WeeklyNews i commenti e le analisi qui riportati sono elaborate dalla Direzione Advisory di Banca Intermobiliare 5 febbraio 2013 Sommario Il Punto 01. Quadro macro Una coincidenza di fattori negativi sui principali Paesi Periferici dell’Eurozona ha fatto da elemento scatenante per far rientrare l’eccesso di ottimismo che si era formato sui mercati azionari (la scorsa settimana il Bull/Bear ratio si era portato a 2,43, il livello più alto dall’aprile 2012, ed anche gli altri indicatori di sentiment segnalavano una forte crescita della propensione al rischio), dovuto ai flussi abbondanti di liquidità e al miglioramento dei dati economici negli USA, in primis l’indice ISM Manufacturing, passato in un mese da 50 a 53, unitamente alla tenuta dei dati in Europa, dove migliora la Germania, e ai segnali di accelerazione del tasso di crescita dell’economia in Cina. 02. Mercati azionari 03. Mercati obbligazionari 04. Commodities 05. Mercati valutari Bim, Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni, è leader tra le società italiane specializzate nelle attività di private banking. Quotata alla Borsa Italiana dal 1991, fa parte del Gruppo Bancario Veneto Banca. Banca Intermobiliare ha circa 14 miliardi di euro di patrimoni amministrati e gestiti, circa 900 dipendenti ed è presente nelle principali città italiane con 29 filiali e circa 200 Private Bankers con esperienza pluriennale nell'ambito della consulenza finanziaria. Banca Intermobiliare controlla, tra l’altro, Symphonia sgr - società leader in Italia nella gestione di portafoglio - e Banca IPIBI Financial Advisory S.p.A. I timori sull’esito delle elezioni italiane e i rischi di un Parlamento ingovernabile hanno fatto precipitare una situazione che si stava già deteriorando a causa delle problematiche legate alle vicende Mps e Saipem, ma le vendite hanno interessato anche la Spagna a causa delle indiscrezioni su possibili fondi neri al primo ministro Rajoy. La correzione è stata veloce e sono stati raggiunti livelli che potrebbero costituire un base per la ripresa del trend al rialzo di medio termine, ma l’impressione che il fattore tempo abbia un’importanza pari a quello della correzione percentuale, anche perché un deflusso di capitali dall’Italia prima dei risultati elettorali era già uno scenario prevedibile (anche se non con questa violenza) e occorrerà ancora un po’ di tempo per riequilibrare i disinvestimenti e il travaso di posizioni, dal momento che nel periodo settembre-dicembre 2012 il flusso netto di capitali privati in ingresso nei Paesi periferici dell’Eurozona è ammontato a 100 mld di euro, pari al 8,8% del Pil corrispondente (nel periodo gennaioagosto del 2012 il deflusso di capitali era stato pari al -19,4% del Pil e nel 2011 e 2010 si era collocato rispettivamente al -9,4% e al -3,8%). Dal momento che le problematiche che hanno penalizzato Italia e Spagna non sono strutturali (quelle strutturali c’erano in precedenza e permarranno per un periodo piuttosto lungo) e potrebbero venire rimosse in tempi brevi, riteniamo che lo scenario di medio termine sui mercati azionari rimanga per il momento positivo, ma affinché il trend possa essere più duraturo saranno indispensabili delle conferme nei prossimi mesi. La discriminante più importante rimane il miglioramento sul fronte della crescita e, se i timidi segnali positivi di inizio anno saranno confermati, riteniamo che sia destinato a proseguire il processo di progressivo spostamento di asset verso i mercati azionari, tanto più in un contesto in cui le banche centrali sono focalizzate nel mantenere politiche monetarie estremamente espansive in tutto il mondo sviluppato. Sul fronte valutario sembra destinata a continuare la battaglia delle svalutazioni competitive tra le principali valute mondiali e a causa di questo l’euro si sta avvicinando a livelli che iniziano ad essere delicati per a cura di BIM Banca Intermobiliare - Direzione Advisory [email protected] 5 febbraio 2013 Il punto le prospettive della già debole economia europea. Se la Germania può permettersi anche un cambio a 1.40, la situazione è ben diversa per le altre principali economie dell’area, Francia, Italia e Spagna, ma la stessa Merkel deve mantenere alta l’attenzione (tanto per citare un esempio concreto, un forte indebolimento dello Yen rappresenta un importante vantaggio competitivo per l’industria automobilistica giapponese). Le dinamiche esterne all’euro dovrebbero tuttavia permanere e riteniamo ancora probabile un’ulteriore apprezzamento dell cambio sino in area 1.38 contro dollaro USA. Se il rimborso da parte delle banche di una parte della prima tranche del LTRO aveva avuto nelle settimane scorse l’effetto di notizia ‘trigger’ in grado di determinare un rovesciamento delle aspettative sui tassi ‘core’ dell’Eurozona, la correzione dei mercati azionari potrebbe rallentare, ma non bloccare il movimento di inversione di tendenza sulla curva dei tassi tedeschi, e quindi riteniamo tuttora opportuno cominciare a ridurre la duration di portafoglio area Euro nel suo complesso. Tra l’altro, il movimento sui tassi sarebbe un ulteriore elemento di supporto al comparto azionario, considerato che vi è una forte correlazione positiva tra multipli e tassi, quando questi ultimi risalgono da livelli straordinariamente bassi. Questa fase di correzione e di potenziale riduzione momentanea di propensione al rischio sarà un test importante anche per il comparto obbligazionario dei Paesi emergenti, dove riteniamo interessante approfittare dell’attuale fase di debolezza di queste valute contro Euro per accumulare posizioni in vista di un miglioramento tra il II e II trim. 2013. Questa asset class da un lato garantisce un buon carry, dall’altro consente di diversificare verso Paesi con ratio di bilancio decisamente migliori dei Paesi Occidentali. a cura di BIM Banca Intermobiliare - Direzione Advisory [email protected] 5 febbraio 2013 1.1 1. Quadro macro Il FOMC di gennaio non ha modificato lo scenario di politica monetaria negli Usa, il cui andamento rimarrà coerente con l’evoluzione del mercato del lavoro. Nel comunicato è stato ridimensionato il calo del Pil nel 4Q 2012, legato in buona parte a fattori temporanei Area Euro La seconda lettura degli indici PMI di gennaio ha visto un ulteriore miglioramento dei dati, con il PMI composite area Euro che è stato rivisto da 48,2 a 48,6, circa 1,5 punti sopra il livello di dicembre; la revisione al rialzo è avvenuta sia da parte del settore manifatturiero (PMI da 47,5 a 47,9, contro il 46 di dicembre), sia per il PMI servizi (48,6 da 48,3). I dati rafforzano la tesi precedente, ovvero una ripresa dell’economia europea da subito nel 1Q13, dopo che nel 4Q12 si è probabilmente toccato un minimo del ciclo. A livello di singoli paesi le variazioni hanno riguardato la Germania, che ha ulteriormente migliorato dati già particolarmente positivi (PMI manifatturiero a 49,8 da 48,8 contro 46 di dicembre e PMI servizi a 55,7 da 55,3 contro 52 di dicembre); nessuna revisione invece per i dati francesi, che ricordiamo invece avevano fatto segnare un calo di circa 2 punti rispetto al mese prima. Per quanto riguarda la prima lettura dei dati italiani, invece, c’è stato un progresso del manifatturiero, a 47,8 da 46,7, e un peggioramento del PMI servizi, a 43,9 da 45,6, a segno della difficoltà dell’economia interna a confronto con il miglioramento della domanda estera. Le stime preliminari sull’inflazione di gennaio hanno visto un calo a sorpresa dei prezzi, in buona parte dovuto al rallentamento dei prezzi energetici. Relativamente all’area euro i prezzi al consumo sono passati da +2,2% a +2% anno su anno, in Germania il CPI armonizzato si è attestato a +1,9% a/a da +2% e in Italia da +2,6% a +2,4%. Ancora negativi i dati sui consumi, che a dicembre sono scesi un po’ dappertutto in Europa. Il dato generale relativo all’area Euro ha fatto segnare un calo mensile dello 0,8%, che ha portato la variazione annua a -3,4% dal 1,9% di novembre. A livello di singoli paesi disponibili solo i dati di Germania (-1,7% mensile su cui ha pesato il -3% del settore auto e -4,7% annuo) e Francia (flat mese su mese e -0,1% a/a); il buon andamento del mercato del lavoro tedesco dovrebbe comunque favorire i consumi in Germania. Il tasso di disoccupazione europeo è rimasto stabile all’11,7% a dicembre. I paesi con il più alto numero di senza lavoro si confermano Grecia e Spagna (>25%), seguiti dal Portogallo (16%); tra i paesi più grandi il minimo, naturalmente, appartiene alla Germania, che anzi a gennaio ha visto il tasso scendere al 6,8%. L’Italia si mantiene all’11,2%, leggermente al di sotto della media europea, anche se la stabilità degli ultimi 2 mesi è più che altro legata al calo dei lavoratori attivi; il minimo sulla disoccupazione, onda lunga della crisi, è atteso nei prossimi trimestri. I dati di sentiment europei sono stati positivi. L’indice di fiducia economica della Commissione UE è salito a 89,2 a gennaio, da 87,8 di dicembre, con la fiducia dei consumatori confermata a -23,9 (da -26,3) e tutti gli indici settoriali in rialzo. Bene anche la fiducia degli investitori, passata da -7 a -3,9. I livelli di questi indici rimangono coerenti con una crescita bassa, ma in ripresa dai minimi toccati a fine 2012. La fiducia delle imprese italiane, infine, è tornata a scendere a gennaio, da 88,9 a 88,2; il dettaglio del dato, pur evidenziando dei cali, segnala comunque che in questo settore il peggio dovrebbe essere alle spalle. Stati Uniti Tornano a salire le nuove richieste di sussidi di disoccupazione (368 k), normalizzatesi dopo le festività; vicine ai 3,2 mln le richieste continue. La prima lettura del Pil 4Q12 ha deluso le attese, uscendo con il primo dato negativo (-0,1%) dopo oltre 3 anni. Buona parte della delusione è però derivata da componenti volatili, come scambi con l’estero, scorte e spese pubbliche per la difesa, che hanno contribuito negativamente per l’1,6% in totale; sono invece stati positivi i dati su consumi e investimenti, componenti core del dato, che mettono quindi in realtà una buona luce sul dato e prospettive ottimistiche sul 1Q. L’employment report di gennaio è stato positivo, anche se “sporcato” dall’annuale revisione dei dati sulla popolazione. A gennaio sono stati creati 157 mila posti di lavoro, e i dati dei 3 mesi precedenti sono stati rivisti al rialzo per complessivi 150 mila posti; il dato sulla disoccupazione è invece aumentato di un decimo, al 7,9%, anche se correggendo i dati per la popolazione i senza lavoro sarebbero rimasti al 7,8%. Reddito e spesa personale sono aumentati rispettivamente del 2,6% e dello 0,2% m/m a dicembre, con il primo che è stato ampiamente influenzato dagli effetti straordinari di fine anno (dividendi e bonus distribuiti per evitare il fiscal cliff); l’anomalia (con il tasso di risparmio oltre il 6%) è destinata a rientrare già con i dati di gennaio, che anzi saranno influenzati in maniera contraria dall’aumento delle tasse. a cura di BIM Banca Intermobiliare - Direzione Advisory [email protected] 5 febbraio 2013 Quadro macro - 1.2 La spesa edilizia è cresciuta di uno 0,9% mensile a dicembre, oltre le attese, confermando la ripresa del settore, trainato dal residenziale e dal ritorno all’attività dopo l’uragano Sandy. Positivi i dati di sentiment. L’indice ISM manifatturiero è salito di quasi 3 punti a gennaio, a quota 53,1, anticipato altrettanto positivamente dal PMI di Chicago, aumentato a 55,6 da 50 (diversamente dalle altre rilevazioni regionali che avevano dato segnali contrastanti). Le indagini sul settore manifatturiero propendono per una accelerazione dell’attività nel 1Q 2013. Bene anche la revisione al rialzo della fiducia dei consumatori misurata dall’Università del Michigan, a 73,8 dalla prima stima di 71,3. In leggero calo invece l’indice ISM non manifatturiero, a 55,2 da 55,7. Nei prossimi giorni attenzione ai dati sulla produzione industriale dei maggiori paesi europei e alla riunione della BCE; negli Usa solo il dato sulla bilancia commerciale di dicembre. a cura di BIM Banca Intermobiliare - Direzione Advisory [email protected] 5 febbraio 2013 2.1 2. Mercati azionari Analisi tecnica INDICI AZIONARI ITALIA Price % 5 day % YTD FTSE Italia 17,725 -6.1 3.2 FTSE Mib 16,764 -6.3 3.0 DAX 7,661 -2.4 0.6 CAC 40 3,705 -2.1 1.8 FTSE 100 6,294 -0.7 6.7 SMI 7,416 -0.6 8.7 286 -1.5 2.3 EUROPA DJ STOXX 600 S&P 500: settimana di consolidamento Dopo aver marginalmente superato al rialzo l’area 1500 l’indice americano ha poi ritracciato spingendo le quotazioni ad oscillare nuovamente nell’intorno di tale soglia. Tecnicamente l’S&P si trova al test della resistenza dinamica ottenuta unendo i principali massimi da metà del 2011; l’eventuale superamento al rialzo di questa resistenza proietterebbe le quotazioni in direzione dei massimi storici in area 1555.9 – 1576.09 (seconda metà del 2007). Sulla debolezza, invece, primo significativo supporto è in area 14501420: livelli successivi la soglia 1400 prima e l’area 1370-1343 (minimo del 16/11/12) poi. USA S&P 500 1,508 0.0 5.7 NASDAQ 3,147 -0.2 4.2 DOW JONES 13,981 0.2 6.7 ASIA NIKKEI 225 11,260 1.7 6.3 HANG SENG 23,685 -2.1 2.2 SHANGHAI COMP 2,428 3.1 7.2 SENSEX Index 19,751 -1.7 1.2 S&P 500 SETTORI EUROPA MIGLIORI 6 Price % 5 day % YTD DJS Tech 246 1.7 7.1 DJS Media 193 0.7 1.6 DJS Hea Care 510 0.5 4.6 DJS Trv&Lsr 153 -0.2 4.2 DJS Retail 276 -0.6 1.6 DJS Fin Svcs 268 -0.8 5.5 DJS Fd&Bvr 470 -0.8 2.8 DJS Aut&Prt 358 -3.8 1.5 DJS Oil&Gas 323 -3.2 1.2 DJS Util 246 -2.8 -3.9 DJS Banks 171 -2.6 6.6 DJS Telecom 231 -2.3 2.6 DJS Cns&Mat 259 -2.1 -0.4 Settimana di forti ribassi per il Ftse Mib: dal massimo registrato a quota 17983 l’indice è infatti crollato di oltre 8 punti percentuali in 4 sedute arrestando momentaneamente la discesa sul gap registrato a fine anno in area 16420 (corrispondente al 50% di ritracciamento di Fibonacci). L’eventuale prosecuzione del ribasso sotto tale area completerebbe la perdita della media mobile a 50 giorni e la rottura della trendline rialzistra tracciata dai minimi di luglio 2012: tale breakout peggiorerebbe in modo significativo il quadro tecnico di fondo. Sulla forza individuiamo la resistenza in area 17200 prima dei recenti massimi (17983). PEGGIORI 6 FTSEMIB SETTORI USA MIGLIORI 6 Price % 5 day % YTD Home Enterteinment 56 10.1 13.3 Office Serv. & Supplies 115 7.6 15.8 Oil & Gas Refining 464 4.0 21.3 Agricultural Products 515 4.0 8.7 Leisure Products 221 3.9 6.2 Trucking 110 3.7 15.2 Resident Reits 119 -7.5 -5.7 Distillers & Vintners 280 -5.8 -1.6 Coal Fuel 45 -5.7 -6.2 Specialized Finance 108 -4.8 5.7 Homebuilding 593 -4.8 10.0 PEGGIORI 6 a cura di BIM Banca Intermobiliare - Direzione Advisory Indice S&P500 NASDAQ 100 RUSSELL 2000 DJ STOXX 50 DAX FTSE MIB ind. Supporto Resistenza 1450/1420; 1400: 1350/1343 2700; 2660; 2600; 2540; 2494 870; 850; 820; 800 2600; 2567; 2430/2400 7620; 7500/7450; 7200 16000; 15590; 15100/14855 1514; 1555/1576 2769; 2780/2800 970; 1000 2754; 2800; 2887 7871; 8151 17200; 17983/18000; 18800 [email protected] 5 febbraio 2013 3.1 3. Mercati obbligazionari Commento FUTURES US Treasury 30 Y P rice var YTD 142.94 -4.56 US Treasury 10 Y 131.22 -1.56 US Treasury 5 Y 123.78 -0.78 US T 2Y 110.21 -0.05 GER B uxl 30 Y 131.70 -5.24 GER B und 10 Y 142.13 -3.51 GER B o bl 5 Y 125.95 -1.87 GER Schatz 2 Y 110.32 -0.54 UK Gilt 10 Y 116.03 -2.89 FR B tan 10 Y 125.95 -1.87 JA P A N 10Y 143.74 0.09 RENDIMENTI % var YTD US Go vt 30Y Yld 3.21 0.26 US Go vt 10Y Yld 2.01 0.25 US Go vt 5Y Yld 0.87 0.15 US Go vt 2Y Yld 0.26 0.01 GER Go vt 30Y Yld 2.40 0.22 GER Go vt 10Y Yld 1.67 0.35 GER Go vt 5Y Yld 0.71 0.41 GER Go vt 2Y Yld 0.23 0.25 Italy Go vt 30Y Yld 5.05 -0.01 Italy Go vt 10Y Yld 4.43 -0.06 Italy Go vt 5Y Yld 3.19 -0.12 Italy Go vt 2Y Yld 1.60 -0.39 UK Go vt 10Y Yld 2.13 0.30 FR Go vt 10Y Yld 2.29 0.29 Jap Go vt 10Y Yld 0.79 -0.01 Valo re var YTD L’aumento del premio per il rischio sui Paesi non core europei è il tema dominante che ha fortemente influenzato i mercati nella settimana passata. Italia e Spagna tornano nell’occhio del ciclone con spread governativi e corporate in aumento. Sul fronte nazionale all’aumento di volatilità che si attendeva a seguito dell’incertezza sul voto di fine febbraio so sono aggiunte le vicende societarie riguardanti Sipem e Seat Pagine Gialle e Monte Paschi. Il settore delle emissioni finanziarie è stato messo a dura prova da notizie negative provenienti anche da atri fronti. Il Governo Olandese il 1° febbraio ha nazionalizzato la SNS Bank ed il gruppo bancario-assicurativo di cui faceva parte. Oltre ad un nuovo supporto governativo quantificabile in 2.2 Eur bln il salvataggio prevede il coinvolgimento di tutti i detentori del debito subordinato, nessun livello di subordinazione esclusa. Quest’ultimo è stato “Espropriato” unitamente alle azioni di SNS Bank e SNS REAAL NV. Tale provvedimento si è reso necessario dopo l’ennesima svalutazione di asset legati al settore immobiliare commerciale ed il fallimento di misure studiate in alternativa ad un nuovo “bail-out”. Gli indici sintetici del credito ITRAXX (5Y generic) registrano puntualmente la minor propensione al rischio: il crossover torna in area 450 bp ed il Main Europe in area 120 bp. Analisi tecnica Dopo la perdita dell’importante minimo a quota 142.05 il bund nelle ultime sedute ha nuovamente guadagnato terreno riportando le quotazioni in area 142.80-142.9. In questa range di valori troviamo la significativa resistenza opposta dalla media mobile a 200 giorni e dalla trendline tracciata da settembre 2012: in caso di un movimento ribassista l’arresto del rialzo del future su questi livelli potrebbe definire un pullback ribassista per poi proiettare le quotazioni sotto la soglia 140. Viceversa, al rialzo, il superamento di 144 alleggerirebbe fortemente il quadro negativo delineatosi con la citata perdita di 142.05. Grafico del Bund Future ITRX Generic index ITRA XX Euro pe 118.0 0.6 ITRA XX Cro sso ver 455.2 -26.9 Indice BUND FUTURE TBOND a cura di BIM Banca Intermobiliare - Direzione Advisory Supporto Resistenza 141.28; 140/139.45; 138.41 142.93/143; 144.07; 145; 146.17/146.89 142-05; 140; 137/136-12 146-17; 148/148-25; 150; [email protected] 5 febbraio 2013 4.1 4. Commodities Commento COMMODITIES Price % 5 day % YTD CRUDE OIL WTI 97.0 -0.6 5.6 CRUDE OIL BRENT 117.0 2.3 5.3 3.3 3.3 -0.6 -0.2 NATURAL GAS ORO 1,673.1 0.7 ARGENTO 31.8 2.2 5.5 PLATINO 1,702 1.5 10.6 PALLADIO 750.3 0.1 6.7 RAME 377.4 2.2 3.3 ALLUMINIO 2,081 2.8 1.7 NICKEL 18,675 6.2 9.8 PIOMBO 2,444 2.9 5.5 ZINCO 2,167 4.7 5.5 CORN 727.0 -0.3 4.1 GRANO 759.5 -2.3 -2.4 SOIA 1,482 2.1 4.5 RISO 16.1 3.4 8.0 ZUCCHERO 18.9 2.6 -3.3 CAFFE' 144.3 -3.7 0.3 CACAO 2,237 1.9 0.0 COTONE 80.9 -1.9 7.6 LIVE CATTLE 127.6 -0.5 -1.8 LEAN HOGS 87.5 0.5 2.1 Andamento positivo per il petrolio con il Brent che ha superato i 116.5$, mentre il WTI, dopo aver raggiunto a metà settimana i 97.9$, ha ritracciato scendendo sotto i 97$. A favorire il comparto hanno contribuito da un lato le tensioni geopolitiche in Nord Africa e Medio Oriente, che hanno supportato in maniera più marcata il Brent, dall’altro i buoni dati macroeconomici provenienti da Cina e Stati Uniti. La sotto performance del WTI sul Brent è dovuta in parte alle restrizioni che stanno limitando l’attività dell’oleodotto Seaway che dovrebbero essere superate solamente nel quarto trimestre 2013. Il report settimanale elaborato dal DOE ha evidenziato una crescita delle scorte di 5.9 milioni di barili al giorno, dato superiore alle attese (+2.6 milioni). In crescita il gas naturale, influenzato positivamente dalle previsioni di temperature più miti negli Stati Uniti. I buoni dati sull’attività manifatturiera cinese hanno favorito i metalli di base che hanno chiuso la settimana tutti in territorio positivo. Ulteriore sostegno al settore è arrivato dalla debolezza del dollaro che è stato penalizzato dalla conferma dell’attuale politica monetaria ultra espansiva da parte della Fed. L’andamento del dollaro ha favorito anche l’oro che ha superato i 1680$. Andamento eterogeneo per le materie agricole. I timori sulle conseguenze per i raccolti della siccità in Argentina hanno favorito il mais e la soia, entrambi sostenuti anche dalla forte domanda di esportazioni. In territorio negativo, invece, il grano che è stato penalizzato dai dati settimanali negativi sulle vendite statunitensi. Analisi tecnica La media mobile a 50 giorni continua ad ostacolare e delimitare precisamente i rialzi del future sull’oro. Le quotazioni, inserite in un trend decrescente da ottobre 2012, sono al momento intrappolate all’interno del trading range 1700 – 1651/1635 dollari, ed oscillano nell’intorno della media mobile a 200 giorni (area 1660). Importanti segnali tecnici restano quindi vincolati al superamento, al rialzo o al ribasso, di una delle due pareti del trading range citato. Grafico del future sull’oro Indice a cura di BIM Banca Intermobiliare - Direzione Advisory Supporto Resistenza Crude Oil 95/94; 92; 90; 88; 84.05 98.24; 100/100.42; 103.7 Gold 1635/1626; 1590; 1550 1700; 1722; 1751; 1795 [email protected] 5 febbraio 2013 5.1 5. Mercati valutari Commento VALUTE Price % 5 day % YTD 1.353 0.4 2.5 EURGBP Curncy 0.86 0.7 6.1 EURJPY Curncy 126.11 3.3 10.3 EURCHF Curncy 1.23 -1.0 1.9 EURCAD Curncy 1.35 -0.1 2.9 USDJPY Curncy 93.21 2.9 7.6 USDGBP Curncy 0.64 0.4 3.5 EURZAR Curncy 11.97 -1.7 7.0 EURTRY Curncy 2.38 -0.0 1.2 EURPLN Curncy 4.17 -0.3 2.2 EURHUF Curncy 292.23 -1.2 0.3 EURCZK Curncy 25.64 0.0 2.2 EURUSD Curncy EURBRL Curncy 2.69 0.4 -0.6 EURMXN Curncy 17.09 -0.2 0.2 EURARS Curncy 6.74 0.6 3.9 EURVEF Curncy 5.81 0.4 2.5 EURCNY Curncy 8.43 0.5 2.5 EURINR Curncy 71.91 -0.6 -0.7 EURHKD Curncy 10.49 0.3 2.6 EURKRW Curncy 1,470.01 0.7 4.6 EURTWD Curncy 39.99 0.7 4.3 I trend più recenti sul mercato dei cambi sono continuati anche durante la scorsa settimana, a dispetto della maggior volatilità dei mercati azionari, che hanno comunque chiuso positivamente la settimana. EUR/US$ ha continuato a muoversi al rialzo, giungendo a sfiorare quota 1,37, sulla scia di dati macroeconomici americani non univocamente positivi che hanno indotto la Fed a confermare il mantenimento della linea di politica monetaria ultraspansiva: in particolare la pesante sorpresa negativa sul PIL del 4Q 2012 (-0,1% a causa di un’inaspettata contrazione della spesa per la difesa) ed il rimbalzo delle nuove richieste di disoccupazione sono stati compensati dalla revisione al rialzo dei nonfarm payrolls dei dicembre e novembre (gennaio è risultata leggermente inferiore le attese) e dal recupero del PMI Manifatturiero e della fiducia dei consumatori. Al contrario, in Europa i dati economici sono stati più uniformemente positivi, segnalando la prosecuzione della ripresa economica all’inizio del 2013. La riduzione della dimensione del bilancio della BCE a seguito dei rimborsi anticipati del primo LTRO sta inoltre probabilmente venendo percepita come una forma di restrizione monetaria, determinando un allargamento del differenziale di rendimento a favore dell’Europa che sostiene l’Euro. Il sell-off sugli asset rischiosi ha consentito prese di profitto fino in area 1,3550. US$/JPY ha continuato a salire, superando quota 92; una dinamica che sta attirando l’attenzione degli investitori riguarda le ripercussioni della debolezza dello yen sulle altre valute asiatiche, in particolare il won coreano. Anche se quest’ultimo ha recuperato parzialmente terreno rispetto al US$ nell’ultima settimana, la Banca Centrale coreana potrebbe adottare una politica monetaria più espansiva per fronteggiare la perdita di competitività legata al rafforzamento dello won contro yen. Analisi tecnica Le ultime settimane per l’eurodollaro sono state caratterizzate da un momentum fortemente positivo che ha spinto le quotazioni oltre la soglia 1.35, registrando un recente massimo intraday a 1.3711. Da questo livello il cross sta marginalmente ritracciando, tuttavia una mancata discesa dei valori sotto la fascia 1.35/1.34 manterrebbe in essere la forte corrente rialzista. Obiettivi al rialzo l’area 1.385 prima della soglia 1.40. Sulla debolezza, invece, sotto 1.34 citiamo i supporti in area 1.328/1.3180 e successivamente l’area 1.30. Grafico Eur/Usd a cura di BIM Banca Intermobiliare - Direzione Advisory Indice Supporto Resistenza EUR/USD EUR/CHF EUR/GBP USD/JPY 1.34/1.33; 1.328/1.318; 1.30 1.22568; 1.2190; 1.21; 1.20 0.855/0.85; 0.84; 0.828 90.6/90;88; 86.5; 84.20 1.3711; 1.385; 1.4 1.25692; 1.28; 1.30; 1.32426 0.87169; 0.88/0.883; 0.90 95; 97.8; 100/101.45 [email protected] 5 febbraio 2013 Legenda EBITDA EBIT EV (enterprise value) Dividend yield Embedded Value P/E (price/eps) CAGR (compound annual growth rate) Book Value P/BV PFN e IFN Core Tier 1 Solvency ratio SOP (sum of parts somma delle parti) NAV (net asset value) Buy back VIX Asset Swap Spread ITRAXX Europe Margine operativo lordo, vale a dire il risultato del gruppo prima degli ammortamenti e accantonamenti, della gestione finanziaria e delle imposte. Reddito operativo, vale a dire il risultato del gruppo prima della gestione finanziaria e delle imposte. Somma della capitalizzazione di mercato e dell’indebitamento finanziario netto. Tale dato viene impiegato nel calcolare i multipli EV/Sales, EV/EBITDA e EV/EBIT. Rapporto tra il dividendo annuo e il prezzo in chiusura dell’anno dell’azione. È un indicatore del rendimento immediato. È la somma tra il patrimonio netto rettificato ed il valore del portafoglio in essere. È un elemento centrale per stimare il valore di una compagnia vita, vi è escluso il valore attribuito alle nuove vendite previste per il futuro. Rapporto tra prezzo e utile per azione (dove quest’ultimo può essere indicato come eps - earnings per share) Tasso di crescita medio annuo, serve a smorzare l’effetto di volatilità dei rendimenti periodici Il patrimonio netto (mezzi propri) della società. L’eventuale specificazione “tangible” sta a indicare che il dato è rettificato (in diminuzione) degli avviamenti presenti in bilancio e di eventuali altre poste immateriali. Rapporto tra il prezzo e il patrimonio netto della società. Serve per avere un’idea immediata di quanto il mercato valuta il patrimonio netto di un’azienda. Sono rispettivamente la posizione e l’indebitamento finanziario netto. Misura della solidità patrimoniale delle banche, determinata come rapporto tra patrimonio netto rettificato (prevalentemente degli avviamenti) e RWA (risk weighted assets), le attività ponderate per il rischio. Il rapporto preso a riferimento dall’autorità di vigilanza per verificare i livelli minimi di patrimonializzazione delle compagnie assicurative. Metodo di valutazione solitamente impiegato per la valorizzazione dei gruppi conglomerati, che prevede la somma delle singole business units (valutate indipendentemente) al netto delle voci negative di bilancio (indebitamento, fondi pensioni, fondi rischi-spese, etc). Metodo di valutazione solitamente impiegato per la valorizzazione delle holdings, che prevede la rettifica della patrimonio netto con le plusvalenze/minusvalenze latenti sulle partecipazioni detenute. Operazione realtiva all’acquisto di azioni proprie Indice che misura la volatilità implicita nelle opzioni dell’indice S&P500. Rendimento differenziale in basis points dell’emissione rispetto al corrispondente rendimento sulla curva dei tassi swap. L’Asset Swap Spread è un indicatore immediato della percezione del rischio sulla singola obbligazione: tanto più alto è lo spread tanto più basso è il suo rating implicito. Appartiene alla famiglia degli indici standardizzati del credito ITRAXX creati e gestiti dalla International Index Company. L’indice Itraxx Europe è costituito dai CDS di 125 emittenti europei investment grade maggiormente liquidi (i componenti sono equi pesati). Vi sono due differenti indici per i CDS a 5 ed a 10 anni; sono disponibili anche sub indici settoriali. ITRAXX Crossover Composto dai CDS di 50 emittenti europei sub investment grade maggiormente liquidi. Vi sono due differenti indici per i CDS a 5 ed a 10 anni. CDS (Credit Default Swap) Costo della protezione in basis point per coprirsi contro il rischio di default di un determinato emittente. Il costo si intende annuo. Può essere utilizzato come hedging di una posizione in portafoglio o può assumere un’ottica speculativa. Tutti gli scambi avvengono OTC. Il CDS a 5 anni è quello standard (più liquido), ma è possibile ottenere quotazioni per tutta la curva. a cura di BIM Banca Intermobiliare - Direzione Advisory [email protected] Importanti informazioni Il documento allegato (Weekly) non costituisce ricerca indipendente in materia di investimenti ai sensi degli artt. 2728 del Regolamento della Banca d’Italia e della Consob (cd Regolamento Congiunto) né mira a fornire raccomandazioni di cui agli artt. 69 e seguenti del Regolamento 11971/99 e successive modifiche. Il documento non fornisce raccomandazioni personalizzate riguardo a una o più operazioni relative ad un determinato strumento finanziario. 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