, di problemi sociali, degli avvenimenti quotidiani, ma anche di vita comue, del modo di lavorare il legno che tanto ci piaceva ed accomunava e di umane debolezze. Proprio quest'ultime - ho pensato - chi mai dopo di lui me le avrebbe potute raccontare con quei modi e con quella stessa straordinaria mimica che solo lui riusciva a esprimere? Come sempre, la riunione si scioglieva nel momento esatto che Regimildo spegneva l'ultimo mozzicone di sigaretta della giornata e continuavamo a salutarci per la strada finché lui girava con la sua amata vecchia 500 (e successivamente la Mini) per la via del Lago dove abitava. Eravamo, quindi, due amici separati "solo" da un divario di quarant'anni. Eppure Rigimildo era assai più vivo e vitale di me e di molti altri assai più giovani. Conservava, per certi aspetti, la freschezza e l'entusiasmo di un ventenne. Lo vedevo integro come un adolescente che si affaccia alla vita, come se le tante esperienze passate non lo avessero segnato più di tanto. Di segnato aveva i tratti del volto che credo, però, fossero stati più il frutto dei suoi continui e ripetuti gesti mimici e delle sue "storiche arrabbiature". "Caro Regimildo, io t'ho visto così" e non ho mai pensato d'essermi sbagliato nel mio giudizio anche perché ho avuto l'opportunità di poterlo vedere nel suo ambiente familiare. Sembrava come se, varcata la soglia del cancello di cinta, sparisse di colpo la sua proverbiale grinta e il suo ruolo istituzionale di personaggio politico. Si rasserenava come di colpo e si trasformava in un padre e in uno sposo amorevole, dedito esclusivamente alla sua famiglia e alla sua casa. E proprio l'insopprimibile desiderio di continuare ancora ad abbellire la sua dimora, tirata su passo dopo passo con i sacrifici di una vita iniziata come ragazzetto di bottega che lucidava a mano i mobili per i signori dell'epoca, gli fu fatale in quel pomeriggio di fine luglio di nove anni fa. Ma per un uomo speciale il destino, sebbene crudele, scelse anche un giorno speciale. Me lo ricordo bene: il giorno della festa più importante di questo paese (20 luglio) e un temporale violento che, in piena estate, fece piombare Montefiascone in un clima da autunno inoltrato. Regimildo se ne è andato così, nel giardino della sua casa, senza clamore, per colpa di un banale incidente, integro nel corpo e nella mente come sempre desiderava, con in mano gli attrezzi da lavoro e con indosso gli umili panni da giardino che tanto lo facevano sentire a suo agio. Si chiudeva così, a 74 anni egregiamente portati, l'esperienza terrena di un uomo originale proprio come il nome che portava, l'uomo delle tante battaglie vinte e perse che, per sua indole, credo non avrebbe accettato tanto facilmente la naturale vecchiaia. L'immagine che ancora oggi mi rimane nitida è quella di Regimildo appoggiato al bancone del negozio dei figli, con la camicia semiaperta sul petto, i suoi occhi celesti e l'immancabile mozzicone di sigaretta acceso tra le dita e mi sembra ancora di udirne la voce nelle espressioni tipiche, di vederne i gesti inimitabili, i solchi del viso e le memorabili impennate. Quando salite verso il Belvedere, guardate la sua casa sui bordi della valle. Se lo avrete conosciuto come me, forse lo vedrete. È lì che prende il fresco sul dondolo o sta annacquando le piante del suo orto o sta arrovellandosi ancora su qualche vecchia carrozzeria... io dall'alto spesso ti saluto... Ci rivedremo e... magari vienimi incontro con la 500 o, meglio ancora, con la Topolino. CIAO, PRESIDENTE! LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009 NOTA DI AGRICOLTURA a cura di pag. 5 GIMBERTO La agroenergia è una vera opportunità L'archeologo israeiano Yosef Garfinkel cella Università di Gerusalemme, ha stu: ato a fondo molti graf• e disegni eseguiti arca 9.000 anni fa. Era -coca in cui l'uomo ::Tiinciò a vivere in comunità stanziale, dopo aver abbandonato la caccia e gli spostamenti senza fine per rincorrere la selvaggina, che era l'unica fonte di cibo. I graffiti ed i rudimentali disegni raffigurano uomini e donne in atteggiamento di danza di gruppo. Gli uomini primitivi, dopo la caccia e dopo essersi cibati a sazietà con le piede, danzavano tutti insieme intorno al grande fuoco che era servito ad arrostire carni selvatiche. Sicuramente la danza era la conclusione della festa della grande mangiata, ed era eseguita anche a titolo propiziatorio per le successive battute di caccia. Abbandonata la vita nomade ed avviate le prime rudimentali pratiche agricole per procurarsi il cibo quotidiano, i nostri lontani avi, seguitarono a praticare le danze come espressioni rituali, davanti ai frutti della terra raccolti in grandi mucchi. Le feste, le cerimonie e le danze rituali erano finalizzate ad invocare l'aiuto delle forze soprannaturali, che decidevano letteralmente il bello ed il cattivo tempo, da cui dipendevano raccolti più o meno abbondanti o più o meno scadenti. Tali usanze rituali sono sopravvissute fino ai giorni nostri. Nell'ultimo mezzo secolo, però, l'agricoltura si è evoluta molto. Attualmente in Europa l'agricoltura produce solamente il 2% della produzione interna lorda ed ha un'occupazione di forze lavorative di nemmeno il 5%. Tuttavia le produzioni agricole sono aumentate a tal punto che abbiamo derrate in eccesso e spesso le distruggiamo per esigenze di politica agricola. Come può avvenire tale fenomeno? Nel 1957 sei nazioni europee firmarono il cosiddetto Trattato di Roma e costituirono la CEE (Comunità Economica Europea), con essa, fra l'altro, si richiedeva all'agricoltura di soddisfare il bisogno alimentare comunitario. Oggi la Comunità si è estesa a gran parte delle nazioni europee e si chiama UE (Unione Europea). All'inizio di questo XXI secolo l'UE sta vivendo una crisi profonda soprattutto per il modo in cui si è sviluppata l'agricoltura, mettendo in discussione anche la PAC (Politica Agricola Comunitaria). Il modello antico e tradizionale dell'agricoltura ha subito una modernizzazione ed è diventato impresa agricola. L'agricoltura tradizionale era legata al territorio ed era soprattutto a carattere estensivo; oggi è richiesta la specializzazione e vengono applicate le rigide regole della produttività imprenditoriale e le più esasperate speculazioni commerciali. Secondo qualche giornale in Germania l'agricoltura è al limite della sopportazione. A causa dell'attività zootecnica, ogni anno nei terreni vengono distribuiti per ogni ettaro 166 kg di azoto e 38 kg di fosforo. Nella Bassa Sassonia, in una zona con meno di 250.000 abitanti, vengono allevati circa 200 milioni di bestie. È tanta la quantità di letame che viene distribuito sul terreno, da renderlo sterile per eccesso di concimazione. Emissioni di ammoniaca e di microrganismi riducono la salubrità dei luoghi. Un'ottima soluzione a tali estremi situazioni è rappresentata dalla produzione di biogas. Infatti la produzione di biogas da deiezioni animali è già molto diffusa nel Nord Europa. In Italia è cominciata a diffondersi da poco. Si spera di avere presto un abbondante sviluppo di digestori anaerobici, che permetteranno di ottemperare alle normative sulla distribuzione dei liquami zootecnici e contemporaneamente integrare il reddito agricolo, anche in considerazione che il costo dell'impianto viene ammortizzato in tempi relativamente brevi, a seconda dei casi dai tre ai sei anni. L'azienda agricola diventa produttrice di biogas che lo converte in energia elettrica mediante uno specifico gruppo elettrogeno. Se l'energia elettrica prodotta eccede il consumo dell'azienda stessa, può essere venduta alla rete elettrica nazionale. L'ONU ha affermato che coltivando granturco per produrre ecobenzina si va a colpire drammaticamente i popoli poveri che già hanno scarse risorse alimentari. È stato accertato che man mano che la popolazione mondiale aumenta, la quantità di terra arabile a disposizione diminuisce; è quasi dimezzata la quota pro capite rispetto al 1970. Si calcola che per ottenere carburante sufficiente a coprire il 5% del fabbisogno attuale, occorrerebbe destinarvi il 15% del totale dell'area coltivata mondiale. Significherebbe provocare una carestia di cibo disastrosa, che sarebbe anche del tutto inutile. Con le attuali tecnologie l'etanolo che se ne ricaverebbe verrebbe a costare ancora troppo, circa il doppio della benzina. Ma si può produrre agroenergia senza rischiare di passare per affamatori di popoli. Basta produrre energie biologiche orientandosi sui pellet o cips di legno e biogas ricavato da deiezioni animali. Sono tecnologie già largamente sperimentate e la redditività è dimostrata con certezza. Non ci facciamo illusioni che attualmente l'agricoltura sia in grado di risolvere le esigenze energetiche di tutta la comunità, però fin da ora può dare un contributo serio e significativo. A proposito di... La vispa teresa! Una filastrocca italiana di Luigi Sailer, dal titolo "La vispa teresa" ha accompagnato la mia infanzia. Infatti, la filastrocca, scritta nel 1800, ispirò negli anni 1950, un fumetto divenuto molto famoso e pubblicato da un giornale assai diffuso: il Corriere dei Piccoli. Il giornale era per i minori di dieci anni, ma in realtà era così divertente ed arguto, da essere letto anche dai più grandi. All'interno del Corriere dei Piccoli, uno dei punti di maggiore attrazione erano le storielle della Vispa Teresa, ispirata dalla filastrocca, che citava così: La vispa teresa avea tra l'erbetta a volo sorpresa gentil farfalletta e tutta giuliva stringendola viva gridava a distesa: "l'ho presa! l'ho presa!" A lei supplicando l'afflitta gridò: "Vivendo, volando che male ti fò? Tu sì mi fai male stringendomi l'ale! Deh, lasciami anch'io son figlia di Dio! Teresa pentita allenta le dita: "Và, torna all'erbetta, gentil farfalletta". Confusa, pentita, Teresa arrossì, dischiuse le dita e quella fuggì. Sicuramente la maggior parte di voi, l'avranno ben ricordata! Dunque, la vispa teresa prima prendeva le farfalle e poi, pentita, le liberava. Le storie finivano sempre così. Sta di fatto che la vispa teresa ci fece scoprire l'esistenza delle farfalle e le fece amare soprattutto alle bambine, che si identificavano in lei, vivace, carina e simpatica. Dunque la farfalla mi fa venire in mente un mondo delicato, fragile e gentile. lo sono rimasta particolarmente colpita dall'apprendere del giardino incantato, fatto proprio di farfalle, di proprietà del nostro Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. È difficile aspettarsi da un uomo potente, impegnato negli affari di Stato e in quelli internazionali, che in privato sappia chiudersi in un mondo incantato e fragile come quello delle farfalle. Forse è il bambino che vive in ognuno di noi, anche.... da grandi, come scriveva Giovanni Pascoli! È il bisogno di togliersi la maschera da duro e di lasciare emergere le proprie debolezze? È la paura difronte alle asperità della vita? Forse un po' di tutto questo, perchè, probabilmente, i potenti non sono sempre così potenti come ci appaiono e comunque penso che potenti si diventi, ma penso anche che bambini si resti per tutta la vita! Prof. Silvia Somigli COMUNICATO I genitori delle classi ll a E e ll a F della Scuola Media Manzoni, salutano con affetto la Preside Gaddi e ringraziano la Prof.ssa Silvia Somigli per averci allietati con la rappresentazione teatrale "Rinaldo in campo" frutto del lavoro dei ragazzi al II anno del laboratorio teatrale condotto dalla Prof.ssa Somigli. Igenitori segue da pag. 1 ASSESSORE RAFFAELE MORLESCHI ° AFFARI GENERALI 0 ECONOMATO 0 ATTIVITÀ'CACCIA E PESCA 0 BILANCIO 0 PERSONALE ASSESSORE ANGELO CESARE BUSA' ° POLITICHE PER L'AMBIENTE ED IL TERRITORIO 0 ACQUEDOTTO - FOGNATURE - DEPURAZIONE ED ENERGIA 0 R.S.U. - NETTEZZA URBANA - SMALTIMENTO ALTERNATIVA RIFIUTI ASSESSORE AUGUSTO BRACOLONI ° TURISMO - TEMPO LIBERO E SPETTACOLO 0 AGRICOLTURA 0 STRADE DI CAMPAGNA 0 VERDE PUBBLICO ASSESSORE AGATA URSO 0 ASSISTENZA - SERVIZI SOCIALI E QUALITA' DELLA VITA 0 PROTEZIONE CIVILE ° TRASPORTI Con l'augurio di un proficuo lavoro a tutti. IL SINDACO Aw. Andrea Danti LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009 pag. 6 Taccuino economico e tributario a cura del Dott. Luca Radicati e della Dott.ssa Paola Ciripicchio DL anticrisi, approvata la sanatoria su colf e badanti È stata a p p r o v a t a la proposta del Governo, presentata sotto f o r m a di e m e n d a m e n t o alla m a n o v r a d'estate, la possibilità di u n a sanatoria per quei cittadini, soprattutto extracomunitari, che lavorano nel nostro P a e s e e che, c o n l'entrata in vigore della legge sulla sicurezza, c h e introduce il reato di clandestinità, si t r o v e r e b b e r o in gravi difficoltà. Così c o m e del resto tutte le famiglie nelle quali lavorano. Presentazione: la d o m a n d a per la sanatoria di colf e badanti può e s s e r e presentata d a un datore di lavoro italiano o cittadino di un P a e s e dell'Unione e u r o p e a o extracomunitario (se in p o s s e s s o del p e r m e s s o di soggiorno), che alla data del 3 0 g i u g n o 2 0 0 9 o c c u p a v a irregolarmente alle proprie d i p e n d e n z e d a a l m e n o 3 mesi lavoratori italiani o cittadini di un P a e s e comunitario o lavoratori e x t r a c o m u n i t a ri presenti in Italia. Altro vincolo è c h e il datore continui a o c c u p a r e questi lavoratori alla d a t a di p r e s e n t a z i o n e della denuncia. I lavoratori d e v o n o e s s e r e impiegati c o m e colf o badanti. Per q u a n t o riguarda le badanti, v i e n e puntualizzato che la regolarizzazione può e s s e r e fatta a n c h e d a un c o m p o n e n t e della famiglia non c o n v i v e n t e con la p e r s o n a non autosufficiente per la quale si rende necessaria l'assistenza di q u e s t a figura. Termini, la d o m a n d a si invia dal 1° al 3 0 s e t t e m b r e 2 0 0 9 all'lnps per il lavoratore italiano e per il cittadino comunitario o allo sportello unico per l'immigrazione per il lavoratore extracomunitario. Costo: la dichiarazione di e m e r s i o n e si p r e s e n t a previo p a g a m e n t o di un contributo forfetario di 5 0 0 euro per ogni lavoratore. Si ricorda che tale contributo non è deducibile ai fini dell'imposta sul reddito. Contenuti: la dichiarazione d a presentare, c o n modalità informatiche, allo sportello unico per l'immigrazione per i lavoratori extracomunitari, d e v e c o n t e n e r e i dati identificativi del datore di lavoro, c o m p r e s i i dati relativi al titolo di soggiorno, se il datore di lavoro è extracomunitario. Oltre a q u e s t o si d e v o n o indicare le generalità e la nazionalità del lavoratore o c c u p a t o al quale si riferisce la dichiarazione, gli estremi del p a s s a p o r t o o di un altro d o c u m e n t o equipollente valido per l'espatrio. Per l'assunzione delle colf, m a non per le badanti, è necessario, poi, indicare tipologia e modalità di impiego, oltre all'attestazione d a parte del datore di lavoro del p o s s e s s o di un reddito imponibile non inferiore a 2 0 m i l a euro annui in c a s o di famiglia c o n un solo percettore di reddito o di a l m e n o 2 5 m i l a euro in c a s o il nucleo sia c o m p o s t o d a più soggetti conviventi percettori di reddito. Per le badanti è stata a p p r o v a t a u n a modifica: la regolarizzazione può e s s e r e fatta a n c h e d a un c o m p o n e n t e della famiglia non c o n v i v e n t e c o n la p e r s o n a non autosufficiente per la quale si rende necessaria l'assistenza di q u e s t a figura. Allegati: è necessario allegare l'attestazione d e l l ' o c c u p a z i o n e del lavoratore per il periodo previsto dalla sanatoria, la dichiarazione della retribuzione c o n v e n u t a , che non d e v e e s s e r e inferiore a quella prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro, e, in c a s o di lavoro d o m e s t i c o , l'orario lavorativo a # t e m p o pieno o a t e m p o parziale non inferiore a 2 0 ore settimanali. O c c o r r e allegare inoltre la proposta di contratto di s o g g i o r n o e gli estremi della ricevuta di p a g a m e n t o del contributo forfetario. Limitazioni alla regolarizzazione: la disposizione p r e v e d e un limite nell'assuzione e p r e c i s a m e n t e ogni nucleo familiare può regolarizzare u n a colf per il lavoro d o m e s t i c o di s o s t e g n o al b i s o g n o familiare e 2 badanti per le attività di a s s i s t e n z a a p e r s o n e affette d a patologie o h a n d i c a p che ne limitano l'autosufficienza. Ricordiamo c h e in q u e s t o c a s o il datore di lavoro d e v e produrre u n a certificazione della struttura sanitaria pubblica o del m e d i c o c o n v e n zionato c o n il S s n c h e attesti la limitazione dell'autosufficienza della p e r s o n a per la q u a l e viene chiesta l'assistenza, attestando eventualm e n t e a n c h e la necessità della p r e s e n z a di 2 p e r s o n e per l'assistenza. Introiti: s e c o n d o le stime fornite dalla relazione tecnica all'emendam e n t o presentato dal G o v e r n o si legge che le persone d a mettere in regola s o n o state calcolate in 3 0 0 mila e la loro e m e r s i o n e c o m p o r t e rà, un gettito contributivo aggiuntivo di 130 milioni di q u e s t ' a n n o e 3 9 0 milioni l'anno dal 2 0 1 0 al 2012. A questi si a g g i u n g o n o i 150 milioni di entrate u n a t a n t u m legate alla pratica di regolarizzazione. Lo Psicologo Cara dott.ssa risponde.... Cosimi, chi le scrive è una ragazza di 16 anni. Le confesso che provo molto imbarazzo nello scrivere questa lettera, sia per la paura di essere riconosciuta e sia per la richiesta che le devo fare. A gennaio ho conosciuto un ragazzo di qualche anno più grande di me, per il quale ho perso la testa. Lui non ha mai saputo niente perché io non ho avuto il coraggio di dirglielo. Siamo diventati amici ma può immaginare come io vivevo questo rapporto. lo cominciavo ad amarlo ogni giorno di più, rendendo sempre più difficile il rapporto di amicizia. Mi imbarazzava anche parlarci e ogni volta che arrivava nel gruppo di amici, il cuore mi batteva fortissimo e mi sentivo stupida ed impacciata!!! A metà giugno con le amiche, ho iniziato ad andare spesso al lago e lì ho conosciuto un altro ragazzo che mi ha fatto innamorare, improvvisamente era come se mi fossi dimenticata dell'altro, esisteva nella mia vita solo lui. Adesso il cuore mi batte forte quando incontro questo ragazzo e cerco di andare sempre al lago nella speranza di incontrarlo. Con il primo ragazzo l'amicizia è rimasta anche se quando l'incontro provo comunque un certo imbarazzo, forse amore? Non ci capisco più niente! Le volevo chiedere, è possibile amare due ragazzi contemporaneamente? Se sì, quale sentimento dovrei seguire? Grazie!! Cara Ragazza, stai v i v e n d o u n a delle fasi più belle m a nello stesso m o m e n t o più confuse della tua vita: l'adolescenza. In q u e s t o m o m e n t o ti ritrovi a scoprire n u o v e e m o z i o n i e a non saperle gestire. S a p e r l e distinguere, dargli un n o m e e s a p e r c o m e fare non è semplice e scontato. Q u e s t o tipo di situazioni, infatti, non a c c a d o n o solo alla tua età m a a volte, a n c h e alle persone più adulte di te. C o m e tu g i u s t a m e n t e evidenzi s o n o presenti questi sentimenti, innamoram e n t o e a m o r e , che s o n o distinti. Tu mi chiedi c h e fare? Q u a l e sentim e n t o seguire? Ti p o n g o io, invece, delle d o m a n d e : si tratta di innam o r a m e n t o o di altro? C h e bisogni profondi soddisfano q u e s t e relazioni? C h e s e n s o h a n n o attualmente per te? C o m i n c i a m o c o n il definire c o s a è l ' i n n a m o r a m e n t o e c o s a è l'amore. L ' i n n a m o r a m e n t o è il primo p r o c e s s o c h e si i n n e s c a nel m o m e n t o in cui e n t r i a m o in contatto c o n un altro e s s e r e u m a n o per il quale iniziam o a provare u n a serie di sensazioni fisiologiche molto forti, c o m e per e s e m p i o : accelerazione del battito cardiaco, a u m e n t o della sudorazione, m o v i m e n t i nello s t o m a c o , ecc., attenzione selettiva sul s o g g e t t o in questione e c r e a z i o n e di pensieri decisi su di esso, c o m e per es.: "Non p o s s o vivere s e n z a di lui". È uno stato n a s c e n t e di un m o v i m e n to collettivo speciale c h e possiede u n a soggettiva specificità e dai caratteri inconfondibili. Q u e s t a è la fase in cui si s o g n a n o tutti gli "ideali" t r a s m e s s i dalla nostra cultura sull'amore c o m e "Il principe azzurro che salva la s u a bella principessa d a un n e m i c o malvagio". D o p o qualc h e t e m p o q u e s t o " s o g n a r e a d occhi aperti" e tutte le s e n s a z i o n i fisiologiche t e n d o n o a d attenuarsi f a c e n d o posto a quello c h e v i e n e definito "amore". Q u e s t a s e c o n d a fase n a s c e d o p o un percorso di c o n o s c e n z a e costruzione c o n l'altro che a v v i e n e c o n il t e m p o e c o n la m a s s i m a apertura dei d u e partners. Mettere in luce i propri modi di pensare, c o m u n i c a r e le proprie e m o zioni e monitorare i propri c o m p o r t a m e n t i in m a n i e r a critica m a non giudicante porta la c o p p i a a c o n o s c e r s i e costruire u n a identità a due. L'ideale del principe "salvatore" o della "bella principessa" lascia il posto alle vere identità dei soggetti m e t t e n d o n e così in risalto i veri e crudi pregi e difetti. La s t e s s a scelta di un partner piuttosto che un altro rispecchia un q u a l c o s a c h e parla di noi. Questa, infatti, è intrisa di elementi personali arcaici c h e a b b i a m o assimilato durante la crescita all'interno del nostro contesto familiare, c o m e quel c o m p i t o più o m e n o esplicito a s s e g n a t o a ciascun m e m b r o riguardo a determinati ruoli d a c o n s e guire o scelte d a fare. L ' i n n a m o r a m e n t o e la scelta di un s o g g e t t o piuttosto c h e un altro non è casuale: ci i n n a m o r i a m o di q u a l c u n o c h e ha caratteristiche "familiari" o che noi stessi ricerchiamo per la nostra c o m p l e t e z z a . Fermati a p e n s a r e c o s a queste p e r s o n e ti d a n n o , scoprirai c h e la dualità di emozioni è data forse d a u n a t u a a n c o r a acerba ricerca. B u o n a scoperta!! (Psicologo, Consulente Familiare, Dott.ssa Monia Cosimi Psicoterapeuta Training) [email protected] LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009 pag. 7 "LA VOCE" E' GRATA Al SUOI CAVALIERI: Mencio Marcello, Mari Rossana, Morano Stefania in suffragio della sorella, Napoli Lungo Giuseppe, i familiari (zie) in suffragio di Trapè Augusto ad un anno dalla sua improvvisa scomparsa, Ugolini Arcangelo della classe 1939, Francini Anna Maria, Liverziani Massimo, Porta Luigi, Tobia Marilena, Bar Carmelo. SOSTENITORI: Lanzi Renato, Bianchi Maria, Porroni Norberto, Mocini Simonetta, Saraca Anna, Clementini Carla, Chiricotto Galliano, Capotosto Domenico, Barelli Francesco, Marinelli Bruno, Panichi Vincenzo, Romanelli Lino, Colombi Maria Teresa, Nicolai Lucrezia, Capotosto L., Nicolai D. AMICI: Mecali Valentino, Marenghi Ada, Ranucci Costantino, i famigliari di Desolina Diosi, Pelecca Giuliana, Rubeca Alfredo, Andreoli Mirella, Camicia Mario, Pagliaccia Florido, Presciuttini Lorena, Cricco Maria Giulia, Venanzi Bernardino, Piciollo Pompilio, Ceccarini Giuseppe, Maurizi Katia, Starnini Bianca, Ciucci Oliviero, Scoponi Marco, Angelotti Giovanni, Sigra Ceccobello Felicita, Galletti Angiolino. Amici della Cattedrale Sono entrati a far parte degli "Amici della Cattedrale": Falchetti Concetta, Maccaroni Rita e madre, Ranaldi Leonide e figlia, Trapè Fiora, Filiè Antonio, Mecali Iolanda, Amalia madre di Sandro Filiè, i familiari Neri Agatina, Bartoleschi Settimia in suffragio dei suoi figli, Severini Radicati Irene, Fiorucci Margherita, Ugolini Arcangelo per la festa di S. Margherita, Trapè Maiucci Ida, Bacchiarri Aldo e sposa, Adalgisa prò S. Margherita, Sig.ra Mosca, Anna Franco. Anagrafe cittadina NATI: Rossi Diana di Gianluca e Onofri Valentina (11/6), Amaro Vasquez L e o n a r d o di Juan José e Castellani Rita (10/6), Marianello Adriano di Moris e Pinto Rosanna (23/6), Sciortino Marco di Giovanni e Acabo Maria (25/6), Bologna Sofia di Giuseppe Maria e Melandri Silvia (1/7), Palermo Luisa di Ernesto e Dias Anna Maria (2/7), Tassoni llan Denny di Domenico e Lascroux Veronique (1/7), Capocecera Emma di Rossano e Lozzi Anna Lisa (9/7). MATRIMONI: Teodori Alessio e Ruzzi Sonia (27/6), Ranucci Daniele e Renzetti Valentina (11/7), Monachello Paolo e Gennari Giordana (16/7), Ceccarelli Giancarlo e Ceccarelli Romina (13/6), Brachino Luca e Bertuccini Michela (21/6), Spolverini Carlo e Dominici Roberta (20/6), Labbate Paolo e Marchetti Cinzia (28/6), Bertolotti Simone e Scarponi Silvia (27/6), Onorato Giovanni e Rubeca Valeria (27/6), Cimichella Massimiliano e Romanelli Carmen (27/6), Bellachioma Gianni e Volpicelli Mara (4/7), Bugiotti Gianfranco e Lamanna Cristiana (13/6), Giannelli Giuseppe e Catinella Luana (2/5), Ugolini Federico e Carnevale Angelina (28/6), Rolla Francesco Carlo e Massera Roberta (13/6), Bruni Raffaele e Pantuliano Barbara (2/7), Tarantello Gianpaolo e Sensi Emanuela (4/7). MORTI: Filiè Maria (n.10/5/19 m.27/6), Franco Mercedes (n.4/7/23 m.2/7), Santini Margherita (n.28/5/44 m.4/7), Guerra Teresa (n.20/2/10 m.6/7), Menchinelli Augusta (n.31/7/10 m.9/7), Monanni Virgilio (n.31/3/23 m.22/6), Biagioni Elena (n.2/9/25 m.25/6), Maiucci Filomena (n.6/7/25 m.27/6), Tenti Giovanna (n.27/12/42 m.29/6), Cucchiari Mario (n. 16/6/37 m.30/6), Fabbri llda (n.22/2/20 m.29/1), Maurizi Domenico (n.14/3/41 m.27/6), Carelli Torquato in. 12/9/14 m.9/7), Broccoletti Attilio (n.20/12/20 m.9/7), Donati Paolina (n.2/3/21 m.10/3), Stefanoni Rodolfo (n.12/10/45 m.28/6). La Madonna delle Grazie C'è voluto molto tempo di pazienza e di lavoro finalmente come un lampo è finito il concistoro la Madonna è ritornata come sempre all'attenzione dal suo popolo acclamata che si china in devozione. Dopo poco inaugurata per un tragico destino questa chiesa si è allagata rovinando il baldacchino il buon parroco esortava alla calma e all'attenzione il diluvio divampava sui fedeli in apprensione. Ripulita presto e bene per il culto dei fedeli ricordando quelle pene tutti proni e in testa i veli questa chiesa restaurata a tutto il popolo sia grata ricordando il triste giorno che non faccia più ritorno. Severini Vincenzo (dedicata alla Sig.ra Liberti) 40° anniversario sbarco sulla dello Luna Quest'anno è stato proclamato dall'UNESCO, anno internazionale dell'astronomia in onore di Galileo Galilei, per celebrare lo straordinario impatto scientifico dell'uso del telescopio, ma è anche il 40° anniversario di una delle più emozionanti avventure mai sperimentate dall'umanità: lo sbarco sulla Luna. Per questa entusiasmante impresa mi limiterò a citare alcune frasi celebri: sulla targa in metallo lasciata sulla Luna insieme al LEM, si legge un messaggio inequivocabile: "HERE MEN FROM THE PLANET EARTH FIRST SET FOOT UPON THE MOON - JULY 1969, A.D. WE CAME IN PEACE FORALL MANKIND", "Qui uomini del pianeta Terra per la prima volta posero il piede sulla Luna. Siamo venuti in pace per conto di tutta l'umanità". Firmato da Neil Armstrong, Edwin Buzz Aldrin, Michael Collins e Richard Nixon, l'allora presidente degli Stati Uniti d'America. L'altra famosissima frase fu detta da Armstrong appena sceso sulla superficie lunare: "ONE SMALL STEP FOR MAN, ONE GIANT LEAP FOR MANKIND", "Un piccolo passo per l'uomo, un grande passo per l'umanità'. Speriamo che nel corso dei prossimi 40 anni una avventura simile possa ripetersi per il pianeta Marte. Sfelle cadenti Il prossimo 10 agosto si rinnova lo spettacolo delle stelle cadenti, la nostra Terra attraversa puntualmente lo sciame di polveri lasciate dalla cometa periodica Swift-Tuttle. Per questo appuntamento la nostra associazione "Montefiascone Astrofili', organizza una osservazione astronomica pubblica per la sera del 14 agosto alle ore 21 presso l'oratorio parrocchiale di Zepponami. Per l'occasione osserveremo anche il pianeta Giove e il cielo estivo. Parleremo anche di orientamento, delle costellazioni e dei loro miti. Tutti sono invitati. "Stella cadente Quanno me godo dalla loggia mia quele sere d'agosto tanto belle ch'er celo troppo carico de stelle se pija er lusso de buttalie via, ad ognuna che casca penso spesso alle speranze che se porta appresso. Perché la gente immagina sur serio che chi se sbriga a chiede qualche cosa finché la striscia resta luminosa, la stella je soddisfa er desiderio; ma, se se smorza prima, buonanotte: la speranzella se ne va a fa'fotte". (Trilussa) CIVILTÀ E RISPETTO Quante volte sentiamo sui notiziari o leggiamo queste parole sui giornali, oppure parlando tranquillamente con amici e parenti quante volte usiamo questi termini. Eppure, molto spesso mi chiedo, ma sappiamo veramente il significato di questi termini? Siccome non mi considero un intellettuale facendo una piccola ricerca ho trovato quanto segue: il termine civiltà deriva dal latino civilitas, a sua volta derivato dall'aggettivo civilis, da civis (cittadino). In questo ambito indicava dunque l'insieme delle qualità e delle caratteristiche del membro di una comunità cittadina. In italiano il termine indica attualmente l'insieme degli aspetti culturali e di organizzazione politica e sociale di una popolazione. Rispetto: atteggiamento di stima e deferenza verso qualcuno o qualcosa. Gentilissima redazione de "La Voce" perché scrivo a voi queste cose, sulle quali immagino siate molto più preparati di me? Perché sono arrivato alla convinzione che molti cittadini di Montefiascone non solo non conoscano questi termini, ma di base siano proprio sprovvisti di queste qualità delle quali se ne sente molto parlare. Mi chiamo Marianello Marco e vivo in una zona periferica del nostro paese, nei pressi dell'isola ecologica e spesso, per andare a casa passo proprio davanti a questo posto e vedo quanto poco civili e rispettosi siano alcuni nostri cittadini. Come tutti sanno (o dovrebbero sapere) l'isola ecologica è aperta durante la settimana sia di mattina che di pomeriggio, ed è il posto più indicato e comodo dove gettare tutti i rifiuti solidi e ingombranti che produciamo, c'è sempre un addetto che aiuta a gettare e diversificare i rifiuti, è agibile per auto, camion, furgoni, ecc. insomma è un posto veramente utile e funzionale! Però il fine settimana, dal sabato sera in poi, entrano in scena quei cittadini "civili e rispettosi" che, caricando le auto o furgoni di ogni ben di Dio, si divertono, godono nel lasciare i loro rifiuti davanti al cancello chiuso dell'isola ecologica. Lasciano di tutto da divani a televisioni, da mobili a ruote di macchine o trattori, da frigoriferi a mucchi di ferro vecchio. Insomma il lunedì mattina c'è una vera e propria discarica al di fuori di quella che, in piccolo, può essere considerata la nostra discarica pubblica. E questo perché? Non lo so, non so darmi e dare una risposta, ma spero che qualcuno, leggendo queste righe, si ravveda nei propri comportamenti e cominci a rispettare i posti ed il lavoro altrui ed usi un pizzico di civiltà in più per il bene della collettività e del nostro paese. Marco Marianello LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009 pag. 8 Rinnovato il patto di gemellaggio tra Montefiascone ed Ergoldsbach È rientrata a Montefiascone mercoledì 8 la delegazione falisca in visita dal 4 al 7 luglio a Markt Ergoldsbach, il paese della Germania con il quale il nostro comune è ormai da anni gemellato. La delegazione oltre ad essere composta dai membri e dagli amici della Corale "S. Margherita", da anni grande motore del gemellaggio, ha visto presenti: il sindaco uscente Fernando Fumagalli, il sindaco di Montefiascone Avv. Andrea Danti, l'assessore Agata Urso e il consigliere David Peiretti. Gemellaggio r* •fiW» r sancito Scopo principale della presenza dei nuovi membri dell'Amministrazione montefiasconese è stato il rinnovo del Patto Ufficiale di Gemellaggio. Un gemellaggio nato grazie all'idea della famiglia del veterinario Stephan Ziegler, originario appunto della cittadina bavarese e residente da diversi anni a Montefiascone, e iniziato nel lontano 2001 anno in cui i membri della Corale "S. Margherita" furono invitati per la prima volta a Ergoldsbach per una tournée. Nel 2002 poi l'esperienza fu ricambiata a Montefiascone e da allora si rinnova di anno in anno. Nel luglio del 2005 l'allora sindaco Fernando Fumagalli, insieme ad alcuni rappresentanti della precedente Amministrazione Comunale furono invitati a Ergoldsbach per una promessa formale di "gemellaggio" allo scopo di avviare le pratiche burocratiche in vista dell'ufficializzazione. Nel maggio dell'anno successivo il Progetto di gemellaggio tra le due cittadine venne approvato dai rispettivi consigli comunali e in seguito autorizzato e finanziato dal Segretariato Gemellaggi della Commissione Europea di Bruxelles. Oltre a ringraziare tutti i membri della Corale Santa Margherita e la loro Presidente A n n a Lisa Ugolini per avermi fatto vivere assieme a loro questa meravigliosa avventura, un ringraziamento particolare va a Donatella Capoccia, Federica Pietrangeli e Annarita Benedetti per il grande contributo che hanno dato alla riuscita del gemellaggio. I nostri amici tedeschi ci hanno accolto con grande amicizia e sincera generosità, facendoci sentire fin da subito a nostro agio. Al nostro arrivo, dopo un caloroso saluto di benvenuto presso "Viehmarktplatz" di Ergoldsbach, siamo stati accompagnati presso le famiglie ospitanti ed è così iniziato il nostro gemellaggio. Un ricco progamma, organizzato dall'amministrazione locale, dalle famiglie gemellate e dai membri della Corale di Ergoldsbach, ha accompagnato il nostro soggiorno nella città bavarese. Momento culminante della nostra permanenza in Germania è stata la celebrazione per il rinnovo del Gemellaggio tenutasi domenica presso il Goldbachalle di Ergoldsbach. Nel luglio dello stesso anno è stato letto e sottoscritto il "Giuramento di Fraternità" tra l'ex sindaco falisco Prof. Fernando Fumagalli e l'allora sindaco di Ergoldsbach sig. Franz Diener nella sala consigliare del nostro comune. Nel corso degli anni l'amicizia esistente tra i due Cori è diventata anche un'amicizia tra i due Comuni. Come è andata... ce lo dice... "È stata un'esperienza stupenda - ha affermato il c o n s i g l i e r e David Petratti, partito per la Germania insieme alla Corale di Santa Margherita - che auguro e consiglio a tutti di provare. Dopo i rispettivi discorsi i due Sindaci, Andrea Danti e L i d w i g Robold, hanno firmato ufficialmente il documento che sancisce il rinnovo del Patto di Gemellaggio seguito poi dallo scambio dei doni tra le rispettive Amministrazioni Comunali. Gli Inni nazionali hanno dato il via allo stupendo concerto delle due Corali, quella italiana "Santa Margherita" diretta dal Maestro Roberto Aronne e quella di Ergoldsbach guidata dal Maestro Hans Fischaleck. La serata è poi terminata con una grande festa presso la scuola elementare della cittadina. La sera antecedente alla nostra partenza la Musikschule di Ergoldsbach insieme all'Amministrazione Comunale e a molte famiglie gemellate hanno organizzato per noi un grande barbecue di "arrivederci". La mattina successiva ci siamo ritrovati tutti nella Viehmarktplatz per la partenza. Tra abbracci e qualche lacrima ci siamo salutati con la promessa di ritrovarci presto a Montefiascone. Davide Peiretti LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009 pag. 9 S . BONAVENTURA - ULTIMO PERIODO DELLA VITA continua dalla bibliografia: Dizionario bonaventuriano - Ed. Francescane Viaggi di Bonaventura Nel capitolo di Pisa del 1263 si trattò in manieia particolare dell'assistenza e la regola delle Clarisse. Poi B. torna in Italia e si coinvolge nel movimento eucaristico che istituì la festa del Corpus Domini: in questa occasione B manifesta la sua grande spiritualità eucaristica nel grande sermone "De corpore Christi". Il 5 febbraio 1265 è a Perugia dove assiste alla incoronazione di Clemente IV che talmente stimava B da nominarlo vescovo di York. Nella bolla di nomina vengono elencate le qualità eminenti di B. Forse non ci sono lodi più grandi che gli siano state fatte. "Osservando in te austerità di religione, santità di vita, purezza di costumi, scienza eminente, attenta prudenza e composta gravità, e poiché tanto a lungo e in modo tanto lodevole hai governato il tuo Ordine assumendo l'ufficio di ministro generale ed esercitandolo con fedeltà da parte tua e con gran vantaggio e onore per l'Ordine stesso e hai cercato costantemente di comportarti in maniera irreprensibile nell'osservanza della Regola e con l'aiuto della grazia divina sei sempre stato mite verso gli altri e ti sei reso amabile quasi a tutti e dovunque...".Da Parigi B. respinse umilmente e tenacemente la nomina tanto che il Papa non insistette più. Tuttavia la destinazione di B era segnata. Era un uomo troppo in vista per santità, scienza e capacità di comando. Il 12 maggio 1269 nel capitolo generale di Assisi, raccomanda la crociata, anima la pietà mariana con l'obbligo della recita dell'Angelus e riparte per Parigi. B. aveva una salute -nalferma, ma nonostante questa difficoltà non si può calcolare quanto abbia viaggiato in Italia, in Francia... in Europa. Non si contano i sermoni che ha tenuto e tutti ad alto livello, perché quelli tenuti al popolo sono solo 23. Tra un viaggio e l'altro ha composto molti opuscoli di carattere mistico che hanno profondamente influito nella vita religiosa e spirituale dei secoli successivi. Prima di settembre del 1271 si trovò a Viterbo, dove la corte di Roma, dopo un lunghissimo conclave iniziato nel 1268, trovava una soluzione, anche dietro il consiglio di B. nella scelta di Gregorio X. Anche questo nuovo papa pensò all'aiuto di B per risolvere i grandi problemi del tempo: riforma della chiesa, riunione con la chiesa d'Oriente e nuova crociata. Così il 1273 fu l'ultimo anno della sua presenza a Parigi dove pronunciò una serie di Collationes in Hexaemeron davanti all'intero mondo accademico di Parigi. In particolare difende la centralità di Cristo, unico maestro sostenendo l'impossibilità della ragione a risolvere i grandi problemi della vita prescindendo dalla rivelazione. Il 28 maggio 1272 B. riceve l'annuncio che è stato nominato da Gregorio X cardinale e vescovo di Albano. Solo dopo il 15 luglio 1273 riceve le -segne cardinalizie nel Castello di Santa Croce di - a ; - a al Mugello presso Firenze. Si narra che quando i legati pontifici si fecero annunciare per consegnargli le insegne, B. che stava lavando i piatti del convento, terminò tranquillamente quell'umile servizio, prima di ricever- Capitoio di Lione e Morte Verso l'11 settembre si avviò verso Lione dove amvò l'11 o 12 novembre. Lì venne consacrato vescovo insieme al domenicano Pietro di Tarantasia suo grande amico e venne anche nominato vicario e egato del papa a Lione. Al Concilio di Lione venne chiamato anche Tommaso D'Aquino che, lungo la strada del monas'ero cistercense di Fossanova, spossato dalla - a attia. morì. B. non rivedrà più il suo grande amico, - a lo seguirà poco dopo nel luglio 1274..." i grandi problemi che il concilio doveva affronta-: i-ano tre: riforma della chiesa, riunione con la c- esa di Oriente e nuova crociata necessaria ti all'avanzata dell'Islam. Francisco Zurbaran CONCILIO DI LIONE - PARIGI: Museo Louvre B. lavorò a fianco del papa dal novembre 1273 al 7 maggio 1274. La presidenza dei lavori capitolari venne affidata allo stesso B. aiutato da due prelati francescani: Eudes Rigaud e Paolo dei Conti di Segni vescovo di Tripoli e dai domenicani Pietro di Tarantasia e Alberto Magno. B. dovette lottare per la sopravvivenza degli Ordini mendicanti. Essi vennero tutti aboliti eccettuati i francescani e i domenicani. Tuttavia detti Ordini dovettero rinunciare alla esenzione in favore dei vescovi. Nel capitolo generale di Lione (19 maggio 1274) B„ non potendo contemporaneamente dedicarsi al concilio, al cardinalato ed alla responsabilità di ministro generale dell'Ordine, rimise il governo dell'Ordine nelle mani di fra Girolamo d'Ascoli, futuro papa Nicolò IV. Iniziato il 7 maggio il secondo concilio di Lione, B. stava accanto al papa e per due settimane cercò di ottenere dai prelati le decime necessarie per la crociata in Terrasanta. Il 28 maggio Girolamo d'Ascoli arrivò con i delegati della chiesa e dell'impero greco e il 28 giugno venne siglata l'unione della chiesa greca. Durante la messa papale B. pronunciò il suo ultimo discorso, perché consumato dalle fatiche, caduto ammalato si spense lentamente e santamente all'aurora del 15 luglio assistito dal papa Gregorio X. Aveva 57 anni. Venne sepolto nella chiesa dei frati minori. • m ^ r M yf'i r i n Sv • l a Francisco Zurbaran COMUNIONE S. BONAVENTURA GENOVA: Galleria Palazzo Bianco Elogi funebri e canonizzazione Pietro di Tarantasia ne pronunciò l'elogio funebre tra la costernazione generale. Il papa lo ricordò nella cinquantesima sessione e ordinò ai sacerdoti di tutta la chiesa di celebrare una messa per la sua anima. Il cronista del concilio così commenta la scomparsa del nostro B.: "al mattino morì il frate di gloriosa memoria Bonaventura, vescovo di Albano, che fu uomo di scienza ed eloquenza eminente. Uomo distinto per la sua santità, la sua vita, la sua condotta e i suoi costumi; buono, affabile, pio e misericordioso, pieno di virtù, amato da Dio e dagli uomini. Fu sepolto in quella domenica nella chiesa dei frati minori di Lione. Il signor papa partecipò alle esequie con tutti i cardinali e quasi tutti i prelati che erano al concilio e tutta la curia. Fra Pietro di Tarantasia (ex generale dei domenicani cardinali e vescovo di Ostia, succederà a Gregorio X divenendo papa Innocenzo V dal 21 gennaio al 22 giugno del 1276), celebrò la messa e predicò sul tema: "Doleo super te, frater mi, Jonatha". Ci furono molte lacrime e gemiti. Dio in effetti gli aveva dato una tale grazia che chiunque lo vedeva era subito attratto dal suo cuore ad amarlo". Sisto IV lo canonizzò il 14 aprile 1482 con la bolla "Superna coelestis patria", Sisto V il 14 marzo 1588 con la bolla 'Triumphantis Jerusalem" lo annoverò tra i più importanti dottori della chiesa latina, sesto accanto a san Tommaso d'Aquino. Bagnoregio lo nominò Patrono principale della città nel 1643. Il 14 marzo 1490, a seguito della ricognizione e traslazione del corpo del Santo a Lione, venne estratto il braccio destro che, custodito in una preziosa teca d'argento a forma di braccio, venne portato a Bagnoregio l'anno successivo dal ministro dell'Ordine dei francescani: Francesco Sansone. Conclusione "La dote principale di B., osserva J. Ratzinger, è lo spirito di misura che ha sempre animato B nei suoi interventi, con grande senso di moderazione, di equilibrio di signorilità spirituale, di delicatezza e di dolcezza unite a fortezza e tenacia. Un uomo ricco di risorse intellettuali e morali che coglie le diverse situazioni con lucido realismo, con paziente penetrazione, con chiara visione della prospettiva futura, cercando ogni possibile via di conciliazione. Un uomo moderno di cui l'attuale società avrebbe estremamente bisogno". B volta pagina nella storia del francescanesimo. Considerata la grande affluenza dei fedeli e l'enorme crescita dei francescani, ha accettato la costruzione di grandi conventi e chiese. Così, senza volerlo, ha scoraggiato coloro che volevano vivere nei piccoli romitori o nei piccoli conventi sparsi per la campagna, favorendone l'abbandono. Con B. l'Ordine viene clericallzzato. Non si può negare che B sia stato un ottimo legislatore, guida, maestro, punto di sicuro riferimento contro ogni disgregazione e disordine. Tuttavia la fraternitas del padre Francesco ha concluso il suo iter aprendo un'altra strada che comporterà profonde novità non da tutti accettate. I frati non potranno essere più come i semplici, illetterati e poveri primi compagni di san Francesco, ma dovranno essere preparati per buttarsi nella mischia e quindi studiare per attendere alla cura delle anime e predicare. L'eresia non si combatte con l'ignoranza e la semplicità. Una cosa, B. non ha toccato: la povertà. Da quanto detto scaturisce la grande personalità di B. Se fosse passato come una nube estiva, nessuno se n e sarebbe accorto, invece è diventato segno di contraddizione per tutto il suo Ordine: destino di ogni grande uomo. Stemma cardinalizio S. Bonaventura LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009 pag. 10 N a z z a r e n o Cappelloni 24.7.52 - 11.6.2009 Simonetta Morano 13.7.66 - 5.5.2009 Ciao Simo!! 10 che sono sempre stata in agitazione per te durante i tuoi viaggi intorno al mondo, e tu che ridendo mi dicevi: non rompere... pensa ad un'altra cosa...!!! E io dicevo: appena crescono i miei figli verrò con te!! Ma il tempo si è fermato 8 mesi fa quando un verdetto, fu così chiaro che il mio cuore, da allora per metà ha smesso di battere. Tu eri così forte e dignitosa, da fare coraggio a noi, non ti ho mai vista piangere o disperarti per ciò che ti stava accadendo, eppure ne avresti avuto il motivo. Ciò che mi hai lasciato è il coraggio e la forza che provo ora dentro di me, perché tu eri la mia FORZA, 11 mio punto di riferimento nella vita di tutti i giorni, e nelle decisioni importanti, prima sempre sentivo te! Ora ti sentirò ugualmente ma dovrò cercare le tue risposte dentro di me, perché non ci sei più su questa terra, ma so per certo che dal cielo mi aiuterai a camminare come hai sempre fatto per il resto della mia vita, cercando di non farmi combinare "casini", come sempre mi dicevi, "la solita casinista". Quanto mi manchi, ti voglio bene, anzi ti adoro, peccato non avertelo mai detto!!! Tua sorella Stefania Simonetta... Ti vogliamo bene Sicuramente... hai lasciato molte cose in sospeso, fra queste.... una cena. Tu eri quella che organizzava e ogni due, tre mesi ci mandavi il solito messaggino: "cena giovedì, ci vediamo al campo della fiera alle 20,30". E il giorno della cena, c'era sempre qualcuno che arrivava in ritardo e tu dicevi: "eccola, è sempre lei che arriva in ritardo, oppure... pensavo ti fossi scordata!". Alla cena ci divertivamo, dicevamo le solite cavoiate, quattro risate e poi ci salutavamo con la solita frase: "... alla prossima cena", proprio come abbiamo fatto l'ultima volta. Facciamo che ci stai organizzando quella cena lasciata in sospeso e che, come sempre tu sei arrivata all'appuntamento tra le prime, solo che questa volta dovrai aspettarci più del solito. Questa volta non potranno esserci scuse, all'appuntamento verremo tutte, non ci saranno scuse né di lavoro, né di figli che stanno male, né di mariti... e mi immagino già di vederti e dirci: "a finalmente! Qualcuno cominciaa farsi vivo!, cominciavo a pensare male"... e con l'ultima di noi che arriverà? Sai che liscio e busso perché come al solito è arrivata in ritardo. Noi, rispondiamo al tuo invito come lo facevamo sempre, con il solito messaggino, e come ce l'ho ancora registrato sul cellulare per fare prima a risponderti: "ok, ci vediamo lì, a presto. Ciao". Le tue amiche Nicola Contestabile 2.10.29 - 22.6.2009 È calata la notte su quelle aride rocce d'Aspromonte Che t'hanno visto giovane carabiniere E il silenzio suonato dalla tromba della vita # Desolino Diosi 31.12.12 - 24.4.2009 La tua vita è stata l'esempio di come la modestia, l'umiltà ed il volere bene sono i soli valori da perseguire sempre. Lui pensava soprattutto alla bara seguita dalla Statua della Madonna Addolorata. Ogni anno - era un ritornello - esponeva le solite difficoltà, ciò nonostante suo padre Mario e lui erano sempre pronti a preparare il culto per la processione. Poi Neno, circondato da tanti amici, perduto il padre s'era impiegato alla USL e continuava ad essere il braccio destro della madre Sofia Bigerna, donna di fede fin da bambina. Mortagli anche la madre, s'è trovato solo a portare avanti la vita, abbandonando a poco a poco le varie iniziative ed anche un po' i tradizionali amici. Unitosi ad una donna, già madre di alcuni figli, s'è sempre più isolato dagli altri. Ammalatosi di cuore, è corso all'ospedale per farsi curare, purtroppo troppo tardi, per cui s'è riunito ai suoi genitori in cielo. È stata una sorpresa per tutti, specie per gli amici, ma forse i suoi genitori in cielo l'hanno voluto con sé! Ricordando Augusto Trapè È trascorso un anno da quella triste sera del 25 luglio 2008, ma l'incredulità, lo sbigottimento, l'angoscia, il dolore per la tua prematura morte non sono diminuiti né trovano una plausibile spiegazione. Solo la fede ci aiuta a pensare che, avendo già dato tanto ai figli, parenti ed amici, fosse giunto, inaspettato, il momento di lasciare ad altri il compito di raccogliere i molti, svariati, succosi frutti del campo da te coltivato con passione, amore, sudore della fronte senza mai tirarti indietro ma, anzi, trovando sempre un sorriso da spendere per scacciare i timori delle avversità della vita. Un motivo per brindare alla vita, lo stimolo a progettare nuovi sviluppi della tua attività di appassionato giovane imprenditore della sana agricoltura biologica. Ci manca il tuo modo scanzonatamente serio di trovare soluzioni ai problemi quotidiani, ci mancano i tuoi sguardi che sapevano trasformarsi in coinvolgenti sorrisi. Ci manchi... anche se sei così profondamente vicino a tutti noi attraverso i tuoi figli, Benedetta e Diego, che sempre più dimostrano quanto li hai amati e curati senza assillarli. Comunque sappi che ci sei accanto e ci resterai in tutti i momenti importanti della nostra vita come hai fatto fino a quella notte d'estate che è arrivata troppo, troppo presto. Ti ricordiamo sempre, i tuoi cugini Chiara, Giovanni, Sara e Laura. Quinto Belleggi 30.5.26 - 31.5.2009 Ha fatto cessare gli spari, le battaglie, le lotte Della tua esistenza donata all'Arma. Hai vissuto per il trionfo della Giustizia A volte sacrificando anche gli affetti più cari. Sei stato premiato con promozioni, onorificenze Da parte dei tuoi superiori, ma sicuramente Il premio più bello della tua vita lo hai ottenuto Oggi che i tuoi quattro figli hanno, con amore, accompagnato le tue spoglie verso la casa della Pace e della Verità. Le tue parole, i tuoi gesti e soprattutto le tue poesie ci facevano sentire sempre allegri ed onorati di averti ancora vicina e disponibile a consigliarci su qualsiasi problema che ci si fosse presentato. Dacci la forza da lassù di mettere in pratica tutti quegli insegnamenti che per 96 anni non ti sei mai stancata di donarci. La moglie I tuoi cari tii2à Neno è stato "figlio solo" e i suoi genitori l'hanno amato in modo straordinario. Tipo eclettico, aveva sotto casa in via Oreste Borghesi, una stanza piena disordinatamente di apparecchi elettrici, la maggior parte fuori servizio, di cui si serviva per prendere le parti migliori. Era addetto, insieme al padre Mario, a preparare e a seguire l'uscita della Processione del Cristo Morto. Napoli Mario Un uomo retto, buono, di principi profondamente cristiani, è ritornato al Creatore, quando nessuno se lo aspettava per ricevere la ricompensa eterna che il Signore riserva per i suoi servi fedeli. Viva nella pace e nella luce divina. Caro babbo, dopo tante sofferenze il Signore ti ha chiamato a lui. Te ne sei andato proprio l'ultimo giorno di maggio, subito dopo il tuo compleanno: una triste sera di pioggia, vento e lampi, lasciando un grande vuoto nei nostri cuori e tanta tristezza dentro di noi. Ora preghiamo il Signore che tu sia in riposo e in pace, proteggendoci dal cielo insieme alla sposa Ida. Ci manchi tanto. I figli, i nipoti e tutti i famigliari Domenico Maurizi 14.3.41 - 27.6.2009 Non dimenticheremo mai la tua grande onestà e dignità di una vita semplice e silenziosa. Mancherai a tutti noi e rimarrai sempre vivo nei nostri ricordi. / TUOI FAMIGLIARI LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009 LIBERTA' DI OPINIONE? PER ALCUNI, È SOLO UN'OPINIONE... Von solo sull'Est Film Festival, ma su tutto ciò che costituisce progetto culturale e istituzionale, è indispensabile e indifferibile il pubblico confronto e la massima condivisione, in uno spirito di rispetto delle libere voci. Un confronto pacato e alla luce del sole, lontano dagli asti, dai risentimenti e dalle riserve mentali. di Giacomo Carioti . a riprova di quanto sia difficile cambiare costu-e o meglio ancora stile - nella nostra comunità ead n a. e di quanto siano lontani da un vera demor i : a degli atteggiamenti e dei comportamenti pub:> a . appare evidente dalle polemiche spesso artifiDose costruite intorno a delle libere e sacrosante, »•moni di cittadini che, di fronte alla forza di decis-cm già prese e attuate, esprimono il loro diritto di :ensare anche con la propria testa. Ci riferiamo alla ragarre scaturita da alcune nostre argomentazioni su e iniziative culturali cittadine, prendendo lo spunto dall'Est Film Festival, di cui si è appena conclusa ì :erza edizione. Sull'argomento, siamo più volte -Pervenuti, fin dalla prima edizione. Le nostre idee, e e nostre perplessità (come anche le lodi per la :asacità di lavoro espressa) sono state chiarissime ' i dall'inizio: ma non sono mai state prese in considerazione da nessuno. Quest'anno, stranamente, queste pur vecchie ree. hanno scatenato un putiferio. Figuriamoci che, ~ia. l'Ufficio Stampa del festival non sapeva nem- • e i o dell'esistenza de "La Voce", che oggi invece • i i e considerata organo autorevole... Questo ^ - / e a dire come la precedente amministrazione si a i curata di non informare adeguatamente i propri aess interlocutori, che oggi tengono invece conto M e nostre opinioni, anche perché rimbalzate sulla stampa quotidiana, sui forum e sui blog. Qualcuno ci ha addirittura rimproverato di non essere andati alla conferenza stampa, non alla :a r ata degli sponsor, poiché questo ci è impedito sia dalla nostra sensibilità sia dalla nostra deontologia. Speriamo che, almeno questo, rientri nei nostri dirit' e che, almeno i pubblici amministratori, ne tengano conto. Per riferire ai lettori de "La Voce" su tutto cuanto si è detto in questo periodo, lo riassumiamo : seguito, confermando che sull'Est Film Festival e su tutto ciò che ne deriva a livello di progetto cultu•ale e istituzionale, è indispensabile e indifferibile un pubblico confronto, che aspettiamo. Questo è stato nostro primo intervento: Sia per iniziare una nuova edizione dell'Est Film Festival. Gli organizzatori sono bravi, l'iniziativa è in sè dignitosa, ma il punto non è questo. È una iniziativa che già dal suo nome crea sbarazzo interpretativo, che nulla ha a che fare con il mondo culturale locale (nemmeno nella sua prospettiva di ampliamento, vista l'assenza di un vero progetto, e soprattutto di un dibattito ¡serto, in tal senso) uguale a mille altre in Italia In occasione del pranzo Sociale sono stati premiati con gli attestati di fedeltà i soci a x i iscrizione oltre trentennale presso ques'a Associazione, attestati che rilascia la : -esidenza Nazionale ed attraverso il presi:~~te Mirarchi vengono consegnati ai soci. L'emozione è sempre la stessa, quella di —sere appartenuto ad una grande famiglia -e è L'ARMA DEI CARABINIERI. HeHa foto: 1° da sinistra C/re Aus. SALVA'DRI NANDO - CAPRIO ANGELO - MEN3HINI MASSIMO, Coordinatore Provinciale ~*n. SALVATORE RUBUANO - Appuntato CAMICIA AGOSTINO - V. Brig. BENELLA \ELLO - Pres. Brig. Capo MIRARCHI RAFFAELE. '•e ombra si vede un certo sig. Ugolini che -3 esercitato la sua professione di carabiniee a Roma e sente la nostalgia dell'appartenenza. • e in concomitanza con altra analoga nel viterbese - non sembra poter fornire nulla al territorio - al di là di una vetrina estiva di personaggi, in termini di guadagno in qualità operativa interna: un circo mediático come tanti, ben confezionato da persone che conoscono il loro lavoro, ma senza ritorni adeguati in termini di valore intrinseco. Tutte queste iniziative locali, che danno l'impressione di un salto di qualità (Montefiascone come Venezia, o Cannes...) ma che evidenziano, più che altro, una concorrenza fra le banche per ostentare i propri marchi di sponsor, ovviamente sollecitate con efficaci motivazioni. Magari, magari, per i giovani montefiasconesi che hanno proposte e iniziative in campo culturale o imprenditoriale, si aprissero così facilmente tutte le porte, delle istituzioni, delle amministrazioni, del credito, degli sponsor...! Sarebbe utile, ad esempio, spiegare loro come si fa ad avere un così immediato e vasto consenso e appoggio: ne trarrebbero sicuramente vantaggio, e qualcosa di loro potrebbe anche vedere la luce, anziché l'attuale buio totale...! A questo, è seguita una lunga telefonata del direttore del festival Maestosi, e un'animosa replica alla Vicesindaco Pepponi, con dichiarazioni pubblicate sul Corriere di Viterbo, così ho risposto: La Signora Pepponi, in una piccata replica, si è detta mortificata da considerazioni ingiuste e fuori luogo... Gentile Assessore, queste sì che sono affermazioni esagerate e incongrue: le osservazioni legittime non la possono e non la debbono turbare. Semmai, dato il ruolo che ricopre, dovrebbero sollecitarla a tenere in debito conto l'opinione pubblica. In un contesto sano, i critici esercitano un ruolo doveroso, specie quando le loro osservazioni conseguono da una osservazione obiettiva dei fatti. Già il chiamarli "certa gente" è un modo, inefficace peraltro, di screditare chi esprime pareri diversi dai Suoi. Quanto alla disinformazione, Le garantisco di non avere questo difetto. Semmai, si informi Lei, specie sulle Sue - peraltro apprezzabili - promesse sulla necessità di un teatro e sulla inadeguatezza della Rocca: scoprirà ad esempio che il sottoscritto da anni fa rimarcare questa carenza fondamentale. Non è una scoperta né Sua né della nuova amministrazione: semmai, il vostro com- Attestati I di fedeltà pag. 11 pito sarà di metterla subito in pratica, dimostrando la vostra determinazione ed efficienza. Anche a causa di questa carenza, gli altri voli pindarici sono, a mio parere, quanto meno fuori dal tempo. Comunque, piuttosto che "piccarsi", La invito a confrontarsi pubblicamente con i cittadini: La aiuterò, mi creda. Personalmente, sono a Sua disposizione. Ci sono stati poi altri interventi, che ogni lettore dei quotidiani ha avuto modo di giudicare per il loro lavoro. Questa può tuttavia essere una sintesi del mio pensiero al riguardo: Alcune scomposte reazioni registrate su vari organi di stampa alle mie personali, ma legittime e motivate osservazioni sullo scenario socioculturale di Montefiascone, debbono rappresentare una gravissima preoccupazione per l'opinione pubblica. Oltre alla riprova di aver toccato nervi stranamente troppo sensibili, e che reagiscono in maniera abnorme, c'è la drammatica constatazione della insofferenza verso qualsiasi stimolo alternativo, verso qualsiasi civile dibattito, verso qualsiasi vero confronto. L'imperativo è: nulla si deve discutere pubblicamente, tutto si deve accettare passivamente. Di fronte a un incombente degrado di ogni forma di dialogo, confermo peraltro la mia fiducia nei valori interiori, per quanto repressi, di una comunità. Mi auguro che quanti gestiscono il patrimonio culturale di questa città accettino di confrontare il loro potere con l'opinione pubblica, dandole il diritto e la dignità di esistere, finora negati. Questo, e soltanto questo, ho finora chiesto, lo, come cittadino, e come tutti i cittadini, sono a disposizione. Anche altri sono intervenuti, sul forum di Tusciaweb, da tutti visibile in internet, e rimando a quel sito per la lettura completa. Qui sintetizzo alcune mie risposte, che contengono anche il senso delle domande, omettendo purtroppo la massima parte perché lo spazio non me lo consente: Qualcuno dice che io do giudizi dall'alto. È vero esattamente il contrario: io intervengo sempre su cose stabilite dall'alto, sulle quali, dal basso della mia semplice condizione di osservatore, cerco di dare spunti di riflessione alternativa, chiedendo agli amministratori di confrontarsi non solo con me, ovviamente, ma con tutti i cittadini. Cosa che regolarmente non viene fatta. La cultura è la cosa più importante, e può essere il terreno più pericoloso, dal quale è peraltro difficile tornare indietro. Per questo chiedo rigore, e soprattutto confronto pubblico. Un dialogo che, finora, è del tutto mancato, mentre si è andati, e si continua ad andare, molto avanti nelle realizzazioni. Pensiamo di avere o no il diritto di farci qualche domanda? Questa è la cronaca, molto sintetizzata, di cui i lettori de "La Voce", vero ed unico giornale di Montefiascone, hanno diritto di conoscere la sostanza. Ora attendiamo gli sviluppi e le iniziative che l'Amministrazione vorrà assumere per rendere tutti i cittadini, almeno questa volta, veri protagonisti e artefici di questo, come di ogni altro, progetto di lungo respiro e di generale interesse. ATTENZIONE Eccezionalmente siamo usciti con "La Voce" in questo mese di agosto, ma senza la descrizione della ben riuscita festa della Patrona di Montefiascone: S. Margherita, con le sue varie manifestazioni: 1) esposizione della Statua di S. Margherita nella chiesa di S. Andrea; 2) il trionfo processionale la vigilia della festa con la presenza di ben 40 "Araldi di S. Marghertia" e 3) la Messa solenne il giorno della festa del Vescovo Lorenzo e concelebrata da più di 20 sacerdoti presenti. Descriveremo il tutto nel prossimo numero di settembre de "La Voce". LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009 pag. 12 PAGINA A CURA DI IMPERO La bambina è cresciuta e ha studiato nella missione di padre Enrico Ranaldi in Madagascar Odilia" la figlioccia africana di Venanzio il parrucchiere ha compiuto 13 anni Grazie alla generosità e alla provvidenza, Odilia che ora ha 13 anni, ha scritto a Venanzio "suo padre putativo" per ringraziarlo e comunicargli di aver conseguito il diploma di terza media. Una bella e commovente storia di solidarietà e amore che ha permesso ad una bambina africana di nome Odilia Koubi (Odilia Cambi), che era stata abbandonata nella missione di padre Enrico Ranaldi, di diventare grande e studiare (ora ha 13 anni) grazie alla generosità di Venanzio Porroni (il parrucchiere). Undici anni fa, la bambina nera, che aveva un paio d'anni, venne abbandonata dai genitori nella missione che il padre cappuccino falisco Enrico Ranaldi aveva realizzato a Torgaville in Madagascar. Padre Enrico trovò la bambina ed ebbe l'istinto di affidarla alla missione delle vicine maestre Pie Filippini impegnandosi a mentenerla comprando cibo, vestitini e quant'altro occorreva per farla diventare grande e mandarla a scuola. Nel 1998, il destino fece incontrare a Montefiascone fra Rinaldo, venuto per vedere i genitori (forse ebbe il presentimento che quello era l'ultimo anno della sua vita) e il vecchio amico parrucchiere falisco Venanzio Porroni, cui si rivolse per avere un sostegno economico per mantenere la piccola Odilia. Fu cosi che Venanzio, inviava ogni mese, alle maestre Pie Filippini, il suo contributo in denaro per far crescere e mandare a scuola la sua figlioccia adottiva Odilia Koubi che in suo onore volle chiamarsi Odilia Cambi. Sono passati undici anni, la bambina Odilia è cresciuta e superato l'esame di terza media. Padre Enrico Ranaldi è morto e sepolto al cimitero di Montefiascone, mentre Venanzio Porroni si gode la meritata pensione di parrucchiere, insieme alla moglie e la figlia, anche lei parrucchiera che ora gestisce il negozio del padre. Tutto correva via liscio con Venanzio che invia il suo contributo mensile alle Maestre Pie Filippini e Odilia che nel frattempo cresce e studia. Fino a pochi giorni fa, quando il postino ha consegnato a Venanzio Porroni una lettera spedita da Odilia per ringraziarlo di averla aiutata e per comunicargli che aveva superato l'esame della loro terza media. Il padre cappuccino Enrico Ranaldi, nato a Montefiascone nel 1940 e morto nel 1998 (per una malattia contratta nelle missioni) aveva attivato una missione in Madagascar dove è vissuto per 24 anni, dopo essere stato per 8 anni nelle Isole di Capo Verde. Santa Margherita 2009: triplice festa in onore della Santa patrona, il 56° anniversario della fondazione di Villa S. Margherita e per il 23° anniversario di padre Terenzio a Montefiascone Il 20 luglio, il vescovo monsignor Chiarinelli ha celebrato il pontificale nella chiesa di Santa Margherita, mentre padre Terenzio ha celebrato la messa nella chiesetta della clinica di via Bertina, tra gli ospiti malati, fedeli, dipendenti e operatori sanitari che vi lavorano. Padre Terenzio nella sua omelia ha ricordato che: "Il 1° maggio del 1953, un gruppo di sette Religiosi della Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione, fondata da Padre Luigi Monti, si faceva carico di "Villa Santa Margherita", per continuare a realizzare la propria attività apostolica, caritatevole e assistenziale, iniziata sei anni prima presso l'infermeria comunale dell'ospedale. Padre Terenzio, nominato dalla Congregazione responsabile di Villa Santa Margherita il 20 luglio 1986 ed ora anche della Rsa (residenza sanitaria assistenziale) padre Luigi Monti, sta potenziando il nuovo parcheggio sotterraneo per 100 posti auto, a via Bertina. GìANLORENZO Importante riconoscimento nell'ambito del mondo della caccia libera L'assessore Massimo Ceccarelli eletto segretario nazionale della Libera Caccia Per il quadriennio 2009/2012 difenderà i diritti cacciatori che amano la libera caccia dei È stato eletto all'unanimità nel corso dell'assemblea elettiva svoltasi a Tivoli nei giorni 18 e 19 luglio insieme a Paolo Sparvoli, riconfermato presidente dell'Associazione Nazionale Libera Caccia. Per l'assessore all'urbanistica Massimo Ceccarelli è stato un successo davvero plebiscitario, che conferma la validità della sua intensa e coerente attività, svolta in questi ultimi anni a sostegno della libera caccia. Festa grande in casa Ranaldi-Pecoroni Il piccolo Diego, figlio di Pietro Ranaldi e Federica Gianlorenzo, l'8 luglio 2009 ha compiuto 2 anni. La cuginetta Pamela Pecoroni, che lo tiene in braccio, ne ha compiuti 12. Immensa la gioia dei genitori e dei nonni Giovanni e Lucia, Olivia e Franco Ranaldi. Auguri ai giovani sposi Cinzia Marchetti e Paolo Labbate, uniti in matrimonio, domenica 28 giugno 2009, dal parroco don Luciano Trapè, nella splendida chiesa di S. Flaviano. pag. 13 LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009 e S t a n t i o O l i v e r di Giuliano Questo matografia mo i diritti bel canto" e d a l t r i ! Pollini racconto ci ricorda i film interpretati dai famosi comici Stan Laurei e Oliver Hardy, da Fred Astaire e dal cantante Frank Sinatra che la cineamericana produsse nel periodo bellico e che invasero alla fine della guerra mondiale il nostro Paese. Superata la bufera, ci riprendemappartenenti alla nostra gioventù che, poi, consistevano, in quel momento, nel piacere di poter vedere le "comiche, le danze e ascoltare il degli artisti d'oltre oceano. Stanlio ed Ollio furono i nostri preferiti soprattutto perché già ne conoscevamo le gesta - e ancora ci ridevamo - ed anche perché desiderando l'allegria, essi provocavano grandi risate esprimendosi in una serie di doti creative ed interpretative non comuni ed e-a^o un paio di ore che saltando da un fatto » m e o ad un altro, con piccoli incidenti, ci portavano prima alle risate semplici seguite da quelle senza ritegno per arrivare a ridere a crepapelle. I loro films iniziavano con una musichetta ispirata "al canto del cuculo" cui seguivano, ininterrottamente, a raffica, le loro gags che appartenevano al genere burlesco, demenziale ed astruso; Ollio, il ciccione, era il più gentile e cerimonioso; raffinato con le signore con le quali faceva la "mammoletta"; si muoveva sia nelle azioni spericolate che in quelle più semplici con eleganza impeccabile, oltretutto era dotato di una voce baritonale. Da lui nascevano tutte le idee che passate per la realizzazione a Stanlio fallivano miseramente mentre quest'ultimo osservava tra lo stupito e l'indifferente perché le conseS t a n l w • Olito guenze erano tutte a carico di Ollio che lo sgridava con una particolare "guardatacela" per uscire poi, egli stesso, dall'imbarazzo con la sua mossa emblematica dello svolazzamento della cravatta. Di Stanlio si può dire che era piccoletto, magretto e dalla voce flebile e fanciullesca e si toglieva dai momenti di imbarazzo stropicciandosi quel ciuffetto di capelli che lo contraddistingueva. Erano, quindi, opposti sia nelle parti che nel fisico e costruivano le loro vicende con comiche esilaranti e pulite tra cadute, rotture di oggetti e guasti; erano però divertentissimi quando bisticciavano fra loro ma soprattutto quando preparavano la rivincita contro i loro avversari che era assai prevedibile e tutto terminava, ovviamente, in un fiasco solenne. Non usarono mai travestimenti ma sempre ben vestiti e curati mantenevano come copricapo una "bombetta" anche nei casi di catastrofe immettendo nella scena maggiore comicità tanto erano ridicoli. La loro auto era di antica data e prima di mettersi in moto emetteva scoppi e strani rumori. Molto importante fu il doppiaggio che si esprimeva in esilarante anglo-italiano con accenti mai al loro posto, come ad esempio la parola "stupido", parola spesso da noi ripetuta. Tra i tanti films ricordiamo: "Fra Diavolo, Allegri eroi, I due legionari, il Paese delle meraviglie" e tanti altri. E per finire ricordiamo la famosa scena dove "il duo" ballava cantando "Vado a zonzo dove il cielo è sempre blu... I GRANDI COMICI - RISATE* Fred Astaire F r a n k Sinatra Passavamo, poi, e con grand e desiderio e curiosità agli spettacoli dei danzatori del Tip-Tap che deriva d a una antica danza irlandese e del "song-anddance" negro eseguito applicando al tacco della scarpa una piastrina di legno o di metallo. Parlando di questo ballo balza subito ai nostri occhi Fred Astaire che ha strabiliato intere generazioni come solista e cantante e che i grandi palcoscenici di Hollywood e Broadway lo consacrarono al punto che ballare con lui era un onore. Instancabile durante le prove fu impeccabile con il suo frac unitamente alla Ginger Roger con gli eleganti e bellissimi vestiti. Fred e la Roger li ricordiamo nei films "Roberta" e "Seguendo la flotta" ma i perfetti passi di Fred li ripropose anche con la Hayworth, Eleonor Powell, Cid Chiarisse, Leslie Caron e addirittura con la Hepburn mentre tra i musical più conosciuti rammentiamo "Cabaret" con Liza Minelli. Ma durante la sua epoca c'era un rivale che fu il Kelli noto sia per la danza - atletica ed energica - che per il bell'aspetto, oltre ai personaggi piacevoli che con lui recitavano. Dopo alcuni films il Kelli ottenne il ruolo principale in "Pai Joey" avendo accanto Sinatra e non una sola volta ma anche in "Due marinai e una ragazza", "Facciamo il tifo insieme" e "Un giorno a New York". In seguito fu protagonista di due indimenticabili classici tra cui "Un americano a Parigi" e "Cantando sotto la pioggia". Le scene più memorabili lo includono nel ballare con un gruppo di bambini francesi e nella scena del Broadway Melody in "Cantando sotto la pioggia". Egli venne premiato con un Oscar onorario per la sua versatilità come attore, cantante, regista e ballerino. Morì il febbraio 1996 in California. Ricordiamo, ora, il grande cantante, attore e intrattenitore che nella sua lunga carriera - 70 anni - fu Frank Sinatra; egli incise 2.200 canzoni e vendette 6 0 0 milioni di dischi, partecipando ad un incalcolabile numero di concerti, ed a 50 film; ebbe ricchezza, fama, amori con le più belle donne. Figlio di padre e madre italiani e uomo dall'eterna giovinezza, ha rappresentato la figura del completo artista del secolo trascorso. È negli anni '30 che decide di diventare cantante - intrattenitore per una sua ammirazione verso un altro campione come lui m a che, senza dubbio, superò; fondamentale per la sua carriera fu l'incontro con Tommy Dorsey con il quale poi divenne ' T h e Voice"; la sua voce carezzevole accompagnerà l'America attraverso la seconda guerra mondiale fino alla vittoria. Ha un fisico mingherlino con due occhi celesti e fa innamorare tutte le ragazze ed anche le donne più grandi che lo ammirano per la sua voce e, dopo alcuni films, mette in luce il suo talento in "Da qui all'eternità" ottenendo il premio Oscar come attore non protagonista. Il primo "LP" gli serve per rilanciarsi nella sua carriera di cantante, esso contiene otto brani di grande successo che comincia a disseminare nelel colonne sonore dei films "Alta società", "Il jolly è impazzito" e "Paul Joey". Tra le sue canzoni più celebri ricordiamo "My Way", "Star dust", "Stranger in the night" e "Night and Day". Fu anche innovatore nel modo di cantare le canzoni con un fraseggio caratteristico contrappuntato a tipici glissandi che rappresentava un suo modo di affrontare la musicalità della canzone in una forma quasi degenerativa dello swing derivato dal jazz bianco di Benny G o o d m m a n e dal grande Glen Miller. Egli è stato un leone indomabile e la sua voce non perse fino all'ultimo un g r a m m o della sua carezzevole magia. Scomparve nel 1998 ed uno dei suoi fans disse: Il ventesimo secolo finisce qui. pag. 14 LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009 DEL PIÙ E DEL MENO Grande concerto della Corale S. M. del Giglio Giovedì 2 luglio alle ore 21,00, presso la parrocchia S. M. del Giglio di Zepponami, in una chiesa gremita fino all'inverosimile ed alla presenza del parroco Don Domenico Bandini e di una rappresentanza delle Maestre Pie Filippini, si è svolto il concerto della Corale Santa Maria del Giglio. Diretti dalla Maestra Delia Porroni e accompagnati all'organo dal M° Mario Nardi, si sono esibiti: i tenori - Giuseppe Bartoleschi, Elio Cosimi, Franco Bellomarini, Claudio Andreoni; il baritono - Tarcisio Roscani; il basso - Mario Lucarini; le mezzosoprano - Carla Pepponi Bartoleschi, Marina Bellacima, Donatella Ferri; le s o p r a n o - Eia Giuliobello Cappannella, Livia Balog; i contralti - Velia Lupino, Orlanda Mecali, Bruna Ferlicca, Elsa Rossi, Gigliola Ferri, Antonella Andreoni, Giulia Cricco, Carla Clementini Menghini, Antonella Ferri, Carlo Piciollo, Gianfranco Corbianco, Fernando Micheletti; e per l'occasione la mezzosoprano Suada Ragis, che ha incantato il pubblico eseguendo l'Ave Maria di Schubert. I cantori hanno intonato brani di vario genere: classici religiosi, Gloria (solisti: Elio Cosimi, Eia Giuliobello), La Vergine degli Angeli (solista Suada Ragis), Panis Angelicum, Preghiera di Hoffembach. Si è passati poi alle arie del Va Pensiero di Verdi, alla romantica e struggente Eternamente, scritta dal mitico Charlie Chaplin, per poi proseguire con le canzoni napoletane: S. Lucia (solista Giuseppe Bartoleschi), O' Mareniarello (solisti Elio Cosimi, Eia Giuliobello), Torna a Surriento, Te voglio bene assaje, Piscatore e Posilleco, e per finire l'intramontabile O sole mio, al termine del quale gli spettatori si sono alzati in piedi applaudendo calorosamente e chiedendo il bis. Sono stati eseguiti i brani: Tace il labbro (solisti Elio Cosimi, Carla Pepponi) e Panis Angelicum (solista Suada Ragis). Dopo la consegna dei fiori alla Maestra Delia Porroni ed alla soprano Suada Ragis, tutti gli spettatori sono stati invitati presso il salone parrocchiale, per gustare un sontuoso rinfresco offerto dai componenti della Corale. Augurando a tutti Buone Vacanze, vi invitiamo fin d'ora, al prossimi concerto. Carla Clementini Menghini e la Corale S.M. del Giglio COMUNALI 2009 Saggio del Centro Danza "Dance Art Tuscia"' Alle elezioni qui a Montefiascone, noi elettori siamo andati a votare, ora auguri alla eletta amministrazione, per il paese possa tanto ben operare promesse da mantenere a tutte le persone, togliendo al proverbio c'è di mezzo il mare, priorità alla sicurezza nei giorni e notti buon lavoro al primo cittadino sindaco di tutti. Il giorno 20 Luglio, insieme ad un gruppo di amici, siamo andati a Piazza Frigo ad ascoltare il concerto della banda della Guardia di Finanza. Metà posti erano riservati, oltre che alle autorità, al Comune. Quanti sono i dipendenti comunali con questa prerogativa di preferenza? Pazienza spostiamoci sull'altro lato. Peggio.... Un'addetta alla Protezione Civile mi chiede l'invito, non lo possiedo, ma non è scritto su nessun manifesto che l'esibizione della banda è ad invito. Alle mie rimostranze mi dice che gli organizzatori le hanno dato questi ordini. Bene io mi siedo e lei mi chiama un organizzatore. La signora si rivolge ad una persona dell'organizzazione, penso, parlano un po', guardano verso il mio gruppo ma non si avvicinano. Ci godiamo lo spettacolo, peraltro eccezionale, fino alla fine. Va bene che a Milano vogliono riservare ai milanesi posti sul tram ma che a Montefiascone considerano persone di serie "A" e "B" e negano di sedersi anche a persone portatori di handicap in uno spettacolo di piazza, mi sembra eccessivo. Non voglio metterla sul piano politico, me ne guardo bene!! Spero si sia trattato solo di maleducazione e presunzione! Sarebbe senza dubbio meno grave. Signori organizzatori vogliamo chiedere scusa! P a s s i o n e Movimento Energia... sono le caratteristiche che hanno contraddistinto il saggio del Centro Danza "Dance Art Tuscia", sabato 13 giugno u.s. presso il Palasport di Montefiascone, trasformandolo in un grande spettacolo. Il saggio diretto da Gianluca Mari e Manuela Silvestri si è aperto con un meraviglioso show su musica di Hans Zimmer "Drink up" eseguito egregiamente da tutti gli atleti della scuola, poi i ragazzi si sono esibiti nelle varie discipline, danza classica e moderna, hip hop, flamenco, tango argentino e danza sportiva creando uno spettacolo di danza originale e vario per le coreografie e gli stili che le stesse discipline propongono. Come ogni anno Gianluca e Manuela hanno proposto uno show; quest'anno in particolare un mix di generi e musiche (Robin Thick "Lost Without" e safri duo "the bongo song") che hanno emozionato e appassionato il pubblico sempre più numeroso. Dopo molti anni che la nostra scuola propone i saggi di danza quest'anno è stato l'anno del cambiamento voluto per uniformare la danza in tutti i suoi stili, le sue forme e generi. Per questo vogliamo ringraziare in particolar m o d o Valentina e Barbara Manzo (per la danza Classica e Moderna), Cinzia Ana Cortejosa (per il flamenco e il tango argentino), Salvatore Coccia (per il funky e l'hip hop), tutti professionisti di alto livello che con grande professionalità hanno preparato tutti gli allievi in maniera impeccabile. Un grazie anche a tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione dell'evento in particolare alla solidarietà falisca e alla protezione civile che sono un vanto per la città di Montefiascone, grazie al neo sindaco Andrea Danti che ci ha concesso il patrocinio e che è stato ospite gradito della serata e un ringraziamento anche al prof. Fernando Fumagalli che in questi anni è stato sempre presente ai nostri spettacoli. Per finire un ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della serata, genitori, sponsor, tecnici, ma soprattutto a tutti i ragazzi che si sono preparati con cura e dedizione. Vi auguriamo un futuro pieno di successi nella vita e nella danza. "Vorremmo anche sottolineare il grande successo che ha avuto il 1° c a m p u s di danza svolto a luglio presso la nostra sede, dove più di sessanta ragazzi dai quattro ai diciotto anni si sono trovati insieme per condividere e conoscere i vari stili di danza che il nostro centro propone..." PZ. e amici G.luca e Manuela Tibo Perseo Piccolo - modesto inconveniente... LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009 La chiusura della Stazione?! In questi ultimi giorni, durante i quali è stata chiusa la stazione di Grotte S. Stefano, per indifferenza degli Amministratori Viterbesi che non si sono curati di essa, corrono insistenti voci che affermano l'ormai imminente chiusura definitiva anche del piano terra del fabbricato viaggiatori della stazione di Montefiascone. Per avere notizie più certe abbiamo sentito lo storico portavoce dei pendolari Pietro Brigliozzi. Cosa ci dice su questo tema lei che segue da vicino e da anni questi problemi. Sì. In questi ultimi tempi venti negativi soffiano sulla stazione di Montefiascone. I problemi che vengono da lontano ed ora è l'attuale Amministrazione del sindaco Danti che dovrebbe risolverli in tempi brevi. I ROS, nei loro controlli, quasi giornalieri, hanno rilevato che la stazione e tutta l'area circostante è mal tenuta, non sufficientemente pulita. Gli impegni presi dall'Amministrazione Comunale non vengono da questa rispettati poiché l'assegnazione dei locali, ed il contratto di pulizia, come prevista nel contratto di comodato d'uso, non è stata ancora fatta, nè verbalizzata nè quindi comunicata ai rispettivi uffici di RFI che comunque sono e rimangono i proprietari quindi stabiliscono modi di fare e logistiche operative. Come mai questa attenzione alla stazione di Montefiascone da parte degli uffici di RFI. La stazione di Montefiascone, grazie al mio tenace impegno con il sostegno dei pendolari tutti e soprattutto della passata Amministrazione del sindaco Trapè prima e di Fumagalli poi, in una logica continuità, ha raggiunto traguardi invidiati da altri, e quindi prenderla a bersaglio per ridurne il peso e lo slancio giustifica tale attenzione dell'Ente FS. Ora si sta portando avanti la pratica per l'apertura di un bar e ciò ha richiamato l'attenzione di RFI ed i relativi controlli che danno questi esiti purtroppo negativi. Aspettiamo quindi la chiusura. Grazie ai miei personali rapporti di piena, competente e serena collaborazione con le alte maestranze di RFI, sono venuto a conoscenza dei fatti, ho avuto la possibilità d'incontrare il Capo Ufficio, abbiamo avuto una lunga ed anche concitata ma serena discussione ed ho cercato di tamponare la cosa, ho cercato in tutti I modi di evitare questa sciagura ma non so se tutto andrà per il meglio. Come pendolare, contando solo sulle nostre forze, faremo tutto ciò che è possibile per salvare la stazione. Un grave problema per voi pendolari. Certamente sì, poiché per chiusura s'intende rimozione delle porte e muratura dei varchi come è stato fatto in questi giorni nella stazione di Grotte S. Stefano. Chiusura quindi per sempre senza possibilità di riscatto. Attesa quindi dei treni, anche d'inverno, al chiarore delle stelle, senza alcun riparo. INDULGENZA NELL' ANNO SACERDOTALE Il Papa ha concesso fino al 19 giugno 2010 l'indulgenza plenaria "a tutti i fedeli veramente pentiti che, in chiesa o in oratorio, assisteranno al divino Sacrificio della Messa e offriranno, per i sacerdoti della Chiesa, preghiera a Gesù Cristo, s o m m o ed eterno Sacerdote, e qualsiasi opera buona compiuta in quel giorno, affinché li santifichi e li plasmi secondo il suo Cuore, purché abbiano espiato i propri peccati con la penitenza sacramentale ed innalzato preghiere secondo l'intenzione del Sommo Pontefice", e l'indulgenza parziale a tutti i fedeli "ogni qual volta reciteranno devotamente cinque Padre Nostro, Ave Maria e Gloria, o altra preghiera appositamente approvata, in onore del Sacratissimo Cuore di Gesù", per la purezza e la santità di vita dei presbiteri. pag. 15 Facciate storiche falische La facciata che vediamo si trova in via del Fosso, è di semplice fattura, ma lo stile del muro incerto è rispettato a pieno. La riquadratura del portone è estremamente suggestiva poiché sormontata da un arco a tutto sesto, il tutto con stipiti di peperino perfettamente squadrati. La griglia all'interno del sesto in ferro battuto si addice molto bene a tutto l'insieme che costituisce il portone. Da notare il contro arco realizzato in muratura con pietre intercalate da pianelle sopra l'arco del sesto. Elemento architettonico che da stabilità al muro sopra stante ed al tempo stesso protegge la riquadratura dal peso del resto della parte alta della facciata. Il semicerchio in peperino. È un modo classico di ricostruzione del periodo antico. Suggestiva anche la struttura del cornicione realizzato in canali e le fioriere sopra stanti. Una particolarità, per la prima volta, il tassello in basso a destra del portone: la famosa "gattarola" che non serviva al passaggio del gatto come qualcuno crede o si potrebbe dedurre dal nome, ma il foro d'aria per il tiraggio del camino quando esso era acceso. Quando? Inform avis In questo mese di Agosto il "cartellone" della locale sezione avis è ricco di eventi. Eventi finalizzati a "catturare" attenzione e stimolare tutti a DONARE SANGUE. Gli eventi più importanti sono i giorni dedicati alle donazioni: ai normali lunedì, che cadono il 3 e il 17, abbiamo aggiunto Sabato 15 e Domenica 16 dove, in Piazzale Roma, sarà presente una autoemoteca. Un piccolo omaggio Per questo mese di Agosto, chi donerà per la prima volta, verrà omaggiato di 3 biglietti per la discoteca IL FARO (un caloroso ringraziamento alla direzione del IL FARO per la collaborazione). Rappresentazione Il giorno 5 avremo una serata all'insegna del divertimento con la rappresentazione teatrale "L'INCENDIO DOLOSO", commedia brillante della Compagnia Teatrale "I BURLONI" di Montefiascone, per la regia della Signora Gianna SCOPONI; un ringraziamento alla Compagnia tutta per la sempre disponibilità. Corsa in notturna Altro evento sarà "UNA CORSA PER LA VITA", corsa podistica organizzata in collaborazione con "L'ATLETICA DI MARCO SPORT" (VT), la corsa sarà in notturna per le vie di Montefiascone per giovedì 6. S. Messa sociale e lotteria Domenica 16 ci sarà la FESTA SOCIALE AVIS con la celebrazione della S. Messa alle ore 10,30 a Santa Margherita, la deposizione di una Corona al Monumento ai Caduti, una sfilata per le vie cittadine con la Banda e le Consorelle, il tradizionale Incontro Conviviale e, in serata, alle ore 23,30 l'estrazione della "nostra" consueta LOTTERIA. Si può sostenere in tanti modi Saremo presenti, come ogni anno all'interno della Fiera del Vino, con un nostro stand per informazioni, chiarimenti, delucidazioni e anche per vendere i biglietti della lotteria. Si può SOSTENERE l'avis in tanti modi... collaborando con la sezione, facendo proselitismo pro-avis, acquistando i biglietti della lotteria, dando contributi economici, ecc. ecc., ma c'è un SOLO MODO per AIUTARE TUTTI.... DONANDO SANGUE, IL FLUIDO DELLA VITA è insostituibile e non è riproducibile artificialmente. Ricordiamo che per donare si deve essere maggiorenni, pesare almeno 50 kg ed essere in buona salute. Per la sezione avis Montefiascone Carlo GIANVINCENZI LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009 pag. 16 I nastri settanta anni! Sposetti! II giorno 28 giugno 2009, i nati della classe '39 si sono riuniti per festeggiare insieme, come ormai consuetudine. Questa volta l'evento è stato Ìii A V particolarmente importante perché questo è l'anno del compimento dei settanta anni. Il parroco di Santa Margherita, Don Agostino, ha celebrato la S. Messa presso la cripta di Santa Lucia ed è stata rivolta una preghiera particolare per i famigliari viventi e defunti. Il pranzo ha avuto luogo presso il ristorante "La Cavalla" tra allegria e divertimento. L'organizzatore dei festeggiamenti, Ugolini Arcangelo, ha dedicato agli amici una sua poesia intitolata I nostri settant'anni. Si ringraziano calorosamente tutti i convenuti per la loro partecipazione. L'appuntamento è fissato, come al solito, al prossimo anno. È « il dolore mi percuote ma altro non posso fare; solo con la preghiera vorremmo la pace loro donare. Questo giorno, che ogni anno festeggiamo, richiama una parte della vita trascorsa; non sembra vero, ma ricama la nostra storia. In questa festa, a tavola insieme, vogliamo brindare; una stretta di mano ci ringiovanisce. Ogni mattino, con tanti ricordi, ti guardi intorno e ti appare un altro mondo. 28 giugno 2009 La mia mente riporta alla memoria gli amici perduti, Arcangelo Ugolini Ciao a tutti, mi chiamo Federico sono nato ad Orvieto il 30 gennaio 2009 da papà Mauro e mamma Brunella Marinelli. Questa furbetta accanto a me è la mia sorellina Veronica che mi riempie sempre di baci e coccole. In occasione del mio battesimo, lo zio Lorenzo Presciuttini, ci ha dedicato una splendida poesia che voglio condividere con tutti voi. Or voi godete la gioventù del sole, per me passate son rose e viole, il ricordo della fanciullezza mi risale invidia non ho per il Vostro cuore. Oh Mauro Mauro, che di carezze, posi sulla Tua Brunella i baci, guarda quei doni di Maggio fioriti, sono i tuoi bimbi arditi. VERONICA e FEDERICO vi fan la serenata, riempiendo di dolcezza le mura, Il nostro giovane concittadino GLAUCO GENTILI, da tanti anni esperto pilota, è stato promosso "Comandante" nel gruppo Canadair della Protezione Civile. A lui formuliamo i nostri migliori auguri. Ad majora! Nozze Pepponi, Era di maggio il maturo giorno, di amore il sole sulla terra ardea, mentre gli uccellini in pigolanti nidi, coro facea per gli sposini. NEO COMANDANTE Questa è la pillola che ci fa tanto bene e così fino alla fine dobbiamo sempre fare, con la speranza di poterci ogni anno ritrovare. Vorrei ancora rivedermi con un buon risveglio ma specchiandomi mi rassegno: settantanni son trascorsi e non mi pare vero. Il giorno 13 giugno 2009 presso la Chiesa di San Giuseppe - Le Mosse è stato celebrato il matrimonio di Giancarlo e Romina Ceccarelli. L'augurio di una lunga e felice vita insieme. d'argento Il 14 giugno si sono presentati a S. Margherita per rinnovare il loro consenso matrimoniale il sig. A t t i l i o Angeloni e la sig.ra M a r i a Peruggio. Il loro matrimonio è stato cantando per voi, per nonni e parenti, donando allegria ad amici e conoscenti. Questo primo di Maggio per FEDERICO, lo voleste il giorno di vita in ricordo, chiamando tutti a festa famigliare, per quel lampo di fede chiuso nel mistero. Or che il gallo ha cantato il di' del mezzo giorno, e consumati abbiamo i pasti del piacere, riempiamo i calici di frizzante vino, di vita auguriamo fortuna a FEDERICO, e a nonni e genitori sogni d'amor. 1 Maggio 2009 L.P. Potete versare: - sul c.c. n° 1853/76 presso la Banca Cattolica - sul c.c. n° 10/61268 presso la Cassa di Risparmio di Montefiascone o inviare tramite conto corrente postale n. 12158010 intestato Parrocchia S. Margherita - 01027 Montefiascone o consegnare ad Angelo Menghini presso il negozio in Via S. Lucia Filippini preoccupandovi di mettere il vostro nome per essere inseriti nella rubrica La Voce è grata ai suoi". celebrato a Napoli ma ora sono falisci a tutti gli effetti, anche perché sono circondati da tre stupendi figlioli: Marco, Chiara e la più piccola Valentina. Insieme hanno pregato il Signore che possa continuare a benedirli fino a raggiungere le famose nozze d'oro e oltre... Glielo augurimo di cuore, anche perché a tener unita una famiglia non sono la ricchezza o altro, ma l'amore sincero e vero, rafforzato dalla benedizione del Signore! Il 12 luglio, nella chiesa di S. Flaviano, è stato battezz a t o Alessandro Xavier Breccola, figlio di Leonardo e di Valentina Terribili. Alla felicità dei genitori si è unita quella dei neononni Danilo e Margina, dei nonni Giancarlo e Laura e delle bisonne Irma, Catalina e Serafina.