Sei in: Home La costruzione della balanced scorecard per la gestione delle flotte aziendali Benvenuto nel sito di Fondazione Alm a M ater Prof. Angelo Paletta Fondazione Alma Mater svolge il ruolo di collegamento tra l’Università di Department of Management Bologna e la società. Alma Mater Studiorum – Unibo [email protected] Focus Ricerca e Innovazione Fa r e w e lfa r e Le principali sfide per i fleet managers • Incertezza sulle condizioni economiche generali • Continua pressione per il contenimento e la riduzione dei costi • Pressione per differire la sostituzione dei veicoli e limitare le spese in conto capitale • Volatilità dei valori residui • Aumento dei prezzi dei carburanti e in generale dei costi di gestione • Maggiore impegno alla sostenibilità in una prospettiva di ecoefficienza • Internazionalizzazione delle strategie di flotta • Dalla gestione della flotta alla gestione della mobilità aziendale Gestione dei costi della flotta In molte aziende il budget della flotta aziendale rappresenta una quota consistente dei costi generali, il fleet manager è una delle figure manageriali che maggiormente subisce la pressione di riduzione delle spese. Il fleet manager rischia di trovarsi “sul tavolo” di indiscriminate politiche di cost reduction se non è capace di proporre in chiave strategica la gestione dei costi della flotta aziendale. Analizzare il Total Cost of Ownership (TCO) come una filosofia gestionale della flotta che permette di avere una visione sistemica dei costi totali e delle loro cause (drivers) Dall’analisi dei costi al cost management • Un assunto di base: – A livello mondiale gli ultimi trent’anni sono stati caratterizzati da un profondo ripensamento delle tradizionali metodologie di cost accounting – Il direct costing ma anche il full costing per centri di costo hanno portato alla luce gravi carenze che si sono dimostrate la causa di decisioni manageriali sbagliate – I metodi tradizionali hanno perso di rilevanza e molte aziende hanno sviluppato nuovi approcci – Perché quelle stesse aziende non dovrebbero utilizzare metodi più sofisticati per gestire una parte consistente dei propri costi, quelli di gestione delle flotte aziendali? Total cost of ownership • È una particolare applicazione delle tecniche di cost management ai processi della supply chain • Il TCO è un nuovo approccio alla gestione delle relazioni con i fornitori nei processi di procurement: – Da una logica “low price” a una logica “low cost” Fornitori “low price” Vs Fornitori “low cost” • Fornitori “low price” – Rapporti spot di mercato – Responsabilizzazione dei manager acquisti sulla base delle varianze dai costi standard • Acquisti di grandi quantità: sconti • Acquisti da fornitori “marginali” rispetto a qualità, innovazione, servizio • Acquisti da fornitori in paesi con basso costo del personale • Acquisti da fornitori con bassi costi di struttura a causa del loro sottoinvestimento in tecnologie e sistemi operativi • Acquisti da fornitori con limitate capacità di engineering e tecniche • Fornitori “low cost” – Minimizzano il “costo totale della proprietà” (total cost of ownership) – Rapporti duraturi con pochi fornitori fidati – Assessment dei fornitori in base al TCO TCO della flotta aziendale • Le attività del ciclo di vita della flotta – – – – – – Elaborazione richieste di approvvigionamento Selezione dei fornitori e gestione delle consegne Finanziamento del capitale investito Attività operative Manutenzione e riparazione Sostituzione e Remarketing Attraverso un approccio ABC/ABM è possibile calcolare il TCO Il TCO tiene conto sia delle voci di costo determinate direttamente dalle attività (carburanti, assicurazioni, tasse, staff, ecc.) ma anche dei possibili ricavi di vendita dell’usato (abbattimento dei costi) condizione di raggiungere anche obiettivi di sicurezza e di ecocompatibilità accettabili, ossia che rispettino le strategie aziendali che costituiscono le aspettative del top management. * di Giovanni Tortorici (presidente Aiaga e purchasing manager di Barilla) M arco Claudio Agazzi (general service officer di Alcatel Lucent), M arco Onorati (responsabile acquisto e flotte di Ericsson Telecomunicazioni) e Fabio Castellotti (fleet manager di Alacent Lucent) AIAGA Il prezzo di acquisizione ed il deprezzamento di una vettura, influenzano le decisioni dei responsabili acquisti delle flotte, ed è per questo che la “tenuta del valore residuo” delle vetture è un fondamentale criterio di scelta e che la cifra complessiva del costo di gestione (TCO), che include i valori residui, è abitualmente utilizzata dai responsabili delle flotte come parametro di scelta per l’inserimento delle vetture nelle car list aziendali. Il deprezzamento può arrivare in alcuni casi ad incidere anche per il 50% del costo 21/03/12 22:25 complessivo della “vita aziendale” di una vettura. Giovanni Tortorici (presidente Aiaga e purchasing manager di Barilla) Marco Claudio Agazzi (general service officer di Alcatel Lucent), Marco Onorati (responsabile acquisto e flotte di Ericsson Telecomunicazioni) e Fabio Castellotti (fleet manager di Alacent Lucent) This was somewhat surprising, given that the Tahoe had the highest acquisition cost of any vehicle in the study. However, as shown in Chart #2 below(which displays 25,000 miles per year and 3 years of ownership), the Tahoe’s strong residual values created the lowest depreciation cost in this, and many other scenarios. TCO e valori residui • Dal punto di vista economico aziendale occorre distinguere tra prezzo d’acquisto, valore residuo e costi d’esercizio • Il prezzo d’acquisto è un costo pluriennale che va a stato patrimoniale • Il valore residuo (rilevabile in SP) è la differenza tra costo originario capitalizzato e fondo di ammortamento ad una certa data • I costi d’esercizio della flotta sono i costi che passano per il conto economico: – In base alla natura: ammortamenti beni di proprietà, oneri finanziari/canoni di leasing-noleggio; carburanti, manutenzioni e riparazioni, ecc. – In base alle modalità di attribuzione: costi diretti vs costi indiretti – In base al comportamento dei costi: costi variabili, costi fissi, semifissi, semivariabili – Componenti ordinari vs componenti straordinari (plusvalenze e minusvalenze) TCO e valori residui Costo storico – Presunto Valore di Realizzo Quota d’Ammortamento Vita utile Nel calcolo delle quote per mezzo del piano di ammortamento, occorre considerare: - il costo storico di acquisizione del bene, che comprende anche eventuali oneri accessori. - - il valore presunto di realizzo al termine della durata utile del bene per l'azienda - - il valore da ammortizzare, dato dalla differenza fra il valore storico ed il presunto valore di realizzo. - - la vita utile del bene espressa in anni o in mesi viene ipotizzata sulla base della sua durata fisica e della sua utilità tecnico-economica. - - il criterio di suddivisione nel tempo delle quote da ammortizzare; esistono diversi criteri di ripartizione delle quote (matematici a quote costanti o decrescenti, elastici in base alle effettive esigenze aziendali, economici fissati di anno in anno in base alla residua possibilità di futuro utilizzo del bene). Gestione del TCO • Il TCO è determinato dai costi delle attività lungo il ciclo di vita della flotta aziendale: Raccolta ordini – selezione fornitoriamministrazione dei contratti – attività operative – manutenzione e riparazioni – sostituzione e realizzo dei valori residui Per gestire i costi del TCO occorre gestire i drivers delle attività (ABC/ABM) Performance management ABC/ABM della flotta Raccolta ordini Car policy Selezione fornitori Car list Consegna Lead Time Numero marche/modelli Numero km percorsi Dowtime Tempo di ciclo Amministrazione Attività operative Numero fornitori Tipologia veicolo Manutenzione e riparazione Sostituzione e remarketing Durata garanzie Valore residuo Fleet Balanced Scorecard Sustainable Shareholder Value Finance Revenue Growth Productivity Perspective External Customer Product/service TCO Asset utilization CEO/CFO Executives Internal Customer Value Proposition Internal Customer Perspective Business Process Fleet Attributes Car list Quality Selection and acquisition Cycle time Delivery Operations Relationship FringService benefit Maintenance and repair Drivers Image Social/environment Brand Administration safety Green Fleet Substitution and remarketing Perspective Learning & Growth Perspective Intangible assets Humans resources Networking Technology Managerial competencies Car Policy © 2007 Palladium Group, Inc. Business case Learning & Growth Internal Customer Financial Obiettivi strategici Misure di performance Targets Iniziative strategiche Budget F1. Ridurre il Total Cost of Ownership ☐ TCO - 5% Nuove forme di gestione della flotta € CCC F.2 Migliorare il livello di elasticità degli investimenti Capitale Circ./Cap. Immobilizzato + 10% Maggiore ricorso al NLT € BBB F3. Migliorare il cash flow Cash flow +5% C1.Migliorare il Lead time N. gg. richiestaconsegna 20 Differire/dilazionare i € DDD pagamenti; Valore di vendita dell’usato Just in time con I fornitori € CCC C2.Aumentare la soddisfazione dei drivers C3 Contribuire a ridurre CO2 I1. Ottimizzare l’utilizzo della flotta % risposte positive questionario CS 66% 130 g/km I2. Ridurre i tempi di fermo delle auto CO2 gr. medio auto della flotta N. km anno per veicolo N. drivers/n. veicoli Km in media per viaggio Media in ore di downtime I3. Ridurre i consumi di carburante Media dei consumi auto flotta 13 km/l 30-35.000 150 ore L1.Promuovere nuove N. drivers corsi di attitudini all’uso dell’auto formazione 90% L2.Sviluppo fleet balanced scorecard 100% N. KPIs disponibili rispetto alle attese Implementare analisi dei bisogni € BBB Nuovo Programma di manutenzione e riparazione € OOO € DDD Ibride/Evs/motiri e modelli + piccoli Introdurre nuovo software € NNN Iniziative di mobilità Modificare la car list Introduzione di un programma di knowledge management networking con manager AIAGA € JJJJ € QQQ € RRR Sistema di misurazione della performance • • • • • • • Multidimensionale Selettivo Business oriented Profondo Tempestivo Diagnostico Predittivo Key Performance Indicators • Indicatori semplici – Input, output, outcome, impatti – KPIs Finanziari vs KPIs non finanziari – KPIs di breve periodo/ versu KPIs lungo periodo – KPIs Lagging vs KPIs Leading • Indicatori compositi – Input/output: produttività tecnica; – Costi/output: efficienza economica – Output atteso/output realizzato: efficacia operativa – Outcome atteso/outcome realizzato: efficacia strategica Grazie per l’attenzione! www.unibo.it