IGNATIA AMARA QUELLO CHE OCCORRE SAPERE…e sarebbe del tutto sufficiente (dal II volume, 3° edizione, 1833) la sua azione si esaurisce, di solito, in pochi giorni; ci sono anche costituzioni e stati del corpo dove non può effettuare alcuna evacuazione, e in tali casi ho osservato, talvolta, che la sua azione dura nove giorni; è utile solo in pochi casi di malattia cronica, e solo con l’impiego intermedio di alcune altre medicine dall’azione più persistente a volte succede, che dove la prima dose non ha prodotto ciò che si cercava, una seconda dose della stessa diluizione può essere somministrata con il migliore effetto curativo 2 ANTIDOTI ove si ha un sistema ipereccitabile, il caffè è di aiuto come antidoto omeopatico quando è stata indebitamente scelta, in modo che i suoi sintomi non corrispondono con sufficiente somiglianza a quelli della malattia, i disturbi che essa provoca possono, in accordo al loro carattere, essere risolti dal potere antidotale di pulsatilla o camomilla in casi più rari, da cocculus, arnica, camphora e aceto 3 Disposizione emozionale Sebbene i suoi effetti positivi abbiano una grande similitudine con quelli della nux vomica ,la disposizione emozionale dei pazienti per i quali ignatia è utile, differisce enormemente da quella di quei pazienti per i quali nux vomica è di aiuto Ignatia non giova alle persone o ai pazienti nei quali rabbia, impazienza, o violenza sono predominanti, ma a quelli che sono soggetti a rapide alternanze di allegria e disposizione al pianto, o quelli che evidenziano gli altri stati emozionali 4 Le emozioni anche in alta potenza, ignatia è un fondamentale rimedio nei casi di vessazione in soggetti che non hanno alcuna tendenza a prorompere violentemente o a rivendicare se stessi, ma che si annoiano da soli la somiglianza dell’evento vessatorio si perde nell’indugio della mente, e così, specialmente, anche negli stati morbosi che sono prodotti da eventi che causano dolore anche per gli attacchi di epilessia cronica, che insorgono solo dopo mortificazione o qualche vessazione simile (e non da qualsiasi altra causa), possono essere sempre prevenuti dalla somministrazione periodica di ignatia gli attacchi epilettici che insorgono nelle persone giovani, dopo qualche grande spavento, prima che diventino molto numerosi 5 Come e quando si assume ignatia essa è applicabile e curativa solo negli attacchi improvvisi e in malattie acute è meglio somministrare la (piccola) dose al mattino, se non c’è alcuna occasione per aver fretta quando è data poco prima del sonno provoca eccessiva irrequietezza notturna per tutti gli impieghi terapeutici, la somministrazione di un piccolo globulo impregnato con la trentesima attenuazione è sufficiente meglio ancora, l’annusarne uno della grandezza di un chicco di mostarda, imbibito con la stessa potenza, ripetuto una o due volte al giorno 6 Malattie croniche I volume (pp. 129, sugli usi di ignatia, durante un trattamento antipsorico) …se la conseguenza dello spavento è la tristezza; contrarietà, che provoca scontentezza interna, malumore o vergogna; amore infelice, con tristezza e silenzio 7 Gli effetti di ignatia vanno studiati con le note di Hahnemann ai sintomi 61 (cefalea, come se le tempie fossero premute in fuori), 62, 65 (vedi): la cefalea premente verso l’esterno, nelle tempie, come anche il mal di testa esplosivo, è correlato alla stessa sensazione negli intestini, 283 (vedi), e anche al mal di gola, 164 (vedi), come anche a 172 e 297 (vedi), perchè la sensazione interna di compressione e costrizione, come la pressione in basso, diventano facilmente sensazioni alternanti 8 al sintoma 51 il miglioramento provocato qui, piegandosi in avanti, si ritrova con gli altri sintomi, 20, 21 e 58 (vedi), ove il piegamento in avanti aggrava, nel significato di azione alternante; ma il secondo sembra essere il più adatto agli scopi curativi omeopatici, ed è più frequente e più fortemente rimarcato 9 al sintoma 59 (vedi): questo, e quasi tutti gli altri tipi di cefalea da ignatia sono subito rimossi dal caffè 59. Cefalea, come una pressione con qualcosa di duro sulla superficie del cervello, ricorrente ad accessi (dopo 6 ore) al sintoma 69 (vedi): questo tipo di cefalea viene, non infrequentemente, avvertito di lato all’occipite, poche ore dopo aver preso il farmaco 69. Cefalea pulsante 10 al sintoma 106 (dapprima contrae le pupille): 106, 107 (le pupille tendono più a dilatare, che a contrarsi, dopo), 108, 109 (le pupille sono più facilmente dilatate e, altrettanto facilmente contratte): azioni alternanti; la contrazione sembra essere, dapprima, all’acme del tempo di sperimentazione, e quindi ha una valore principale 11 al sintoma 157 (vedi): se c’è un’azione alternante si ignatia, ove essa produce un mal di gola, con dolore lancinante alla deglutizione (sebbene io non abbia mai osservato un tale sintoma), questo deve avere una insorgenza molto rara, e quindi deve essere di scarso uso da un punto di vista curativo. Conseguentemente, non sono mai stato in grado di curare un mal di gola con ignatia, anche quando gli altri sintomi rassomigliavano a quelli del farmaco, nei quali si notava una lancinazione deglutendo; ma, d’altra parte, quando le fitte nella gola non venivano avvertite con la deglutizione, ignatia curava più certamente, velocemente e permanentemente, quando gli altri sintomi potevano essere coperti da quelli simili di ignatia 12 al sintoma 120 120 e 121 (vedi) sono azioni alternanti 120. La musica provoca una sensazione sgradevole e inusuale (dopo 2 ore) 121. Insensibilità alla musica (dopo 30 ore) 13 al sintoma 173 (dolore nella ghiandola sottomascellare anteriore, come se fosse compressa dall’esterno): muovendo il collo e in altri momenti. Vedi anche la nota a 61 14 al sintoma 220 (forte appetito) questa forma di bulimia sembra essere in relazione alternate con 205, 207 (vedi) e 213, ma con insorgenza rara 205. Completa mancanza di piacere per tabacco, cibo e bevande, con copioso afflusso di saliva nella bocca, ma senza disgusto per tali cose o sensazione dal sapore cattivo (dopo 8 ore) 207. Mancanza di desiderio per cibo, bevande e fumo di tabacco (immediatamente) 213. Mancanza di appetito (da 1 a 7 ore) 15 al sintoma 297 gli antichi chiamavano questa forma di cefalea clavus. Questo tipo di dolore è caratteristico di ignatia: una pressione come da un corpo appuntito, come si vede anche in altri sintomi, quale 462 (vedi), cui sembra avvicinarsi anche “la pressione da un corpo duro”, quale in 59 e 599 (vedi) 462. Pressione nella regione mediana dello sterno, come da corpo contundente (dopo 20 ore) 599. Qua e là nel periostio, a metà delle ossa lunghe (non alle articolazioni), pressione passeggera, come da un gran peso, simile a un dolore contusivo, di giorno, ma specialmente giacendo su un lato o sull’altro, la sera a letto, che scompare sdraiandosi sul dorso (dopo 20, 36 ore) 16 al sintoma 434 (regole ritardate di parecchi giorni) sembra essere un’azione alternante, se non una vera azione secondaria. Ad ogni modo, ignatia mi è sembrata, in molti casi, produrre l’opposto, soprattutto una insorgenza precoce delle regole, nella sua azione primaria, e quindi ha omeopaticamente curato i flussi troppo anticipati (e profusi), quando gli altri sintomi corrispondevano 17 al sintoma 611 (la sera, dopo essersi sdraiato a letto, prurito qua e là, che facilmente scompare con il grattamento): caratteristico di ignatia è il prurito che viene facilmente rimosso, dalla parte, con il grattamento 18 al sintoma 700 il freddo febbrile, migliorato dal calore esterno, è caratteristico di ignatia 700. Brividi e freddo, soprattutto nella parte posteriore del corpo; ma entrambi possono essere dissipati immediatamente da una stanza o da una stufa calde (dopo 6 ore) 19 al sintoma 707 (calore al volto, con freddo delle mani e dei piedi): con 708 (brivido alle braccia, con orecchie bollenti), 709 (calore delle mani, con brividi per il corpo e ansia che termina con pianto) e 710 (brividi scuotenti, la sera, con arrossamento del volto), sono singoli stati alternanti dei sintomi principali, soprattutto il calore delle parti principali, con freddo, brividi, o tremiti di altre parti 20 al sintoma 717 (calore esterno e arrossamento, senza calore) il calore di ignatia non è altro che esterno; inoltre, non c’è mai la sete che lo accompagna, neanche nella forma di febbre intermittente. Ignatia quindi, nella dose più piccola, può curare omeopaticamente e permanentemente solo quelle forme di malaria che hanno sete durante il brivido, ma non durante il calore 21 al sintoma 762 stato alternante con 763 (vedi) 762. Paura di ogni sciocchezza, e soprattutto è spaventato degli oggetti che gli vengono vicino (dopo 1 ora) 763. Audacia (dopo 3, 5 ore) 22 al sintoma 788 forma, come rara azione condizione, uno stato alternante con i sintomi seguenti (790, 791, 792, 793: vedi) 788. A tutta apparenza si siede assorto in pensieri profondi, e guarda fisso davanti a sè, ma per tutto il tempo è completamente privo di pensieri (dopo 2 ore) 790. Un’idea fissa, che egli insegue con il pensiero, oppure persegue tutto con troppo zelo, e completamente, nella conversazione (dopo 2 ore) 791. Contro la sua volontà pensa cose vessatorie e fastidiose, e indugia su queste (dopo ½ ora) 792. Disposizione delicata, con coscienza molto chiara 793. Disposizione sensibile, coscienziosità delicata (dopo 20 ore) 23