NOTIZIE Notizie dalla Fondazione Edmund Mach Istituto Agrario di S. Michele all’Adige a cura di Silvia Ceschini Ufficio Stampa RICERCA IN AGRICOLTURA, PIÙ COLLABORAZIONE TRA CRA E IASMA I vertici del Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura, l’ente nazionale di ricerca e sperimentazione con competenza scientifica generale nel settore agricolo, agroindustriale, ittico e forestale – che ha sede a Roma ma è presente in Trentino con una propria unità di ricerca a Villazzano – hanno visitato, in questi giorni, l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige. Il direttore Giovanni Lo Piparo, direttore generale del Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura di Roma, e Ida Marandola, direttore degli affari giuridici, hanno incontrato il presidente Giovanni Gius per approfondire le tematiche relative alla ricerca e alla sperimentazione nei settori della frutticoltura, dell’ambiente, delle foreste, con particolare riguardo alla genomica e alla post-genomica. Proprio nelle scorse settimane i due enti di ricerca hanno messo a punto con la Provincia autonoma di Trento un accordo quadro. La collaborazione riguarda principalmente il settore applicativo del sequenziamento del genoma della vite e del melo, ma anche il settore ambientale, e più in generale agricolo ed agroalimentare. L’accordo quadro, che IASMA, CRA e Provincia autonoma di Trento sottoscriveranno ufficialmente a breve, ha una dura- ta triennale ed è stato seguito e concretizzato dal presidente della Fondazione Mach, Giovanni Gius, in qualità anche di membro del consiglio di amministrazione del CRA, ente nazionale di ricerca e sperimentazione con competenza scientifica generale nel settore agricolo, agroindustriale, ittico e forestale. Iasma e CRA si impegnano congiuntamente a realizzare progetti di ricerca a valenza nazionale, europea ed internazionale nei settori di comune interesse ed a mettere in comune spazi fisici quali laboratori, terreni, serre, attrezzature, risorse umane e finanziarie. INNSBRUCK, CONFERITA AL PRESIDENTE GIUS L’AQUILA TIROLOLESE Sabato 25 ottobre, ad Innsbruck, il presidente dell’Istituto Agrario, Giovanni Gius, è stato insignito dal capitano del Tirolo, Günther Platter, dell’onorificenza “Tiroler Adler in Silber”. Si tratta del riconoscimento che il Land austriaco conferisce ogni anno, il 25 ottobre, ai personaggi che si sono distinti in campo politico, economico e culturale contribuendo al miglioramento dei rapporti tra il Tirolo e le regioni vicine. L’Aquila tirolese è stata conferita al presidente Gius per aver attivamente contribuito al miglioramento e consolidamento dei rapporti di collaborazione fra le scuole di San Michele all’Adige e Rotholz. L’Istituto Agrario e la scuola di agricoltura di Ro- TERRA TRENTINA 10/2008 Visita dei vertici del CRA all’Istituto Agrario 37 TERRA TRENTINA 10/2008 NOTIZIE tholz vennero fondate dalla Dieta regionale di Innsbruck rispettivamente nel 1874 e nel 1879 con lo scopo di risollevare le sorti dell’agricoltura del Nord e del Sud Tirolo. “Molto tempo è passato da allora, ma negli ultimi 25 anni i rapporti di partenariato si sono intensificati con scambi culturali – sottolinea il presidente Gius –, visite reciproche di scolaresche, gare sportive, collaborazioni fra insegnanti, e quant’altro può essere utile per avvicinare i giovani che, pur vivendo in realtà geografiche similari, hanno poche occasioni di incontro. Un esempio consolidato di apertura ai valori e agli orientamenti europei. 38 Il presidente Giovanni Gius e il capitano del Tirolo, Günther Platter Patate in Trentino PATATE, PIOGGIA E GRANDINATE HANNO RIDOTTO LA PRODUZIONE In provincia di Trento la raccolta delle patate è terminata i primi giorni di ottobre ed ora è tempo di bilanci. La produzione stimata ammonta a 6000 tonnellate, in netto calo rispetto allo scorso anno quando il quantitativo aveva raggiunto le 7500 tonnellate. I tecnici dell’Istituto Agrario di San Michele rilevano un 20 per cento di prodotto in meno in tutte le realtà produttive del Trentino. “Le cause che hanno portato al caldo di produzione sono da imputarsi all’andamento sfavorevole delle condizioni climatiche che in certi casi hanno compromesso il raccolto – spiega Gabriele Chistè del Centro per l’Assistenza Tecnica dell’Istituto Agrario di San Michele –. I mesi di aprile, maggio, giugno sono stati molto piovosi e hanno fatto ritardare in montagna le semine compromettendo una razionale gestione del terreno e favorendo la diffusione delle malattie fungine come la pericolosa peronospora che, in alcune zone, ha distrutto completamente la vegetazione. E poi ci sono state le violente grandinate che, nelle zone pataticole, hanno ridotto in maniera drastica la produzione”. Il raccolto si presenta, tuttavia, di buona qualità e sanità con tuberi non molto grossi, e questo ha inciso sulle produzioni medie ad ettaro che si attestano sui 280 quintali. Sono le coltivazioni di patate condotte con tecniche di agricoltura biologica a registrare il maggiore calo di produzione, causa la virulenza delle malattie fungine combattute solo con rame che in un’annata come quella appena trascorsa non è stato sufficiente a contenere l’infezione. L’interesse per questo lavoro nasce dalla necessità di ottenere, tramite miglioramento genetico, varietà resistenti a questa fitopatia, anche per ridurre l’impatto dei prodotti chimici utilizzati per arginarla. Il congresso, che nel 2007 si è svolto a Riva del Garda, chiama a raccolta ogni anno ricercatori provenienti da tutto il paese per fare il punto sulla genetica e il miglioramento genetico degli organismi di interesse agrario. Negli anni scorsi altre due dottorande dell’Istituto Agrario di San Michele che lavoravano in questo staff di ricerca hanno vinto lo stesso premio. FRAGOLE, BUONA QUALITÀ E PRODUZIONE IN LEGGERO CALO In Trentino, quest’anno, la produzione di fragole si attesta poco sotto le 4000 tonnellate, il 5 per cento in meno rispetto allo scorso anno. La raccolta si sta concludendo in questi giorni e, per quanto riguarda il prodotto autunnale, la qualità si presenta decisamente buona. Ad affermarlo sono i tecnici dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige che nella loro attività di consulenza ai produttori hanno PRODUZIONE DI MAIS, DOPO L’AVVIO CRITICO BUONA LA RIPRESA Secondo i tecnici dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige la produzione di mais in Trentino si presenta, anche quest’anno, di buona qualità. Le piogge abbondanti e le basse temperature della primavera hanno determinato un avvio della coltura piuttosto stentato, che si è ripreso tuttavia con le temperature nella norma di luglio. Le coltivazioni si estendono su una superficie complessiva di 1700 ettari, quattrocento dei quali sono destinati alla produzione di farina. Nelle Valli Giudicarie, in particolare nella bassa Valle del Chiese, dove si concentra la produzione dell’“oro” da polenta per un totale di 350 ettari, la raccolta è in corso, e così anche in Valsugana, dove la superficie destinata a questa coltura si aggira sui 30 ettari. Si dovrà attendere la fine della raccolta per avere dati definitivi sull’andamento della produzione, ma l’annata si presenta ottima grazie anche alle alte temperature di settembre-ottobre che hanno asportato molto più umidità rispetto agli anni precedenti. Per quanto riguarda, invece, il trinciato per l’alimentazione della vacca da latte e del bovino da carne, che interessa 1300 ettari di superficie, la raccolta è ultimata con buoni risultati. Fragole coltivate fuori terra le allo sviluppo dei parassiti fungini. La produzione di agosto e inizio settembre ha avuto qualche problema in più: le temperature elevate hanno ridotto la pezzatura e quindi la resa produttiva. La produzione dei trapianti estivi, detta di secondo ciclo, ha pure risentito del clima caldo, con una entrata in produzione accelerata che ha costretto le piante a maturare fragole piccole con minor resa”. Mais da granella (farina) “La stagione maidicola è stata inizialmente compromessa dalle forti e prolungate piogge che erano già iniziate alla fine di aprile – spiega Roberta Franchi del Centro per l’assistenza Tecnica –, però le buone temperature che si sono registrate dalla metà di giugno in poi hanno salvato la situazione e la coltura si è ripresa.” Per il trinciato vengono utilizzati ibridi commerciali; la farina di Storo deriva dal Nostrano di Storo, antica varietà locale, e la farina della Valsugana deriva dalla varietà “Spin” di Caldonazzo. Attraverso il Centro per l’assistenza l’Istituto Agrario fornisce consulenza ai produttori di mais relativa- TERRA TRENTINA 10/2008 raccolto i dati presso i privati – che forniscono un quarto della produzione totale – e le cooperative: Sant’Orsola, Levicofrutta, Alpefrutta, Agri90 di Storo e Aurora fruit. In provincia di Trento le aree più coltivate a fragola sono la Valsugana, la valle del Chiese, la valle del Sarca e l’alta valle di Non, per un una superficie complessiva che ammonta a circa 130 ettari, tutti coltivati fuori suolo e con copertura antipioggia. Il Trentino produce meno del 2 % delle fragole italiane, ma produce la quasi totalità delle fragole estive, grazie agli ambienti colturali freschi di collina e montagna. Con una programmazione diversificata nei vari ambienti si raccolgono fragole da fine maggio a inizio ottobre. “La produzione fine primavera-inizio estate di quest’anno – spiega Claudio Agnolin direttore dell’Ufficio produzioni ortoflorofrutticole del Centro per l’Assistenza Tecnica dell’Istituto Agrario –, grazie al clima fresco per le abbondanti piogge e nuvolosità, è maturata in epoca normale, se così si può dire, confrontandola col 2007 che ha avuto un forte anticipo. La qualità era discreta, con qualche problema di botrite, anche sotto le coperture dei tunnel, a causa del clima umido straordinariamente favorevo- 39 TERRA TRENTINA 10/2008 NOTIZIE 40 mente alla preparazione del terreno, all’epoca di semina, alla scelta delle varietà, alla concimazione. Su incarico dell’Ufficio Fitosanitario dell’Assessorato all’Agricoltura, commercio e turismo è impegnato, inoltre, in prima linea nel monitoraggio della diabrotica, e collabora inoltre con la cooperativa Agri90, la Fondazione De Bellat, l’“Associazione per la tutela e la valorizzazione della farina della Valsugana” per recuperare le caratteristiche della popolazione di mais originaria della Valsugana e avviare un’attività di produzione della semente da fornire agli agricoltori interessati. POLLINI ALLERGENICI, NEL 2008 HANNO “IMPAZZATO” CIPRESSO E THUJA Il 2008 è stato caratterizzato da un’elevata presenza di pollini, con picchi di concentrazione che hanno superato la media degli ultimi 15 anni. I valori più alti hanno riguardato le cupressacee, come il cipresso e la thuja, generalmente utilizzate per scopi ornamentali. Il dato emerge dal bilancio effettuato dal Centro di Monitoraggio Aerobiologico dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, che ha concluso l’attività annuale di divulgazione dei dati relativi alla diffusione dei pollini allergenici per il 2008. Analizzando i dati è possibile constatare come le informazioni diffuse siano state utilizzate da un rilevante numero di utenti. “Le statistiche di accesso alle pagine WEB di informazione pollinica – spiega Antonella Cristofori dell’Unità Agrometeorologia, climatologia e aerobiologia del Centro sperimentale – parlano infatti di quasi 14000 visite nel corso degli ultimi 12 mesi, risultando, all’interno delle pagine di www.iasma. it, una delle principali vie di accesso e di uscita dal portale”. Anche osservando il download del documento bollettino pollini, si vede come le richieste si aggirino su un numero di 25.000 per il solo periodo da giugno ad inizio ottobre 2008. Le informazioni polliniche vengono diffuse attraverso diversi canali di informazione; il bollettino pollini viene pubblicizzato presso le farmacie, è consultabile attraverso i servizi di SMS e segreteria telefonica di Meteotrentino, via SMS di agrometeorologia dell’Istituto Agrario, consultando il Televideo di RAI 3 e visitando il sito web dell’Istituto Agrario (http://pollini.iasma.it). SCUOLA, PRONTI QUATTRO NUOVI FECONDATORI AZIENDALI Sono quattro gli studenti dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige che hanno superato ieri l’esame di fecondatore aziendale ottenendo l’attestato di “esperto inseminatore della specie bovina”. Si tratta di Marco Giacomuzzi di Cavalese, Luca Lenzi di Samone, Alessandro Mattei di Campo Lomaso e Francesco Valentini di Iavrè, diplomati quest’anno “tecnici agricoli” alla Scuola per imprenditori agricoli. Grazie a questo titolo potranno fecondare i bovini dei propri allevamenti attraverso la tecnica dell’inseminazione artificiale. I giovani si sono cimentati in una parte teorica riguardante la genetica bovina, l’anatomia, la fisiologia e patologia dell’apparato riproduttivo bovino e in una prova pratica di preparazione e utilizzo delle attrezzature per l’inseminazione artificiale. La valutazione finale è stata effettuata da una commissione di nomina provinciale. I quattro ragazzi hanno frequentato l’indirizzo zootecnico nell’ambito della Scuola per imprenditori agricoli ottenendo il “diploma provinciale I quattro nuovi fecondatori aziendali “laici” di tecnico agricolo” ed il brevetto professionale di imprenditore agricolo. In più ora possono anche vantare il brevetto di fecondatore aziendale dopo un percorso che li ha portati a seguire 92 ore di lezione, 58 teoriche al Centro Scolastico di San Michele e 34 ore di attività pratica presso la Federazione Provinciale Allevatori di Trento.