Luminosità X degli ammassi di galassie Il 15% della massa del cluster è costituito da un plasma caldo ionizzato detto INTRA-CLUSTER MEDIUM che può raggiungere temperature di 107-108 K. Bremsstrahlung La luminosità X è un valido criterio di selezione per gli ammassi di galassie : è efficiente in un largo range di redshift è uno stimatore della massa del cluster La funzione di luminosità Densità numerica di ammassi in funzione della luminosità La funzione di luminosità è strettamente legata alla massa del cluster. Se misurata per un grande campione di ammassi fornisce una buona stima della Funzione di massa degli ammassi di galassie Statistica su grande scala Test sui modelli cosmologici In particolare: Calibrazione dell’ampiezza delle fluttuazioni in densità dello spettro di potenza Calcolo della densità media dell’Universo Richiedo un campione vasto (eliminare scatter statistico e cosmico) e omogeneo (minimizzare le incertezze e gli effetti della selezione) La survey La ROSAT-ESO Flux-Limited X-ray (REFLEX) cluster survey comprende 452 ammassi locali (449 redshift) con flusso X > 3 10-12 erg s-1cm-2 nella banda 0.1-2.4 Kev localizzati con il satellite ROSAT (1.1.199012.02.1999) Area survey: 4.24 sr nell’emisfero sud. I candidati cluster sono stati trovati tramite correlazione della sorgente X con una densità di galassie nel database ottico COSMOS. Per il calcolo dei redshift sono stati utilizzati i telescopi dell’ESO a La Silla in Cile. Una rappresentazione pittorica della distribuzione spaziale degli ammassi del catalogo REFLEX, entro una semisfera con un diametro di 3.6 miliardi di anni luce, in cui la Terra è al centro. Calcolo della funzione di luminosità Flusso nominale X: conversione dei conteggi di fotoni in flusso assumendo uno spettro del tipo Raymond-Smith a T=5 keV, met = 0.3 met ,z=0 (taglio indipendente da z). Flusso X: calcolato da uno spettro campione, conoscendo il redshift dell’oggetto. Lx Volume della survey:volume del cono sotteso dall’area della survey e dalla distanza a cui un cluster di data Lx sia osservato al flusso limite (DL lim). DL lim 2 Lx 4Fncorr(Lx ,DL lim )k(T ,z,N H ) V(Lx) dove la correzione k dipende dalla funzione di sensibilità Densità 1 N 1 n(L) L i1Vmax (Li ) La funzione di luminosità è “binnata” (un punto corrisponde a 20 cluster) Calcolo della funzione di luminosità Risultati Correzione per il flusso perso da GCA aumenta la luminosità dell’8% ma non cambia la forma della relazione Fit con una funzione di Schechter n(L)dL n0 exp( L L dL )( ) L* L* L* Su un range di L da 1042erg/sec porta a valori di chi quadro che la identificano come una buona rappresentazione dei dati. Includere gli effetti dovuti alle incertezze sul calcolo dei flussi e del Vmax non porta a cambiamenti significativi della relazione La disponibilità di un vasto campione di ammassi ha permesso di determinare la funzione di luminosità anche di sotto-campioni di ammassi con differenti flussi limite per dimostrare la stabilità del risultato. Confronto con la funzione di luminosità ottenuta con survey antecedenti REFLEX: si ha la conferma dell’andamento previsto dalla RASS1(De Grandi et al.) ma con un forte miglioramento in accuratezza. Risultati: confronto con altre survey Risultati: limiti sul valore di m Una combinazione di osservazioni indipendenti e tra loro complementari è in grado di vincolare fortemente il valore dei contributi alla densità totale da parte della materia (inclusa quella oscura), noto come ΩM , e della cosiddetta energia oscura, ΩΛ. Come si vede, REFLEX (“galaxy clusters”) fornisce un vincolo estremamente stretto su ΩM , contribuendo ad isolare il ristretto intervallo di valori che caratterizza l’attuale modello standard, ovvero ΩM ~ 0.3 e ΩΛ ~ 0.7. m Referenze: Il materiale per questa presentazione è stato tratto da: Böhringer ,H. et al.,”The REFLEX Galaxy Cluster Survey IV:The X ray Luminosity Function”, 2001, Apj, 566, 93-102. Rosati, P., Borgani, S., Norman, C.,”The Evolution of X-ray Cluster of Galaxies”, 2002, Annual Reviews of A&A, 40; 539-577. Risultati: limiti sul valore di m m