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MEZZETTI LEONE
V I A P I A V E 16
0 1 0 2 7 MQNTEFIASCONE
( 54.7 )
(VT)
Anno XXVII (XLII) - N°8 - AGOSTO 2009 • Via S. Lucia Filippini n° 25 - Tel. 826050 • Montefiascone (VT] - "Poste Italiane SpA • Sped. in A.P. • Art. 1 Comma 2 D.L 353 del 2 4 / 1 2 / 2 0 0 3 - DCB Centro Viterbo"
«La Voce»- Mensile di Montefiascone - Direttore Agostino Ballarono e-mail: [email protected] - Responsabile Angelo Gargiuli
Direzione, redazione: 01027 Montefiascone, Via S.L. Filippini, 25 - Tel. 826050 - Autorizz. Tribunale di Viterbo n° 272 del 4-12-1982
Tipo-Lito «Silvio Pellico» di Marroni e C. s.n.c. - Via Paternocchio, 35 - Montefiascone - Tel. e Fax: 0761.826297 - e-mail: [email protected]
Saluto grato a tutta
la
cittadinanza
Padre Santo, benvenuto!
È il momento dell'accoglienza! Il Santo Padre B e n e d e t t o XVI
sarà tra noi, a Viterbo e Bagnoregio, come Successore di Pietro e
Pastore universale della
Chiesa diffusa su tutta la
terra.
Il 6 s e t t e m b r e trovano compimento i desideri e le attese, il dono e
la gioia dell'incontro.
Nella preghiera che ci
guida
allo
straordinario
avvenimento ci siamo impegnati ad offrire " a f f e t t o sincero, gratitudine viva, fedeltà filiale
È questa l'occasione in cui a tutti e a ciascuno personalmente è
chiesto di fare la propria parte. Esperienza intensa da vivere: complessa nella organizzazione, non facile nel comporre necessità, bisogni, richieste numerose e diverse. Con S. Agostino vorrei ripetere:
"Ove la realtà fisica registra angustie, gli spazi dell'amore si dilatino!'.
Questo sforzo d'amore, sarà dono e sarà gioia per tutti.
Comitato di coordinamento, istituzioni civili, comunità ecclesiale,
organismi ed esperienze sociali, forze dell'ordine, espressioni del
volontariato, strumenti della comunicazione danno il meglio delle
energie nelle specifiche collaborazioni.
Sono ora a chiedere la risposta generosa e responsabile di ciascuno, negli ambiti e ai livelli previsti nel quadro generale approntato
dalle competenze vaticane e locali. Chiesa d i o c e s a n a , Città di
V i t e r b o e di B a g n o r e g i o , T e r r i t o r i o t u t t o : apriamo gli animi, disponiamo gli spazi, rendiamo significativi i momenti.
Sono convinto che la grazia dell'evento saprà generare risposta
generosa e corale, accoglienza piena e serenità di collaborazione.
Persone e categorie, ambienti di vita e ambiti di impegno - in particolare quelli che sperimentano difficoltà, crisi e disagi possano cogliere
il segno della solidarietà e la ripresa della fiducia. Il Santo Padre
viene per " c o n f e r m a r e nella f e d e " , per edificarci come Chiesa
santa del Signore Dio che testimonia il suo amore.
Trovi menti aperte, cuori vibranti, volontà decise: questo nostro
territorio diventi sempre più " s p a z i o di a u t e n t i c a f r a t e r n i t à " , nell'amore della verità, nella verità dell'amore e nella certezza della speranza che salva e che ha nome "Gesù di Nazaret".
A tutti e a ciascuno un affettuoso e riconoscente saluto e la invocazione della divina Benedizione.
2 luglio 2009
Lorenzo Chiarinelli
Vescovo
Grazie a tutta la cittadinanza
che ha creduto nel nostro progetto di rinnovamento e di rilancio di
Montefiascone.
La fiducia ottenuta sarà per noi
uno stimolo a lavorare con entusiasmo e con spirito nuovo. Uno
spirito di trasparenza, collaborazione e comunicazione: divulgazione delle nostre idee, delle
nostre proposte, dei nostri provvedimenti, ma soprattutto interazione con i nostri concittadini. Solo
così potremmo avere la partecipazione di tutti i montefiasconesi per
attuare il programma con cui ci
siamo presentati alla tornata elettorale del giugno scorso. Non sarò
il Sindaco solo degli amici che ci hanno votato, ma sarò il Sindaco
di tutti i cittadini; e sarà proprio quella parte di montefiasconesi che
non hanno condiviso le nostre idee a motivarci per lavorare di più e
fare di meglio.
Spero che l'Amministrazione Comunale, a fine del suo mandato, riuscirà a consegnare, a tutti voi, un Paese cambiato non solo
nell'immagine, ma soprattutto più vivibile, più ospitale e più a misura d'uomo.
Montefiascone deve essere al centro degli interessi di ogni singolo cittadino per farlo rinnovare, sviluppare e tornare ad essere la
"Perla dell'Alto Lazio" come è stata sempre per storia, cultura e tradizione.
Un cordiale saluto a tutta la cittadinanza di Montefiascone.
Il Sindaco
A w . Andrea Danti
AI SIGG.RI ASSESSORI
COMUNALI
SEDE
Con provvedimento n. 20 in data 04.07.2009 sono state distribuite
le deleghe ai Sigg.ri Assessori.
Con la presente si comunicano i settori a cui rivolgersi per le varie
materie:
ASSESSORE CARLA
PEPPONI
CULTURA E BIBLIOTECA ° SCUOLA
0
ASSESSORE MASSIMO
PAOLINI
0 LAVORI PUBBLICI
° STRADE - INFRASTRUTTURE
0 PARCHEGGI E VIABILITÀ' 0 EDILIZIA PUBBLICA
° ILLUMINAZIONE
ASSESSORE MASSIMO
CECCARELLI
0 URBANISTICA 0 PATRIMONIO
continua a pag. 5
pag. 2
LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009
D I O C E S I DI V I T E R B O
ANCHE
I FRAMMENTI,
SIGNORE
COMITATO ORGANIZZATORE
PER I A VISITA DEL PAPA
Il Santo Dottore di
Ai MM. RR.
Ai Referenti
Bagnoregio
Diocesi di Viterbo
"La dottrina di san Bonaventura segna per noi il punto culminante della mistica speculativa e costituisce la sintesi più completa che
sia mai stata realizzata". Scriveva così, nel 1924 E. Gilson, a conclusione della sua impegnativa ricerca all'interno del contesto filosoficoteologico medievale (E. Gilson, La filosofia di san Bonaventura, Jaca
Book, Milano, 1994).
L'affermazione di Gilson ha trovato e trova riscontro nella splendida "Bonaventura Renaissance" degli ultimi decenni, con la pubblicazione dell'Opera Omnia in edizione bilingue (Editrice Città Nuova) e il recente Dizionario
Bonaventuriano (a cura di E. Caroli) con le sue cento voci (Editrici Francescane, 2008).
Con gioia e intenso godimento spirituale ricordiamo qui il volume Joseph Ratzinger, "S.
Bonaventura La teologia della storia". L'opera pubblicata nel 1959 a Monaco di Baviera, come
ricerca per l'abilitazione alla libera docenza (1957) del prof. J. Ratzinger. Nel 1971 se ne ebbe la
traduzione inglese, nel 1988 quella francese e nel 1991 la prima traduzione italiana (ed. Cardini,
Firenze). Nel 2008, per le Edizioni Francescane, ne è uscita la nuova edizione, dovuta alla cura
del prof. Mauro Letterio e all'impegno del prof. G. Masotti. In questa occasione la Diocesi di
Viterbo, con il Comune di Bagnoregio e l'Amministrazione Provinciale, hanno celebrato un "convegno di filosofia e teologia" con a tema "La fede nella storia: S. Bonaventura e J. Ratzinger" (2627 gennaio 2008).
La intenzione della ampia esplorazione si è fatta carico di raccogliere il grande insegnamento bonaventuriano: "Amico, impara a camminare per ritrovare e restituire te a te stesso, per oltrepassare te e tutte le cose e per scendere fino al fulgore essenziale della divina oscurità, rapito in
Dio con ardentissimo amore" (cfr. Itinerarium, VII, 5-6).
Per chi vive, però, nel territorio dell'Alta Tuscia c'è il borgo che a Giovanni Fidanza (poi fra
Bonaventura) ha dato i natali: Civita di Bagnoregio.
"lo sono la vita di Bonaventura da Bagnoregio, che nei grandi offici sempre posposi la sinistra
cura" (Dante, Paradiso, XII, 127-129).
È Bonaventura ad evocare la sua patria. E per noi, essa è luogo privilegiato e spazio di devota e appassionata memoria. A chi, ricercatore o pellegrino, attraversa la cittadina di Bagnoregio,
fino al "Belvedere" di san Francesco, appare lassù, sulla sommità di una collina di tufo franoso,
quasi castello fatato, la antica "Civita", più miracolo che cosa vera, più leggenda che realtà".
(Bonaventura Tecchi).
Questi luoghi hanno ascoltato i primi vagiti, le parole dell'infanzia dell'allora Giovanni Fidanza;
sono stati testimoni dei suoi slanci adolescenziali e dei suoi propositi giovanili; hanno registrato,
soprattutto, il sorgere della gratitudine verso Francesco che lo ha "strappato dalle fauci della
morte" ( Legenda Maior, 3,1-5). Ebbene, proprio su quel nido d'aquila, avvolti come il profeta Elia,
dalla 'Voce tenue del silenzio", a fronte di un orizzonte ampio, spezzato da colline e calanchi, ora
spazio di verde riposante ora terra arida e brulla, ci è caro lasciarci andare con la mente e col
cuore a ripensare lo snodarsi dell'avventura esistenziale di san Bonaventura "nei grandi offici"; a
rileggere le sue opere di filosofo, di teologo, di francescano; a riascoltare il suo messaggio, antico e sempre nuovo; messaggio di sapienza, per ieri come per oggi.
Una sapienza - annota il p. J.G. Bourgerol - che non è quella di un filosofo della Grecia antica. Essa, infatti, è radicata profondamente nel Cristo e fiorisce in santità (cfr. G. Bourgerol, San
Bonaventura, LIEF Edizioni, Vicenza 1972, p. 5-6). A questa meta - la sapienza che è Cristo tende tutta la speculazione e la tensione mistica di san Bonaventura passando per i gradi che
vanno dalla "sapienza uniforme" circa i principi a quella "multiforme" del linguaggio misterioso
della Bibbia, a quella "onniforme" che vede in ogni cosa il riflesso del Creatore, fino a "perdersi"
nell'oceano mistico dove l'intelletto sfiora in silenzio il mistero di Dio (cfr. J. Ratzinger, San
Bonaventura e la teologia della storia, Cardini Editore, 1991, p. 128 ss.).
Lorenzo Chiarinelti
Vescovo
di Viterbo
COMUNICATO DELLA CURIA VESCOVILE
Il 6 settembre p.v. sarà per tutti noi un giorno di grazia particolare per la Visita che il Santo Padre
Benedetto XVI farà alla nostra Chiesa Diocesana, come Successore di Pietro che viene a "confermare i fratelli nella fede". Momento culminante della Visita sarà la Celebrazione Eucaristica da
Lui presieduta dalle ore 10,15 a "Valle Faul".
Pertanto - come disposto e già in più occasioni comunicato ai presbiteri
nella mattinata di domenica 6 settembre è sospesa
ogni altra Celebrazione
Liturgica.
Avremo modo così - presbiteri e fedeli - di partecipare all'unica celebrazione presieduta dal Papa
e, come ci ha scritto il nostro Vescovo - "sarà veramente una epifania della Chiesa!'
15 luglio 2009
Parroci
parrocchiali
„. t _
Mons. Pietro Concioli
Vicario Generale
Per chi non è potuto intervenire le Sante Messe parrocchiali saranno solo di pomeriggio
chiesa di S. Francesco alle ore 18,00 e alle ore 19,30.
nella
1. C e l e b r a z i o n e e u c a r i s t i c a p r e s i e d u t a d a l
Santo Padre a Viterbo: Valle Faul ore 10.15.
a. La partecipazione delle comunità parrocchiali è
stata definita in base alla densità della popolazione.
La
Parrocchia
d i Santa
Margherita
Montefiascone sarà rappresentata d a n. 70
fedeli, che avranno posti riservati con sedie nei
rispettivi Settori.
I biglietti gratuiti di accesso al Settore saranno
distribuiti ai Referenti parrocchiali dal 24 al 29
A g o s t o presso la sede del Comitato in Via San
Lorenzo 64, a Viterbo dalle ore 10,00 alle ore 12,00
e dalle ore 17,00 alle ore 19,00.
b. È possibile la partecipazione di altri fedeli della
Parrocchia che troveranno posto in altro Settore,
riservato in particolare ai giovani, con posti in piedi.
Anche in questo Settore si accederà con biglietto.
È perciò necessario che le Parrocchie interessate
comunichino al Comitato entro il 22 Luglio il
numero dei biglietti necessari.
c. È possibile la partecipazione dei malati, in
Settore riservato. Il trasporto e l'opportuna assistenza sarà coordinata dalla Commissione
Diocesana per la Pastorale Sanitaria con la collaborazione dell'Unitalsi, della Croce Rossa e delle
Misericordie. È necessario comunicarne il numero
al Comitato entro il 22 Luglio.
d. Per motivi di sicurezza, i fedeli dovranno trovarsi nel luogo della celebrazione entro le ore 8,30. A
tutti i fedeli sarà fornito un cappellino e bandana.
e. Le Parrocchie che avessero già provveduto a
noleggiare gli autobus per il trasporto dei fedeli,
dovranno ritirare presso il Comitato anche il pass
per l'accesso del mezzo a Porta Faul e per il parcheggio negli spazi che saranno in seguito indicati
dalle competenti autorità. Le Parrocchie che non
hanno ancora provveduto, potranno servirsi di
autobus messi a disposizione dalla Regione Lazio.
È però necessario darne comunicazione al
Comitato entro il 22 Luglio.
2. Incontro del Santo Padre a Bagnoregio:
Piazza Sant'Agostino ore 17,45.
L'incontro, al quale si potrà accedere con biglietto,
è destinato ovviamente alla comunità di
Bagnoregio, ma non è preclusa alcuna partecipazione. Gli appositi biglietti vanno ritirati dal 24 al 29
Agosto presso la sede del Comitato in Via San
Lorenzo 64, a Viterbo dalle ore 10,00 alle ore 12,00
e dalle ore 17,00 alle ore 19,00. Alle Parrocchie
della Zona Pastorale di Bagnoregio è vivamente
raccomandato di accogliere e salutare il Santo
Padre lungo le vie della cittadina.
Alcuni maxischermi saranno collocati nelle Piazze
per consentire di seguire l'incontro.
Viterbo, 6 luglio 2009
Don Flavio Valeri
Coordinatore del Comitato Organizzatore
Per le adesioni dei fedeli della Parrocchia di S.
Margherita rivolgersi al sig. Vannucchi Federico tel. 0761.823336 o 3400565359 o al sig. Buroni
Filippo - tel. 0761.824578.
È stato ordinato un pulmino della ditta EPF Tours
- Eredi Polidori
Franco.
LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009
pag. 3
VECCHIE FOTO
27 m a g g i o 1984
Il 26 maggio il Vescovo Luigi Boccadoro
nazione
1
celebra il 50° di ordi-
sacerdotale.
Qualche giorno prima ha imposto le mani sui giovani d.
Fabio Fabene e d. Alfredo Cento per trasmettere loro il
sacerdozio di Gesù Cristo.
1
II giorno dopo - domenica 27 maggio 1984 - il Papa
Giovanni Paolo il è in visita a Viterbo e in Piazza del
Duomo pronuncia il discorso del "Regina Coeli".
D. Emilio Marinelli ossequia il Papa consegnandogli l'offerta della Diocesi per il Sahel. (vedi foto)
D o m e n i c a 6 s e t t e m b r e il Papa B e n e d e t t o XVI sarà a V i t e r b o
r i c e v u t o dal V e s c o v o L o r e n z o , dal C l e r o e da t u t t a
la
Diocesi.
Nel p o m e r i g g i o s a r à in v i s i t a nella città d i S. B o n a v e n t u r a :
Bagnoregio.
Frazioni e località nel territorio di Montefiascone
di Giancarlo Breccola
6. C I P O L L O N E , R A M P I N O E R A N U C C I
Limitrofi e prossimi alla frazione di Capobianco vi sono piccoli raggruppamenti abitativi connotati da una propria autonomia toponomastica,
come quelli di Cipollone, Rampino e Ranucci. I loro abitanti, in tempi passati, avevano una particolare devozione per sant'Isidoro, il santo patrono
degli agricoltori.
Una Chiesuola dedicata a sant' Isidoro specialmente venerato
dagli agricoltori, raduna intorno a sé molte famiglie, l'animato delle
quali compreso, quello delle prossime contrade, Rampino e
Cipollone, giunge a 312 individui, che stanno sotto la parrocchia
di s. Flaviano. L'industria di questi contadini, più che le viti, è la
pastorizia e la coltivazione dei campi. 1
Le località, oggi raggiungibili dalla strada che porta a Fastello, facevano riferimento, per l'approvvigionamento idrico, alla vicina sorgente del
Sambuco. *
7. P O G G E T T O
Riawicinandosi a Montefiascone in direzione ovest, si trova, all'altezza della strada statale Cassia, la frazione del Poggetto, il cui nome, relativamente recente, deriva dalla morfologia del territorio. In precedenza il
piccolo agglomerato di case, posto a ridosso della tagliata voluta dal cardinale Aldrovandi verso la metà del XVIII secolo, era conosciuto con il
nome di "Malocchi". 2
Fu probabilmente questa inquietante onomastica a proiettare, sulla
vicina Bucarozza, la fama di luogo diabolico e stregonesco. Ancora una
volta, comunque, conviene ricorrere alle preziose note scritte da Giorgio
Zerbini nel 1 9 7 6 . 3
Il paese sta oggi congiungendosi a questa frazione, che si
appollaia su una delle dolci colline che, da Montefiascone, digradano verso Bolsena, tra la strada detta della Bucarozza e la via
Cassia. I Poggettesi, al contrario di altri contradaioli, non hanno
abbandonato le vecchie abitazioni per migliori accomodamenti,
ma soltanto modificato le case, più che altro, all'interno, per adeguarle alle mutate esigenze di oggi. Sotto la giurisdizione della
parrocchia delle Grazie fino al 1924, la frazione fu poi inserita
nella parrocchia del Corpus Domini, con la costruzione della
nuova omonima chiesa. Questo inserimento, voluto dal vescovo
Rosi per motivi di vicinanza al nuovo tempio, non piacque affatto
ai poggettesi i quali lo considerarono un degradamento perché la
chiesa del Corpus Domini era stata costruita per i costaroli. Ed
essi non avevano mai sentito alcun desiderio "de misticà le tòzze"
con una popolazione, qual'era quella delle Coste, da essi ritenuta
molto inferiore per educazione e civiltà.
Il poggettese infatti si è sempre sentito più paesano che contadino, più "drentano" che "forano". Gli uomini si sono sempre pettinati con la spartita e le donne vestite con abiti alla paesana. Sia
gli uni che le altre non hanno mai indossato le borzacche (le ghette di mezzalana che impediscono alla terra di penetrare nelle
scarpe durante le zappature), naturalmente per distinguersi dai
contadini rozzi delle frazioni vicine.
Il poggettese non è etrusco, non è toscano e nemmeno romano, m a romanico, c o m e lo sono del resto, gli abitanti di
Montefiascone-centro. Parlano un dialetto forano addolcito da termini "cittadini". La vicinanza al paese ha operato in ogni tempo,
ma in special modo in questi ultimi anni, in senso molto positivo.
Un tempo, dai muraglioni a picco sulla strada, si affacciavano
a frotte i poggettesi per guardare e... criticare i costaroli che passavano a piedi, di domenica: giovanotti e ragazze in coppia, di
ritorno dal paese. Ma le critiche venivano appena bisbigliate giac-
ché dei costa101EWÍZMNDO9 CON «VOTA
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Poggetto fin dai
tempi
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allignato, oltre
? ? D e g l i anni eterni i spaventosi eventi,
all'agricoltura,
I n sudori stillarsi al sol cocente ,
diversi
altri
•Irri-jidU-gatto le nevi algcrin^.
mestieri: fabbri,
muratori, Inizio del sonetto dedicato a sant'Isidoro stampato
sellai, falegna- Montefiascone nel 1815 presso la "Tipografia del Seminario"
mi. Le botteghe
di questi artigiani erano il ritrovo invernale dei villani. Quando pioveva, nevicava o faceva freddo forte, vi si accalcavano numerosi
e, intorno ad enormi braceri ardenti, solevano discutere di caccia,
di lavoro e di mille altri quotidiani problemi. Alcuni coglievano l'occasione per costruire i manici delle vanghe e delle zappe, approfittando delle pialle e delle accette di bottega. E i manici delle vanghe e delle zappe dei poggettesi, dritti e rotondi come canne d'organo, costituivano motivo di vera invidia da parte dei forani
dell'Asinelio, delle Gevi e delle Coste.
C'era poi una bottega artigianale particolare, quella del
Maestrino, dove si riparavano armi da caccia, trappole varie per
l'aucupio, e si costruivano coltelli a "scrocco" che venivano acquistati più che altro dai costaroli per le "asole corporali" nelle risse
dei balli di carnevale. Ma la vera passione professionale del
Maestrino era rivolta agli organetti, a "semitono" e a "passaggio",
che riusciva a riparare magistralmente. Terminata la riparazione,
prendeva in mano l'organetto per provarlo e, dopo averlo aperto,
ne faceva ascoltare il tono: "V,altre credete che qué adè de la frabbaca del pancotto? Sentite che tono che scià?: maritin, tìn, tin,
tin". Poi lo chiudeva energicamente spingendo il bottone dello
sfiatatore, e: "Gatamàufffff! Occà, sognamo sinnò, questo adè de
vera marca Paccafònne!".Nel
retrobottega il Maestrino custodiva
una fornita biblioteca, di libri d'alta magia, il cui possesso era però
del diavolo, ma che egli usava per restituire la felicità a coloro che
l'avevano perduta a cagione dell'altrui cattiveria: La biblioteca gli
fu poi "requisita" dai padri missionari, venuti a Montefiascone per
un ciclo di predicazioni ai primi del secolo, con grande disappunto dei numerosi "beneficiati", perché quei libracci furono dati alle
fiamme. Si narra che i libri, a contatto del fuoco, saltassero in aria
per alcuni metri e, cadendo a terra, si contorcessero tra le fiamme
come anime dannate nell'inferno.
&
I S I D O R O
(10-segue)
PIERI BUTI, LUIGI, Storia di Montefiascone, 1871, p.278.
ASVt, CATASTO GREGORIANO [1819], Montefiascone, f. "Madonnella".
ZERBINI, GIORGIO, Poggetto e Poggettesi, in "La Voce", maggio 1976, pp. 6-7.
Errata corrige di una informazione riportata sul numero della Voce di
giugno 2009, pag. 3:
Luigi, e non Cesare Bracoloni, era il padre di Ippolito detto "Popo".
pag. 4
LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009
Un caro amico
di Paolo
Pezzato
Sento che rituona. È il solito temporale estivo che, nella calura del primo pomeriggio, si ripresenta quasi puntualmente. Vedo "il nero" avanzare e
girare minaccioso intorno alle nostre campagne dove prevale ancora il colore del grano. Mi è sempre piaciuto osservare l'avvicinarsi del temporale
da un posto assolato, forse perché si apprezza particolarmente il contrasto delle luci e dei colori.
E poi d'estate, per forte che sia, un temporale passa presto e ritorna subito dopo il caldo e il sole. E poi la pioggia ci vuole. Di questi tempi si fanno
solo gli scongiuri che non sia grandine. Siamo alla fine di luglio, nei giorni della festa della nostra patrona Santa Margherita e, nonostante questo mio
sentimento di crepuscolare piacere, il pensiero è di colpo oscurato da un triste ricordo di un tragico evento.
Fu precisamente di questi tempi, proprio nel giorno di Santa Margherita di nove anni fa che, nel corso di un pomeriggio particolarmente ventoso
che anticipò un violento fortunale, il destino volle che un mio caro amico ultrasettantenne se ne andasse via ponendo fine ad una bella ed intensa
esistenza terrena, gettando improvvisamente alcuni di noi in un grande dolore e nello sconforto. Sapevo bene di aver perso un amico speciale e sincero. E sapevo bene che un po'tutti quel giorno avevamo perso una persona particolare, un autentico personaggio di questo nostro paese.
Era il mio amico Regimildo, Regimildo
Delle Monache. Quando cominciai a conoscerlo mi accorsi da subito che era dotato di una
personalità non comune che traspariva chiaramente soprattutto dai modi e dalla spiccata
gestualità. In quel periodo, era già un signore
che cercava di entrare nell'ottica di fare il pensionato a tempo pieno e di distaccarsi, a poco a
poco e a fatica, da quello che da sempre era
stata la vera passione e l'autentico "pallino"
della sua vita: la politica. Quella politica che
aveva sempre dimostrato di saper fare e che gli
aveva dato tante soddisfazioni e prestigio ma
che, tavolta, proprio negli ultimi tempi, gli aveva
riservato anche sconfitte e amarezze. Eppure
della politica rimaneva un vecchio ed indomabile combattente, sempre pronto a farci accendere la miccia e a prendere fuoco nel vero senso
del termine fino a sfiorare, talvolta, delle vere e
proprie crisi ipertensive. A volte, non si riusciva
ad acquietarlo.
Portava avanti le sue idee e le convinzioni in
cui sempre aveva creduto che non perdeva mai
occasione di ribadirle e spiegarle agli altri che lo
vedevano cSme un punto di riferimento e di
saggezza. Moltissimi gli si rivolgevano, magari
solo per dei consigli e a lui piaceva darli. Celebri
alcune frasi diffuse specialmente tra il nostro
contado alla vigilia di qualsiasi tornata elettorale: "E Regimildo... che ha detto? Che se deve
fa?".
Regimildo della politica locale era dunque
divenuto negli anni un'autorità, leader carismatico di quella classe sociale fondamentale e
cospicua in una comunità prevalentemente
rurale come la nostra che, anni indietro, si identificava con il contado, gli agricoltori o, meglio,
con quel mondo contadino (i Coltivatori Diretti)
che aveva sempre rappresentato la vera forza
elettorale di questo paese. Quel ceto che, nel
bene o nel male, aveva quasi sempre determinato l'esito delle votazioni, cosa che lui aveva
ben capito. Ebbene, forse nessuno mai come
Regimildo, a Montefiascone,
era riuscito ad
avere un ascendente su questa parte della
popolazione.
Di lui questa gente si fidava.
Lui che per decenni vi era stato a contatto
osservandone i comportamenti e ascoltandone
le esigenze e i problemi, era l'unico capace di
imprimere fiducia a questa parte determinante
del popolo. E proprio perché era un figlio del
popolo, non si metteva in una condizione di
superiorità
rispetto a loro, ma si identifica
con essi e li trattava con rispetto dato che,
pur essendosi distinto dalla massa, ne era
stato lui stesso parte integrante. Godeva del
rispetto di "un capo". Aveva passato e ancora
passava gran parte delle sue giornate ad ascoltare i problemi della gente. Dalle masse proveniva e, per esperienza di vita vissuta, conosceva bene le tristi situazioni e i momenti
difficili in cui ci si può venire a trovare nel
corso della vita, specialmente
se non si è
"nessuno" e se non si ha "nessuno". Al di
fuori appariva quasi privo di incertezze, a volte
quasi spavaldo ma questo era lo schermo che
si era dovuto costruire per aggredire la vita. In
realtà, in quegli occhi celesti, cristallini come il
ghiaccio, che forse per primi mi colpirono, prima
dell'indubbia scaltrezza, ho sempre intravisto
grande
cuore,
sensibilità, altruismo e generosità
ma anche timidezza e, qualche
volta, anche un
briciolo di velata
commozione
quando,
ad
esempio, qualcuno era costretto a
raccontargli i propri dolori o quelli
altrui.
E lui,
nonostante fosse
un vecchio goliardo e maestro nell'arte dello scherzare, si caricava
di tutti i guai, se
li
portava
a
casa, ci rimuginava
sopra,
magari quando si
arrovellava
per
mettere a posto
qualche vecchia
carrozzeria
o
durante i lavori in giardino e, se poteva, cercava di trovare delle soluzioni per dare almeno
una speranza a chi si trovava in situazioni
particolarmente
drammatiche.
Era dunque
uno di quei pochi rimasti di quella generazione di "politici galantuomini"
che - come a
volte mi diceva - "... in Consiglio Comunale ce le
dicevamo di tutti i colori, perfino insultandoci,
con il rischio di venire talvolta alle mani... ma,
una volta fuori del Comune, tornavamo tutti in
amicizia a darci le pacche sulle spalle pronti a
darci reciprocamente una mano qualora ce ne
fosse stato bisogno per qualsiasi motivo".
Dunque non esisteva astio o, ancor peggio,
l'odierno diffuso sentimento della vendetta politica a danno del perdente. Quante volte mi ripeteva quell'espressione giurisprudenziale tipica
che "Quando si amministra e si ha la responsabilità dei soldi pubblici occorre comportarsi con
la diligenza del buon padre di famiglia...".
Era un altro modo di fare politica.
Il Presidente
Con questo atteggiamento aveva ricoperto
per anni la carica di Sindaco di questo paese a
cui aveva dato la sua parte e, per finire, era
stato Presidente del Comitato di Gestione dell'ex U.S.L. di Montefiascone per quasi un altro
decennio. Per questo da quel momento in poi
tutti lo chiamavano affettuosamente sempre e
solo Presidente. Quante sere siamo stati fino a
buio inoltrato ed in qualsiasi stagione dell'anno
a discutere, fuori del negozio dei suoi amati figli,
di politica, di problemi sociali, degli avvenimenti
quotidiani, ma anche di vita comue, del modo di
lavorare il legno che tanto ci piaceva ed accomunava e di umane debolezze. Proprio quest'ultime - ho pensato - chi mai dopo di lui me le
avrebbe potute raccontare con quei modi e con
quella stessa straordinaria mimica che solo lui
riusciva a esprimere? Come sempre, la riunione
si scioglieva nel momento esatto che Regimildo
spegneva l'ultimo mozzicone di sigaretta della
giornata e continuavamo a salutarci per la strada finché lui girava con la sua amata vecchia
500 (e successivamente la Mini) per la via del
Lago dove abitava. Eravamo, quindi, due amici
separati "solo" da un divario di quarant'anni.
Eppure Rigimildo era assai più vivo e vitale di
me e di molti altri assai più giovani.
Conservava, per certi aspetti, la freschezza e
l'entusiasmo di un ventenne. Lo vedevo integro
come un adolescente che si affaccia alla vita,
come se le tante esperienze passate non lo
avessero segnato più di tanto. Di segnato
aveva i tratti del volto che credo, però, fossero
stati più il frutto dei suoi continui e ripetuti gesti
mimici e delle sue "storiche arrabbiature". "Caro
Regimildo, io t'ho visto così" e non ho mai pensato d'essermi sbagliato nel mio giudizio anche
perché ho avuto l'opportunità di poterlo vedere
nel suo ambiente familiare. Sembrava come se,
varcata la soglia del cancello di cinta, sparisse
di colpo la sua proverbiale grinta e il suo ruolo
istituzionale di personaggio politico. Si rasserenava come di colpo e si trasformava in un padre
e in uno sposo amorevole, dedito esclusivamente alla sua famiglia e alla sua casa. E proprio l'insopprimibile desiderio di continuare
ancora ad abbellire la sua dimora, tirata su
passo dopo passo con i sacrifici di una vita iniziata come ragazzetto di bottega che lucidava a
mano i mobili per i signori dell'epoca, gli fu fatale in quel pomeriggio di fine luglio di nove anni
fa. Ma per un uomo speciale il destino, sebbene crudele, scelse anche un giorno speciale.
Me lo ricordo bene: il giorno della festa più
importante di questo paese (20 luglio) e un temporale violento che, in piena estate, fece piombare Montefiascone in un clima da autunno inoltrato. Regimildo se ne è andato così, nel giardino della sua casa, senza clamore, per colpa di
un banale incidente, integro nel corpo e nella
mente come sempre desiderava, con in mano
gli attrezzi da lavoro e con indosso gli umili
panni da giardino che tanto lo facevano sentire
a suo agio. Si chiudeva così, a 74 anni egregiamente portati, l'esperienza terrena di un uomo
originale proprio come il nome che portava,
l'uomo delle tante battaglie vinte e perse che,
per sua indole, credo non avrebbe accettato
tanto facilmente la naturale
vecchiaia.
L'immagine che ancora oggi mi rimane nitida è
quella di Regimildo appoggiato al bancone del
negozio dei figli, con la camicia semiaperta sul
petto, i suoi occhi celesti e l'immancabile mozzicone di sigaretta acceso tra le dita e mi sembra ancora di udirne la voce nelle espressioni
tipiche, di vederne i gesti inimitabili, i solchi del
viso e le memorabili impennate. Quando salite
verso il Belvedere, guardate la sua casa sui
bordi della valle. Se lo avrete conosciuto come
me, forse lo vedrete. È lì che prende il fresco sul
dondolo o sta annacquando le piante del suo
orto o sta arrovellandosi ancora su qualche vecchia carrozzeria... io dall'alto spesso ti saluto...
Ci rivedremo e... magari vienimi incontro
con la 500 o, meglio ancora, con la Topolino.
CIAO,
PRESIDENTE!
LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009
NOTA DI AGRICOLTURA
a cura di
pag. 5
GIMBERTO
La agroenergia è una vera
opportunità
L'archeologo israeiano Yosef Garfinkel
cella
Università
di
Gerusalemme, ha stu: ato a fondo molti graf• e disegni eseguiti
arca 9.000 anni fa. Era
-coca in cui l'uomo
::Tiinciò a vivere in
comunità
stanziale,
dopo aver abbandonato
la caccia e gli spostamenti senza fine per
rincorrere la selvaggina, che era l'unica fonte
di cibo. I graffiti ed i
rudimentali disegni raffigurano
uomini
e
donne in atteggiamento di danza di gruppo. Gli uomini primitivi, dopo la caccia e dopo
essersi cibati a sazietà con le piede, danzavano tutti insieme intorno al grande fuoco che
era servito ad arrostire carni selvatiche.
Sicuramente la danza era la conclusione della festa della grande mangiata, ed era
eseguita anche a titolo propiziatorio per le successive battute di caccia. Abbandonata la
vita nomade ed avviate le prime rudimentali pratiche agricole per procurarsi il cibo quotidiano, i nostri lontani avi, seguitarono a praticare le danze come espressioni rituali, davanti ai frutti della terra raccolti in grandi mucchi. Le feste, le cerimonie e le danze rituali erano
finalizzate ad invocare l'aiuto delle forze soprannaturali, che decidevano letteralmente il
bello ed il cattivo tempo, da cui dipendevano raccolti più o meno abbondanti o più o meno
scadenti. Tali usanze rituali sono sopravvissute fino ai giorni nostri.
Nell'ultimo mezzo secolo, però, l'agricoltura si è evoluta molto. Attualmente in Europa
l'agricoltura produce solamente il 2% della produzione interna lorda ed ha un'occupazione di forze lavorative di nemmeno il 5%. Tuttavia le produzioni agricole sono aumentate a
tal punto che abbiamo derrate in eccesso e spesso le distruggiamo per esigenze di politica agricola. Come può avvenire tale fenomeno?
Nel 1957 sei nazioni europee firmarono il cosiddetto Trattato di Roma e costituirono
la CEE (Comunità Economica Europea), con essa, fra l'altro, si richiedeva all'agricoltura
di soddisfare il bisogno alimentare comunitario. Oggi la Comunità si è estesa a gran parte
delle nazioni europee e si chiama UE (Unione Europea). All'inizio di questo XXI secolo
l'UE sta vivendo una crisi profonda soprattutto per il modo in cui si è sviluppata l'agricoltura, mettendo in discussione anche la PAC (Politica Agricola Comunitaria). Il modello
antico e tradizionale dell'agricoltura ha subito una modernizzazione ed è diventato impresa agricola. L'agricoltura tradizionale era legata al territorio ed era soprattutto a carattere
estensivo; oggi è richiesta la specializzazione e vengono applicate le rigide regole della
produttività imprenditoriale e le più esasperate speculazioni commerciali. Secondo qualche giornale in Germania l'agricoltura è al limite della sopportazione. A causa dell'attività
zootecnica, ogni anno nei terreni vengono distribuiti per ogni ettaro 166 kg di azoto e 38
kg di fosforo. Nella Bassa Sassonia, in una zona con meno di 250.000 abitanti, vengono
allevati circa 200 milioni di bestie. È tanta la quantità di letame che viene distribuito sul terreno, da renderlo sterile per eccesso di concimazione. Emissioni di ammoniaca e di
microrganismi riducono la salubrità dei luoghi. Un'ottima soluzione a tali estremi situazioni è rappresentata dalla produzione di biogas. Infatti la produzione di biogas da deiezioni
animali è già molto diffusa nel Nord Europa.
In Italia è cominciata a diffondersi da poco. Si spera di avere presto un abbondante
sviluppo di digestori anaerobici, che permetteranno di ottemperare alle normative sulla
distribuzione dei liquami zootecnici e contemporaneamente integrare il reddito agricolo,
anche in considerazione che il costo dell'impianto viene ammortizzato in tempi relativamente brevi, a seconda dei casi dai tre ai sei anni. L'azienda agricola diventa produttrice
di biogas che lo converte in energia elettrica mediante uno specifico gruppo elettrogeno.
Se l'energia elettrica prodotta eccede il consumo dell'azienda stessa, può essere venduta alla rete elettrica nazionale. L'ONU ha affermato che coltivando granturco per produrre
ecobenzina si va a colpire drammaticamente i popoli poveri che già hanno scarse risorse
alimentari. È stato accertato che man mano che la popolazione mondiale aumenta, la
quantità di terra arabile a disposizione diminuisce; è quasi dimezzata la quota pro capite
rispetto al 1970. Si calcola che per ottenere carburante sufficiente a coprire il 5% del fabbisogno attuale, occorrerebbe destinarvi il 15% del totale dell'area coltivata mondiale.
Significherebbe provocare una carestia di cibo disastrosa, che sarebbe anche del tutto
inutile.
Con le attuali tecnologie l'etanolo che se ne ricaverebbe verrebbe a costare ancora
troppo, circa il doppio della benzina. Ma si può produrre agroenergia senza rischiare di
passare per affamatori di popoli. Basta produrre energie biologiche orientandosi sui pellet
o cips di legno e biogas ricavato da deiezioni animali. Sono tecnologie già largamente
sperimentate e la redditività è dimostrata con certezza. Non ci facciamo illusioni che
attualmente l'agricoltura sia in grado di risolvere le esigenze energetiche di tutta la comunità, però fin da ora può dare un contributo serio e significativo.
A proposito di...
La vispa
teresa!
Una filastrocca italiana di Luigi Sailer, dal titolo "La vispa teresa"
ha accompagnato la mia infanzia. Infatti, la filastrocca, scritta nel
1800, ispirò negli anni 1950, un fumetto divenuto molto famoso e pubblicato da un giornale assai diffuso: il Corriere dei Piccoli. Il giornale
era per i minori di dieci anni, ma in realtà era così divertente ed arguto, da essere letto anche dai più grandi.
All'interno del Corriere dei Piccoli, uno dei punti di maggiore attrazione erano le storielle della Vispa Teresa, ispirata dalla filastrocca,
che citava così:
La vispa teresa
avea tra l'erbetta
a volo sorpresa
gentil farfalletta
e tutta giuliva
stringendola viva
gridava a distesa:
"l'ho presa! l'ho presa!"
A lei supplicando
l'afflitta gridò:
"Vivendo, volando
che male ti fò?
Tu sì mi fai male
stringendomi l'ale!
Deh, lasciami anch'io
son figlia di Dio!
Teresa pentita
allenta le dita:
"Và, torna all'erbetta,
gentil farfalletta".
Confusa, pentita,
Teresa arrossì,
dischiuse le dita
e quella fuggì.
Sicuramente la maggior parte di voi, l'avranno ben ricordata!
Dunque, la vispa teresa prima prendeva le farfalle e poi, pentita, le
liberava. Le storie finivano sempre così.
Sta di fatto che la vispa teresa ci fece scoprire l'esistenza delle farfalle e le fece amare soprattutto alle bambine, che si identificavano in
lei, vivace, carina e simpatica. Dunque la farfalla mi fa venire in mente
un mondo delicato, fragile e gentile.
lo sono rimasta particolarmente colpita dall'apprendere del giardino incantato, fatto proprio di farfalle, di proprietà del nostro Presidente
del Consiglio Silvio Berlusconi. È difficile aspettarsi da un uomo potente, impegnato negli affari di Stato e in quelli internazionali, che in privato sappia chiudersi in un mondo incantato e fragile come quello
delle farfalle. Forse è il bambino che vive in ognuno di noi, anche.... da
grandi, come scriveva Giovanni Pascoli! È il bisogno di togliersi la
maschera da duro e di lasciare emergere le proprie debolezze? È la
paura difronte alle asperità della vita? Forse un po' di tutto questo, perchè, probabilmente, i potenti non sono sempre così potenti come ci
appaiono e comunque penso che potenti si diventi, ma penso anche
che bambini si resti per tutta la vita!
Prof. Silvia Somigli
COMUNICATO
I genitori delle classi ll a E e ll a F della Scuola Media Manzoni,
salutano con affetto la Preside Gaddi e ringraziano la Prof.ssa
Silvia Somigli per averci allietati con la rappresentazione teatrale
"Rinaldo in campo" frutto del lavoro dei ragazzi al II anno del laboratorio teatrale condotto dalla Prof.ssa Somigli.
Igenitori
segue da pag. 1
ASSESSORE
RAFFAELE
MORLESCHI
° AFFARI GENERALI 0 ECONOMATO
0 ATTIVITÀ'CACCIA E PESCA 0 BILANCIO
0
PERSONALE
ASSESSORE ANGELO CESARE
BUSA'
° POLITICHE PER L'AMBIENTE ED IL TERRITORIO
0 ACQUEDOTTO - FOGNATURE - DEPURAZIONE ED ENERGIA
0 R.S.U. - NETTEZZA URBANA - SMALTIMENTO
ALTERNATIVA
RIFIUTI
ASSESSORE AUGUSTO
BRACOLONI
° TURISMO - TEMPO LIBERO E SPETTACOLO
0 AGRICOLTURA
0 STRADE DI CAMPAGNA 0 VERDE PUBBLICO
ASSESSORE AGATA URSO
0 ASSISTENZA - SERVIZI SOCIALI E QUALITA' DELLA VITA
0 PROTEZIONE CIVILE
° TRASPORTI
Con l'augurio di un proficuo lavoro a tutti.
IL SINDACO
Aw. Andrea Danti
LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009
pag. 6
Taccuino economico e tributario
a cura del Dott. Luca Radicati e della Dott.ssa Paola Ciripicchio
DL anticrisi,
approvata
la sanatoria
su colf e badanti
È stata a p p r o v a t a la proposta del Governo, presentata sotto f o r m a di
e m e n d a m e n t o alla m a n o v r a d'estate, la possibilità di u n a sanatoria
per quei cittadini, soprattutto extracomunitari, che lavorano nel nostro
P a e s e e che, c o n l'entrata in vigore della legge sulla sicurezza, c h e
introduce il reato di clandestinità, si t r o v e r e b b e r o in gravi difficoltà.
Così c o m e del resto tutte le famiglie nelle quali lavorano.
Presentazione:
la d o m a n d a per la sanatoria di colf e badanti può
e s s e r e presentata d a un datore di lavoro italiano o cittadino di un
P a e s e dell'Unione e u r o p e a o extracomunitario (se in p o s s e s s o del
p e r m e s s o di soggiorno), che alla data del 3 0 g i u g n o 2 0 0 9 o c c u p a v a
irregolarmente alle proprie d i p e n d e n z e d a a l m e n o 3 mesi lavoratori
italiani o cittadini di un P a e s e comunitario o lavoratori e x t r a c o m u n i t a ri presenti in Italia.
Altro vincolo è c h e il datore continui a o c c u p a r e questi lavoratori alla
d a t a di p r e s e n t a z i o n e della denuncia. I lavoratori d e v o n o e s s e r e
impiegati c o m e colf o badanti. Per q u a n t o riguarda le badanti, v i e n e
puntualizzato che la regolarizzazione può e s s e r e fatta a n c h e d a un
c o m p o n e n t e della famiglia non c o n v i v e n t e con la p e r s o n a non autosufficiente per la quale si rende necessaria l'assistenza di q u e s t a figura.
Termini, la d o m a n d a si invia dal 1° al 3 0 s e t t e m b r e 2 0 0 9 all'lnps per
il lavoratore italiano e per il cittadino comunitario o allo sportello unico
per l'immigrazione per il lavoratore extracomunitario.
Costo: la dichiarazione di e m e r s i o n e si p r e s e n t a previo p a g a m e n t o di
un contributo forfetario di 5 0 0 euro per ogni lavoratore. Si ricorda che
tale contributo non è deducibile ai fini dell'imposta sul reddito.
Contenuti:
la dichiarazione d a presentare, c o n modalità informatiche,
allo sportello unico per l'immigrazione per i lavoratori extracomunitari,
d e v e c o n t e n e r e i dati identificativi del datore di lavoro, c o m p r e s i i dati
relativi al titolo di soggiorno, se il datore di lavoro è extracomunitario.
Oltre a q u e s t o si d e v o n o indicare le generalità e la nazionalità del
lavoratore o c c u p a t o al quale si riferisce la dichiarazione, gli estremi
del p a s s a p o r t o o di un altro d o c u m e n t o equipollente valido per l'espatrio.
Per l'assunzione delle colf, m a non per le badanti, è necessario, poi,
indicare tipologia e modalità di impiego, oltre all'attestazione d a parte
del datore di lavoro del p o s s e s s o di un reddito imponibile non inferiore a 2 0 m i l a euro annui in c a s o di famiglia c o n un solo percettore di
reddito o di a l m e n o 2 5 m i l a euro in c a s o il nucleo sia c o m p o s t o d a più
soggetti conviventi percettori di reddito.
Per le badanti è stata a p p r o v a t a u n a modifica: la regolarizzazione può
e s s e r e fatta a n c h e d a un c o m p o n e n t e della famiglia non c o n v i v e n t e
c o n la p e r s o n a non autosufficiente per la quale si rende necessaria
l'assistenza di q u e s t a figura.
Allegati:
è necessario allegare l'attestazione d e l l ' o c c u p a z i o n e del
lavoratore per il periodo previsto dalla sanatoria, la dichiarazione della
retribuzione c o n v e n u t a , che non d e v e e s s e r e inferiore a quella prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro, e, in c a s o di lavoro
d o m e s t i c o , l'orario lavorativo a # t e m p o pieno o a t e m p o parziale non
inferiore a 2 0 ore settimanali.
O c c o r r e allegare inoltre la proposta di contratto di s o g g i o r n o e gli
estremi della ricevuta di p a g a m e n t o del contributo forfetario.
Limitazioni
alla regolarizzazione:
la disposizione p r e v e d e un limite
nell'assuzione e p r e c i s a m e n t e ogni nucleo familiare può regolarizzare
u n a colf per il lavoro d o m e s t i c o di s o s t e g n o al b i s o g n o familiare e 2
badanti per le attività di a s s i s t e n z a a p e r s o n e affette d a patologie o
h a n d i c a p che ne limitano l'autosufficienza.
Ricordiamo c h e in q u e s t o c a s o il datore di lavoro d e v e produrre u n a
certificazione della struttura sanitaria pubblica o del m e d i c o c o n v e n zionato c o n il S s n c h e attesti la limitazione dell'autosufficienza della
p e r s o n a per la q u a l e viene chiesta l'assistenza, attestando eventualm e n t e a n c h e la necessità della p r e s e n z a di 2 p e r s o n e per l'assistenza.
Introiti:
s e c o n d o le stime fornite dalla relazione tecnica all'emendam e n t o presentato dal G o v e r n o si legge che le persone d a mettere in
regola s o n o state calcolate in 3 0 0 mila e la loro e m e r s i o n e c o m p o r t e rà, un gettito contributivo aggiuntivo di 130 milioni di q u e s t ' a n n o e 3 9 0
milioni l'anno dal 2 0 1 0 al 2012.
A questi si a g g i u n g o n o i 150 milioni di entrate u n a t a n t u m legate alla
pratica di regolarizzazione.
Lo Psicologo
Cara dott.ssa
risponde....
Cosimi,
chi le scrive è una ragazza di 16 anni. Le confesso che provo molto
imbarazzo nello scrivere questa lettera, sia per la paura di essere riconosciuta e sia per la richiesta che le devo fare. A gennaio ho conosciuto un ragazzo di qualche anno più grande di me, per il quale ho perso
la testa. Lui non ha mai saputo niente perché io non ho avuto il coraggio di dirglielo.
Siamo diventati amici ma può immaginare
come io vivevo questo rapporto. lo cominciavo
ad amarlo ogni giorno di più, rendendo
sempre
più difficile il rapporto di amicizia. Mi imbarazzava
anche parlarci e
ogni volta che arrivava nel gruppo di amici, il cuore mi batteva
fortissimo e mi sentivo stupida ed
impacciata!!!
A metà giugno con le amiche, ho iniziato ad andare spesso al lago e
lì ho conosciuto un altro ragazzo che mi ha fatto innamorare,
improvvisamente era come se mi fossi dimenticata
dell'altro, esisteva
nella
mia vita solo lui. Adesso il cuore mi batte forte quando incontro
questo ragazzo e cerco di andare sempre al lago nella speranza di incontrarlo. Con il primo ragazzo l'amicizia è rimasta anche se quando l'incontro provo comunque un certo imbarazzo, forse amore?
Non ci capisco più niente! Le volevo chiedere, è possibile amare due
ragazzi contemporaneamente?
Se sì, quale sentimento
dovrei seguire? Grazie!!
Cara Ragazza,
stai v i v e n d o u n a delle fasi più belle m a nello stesso m o m e n t o più confuse della tua vita: l'adolescenza.
In q u e s t o m o m e n t o ti ritrovi a scoprire n u o v e e m o z i o n i e a non saperle gestire. S a p e r l e distinguere, dargli un n o m e e s a p e r c o m e fare non
è semplice e scontato. Q u e s t o tipo di situazioni, infatti, non a c c a d o n o
solo alla tua età m a a volte, a n c h e alle persone più adulte di te. C o m e
tu g i u s t a m e n t e evidenzi s o n o presenti questi sentimenti, innamoram e n t o e a m o r e , che s o n o distinti. Tu mi chiedi c h e fare? Q u a l e sentim e n t o seguire? Ti p o n g o io, invece, delle d o m a n d e : si tratta di innam o r a m e n t o o di altro? C h e bisogni profondi soddisfano q u e s t e relazioni? C h e s e n s o h a n n o attualmente per te? C o m i n c i a m o c o n il definire
c o s a è l ' i n n a m o r a m e n t o e c o s a è l'amore.
L ' i n n a m o r a m e n t o è il primo p r o c e s s o c h e si i n n e s c a nel m o m e n t o in
cui e n t r i a m o in contatto c o n un altro e s s e r e u m a n o per il quale iniziam o a provare u n a serie di sensazioni fisiologiche molto forti, c o m e per
e s e m p i o : accelerazione del battito cardiaco, a u m e n t o della sudorazione, m o v i m e n t i nello s t o m a c o , ecc., attenzione selettiva sul s o g g e t t o in
questione e c r e a z i o n e di pensieri decisi su di esso, c o m e per es.:
"Non p o s s o vivere s e n z a di lui". È uno stato n a s c e n t e di un m o v i m e n to collettivo speciale c h e possiede u n a soggettiva specificità e dai
caratteri inconfondibili. Q u e s t a è la fase in cui si s o g n a n o tutti gli "ideali" t r a s m e s s i dalla nostra cultura sull'amore c o m e "Il principe azzurro
che salva la s u a bella principessa d a un n e m i c o malvagio". D o p o qualc h e t e m p o q u e s t o " s o g n a r e a d occhi aperti" e tutte le s e n s a z i o n i fisiologiche t e n d o n o a d attenuarsi f a c e n d o posto a quello c h e v i e n e definito "amore". Q u e s t a s e c o n d a fase n a s c e d o p o un percorso di c o n o s c e n z a e costruzione c o n l'altro che a v v i e n e c o n il t e m p o e c o n la
m a s s i m a apertura dei d u e partners.
Mettere in luce i propri modi di pensare, c o m u n i c a r e le proprie e m o zioni e monitorare i propri c o m p o r t a m e n t i in m a n i e r a critica m a non
giudicante porta la c o p p i a a c o n o s c e r s i e costruire u n a identità a due.
L'ideale del principe "salvatore" o della "bella principessa" lascia il
posto alle vere identità dei soggetti m e t t e n d o n e così in risalto i veri e
crudi pregi e difetti.
La s t e s s a scelta di un partner piuttosto che un altro rispecchia un
q u a l c o s a c h e parla di noi. Questa, infatti, è intrisa di elementi personali arcaici c h e a b b i a m o assimilato durante la crescita all'interno del
nostro contesto familiare, c o m e quel c o m p i t o più o m e n o esplicito
a s s e g n a t o a ciascun m e m b r o riguardo a determinati ruoli d a c o n s e guire o scelte d a fare. L ' i n n a m o r a m e n t o e la scelta di un s o g g e t t o piuttosto c h e un altro non è casuale: ci i n n a m o r i a m o di q u a l c u n o c h e ha
caratteristiche "familiari" o che noi stessi ricerchiamo per la nostra
c o m p l e t e z z a . Fermati a p e n s a r e c o s a queste p e r s o n e ti d a n n o , scoprirai c h e la dualità di emozioni è data forse d a u n a t u a a n c o r a acerba ricerca. B u o n a scoperta!!
(Psicologo,
Consulente
Familiare,
Dott.ssa Monia Cosimi
Psicoterapeuta
Training)
[email protected]
LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009
pag. 7
"LA VOCE" E' GRATA Al SUOI
CAVALIERI: Mencio Marcello, Mari Rossana, Morano Stefania in
suffragio della sorella, Napoli Lungo Giuseppe, i familiari (zie) in
suffragio di Trapè Augusto ad un anno dalla sua improvvisa scomparsa, Ugolini Arcangelo della classe 1939, Francini Anna Maria,
Liverziani Massimo, Porta Luigi, Tobia Marilena, Bar Carmelo.
SOSTENITORI: Lanzi Renato, Bianchi Maria, Porroni Norberto,
Mocini Simonetta, Saraca Anna, Clementini Carla, Chiricotto
Galliano, Capotosto Domenico, Barelli Francesco, Marinelli Bruno,
Panichi Vincenzo, Romanelli Lino, Colombi Maria Teresa, Nicolai
Lucrezia, Capotosto L., Nicolai D.
AMICI: Mecali Valentino, Marenghi Ada, Ranucci Costantino, i
famigliari di Desolina Diosi, Pelecca Giuliana, Rubeca Alfredo,
Andreoli Mirella, Camicia Mario, Pagliaccia Florido, Presciuttini
Lorena, Cricco Maria Giulia, Venanzi Bernardino, Piciollo Pompilio,
Ceccarini Giuseppe, Maurizi Katia, Starnini Bianca, Ciucci Oliviero,
Scoponi Marco, Angelotti Giovanni, Sigra Ceccobello Felicita,
Galletti Angiolino.
Amici della Cattedrale
Sono entrati a far parte degli "Amici della Cattedrale": Falchetti
Concetta, Maccaroni Rita e madre, Ranaldi Leonide e figlia, Trapè
Fiora, Filiè Antonio, Mecali Iolanda, Amalia madre di Sandro Filiè,
i familiari Neri Agatina, Bartoleschi Settimia in suffragio dei suoi
figli, Severini Radicati Irene, Fiorucci Margherita, Ugolini Arcangelo
per la festa di S. Margherita, Trapè Maiucci Ida, Bacchiarri Aldo e
sposa, Adalgisa prò S. Margherita, Sig.ra Mosca, Anna Franco.
Anagrafe cittadina
NATI: Rossi Diana di Gianluca e Onofri Valentina (11/6), Amaro
Vasquez L e o n a r d o di Juan José e Castellani Rita (10/6),
Marianello Adriano di Moris e Pinto Rosanna (23/6), Sciortino
Marco di Giovanni e Acabo Maria (25/6), Bologna Sofia di
Giuseppe Maria e Melandri Silvia (1/7), Palermo Luisa di Ernesto
e Dias Anna Maria (2/7), Tassoni llan Denny di Domenico e
Lascroux Veronique (1/7), Capocecera Emma di Rossano e Lozzi
Anna Lisa (9/7).
MATRIMONI: Teodori Alessio e Ruzzi Sonia (27/6), Ranucci
Daniele e Renzetti Valentina (11/7), Monachello Paolo e Gennari
Giordana (16/7), Ceccarelli Giancarlo e Ceccarelli Romina (13/6),
Brachino Luca e Bertuccini Michela (21/6), Spolverini Carlo e
Dominici Roberta (20/6), Labbate Paolo e Marchetti Cinzia (28/6),
Bertolotti Simone e Scarponi Silvia (27/6), Onorato Giovanni e
Rubeca Valeria (27/6), Cimichella Massimiliano e Romanelli
Carmen (27/6), Bellachioma Gianni e Volpicelli Mara (4/7), Bugiotti
Gianfranco e Lamanna Cristiana (13/6), Giannelli Giuseppe e
Catinella Luana (2/5), Ugolini Federico e Carnevale Angelina
(28/6), Rolla Francesco Carlo e Massera Roberta (13/6), Bruni
Raffaele e Pantuliano Barbara (2/7), Tarantello Gianpaolo e Sensi
Emanuela (4/7).
MORTI: Filiè Maria (n.10/5/19 m.27/6), Franco Mercedes (n.4/7/23
m.2/7), Santini Margherita (n.28/5/44 m.4/7), Guerra Teresa
(n.20/2/10 m.6/7), Menchinelli Augusta (n.31/7/10 m.9/7), Monanni
Virgilio (n.31/3/23 m.22/6), Biagioni Elena (n.2/9/25 m.25/6),
Maiucci Filomena (n.6/7/25 m.27/6), Tenti Giovanna (n.27/12/42
m.29/6), Cucchiari Mario (n. 16/6/37 m.30/6), Fabbri llda (n.22/2/20
m.29/1), Maurizi Domenico (n.14/3/41 m.27/6), Carelli Torquato
in. 12/9/14 m.9/7), Broccoletti Attilio (n.20/12/20 m.9/7), Donati
Paolina (n.2/3/21 m.10/3), Stefanoni Rodolfo (n.12/10/45 m.28/6).
La Madonna delle Grazie
C'è voluto molto tempo
di pazienza e di lavoro
finalmente come un lampo
è finito il concistoro
la Madonna è ritornata
come sempre all'attenzione
dal suo popolo acclamata
che si china in devozione.
Dopo poco inaugurata
per un tragico destino
questa chiesa si è allagata
rovinando il baldacchino
il buon parroco esortava
alla calma e all'attenzione
il diluvio divampava
sui fedeli in apprensione.
Ripulita presto e bene
per il culto dei fedeli
ricordando quelle pene
tutti proni e in testa i veli
questa chiesa restaurata
a tutto il popolo sia grata
ricordando il triste giorno
che non faccia più ritorno.
Severini
Vincenzo
(dedicata alla Sig.ra Liberti)
40° anniversario
sbarco sulla
dello
Luna
Quest'anno è stato proclamato dall'UNESCO, anno
internazionale dell'astronomia in onore di Galileo Galilei,
per celebrare lo straordinario impatto scientifico dell'uso del
telescopio, ma è anche il 40° anniversario di una delle più
emozionanti avventure mai sperimentate dall'umanità: lo
sbarco sulla Luna.
Per questa entusiasmante impresa mi limiterò a citare
alcune frasi celebri: sulla targa in metallo lasciata sulla
Luna insieme al LEM, si legge un messaggio inequivocabile: "HERE MEN FROM THE PLANET EARTH FIRST SET
FOOT UPON THE MOON - JULY 1969, A.D. WE CAME IN
PEACE FORALL MANKIND", "Qui uomini del pianeta Terra
per la prima volta posero il piede sulla Luna. Siamo venuti
in pace per conto di tutta l'umanità". Firmato da Neil
Armstrong, Edwin Buzz Aldrin, Michael Collins e Richard
Nixon, l'allora presidente degli Stati Uniti d'America.
L'altra famosissima frase fu detta da Armstrong appena
sceso sulla superficie lunare: "ONE SMALL STEP FOR
MAN, ONE GIANT LEAP FOR MANKIND", "Un piccolo passo per l'uomo, un grande
passo per l'umanità'. Speriamo che nel corso dei prossimi 40 anni una avventura simile
possa ripetersi per il pianeta Marte.
Sfelle
cadenti
Il prossimo 10 agosto si rinnova lo spettacolo delle stelle cadenti, la nostra Terra
attraversa puntualmente lo sciame di polveri lasciate dalla cometa periodica Swift-Tuttle.
Per questo appuntamento la nostra associazione "Montefiascone Astrofili', organizza
una osservazione astronomica pubblica per la sera del 14 agosto alle ore 21 presso l'oratorio parrocchiale di Zepponami.
Per l'occasione osserveremo anche il pianeta Giove e il cielo estivo. Parleremo
anche di orientamento, delle costellazioni e dei loro miti. Tutti sono invitati.
"Stella cadente
Quanno me godo dalla loggia mia quele sere d'agosto tanto belle ch'er celo troppo carico de stelle se pija er lusso de buttalie via, ad ognuna che casca penso spesso alle speranze che se porta appresso.
Perché la gente immagina sur serio che chi se sbriga a chiede qualche cosa finché la
striscia resta luminosa, la stella je soddisfa er desiderio; ma, se se smorza prima, buonanotte: la speranzella se ne va a fa'fotte". (Trilussa)
CIVILTÀ E RISPETTO
Quante volte sentiamo sui notiziari o leggiamo queste parole sui giornali, oppure parlando tranquillamente con amici e parenti quante volte usiamo questi termini. Eppure,
molto spesso mi chiedo, ma sappiamo veramente il significato di questi termini? Siccome
non mi considero un intellettuale facendo una piccola ricerca ho trovato quanto segue: il
termine civiltà deriva dal latino civilitas, a sua volta derivato dall'aggettivo civilis, da civis
(cittadino). In questo ambito indicava dunque l'insieme delle qualità e delle caratteristiche
del membro di una comunità cittadina.
In italiano il termine indica attualmente l'insieme degli aspetti culturali e di organizzazione politica e sociale di una popolazione. Rispetto: atteggiamento di stima e deferenza
verso qualcuno o qualcosa. Gentilissima redazione de "La Voce" perché scrivo a voi queste cose, sulle quali immagino siate molto più preparati di me? Perché sono arrivato alla
convinzione che molti cittadini di Montefiascone non solo non conoscano questi termini,
ma di base siano proprio sprovvisti di queste qualità delle quali se ne sente molto parlare. Mi chiamo Marianello Marco e vivo in una zona periferica del nostro paese, nei pressi dell'isola ecologica e spesso, per andare a casa passo proprio davanti a questo posto
e vedo quanto poco civili e rispettosi siano alcuni nostri cittadini.
Come tutti sanno (o dovrebbero sapere) l'isola ecologica è aperta durante la settimana sia di mattina che di pomeriggio, ed è il posto più indicato e comodo dove gettare tutti
i rifiuti solidi e ingombranti che produciamo, c'è sempre un addetto che aiuta a gettare e
diversificare i rifiuti, è agibile per auto, camion, furgoni, ecc. insomma è un posto veramente utile e funzionale! Però il fine settimana, dal sabato sera in poi, entrano in scena
quei cittadini "civili e rispettosi" che, caricando le auto o furgoni di ogni ben di Dio, si divertono, godono nel lasciare i loro rifiuti davanti al cancello chiuso dell'isola ecologica.
Lasciano di tutto da divani a televisioni, da mobili a ruote di macchine o trattori, da frigoriferi a mucchi di ferro vecchio. Insomma il lunedì mattina c'è una vera e propria discarica al di fuori di quella che, in piccolo, può essere considerata la nostra discarica pubblica.
E questo perché? Non lo so, non so darmi e dare una risposta, ma spero che qualcuno, leggendo queste righe, si ravveda nei propri comportamenti e cominci a rispettare
i posti ed il lavoro altrui ed usi un pizzico di civiltà in più per il bene della collettività e del
nostro paese.
Marco Marianello
LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009
pag. 8
Rinnovato il patto di gemellaggio tra
Montefiascone ed Ergoldsbach
È rientrata a Montefiascone mercoledì 8 la delegazione falisca in
visita dal 4 al 7 luglio a Markt Ergoldsbach, il paese della Germania con
il quale il nostro comune è ormai da anni gemellato. La delegazione
oltre ad essere composta dai membri e dagli amici della Corale "S.
Margherita", da anni grande motore del gemellaggio, ha visto presenti:
il sindaco uscente Fernando Fumagalli, il sindaco di Montefiascone
Avv. Andrea Danti, l'assessore Agata Urso e il consigliere David
Peiretti.
Gemellaggio
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sancito
Scopo principale
della presenza dei
nuovi
membri
dell'Amministrazione
montefiasconese
è
stato il rinnovo del
Patto
Ufficiale
di
Gemellaggio.
Un
gemellaggio
nato grazie all'idea
della famiglia
del
veterinario Stephan
Ziegler,
originario
appunto della cittadina bavarese e residente da diversi anni
a Montefiascone, e
iniziato nel lontano
2001 anno in cui i
membri della Corale
"S. Margherita" furono invitati per la prima volta a Ergoldsbach per una
tournée. Nel 2002 poi l'esperienza fu ricambiata a Montefiascone e da
allora si rinnova di anno in anno. Nel luglio del 2005 l'allora sindaco
Fernando Fumagalli, insieme ad alcuni rappresentanti della precedente Amministrazione Comunale furono invitati a Ergoldsbach per una
promessa formale di "gemellaggio" allo scopo di avviare le pratiche
burocratiche in vista dell'ufficializzazione. Nel maggio dell'anno successivo il Progetto di gemellaggio tra le due cittadine venne approvato
dai rispettivi consigli comunali e in seguito autorizzato e finanziato dal
Segretariato Gemellaggi della Commissione Europea di Bruxelles.
Oltre a ringraziare tutti i membri della Corale Santa Margherita e la
loro Presidente A n n a Lisa Ugolini per avermi fatto vivere assieme a
loro questa meravigliosa avventura, un ringraziamento particolare va a
Donatella Capoccia, Federica Pietrangeli e Annarita Benedetti per
il grande contributo che hanno dato alla riuscita del gemellaggio. I
nostri amici tedeschi ci hanno accolto con grande amicizia e sincera
generosità, facendoci sentire fin da subito a nostro agio.
Al nostro arrivo, dopo un caloroso saluto di benvenuto presso
"Viehmarktplatz" di Ergoldsbach, siamo stati accompagnati presso le
famiglie ospitanti ed è così iniziato il nostro gemellaggio. Un ricco progamma, organizzato dall'amministrazione locale, dalle famiglie gemellate e dai membri della Corale di Ergoldsbach, ha accompagnato il
nostro soggiorno nella città bavarese. Momento culminante della
nostra permanenza in Germania è stata la celebrazione per il rinnovo
del Gemellaggio tenutasi domenica presso il Goldbachalle di
Ergoldsbach.
Nel luglio dello stesso anno è stato letto e sottoscritto il "Giuramento
di Fraternità" tra l'ex sindaco falisco Prof. Fernando Fumagalli e l'allora sindaco di Ergoldsbach sig. Franz Diener nella sala consigliare del
nostro comune.
Nel corso degli anni l'amicizia esistente tra i due Cori è diventata
anche un'amicizia tra i due Comuni.
Come è andata...
ce lo
dice...
"È stata un'esperienza stupenda - ha affermato il c o n s i g l i e r e
David Petratti, partito per la Germania insieme alla Corale di Santa
Margherita - che auguro e consiglio a tutti di provare.
Dopo i rispettivi discorsi i due Sindaci, Andrea Danti e L i d w i g
Robold, hanno firmato ufficialmente il documento che sancisce il rinnovo del Patto di Gemellaggio seguito poi dallo scambio dei doni tra le
rispettive Amministrazioni Comunali. Gli Inni nazionali hanno dato il via
allo stupendo concerto delle due Corali, quella italiana "Santa
Margherita" diretta dal Maestro Roberto Aronne e quella di
Ergoldsbach guidata dal Maestro Hans Fischaleck.
La serata è poi terminata con una grande festa presso la scuola
elementare della cittadina. La sera antecedente alla nostra partenza la
Musikschule di Ergoldsbach insieme all'Amministrazione Comunale e
a molte famiglie gemellate hanno organizzato per noi un grande barbecue di "arrivederci". La mattina successiva ci siamo ritrovati tutti nella
Viehmarktplatz per la partenza. Tra abbracci e qualche lacrima ci
siamo salutati con la promessa di ritrovarci presto a Montefiascone.
Davide
Peiretti
LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009
pag. 9
S . BONAVENTURA - ULTIMO PERIODO DELLA VITA
continua dalla bibliografia: Dizionario bonaventuriano - Ed. Francescane
Viaggi di
Bonaventura
Nel capitolo di Pisa del 1263 si trattò in manieia particolare dell'assistenza e la regola delle Clarisse. Poi B. torna in Italia e si coinvolge nel movimento eucaristico che istituì la festa del Corpus Domini:
in questa occasione B manifesta la sua grande spiritualità eucaristica nel grande sermone "De corpore
Christi". Il 5 febbraio 1265 è a Perugia dove assiste
alla incoronazione di Clemente IV che talmente stimava B da nominarlo vescovo di York. Nella bolla di
nomina vengono elencate le qualità eminenti di B.
Forse non ci sono lodi più grandi che gli siano state
fatte. "Osservando in te austerità di religione, santità
di vita, purezza di costumi, scienza eminente, attenta prudenza e composta gravità, e poiché tanto a
lungo e in modo tanto lodevole hai governato il tuo
Ordine assumendo l'ufficio di ministro generale ed
esercitandolo con fedeltà da parte tua e con gran
vantaggio e onore per l'Ordine stesso e hai cercato
costantemente di comportarti in maniera irreprensibile nell'osservanza della Regola e con l'aiuto della
grazia divina sei sempre stato mite verso gli altri e ti
sei reso amabile quasi a tutti e dovunque...".Da
Parigi B. respinse umilmente e tenacemente la nomina tanto che il Papa non insistette più. Tuttavia la
destinazione di B era segnata.
Era un uomo troppo in vista per santità,
scienza e capacità di comando. Il 12 maggio 1269
nel capitolo generale di Assisi, raccomanda la crociata, anima la pietà mariana con l'obbligo della recita
dell'Angelus e riparte per Parigi. B. aveva una salute
-nalferma, ma nonostante questa difficoltà non si può
calcolare quanto abbia viaggiato in Italia, in Francia...
in Europa. Non si contano i sermoni che ha tenuto e
tutti ad alto livello, perché quelli tenuti al popolo sono
solo 23. Tra un viaggio e l'altro ha composto molti
opuscoli di carattere mistico che hanno profondamente influito nella vita religiosa e spirituale dei secoli successivi. Prima di settembre del 1271 si trovò a
Viterbo, dove la corte di Roma, dopo un lunghissimo
conclave iniziato nel 1268, trovava una soluzione,
anche dietro il consiglio di B. nella scelta di Gregorio
X. Anche questo nuovo papa pensò all'aiuto di B per
risolvere i grandi problemi del tempo: riforma della
chiesa, riunione con la chiesa d'Oriente e nuova crociata. Così il 1273 fu l'ultimo anno della sua presenza a Parigi dove pronunciò una serie di Collationes in
Hexaemeron davanti all'intero mondo accademico di
Parigi. In particolare difende la centralità di Cristo,
unico maestro sostenendo l'impossibilità della ragione a risolvere i grandi problemi della vita prescindendo dalla rivelazione.
Il 28 maggio 1272 B. riceve l'annuncio che è
stato nominato da Gregorio X cardinale e vescovo di Albano. Solo dopo il 15 luglio 1273 riceve le
-segne cardinalizie nel Castello di Santa Croce di
- a ; - a al Mugello presso Firenze.
Si narra che quando i legati pontifici si fecero
annunciare per consegnargli le insegne, B. che
stava lavando i piatti del convento, terminò tranquillamente quell'umile servizio, prima di ricever-
Capitoio di Lione e Morte
Verso l'11 settembre si avviò verso Lione dove
amvò l'11 o 12 novembre. Lì venne consacrato
vescovo insieme al domenicano Pietro di Tarantasia
suo grande amico e venne anche nominato vicario e
egato del papa a Lione.
Al Concilio di Lione venne chiamato anche
Tommaso D'Aquino che, lungo la strada del monas'ero cistercense di Fossanova, spossato dalla
- a attia. morì. B. non rivedrà più il suo grande amico,
- a lo seguirà poco dopo nel luglio 1274..."
i grandi problemi che il concilio doveva affronta-: i-ano tre: riforma della chiesa, riunione con la
c- esa di Oriente e nuova crociata necessaria
ti all'avanzata dell'Islam.
Francisco Zurbaran
CONCILIO DI LIONE - PARIGI: Museo Louvre
B. lavorò a fianco del papa dal novembre 1273 al
7 maggio 1274. La presidenza dei lavori capitolari
venne affidata allo stesso B. aiutato da due prelati
francescani: Eudes Rigaud e Paolo dei Conti di
Segni vescovo di Tripoli e dai domenicani Pietro di
Tarantasia e Alberto Magno. B. dovette lottare per la
sopravvivenza degli Ordini mendicanti. Essi vennero
tutti aboliti eccettuati i francescani e i domenicani.
Tuttavia detti Ordini dovettero rinunciare alla esenzione in favore dei vescovi. Nel capitolo generale di
Lione (19 maggio 1274) B„ non potendo contemporaneamente dedicarsi al concilio, al cardinalato ed
alla responsabilità di ministro generale dell'Ordine,
rimise il governo dell'Ordine nelle mani di fra
Girolamo d'Ascoli, futuro papa Nicolò IV. Iniziato il 7
maggio il secondo concilio di Lione, B. stava accanto al papa e per due settimane cercò di ottenere dai
prelati le decime necessarie per la crociata in
Terrasanta. Il 28 maggio Girolamo d'Ascoli arrivò con
i delegati della chiesa e dell'impero greco e il 28 giugno venne siglata l'unione della chiesa greca.
Durante la messa papale B. pronunciò il suo ultimo
discorso, perché consumato dalle fatiche, caduto
ammalato si spense lentamente e santamente
all'aurora del 15 luglio assistito dal papa
Gregorio X. Aveva 57 anni. Venne sepolto nella
chiesa dei frati minori.
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Francisco Zurbaran
COMUNIONE S. BONAVENTURA
GENOVA: Galleria Palazzo Bianco
Elogi funebri e canonizzazione
Pietro di Tarantasia ne pronunciò l'elogio funebre
tra la costernazione generale. Il papa lo ricordò nella
cinquantesima sessione e ordinò ai sacerdoti di tutta
la chiesa di celebrare una messa per la sua anima. Il
cronista del concilio così commenta la scomparsa del
nostro B.: "al mattino morì il frate di gloriosa memoria
Bonaventura, vescovo di Albano, che fu uomo di
scienza ed eloquenza eminente. Uomo distinto per la
sua santità, la sua vita, la sua condotta e i suoi costumi; buono, affabile, pio e misericordioso, pieno di
virtù, amato da Dio e dagli uomini. Fu sepolto in quella domenica nella chiesa dei frati minori di Lione. Il
signor papa partecipò alle esequie con tutti i cardinali e quasi tutti i prelati che erano al concilio e tutta la
curia. Fra Pietro di Tarantasia (ex generale dei domenicani cardinali e vescovo di Ostia, succederà a
Gregorio X divenendo papa Innocenzo V dal 21 gennaio al 22 giugno del 1276), celebrò la messa e predicò sul tema: "Doleo super te, frater mi, Jonatha". Ci
furono molte lacrime e gemiti. Dio in effetti gli aveva
dato una tale grazia che chiunque lo vedeva era
subito attratto dal suo cuore ad amarlo". Sisto IV lo
canonizzò il 14 aprile 1482 con la bolla "Superna
coelestis patria", Sisto V il 14 marzo 1588 con la bolla
'Triumphantis Jerusalem" lo annoverò tra i più importanti dottori della chiesa latina, sesto accanto a san
Tommaso d'Aquino. Bagnoregio lo nominò
Patrono principale della città nel 1643. Il 14 marzo
1490, a seguito della ricognizione e traslazione del
corpo del Santo a Lione, venne estratto il braccio
destro che, custodito in una preziosa teca d'argento a forma di braccio, venne portato a
Bagnoregio l'anno successivo dal ministro
dell'Ordine dei francescani: Francesco Sansone.
Conclusione
"La dote principale di B., osserva J. Ratzinger,
è lo spirito di misura che ha sempre animato B
nei suoi interventi, con grande senso di moderazione, di equilibrio di signorilità spirituale, di delicatezza e di dolcezza unite a fortezza e tenacia.
Un uomo ricco di risorse intellettuali e morali che
coglie le diverse situazioni con lucido realismo,
con paziente penetrazione, con chiara visione
della prospettiva futura, cercando ogni possibile
via di conciliazione. Un uomo moderno di cui l'attuale società avrebbe estremamente bisogno". B
volta pagina nella storia del francescanesimo.
Considerata la grande affluenza dei fedeli e l'enorme
crescita dei francescani, ha accettato la costruzione
di grandi conventi e chiese. Così, senza volerlo, ha
scoraggiato coloro che volevano vivere nei piccoli
romitori o nei piccoli conventi sparsi per la campagna, favorendone l'abbandono. Con B. l'Ordine
viene clericallzzato. Non si può negare che B sia
stato un ottimo legislatore, guida, maestro, punto di
sicuro riferimento contro ogni disgregazione e disordine.
Tuttavia la fraternitas del padre Francesco ha
concluso il suo iter aprendo un'altra strada che comporterà profonde novità non da tutti accettate. I frati
non potranno essere più come i semplici, illetterati e
poveri primi compagni di san Francesco, ma dovranno essere preparati per buttarsi nella mischia e
quindi studiare per attendere alla cura delle
anime e predicare. L'eresia non si combatte con
l'ignoranza e la semplicità.
Una cosa, B. non ha toccato: la povertà. Da
quanto detto scaturisce la grande personalità di B.
Se fosse passato come una nube estiva, nessuno se
n
e
sarebbe
accorto,
invece è
diventato
segno di
contraddizione
per tutto
il
suo
Ordine:
destino
di ogni
grande
uomo.
Stemma cardinalizio S. Bonaventura
LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009
pag. 10
N a z z a r e n o Cappelloni
24.7.52 - 11.6.2009
Simonetta Morano
13.7.66 - 5.5.2009
Ciao Simo!!
10 che sono sempre stata in agitazione per te
durante i tuoi viaggi intorno al mondo, e tu che
ridendo mi dicevi: non rompere... pensa ad un'altra cosa...!!!
E io dicevo: appena crescono i miei figli verrò
con te!! Ma il tempo si è fermato 8 mesi fa quando
un verdetto, fu così chiaro che il mio cuore, da
allora per metà ha smesso di battere. Tu eri così
forte e dignitosa, da fare coraggio a noi, non ti ho
mai vista piangere o disperarti per ciò che ti stava accadendo, eppure ne avresti avuto il motivo. Ciò che mi hai lasciato è il coraggio e la forza che provo ora dentro di me, perché tu eri la
mia FORZA,
11 mio punto di riferimento nella vita di tutti i giorni, e nelle decisioni importanti, prima sempre sentivo te! Ora ti sentirò ugualmente ma dovrò cercare le tue risposte dentro di me, perché non ci sei più su questa terra, ma so per certo che dal cielo mi aiuterai a camminare come
hai sempre fatto per il resto della mia vita, cercando di non farmi combinare "casini", come
sempre mi dicevi, "la solita casinista".
Quanto mi manchi, ti voglio bene, anzi ti adoro, peccato non avertelo mai detto!!!
Tua sorella Stefania
Simonetta... Ti vogliamo bene
Sicuramente... hai lasciato molte cose in sospeso, fra queste.... una cena.
Tu eri quella che organizzava e ogni due, tre mesi ci mandavi il solito messaggino: "cena
giovedì, ci vediamo al campo della fiera alle 20,30".
E il giorno della cena, c'era sempre qualcuno che arrivava in ritardo e tu dicevi: "eccola,
è sempre lei che arriva in ritardo, oppure... pensavo ti fossi scordata!".
Alla cena ci divertivamo, dicevamo le solite cavoiate, quattro risate e poi ci salutavamo
con la solita frase: "... alla prossima cena", proprio come abbiamo fatto l'ultima volta.
Facciamo che ci stai organizzando quella cena lasciata in sospeso e che, come sempre tu sei
arrivata all'appuntamento tra le prime, solo che questa volta dovrai aspettarci più del solito.
Questa volta non potranno esserci scuse, all'appuntamento verremo tutte, non ci saranno
scuse né di lavoro, né di figli che stanno male, né di mariti... e mi immagino già di vederti e
dirci: "a finalmente! Qualcuno cominciaa farsi vivo!, cominciavo a pensare male"... e con l'ultima di noi che arriverà? Sai che liscio e busso perché come al solito è arrivata in ritardo.
Noi, rispondiamo al tuo invito come lo facevamo sempre, con il solito messaggino, e come
ce l'ho ancora registrato sul cellulare per fare prima a risponderti: "ok, ci vediamo lì, a presto.
Ciao".
Le tue amiche
Nicola Contestabile
2.10.29 - 22.6.2009
È calata la notte su
quelle aride rocce
d'Aspromonte
Che t'hanno visto
giovane carabiniere
E il silenzio suonato
dalla tromba della
vita
#
Desolino Diosi
31.12.12 - 24.4.2009
La
tua
vita è stata
l'esempio di
come
la
modestia,
l'umiltà ed il
volere bene
sono i soli
valori da perseguire sempre.
Lui pensava soprattutto alla
bara seguita dalla Statua della
Madonna Addolorata.
Ogni anno - era un ritornello - esponeva le solite difficoltà, ciò
nonostante suo padre Mario e lui erano sempre pronti a preparare
il culto per la processione. Poi Neno, circondato da tanti amici, perduto il padre s'era impiegato alla USL e continuava ad essere il
braccio destro della madre Sofia Bigerna, donna di fede fin da bambina.
Mortagli anche la madre, s'è trovato solo a portare avanti la
vita, abbandonando a poco a poco le varie iniziative ed anche un
po' i tradizionali amici. Unitosi ad una donna, già madre di alcuni
figli, s'è sempre più isolato dagli altri.
Ammalatosi di cuore, è corso all'ospedale per farsi curare, purtroppo troppo tardi, per cui s'è riunito ai suoi genitori in cielo.
È stata una sorpresa per tutti, specie per gli amici, ma forse i
suoi genitori in cielo l'hanno voluto con sé!
Ricordando Augusto Trapè
È trascorso un anno da quella triste sera del 25 luglio 2008, ma
l'incredulità, lo sbigottimento, l'angoscia, il dolore per la tua prematura morte non sono diminuiti né trovano una plausibile spiegazione.
Solo la fede ci aiuta a pensare che, avendo già dato tanto ai
figli, parenti ed amici, fosse giunto, inaspettato, il momento di
lasciare ad altri il compito di raccogliere i molti, svariati, succosi
frutti del campo da te coltivato con passione, amore, sudore della
fronte senza mai tirarti indietro ma, anzi, trovando sempre un sorriso da spendere per scacciare i timori delle avversità della vita.
Un motivo per brindare alla vita, lo stimolo a progettare nuovi
sviluppi della tua attività di appassionato giovane imprenditore
della sana agricoltura biologica.
Ci manca il tuo modo scanzonatamente serio di trovare soluzioni ai problemi quotidiani, ci mancano i tuoi sguardi che sapevano trasformarsi in coinvolgenti sorrisi. Ci manchi... anche se sei
così profondamente vicino a tutti noi attraverso i tuoi figli,
Benedetta e Diego, che sempre più dimostrano quanto li hai amati
e curati senza assillarli. Comunque sappi che ci sei accanto e ci
resterai in tutti i momenti importanti della nostra vita come hai fatto
fino a quella notte d'estate che è arrivata troppo, troppo presto. Ti
ricordiamo sempre,
i tuoi cugini Chiara, Giovanni, Sara e Laura.
Quinto Belleggi
30.5.26 - 31.5.2009
Ha fatto cessare gli
spari, le battaglie, le
lotte
Della tua esistenza donata all'Arma.
Hai vissuto per il trionfo della Giustizia
A volte sacrificando anche gli affetti più cari.
Sei stato premiato con promozioni, onorificenze
Da parte dei tuoi superiori, ma sicuramente
Il premio più bello della tua vita lo hai ottenuto
Oggi che i tuoi quattro figli hanno, con amore,
accompagnato le tue spoglie verso
la casa della Pace e della Verità.
Le
tue
parole, i tuoi
gesti
e
soprattutto le tue poesie ci facevano sentire sempre allegri ed onorati di averti ancora vicina e disponibile a consigliarci su
qualsiasi problema che ci si fosse presentato.
Dacci la forza da lassù di mettere in
pratica tutti quegli insegnamenti che per 96
anni non ti sei mai stancata di donarci.
La moglie
I tuoi cari
tii2à
Neno è stato "figlio solo" e i suoi
genitori l'hanno amato in modo straordinario. Tipo eclettico, aveva sotto
casa in via Oreste Borghesi, una
stanza piena disordinatamente di
apparecchi elettrici, la maggior
parte fuori servizio, di cui si serviva
per prendere le parti migliori. Era
addetto, insieme al padre Mario, a
preparare e a seguire l'uscita della
Processione del Cristo Morto.
Napoli Mario
Un uomo retto, buono, di principi profondamente cristiani, è ritornato al Creatore, quando
nessuno se lo aspettava per ricevere la ricompensa eterna che il Signore riserva per i suoi servi
fedeli.
Viva nella pace e nella luce divina.
Caro babbo, dopo tante sofferenze il Signore ti ha chiamato a lui.
Te ne sei andato proprio l'ultimo
giorno di maggio, subito dopo il tuo
compleanno: una triste sera di pioggia, vento e lampi, lasciando un grande vuoto nei nostri cuori e tanta tristezza dentro di noi.
Ora preghiamo il Signore che tu sia in riposo e in pace, proteggendoci dal cielo insieme alla sposa Ida. Ci manchi tanto.
I figli, i nipoti e tutti i famigliari
Domenico Maurizi
14.3.41 - 27.6.2009
Non dimenticheremo mai la tua
grande onestà e dignità di una vita
semplice e silenziosa.
Mancherai a tutti noi e rimarrai
sempre vivo nei nostri ricordi.
/ TUOI FAMIGLIARI
LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009
LIBERTA' DI OPINIONE?
PER ALCUNI, È SOLO UN'OPINIONE...
Von solo sull'Est Film Festival, ma su tutto ciò che costituisce
progetto culturale e istituzionale, è indispensabile e indifferibile
il pubblico confronto e la massima condivisione, in uno spirito di
rispetto delle libere voci. Un confronto pacato e alla luce del sole,
lontano dagli asti, dai risentimenti e dalle riserve mentali.
di Giacomo Carioti
. a riprova di quanto sia difficile cambiare costu-e
o meglio ancora stile - nella nostra comunità
ead n a. e di quanto siano lontani da un vera demor i : a degli atteggiamenti e dei comportamenti pub:> a . appare evidente dalle polemiche spesso artifiDose costruite intorno a delle libere e sacrosante,
»•moni di cittadini che, di fronte alla forza di decis-cm già prese e attuate, esprimono il loro diritto di
:ensare anche con la propria testa. Ci riferiamo alla
ragarre scaturita da alcune nostre argomentazioni
su e iniziative culturali cittadine, prendendo lo spunto dall'Est Film Festival, di cui si è appena conclusa
ì :erza edizione. Sull'argomento, siamo più volte
-Pervenuti, fin dalla prima edizione. Le nostre idee,
e e nostre perplessità (come anche le lodi per la
:asacità di lavoro espressa) sono state chiarissime
' i dall'inizio: ma non sono mai state prese in considerazione da nessuno.
Quest'anno, stranamente, queste pur vecchie
ree. hanno scatenato un putiferio. Figuriamoci che,
~ia. l'Ufficio Stampa del festival non sapeva nem- • e i o dell'esistenza de "La Voce", che oggi invece
• i i e considerata organo autorevole... Questo
^ - / e a dire come la precedente amministrazione si
a i curata di non informare adeguatamente i propri
aess interlocutori, che oggi tengono invece conto
M e nostre opinioni, anche perché rimbalzate sulla
stampa quotidiana, sui forum e sui blog.
Qualcuno ci ha addirittura rimproverato di non
essere andati alla conferenza stampa, non alla
:a r ata degli sponsor, poiché questo ci è impedito sia
dalla nostra sensibilità sia dalla nostra deontologia.
Speriamo che, almeno questo, rientri nei nostri dirit' e che, almeno i pubblici amministratori, ne tengano conto. Per riferire ai lettori de "La Voce" su tutto
cuanto si è detto in questo periodo, lo riassumiamo
: seguito, confermando che sull'Est Film Festival e
su tutto ciò che ne deriva a livello di progetto cultu•ale e istituzionale, è indispensabile e indifferibile un
pubblico confronto, che aspettiamo. Questo è stato
nostro primo intervento:
Sia per iniziare una nuova edizione
dell'Est
Film Festival. Gli organizzatori sono bravi, l'iniziativa è in sè dignitosa, ma il punto non è questo. È una iniziativa che già dal suo nome crea
sbarazzo interpretativo, che nulla ha a che fare
con il mondo culturale locale (nemmeno nella
sua prospettiva di ampliamento, vista l'assenza
di un vero progetto, e soprattutto di un dibattito
¡serto, in tal senso) uguale a mille altre in Italia
In occasione del pranzo Sociale sono
stati premiati con gli attestati di fedeltà i soci
a x i iscrizione oltre trentennale presso ques'a Associazione, attestati che rilascia la
: -esidenza Nazionale ed attraverso il presi:~~te Mirarchi vengono consegnati ai soci.
L'emozione è sempre la stessa, quella di
—sere appartenuto ad una grande famiglia
-e è L'ARMA DEI CARABINIERI.
HeHa foto: 1° da sinistra C/re Aus. SALVA'DRI NANDO - CAPRIO ANGELO - MEN3HINI MASSIMO, Coordinatore Provinciale
~*n. SALVATORE RUBUANO - Appuntato
CAMICIA AGOSTINO - V. Brig. BENELLA
\ELLO - Pres. Brig. Capo MIRARCHI RAFFAELE.
'•e ombra si vede un certo sig. Ugolini che
-3 esercitato la sua professione di carabiniee a Roma e sente la nostalgia dell'appartenenza.
• e in concomitanza con altra analoga nel viterbese - non sembra poter fornire nulla al territorio - al di là di una vetrina estiva di personaggi,
in termini di guadagno in qualità operativa interna: un circo mediático come tanti, ben confezionato da persone che conoscono il loro lavoro,
ma senza ritorni adeguati in termini di valore
intrinseco.
Tutte queste iniziative locali, che danno l'impressione di un salto di qualità
(Montefiascone
come Venezia, o Cannes...) ma che evidenziano,
più che altro, una concorrenza fra le banche per
ostentare i propri marchi di sponsor,
ovviamente sollecitate con efficaci motivazioni.
Magari,
magari, per i giovani
montefiasconesi
che
hanno proposte e iniziative in campo culturale o
imprenditoriale,
si aprissero
così
facilmente
tutte le porte, delle istituzioni, delle amministrazioni, del credito, degli sponsor...! Sarebbe utile,
ad esempio, spiegare loro come si fa ad avere
un così immediato e vasto consenso e appoggio: ne trarrebbero sicuramente
vantaggio, e
qualcosa di loro potrebbe anche vedere la luce,
anziché l'attuale buio totale...!
A questo, è seguita una lunga telefonata del
direttore del festival Maestosi, e un'animosa replica
alla Vicesindaco Pepponi, con dichiarazioni pubblicate sul Corriere di Viterbo, così ho risposto: La
Signora Pepponi, in una piccata replica, si è
detta mortificata da considerazioni
ingiuste e
fuori luogo... Gentile Assessore, queste sì che
sono affermazioni
esagerate e incongrue:
le
osservazioni legittime non la possono e non la
debbono turbare.
Semmai, dato il ruolo che ricopre,
dovrebbero sollecitarla a tenere in debito conto
l'opinione
pubblica. In un contesto sano, i critici esercitano un ruolo doveroso, specie quando le loro
osservazioni conseguono da una osservazione
obiettiva dei fatti. Già il chiamarli "certa gente" è
un modo, inefficace peraltro, di screditare chi
esprime pareri diversi dai Suoi. Quanto alla
disinformazione,
Le garantisco
di non avere
questo difetto. Semmai, si informi Lei, specie
sulle Sue - peraltro apprezzabili - promesse sulla
necessità di un teatro e sulla
inadeguatezza
della Rocca: scoprirà ad esempio che il sottoscritto da anni fa rimarcare questa carenza fondamentale. Non è una scoperta né Sua né della
nuova amministrazione:
semmai, il vostro com-
Attestati
I
di
fedeltà
pag. 11
pito sarà di metterla subito in pratica,
dimostrando la vostra determinazione
ed efficienza.
Anche a causa di questa carenza, gli altri voli
pindarici sono, a mio parere, quanto meno fuori
dal tempo. Comunque, piuttosto che
"piccarsi",
La invito a confrontarsi pubblicamente con i cittadini: La aiuterò, mi creda.
Personalmente,
sono a Sua disposizione.
Ci sono stati poi altri interventi, che ogni lettore
dei quotidiani ha avuto modo di giudicare per il loro
lavoro. Questa può tuttavia essere una sintesi del
mio pensiero al riguardo:
Alcune scomposte reazioni registrate su vari
organi di stampa alle mie personali, ma legittime
e motivate osservazioni sullo scenario
socioculturale di Montefiascone, debbono
rappresentare
una gravissima preoccupazione
per
l'opinione
pubblica. Oltre alla riprova di aver toccato nervi
stranamente troppo sensibili, e che reagiscono
in maniera abnorme, c'è la drammatica
constatazione della insofferenza verso qualsiasi stimolo alternativo,
verso qualsiasi civile
dibattito,
verso qualsiasi vero confronto. L'imperativo è:
nulla si deve discutere pubblicamente,
tutto si
deve accettare passivamente.
Di fronte a un
incombente degrado di ogni forma di dialogo,
confermo peraltro la mia fiducia nei valori interiori, per quanto repressi, di una comunità. Mi
auguro che quanti gestiscono il patrimonio culturale di questa città accettino di confrontare il
loro potere con l'opinione pubblica, dandole il
diritto e la dignità di esistere, finora
negati.
Questo, e soltanto questo, ho finora chiesto, lo,
come cittadino, e come tutti i cittadini, sono a
disposizione.
Anche altri sono intervenuti, sul forum di
Tusciaweb, da tutti visibile in internet, e rimando a
quel sito per la lettura completa. Qui sintetizzo alcune mie risposte, che contengono anche il senso
delle domande, omettendo purtroppo la massima
parte perché lo spazio non me lo consente:
Qualcuno dice che io do giudizi dall'alto. È vero
esattamente il contrario: io intervengo
sempre
su cose stabilite dall'alto, sulle quali, dal basso
della mia semplice condizione di
osservatore,
cerco di dare spunti di riflessione
alternativa,
chiedendo agli amministratori
di
confrontarsi
non solo con me, ovviamente, ma con tutti i cittadini.
Cosa che regolarmente non viene fatta. La
cultura è la cosa più importante, e può essere il
terreno più pericoloso, dal quale è peraltro difficile tornare indietro. Per questo chiedo rigore, e
soprattutto confronto pubblico. Un dialogo che,
finora, è del tutto mancato, mentre si è andati, e
si continua ad andare, molto avanti nelle realizzazioni. Pensiamo di avere o no il diritto di farci
qualche domanda?
Questa è la cronaca, molto sintetizzata, di cui i
lettori de "La Voce", vero ed unico giornale di
Montefiascone, hanno diritto di conoscere la sostanza. Ora attendiamo gli sviluppi e le iniziative che
l'Amministrazione vorrà assumere per rendere tutti i
cittadini, almeno questa volta, veri protagonisti e
artefici di questo, come di ogni altro, progetto di
lungo respiro e di generale interesse.
ATTENZIONE
Eccezionalmente siamo usciti con "La
Voce" in questo mese di agosto, ma senza
la descrizione della ben riuscita festa della
Patrona di Montefiascone: S. Margherita,
con le sue varie manifestazioni: 1) esposizione della Statua di S. Margherita nella
chiesa di S. Andrea;
2) il trionfo processionale la vigilia della
festa con la presenza di ben 40 "Araldi di
S. Marghertia" e
3) la Messa solenne il giorno della festa
del Vescovo Lorenzo e concelebrata da
più di 20 sacerdoti presenti.
Descriveremo il tutto nel prossimo numero
di settembre de "La Voce".
LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009
pag. 12
PAGINA
A
CURA
DI
IMPERO
La bambina è cresciuta e ha studiato nella missione di
padre Enrico Ranaldi in Madagascar
Odilia" la figlioccia africana di Venanzio
il parrucchiere ha compiuto 13 anni
Grazie alla generosità e alla provvidenza, Odilia che ora ha 13 anni, ha scritto a Venanzio
"suo padre putativo" per ringraziarlo e comunicargli di aver conseguito il diploma di terza media.
Una bella e commovente storia di solidarietà e
amore che ha permesso ad una bambina africana di
nome Odilia Koubi (Odilia Cambi), che era stata
abbandonata nella missione di padre Enrico Ranaldi,
di diventare grande e studiare (ora ha 13 anni) grazie
alla generosità di Venanzio Porroni (il parrucchiere).
Undici anni fa, la bambina nera, che aveva un paio
d'anni, venne abbandonata dai genitori nella missione che
il padre cappuccino falisco Enrico Ranaldi aveva realizzato a Torgaville in Madagascar. Padre Enrico trovò la bambina ed ebbe l'istinto di affidarla alla missione delle vicine
maestre Pie Filippini impegnandosi a mentenerla comprando cibo, vestitini e quant'altro occorreva per farla
diventare grande e mandarla a scuola.
Nel 1998, il destino fece incontrare a Montefiascone
fra Rinaldo, venuto per vedere i genitori (forse ebbe il presentimento che quello era l'ultimo anno della sua vita) e il
vecchio amico parrucchiere falisco Venanzio Porroni, cui
si rivolse per avere un sostegno economico per mantenere la piccola Odilia. Fu cosi che Venanzio, inviava ogni
mese, alle maestre Pie Filippini, il suo contributo in denaro per far crescere e mandare a scuola la sua figlioccia
adottiva Odilia Koubi che in suo onore volle chiamarsi Odilia Cambi. Sono passati undici
anni, la bambina Odilia è cresciuta e superato l'esame di terza media. Padre Enrico Ranaldi
è morto e sepolto al cimitero di Montefiascone, mentre Venanzio Porroni si gode la meritata pensione di parrucchiere, insieme alla moglie e la figlia, anche lei parrucchiera che ora
gestisce il negozio del padre.
Tutto correva via liscio con Venanzio che invia il suo contributo mensile alle Maestre Pie
Filippini e Odilia che nel frattempo cresce e studia. Fino a pochi giorni fa, quando il postino
ha consegnato a Venanzio Porroni una lettera spedita da Odilia per ringraziarlo di averla
aiutata e per comunicargli che aveva superato l'esame della loro terza media. Il padre cappuccino Enrico Ranaldi, nato a Montefiascone nel 1940 e morto nel 1998 (per una malattia
contratta nelle missioni) aveva attivato una missione in Madagascar dove è vissuto per 24
anni, dopo essere stato per 8 anni nelle Isole di Capo Verde.
Santa Margherita 2009: triplice festa
in onore della Santa patrona, il 56°
anniversario della fondazione di Villa
S. Margherita e per il 23° anniversario
di padre Terenzio a Montefiascone
Il 20 luglio, il vescovo monsignor
Chiarinelli ha celebrato il pontificale
nella chiesa di Santa Margherita, mentre padre Terenzio ha celebrato la
messa nella chiesetta della clinica di via
Bertina, tra gli ospiti malati, fedeli,
dipendenti e operatori sanitari che vi
lavorano.
Padre Terenzio nella sua omelia ha
ricordato che: "Il 1° maggio del 1953, un
gruppo
di
sette
Religiosi
della
Congregazione dei Figli dell'Immacolata
Concezione, fondata da Padre Luigi
Monti, si faceva carico di "Villa Santa
Margherita", per continuare a realizzare
la propria attività apostolica, caritatevole
e assistenziale, iniziata sei anni prima presso l'infermeria comunale dell'ospedale.
Padre Terenzio, nominato dalla Congregazione responsabile di Villa Santa
Margherita il 20 luglio 1986 ed ora anche della Rsa (residenza sanitaria assistenziale)
padre Luigi Monti, sta potenziando il nuovo parcheggio sotterraneo per 100 posti auto,
a via Bertina.
GìANLORENZO
Importante riconoscimento nell'ambito del
mondo della caccia libera
L'assessore Massimo Ceccarelli
eletto segretario nazionale
della Libera Caccia
Per il quadriennio 2009/2012 difenderà i diritti
cacciatori che amano la libera caccia
dei
È stato eletto
all'unanimità
nel
corso dell'assemblea elettiva svoltasi a Tivoli nei giorni
18 e 19 luglio insieme
a
Paolo
Sparvoli, riconfermato
presidente
dell'Associazione
Nazionale
Libera
Caccia.
Per l'assessore
all'urbanistica
Massimo Ceccarelli
è stato un successo
davvero plebiscitario, che conferma la validità della sua
intensa e coerente attività, svolta in questi ultimi anni a
sostegno della libera caccia.
Festa grande in casa
Ranaldi-Pecoroni
Il piccolo Diego,
figlio
di
Pietro
Ranaldi e Federica
Gianlorenzo,
l'8
luglio 2009 ha compiuto 2 anni. La
cuginetta Pamela
Pecoroni, che lo
tiene in braccio, ne
ha compiuti 12.
Immensa
la
gioia dei genitori e
dei nonni Giovanni e
Lucia,
Olivia
e
Franco Ranaldi.
Auguri ai giovani sposi Cinzia Marchetti e Paolo
Labbate, uniti in matrimonio, domenica 28 giugno
2009, dal parroco don Luciano Trapè, nella splendida
chiesa di S. Flaviano.
pag. 13
LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009
e
S t a n t i o
O l i v e r
di Giuliano
Questo
matografia
mo i diritti
bel canto"
e
d
a l t r i !
Pollini
racconto ci ricorda i film interpretati dai famosi comici Stan Laurei e Oliver Hardy, da Fred Astaire e dal cantante Frank Sinatra che la cineamericana produsse nel periodo bellico e che invasero alla fine della guerra mondiale il nostro Paese. Superata la bufera, ci riprendemappartenenti alla nostra gioventù che, poi, consistevano, in quel momento, nel piacere di poter vedere le "comiche, le danze e ascoltare il
degli artisti d'oltre oceano.
Stanlio ed Ollio furono i nostri preferiti
soprattutto perché già ne conoscevamo le
gesta - e ancora ci ridevamo - ed anche perché desiderando l'allegria, essi provocavano
grandi risate esprimendosi in una serie di doti
creative ed interpretative non comuni ed
e-a^o un paio di ore che saltando da un fatto
» m e o ad un altro, con piccoli incidenti, ci
portavano prima alle risate semplici seguite
da quelle senza ritegno per arrivare a ridere
a crepapelle.
I loro films iniziavano con una musichetta
ispirata "al canto del cuculo" cui seguivano,
ininterrottamente, a raffica, le loro gags che
appartenevano al genere burlesco, demenziale ed astruso; Ollio, il ciccione, era il più
gentile e cerimonioso; raffinato con le signore con le quali faceva la "mammoletta"; si
muoveva sia nelle azioni spericolate che in
quelle più semplici con eleganza impeccabile, oltretutto era dotato di una voce baritonale. Da lui nascevano tutte le idee che passate per la realizzazione a Stanlio fallivano
miseramente mentre quest'ultimo osservava
tra lo stupito e l'indifferente perché le conseS t a n l w • Olito
guenze erano tutte a carico di Ollio che lo
sgridava con una particolare "guardatacela"
per uscire poi, egli stesso, dall'imbarazzo con la sua mossa emblematica
dello svolazzamento della cravatta.
Di Stanlio si può dire che era piccoletto,
magretto e dalla voce flebile e fanciullesca e
si toglieva dai momenti di imbarazzo stropicciandosi quel ciuffetto di capelli che lo contraddistingueva. Erano, quindi, opposti sia
nelle parti che nel fisico e costruivano le loro
vicende con comiche esilaranti e pulite tra
cadute, rotture di oggetti e guasti; erano però
divertentissimi quando bisticciavano fra loro
ma soprattutto quando preparavano la rivincita contro i loro avversari che era assai prevedibile e tutto terminava, ovviamente, in un fiasco solenne.
Non usarono mai travestimenti ma sempre ben vestiti e curati mantenevano come
copricapo una "bombetta" anche nei casi di
catastrofe immettendo nella scena maggiore
comicità tanto erano ridicoli. La loro auto era
di antica data e prima di mettersi in moto
emetteva scoppi e strani rumori. Molto importante fu il doppiaggio che si esprimeva in esilarante anglo-italiano con accenti mai al loro
posto, come ad esempio la parola "stupido",
parola spesso da noi ripetuta.
Tra i tanti films ricordiamo: "Fra Diavolo,
Allegri eroi, I due legionari, il Paese delle
meraviglie" e tanti altri.
E per finire ricordiamo la famosa scena dove "il duo" ballava cantando "Vado a zonzo dove il cielo è sempre blu...
I GRANDI COMICI - RISATE*
Fred Astaire
F r a n k Sinatra
Passavamo,
poi, e con grand e desiderio e
curiosità
agli
spettacoli
dei
danzatori
del
Tip-Tap
che
deriva d a una
antica
danza
irlandese e del
"song-anddance"
negro
eseguito applicando al tacco
della scarpa una piastrina di legno o di metallo. Parlando di questo
ballo balza subito ai nostri occhi Fred Astaire che ha strabiliato intere generazioni come solista e cantante e che i grandi palcoscenici di
Hollywood e Broadway lo consacrarono al punto che ballare con lui
era un onore.
Instancabile durante le prove fu impeccabile con il suo frac unitamente alla Ginger Roger con gli eleganti e bellissimi vestiti. Fred e la
Roger li ricordiamo nei films "Roberta" e "Seguendo la flotta" ma i
perfetti passi di Fred li ripropose anche con la Hayworth, Eleonor
Powell, Cid Chiarisse, Leslie Caron e addirittura con la Hepburn mentre tra i musical più conosciuti rammentiamo "Cabaret" con Liza
Minelli. Ma durante la sua epoca c'era un rivale che fu il Kelli noto sia
per la danza - atletica ed energica - che per il bell'aspetto, oltre ai
personaggi piacevoli che con lui recitavano. Dopo alcuni films il Kelli
ottenne il ruolo principale in "Pai Joey" avendo accanto Sinatra e non
una sola volta ma anche in "Due marinai e una ragazza", "Facciamo
il tifo insieme" e "Un giorno a New York".
In seguito fu protagonista di due indimenticabili classici tra cui
"Un americano a Parigi" e "Cantando sotto la pioggia". Le scene più
memorabili lo includono nel ballare con un gruppo di bambini francesi e nella scena del Broadway Melody in "Cantando sotto la pioggia".
Egli venne premiato con un Oscar onorario per la sua versatilità
come attore, cantante, regista e ballerino.
Morì il febbraio 1996 in California.
Ricordiamo, ora, il grande cantante, attore e intrattenitore che nella sua lunga
carriera - 70 anni - fu Frank
Sinatra; egli incise 2.200
canzoni e vendette 6 0 0
milioni di dischi, partecipando ad un
incalcolabile
numero di concerti, ed a 50
film; ebbe ricchezza, fama,
amori con le più belle
donne.
Figlio di padre e madre
italiani e uomo dall'eterna
giovinezza, ha rappresentato la figura del completo
artista del secolo trascorso.
È negli anni '30 che decide
di diventare cantante - intrattenitore per una sua ammirazione verso un altro
campione come lui m a che, senza dubbio, superò; fondamentale per la sua
carriera fu l'incontro con Tommy Dorsey con il quale poi divenne ' T h e Voice";
la sua voce carezzevole accompagnerà l'America attraverso la seconda
guerra mondiale fino alla vittoria. Ha un fisico mingherlino con due occhi celesti e fa innamorare tutte le ragazze ed anche le donne più grandi che lo
ammirano per la sua voce e, dopo alcuni films, mette in luce il suo talento in
"Da qui all'eternità" ottenendo il premio Oscar come attore non protagonista.
Il primo "LP" gli serve per rilanciarsi nella sua carriera di cantante, esso contiene otto brani di grande successo che comincia a disseminare nelel colonne sonore dei films "Alta società", "Il jolly è impazzito" e "Paul Joey". Tra le
sue canzoni più celebri ricordiamo "My Way", "Star dust", "Stranger in the
night" e "Night and Day". Fu anche innovatore nel modo di cantare le canzoni con un fraseggio caratteristico contrappuntato a tipici glissandi che rappresentava un suo modo di affrontare la musicalità della canzone in una forma
quasi degenerativa dello swing derivato dal jazz bianco di Benny G o o d m m a n
e dal grande Glen Miller.
Egli è stato un leone indomabile e la sua voce non perse fino all'ultimo un
g r a m m o della sua carezzevole magia. Scomparve nel 1998 ed uno dei suoi
fans disse: Il ventesimo secolo finisce qui.
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LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009
DEL PIÙ E DEL MENO
Grande concerto della
Corale S. M. del Giglio
Giovedì 2 luglio alle ore 21,00, presso la parrocchia S. M. del Giglio
di Zepponami, in una chiesa gremita fino all'inverosimile ed alla presenza del parroco Don Domenico Bandini e di una rappresentanza delle
Maestre Pie Filippini, si è svolto il concerto della Corale Santa Maria del
Giglio.
Diretti dalla Maestra Delia Porroni e accompagnati all'organo dal M°
Mario Nardi, si sono esibiti: i tenori - Giuseppe Bartoleschi, Elio Cosimi,
Franco Bellomarini, Claudio Andreoni; il baritono - Tarcisio Roscani; il
basso - Mario Lucarini; le mezzosoprano - Carla Pepponi Bartoleschi,
Marina Bellacima, Donatella Ferri; le s o p r a n o - Eia Giuliobello
Cappannella, Livia Balog; i contralti - Velia Lupino, Orlanda Mecali,
Bruna Ferlicca, Elsa Rossi, Gigliola Ferri, Antonella Andreoni, Giulia
Cricco, Carla Clementini Menghini, Antonella Ferri, Carlo Piciollo,
Gianfranco Corbianco, Fernando Micheletti; e per l'occasione la mezzosoprano Suada Ragis, che ha incantato il pubblico eseguendo l'Ave
Maria di Schubert.
I cantori hanno intonato brani di vario genere: classici religiosi, Gloria
(solisti: Elio Cosimi, Eia Giuliobello), La Vergine degli Angeli (solista
Suada Ragis), Panis Angelicum, Preghiera di Hoffembach. Si è passati
poi alle arie del Va Pensiero di Verdi, alla romantica e struggente
Eternamente, scritta dal mitico Charlie Chaplin, per poi proseguire con le
canzoni napoletane: S. Lucia (solista Giuseppe Bartoleschi), O'
Mareniarello (solisti Elio Cosimi, Eia Giuliobello), Torna a Surriento, Te
voglio bene assaje, Piscatore e Posilleco, e per finire l'intramontabile O
sole mio, al termine del quale gli spettatori si sono alzati in piedi applaudendo calorosamente e chiedendo il bis.
Sono stati eseguiti i brani: Tace il labbro (solisti Elio Cosimi, Carla
Pepponi) e Panis Angelicum (solista Suada Ragis).
Dopo la consegna dei fiori alla Maestra Delia Porroni ed alla soprano
Suada Ragis, tutti gli spettatori sono stati invitati presso il salone parrocchiale, per gustare un sontuoso rinfresco offerto dai componenti della
Corale.
Augurando a tutti Buone Vacanze, vi invitiamo fin d'ora, al prossimi
concerto.
Carla Clementini Menghini
e la Corale S.M. del Giglio
COMUNALI 2009 Saggio del Centro Danza "Dance Art Tuscia"'
Alle elezioni qui a Montefiascone,
noi elettori siamo andati a votare,
ora auguri alla eletta amministrazione,
per il paese possa tanto ben operare
promesse da mantenere a tutte le persone,
togliendo al proverbio c'è di mezzo il mare,
priorità alla sicurezza nei giorni e notti
buon lavoro al primo cittadino sindaco di tutti.
Il giorno 20 Luglio, insieme ad un gruppo di
amici, siamo andati a Piazza Frigo ad ascoltare il
concerto della banda della Guardia di Finanza.
Metà posti erano riservati, oltre che alle autorità, al
Comune.
Quanti sono i dipendenti comunali con questa
prerogativa di preferenza? Pazienza spostiamoci
sull'altro lato. Peggio.... Un'addetta alla Protezione
Civile mi chiede l'invito, non lo possiedo, ma non è
scritto su nessun manifesto che l'esibizione della
banda è ad invito. Alle mie rimostranze mi dice che
gli organizzatori le hanno dato questi ordini. Bene
io mi siedo e lei mi chiama un organizzatore. La
signora si rivolge ad una persona dell'organizzazione, penso, parlano un po', guardano verso il
mio gruppo ma non si avvicinano. Ci godiamo lo
spettacolo, peraltro eccezionale, fino alla fine. Va
bene che a Milano vogliono riservare ai milanesi
posti sul tram ma che a Montefiascone considerano persone di serie "A" e "B" e negano di sedersi
anche a persone portatori di handicap in uno spettacolo di piazza, mi sembra eccessivo.
Non voglio metterla sul piano politico, me ne
guardo bene!! Spero si sia trattato solo di maleducazione e presunzione! Sarebbe senza dubbio
meno grave.
Signori organizzatori vogliamo chiedere scusa!
P a s s i o n e
Movimento
Energia...
sono le caratteristiche
che hanno contraddistinto il saggio del Centro
Danza
"Dance
Art
Tuscia", sabato 13 giugno
u.s.
presso
il
Palasport
di
Montefiascone, trasformandolo in un grande
spettacolo.
Il saggio diretto da
Gianluca
Mari
e
Manuela Silvestri si è
aperto con un meraviglioso show su musica di
Hans Zimmer "Drink up" eseguito egregiamente da tutti gli atleti della scuola, poi i ragazzi si
sono esibiti nelle varie discipline, danza classica e moderna, hip hop, flamenco, tango argentino e danza sportiva creando uno spettacolo di danza originale e vario per le coreografie e gli
stili che le stesse discipline propongono.
Come ogni anno Gianluca e Manuela hanno proposto uno show; quest'anno in particolare
un mix di generi e musiche (Robin Thick "Lost Without" e safri duo "the bongo song") che hanno
emozionato e appassionato il pubblico sempre più numeroso.
Dopo molti anni che la nostra scuola propone i saggi di danza quest'anno è stato l'anno del cambiamento voluto per uniformare la danza in tutti i suoi stili, le sue forme e
generi. Per questo vogliamo ringraziare in particolar m o d o Valentina e Barbara Manzo
(per la danza Classica e Moderna), Cinzia Ana Cortejosa (per il flamenco e il tango argentino), Salvatore Coccia (per il funky e l'hip hop), tutti professionisti di alto livello che con
grande professionalità hanno preparato tutti gli allievi in maniera impeccabile.
Un grazie anche a tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione dell'evento in
particolare alla solidarietà falisca e alla protezione civile che sono un vanto per la città di
Montefiascone, grazie al neo sindaco Andrea Danti che ci ha concesso il patrocinio e che
è stato ospite gradito della serata e un ringraziamento anche al prof. Fernando Fumagalli
che in questi anni è stato sempre presente ai nostri spettacoli.
Per finire un ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione
della serata, genitori, sponsor, tecnici, ma soprattutto a tutti i ragazzi che si sono preparati con cura e dedizione. Vi auguriamo un futuro pieno di successi nella vita e nella
danza. "Vorremmo anche sottolineare il grande successo che ha avuto il 1° c a m p u s di
danza svolto a luglio presso la nostra sede, dove più di sessanta ragazzi dai quattro ai
diciotto anni si sono trovati insieme per condividere e conoscere i vari stili di danza che
il nostro centro propone..."
PZ. e amici
G.luca e Manuela
Tibo Perseo
Piccolo - modesto
inconveniente...
LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009
La chiusura della
Stazione?!
In questi ultimi giorni, durante i quali è stata chiusa la stazione di Grotte S. Stefano, per indifferenza degli
Amministratori Viterbesi che non si sono curati di essa, corrono insistenti voci che affermano l'ormai imminente chiusura
definitiva anche del piano terra del fabbricato viaggiatori della
stazione di Montefiascone. Per avere notizie più certe abbiamo sentito lo storico portavoce dei pendolari Pietro Brigliozzi.
Cosa ci dice su questo tema lei che segue da vicino e da
anni questi problemi.
Sì. In questi ultimi tempi venti negativi soffiano sulla stazione di Montefiascone. I problemi che vengono da lontano ed
ora è l'attuale Amministrazione del sindaco Danti che dovrebbe risolverli in tempi brevi. I ROS, nei loro controlli, quasi giornalieri, hanno rilevato che la stazione e tutta l'area circostante
è mal tenuta, non sufficientemente pulita. Gli impegni presi
dall'Amministrazione Comunale non vengono da questa
rispettati poiché l'assegnazione dei locali, ed il contratto di
pulizia, come prevista nel contratto di comodato d'uso, non è
stata ancora fatta, nè verbalizzata nè quindi comunicata ai
rispettivi uffici di RFI che comunque sono e rimangono i proprietari quindi stabiliscono modi di fare e logistiche operative.
Come
mai
questa
attenzione
alla stazione
di
Montefiascone da parte degli uffici di RFI.
La stazione di Montefiascone, grazie al mio tenace impegno con il sostegno dei pendolari tutti e soprattutto della passata Amministrazione del sindaco Trapè prima e di Fumagalli
poi, in una logica continuità, ha raggiunto traguardi invidiati da
altri, e quindi prenderla a bersaglio per ridurne il peso e lo
slancio giustifica tale attenzione dell'Ente FS. Ora si sta portando avanti la pratica per l'apertura di un bar e ciò ha richiamato l'attenzione di RFI ed i relativi controlli che danno questi
esiti purtroppo negativi.
Aspettiamo quindi la chiusura.
Grazie ai miei personali rapporti di piena, competente e
serena collaborazione con le alte maestranze di RFI, sono
venuto a conoscenza dei fatti, ho avuto la possibilità d'incontrare il Capo Ufficio, abbiamo avuto una lunga ed anche concitata ma serena discussione ed ho cercato di tamponare la
cosa, ho cercato in tutti I modi di evitare questa sciagura ma
non so se tutto andrà per il meglio.
Come pendolare, contando solo sulle nostre forze, faremo
tutto ciò che è possibile per salvare la stazione.
Un grave problema per voi pendolari.
Certamente sì, poiché per chiusura s'intende rimozione
delle porte e muratura dei varchi come è stato fatto in questi
giorni nella stazione di Grotte S. Stefano. Chiusura quindi per
sempre senza possibilità di riscatto. Attesa quindi dei treni,
anche d'inverno, al chiarore delle stelle, senza alcun riparo.
INDULGENZA NELL'
ANNO SACERDOTALE
Il Papa ha concesso fino al 19 giugno 2010 l'indulgenza plenaria "a tutti i fedeli veramente pentiti che, in
chiesa o in oratorio, assisteranno al divino Sacrificio
della Messa e offriranno, per i sacerdoti della Chiesa,
preghiera a Gesù Cristo, s o m m o ed eterno Sacerdote,
e qualsiasi opera buona compiuta in quel giorno,
affinché li santifichi e li plasmi secondo il suo Cuore,
purché abbiano espiato i propri peccati con la penitenza
sacramentale ed innalzato preghiere secondo l'intenzione
del Sommo Pontefice", e l'indulgenza parziale a tutti i
fedeli "ogni qual volta reciteranno devotamente cinque
Padre Nostro, Ave Maria e Gloria, o altra preghiera appositamente approvata, in onore del Sacratissimo Cuore di
Gesù", per la purezza e la santità di vita dei presbiteri.
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Facciate storiche falische
La facciata che vediamo si trova
in via del Fosso, è di semplice fattura,
ma lo stile del muro incerto è rispettato a pieno. La riquadratura del portone è estremamente suggestiva poiché sormontata da un arco a tutto
sesto, il tutto con stipiti di peperino
perfettamente squadrati. La griglia
all'interno del sesto in ferro battuto si
addice molto bene a tutto l'insieme
che costituisce il portone.
Da notare il contro arco realizzato
in muratura con pietre intercalate da
pianelle sopra l'arco del sesto.
Elemento architettonico che da stabilità al muro sopra stante ed al tempo
stesso protegge la riquadratura dal
peso del resto della parte alta della
facciata. Il semicerchio in peperino. È
un modo classico di ricostruzione del
periodo antico.
Suggestiva anche la struttura del
cornicione realizzato in canali e le fioriere sopra stanti. Una particolarità, per la prima volta, il tassello in basso a destra
del portone: la famosa "gattarola" che non serviva al passaggio del gatto come qualcuno crede o si potrebbe dedurre dal nome, ma il foro d'aria per il tiraggio del camino quando esso era acceso.
Quando?
Inform
avis
In questo mese di Agosto il "cartellone" della locale sezione avis è
ricco di eventi. Eventi finalizzati a
"catturare" attenzione e stimolare tutti
a DONARE SANGUE. Gli eventi più
importanti sono i giorni dedicati alle
donazioni: ai normali lunedì, che
cadono il 3 e il 17, abbiamo aggiunto
Sabato 15 e Domenica 16 dove, in
Piazzale Roma, sarà presente una autoemoteca.
Un piccolo omaggio
Per questo mese di Agosto, chi donerà per la prima volta, verrà omaggiato di 3
biglietti per la discoteca IL FARO (un caloroso ringraziamento alla direzione del IL
FARO per la collaborazione).
Rappresentazione
Il giorno 5 avremo una serata all'insegna del divertimento con la rappresentazione teatrale "L'INCENDIO DOLOSO", commedia brillante della Compagnia
Teatrale "I BURLONI" di Montefiascone, per la regia della Signora Gianna SCOPONI; un ringraziamento alla Compagnia tutta per la sempre disponibilità.
Corsa in notturna
Altro evento sarà "UNA CORSA PER LA VITA", corsa podistica organizzata in
collaborazione con "L'ATLETICA DI MARCO SPORT" (VT), la corsa sarà in notturna per le vie di Montefiascone per giovedì 6.
S. Messa sociale e lotteria
Domenica 16 ci sarà la FESTA SOCIALE AVIS con la celebrazione della S.
Messa alle ore 10,30 a Santa Margherita, la deposizione di una Corona al
Monumento ai Caduti, una sfilata per le vie cittadine con la Banda e le Consorelle,
il tradizionale Incontro Conviviale e, in serata, alle ore 23,30 l'estrazione della
"nostra" consueta LOTTERIA.
Si può sostenere in tanti modi
Saremo presenti, come ogni anno all'interno della Fiera del Vino, con un nostro
stand per informazioni, chiarimenti, delucidazioni e anche per vendere i biglietti
della lotteria. Si può SOSTENERE l'avis in tanti modi... collaborando con la sezione, facendo proselitismo pro-avis, acquistando i biglietti della lotteria, dando contributi economici, ecc. ecc., ma c'è un SOLO MODO per AIUTARE TUTTI....
DONANDO SANGUE, IL FLUIDO DELLA VITA è insostituibile e non è riproducibile artificialmente. Ricordiamo che per donare si deve essere maggiorenni, pesare almeno 50 kg ed essere in buona salute.
Per la sezione avis Montefiascone
Carlo GIANVINCENZI
LA VOCE - n° 8 - Agosto 2009
pag. 16
I nastri
settanta
anni!
Sposetti!
II giorno 28 giugno 2009, i
nati della classe '39 si sono riuniti per festeggiare insieme,
come
ormai
consuetudine.
Questa volta l'evento è stato
Ìii
A V
particolarmente importante perché questo è l'anno del compimento dei settanta anni. Il parroco di Santa Margherita, Don Agostino, ha celebrato la S. Messa presso la cripta di Santa Lucia ed è
stata rivolta una preghiera particolare per i famigliari viventi e defunti.
Il pranzo ha avuto luogo presso il ristorante "La Cavalla" tra allegria e divertimento. L'organizzatore
dei festeggiamenti, Ugolini Arcangelo, ha dedicato agli amici una sua poesia intitolata I nostri settant'anni. Si ringraziano calorosamente tutti i convenuti per la loro partecipazione.
L'appuntamento è fissato, come al solito, al prossimo anno.
È «
il dolore mi percuote ma altro non posso fare;
solo con la preghiera vorremmo la pace loro donare.
Questo giorno, che ogni anno festeggiamo,
richiama una parte della vita trascorsa;
non sembra vero, ma ricama la nostra storia.
In questa festa, a tavola insieme,
vogliamo brindare;
una stretta di mano ci ringiovanisce.
Ogni mattino, con tanti ricordi,
ti guardi intorno
e ti appare un altro mondo.
28 giugno 2009
La mia mente riporta alla memoria gli amici perduti,
Arcangelo Ugolini
Ciao a tutti, mi chiamo
Federico
sono nato ad Orvieto il 30
gennaio 2009 da papà
Mauro e mamma Brunella
Marinelli.
Questa furbetta accanto
a me è la mia sorellina
Veronica che mi riempie
sempre di baci e coccole.
In occasione del mio battesimo, lo zio Lorenzo
Presciuttini, ci ha dedicato
una splendida poesia che
voglio condividere con tutti
voi.
Or voi godete la gioventù del sole,
per me passate son rose e viole,
il ricordo della fanciullezza mi risale
invidia non ho per il Vostro cuore.
Oh Mauro Mauro, che di carezze,
posi sulla Tua Brunella i baci,
guarda quei doni di Maggio fioriti,
sono i tuoi bimbi arditi.
VERONICA e FEDERICO vi fan la serenata,
riempiendo di dolcezza le mura,
Il nostro giovane concittadino GLAUCO
GENTILI, da tanti anni esperto pilota, è stato
promosso "Comandante" nel gruppo
Canadair della Protezione Civile. A lui formuliamo i nostri migliori auguri. Ad majora!
Nozze
Pepponi,
Era di maggio il maturo giorno,
di amore il sole sulla terra ardea,
mentre gli uccellini in pigolanti nidi,
coro facea per gli sposini.
NEO COMANDANTE
Questa è la pillola che ci fa tanto bene
e così fino alla fine dobbiamo sempre fare,
con la speranza di poterci ogni anno ritrovare.
Vorrei ancora rivedermi con un buon risveglio
ma specchiandomi mi rassegno:
settantanni son trascorsi e non mi pare vero.
Il giorno 13 giugno 2009 presso la
Chiesa di San Giuseppe - Le Mosse è stato
celebrato il matrimonio di Giancarlo e
Romina Ceccarelli. L'augurio di una lunga
e felice vita insieme.
d'argento
Il
14
giugno si
sono presentati a S.
Margherita
per rinnovare il loro
consenso
matrimoniale il sig.
A t t i l i o
Angeloni e
la
sig.ra
M a r i a
Peruggio.
Il
loro
matrimonio
è
stato
cantando per voi, per nonni e parenti,
donando allegria ad amici e conoscenti.
Questo primo di Maggio per FEDERICO,
lo voleste il giorno di vita in ricordo,
chiamando tutti a festa famigliare,
per quel lampo di fede chiuso nel mistero.
Or che il gallo ha cantato il di' del mezzo giorno,
e consumati abbiamo i pasti del piacere,
riempiamo i calici di frizzante vino,
di vita auguriamo fortuna a FEDERICO,
e a nonni e genitori sogni d'amor.
1 Maggio 2009
L.P.
Potete versare:
- sul c.c. n° 1853/76 presso la Banca Cattolica
- sul c.c. n° 10/61268 presso la Cassa di Risparmio di Montefiascone
o inviare tramite conto corrente postale n. 12158010
intestato Parrocchia S. Margherita - 01027 Montefiascone
o consegnare ad Angelo Menghini presso il negozio in Via S. Lucia
Filippini preoccupandovi di mettere il vostro nome per essere inseriti nella rubrica La Voce è grata ai suoi".
celebrato a Napoli ma ora sono falisci a tutti gli effetti, anche
perché sono circondati da tre stupendi figlioli: Marco, Chiara
e la più piccola Valentina. Insieme hanno pregato il Signore
che possa continuare a benedirli fino a raggiungere le famose nozze d'oro e oltre...
Glielo augurimo di cuore, anche perché a tener unita una
famiglia non sono la ricchezza o altro, ma l'amore sincero e
vero, rafforzato dalla benedizione del Signore!
Il 12 luglio,
nella
chiesa di S.
Flaviano, è
stato battezz a t o
Alessandro
Xavier
Breccola,
figlio
di
Leonardo e
di Valentina
Terribili.
Alla felicità dei genitori si è unita quella dei neononni
Danilo e Margina, dei nonni Giancarlo e Laura e delle bisonne Irma, Catalina e Serafina.
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Saluto grato a tutta la cittadinanza