FINANZIARIA ROMANA S.p.A. ad azionista unico Sede Legale: Roma (RM) - Via Dora n. 1 Capitale Sociale: € 6.000.000= i.v. Registro delle Imprese di Roma: 08103341007 - R.E.A. di Roma n. 1073795 Codice Fiscale: 08103341007 - Partita I.V.A.: 08103341007 RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2015 REDATTA SECONDO I PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI IAS/IFRS INDICE Cariche Sociali pag. 3 Forma e contenuto della Relazione Semestrale pag. 4 Prospetti Contabili pag. 5 Stato Patrimoniale pag. 5 Conto Economico pag. 7 Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto pag. 8 Note Esplicative alla Relazione Semestrale al 30/06/2015 pag. 10 Politiche contabili pag. 11 Altre informazioni pag. 35 Relazione del Consiglio di Amministrazione sulla Gestione pag. 48 CARICHE SOCIALI DI FINANZIARIA ROMANA S.P.A. Consiglio di Amministrazione - Sig. Peppino Moriconi Presidente - Dott. Sergio Lo Prato Amministratore Delegato - Avv. Mario Ferri Consigliere - Sig. Luca Scoppa Consigliere Il Consiglio di Amministrazione resterà in carica fino all’assemblea che approverà il bilancio d’esercizio al 31/12/2015. Collegio Sindacale - Dott. Stefano Gorgoni Presidente - Dott. Giorgio Pellati Sindaco effettivo - Dott. Luca Colaianni Sindaco effettivo Il Collegio Sindacale resterà in carica fino all’assemblea che approverà il bilancio d’esercizio al 31/12/2015. Società di Revisione Deloitte & Touche S.p.A. La società di revisione ha ricevuto l’incarico per il novennio 2010-2018. 3 FORMA E CONTENUTO DELLA RELAZIONE SEMESTRALE La Relazione Semestrale al 30/06/2015 è stata redatta in conformità alle vigenti disposizioni normative ed è costituita da: Stato Patrimoniale Conto Economico Prospetto delle Variazioni del Patrimonio Netto Note Esplicative Le note esplicative sono suddivise nelle seguenti parti: Parte A) - Politiche contabili Parte D) - Altre informazioni 4 PROSPETTI CONTABILI: LO STATO PATRIMONIALE VOCI DELL’ATTIVO 30/06/2015 31/12/2014 ATTIVO 10. Cassa e disponibilità liquide 110 3.335 1.562.123 1.586.375 30. Attività finanziarie valutate al fair value 0 0 40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 0 0 50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 0 9.433.190 8.600.405 70. Derivati di copertura 0 0 80. Adeguamento di valore attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 0 0 90. Partecipazioni 0 0 19.633 16.999 2.102 4.000 147.762 188.755 20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 60. Crediti 100. Attività materiali 110. Attività immateriali 120. Attività fiscali: a) correnti 65.548 101.401 b) anticipate 82.214 87.354 0 0 di cui alla L. 214/2011 130. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 140. Altre attività TOTALE ATTIVO 5 0 0 787.948 622.979 11.952.868 11.022.848 VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 30/06/2015 31/12/2014 PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 10. Debiti 416 565 20. Titoli in circolazione 0 0 30. Passività finanziarie di negoziazione 0 0 40. Passività finanziarie valutate al fair value 0 0 50. Derivati di copertura 0 0 60. Adeguamento di valore pass. finanz. oggetto di copertura generica (+/-) 0 0 268.701 318.223 70. Passività fiscali: a) correnti 149.344 179.929 b) differite 119.357 138.294 80. Passività associate ad attività in via di dismissione 90. Altre passività 100. Trattamento di fine rapporto del personale 110. Fondi per rischi e oneri: 0 0 3.280.112 2.578.512 180.959 196.969 0 0 a) quiescenza e obblighi simili 0 0 b) altri fondi 0 0 120. Capitale 6.000.000 6.000.000 130. Azioni proprie (-) 0 0 140. Strumenti di capitale 0 0 150. Sovrapprezzi di emissione 0 0 1.555.961 790.105 170. Riserve da valutazione (47.382) (47.382) 180. Utile (Perdita) d’esercizio 714.101 1.185.856 11.952.868 11.022.848 160. Riserve TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 6 PROSPETTI CONTABILI: IL CONTO ECONOMICO VOCI 30/06/2015 30/06/2014 10. Interessi attivi e proventi assimilati 86.869 102.935 20. Interessi passivi e oneri assimilati (2.878) (3.462) MARGINE DI INTERESSE 83.991 99.473 30. Commissioni attive 2.539.726 2.407.704 40. Commissioni passive (793.346) (765.748) COMMISSIONI NETTE 1.746.380 1.641.956 51.107 38.250 (24.252) (95.478) 70. Risultato netto dell’attività di copertura 0 0 80. Risultato netto delle attività e della pass. finanziarie valutate al fair value 0 0 90. Utile / perdita da cessione o riacquisto di: 0 0 50. Dividendi e proventi assimilati 60. Risultato netto dell’attività di negoziazione a) attività finanziarie 0 0 b) passività finanziarie 0 0 MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 1.857.226 1.684.201 (27.321) (20.252) 100. Rettifiche / riprese di valore nette per deterioramento di: a) attività finanziarie (1.848) 0 b) altre operazioni finanziarie (25.473) (20.252) 110. Spese amministrative: (809.220) (776.515) a) spese per il personale (459.854) (417.693) b) altre spese amministrative (349.366) (358.822) 120. Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (3.333) (2.852) 130. Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (2.102) (2.403) 140. Risultato netto della valutaz. fair value delle attiv. materiali e immateriali 0 0 150. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 0 0 37.467 47.462 1.052.717 929.641 170. Utili (Perdite) delle partecipazioni 0 0 180. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 0 0 UTILE (PERDITA) ATTIVITA’ CORRENTE LORDO DELLE IMPOSTE 1.052.717 929.641 190. Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente (338.616) (332.372) 714.101 597.269 0 0 714.101 597.269 160. Altri proventi e oneri di gestione RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA UTILE (PERDITA) ATTIVITA’ CORRENTE NETTO DELLE IMPOSTE 200. Utile (Perdita) gruppi attività in via di dismissione al netto delle imposte UTILE (PERDITA) D’ESERCIZIO 7 PROSPETTI CONTABILI: IL PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO Con riferimento alla consistenza delle voci di Patrimonio Netto, le principali variazioni intervenute nel corso del semestre sono rappresentate nel prospetto che segue. Allocazione risultato esercizio 2014 Capitale Sovrapprezzo emissioni Altre variazioni Variazioni strumenti di capitale Distribuzione straordinaria dividendi Acquisto azioni proprie Emissione nuove azioni Variazioni di riserve Dividendi e altre destinazioni Riserve Esistenze al 01/01/2015 Esistenze al 31/12/2014 Modifica saldi apertura Operazioni sul patrimonio netto Patrimonio netto al 30/06/2015 Redditività complessiva semestre 30/06/2015 Variazioni del semestre 6.000.000 0 6.000.000 0 0 0 0 0 0 0 0 0 6.000.000 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 790.105 765.856 Riserve: 790.105 a) di utili 761.890 0 761.890 765.856 420.000 0 0 0 (420.000) 0 0 1.527.746 28.215 0 28.215 0 0 0 0 0 0 0 0 28.215 (47.382) 0 (47.382) 0 0 0 0 0 0 0 0 0 (47.382) Strumenti di capitale 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Azioni proprie 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Utile (Perdita) di esercizio 1.185.856 0 1.185.856 (765.856) (420.000) 0 0 0 0 0 0 714.101 714.101 Patrimonio netto 7.928.579 0 7.928.579 0 0 0 0 0 (420.000) 0 0 714.101 8.222.680 b) altre Riserve da valutazione 1.555.961 8 Mentre le variazioni intervenute nel primo semestre 2014 sono illustrate nel prospetto seguente. Allocazione risultato esercizio 2013 Capitale Sovrapprezzo emissioni Altre variazioni Variazioni strumenti di capitale Distribuzione straordinaria dividendi Acquisto azioni proprie Emissione nuove azioni Variazioni di riserve Dividendi e altre destinazioni Riserve Esistenze al 01/01/2014 Esistenze al 31/12/2013 Modifica saldi apertura Operazioni sul patrimonio netto Patrimonio netto al 30/06/2014 Redditività complessiva semestre 30/06/2014 Variazioni del semestre 6.000.000 0 6.000.000 0 0 0 0 0 0 0 0 0 6.000.000 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 249.960 540.145 Riserve: 249.960 a) di utili 221.745 0 221.745 540.145 360.000 0 0 0 (360.000) 0 0 761.890 28.215 0 28.215 0 0 0 0 0 0 0 0 28.215 (24.623) 0 (24.623) 0 0 0 0 0 0 0 0 0 (24.623) Strumenti di capitale 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Azioni proprie 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 900.145 0 900.145 (540.145) (360.000) 0 0 0 0 0 0 597.269 597.269 7.125.482 0 7.125.482 0 0 0 0 0 (360.000) 0 0 597.269 7.362.751 b) altre Riserve da valutazione Utile (Perdita) di esercizio Patrimonio netto 790.105 9 NOTE ESPLICATIVE ALLA RELAZIONE SEMESTRALE AL 30/06/2015 Le presenti note esplicative sono costituite da: Parte A) - Politiche contabili A.1 - Parte Generale Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Sezione 2 - Principi generali di redazione Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento della semestrale Sezione 4 - Altri aspetti Parte D) - Altre informazioni Sezione 1 - Riferimenti specifici sull’operatività svolta D. Garanzie rilasciate ed impegni Sezione 4 - Informazioni sul patrimonio 4.1 Il patrimonio dell’impresa 4.2 Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza Sezione 5 - Prospetto analitico della redditività complessiva Sezione 6 - Operazioni con parti correlate 10 PARTE A) POLITICHE CONTABILI A.1 Parte Generale Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Ai fini della predisposizione della presente situazione patrimoniale ed economica semestrale si è fatto riferimento ad alcuni principi contabili internazionali IAS/IFRS adottati secondo la procedura di cui all’articolo 6 del Regolamento Comunitario n. 1606 del 19/07/2002. I prospetti contabili sono stati predisposti esclusivamente per la determinazione dell’utile semestrale ai fini del calcolo del Patrimonio di Vigilanza, sulla base delle indicazioni contenute nelle Istruzioni di Vigilanza ed in conformità ai criteri di redazione descritti nelle note esplicative. Pertanto, tali prospetti contabili non includono il rendiconto finanziario, taluni dati comparativi e le note esplicative che sarebbero richiesti per rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria ed il risultato economico del semestre della Finanziaria Romana S.p.A. in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l’informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall’Unione Europea. I principi contabili sono principi, concetti di base, convenzioni, regole e prassi applicati dall’impresa nella preparazione e nella presentazione del bilancio. I principi contabili sono definiti in maniera da assicurare che il bilancio fornisca un’informativa che sia attendibile e significativa per il processo decisionale degli utilizzatori. L’attendibilità è intesa nel senso di: • rappresentare fedelmente la situazione patrimoniale, finanziaria ed il risultato economico dell’impresa; • riflettere la sostanza economica degli eventi e delle operazioni e non meramente la forma legale; • assicurare la neutralità, cioè la libertà da pregiudizi; 11 • assicurare la prudenza; • assicurare la completa rappresentazione dei fatti gestionali con riferimento a tutti gli aspetti rilevanti. Sezione 2 - Principi generali di redazione La Relazione Semestrale è stata redatta secondo le disposizioni previste dalla Circolare n. 217 del 5 agosto 1996 - 14° aggiornamento, nonché alle disposizioni contenute in particolare nel nuovo Principio Contabile Internazionale IAS 1 e recepite nei principi contabili internazionali emanati dallo IASB ed alle relative interpretazioni emanate dall’IFRIC, ed anche al Provvedimento della Banca d'Italia emanato in data 22/12/2014 "Istruzioni per la redazione dei bilanci e dei rendiconti degli Intermediari finanziari ex art. 107 del TUB, degli Istituti di pagamento, degli IMEL, delle SGR e delle SIM". Tale provvedimento modifica integralmente le istruzioni allegate al precedente Regolamento del 21/01/2014, che a sua volta sostituiva, con modifiche, le istruzioni allegate al Regolamento del 14/02/2006 “Istruzioni per la redazione dei bilanci degli Intermediari finanziari iscritti nell’Elenco speciale, degli Istituti di moneta elettronica (IMEL), delle Società di gestione del risparmio (SGR) e delle Società di intermediazione mobiliare (SIM)” - ridenominato e modificato dal Regolamento del 13/03/2012 “Istruzioni per la redazione dei bilanci e dei rendiconti degli Intermediari finanziari ex art. 107 del TUB, degli Istituti di pagamento, degli IMEL, delle SGR e delle SIM. La Relazione Semestrale è costituita da: • Prospetti Contabili, composti da: stato patrimoniale; conto economico; prospetto della redditività complessiva; prospetto delle variazioni del patrimonio netto. 12 • Note esplicative dei dati patrimoniali ed economici semestrali. La Relazione Semestrale è corredata dalla relazione degli amministratori sull’andamento della gestione e sulla situazione della Finanziaria. La Relazione Semestrale è redatta con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, la situazione finanziaria ed il risultato economico del semestre. Se le informazioni richieste dai principi contabili internazionali e dalle disposizioni contenute nel sopra richiamato Provvedimento emanato dalla Banca d’Italia non sono sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, rilevante, attendibile, comparabile e comprensibile, nelle note esplicative sono fornite le informazioni complementari necessarie allo scopo. Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sono costituiti da voci, contrassegnati da numeri, da sottovoci, contrassegnate da lettere, e da ulteriori dettagli informativi, i “di cui” delle voci e delle sottovoci. Le voci, le sottovoci ed i relativi dettagli informativi costituiscono i conti della semestrale. Per ogni conto degli schemi di stato patrimoniale e di conto economico è indicato anche l’importo dell’esercizio e del semestre precedente. Qualora i conti non siano comparabili, quelli relativi all’esercizio ed al semestre precedente sono adattati; la non comparabilità e l’adattamento o l’impossibilità di questo sono segnalati e commentati nelle note esplicative. I dati presenti negli schemi ufficiali del semestre al 30/06/2015 sono confrontati con i dati evidenziati al 31/12/2014 per quanto riguarda lo stato patrimoniale e con le risultanze al 30/06/2014 per quanto riguarda il conto economico. Le attività e le passività, i costi ed i ricavi non possono essere fra loro compensati, salvo che ciò sia ammesso o richiesto dai principi contabili internazionali o dalle disposizioni contenute nel Provvedimento del 22/12/2014 emanato dalla Banca d’Italia. Per una migliore trasparenza, nello stato patrimoniale e nel conto economico sono indicati anche i conti che non presentano importi né per il semestre al quale si riferisce la Relazione 13 Semestrale, né per quello precedente. Se un elemento dell’attivo o del passivo ricade sotto più voci dello stato patrimoniale, nelle note esplicative è annotato, qualora ciò sia necessario ai fini della comprensione della semestrale, la sua riferibilità anche a voci diverse da quella nella quale è iscritto. Nel conto economico e nella relativa sezione delle note esplicative i ricavi sono indicati senza segno, mentre i costi sono indicati fra parentesi. In conformità a quanto disposto dall’art. 5 del D.Lgs. n. 38/2005, la Relazione Semestrale è redatta utilizzando l’euro come moneta di conto. In particolare la Relazione Semestrale è redatta in unità di euro, senza cifre decimali, così come in unità di euro sono redatte le note esplicative. La somma algebrica delle differenze derivanti dagli arrotondamenti è ricondotta alle voci 140) “Altre attività” o 90) “Altre passività” per lo stato patrimoniale e 160) “Altri proventi e oneri di gestione” per il conto economico. La Relazione Semestrale è stata redatta nella prospettiva della continuità dell’attività aziendale, secondo il principio della contabilizzazione per competenza economica, nel rispetto del principio di rilevanza e significatività dell’informazione, della prevalenza della sostanza sulla forma e nell’ottica di favorire la coerenza con le presentazioni future. Le voci di natura o destinazione dissimile sono state presentate distintamente a meno che siano state considerate irrilevanti. Sono stati rettificati tutti gli importi rilevati nella semestrale per riflettere i fatti successivi alla data di riferimento che, ai sensi del principio IAS 10, comportano l’obbligo di eseguire una rettifica. I fatti successivi che non comportano rettifica e che, quindi, riflettono circostanze che si sono verificate successivamente alla data di riferimento, sono oggetto di informativa nelle note esplicative nella successiva sezione 3 se rilevanti ed in grado di influire sulle decisioni economiche degli utilizzatori. Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento della semestrale Nel periodo immediatamente successivo alla data di riferimento della semestrale non si sono verificati eventi degni di essere segnalati. 14 Sezione 4 - Altri aspetti 4.1 Utilizzo di stime ed assunzioni nella predisposizione della relazione semestrale La redazione della semestrale richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico, nonché sull’informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in semestrale. L’elaborazione di tali stime implica l’utilizzo delle informazioni disponibili e l’adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull’esperienza storica, utilizzata ai fini della formulazione di assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione. Per loro natura le stime e le assunzioni utilizzate possono variare di esercizio in esercizio e, pertanto, non è da escludersi che, negli esercizi successivi, gli attuali valori iscritti in semestrale potranno differire anche in maniera significativa a seguito del mutamento delle valutazioni soggettive utilizzate. Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggettive da parte della direzione aziendale sono: la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti e, in genere, delle altre attività finanziarie; l’utilizzo di modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi; la valutazione della congruità del valore degli avviamenti e delle altre attività immateriali; la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi e oneri; le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva; le ipotesi demografiche (legate alla mortalità prospettica della popolazione assicurata) e finanziarie (derivanti dalla possibile evoluzione dei mercati finanziari) utilizzate nello strutturare i prodotti assicurativi e nel definire le basi di calcolo delle riserve integrative. 4.2 Perdite e svalutazioni su crediti Il D.Lgs. 14/09/2015, n. 147 (c.d. “decreto internazionalizzazione”) è intervenuto nuovamente 15 sulla disciplina delle perdite su crediti, dopo le modifiche introdotte dal D.L. 27/06/2015 n. 83, convertito con modificazione nella L. 06/08/2015, n. 132 e dalla L. 27/12/2013, n. 147 (Legge di Stabilità 2014). Per effetto delle nuove disposizioni, con effetto dal periodo d’imposta 2015, le svalutazioni e le perdite su crediti verso la clientela (voce 100 del conto economico) diventano ora integralmente deducibili sia ai fini IRES che ai fini IRAP nell’esercizio in cui sono rilevate in bilancio (e non più in quote costanti nell’esercizio in cui sono imputate al conto economico e nei successivi quattro esercizi), al pari di quanto già previsto per le perdite realizzate mediante cessione a titolo oneroso. Per motivi di gettito, tuttavia, per il solo esercizio 2015 la deducibilità è ridotta al 75% del complessivo ammontare di svalutazioni e perdite, mentre è confermata la rilevanza al 100% delle perdite da cessione (imputate alla voce 90 del conto economico). L’eccedenza risultante dall’applicazione del limite per il 2015 e le svalutazioni delle perdite su crediti, iscritte in bilancio fino all’esercizio in corso al 31/12/2014 e non ancora dedotte con le regole in vigore prima delle modifiche, sono deducibili per il 5%, l’8%, il 10% e il 12% del loro ammontare, rispettivamente nei periodi d’imposta 2016, 2017, 2018 e 2019-2024. Il rimanente 5% è dedotto nel periodo d’imposta 2025. Sono pertanto semplificate le modalità di deducibilità delle perdite e delle svalutazioni su crediti ma, seppure transitoriamente, si produce un allungamento del perimetro temporale di deducibilità delle eccedenze pregresse, con susseguente necessità di dover gestire su un arco pluriennale le quote non dedotte e le relative imposte anticipate. 4.3 Adozione dei nuovi principi contabili e interpretazioni emessi dallo IASB Principi contabili, emendamenti ed interpretazioni IFRS applicati dal 01/01/2015 I seguenti principi contabili, emendamenti e interpretazioni IFRS sono stati applicati per la prima volta dal Società a partire dal 01/01/2015: • In data 20/05/2013 è stata pubblicata l’interpretazione IFRIC 21 - Levies, che fornisce 16 chiarimenti sul momento di rilevazione di una passività collegata a tributi (diversi dalle imposte sul reddito) imposti da un ente governativo. Il principio affronta sia le passività per tributi che rientrano nel campo di applicazione dello IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali, sia quelle per i tributi il cui timing e importo sono certi. L’interpretazione si applica retrospettivamente per gli esercizi che decorrono al più tardi dal 17/06/2014 o data successiva. • In data 12/12/2013 lo IASB ha pubblicato il documento “Annual Improvements to IFRSs: 2011-2013 Cycle” che recepisce le modifiche ad alcuni principi nell’ambito del processo annuale di miglioramento degli stessi. Le principali modifiche riguardano: o IFRS 3 Business Combinations – Scope exception for joint ventures. La modifica chiarisce che il paragrafo 2(a) dell’IFRS 3 esclude dall’ambito di applicazione dell’IFRS 3 la formazione di tutti i tipi di joint arrangement, come definiti dall’IFRS 11; o IFRS 13 Fair Value Measurement - Scope of portfolio exception (par. 52). La modifica chiarisce che la portfolio exception inclusa nel paragrafo 52 dell’IFRS 13 si applica a tutti i contratti inclusi nell’ambito di applicazione dello IAS 39 indipendentemente dal fatto che soddisfino la definizione di attività e passività finanziarie fornita dallo IAS 32; o IAS 40 Investment Properties - Interrelationship between IFRS 3 and IAS 40. La modifica chiarisce che l’IFRS 3 e lo IAS 40 non si escludono vicendevolmente e che, al fine di determinare se l’acquisto di una proprietà immobiliare rientri nell’ambito di applicazione dell’IFRS 3 o dello IAS 40, occorre far riferimento rispettivamente alle specifiche indicazioni fornite dall’IFRS 3 oppure dallo IAS 40. Le modifiche si applicano a partire dagli esercizi che hanno inizio dal 01/01/2015 o da data 17 successiva. Principi contabili, emendamenti ed interpretazioni IFRS e IFRIC omologati dall’Unione Europea, non ancora obbligatoriamente applicabili e non adottati in via anticipata dalla società al 30/06/2015 • In data 21/11/2013 è stato pubblicato l’emendamento allo IAS 19 “Defined Benefit Plans: Employee Contributions”, che propone di presentare le contribuzioni (relative solo al servizio prestato dal dipendente nell’esercizio) effettuate dai dipendenti o terze parti ai piani a benefici definiti a riduzione del service cost dell’esercizio in cui viene pagato tale contributo. La necessità di tale proposta è sorta con l’introduzione del nuovo IAS 19 (2011), ove si ritiene che tali contribuzioni siano da interpretare come parte di un post-employment benefit, piuttosto che di un beneficio di breve periodo e, pertanto, che tale contribuzione debba essere spalmata sugli anni di servizio del dipendente. La modifica si applica al più tardi a partire dagli esercizi che hanno inizio dal 01/02/2015 o da data successiva. • In data 12/12/2013 è stato pubblicato il documento “Annual Improvements to IFRSs: 2010-2012 Cycle” che recepisce le modifiche ad alcuni principi nell’ambito del processo annuale di miglioramento degli stessi. Le principali modifiche riguardano: o IFRS 2 Share Based Payments - Definition of vesting condition. Sono state apportate delle modifiche alle definizioni di “vesting condition” e di “market condition” ed aggiunte le ulteriori definizioni di “performance condition” e “service condition” (in precedenza incluse nella definizione di “vesting condition”); o IFRS 3 Business Combination - Accounting for contingent consideration. La modifica chiarisce che una contingent consideration nell’ambito di business combination classificata come un’attività o una passività finanziaria deve 18 essere rimisurata a fair value ad ogni data di chiusura di periodo contabile e le variazioni di fair value devono essere rilevate nel conto economico o tra gli elementi di conto economico complessivo sulla base dei requisiti dello IAS 39 (o IFRS 9); o IFRS 8 Operating segments - Aggregation of operating segments. Le modifiche richiedono ad un’entità di dare informativa in merito alle valutazioni fatte dal management nell’applicazione dei criteri di aggregazione dei segmenti operativi, inclusa una descrizione dei segmenti operativi aggregati e degli indicatori economici considerati nel determinare se tali segmenti operativi abbiano caratteristiche economiche simili; o IFRS 8 Operating segments - Reconciliation of total of the reportable segments’ assets to the entity’s assets. Le modifiche chiariscono che la riconciliazione tra il totale delle attività dei segmenti operativi e il totale delle attività nel suo complesso dell’entità deve essere presentata solo se il totale delle attività dei segmenti operativi viene regolarmente rivisto dal più alto livello decisionale operativo dell’entità; o IFRS 13 Fair Value Measurement - Short-term receivables and payables. Sono state modificate le Basis for Conclusions di tale principio al fine di chiarire che con l’emissione dell’IFRS 13, e le conseguenti modifiche allo IAS 39 e all’IFRS 9, resta valida la possibilità di contabilizzare i crediti e debiti commerciali correnti senza rilevare gli effetti di un’attualizzazione, qualora tali effetti risultino non materiali; o IAS 16 Property, plant and equipment and IAS 38 Intangible Assets Revaluation method: proportionate restatement of accumulated depreciation/amortization. Le modifiche hanno eliminato le incoerenze nella 19 rilevazione dei fondi ammortamento quando un’attività materiale o immateriale è oggetto di rivalutazione. I requisiti previsti dalle modifiche chiariscono che il valore di carico lordo sia adeguato in misura consistente con la rivalutazione del valore di carico dell’attività e che il fondo ammortamento risulti pari alla differenza tra il valore di carico lordo e il valore di carico al netto delle perdite di valore contabilizzate; o IAS 24 Related Parties Disclosures - Key management personnel. Si chiarisce che nel caso in cui i servizi dei dirigenti con responsabilità strategiche siano forniti da un’entità (e non da una persona fisica), tale entità sia da considerare comunque una parte correlata. Le modifiche si applicano al più tardi a partire dagli esercizi che hanno inizio dal 01/02/2015 o da data successiva. Principi contabili, emendamenti ed interpretazioni IFRS non ancora omologati dall’Unione Europea Alla data di riferimento del presente documento, gli organi competenti dell’Unione Europea non hanno ancora concluso il processo di omologazione necessario per l’adozione degli emendamenti e dei principi sotto descritti. • In data 30/01/2014 lo IASB ha pubblicato il principio IFRS 14 - Regulatory Deferral Accounts che consente solo a coloro che adottano gli IFRS per la prima volta di continuare a rilevare gli importi relativi alle attività soggette a tariffe regolamentate (“Rate Regulation Activities”) secondo i precedenti principi contabili adottati. Non essendo la Società un first-time adopter, tale principio non risulta applicabile. • In data 06/05/2014 lo IASB ha emesso alcuni emendamenti al principio IFRS 11 Joint Arrangements - Accounting for acquisitions of interests in joint operations relativi alla contabilizzazione dell’acquisizione di interessenze in una joint operation la cui attività 20 costituisca un business nell’accezione prevista dall’IFRS 3. Le modifiche richiedono che per queste fattispecie si applichino i principi riportati dall’IFRS 3 relativi alla rilevazione degli effetti di una business combination. Le modifiche si applicano a partire dal 01/01/2016 ma è consentita un’applicazione anticipata. • In data 12/05/2014 lo IASB ha emesso alcuni emendamenti allo IAS 16 Property, plant and Equipment e allo IAS 38 Intangibles Assets - Clarification of acceptable methods of depreciation and amortisation. Le modifiche allo IAS 16 stabiliscono che i criteri di ammortamento determinati in base ai ricavi non sono appropriati, in quanto, secondo l’emendamento, i ricavi generati da un’attività che include l’utilizzo dell’attività oggetto di ammortamento generalmente riflettono fattori diversi dal solo consumo dei benefici economici dell’attività stessa. Le modifiche allo IAS 38 introducono una presunzione relativa, secondo cui un criterio di ammortamento basato sui ricavi è considerato di norma inappropriato per le medesime ragioni stabilite dalle modifiche introdotte allo IAS 16. Nel caso delle attività intangibili questa presunzione può essere peraltro superata, ma solamente in limitate e specifiche circostanze. Le modifiche si applicano a partire dal 01/01/2016 ma è consentita un’applicazione anticipata. • In data 28/05/2014 lo IASB ha pubblicato il principio IFRS 15 - Revenue from Contracts with Customers che è destinato a sostituire i principi IAS 18 - Revenue e IAS 11 - Construction Contracts, nonché le interpretazioni IFRIC 13 - Customer Loyalty Programmes, IFRIC 15 - Agreements for the Construction of Real Estate, IFRIC 18 - Transfers of Assets from Customers e SIC 31 - Revenues-Barter Transactions Involving Advertising Services. Il principio stabilisce un nuovo modello di riconoscimento dei ricavi, che si applicherà a tutti i contratti stipulati con i clienti ad 21 eccezione di quelli che rientrano nell’ambito di applicazione di altri principi IAS/IFRS come i leasing, i contratti d’assicurazione e gli strumenti finanziari. I passaggi fondamentali per la contabilizzazione dei ricavi secondo il nuovo modello sono: o l’identificazione del contratto con il cliente; o l’identificazione delle performance obligations del contratto; o la determinazione del prezzo; o l’allocazione del prezzo alle performance obligations del contratto; o i criteri di iscrizione del ricavo quando l’entità soddisfa ciascuna performance obligation. Il principio si applica a partire dal 01/01/2017 ma è consentita un’applicazione anticipata (nel maggio 2015 lo IASB ha emesso un Exposure Draft proponendo di differire la data di prima applicazione al 01/01/2018). • In data 30/06/2014 lo IASB ha emesso alcuni emendamenti ai principi IAS 16 Property, plant and equipment e IAS 41 Agriculture - Bearer Plants. Le modifiche richiedono che le bearer plants, ossia gli alberi da frutto che daranno vita a raccolti annuali (ad esempio le viti, le piante di nocciole) debbano essere contabilizzate secondo i requisiti dello IAS 16 (piuttosto che dello IAS 41). Ciò significa che tali attività devono essere valutate al costo invece che al fair value al netto dei costi di vendita (è tuttavia consentito l’utilizzo del revaluation method proposto dallo IAS 16). I cambiamenti proposti sono ristretti agli alberi utilizzate per produrre stagionalmente frutti e non per essere vendute come living plants oppure soggette ad un raccolto come prodotti agricoli. Tali alberi rientreranno nello scope dello IAS 16 anche durante la fase di maturazione biologica, vale a dire fino a che non saranno in grado di generare prodotti agricoli. Le modifiche si applicano a partire dal 01/01/2016 ma è consentita un’applicazione 22 anticipata. • In 24/07/2014 lo IASB ha pubblicato la versione finale dell’IFRS 9 - Strumenti finanziari. Il documento accoglie i risultati delle fasi relative a Classificazione e valutazione, Impairment, e Hedge accounting, del progetto dello IASB volto alla sostituzione dello IAS 39. Il nuovo principio, che sostituisce le precedenti versioni dell’IFRS 9, deve essere applicato dai bilanci che iniziano il 01/01/2018 o successivamente. A seguito della crisi finanziaria del 2008, su istanza delle principali istituzioni finanziarie e politiche, lo IASB ha iniziato il progetto volto alla sostituzione dell’IFRS 9 ed ha proceduto per fasi. Nel 2009 lo IASB ha pubblicato la prima versione dell’IFRS 9 che trattava unicamente la Classificazione e valutazione delle attività finanziarie; successivamente, nel 2010, sono state pubblicate i criteri relativi alla classificazione e valutazione delle passività finanziarie e alla derecognition (quest’ultima tematica è stata trasposta inalterata dallo IAS 39). Nel 2013 l’IFRS 9 è stato modificato per includere il modello generale di hedge accounting. A seguito della pubblicazione attuale, che ricomprende anche l’impairment, l’IFRS 9 è da considerarsi completato ad eccezione dei criteri riguardanti il macro hedging, sul quale lo IASB ha intrapreso un progetto autonomo. Il principio introduce dei nuovi criteri per la classificazione e valutazione delle attività e passività finanziarie. In particolare, per le attività finanziarie il nuovo principio utilizza un unico approccio basato sulle modalità di gestione degli strumenti finanziari e sulle caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali delle attività finanziarie stesse al fine di determinarne il criterio di valutazione, sostituendo le diverse regole previste dallo IAS 39. Per le passività finanziarie, invece, la principale modifica avvenuta riguarda il trattamento contabile delle variazioni di fair value di una passività 23 finanziaria designata come passività finanziaria valutata al fair value attraverso il conto economico, nel caso in cui queste variazioni siano dovute alla variazione del merito creditizio dell’emittente della passività stessa. Secondo il nuovo principio tali variazioni devono essere rilevate nel prospetto “Other comprehensive income” e non più nel conto economico. Con riferimento al modello di impairment, il nuovo principio richiede che la stima delle perdite su crediti venga effettuata sulla base del modello delle expected losses (e non sul modello delle incurred losses) utilizzando informazioni supportabili, disponibili senza oneri o sforzi irragionevoli che includano dati storici, attuali e prospettici. Il principio prevede che tale impairment model si applichi a tutti gli strumenti finanziari, ossia alle attività finanziarie valutate a costo ammortizzato, a quelle valutate a fair value through other comprehensive income, ai crediti derivanti da contratti di affitto e ai crediti commerciali. Infine, il principio introduce un nuovo modello di hedge accounting allo scopo di adeguare i requisiti previsti dall’attuale IAS 39 che talvolta sono stati considerati troppo stringenti e non idonei a riflettere le politiche di risk management delle società. Le principali novità del documento riguardano: o incremento delle tipologie di transazioni eleggibili per l’hedge accounting, includendo anche i rischi di attività/passività non finanziarie eleggibili per essere gestiti in hedge accounting; o cambiamento della modalità di contabilizzazione dei contratti forward e delle opzioni quando inclusi in una relazione di hedge accounting al fine di ridurre la volatilità del conto economico; o modifiche al test di efficacia mediante la sostituzione delle attuali modalità basate sul parametro dell’80-125% con il principio della “relazione 24 economica” tra voce coperta e strumento di copertura; inoltre, non sarà più richiesta una valutazione dell’efficacia retrospettica della relazione di copertura. La maggior flessibilità delle nuove regole contabili è controbilanciata da richieste aggiuntive di informativa sulle attività di risk management della società. • In data 12/08/2014 lo IASB ha pubblicato l’emendamento allo IAS 27 - Equity Method in Separate Financial Statements. Il documento introduce l’opzione di utilizzare nel bilancio separato di un’entità il metodo del patrimonio netto per la valutazione delle partecipazioni in società controllate, in società a controllo congiunto e in società collegate. Di conseguenza, a seguito dell’introduzione dell’emendamento un’entità potrà rilevare tali partecipazioni nel proprio bilancio separato alternativamente: o al costo; o o secondo quanto previsto dallo IFRS 9 (o dallo IAS 39); o o utilizzando il metodo del patrimonio netto. Le modifiche si applicano a partire dal 01/01/2016 ma è consentita un’applicazione anticipata. • In data 11/09/2014 lo IASB ha pubblicato l’emendamento all’IFRS 10 e IAS 28 Sales or Contribution of Assets between an Investor and its Associate or Joint Venture. Il documento è stato pubblicato al fine di risolvere l’attuale conflitto tra lo IAS 28 e l’IFRS 10. Secondo quanto previsto dallo IAS 28, l’utile o la perdita risultante dalla cessione o conferimento di un non-monetary asset ad una joint venture o collegata in cambio di una quota nel capitale di quest’ultima è limitato alla quota detenuta nella joint venture o collegata dagli altri investitori estranei alla transazione. Al contrario, il principio IFRS 10 prevede la rilevazione dell’intero utile o perdita nel caso di perdita del 25 controllo di una società controllata, anche se l’entità continua a detenere una quota non di controllo nella stessa, includendo in tale fattispecie anche la cessione o conferimento di una società controllata ad una joint venture o collegata. Le modifiche introdotte prevedono che in una cessione/conferimento di un’attività o di una società controllata ad una joint venture o collegata, la misura dell’utile o della perdita da rilevare nel bilancio della cedente/conferente dipenda dal fatto che le attività o la società controllata cedute/conferite costituiscano o meno un business, nell’accezione prevista dal principio IFRS 3. Nel caso in cui le attività o la società controllata cedute/conferite rappresentino un business, l’entità deve rilevare l’utile o la perdita sull’intera quota in precedenza detenuta; mentre, in caso contrario, la quota di utile o perdita relativa alla quota ancora detenuta dall’entità deve essere eliminata. Le modifiche si applicano a partire dal 01/01/2016, ma è atteso un differimento della data di prima applicazione. • In data 25/09/2014 lo IASB ha pubblicato il documento “Annual Improvements to IFRSs: 2012-2014 Cycle”. Le modifiche introdotte dal documento devono essere applicate a partire dagli esercizi che avranno inizio il 01/01/2016 o da data successiva. Il documento introduce modifiche ai seguenti principi: o IFRS 5 - Non-current Assets Held for Sale and Discontinued Operations. La modifica introduce linee guida specifiche al principio nel caso in cui un’entità riclassifichi un’attività (o un disposal group) dalla categoria held-for-sale alla categoria held-for-distribution (o viceversa), o quando vengano meno i requisiti di classificazione di un’attività come held-for-distribution. Le modifiche definiscono che (i) tali riclassifiche non dovrebbero essere considerate come una variazione ad un piano di vendita o ad un piano di 26 distribuzione e che restano validi i medesimi criteri di classificazione e valutazione; (ii) le attività che non rispettano più i criteri di classificazione previsti per l’held-for-distribution dovrebbero essere trattate allo stesso modo di un’attività che cessa di essere classificata come held-for-sale. o IFRS 7 - Financial Instruments: Disclosure. Le modifiche disciplinano l’introduzione di ulteriori linee guida per chiarire se un servicing contract costituisca un coinvolgimento residuo in un’attività trasferita ai fini dell’informativa richiesta in relazione alle attività trasferite. Inoltre, viene chiarito che l’informativa sulla compensazione di attività e passività finanziarie non è di norma esplicitamente richiesta per i bilanci intermedi. Tuttavia, tale informativa potrebbe essere necessaria per rispettare i requisiti previsti dallo IAS 34, nel caso si tratti di un’informazione significativa. o IAS 19 - Employee Benefits. Il documento introduce delle modifiche allo IAS 19 al fine di chiarire che gli high quality corporate bonds utilizzati per determinare il tasso di sconto dei post-employment benefits dovrebbero essere della stessa valuta utilizzata per il pagamento dei benefits. Le modifiche precisano che l’ampiezza del mercato dei high quality corporate bonds da considerare sia quella a livello di valuta. o IAS 34 - Interim Financial Reporting. Il documento introduce delle modifiche al fine di chiarire i requisiti da rispettare nel caso in cui l’informativa richiesta è presentata nell’interim financial report, ma al di fuori dell’interim financial statements. La modifica precisa che tale informativa venga inclusa attraverso un cross-reference dall’interim financial statements ad altre parti dell’interim financial report e che tale documento sia disponibile ai lettori del bilancio nella stessa modalità e con gli stessi tempi dell’interim financial statements. 27 • In data 18/12/2014 lo IASB ha pubblicato l’emendamento allo IAS 1 - Disclosure Initiative. L’obiettivo delle modifiche è di fornire chiarimenti in merito ad elementi di informativa che possono essere percepiti come impedimenti ad una chiara ed intellegibile redazione di bilanci. Le modifiche apportate sono le seguenti: o Materialità e aggregazione: viene chiarito che una società non deve oscurare informazioni aggregandole o disaggregandole e che le considerazioni relative alla materialità si applicano agli schemi di bilancio, note illustrative e specifici requisiti di informativa degli IFRS. Le disclosures richieste specificamente dagli IFRS devono essere fornite solo se l’informazione è materiale. o Prospetto della situazione patrimoniale e finanziaria e prospetto di conto economico complessivo: si chiarisce che l’elenco di voci specificate dallo IAS 1 per questi prospetti può essere disaggregato e aggregato a seconda dei casi. Viene inoltre fornita una linea guida sull’uso di subtotali all’interno dei prospetti. o Presentazione degli elementi di Other Comprehensive Income (“OCI”): si chiarisce che la quota di OCI di società collegate e joint ventures consolidate con il metodo del patrimonio netto deve essere presentata in aggregato in una singola voce, a sua volta suddivisa tra componenti suscettibili di future riclassifiche a conto economico o meno. o Note illustrative: si chiarisce che le entità godono di flessibilità nel definire la struttura delle note illustrative e si fornisce una linea guida su come impostare un ordine sistematico delle note stesse, ad esempio: dando prominenza a quelle che sono maggiormente rilevanti ai fini della comprensione della posizione patrimoniale e finanziaria (e.g. raggruppando informazioni su particolari attività); 28 raggruppando elementi misurati secondo lo stesso criterio (e.g. attività misurate al fair value); seguendo l’ordine degli elementi presentati nei prospetti. Le modifiche introdotte dal documento devono essere applicate a partire dagli esercizi che avranno inizio il 01/01/2016 o da data successiva. • In data 18/12/2014 lo IASB ha pubblicato il documento “Investment Entities: Applying the Consolidation Exception (Amendments to IFRS 10, IFRS 12 and IAS 28)”, contenente modifiche relative a tematiche emerse a seguito dell’applicazione della consolidation exception concesse alle entità d’investimento. Le modifiche introdotte dal documento devono essere applicate a partire dagli esercizi che avranno inizio il 01/01/2016 o da data successiva, ne è comunque concessa l’adozione anticipata. 4.4 Aggiornamento della definizione di attività deteriorate Lo scorso 09/01/2015 la Commissione Europea ha approvato il Regolamento di esecuzione (UE) 2015/227, di modifica/integrazione del Regolamento (UE) n. 680/2014, con il quale sono state adottate le norme tecniche di attuazione (ITS) relative alle esposizioni deteriorate (“non-performing exposures”) e a quelle oggetto di concessioni (“forborne exposures”). Per esposizione non-performing si intende quella che soddisfa entrambe, od anche una sola, delle seguenti condizioni (par. 145 ITS): il perdurare di uno scaduto (past-due) per oltre 90 giorni, continuativo e non cumulabile per periodi intermedi parziali; si ritiene che il debitore non sia in grado di fare fronte integralmente (nei termini previsti) alle proprie obbligazioni senza che venga realizzato un collaterale (garanzia), indipendentemente dalla presenza di insoluti e dal numero di giorni di ritardo nel pagamento. 29 La classificazione si applica anche agli impegni di firma per il relativo valore nominale, se, quando utilizzato, determina un’esposizione che presenta il rischio di non essere soddisfatta nei termini previsti senza ricorrere al realizzo di un collaterale (par. 152 ITS). L’ITS definisce, inoltre, “esposizioni forborne” quelle derivanti da “concessioni” operate in presenza di entrambe le seguenti due condizioni: • il “debitore”, per proprie difficoltà di tipo finanziario, è (o è prossimo a diventare) incapace di rispettare i termini del contratto; • il finanziatore effettua una concessione favorevole al “debitore” in ragione delle difficoltà evidenziate. L’identificazione di tali esposizioni è quindi vincolata al verificarsi di specifiche condizioni relative alla presenza di difficoltà del “debitore” (anche non in atto) nel ripagamento del debito, associate ad azioni gestionali da parte dell’Istituto finalizzate al superamento di tali difficoltà (misure di forbearance). Al fine di garantire un’unica nozione di attività finanziarie deteriorate, a livello individuale e consolidato, applicabile al complesso degli intermediari vigilati, la Banca d’Italia ha esteso il campo di applicazione delle nozioni EBA di “non-performing exposure” e di “forbearance” anche alle banche e SIM a livello individuale, nonché agli altri intermediari finanziari, apportando le opportune modifiche alle regole prudenziali collegate. Tra le principali modifiche apportate si evidenzia che: • sono state abrogate le nozioni di “esposizioni incagliate” e di “esposizioni ristrutturate”; • le attività finanziarie deteriorate risultano ora ripartite nelle categorie delle sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate; l’insieme delle categorie richiamate corrisponde all’aggregato delle “non-performing exposures” di cui all’ITS citato. In linea di continuità con la precedente regolamentazione, le nuove 30 classificazioni della Banca d’Italia preservano la differenziazione di rischiosità tra le diverse classi di rischio. A riguardo si precisa che: • la definizione di sofferenze è rimasta invariata rispetto alla disciplina precedente; • le inadempienze probabili (cd unlikely to pay) sono il risultato della valutazione della Società circa l’improbabilità che il debitore adempia integralmente alle proprie obbligazioni per capitale e interessi, senza il ricorso ad azioni quali l’escussione delle garanzie. Tale valutazione prescinde dalla presenza di eventuali importi scaduti e non pagati. La normativa precisa che non è necessario attendere il sintomo esplicito di anomalia laddove sussistano elementi che implicano una situazione di rischio di inadempimento del debitore (ad es. crisi del settore industriale in cui opera il debitore); • le regole di classificazione tra gli scaduti sconfinanti sono al momento invariate (anche se a breve potrebbero essere modificate sulla base di nuove indicazioni attese da parte dell’EBA con riferimento alla soglia di materialità applicabile per il riconoscimento dello scaduto rilevante); • viene introdotto il concetto di “forbearance measures” (ovvero, concessioni attraverso modifiche ai precedenti termini e condizioni contrattuali o il rifinanziamento totale o parziale del debito - accordate al debitore che presenta o sta per presentare difficoltà finanziarie) trasversale alla categoria (bonis– non performing) del credito, alla stregua di un attributo informativo da assegnare alle singole esposizioni, indipendentemente dal loro status amministrativo. Tale intervento, che ha portato all’aggiornamento delle circolari della Banca d’Italia attinenti l’ambito segnaletico, è entrato in vigore dal 01/01/2015, con l’eccezione delle modifiche inerenti all’introduzione della categoria delle “esposizioni performing oggetto di misure di forbearance”, relativamente alla quale, per gli intermediari tenuti alle segnalazioni su base 31 solo individuale, la decorrenza è rinviata al 01/07/2015. Al riguardo, nelle more di un adeguamento della policy alle nuove definizioni di crediti deteriorati, si precisa che, tra l’altro: • le disposizioni riferite alle esposizioni ristrutturate si applicano ai crediti della specie confluiti tra le inadempienze probabili per effetto dell’entrata in vigore delle nuove definizioni; • gli ex incagli oggettivi saranno trattati in base alle classi di destinazione (inadempienze – past due); • le disposizioni riferite alle partite incagliate si applicano alle altre inadempienze probabili; • nulla varia per i past due e per le sofferenze, oltre che per i crediti performing. 4.5 Metodologie di determinazione del fair value Strumenti finanziari quotati in mercati attivi La qualifica di strumento finanziario trattato su mercato attivo è riconosciuta attraverso l’esame di elementi sostanziali che indichino la presenza di controparti, scambi e volumi tali da far ritenere i relativi prezzi rappresentativi del suo valore corrente. Il fair value viene determinato facendo riferimento: • al prezzo denaro di chiusura, per le attività in portafoglio o per le passività da emettere; • al prezzo lettera di chiusura, per le passività già emesse o le attività da acquistare. Vengono riconosciuti come mercati attivi anche taluni sistemi alternativi di scambio (es. Bloomberg Professional), qualora i prezzi ivi rappresentati posseggano adeguate caratteristiche sopra rappresentate. Strumenti finanziari non quotati in mercati attivi In assenza di un mercato attivo per un determinato strumento finanziario, si fa ricorso alle seguenti tecniche valutative, con grado decrescente di priorità: 32 • esame critico delle più recenti transazioni di mercato; • riferimento al fair value di strumenti finanziari con le medesime caratteristiche; • utilizzo del NAV, fornito dal fondo stesso, nel caso di fondi non quotati; • applicazione di modelli di pricing. Riguardo a questi ultimi, la tecnica di valutazione adottata è quella della “discounted cash flow analysis”. Il procedimento si articola in tre fasi: 1) mappatura dei cash flows: riconoscimento dei flussi attesi dallo strumento e distribuzione degli stessi lungo la vita contrattuale; 2) scelta della curva di attualizzazione dei flussi, in considerazione dei fattori di rischio considerati; 3) calcolo del present value dello strumento alla data di valutazione. Individuati i cash flows, viene calcolata l’opportuna curva di attualizzazione, attraverso l’utilizzo della tecnica nota come “discount rate adjustment approach”, che considera sia l’effetto del rischio tasso, sia quello del rischio di credito. Noti tali elementi è possibile calcolare il fair value come somma dei valori attuali dei flussi di cassa futuri degli strumenti finanziari. Titoli strutturati Per i titoli strutturati, vista la natura non deterministica del valore dei cash flows futuri, il fair value è calcolato frazionando il titolo in un portafoglio di strumenti elementari, secondo la tecnica del portafoglio di replica. Il fair value del prodotto strutturato si ottiene sommando le singole valutazioni degli strumenti elementari di cui è composto. Titoli di capitale Per i titoli azionari vengono utilizzati, alternativamente: • prezzi desumibili da transazioni sui titoli oggetto di valutazione o su titoli comparabili; • valutazioni peritali; 33 • multipli di mercato relativi a società similari per dimensione ed area di business; • modelli di valutazione comunemente adottati dalla prassi di mercato. Solo in via residuale alcuni titoli sono valutati al costo. Finanziamenti e crediti Risultano tutti classificati nel portafoglio Loans & Receivables e vengono valutati al costo ammortizzato. Il loro fair value viene calcolato al solo fine di fornirne opportuna informativa in semestrale. Questo, per i crediti di durata contrattuale non superiore ai dodici mesi e per quelli non performing, si stima essere pari al valore contabile; per tutti gli altri rapporti, il fair value si ottiene attualizzando i flussi di cassa contrattuali al netto della perdita attesa calcolata sulla base del merito creditizio del prenditore, utilizzando la corrispondente struttura dei tassi per scadenza. 34 PARTE D) ALTRE INFORMAZIONI Sezione 1 - Riferimenti specifici sull’operatività svolta D) Garanzie rilasciate ed impegni Alla data del 30/06/2015 le garanzie e gli impegni assunti dalla nostra Società con il rilascio degli atti fideiussori ammonta ad € 332.291.188, importo corrispondente a n. 33.303 atti emessi ed ancora in essere alla data di chiusura della semestrale. Del suddetto importo, € 241.570.384 è relativo a garanzie rilasciate, € 90.255.160 è relativo ad impegni assunti ed € 465.644 è relativo a garanzie rilasciate ma in ordine alle quali è pervenuta la richiesta di escussione da parte degli enti beneficiari. Per quanto riguarda quest’ultima tipologia di atti, che sono stati classificati tra le inadempienze probabili, si precisa che l’importo in oggetto è relativo a n. 37 richieste di escussione pervenute alla Società ma non ancora definite alla data del 31/08/2015, per n. 10 delle quali sono pendenti i ricorsi presentati dai contraenti innanzi gli organi giurisdizionali competenti, per n. 3 è imminente la proposizione del ricorso da parte del contraente, per n. 16 sono ancora in corso gli accertamenti di rito per accertare la legittimità delle richieste pervenute, per n. 7 esistono contestazioni da parte dei contraenti, seppure non risulta ancora presentato alcun ricorso presso un organo giurisdizionale e per n. 1 si ritiene che la richiesta pervenuta dal beneficiario sia irregolare, perché riferita ad un atto già scaduto. Al fine di fronteggiare il rischio generico di escussione delle garanzie in essere, è stato deciso di adeguare la consistenza del fondo rischi futuri sinistri (+ € 25.473 nel semestre) fino alla corrispondenza dell’importo di € 167.235, stimando la probabilità di “impairment” delle garanzie in essere al 30/06/2015 sulla base della frequenza delle richieste di escussione pervenute nel triennio 30/06/2012-30/06/2015 e del valore medio delle garanzie rilasciate. Il fondo in oggetto è stato classificato nella voce “altre passività”. 35 D.1. - Valore delle garanzie rilasciate e degli impegni Operazioni 30/06/2015 1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria a prima richiesta 31/12/2014 0 0 a) Banche 0 0 b) Enti finanziari 0 0 c) Clientela 0 0 0 0 a) Banche 0 0 b) Enti finanziari 0 0 c) Clientela 0 0 242.036.028 219.882.096 a) Banche 0 0 b) Enti finanziari 0 0 242.036.028 219.882.096 0 0 0 0 i) a utilizzo certo 0 0 ii) a utilizzo incerto 0 0 0 0 i) a utilizzo certo 0 0 ii) a utilizzo incerto 0 0 2) Altre garanzie rilasciate di natura finanziaria 3) Garanzie rilasciate di natura commerciale c) Clientela 4) Impegni irrevocabili a erogare fondi a) Banche b) Enti finanziari c) Clientela 0 0 i) a utilizzo certo 0 0 ii) a utilizzo incerto 0 0 5) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione 0 0 6) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi 0 0 7) Altri impegni irrevocabili 90.255.160 86.477.090 a) a rilasciare garanzie 90.255.160 86.477.090 0 0 332.291.188 306.359.186 b) altri TOTALE 36 D.3 - Garanzie rilasciate: rango di rischio assunto e qualità Garanzie rilasciate non deteriorate Contro Altre garantite Altre Garanzie deteriorate Contro garantite Altre Rettifiche di valore complessive Valore lordo Rettifiche di valore complessive Valore lordo Rettifiche di valore complessive - garanzie natura commerciale Valore lordo - altre garanzie finanziarie Rettifiche di valore complessive prima Valore lordo a Rettifiche di valore complessive finanziarie Valore lordo - garanzie richiesta Rettifiche di valore complessive Garanzie rilasciate con assunzione di rischio di prima perdita Valore lordo Tipologia di rischio assunto Garanzie rilasciate deteriorate: sofferenze Contro Altre garantite 12.179.060 0 168.902.231 0 0 0 0 0 0 0 465.644 167.235 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 12.179.060 0 168.902.231 0 0 0 0 0 0 0 465.644 167.235 Garanzie rilasciate con assunzione di rischio di tipo mezzanine 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - garanzie richiesta 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - altre garanzie finanziarie 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - garanzie natura commerciale 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Garanzie rilasciate pro quota 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - altre garanzie finanziarie 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - garanzie natura commerciale 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 12.179.060 0 168.902.231 0 0 0 0 0 0 0 465.644 167.235 - garanzie richiesta finanziarie a finanziarie a prima prima Totale D.5 - Garanzie rilasciate in corso di escussione: dati di stock Tipo Garanzia Valore nominale Valore di bilancio - garanzie finanziarie a prima richiesta 0 0 - altre garanzie finanziarie 0 0 465.644 298.409 465.644 298.409 - garanzie natura commerciale TOTALE D.6 - Garanzie rilasciate in corso di escussione: dati di flusso Tipo Garanzia Valore nominale Valore di bilancio - garanzie finanziarie a prima richiesta 0 0 - altre garanzie finanziarie 0 0 66.450 66.450 66.450 66.450 - garanzie natura commerciale TOTALE 37 D.8 - Variazioni delle garanzie rilasciate deteriorate: altre Garanzie di natura finanziaria a prima richiesta Contro Altre garantite Ammontare delle variazioni Altre garanzie di natura finanziaria Contro Altre garantite Garanzie di natura commerciale Contro garantite Altre (A) Valore lordo iniziale 0 0 0 0 0 515.163 (B) Variazioni in aumento: 0 0 0 0 0 66.450 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - (b3) altre variazioni in aumento 0 0 0 0 0 66.450 (C) Variazioni in diminuzione: 0 0 0 0 0 115.969 - (c1) uscite verso garanzie in bonis 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - (c3) escussioni 0 0 0 0 0 0 - (c4) altre variazioni in diminuzione 0 0 0 0 0 115.969 (D) Valore lordo finale 0 0 0 0 0 465.644 - (b1) trasferimenti da garanzie in bonis - (b2) trasferimenti da altre garanzie in sofferenza - (c2) uscite sofferenza verso garanzie in D.9 - Variazioni delle garanzie rilasciate non deteriorate Ammontare delle variazioni Garanzie di natura finanziaria a prima richiesta Contro Altre garantite Altre garanzie di natura finanziaria Contro Altre garantite Garanzie di natura commerciale Contro garantite Altre (A) Valore lordo iniziale 0 0 0 0 29.746.125 276.097.898 (B) Variazioni in aumento: 0 0 0 0 42.743.350 347.766.802 - (b1) Garanzie rilasciate 0 0 0 0 42.743.350 347.766.802 - (b2) altre variazioni in aumento 0 0 0 0 0 0 (C) Variazioni in diminuzione: 0 0 0 0 5.610.729 292.039.156 - (c1) garanzie non escusse 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 465.644 - (c3) altre variazioni in diminuzione 0 0 0 0 5.610.729 291.573.512 (D) Valore lordo finale 0 0 0 0 66.878.746 331.825.544 - (c2) trasferimenti deteriorate a garanzie Nel primo semestre 2015 sono stati emessi dalla rete di agenti circa 34.000 atti fideiussori, per un montante di impegni assunti pari a circa a 338 milioni di euro ed un valore medio per atto emesso pari a circa € 10.000. A fronte di tale volume, alla Società risultano pervenute nel semestre n. 10 richieste di escussione, delle quali n. 5 sono state definite in modo favorevole, senza alcuna perdita da parte della Finanziaria, n. 2 sono state oggetto di apposito ricorso presentato dal contraente innanzi gli organi giurisdizionali competenti, n. 2 sono in attesa della proposizione del ricorso da parte del contraente e n. 1 è contestata da parte del contraente, seppure non risulta ancora presentato alcun ricorso presso un organo giurisdizionale. Alla luce di quanto sopra, non ravvisando rischi di perdite sulle posizioni relative ai crediti di 38 firma per i quali sono pervenute richieste di escussione, la Finanziaria ha deciso di non effettuare né alcuna svalutazione analitica, né alcun accantonamento specifico in riferimento alle suddette posizioni ma, per fronteggiare il rischio fisiologico di escussione delle garanzie in essere, è stato deciso di adeguare la consistenza del fondo per rischi di perdite da escussione, effettuando un ulteriore accantonamento di € 25.473, sulla base della frequenza delle richieste di escussione pervenute nel triennio 30/06/2012-30/06/2015 e del valore medio garantito dei singoli atti fideiussori. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Distribuzione esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia Portafogli/qualità 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie valutate al fair value 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 5. Crediti verso banche Esposizioni scadute o sconfinanti deteriorate Inadempienze probabili Sofferenze Esposizioni scadute non deteriorate Altre attività Totale 0 0 0 0 1.562.123 1.562.123 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 8.519.372 8.519.372 6. Crediti verso enti finanziari 0 0 0 0 0 0 7. Crediti verso clientela 0 147.594 34.880 100.046 631.298 913.818 8. Derivati di copertura 0 0 0 0 0 0 Totale 30/06/2015 0 147.594 34.880 100.046 10.712.793 10.995.313 Totale 31/12/2014 0 140.875 42.298 59.181 9.944.427 10.186.781 39 2. Esposizioni creditizie 2.1 Esposizioni creditizie verso la clientela: valori lordi e netti Esposizione lorda Tipologie esposizioni/valori Rettifiche di valore specifiche Rettifiche di valore di portafoglio Esposizione netta A. ATTIVITA’ DETERIORATE ESPOSIZIONI PER CASSA: - Sofferenze - Inadempienze probabili - Esposizioni scadute o sconf. deteriorate ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO: - Sofferenze - Inadempienze probabili - Esposizioni scadute o sconf. deteriorate Totale A 182.474 0 0 182.474 0 0 0 0 147.594 0 0 147.594 34.880 0 0 34.880 465.644 0 167.235 480.883 0 0 0 0 465.644 0 167.235 480.883 0 0 0 0 648.118 0 167.235 480.883 B. ESPOSIZIONI IN BONIS - Esposizioni scadute non deteriorate 100.046 0 0 100.046 331.825.544 0 0 331.825.544 Totale B 331.925.590 0 0 331.925.590 Totale (A +B) 332.573.708 0 167.235 332.406.473 - Altre esposizioni Nell’ambito delle esposizioni in bonis contenute nella tabella 2.1 Esposizioni creditizie verso la clientela: valori lordi e netti, alla voce esposizione lorda, pari ad euro 331.925.590 (Totale B), non è compreso alcun importo sospeso in quanto oggetto di rinegoziazione nell’ambito di accordi collettivi. Nell’ambito delle operazioni che esulano dalle operazioni di rinegoziazione, i rapporti scaduti (deteriorati e non deteriorati) ammontano ad € 134.926 e sono così ripartiti: Classi di appartenenza Importi - fino a 1 mese 62.095 - da 1 a 3 mesi 37.951 - da 3 a 6 mesi 21.921 - da 6 a 9 mesi 12.959 Totale 134.926 40 2.2 Esposizioni creditizie verso banche ed enti finanziari: valori lordi e netti Tipologie esposizioni/valori Esposizione lorda Rettifiche di valore specifiche Rettifiche di valore di portafoglio Esposizione netta A. ATTIVITA’ DETERIORATE ESPOSIZIONI PER CASSA: 0 0 0 0 - Sofferenze 0 0 0 0 - Inadempienze probabili 0 0 0 0 - Esposizioni scadute o sconf. deteriorate 0 0 0 0 ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO: 0 0 0 0 - Sofferenze 0 0 0 0 - Inadempienze probabili 0 0 0 0 - Esposizioni scadute o sconf. deteriorate 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 8.519.372 0 0 8.519.372 Totale B 8.519.372 0 0 8.519.372 Totale (A +B) 8.519.372 0 0 8.519.372 Totale A B. ESPOSIZIONI IN BONIS - Esposizioni scadute non deteriorate - Altre esposizioni 3. Concentrazione del credito 3.3 Grandi rischi 30/06/2015 a) Ammontare (valore non ponderato) 16.289.443 b) Ammontare (valore ponderato) 9.659.926 c) Numero 9 In Bilancio sono presenti n. 9 grandi rischi ai sensi della normativa di vigilanza e precisamente: 1) quello relativo alle somme liquide depositate sui conti correnti (ordinari e vincolati) intrattenuti presso la Banca Popolare di Bari per complessivi € 8.072.898 (che, ponderato al 20% secondo la normativa di vigilanza, costituisce un grande rischio per € 1.614.580); 2) quello relativo all’affidamento concesso alla F.I.M.E.T. S.p.A. per nominali € 1.000.000; 3) quello relativo all’affidamento concesso alla Bergamelli S.r.l. unitamente alla posizione connessa della Impresa Bergamelli S.r.l. per nominali € 1.160.000; 4) quello relativo all’affidamento concesso alla Vezzola S.p.A. unitamente alla posizione connessa della Antonutti S.r.l. per nominali € 900.996; 41 5) quello relativo all’affidamento concesso alla Omnia Servitia S.r.l. per nominali € 900.000; 6) quello relativo all’affidamento concesso alla Apulia S.r.l. per nominali € 970.751; 7) quello relativo all’affidamento concesso alla Pa.e.co. S.r.l. per nominali € 850.000; 8) quello relativo all’affidamento concesso alla C.P.M. - Consorzio Stabile per nominali € 1.000.000; 9) quello relativo all’affidamento concesso alla Consorzio Stabile Soledil S.r.l. unitamente al gruppo di clienti connessi Edil Fergi S.r.l., F.lli Ferrara S.r.l. e Appalti In Restauri S.r.l. per complessivi nominali € 1.434.798 (che, ponderato al 75% secondo la normativa di vigilanza, espone la società per € 1.263.599). Sezione 4 - Informazioni sul patrimonio 4.1 Il patrimonio dell’impresa 4.1.1 Informazioni di natura qualitativa Il patrimonio netto della Finanziaria Romana si compone del capitale sociale e delle riserve, a qualunque titolo costituite, nonché dell’utile di esercizio. Ai sensi delle vigenti disposizioni di Vigilanza, la Società è tenuta al rispetto di un coefficiente minimo di solvibilità pari al 6%, coefficiente ordinario così ripristinato dalla Banca d’Italia nel Settembre 2011, dopo aver preso atto degli sforzi profusi dalla Società per ottenere la rimozione del coefficiente particolare a suo tempo imposto. Il rispetto del suddetto coefficiente prudenziale minimo è costantemente monitorato dai competenti organismi aziendali, anche per mantenere il patrimonio di Vigilanza adeguato alle strategie di sviluppo della Società. 42 4.1.2 Informazioni di natura quantitativa 4.1.2.1 Patrimonio dell’impresa: composizione Il patrimonio netto della Finanziaria Romana al 30/06/2015 risulta così composto: Voci/Valori 1. Capitale 2. Sovrapprezzi di emissione 3. Riserve - di utili a) legale b) statutaria c) azioni proprie d) altre - altre 4. (Azioni proprie) 5. Riserve da valutazione - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Attività materiali - Attività immateriali - Copertura di investimenti esteri - Differenze di cambio - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - Leggi speciali di rivalutazione - Utili/perdite attuariali relativi ai piani previdenziali a benefici definiti - Quota delle riserve da valutaz. relative a partecipaz. val. al patr. netto 6. Strumenti di capitale 7. Utile (perdita) d’esercizio TOTALE 30/06/2015 6.000.000 0 1.555.961 1.555.961 247.970 0 0 1.307.991 0 (0) 0 0 0 0 0 0 0 0 (47.382) 0 0 714.101 8.222.680 31/12/2014 6.000.000 0 790.105 790.105 188.677 0 0 601.428 0 (0) (47.382) 0 0 0 0 0 0 0 (47.382) 0 0 1.185.856 7.928.579 4.2 Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza 4.2.1 Patrimonio di vigilanza Il patrimonio di vigilanza è stato calcolato sulla base delle indicazioni fornite dalla Banca d’Italia con la Circolare n. 217/96 “Manuale per la Compilazione delle segnalazioni di Vigilanza per gli Intermediari Finanziari iscritti nell’Elenco Speciale”, così come risultante dopo il 14° aggiornamento del 30/06/2015. 4.2.1.1 Informazioni di natura qualitativa Patrimonio di base Il patrimonio di base comprende, in positivo, il capitale, i sovrapprezzi di emissione, le riserve e l’utile di periodo per la quota non destinata a dividendi o altre assegnazioni. In negativo, sconta la quota di azioni proprie in portafoglio e l’ammontare delle immobilizzazioni immateriali. 43 Patrimonio supplementare Il patrimonio supplementare si compone delle riserve da valutazione, al netto dei corrispondenti filtri prudenziali, e della quota computabile dei prestiti subordinati in circolazione. Patrimonio di terzo livello Non esistono elementi patrimoniali quantificabili come di “terzo livello”. 4.2.1.2 Informazioni di natura quantitativa 30/06/2015 A. Patrimonio di base prima dell’applicazione dei filtri prudenziali 31/12/2014 8.222.680 7.508.579 B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) 47.382 47.382 B.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) (0) (0) 8.270.062 7.555.961 (2.102) (4.000) E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C - D) 8.267.960 7.551.961 F. Patrimonio supplementare prima dell’applicazione dei filtri prudenziali 8.267.960 7.551.961 G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) 0 0 G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) (0) (0) 8.267.960 7.551.961 (0) (0) 8.267.960 7.551.961 (0) (0) 8.267.960 7.551.961 0 0 8.267.960 7.551.961 B. Filtri prudenziali del patrimonio base: C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A + B) D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare: H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F + G) I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H - I) M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare N. Patrimonio di vigilanza (E + L - M) O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3) P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N + O) Pertanto, alla data del 30/06/2015 il Patrimonio di Vigilanza risulta essere superiore di € 3.103.391 rispetto al limite di legge di € 5.164.569, evidenziando un incremento di € 715.999 rispetto al valore risultante al 31/12/2014, pari ad € 7.551.961. 4.2.2 Adeguatezza patrimoniale 4.2.2.1 Informazioni di natura qualitativa Il rispetto dei limiti di adeguatezza patrimoniale, sia a livello di TIER 1, che di dotazione 44 complessiva (TIER 3), è costantemente monitorato dai competenti Organismi aziendali, nell’ambito del più ampio processo di verifica dell’adeguatezza patrimoniale in via attuale, prospettica e di stress, in relazione ai fattori di rischio assunti ed alle strategie aziendali. 4.2.2.2 Informazioni di natura quantitativa Importi non ponderati Importi ponderati/requisiti Categorie/Valori 30/06/2015 31/12/2014 30/06/2015 31/12/2014 A.1 Rischio di credito e di controparte 343.497.030 316.801.222 111.526.356 102.270.960 1. Metodologia standardizzata 343.497.030 316.801.222 111.526.356 102.270.960 0 0 0 0 2.1. Base 0 0 0 0 2.2. Avanzata 0 0 0 0 3. Cartolarizzazioni 0 0 0 0 6.691.581 6.136.258 14.281 10.509 14.281 10.509 2. Modelli interni 0 0 3. Rischio di concentrazione 0 0 B.3 Rischio operativo 456.974 456.974 1. Metodo base 456.974 456.974 2. Metodo standardizzato 0 0 3. Metodo avanzato 0 0 B.4 Altri requisiti prudenziali 0 0 B.5 Altri elementi di calcolo 0 0 7.162.836 6.603.741 119.404.476 110.084.362 C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 6,92% 6,86% C.3 Patrimonio vigilanza incluso TIER 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 6,92% 6,86% A. ATTIVITA’ DI RISCHIO 2. Metodologia basata sui rating interni B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA B.1 Rischio di credito e di controparte B.2 Rischi di mercato 1. Metodologia standard B.6 Totale requisiti prudenziali C. ATTIVITA’ DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA C.1 Attività di rischio ponderate 45 Sezione 6 - Operazioni con parti correlate 6.1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica Emolumenti per la carica Nominativo Benefici non monetari Bonus ed altri incentivi Totale 5.075 0 0 5.075 Sergio Lo Prato (Amministratore Delegato) 38.064 0 0 38.064 Luca Scoppa (Amministratore e Dirigente) 40.285 0 19.897 60.182 0 0 7.081 7.081 Mario Ferri (Amministratore) 6.100 0 0 6.100 Stefano Gorgoni (Presidente Collegio Sindacale) 9.199 0 405 9.604 Giorgio Pellati (Sindaco Effettivo) 6.661 0 299 6.960 Luca Colaianni (Sindaco Effettivo) 5.392 0 0 5.392 Sergio Lo Prato (Presidente) Peppino Moriconi (Amministratore) Si precisa che nella tabella 6.1 nella sottovoce “bonus ed altri incentivi” sono inclusi esclusivamente i rimborsi chilometrici pagati agli amministratori, nonché i rimborsi a piè di lista pagati ai sindaci per le spese sostenute per viaggi e trasferte effettuati nell’interesse della Finanziaria. 6.3. Informazioni sulle transazioni con parti correlate Voci/Valori Controllante Entità che esercitano influenza notevole Entità controllate Entità collegate Amm.ri Sindaci Direttori Altre parti correlate Totale 1. Beni acquistati 0 0 0 0 0 0 0 2. Beni venduti 0 0 0 0 0 0 0 3. Prestazione di servizi 0 0 0 0 0 0 0 4. Ottenimento di servizi 0 42.000 0 0 0 0 42.000 5. Rapporti di agenzia 0 0 0 0 0 0 0 6. Finanziamenti concessi 0 0 0 0 0 0 0 7. Garanzie rilasciate 0 0 0 0 0 0 0 Il dott. Guido Maria Brera, socio di riferimento (59% del capitale) dell’azionista unico Holding Romana S.r.l. è anche socio di riferimento (95% del capitale) de La Monetella S.r.l., proprietaria dell’immobile sito in Roma, Via Dora n. 1 - int. 10, locato ad uso ufficio alla Finanziaria fino al 31/12/2018 (€ 36.000 nel semestre). Il dott. Marco Brera, socio minoritario sia dell’azionista unico Holding Romana S.r.l. (41% del capitale), sia de La Monetella S.r.l. (5% del capitale), oltre ad essere altresì Amministratore Unico delle medesime Holding Romana S.r.l. e Monetella S.r.l. è altresì Amministratore Unico della Compagnia Generale 46 Immobiliare S.r.l., proprietaria dell’immobile sito in Roma, Via Panama n. 94, locato ad uso foresteria alla Finanziaria fino al 14/01/2016 (€ 6.000 nel semestre). Si precisa che le operazioni effettuate con parti correlate non sono qualificabili né come atipiche, né come inusuali, rientrando nell’ordinario corso degli affari della Società. Esse sono regolate a condizioni di mercato, cioè alle condizioni che si sarebbero applicate fra due parti indipendenti, e sono state comunque compiute nell’interesse della Finanziaria Romana. 47 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE Signor Azionista, anche se in Italia permane ancora un clima di grande incertezza, legato da un lato alla crisi della politica e dall’altro ad un sistema economico che sembra abbia abbandonato la recessione per una lenta risalita determinata dalle imponenti manovre della BCE, il primo semestre 2015 è stato per la Finanziaria Romana caratterizzato da un’ulteriore crescita della domanda, anche grazie all’ottima performance dei nuovi prodotti inseriti nel corso del 2013, che hanno cominciato a dare i frutti in termini di risultato già a partire dall’esercizio 2014, con consolidamento dei risultati nel corso del semestre appena concluso. Sono stati quindi rispettate le previsioni contenute nel piano industriale pluriennale, sia in termini di valore della produzione, sia in termini di utile. Il risultato del semestre è da accogliere con soddisfazione, anche perché i risultati conseguiti lasciano intendere che il trend positivo si mantenga inalterato anche nel secondo semestre 2015, permettendo così di conseguire un risultato positivo in ulteriore crescita rispetto a quello dello scorso esercizio. In dettaglio, Le precisiamo che la raccolta premi della società nel primo semestre 2015 (2,54 mln di euro) è aumentata rispetto a quella del primo semestre 2014 (2,40 mln di euro), evidenziando una crescita in termini percentuali del 5,5%. Anche le commissioni nette sono aumentate del 6,4% (da 1,64 mln di euro al 30/06/2014 a 1,75 mln di euro al 30/06/2015), a differenza del margine di interesse (da 0,10 mln di euro al 30/06/2014 a 0,08 mln di euro al 30/06/2015), che evidenzia un decremento in termini percentuali del 15,6%, conseguenza della politica restrittiva sui tassi di interesse perseguita ormai da almeno un biennio dalla Banca Centrale Europea, con conseguente adeguamento al ribasso dei tassi d’interessi offerti alla clientela da parte di tutti gli istituti di credito. Anche il margine di intermediazione ha registrato un miglioramento del 10,3% (da 1,68 mln 48 di euro al 30/06/2014 a 1,86 mln di euro al 30/06/2015), mentre migliorabile resta il risultato dell’attività di negoziazione, seppure il risultato dell’area evidenzia un leggero utile, in ogni caso in controtendenza rispetto al saldo negativo registrato nel primo semestre 2014. Anche l’utile netto risente del quadro sopra descritto, con un netto incremento del 19,6% rispetto al risultato conseguito nel primo semestre 2014 (da 0,60 mln di euro al 30/06/2014 a 0,71 mln di euro al 30/06/2015) e benché le spese amministrative siano aumentate (+ 4,2%), essenzialmente per gli adeguamenti che è stato opportuno apportare alla pianta organica della società per fronteggiare l’incremento della produzione. ***** Signor Azionista, siamo convinti che gli sforzi profusi che hanno consentito di realizzare l’ottimo risultato del primo semestre 2015 continueranno a sortire i loro effetti anche nel secondo semestre dell’anno ed è con questa previsione di un risultato al 31/12/2015 ancora migliore di quello evidenziato in sede di semestrale ed in ulteriore crescita rispetto al risultato dell’esercizio precedente che la invitiamo a rimanere estremamente ottimista in relazione al conseguimento degli obiettivi strategici di medio/lungo termine. Il risk management La Finanziaria attribuisce una notevole importanza alla gestione ed al controllo delle varie tipologie di rischio. Le politiche relative all’assunzione dei rischi sono definite dagli organi statutari e, in linea con la normativa di vigilanza del c.d. “secondo pilastro” di Basilea 2, è stato sviluppato uno specifico processo diretto alla misurazione dei rischi ed all’autovalutazione dell’adeguatezza patrimoniale (Internal Capital Adequacy Assessment Process - ICAAP). Responsabile del processo ICAAP e del suo resoconto è la funzione di Risk Management, che opera in piena autonomia rispetto alle altre funzioni operative. 49 In generale, il Risk Management deve assicurare il costante presidio e monitoraggio dei rischi attinenti al primo ed al secondo pilastro della disciplina prudenziale per gli intermediari finanziari predisposta dalla Banca d’Italia, definendo le metodologie di misurazione dei rischi, effettuando un costante controllo degli stessi e prevedendo, ove necessario, gli opportuni stress testing. Si occupa della predisposizione della reportistica necessaria agli organi sociali. In particolare, la funzione di Risk Management ha il compito di: ₋ definire e individuare l’esposizione ai rischi cui la Società è o potrebbe essere esposta. In tale ambito raccoglie, dai Responsabili delle Aree, i risultati delle valutazione condotte, garantendo un flusso informativo adeguato con le varie funzioni; ₋ sviluppare e aggiornare i modelli e gli strumenti a supporto della misurazione, valutazione e monitoraggio dei rischi; ₋ effettuare i calcoli relativi all’assorbimento di capitale per ciascuno dei rischi rilevanti a cui la Finanziaria è esposta; ₋ determinare il capitale interno complessivo, attuale e prospettico; ₋ predisporre la reportistica relativa all’analisi e alla quantificazione dei rischi e fornirne adeguata informativa agli organi aziendali; ₋ gestire lo svolgimento delle varie attività per la valutazione aziendale sull’adeguatezza patrimoniale; ₋ supportare l’amministratore delegato nella predisposizione della documentazione informativa da inviare periodicamente alla Banca d’ Italia. La Società ha anche predisposto un apposito sistema di controlli interni, deputati a verificare la conformità alla normativa delle regole interne e la loro effettiva applicazione (conformità operativa). Per quanto riguarda invece i rischi di natura esterna, i rischi specifici derivanti dall’attività svolta da Finanziaria Romana sul territorio italiano non risentono di alcuna diversificazione 50 territoriale e sono estremamente omogenei in quanto unica è la regolamentazione legislativa che sottende alla tipologia di fidejussioni rilasciate. Per quanto riguarda le richieste di escussione pervenute alla Società in relazione alle fidejussioni rilasciate, Vi segnaliamo che il rischio è rimasto sostanzialmente immutato rispetto al rischio del 31/12/2014. Attività di ricerca e sviluppo Con l’anno 2014 è iniziato un nuovo contratto quinquennale con la Sistemi Informativi (Gruppo IBM). Continuano inoltre gli investimenti di modifica e personalizzazione del sistema informatico costituito da una piattaforma di front-end sul web denominata Vb@nk che è perfettamente integrata con il sistema di contabilità interno denominato XF, gestito su AS 400 ed al quale sono collegati i software per la gestione delle Segnalazioni e della Centrale Rischi. Il sistema è stato nel corso del semestre ulteriormente modificato per meglio adattarlo alle specifiche esigenze dei nuovi prodotti e ha senz’altro offerto un valore aggiunto agli uffici amministrativi, alla rete di agenti ed alla clientela della società. Numero e valore nominale delle azioni proprie e delle azioni o quote di società controllanti possedute anche per tramite di società fiduciaria o interposta persona La Società non detiene, direttamente od indirettamente per tramite di società fiduciaria o per interposta persona, azioni proprie e/o azioni o quote di imprese controllanti, né ne ha mai possedute in passato. Rapporti con imprese controllate, controllanti e sottoposte al controllo di queste ultime, nonché verso le imprese sottoposte ad influenza notevole L’intero capitale sociale della Finanziaria Romana è detenuto dalla Holding Romana S.r.l., con sede in Roma, Via Dora n. 1, codice fiscale e numero d’iscrizione nel Registro delle Imprese di Roma 10534361000. Peraltro, al di là della ordinaria corresponsione dei dividendi 51 di esercizio, nessun tipo di rapporto è intercorso con la suddetta società. La Finanziaria non detiene invece, direttamente od indirettamente, il controllo di alcuna impresa. Fatti di rilievo avvenuti dopo il 30/06/2015 La riforma del Titolo V del D.Lgs. n. 385/1993 (Testo Unico Bancario), disposta dal D.Lgs. n. 141/2010 ed entrata in vigore il 23/05/2015 a seguito dell’emanazione delle disposizioni attuative, ha radicalmente cambiato il quadro normativo di riferimento degli intermediari finanziari iscritti nell’elenco speciale di cui all’art. 107 del TUB, prevedendo, tra l’altro, che l’esercizio delle attività finanziarie sia subordinato alla presentazione alla Banca d’Italia di una nuova istanza di autorizzazione per l’iscrizione nel nuovo albo unico previsto dal “nuovo” art. 106 del TUB. In tale nuovo contesto normativo, è fondamentale che gli organi aziendali, oltre a rispondere a requisiti di professionalità, onorabilità ed indipendenza, siano chiaramente distinti tra componenti esecutivi e componenti non esecutivi, in modo da garantire il regolare funzionamento dell’intermediario, ma anche un efficace controllo sul corretto adempimento delle politiche societarie. In questo nuovo assetto normativo, giacché la figura del Presidente del consiglio di amministrazione è vista come un organo con funzione strategica, che promuove la dialettica interna e l’effettivo funzionamento del sistema di governo societario, ma allo stesso tempo non riveste un ruolo esecutivo all’interno della società, non svolgendo funzioni gestionali, si è ritenuto che non era più possibile che la Finanziaria avesse la figura di un Presidente che fosse allo stesso tempo Amministratore Delegato e quindi, non potendo il dott. Sergio Lo Prato continuare ad esercitare entrambe le funzioni, in data 17/09/2015 l’assemblea dell’azionista unico ha provveduto a nominare nuovo Presidente della società il sig. Peppino Moriconi, lasciando al dott. Sergio Lo Prato la carica di Amministratore Delegato. Successivamente, nel mese di settembre sono state altresì tenute diverse riunioni del 52 Consiglio di Amministrazione, in occasione delle quali la società ha rivisitato profondamente tutta la struttura organizzativa interna, ha meglio distribuito le deleghe tra gli amministratori, ha nominato i Responsabili dell’internal audit, del risk management e della compliance e ha ridefinito tutti i regolamenti interni, in modo da essere immediatamente “compliant” rispetto alle nuove disposizioni di vigilanza. Il 12/10 u.s., la società ha presentato in Banca d’Italia l’istanza di autorizzazione per ottenere l’iscrizione nel nuovo albo unico previsto dal “nuovo” art. 106 del TUB ed è confidente che la predetta istanza sarà favorevolmente accolta dall’Organo di Vigilanza. Evoluzione prevedibile della gestione La Società prevede di conseguire nel 2015 un risultato di esercizio decisamente in rialzo rispetto a quello conseguito nel 2014, confidando poi nel 2016 di riuscire a stabilizzare i risultati, sulla scorta dei nuovi prodotti distribuiti e degli investimenti effettuati in termini di ulteriore sviluppo della rete di agenti, per cercare di raggiungere aree geografiche e settori economici che si ritengono al momento non adeguatamente sfruttati. Alla luce delle citate considerazioni sulla redditività della Società, nonostante la richiamata presenza di rischi ed incertezze di varia natura connessi al contesto economico di riferimento, si ritiene che la Finanziaria Romana abbia le risorse adeguate per continuare la propria operatività nel prevedibile futuro e, pertanto, la presente Relazione Semestrale è stata redatta secondo principi di continuità aziendale. Considerazioni finali Non possiamo che ritenere molto soddisfacente l’utile semestrale di € 714.101 e possiamo altresì confermare che il management ha adottato le necessarie misure per confermare che la redditività conseguita nel semestre possa essere confermata non solo a fine 2015, ma anche nei futuri esercizi. Il Consiglio di Amministrazione 53 (sig. Peppino Moriconi) __________________________________ (dott. Sergio Lo Prato) __________________________________ (avv. Mario Ferri) __________________________________ (sig. Luca Scoppa) __________________________________ 54