Fiscal Adempimento
La circolare di aggiornamento professionale
N. 20
09.06.2014
Studi di settore: correttivi e quadro
T
A cura di Devis Nucibella
Categoria: Studi di settore
Sottocategoria: Adeguamento
I modelli 2014 per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore
presentano il quadro T che, sostanzialmente, ripropone il contenuto del precedente quadro X il quale è
ora prevalentemente dedicato all’indicazione del correttivo riguardante il costo per le prestazioni di
lavoro degli apprendisti.
Per la generalità degli studi di settore, al fine di poter applicare i correttivi congiunturali individuali è
necessario compilare nel quadro T i righi che richiedono i dati dei costi variabili per il 2011 e 2012; tali
dati vengono utilizzati per individuare una situazione di crisi, testimoniata dalla contrazione dei costi
variabili.
Premessa
Nel quadro T è richiesta la compilazione dei seguenti righi:
9 esistenze iniziali relative a merci, prodotti finiti, materie prime e
sussidiarie, semilavorati e ai servizi non di durata ultrannuale (escluse
quelle relative a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso);
9 esistenze iniziali relative ad opere, forniture e servizi di durata
ultrannuale di cui all’art. 93, comma 5, del TUIR;
9 rimanenze finali relative a merci, prodotti finiti, materie prime e
sussidiarie, semilavorati e ai servizi non di durata ultrannuale (escluse
quelle relative a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso);
9 rimanenze finali relative ad opere, forniture e servizi di durata
ultrannuale di cui all’art. 93, comma 5, del TUIR;
9 costi per l’acquisto di materie prime, sussidiare, semilavorati e merci
(esclusi quelli relativi a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso);
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1
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9 costo per la produzione di servizi;
9 spese per acquisti di servizi;
9 altri costi per servizi.
Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate con Circolare 19 settembre 2013, n.
30, i soggetti che nel periodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre
2011 o precedenti, e che nel periodo d’imposta in corso alla data del 31
dicembre 2012 hanno cessato di avvalersi del regime dei contribuenti
“minimi”, previsto dai commi da 96 a 117, art. 1, Legge n. 244/2007, devono
fornire alcuni dati contabili, da indicare nei quadri F, G, X e T senza tenere
conto degli effetti derivanti dal principio di cassa, applicato nei periodi di
imposta precedenti e correlato al citato regime.
Ad esempio, il valore delle esistenze iniziali e delle rimanenze finali deve
essere determinato in relazione alle merci che erano effettivamente giacenti
nel magazzino, anche se i relativi costi, sulla base delle disposizioni previste
dal regime dei minimi, erano stati dedotti integralmente nel periodo
d’imposta di acquisto.
Considerata la gravosità di dover ricostruire, a posteriori, una contabilità per le
annualità pregresse, l’Agenzia delle Entrate ha prospettato la possibilità, per
questi soggetti, di non compilare il quadro T con la conseguente impossibilità di
accedere ai correttivi anticrisi.
Il contribuente può, tuttavia, specificare la propria particolare situazione nella
sezione “Annotazioni” di GE.RI.CO.
Compilazione
Di seguito tralasceremo il riferimento al numero dei righi in quanto varia a
seconda dello studio di settore. Tuttavia, di seguito si propone la tipologia di
quadro T più frequente (fra l’altro è identica in tutti gli studi del commercio):
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Per parecchi studi, i cui contribuenti determinano un reddito di lavoro
autonomo (ad esempio UK30U, VG41U, VG53U, VG82U, VG87U, VG91U, VG93U,
VG94U, VK26U, VK28U, VK08U, VK10U, VK16U, VK19U, VK20U, VK56U, WG74U,
WK21U), rilevano nel quadro T i seguenti dati:
9 compensi corrisposti a terzi per prestazioni direttamente afferenti
l’attività professionale e artistica;
9 consumi;
9 altre spese.
Sia per imprese sia per professionisti, i dati da esporre nel quadro T si
recuperano dal modello dello studio di settore allegato ad UNICO 2012 e 2013
secondo la seguente tabella:
Rigo di riferimento nel
modello studio di settore
Descrizione rigo quadro X o T
Unico 2012 (redditi 2011)
ovvero Unico 2013 (redditi
2012)
Esistenze iniziali relative a merci, prodotti
finiti, materie prime e sussidiarie, semilavorati
e ai servizi non di durata ultrannuale (escluse
F12
quelle relative a prodotti soggetti ad aggio o
ricavo fisso)
Esistenze iniziali relative ad opere, forniture e
servizi di durata ultrannuale di cui all’art. 93,
F06, col. 2
comma 5, del TUIR
Rimanenze finali relative a merci, prodotti
finiti, materie prime e sussidiarie, semilavorati
e ai servizi non di durata ultrannuale (escluse
F13
quelle relative a prodotti soggetti ad aggio o
ricavo fisso)
Rimanenze finali relative ad opere, forniture e
servizi di durata ultrannuale di cui all’art. 93,
F07, col. 2
comma 5, del TUIR
Costi
per
l’acquisto
di
materie
prime,
sussidiare, semilavorati e merci (esclusi quelli
relativi a prodotti soggetti ad aggio o ricavo
F14
fisso)
Costo per la produzione di servizi
Spese per acquisti di servizi
Altri costi per servizi
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F15
F16, col. 1
F17
3
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Compensi corrisposti a terzi per prestazioni
direttamente afferenti l’attività professionale e
G07
artistica
Applicazione
del correttivo
Consumi
G08
Altre spese
G09
Per verificare quando il correttivo congiunturale individuale trova applicazione
è necessario effettuare un confronto tra i dati indicati nel quadro F (nel quadro
G, per i professionisti) e quelli indicati nel quadro T.
In particolare, GE.RI.CO. procede come segue:
1.
determina i costi variabili 2011 utilizzando la seguente formula:
Costi variabili = (costi per l’acquisto di materie prime, sussidiarie
semilavorati, e merci + costi per la produzione di
servizi + esistenze iniziali - rimanenze finali) + spese
per acquisto di servizi + altri costi per servizi
Si precisa che i per i professionisti i costi variabili sono dati da:
costi variabili professionisti = Compensi corrisposti a terzi per
prestazioni direttamente afferenti
l’attività professionale e artistica +
consumi + altre spese
2.
determina i costi variabili 2012 utilizzando le stesse formule sopra
indicate;
3.
prende il maggior valore tra i costi variabili 2011 e i costi variabili 2012;
4.
confronta il dato precedentemente ottenuto con i costi variabili 2013
utilizzando le stesse formule sopra esposte.
I dati da indicare nella formula sopra riportata sono quelli esposti nel quadro
F, mentre per i professionisti, le cui variabili rilevanti sono quelle esposte
nella formula “Costi variabili professionisti”, i dati necessari si evincono dal
quadro G.
Dopo aver effettuato il confronto si possono verificare due situazioni:
9 se i costi variabili 2013 sono maggiori del valore ottenuto dal confronto
tra i costi variabili 2011 e 2012,
Ö il correttivo congiunturale individuale non trova applicazione;
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9 se i costi variabili 2013 sono minori del valore ottenuto dal confronto
tra i costi variabili 2011 e 2012,
Ö il correttivo congiunturale individuale trova applicazione.
Non applicazione del correttivo
Un imprenditore presenta la seguente situazione:
Quadro F
Quadro T
Rigo
2013
F12 esistenze iniziali
45.000
F13 rimanenze finali
60.000
F14 costi per materie
prime e merci
F16 spese per acquisto
di servizi
F17 altri costi per
servizi
Rigo
T02 esistenze
iniziali
T04 rimanenze
finali
2011
2012
35.000
40.000
40.000
45.000
100.000
110.000
1.000
2.000
500
600
T06 costi per
120.000
materie prime e
merci
500
6.000
T08 spese per
acquisto di servizi
T09 altri costi per
servizi
Per verificare se il correttivo congiunturale individuale trova applicazione è
necessario effettuare i seguenti calcoli:
1.
costi variabili anno 2011 = (€ 100.000,00 + € 35.000,00 - € 40.000,00) + €
1.000,00 + € 500,00 = € 96.500,00
2.
costi variabili anno 2012 = (€ 110.000,00 + € 40.000,00 - € 45.000,00) + €
2.000,00 + € 600,00 = € 107.600,00
3.
determino il maggior valore tra costi variabili 2011 e 2012 = 107.600,00
> 96.500,00
4.
costi variabili anno 2013 = (€ 120.000,00 + € 45.000,00 - € 60.000,00) + €
500,00 + € 6.000,00 = € 111.500,00
5.
confronto il valore dei costi variabili 2013 (€ 111.500,00) con quello
ottenuto al punto 3 (€ 107.600,00).
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Poiché i costi variabili 2013 (€ 111.500,00) risultano maggiori del valore
ottenuto dal confronto tra i costi variabili 2011 e 2012 (€ 107.600,00), il
correttivo congiunturale individuale non troverà applicazione.
Applicazione del correttivo
I dati sono i medesimi dell’esempio precedente ad eccezione dei costi per
materie prime e merci acquistate nel 2013 che vengono diminuiti (da € 120.000
a € 70.000).
Quadro F
Quadro T
Rigo
2013
Rigo
2011
2012
F12 esistenze iniziali
45.000
T02 esistenze iniziali
35.000
40.000
F13 rimanenze finali
60.000
T04 rimanenze finali
40.000
45.000
100.000
110.000
1.000
2.000
500
600
F14 costi per materie
prime e merci
F16 spese per acquisto
di servizi
F17 altri costi per
servizi
70.000
500
6.000
T06 costi per materie
prime e merci
T08 spese per
acquisto di servizi
T09 altri costi per
servizi
Per verificare se il correttivo congiunturale individuale trova applicazione è
necessario effettuare i seguenti calcoli:
1. costi variabili anno 2011 = (€ 100.000,00 + € 35.000,00 - € 40.000,00) + €
1.000,00 + € 500,00 = € 96.500,00
2. costi variabili anno 2012 = (€ 110.000,00 + € 40.000,00 - € 45.000,00) + €
2.000,00 + € 600,00 = € 107.600,00
3. determino il maggior valore tra costi variabili 2011 e 2012 = 107.600,00
> 96.500,00
4. costi variabili anno 2013 = (€ 70.000,00 + € 45.000,00 - € 60.000,00) + €
500,00 + € 6.000,00 = € 61.500,00
5. confronto il valore dei costi variabili 2013 (€ 61.500,00) con quello
ottenuto al punto 3 (€ 107.600,00).
Poiché i costi variabili 2013 (€ 61.500,00) risultano minori del valore ottenuto
dal confronto tra i costi variabili 2011 e 2012 (€ 107.600,00), il correttivo
congiunturale individuale troverà applicazione.
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Contribuente
che ha iniziato
attività nel
2012 (o nel
2011)
Al fine di verificare l’esistenza delle condizioni per la corretta applicazione dei
correttivi anticrisi, le condizioni di accesso ad alcuni di questi correttivi sono
collegate:
9 alla contrazione dei ricavi/compensi dichiarati nel 2013 rispetto al
periodo d’imposta 2012 (correttivo relativo alla normalità economica),
oppure
9 alla riduzione dei costi variabili dichiarati rispetto a quelli storici di
riferimento (2011 e 2012 - correttivo congiunturale individuale).
Al riguardo si ritiene utile richiamare quanto precisato nelle Circolari n. 34/2010
e n. 30/2011 circa la corretta compilazione dei righi contenenti la richiesta delle
predette informazioni nel caso in cui il contribuente abbia iniziato l’attività in
uno degli anni presi a riferimento per l’applicazione dei correttivi crisi.
Si noti che la citata Circolare si riferisce alla sola contrazione dei ricavi, ma le
indicazioni in essa contenute si ritengono sostanzialmente estensibili, anche
all’altra fattispecie richiesta, ovvero quella della riduzione dei costi variabili.
Di seguito le circostanze in cui si può trovare il contribuente e le indicazioni
proposte della Circolare n. 34/2010 e ripresa dalla Circolare n. 30/2011.
Tali indicazioni sono state riproposte e confermate dall’Agenzia delle Entrate
con Circolare 11 luglio 2012, n. 30.
Il contribuente ha il periodo
d’imposta di riferimento per
l’applicazione del correttivo di
durata diversa da dodici mesi,
ad esempio perché ha iniziato
l’attività nel corso di tale anno e
l’attività rappresenta una mera
Va effettuato il ragguaglio dei
ricavi / compensi conseguiti in
tali periodi rispetto all’anno,
considerato
convenzionalmente pari a 365
giorni.
prosecuzione di attività svolta
da altri soggetti.
Vanno indicati, comunque, i
Il contribuente non ha applicato
lo studio di settore per il periodo
d’imposta di riferimento per
l’applicazione del correttivo per
effetto di una delle cause
d’esclusione ex comma 4, art. 10,
Legge n. 146/98.
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ricavi / compensi dichiarati per
i periodi d’imposta interessati,
eventualmente ragguagliati ad
anno.
In
particolare
è
precisato che: “… i ricavi e i
costi/spese
da
porre
a
confronto con quelli dichiarati
per il 2010 (ora da leggersi
7
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2013)
devono
individuati
essere
in
maniera
omogenea rispetto a questi
ultimi; ad esempio, i “Ricavi
dichiarati
ai
fini
della
congruità relativi al periodo
d’imposta
leggersi
2009
2012)”
(ora
da
risulteranno
pari alla somma degli importi
corrispondenti a quelli indicati
nei
quadri
degli
elementi
contabili degli studi di settore:
ricavi = F01 + F02 (campo 1) –
F02 (campo 2) + [F07 (campo
1) – F07 (campo 2)] – [F06
(campo 1) – F06 (campo 2)] del
quadro
F
contabili
degli
per
elementi
il
reddito
d’impresa. In linea generale
l’omogeneità
deve
essere
valutata anche con riferimento
alla tipologia di attività svolta
nel periodo d’imposta preso a
riferimento per il calcolo del
correttivo. Si rammenta, al
riguardo, che sono considerate
omogenee
le
attività
economiche contraddistinte da
codici attività che rientrano
nel campo di applicazione del
medesimo studio di settore.”
Il contribuente non ha
dichiarato ricavi derivanti
In tal caso il contribuente:
9 non potrà fruire dei
dall’attività d’impresa nel
citati
periodo d’imposta preso a
delle
riferimento per il calcolo del
correttivo (ad esempio perché
ha iniziato nel 2013 un’attività di
impresa costituente mera
prosecuzione di attività svolta
da altri soggetti).
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correttivi
ma
“riduzioni
eventualmente
operate
dagli
altri
“correttivi crisi”;
9 potrà evidenziare la
sua
specifica
situazione utilizzando
8
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le “Note aggiuntive” di
GERICO.
L’Ufficio nell’eventuale fase di
contraddittorio
singola
valuterà
posizione
la
del
contribuente “verificando gli
impatti della crisi sulla stima
dei ricavi/compensi da studi di
settore, anche alla luce di
ulteriori elementi a conferma
della pretesa tributaria”.
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