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N. 15, dicembre 2013
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La maggior parte delle persone non effettuerebbe mai un aborto e non vuole nemmeno doverne pagare i costi.
coprono i costi di un eventuale aborto.» Vuole davvero
continuare a sostenere un’impostazione di questo tipo?
Peter Föhn, Consigliere agli
Stati, SZ Co-presidente del
Comitato d’iniziativa,
Sapevate già che ...
... la maggior parte della popolazione svizzera non sa che
con l‘attuale assicurazione malattia obbligatoria cofinanzia l‘aborto?
Non sapere può avere conseguenze tutt’altro che irrilevanti. La maggioranza di cittadine e cittadini svizzeri, ad
esempio, senza nemmeno saperlo paga di tasca propria
qualche cosa che, a un più attento esame, non approverebbe affatto, vedendosi così defraudata della propria libertà di coscienza.
Altri, invece, sanno molto bene che le interruzioni di gravidanza sono coperte dall‘assicurazione malattia obbligatoria. Pur insistendo nel loro diritto all‘autodeterminazione,
costoro non vedono alcun conflitto nel ritenere giusto che
siano altri a pagare, all‘insegna del: «Posso risparmiarmi
le spese per i contraccettivi, perché tanto le casse malati
Cara lettrice, caro lettore, il 9 febbraio 2014 saremo chiamati a esprimerci sull’iniziativa popolare «Il finanziamento dell’aborto è una questione privata» e avremo finalmente l‘opportunità di porre fine ad ambiguità e
incoerenza. Con inserzioni, volantini e manifesti intendiamo sensibilizzare e chiarire al popolo svizzero che il nostro sistema di assicurazione sanitaria deve servire a
guarire e a proteggere la vita, non a estinguerla. Alle pagine 2-4 di questo numero di Posta Iniziativa vi mostreremo
in che modo, con una donazione, potrete sostenere efficacemente la nostra campagna di voto. Partecipate anche
voi! Avrete così modo di scegliere l’inserzione che preferite e vederla pubblicata sui media stampati svizzeri.
Vi ringrazio sentitamente per il vostro prezioso sostegno.
Vostro
Peter Föhn,Consigliere agli Stati, SZ
Co-presidente del Comitato d’iniziativa,
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Iniziativa popolare federale
«Il finanziamento dell’aborto è una questione privata»
Come possiamo vincere
Ormai ci siamo! Il Consiglio federale ha fissato
la data per la votazione. Il 9 febbraio 2014 si
decideranno le sorti della nostra iniziativa! In
gioco sono responsabilità personale e libertà
di coscienza: non vogliamo più essere costretti
a cofinanziare l‘aborto attraverso i premi
dell‘assicurazione malattia. L‘ultima parola
spetta ora al popolo. Per vincere questa votazione dobbiamo ora condurre una campagna di
voto più che mai convincente.
I nostri avversari si sono già schierati
Fra le loro fila troviamo in particolare organizzazioni femminili quali:
• l‘Alleanza delle società femminili svizzere
(ASF)
•l‘Associazione svizzera per i diritti della donna
SVF
•la Centrale informativa sull‘interruzione della
gravidanza di Zollikofen
•il gruppo di lavoro svizzero dell‘interruzione
della gravidanza e della contraccezione
•Salute Sessuale Svizzera
•Donne socialiste
•Donne verdi
•l‘Associazione donne PPD
•PLR donne, e altri gruppi ancora
Il motto che riunisce queste formazioni è „No
all‘attacco alla soluzione dei termini!“. Come se
a essere in gioco fosse la soluzione dei termini
invece della questione del finanziamento dell‘aborto!
Il motto fuorviante scelto da queste organizzazioni femminili già tradisce il tono molto emozionale che contraddistinguerà la campagna di
voto. Cosa dicono in sostanza questi gruppi?
„Non vogliamo pagare personalmente per gli
aborti! Noi vogliamo piena libertà di scelta. A
pagare siano gli altri!“
Come probabile, radio, televisione e stampa
saranno ancora una volta dimentiche del loro
dovere di informare in modo neutrale e riprenderanno incondizionatamente le fuorvianti argomentazioni delle organizzazioni femminili.
Come ci opponiamo?
È importante utilizzare tutti i canali disponibili
per far conoscere le nostre argomentazioni.
Anche se ciò ha un costo, ebbene, sarà il prezzo
che pagheremo per la nostra libertà!
I ridotti mezzi del comitato d‘iniziativa ci obbligano a condurre una campagna di voto modesta,
il che però non vuol dire che non possa essere
efficace. Ci impegneremo in ogni caso a reperire
tutti quei mezzi necessari a rafforzare la nostra
lotta.
Per la nostra campagna ricorreremo a:
•inserzioni
•manifesti affissi da volontari
•cartelloni esposti lungo le strade
•un giornalino informativo sul contenuto della
votazione
L‘inserzione preferita
Vogliamo presentarvi qui le inserzioni che
intendiamo pubblicare sui giornali svizzeri.
Abbiamo sviluppato sei differenti annunci per la
pubblicazione. Care lettrici e cari lettori, un vostro contributo, anche piccolo, ci permetterà di
finanziare questa parte della campagna di voto.
Ecco cosa vi chiediamo di fare:
1. Guardate le inserzioni da 01 a 06.
2. Scegliete l‘inserzione che preferite.
3. Crociate il numero corrispondente sulla cedola
di versamento.
4. Versate un importo secondo la vostra disponibilità.
L‘inserzione che raccoglie il maggior numero di
consensi sarà quella che pubblicheremo con maggior frequenza.
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la votazione popolare?
Ecco alcuni esempi
•Ridurre i costi sanitari. Sarà possibile risparmiare i costi di 11.000 interventi fra inServono 100 franchi per pubblicare un‘inserzione
terruzioni di gravidanza e riduzioni
su un giornale della tiratura di 10.000 copie.
fetali e, grazie alla prevista riduzione di circa 1000 aborti, gli
Servono 500 franchi per pubblicare un‘inserzione
elevati costi derivanti dalle
su cinque giornali della tiratura di 10.000 copie
conseguenze dell’aborto.
ciascuno.
Con 1‘000 franchi si può pubblicare un‘inserzione
a colori dal forte impatto visivo su di un importante quotidiano, distribuito a 100.000 fuochi composti mediamente di 2-3 lettori.
Avete ora l‘opportunità,
sostenendoci secondo le
vostre possibilità, di contribuire personalmente alla
riuscita di questa iniziativa. –
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Votate e sosteneteci. Perché solo così possiamo
vincere la votazione. Ora il vostro sostegno conta Grazie di cuore!
più che mai. Dipendiamo completamente dal vostro aiuto.
I benefici dell‘iniziativa
Se accolta, l‘iniziativa permetterà di:
•Rafforzare la libertà di coscienza dei cittadini.
Nessuno sarà più costretto a cofinanziare l‘aborto.
•Ridurre il numero di aborti! In Svizzera si stima
che annualmente possano essere salvati dall‘aborto circa 1.000 bambini!
•Far tornare l‘assicurazione malattia al suo
vero scopo, che è quello di guarire e salvare vite
umane, non di finanziare 11.000 uccisioni.
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Sapeva già che:
con i premi che versa
all‘assicurazione
malattia finanzia gli
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L’assicurazione malattia deve coprire le
spese di cura e salvare vite umane.
Perciò, voti :
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all’iniziativa «Il finanziamento
dell’aborto è una questione
privata»
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Sapeva già che:
con l’attuale assicurazione malattia
obbligatoria siamo
tutti obbligati a cofinanziare l’aborto?
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Nessuno deve essere
costretto a cofinanziare l’aborto attraverso l’assicurazione
malattia obbligatoria!
Perciò, voti :
SÌ
all’iniziativa «Il finanziamento
dell’aborto è una questione
privata»
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Sapeva già che:
la gravidanza non è
una malattia? Eppure siamo costretti
a cofinanziare gli
aborti.
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La gravidanza non è una
malattia e perciò l’aborto
non deve far parte
dell’assicurazione malattia obbligatoria!
Perciò, voti :
SÌ
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dell’aborto è una questione
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Peter
Judith
Uebersax contro Föhn
Uebersax...
«Un ritorno all’antico.» (Bote der Urschweiz, 14.10.13)
I fatti...
(Caricatura: Bote der Urschweiz, 19.10.2013)
Nella NZZ am Sonntag del 13 ottobre
e nel Bote der Urschweiz del 14 ottobre, la presidente delle donne
UDC Judith Uebersax si è espressa
sull’iniziativa popolare «Il finanziamento dell’aborto è una questione
privata» con argomenti fuorvianti.
Intendiamo correggere in questa
sede le sue affermazioni.
Uebersax...
«Sono totalmente contraria a questa iniziativa. Abortire è una scelta che spetta alla donna» (Bote der Urschweiz, 14.10.13
I fatti...
Come già dice il nome, l’iniziativa popolare
«Il finanziamento dell’aborto è una questione
privata» non intende vietare l’aborto. Essa
mira piuttosto a snellire l’assicurazione malattia di base, perché la gravidanza non è una
malattia! L’iniziativa, inoltre, non fa che rafforzare la libertà di coscienza di tutti gli assicurati, dal momento che la maggior parte
delle persone non ricorrerebbe mai all’aborto e non vuole quindi nemmeno essere costretta a cofinanziare gli aborti altrui.
1. In paesi come l’Austria, le interruzioni di
gravidanza non sono finanziate dall’assicurazione malattia obbligatoria. La nostra iniziativa vuole la stessa cosa. L’Austria non ci sembra per nulla un paese retrogrado!
2. Se l’iniziativa fosse accolta, le interruzioni di
gravidanza potrebbero essere coperte con
un’assicurazione complementare al costo di 2
o 3 franchi mensili. Riteniamo questa soluzione certamente più moderna dell’attuale forzatura.
3. Che cosa è più retrogrado? Un’assicurazione
malattia di base che finanzia l’aborto o un’assicurazione che protegge la vita?
Uebersax...
«Alcune donne saranno costrette a ricorrere
a ciarlatani mentre altre non troveranno via
d’uscita». (NZZ am Sonntag, 13.10.2013)
I fatti...
Se l’iniziativa fosse accolta, le interruzioni di
gravidanza continuerebbero a essere possibili
senza dover ricorrere a ciarlatani. In circostanze eccezionali, come in caso di stupro o se una
gestante dovesse essere in pericolo di vita,
sarebbe comunque l’assicurazione malattia di
base ad assumersi i costi dell’intervento. Per
tutti gli altri casi è sufficiente concludere un’assicurazione complementare facoltativa del
costo di 2 o 3 franchi mensili. L’esempio
dell’Austria mostra che anche senza il finanziamento coatto dell›aborto le donne non sono
messe in difficoltà.
Posta Iniziativa
N. 15, dicembre 2013
6
Argomenti del comitato d’iniziativa nel libretto
delle spiegazioni del Consiglio federale
«Quest’iniziativa salva 1’000 bambini ogni anno, ripristina la libertà di
coscienza e riduce i premi dell’assicurazione malattie. Ed è bene che
sia così!»
«Le casse malati dovrebbero
guarire e salvare vite, non finanziare
l’omicidio!»
(Elvira Bader, ex consigliera nazionale PPD, SO)
La gravidanza non è una malattia e perciò
l’aborto non dovrebbe figurare nell’assicurazione
malattia di base se non in rare eccezioni, come ad
esempio quando la vita della madre è in pericolo o in
caso di stupro. Spetta al Consiglio federale determinare le eccezioni.
(Valérie Kasteler-Budde, co-presidente del Partito Evangelico, GE)
Con un SÌ all’iniziativa aiuterete a:
• Salvare dall’aborto almeno 1’000 bambini
l’anno: 38 studi documentano che gli aborti
diminuiscono significativamente se sono
pagati privatamente.
• Rafforzare la libertà di coscienza: nessuno
deve essere costretto a co-finanziare l’aborto.
• Ridurre i premi dell’assicurazione malattia
di base (8–20 milioni di franchi l’anno): sono
i costi causati da 11’000 aborti ed embrioriduzioni e gli elevati costi causati dalle conseguenze di 1’000 aborti.
«Non è ammissibile essere obbligati
a cofinanziare gli aborti degli altri!»
(Peter Föhn, consigliere agli Stati UDC, SZ)
In questioni di coscienza come questa, la
«solidarietà» ha i suoi limiti: nessuno
deve essere obbligato a cofinanziare l’aborto contro
la propria etica e morale.
«Gli aborti devono essere pagati dagli interessati o coperti da un’assicurazione
privata!»
(Werner Messmer, ex consigliere nazionale PLR, TG)
L’iniziativa non vieta gli aborti, ma chiede
che chi vuole abortire si faccia carico
delle relative spese. Al contrario di quanto viene
spesso affermato, ciò non sarebbe causa di aborti
clandestini, che sono costosi e per di più punibili.
Da anni in Austria gli aborti sono finanziati
privatamente.
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Ecco come si vota
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Impressum:
Posta Iniziativa è una pubblicazione trimestrale / Abonn.: CHF 10.– l’anno; gratuito per i benefattori / Editore e redazione: Comitato apartitico «Il finanziamento dell’aborto è una
questione privata», Casella postale, 4142 Münchenstein 1 / Tel. 061 415 20 57 / Fax 061 415 20 58 / [email protected] / Conto postale: 40-50 60 70-6 / © Comitato
d’iniziativa / Figure: pag. 1: istockphoto; tutte le altre: m.a.d. / Grafica: GOAL AG für Werbung und Public Relations, 8600 Dübendorf / Stampa: Spühler Druck AG, 8630 Rüti.
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