Presidio Ospedaliero Campo di Marte
Lucca
Dipartimento Medico e delle Specialità
Mediche
S.S. Endoscopia digestiva e malattie
dell'apparato digerente
MODULO INFORMATIVO SULLA
GESTIONE DOMICILIARE DELLA P.E.G.
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P.E.G.: INDICAZIONI E GESTIONE DOMICILIARE
La Gastrostomia Endoscopia Percutanea (P.E.G.) è una procedura endoscopica che collega la cavità
gastrica verso l’esterno, mediante un tubicino di 5-7 mm di diametro, per permettere l’assunzione di
cibi e liquidi in soggetti che hanno difficoltà a deglutire (per malattie organiche o funzionali).
La P.E.G. è una procedura che viene utilizzata nei pazienti in cui sia presente un’incapacità temporanea
(superiore ad un mese) o permanente ad alimentarsi per bocca e nei quali, comunque, sia possibile
raggiungere endoscopicamente la cavità gastrica. Ciò si verifica in patologie che interessino
l’orofaringe, l’esofago, il mediastino (tumori, lesioni da caustici, stenosi peptiche…).
In particolare costituisce la tecnica di scelta per la Nutrizione Enterale Domiciliare (N.E.D.) in pazienti
con esiti disfagici di patologie neurologiche acute (traumi cranio-encefalici, danno cerebro vascolare) e
in molte affezioni neurologiche croniche (sclerosi laterale amiotrofica, accidenti cerebrovascolari,
demenza di Alzheimer, sindrome Pseudobulbare, distrofia miotonica, miastenia, Morbo di Parkinson e
demenza multinfartuale).
Le controindicazioni sono rappresentate dalle stenosi dell’esofago o in genere dall’impossibilità di
raggiungere il lume gastrico; gravi coagulopatie; malattie rapidamente progressive; impossibilità di
contatto tra parete gastrica ed addominale e/o assenza della trans illuminazione; ascite massiva;
reflusso gastroesofageo importante; ipertensione portale con varici esofagee; cancro gastrico; ulcera o
fistola gastroenterica; carcinosi peritoneale; importante obesità.
La procedura viene eseguita in sedo-analgesia in modo
da dare il minimo fastidio al paziente ed i farmaci
saranno modulati in base alle sue condizioni generali. In
casi particolare (in pediatria, ecc.) si può ricorso alla
sedazione profonda con assistenza anestesiologica.
La percentuale di successo nel posizionamento della
P.E.G. è superiore al 90% e la durata della procedura,
eseguita in Day Hospital o con breve ricovero di 1-2
giorni, è di circa 15-20 minuti.
La P.E.G. è una procedura sicura, gravata da una bassa
incidenza di complicanze maggiori (1,2%). La
complicanza
più
frequente
è
rappresentata
dall’infezione della cute intorno alla stomia, che va dal
semplice eritema cutaneo fino all’ascesso ed alla fascite
necrotizzante. Più raramente sono state descritte
peritoniti, emorragie, perforazioni intestinali, fistole gastrocoliche.
S.S. Endoscopia digestiva e malattie dell’apparato digerente
Responsabile Dr Giovanni Finucci
Tel 0583-970129 Fax 0583-970044
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S.S. Endoscopia digestiva e malattie
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Alle complicanze locali della procedura vanno poi aggiunte le complicanze generali della P.E.G. legate
alla somministrazione della nutrizione enterale: diarrea, nausea e vomito, reflusso gastroesofageo,
aspirazione polmonare.
Dopo 3 mesi dal posizionamento, quando la fistola gastro-cutanea è ben consolidata, la protesi deve
essere sostituita. La sostituzione può essere eseguita mediante trazione della protesi o può essere
necessaria una nuova EGDS. Il paziente o i familiare pertanto si devono attivare per tempo tramite il
medico curante, medico del distretto o direttamente riferendo alla endoscopia per organizzare la
sostituzione. Dopo la prima sostituzione le altre protesi vengono sostituite ad usura e comunque entro
un anno dal posizionamento.
Consigli per la gestione domiciliare della P.E.G.:

Utilizzo del presidio dopo 24 ore e copertura antibiotica a largo spettro.

Controllo quotidiano della cute e medicazione della stomia: nei primi tempi con acqua ossigenata
e iodopovidone (betadine); successivamente lavare con acqua e sapone, asciugare bene la zona e
non interporre garze tra la cute ed il dispositivo di ancoraggio alla cute.

Controllare sempre che la cute sia integra e non ci sia fuoriuscita di contenuto gastrico.

Mobilizzare quotidianamente la sonda con movimenti rotatori di 360° in senso orario ed
antiorario, facendo attenzione a non esercitare trazioni.

Controllare sempre che la posizione della sonda (tacche-centimetri) non si modifichi.

Prima di somministrare la miscela nutrizionale controllare sempre il ristagno gastrico: se maggiore
di 150 ml rallentare la somministrazione con nutripompa o attendere 1-3 ore se a bolo.

Controllare la pervietà della sonda prima dell'inizio dell'alimentazione; in caso di ostruzione,
provare a forzare con una siringa di acqua tiepida da 5-10 cc e/o aspirare con una siringa da 50 cc;

Qualora possibile mantenere il busto del paziente sollevato a 30° durante l’infusione.

In caso di vomito, interrompere l'alimentazione per alcune ore. Successivamente riprovare con
una minore quantità e con infusione più lenta; in caso di diarrea, diminuire la concentrazione e la
velocità di afflusso del liquido di nutrizione; se persiste, consultare il medico;

Lavare la sonda con acqua gassata (30 cc) ogni 8 ore, se la somministrazione nutrizionale è
continua, o al termine di ogni somministrazione se è a bolo.

Una volta alla settimana può essere consigliabile lavare la sonda con circa 30 cc di Coca Cola per
mantenerla pulita e pervia

Lavare la sonda con acqua dopo la somministrazione di farmaci (da preferire quelli in formulazione
liquida e comunque finemente triturati).

In caso di ostruzione, provare a forzare con una siringa di acqua tiepida da 5-10 cc,. Se ciò non è
sufficiente si può utilizzare bicarbonato di sodio al 5% iniettandone 30-50 ml o una compressa da
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500 mg da diluire in 10 ml di acqua calda. Se l’ostruzione non si risolve con questi accorgimenti
bisogna rivolgersi al medico.

Almeno una volta alla settimana controllare il contenuto del palloncino di ancoraggio che tende
normalmente a ridursi di volume nel tempo.

La rimozione accidentale della gastrostomia non è una complicanza grave; è possibile fare un
tentativo autonomamente di reintroduzione immediata della protesi a palloncino sgonfiato. In
alternativa ricoprire la piccola ferita con una garza sterile e consultare immediatamente
l’ambulatorio di Endoscopia.
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Responsabile Dr Giovanni Finucci
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Indicazioni per la gestione domiciliare della PEG