Comitato Scientifico AIC
Nutrizione materna
e sviluppo fetale
La dieta senza glutine
in gravidanza.
Attenzione al
fabbisogno
di micronutrienti
(vitamine e minerali)
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Martina Mazzocco
Irene Cetin
Clinica Ostetrica e Ginecologica,
Dipartimento Materno Infantile
Ospedale Luigi Sacco,
Università degli Studi di Milano
L
o sviluppo del feto durante la vita intrauterina dipende dall'apporto nutritivo materno ma anche, ed in
egual misura, dal corretto funzionamento
placentare e dalle caratteristiche genetiche del feto stesso. Possiamo infatti immaginare lo stato gravidico come un modello
tri-comparti-mentale dove madre, placenta e feto interagiscono dinamicamente al fine di garantire il miglior sviluppo del prodotto del concepimento.
Inoltre la condizione nutrizionale materna preconcezionale è cruciale per il concepimento e lo sviluppo fetale.
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La gravidanza richiede solo un modesto
incremento delle calorie introdotte giornalmente (100-180 Kcal/die); tuttavia, è importante che gli alimenti introdotti siano
correttamente bilanciati: 20-30% grassi,
20-30% proteine e 40-50% circa di carboidrati.
La dieta, oltre ad essere bilanciata in termini quantitativi, deve anche essere varia
per garantire l'introito adeguato dei micronutrienti.
I micronutrienti sono le vitamine e i minerali, cioè sostanze nutritive che non contengono calorie ma sono indispensabili
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per le funzioni fisiologiche del nostro organismo.
Il fabbisogno di alcuni micronutrienti in
gravidanza raddoppia, poiché essi hanno
un ruolo fondamentale nel corretto sviluppo fetale e nella prevenzione di malformazioni fetali.
I micronutrienti sono contenuti in tutti gli
alimenti, quindi una dieta varia e equilibrata, costituita soprattutto da alimenti consumati freschi, è sufficiente a coprire tutte le
esigenze nutrizionali (fatta eccezione per
l'acido folico).
I micronutrienti
indispensabili
per lo sviluppo fetale
I micronutrienti indispensabili per lo sviluppo fetale sono:
Acido folico: è essenziale assumerlo
prima del concepimento e durante il primo
trimestre di gravidanza per la prevenzione
(dal 50 al 70%) delle malformazioni neonatali a carico del tubo neurale. Il tubo neurale è quella struttura dell'embrione che darà origine al cervello, al sistema nervoso,
alla scatola cranica e alle vertebre. Anomalie dello sviluppo e della chiusura di questo tubo possono causare malformazioni
congenite come spina bifida e labiopalatoschisi. La chiusura del tubo neurale avviene entro 30 giorni dal concepimento, per
questo è necessaria l'assunzione di questa vitamina nel periodo preconcezionale.
Data la difficoltà a soddisfare il fabbisogno
minimo con la sola alimentazione (tramite
verdura e frutta crudi) la World Health
Organization raccomanda la supplementazione con 400 mcg di acido folico da almeno 2 mesi prima del concepimento fino
al termine del primo trimestre.
globina e
globuli rossi (fondamentali
perché trasportano ossigeno ai tessuti e al feto), sia per ottimizzare il lavoro
degli enzimi, proteine che migliorano
l'attività cellulare della mamma e i processi
di crescita del bambino.
È dimostrato che la carenza di ferro in
gravidanza comporta problemi anche al
nascituro, con un maggior rischio di parto
prematuro e basso peso fetale. Per assumere un corretto quantitativo di ferro è bene avere un'alimentazione ricca di alimenti
che lo contengano (rosso d'uovo, carne,
spinaci, frutta secca…). Il ruolo della supplementazione di questo micronutriente
durante la gravidanza è ancora dibattuto,
per ora è indicato solo in caso di anemia sideropenica.
Ferro: il fabbisogno di questo micronutriente aumenta di circa 2-3 volte in gravidanza: questo serve sia per costruire emo-
Calcio: è tra gli attori principali nel processo di mineralizzazione dell'osso durante la crescita del feto insieme ad altri minerali quali fosforo, magnesio e zinco.
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Questi minerali provengono in parte
dall'alimentazione e in parte dalla riserva
ossea materna. Il fabbisogno di calcio in
gravidanza è di 1,2 g al giorno, per questo
è importante incoraggiare il consumo di latticini. Per il corretto metabolismo del calcio
materno è importante anche la vitamina D,
che per la maggior parte è prodotta dal nostro corpo durante l'esposizione solare ed
in parte è introdotta con l'alimentazione
(tramite pesce, latticini e uova). Inoltre la
supplementazione materna di calcio (> 1g
die) riduce del 30% il rischio di sviluppare
ipertensione gestazionale e del 50% il rischio di sviluppare preeclampsia.
Acidi grassi polinsaturi a lunga catena: più rilevanti per la crescita e lo sviluppo del feto sono gli omega 3, che sono contenuti prevalentemente nel pesce. Tra di
essi il DHA (acido docosaesaenoico) è sicuramente quello più importante poiché è
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cruciale per lo sviluppo dei sistemi neuronali e dell'ap-parato visivo. In gravidanza e
durante l'allattamento è ormai raccomandata l'assunzione di almeno 200 mg al giorno di DHA, pari a 2 porzioni alla settimana
di pesce di mare. Studi recenti dimostrano
inoltre come gli omega 3 riducano
l'incidenza di parto pretermine e
l'incidenza di basso peso fetale alla nascita.
Quando i micronutrienti
sono insufficienti
In particolari condizioni materne
l'apporto dei micronutrienti può risultare insufficiente. Questo avviene per esempio
in caso di gravidanze ravvicinate, dove la
madre non riesce a recuperare le riserve
nutrizionali consumate; le diete vegetariana e vegana sottopongono la madre e il feto a carenza di vitamina B12 (necessaria
per la crescita cellulare); la gravidanza insorta nell'ado-lescenza è caratterizzata da
una competizione nell'utilizzo di micronutrienti per la crescita fetale e la crescita materna; o per problemi nutrizionali materni e
condizioni di malassorbimento gastrointestinale. Adattamenti messi in atto dal feto
durante la vita intrauterina per compensare uno stato di carenza nutrizionale o viceversa un eccessivo apporto nutritivo determinano modificazioni metaboliche, endocrine e vascolari permanenti responsabili di numerose patologie della vita adulta
(ipertensione, diabete, patologie cardio-
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vascolari). Questo concetto è noto come
“fetal programming”.
La dieta senza glutine
La dieta priva di glutine nelle donne gravide celiache è indispensabile per mantenere il corretto assorbimento dei micronutrienti, di glucosio e proteine indispensabili
per il corretto accrescimento fetale. Nella
celiachia il malassorbimento di acido folico, ferro e vitamina D viene ripristinato dopo circa 6-12 mesi di dieta senza glutine,
ed entro massimo 2 anni si riacquisisce la
normale densità minerale ossea. Prima di
programmare una gravidanza è quindi opportuno aver ristabilito le riserve nutrizionali materne con la stretta osservanza della dieta senza glutine. Il mantenimento di
questo regime dietetico durante la gravidanza riduce il rischio di complicanze ostetriche quali gli aborti ripetuti, il ritardo di crescita intrauterino, il basso peso alla nascita ed il parto prematuro. Bisogna ricordare
che in alcuni casi la celiachia è associata
ad un intolleranza al lattosio che non permette alla donna di assumere la corretta
quantità di calcio tramite latticini, in questo
caso è necessaria la supplementazione
con calcio.
Conclusioni
In gravidanza l'apporto complessivo di
macronutrienti deve essere aumentato
ma in minima quantità, mentre è fondamentale bilanciare adeguatamente
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l'apporto di vitamine e minerali (i micronutrienti). La dieta senza glutine deve essere
adeguatamente bilanciata, e strettamente
rispettata anche e soprattutto in gravidanza per mantenere la capacità di assorbimento intestinale dei micronutrienti indispensabili per la crescita fetale. La supplementazione con acido folico è indicata come in tutte le gravidanze, l'eventuale ulteriore supplementazione con altri micronutrienti deve esser correttamente valutata
dallo specialista in base alle riserve nutrizionali materne e il periodo di osservanza
della dieta senza glutine.
CONCETTI ESSENZIALI
&
In gravidanza il fabbisogno calorico aumenta minimamente, mentre aumenta notevolmente il fabbisogno di micronutrienti
(vitamine e minerali), essenziali per il corretto sviluppo fetale.
&
La dieta senza glutine è equilibrata e
garantisce il corretto apporto di micronutrienti per il feto. È indispensabile per le
donne gravide con celiachia seguire attentamente la dieta senza glutine durante la
gravidanza, in modo da assicurare il corretto assorbimento intestinale dei micronutrienti e ridurre il rischio di complicanze
ostetriche.
L'articolo è visionabile anche sul sito AIC
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