SOLO A NEW YORK 90MILA ABORTI L’ANNO N Obama rilancia i finanziamenti all’aborto in patria e all’estero. E la società americana non ci sta. La marcia che tradizionalmente il 22 gennaio di tutti gli anni anima gli States ella “Grande Mela” non nasce, per aborto volontario, un bambino su due concepiti. La percentuale massima è nel Bronx con il 48 aborti ogni cento gravidanze. In tutta la città, gli aborti sono stati 87.278 nel 2009. Ogni anno negli Stati Uniti si registra un totale di 1,21 milioni di aborti. Negli Usa la media è del 20% delle gravidanze (in Italia 0,9). Di questo totale di aboti il 48% avviene tra gli afroamericani, il 32,5 tra gli ispanici, l’11,3 tra i caucasici. Per età, la fascia più rilevante di aborti è quella delle giovani tra i 20 e i 24 anni. questa volta ha superato ogni record. Solo nelle piazze della capitale C erano quasi mezzo milione... ome aveva annunciato durante la campagna elettorale, il presidente statunitense Barak Obama, nei due anni dalla sua elezione ha finanziato massicciamente Planned Parenthood, l’associazione che controlla e gestisce il più alto numero di cliniche dove vengono praticati aborti. Solo lo scorso anno la Planned Parenthood ha ricevuto ben 363 milioni di dollari dall’amministrazione Obama. Ed è tanta l’irritazione dei pro life che il deputato repubblicano Michael Pence ha proposto un disegno di legge per tagliare ogni forma di finanziamento pubblico a Planned Parenthood ed alle associazioni abortiste. Eric Cantor, deputato della Virginia e capogruppo dei Repubblicani alla Camera, ha affermato: “Contro la volontà dei cittadini, i democratici si sono avventurati in un’agenda che ci co- stringe a pagare le tasse per finanziare l’aborto e la ricerca sulle cellule staminali embrionali e hanno persino tentato di abrogare il diritto all’obiezione di coscienza per gli operatori sanitari”. Obama è riuscito ad ingan- 39 febbraio 2011 LE RISPOSTE 40 febbraio 2011 nare anche molti cattolici che lo hanno votato, ma ora la percezione della popolazione statunitense sta cambiando rapidamente. All’ultima edizione della March for Life che si è svolta a Washington a gennaio hanno partecipato circa 400mila persone con una straordinaria partecipazione di giovani. Si tratta di una delle marce più numerose nella storia del movimento pro life. Il 22 gennaio del 1973, la Corte Suprema Usa emise la storica sentenza Roe versus Wade con cui l’aborto venne depenalizzato. Ma già il 22 gennaio 1974, si tenne a Washington la prima March for Life, alla quale parteciparono circa 20mila manifestanti. Di anno in anno i manifestanti sono sempre cresciuti fino ad arrivare a 400.000 nella manifestazione di quest’anno. La trentottesima edizione della March for Life ha evidenziato anche una notevole parteci- pazione alle celebrazioni religiose. Alla Santa Messa celebrata allo stadio del Verizon Center, hanno partecipato 27mila giovani pro-life. I manifestanti rimasti senza biglietto si sono spostati in un’altra celebrazione organizzata dall’arcidiocesi di Washington nell’edificio dell’Armeria. A Washington ci sono state altre sei messe dedicate all’evento. Nonostante il grande freddo i dimostranti hanno percorso svariati chilometri per concludere il corteo proprio davanti alla Corte Suprema, dove molti di loro si sono fermati in preghiera. Alla manifestazione non hanno partecipato solo cattolici ma anche evangelici, ortodossi, ebrei. Si è trattato di una punta di un iceberg che mostra come nella popolazione sta prevalendo sempre più un sentimento favorevole alla vita. I sondaggi effettuati nel 2001 negli Stati Uniti davano la percentuale dei favorevoli all’aborto pari al 47% a fronte di un 42% di contrari, Nel 2010 i sondaggi registravano un 50% per i pro-life ed un 42% di pro-choice cioè favorevoli all’aborto. Da un punto di vista demografico, mentre durante l’amministrazione Bush ci sia stata una significativa riduzione degli aborti ed una ripresa nel numero delle nascite, con l’amministrazione Obama si nota un aumento della pratica abortiva con 1.210.0000 interruzioni volontarie di gravidanza di donne tra i 15 e 44 anni. Dal 1973 ad oggi gli aborti sono stati 50 milioni, ed i manifestanti hanno pregato tanto per le tante vittime che no sono solo i bambini e le bambine non nate. Il tema della difesa della vita è ormai centrale nel dibattito politico statunitense. Alle ultime elezioni di medio termine hanno vinto non solo i candidati repubblicani del tea party, notoriamente impegnati a difesa della vita e della famiglia, ma anche democratici pro life. Daniel Lipinski, deputato democratico dell’Illinois ha sottoli- neato “Se vogliamo cambiare la vita di questo Paese abbiamo bisogno di esponenti pro-life in entrambi i partiti”. Seppure il Presidente Obama continui a mantenere una posizione favorevole all’aborto, è evidente che il Congresso, il Senato e la popolazione statunitense stiano assumendo sempre di più una posizione pro life. ANTONIO GASPARI 41 febbraio 2011