Psichiatria e Psicoterapia Analitica (2002), 21, 2: 1??-?? Psichiatria e Cultura AUMENTO DELLA FREQUENZA DI AMMICCAMENTO OCULARE SPONTANEO COME INDICE DELLA FUNZIONE DOPAMINERGICA IN PAZIENTI ANORESSICHE Mariateresa Fichele, Giuseppe Barbato, Margherita Casiello, Giovanni Muscettola Introduzione Non esistono evidenze consistenti in letteratura di unalterazione della funzione dopaminergica centrale nellAnoressia Nervosa, inoltre è da definire se queste variazioni siano determinate dallo stato patologico o siano tratti determinanti nella patogenesi della malattia. Linnervazione dopaminergica svolge un ruolo centrale nel controllo del movimento e di alcuni comportamenti complessi, inoltre la dopamina agisce sui recettori D-2 ipotalamici con azione inibitoria sullo stimolo della fame (Inoue et al. 1994). Liperattività caratterizza la presentazione clinica delle pazienti anoressiche, specialmente del sottotipo restrittivo, le quali per ridurre il peso, associano alla dieta unintensa attività fisica e Barry e Klawans (1976) hanno suggerito che questo stato sia dovuto a unaumentata attività della dopamina a livello dei suoi recettori centrali e anche Kaye et al. (1999) evidenziano che un disturbo nel metabolismo della dopamina potrebbe contribuire in uno stato di vulnerabilità a sviluppare Anoressia Restrittiva. Il ruolo della dopamina nellAnoressia Nervosa è stata esaminata anche in studi farmacologici. Vandereycken e Pierloot (1982, 1984) hanno dimostrato che la pimozide, un antagonista dopaminergico, può essere di aiuto nel trattamento delle pazienti anoressiche; tuttavia altri studi farmacologici sugli antagonisti dopaminergici non hanno evidenziato unutilità clinica nellutilizzo di questi farmaci nella patologia (Casiello e Muscettola, 1997). Anche gli studi di parametri biologici risultano contraddittori: i livelli nel liquido cefalorachidiano dellacido omovanillico (HVA), metabolita della dopamina, risultano diminuiti prima del recupero del peso corporeo (Kaye et al. 1984; Kaye et al. 1999; Jimerson et al. 1992; Ebert et al. 1984), normali (Johnston et al. 1984; Gerner et al. 1984) o aumentati (Bowers et al. 1994). Dopo il recupero del peso, i livelli di HVA sembrano tornare alla normalità o rimanere a livelli elevati (Kaye et al. 1984; Kaye et al. 1991), o ancora diminuiti (Kaye et al. 1999). NellAnoressia Nervosa si rilevano disfunzioni ipotalamiche connesse con la patologia e le evidenze sono compatibili con un quadro di iperattività dopaminergica, visto il ruolo che la dopamina svolge a questo livello; nella fase di perdita di peso dellanoressia, sebbene il ritmo circadiano di secrezione del cortisolo sia conservato, si ha un discreto ipercotisolismo ( Kaye et al. 1987; Kaye 1996, 1988), mentre si ha uninibizione degli assi ipotalamo-ipofisi-gonadi e ipotalamo-ipofisi-tiroide e della secrezione di prolattina (Devesa 1988; Halmi 1983; Fichter et al. 1990; Altemus et al. 1996). Recentemente Brambilla et al. (2001) hanno riportato che la risposta del GH alla stimolazione con apomorfina (antagonista dopaminergico) è significativamente più bassa nelle pazienti anoressiche che nelle bulimiche e nei controlli, suggerendo che a livello ipotalamico vi è una subsensitivity dei recettori D-2 postinaptici e una possibile ipersecrezione presinaptica di dopamina. La frequenza di ammiccamento spontaneo (blink rate) è un marker periferico dellattività dopaminergica centrale (Karson et al. 1990). La frequenza degli ammiccamenti è, infatti, diminuita in pazienti con Morbo di Parkinson (Hall 1945), un disturbo 1 Mariateresa Fichele et al. associato alla diminuzione della dopamina, mentre è aumentata nella schizofrenia (Stevens 1978; Cegalis e Sweeney 1979; Karson et al. 1981; Mackert et al. 1990), una condizione clinica nella quale è ipotizzato un aumento dellattività dopaminergica. Considerando la sua relazione con lattività dopaminergica, la frequenza di ammiccamento oculare è stata usata come parametro per monitorare gli effetti del trattamento con neurolettici (Bartko et al. 1990; Mackert et al. 1990; Adamson 1995). Mackert et al. (1990) riscontrano in soggetti in terapia con NL una diminuzione del blink rate correlata significativamente con altrettante riduzioni di alcuni items del Brief Psychiatric Rating Scale (BPRS). È lo stesso Mackert (1991) a evidenziare, sulla base di quanto precedentemente postulato da Mackay et al. (1982), che questa diminuzione è evidenziabile solo in pazienti che non si sono sottoposti precedentemente al trattamento con neurolettici, suggerendo che la prolungata esposizione allantipsicotico può modificare la sensibilità del blink rate al blocco dopaminergico. Il Blink rate è stato usato anche per testare lattività della dopamina nel Disturbo Affettivo Stagionale (SAD). Depue et al. (1989, 1990) hanno individuato un aumento della frequenza del blinking in pazienti con SAD normalizzato dallesposizione alla light therapy. Uno studio successivo (Barbato et al. 1993) non ha confermato questo aumento di frequenza del blinking nei pazienti con disturbi depressivi stagionali, e anzi riporta una diminuzione dellammiccamento in pazienti SAD in premenopausa dopo esposizione alla light therapy suggerendo che questultima agisca stimolando lattività di strutture che inibiscono il blink rate. In condizioni basali, la frequenza degli ammiccamenti è in generale costante e appare indipendente da fattori esterni quali umidità, luce, temperatura (Ponder e Kennedy 1928), mentre la frequenza degli ammiccamenti risulta sensibile a modificazioni dello stato mentale del soggetto. Un aumento del blink rate appare anche correlato ad alti livelli di attivazione dellEEG (Gille et al. 1977) e alti livelli di arousal (Stern et al. 1984). Per la regolazione dellattività di blinking, Karson et al. hanno ipotizzato lesistenza di un circuito neuronale presente tra le formazioni pontine sottocorticali e la corteccia occipitale; tale circuito definito BANC sarebbe responsabile sia della regolazione spontanea del blinking che dellattività del ritmo alfa (Karson et al. 1990). Lattività di blinking e lattività alfa secondo il modello proposto da Karson risulterebbero inversamente correlate; nelle condizioni con diminuito blinking sarebbe presente unattivazione dellattività alfa e viceversa. A sostegno dellipotesi di Karson è il dato che la frequenza del blinking è ridotta dallattivazione della corteccia occipitale ottenuta con esercizi visivi (fissare un oggetto, leggere) (Karson 1981); inoltre lattività elettrica nella corteccia occipitale è inibita durante il blinking (Buisseret e Maffei 1979). Obiettivo dello studio è quello di confrontare la frequenza di ammiccamento tra una popolazione di pazienti anoressiche e una popolazione di soggetti normali appaiati per età e sesso, non essendoci in letteratura dati sulla frequenza di ammiccamento oculare riguardanti lAnoressia Nervosa ed evidenze univoche in letteratura sulla funzione dopaminergica in questa patologia. Materiali e metodo Sono state studiate 17 pazienti (età media 21±4,8) con Anoressia Nervosa e come gruppo di controllo 16 soggetti di sesso femminile (età media 20 anni). Tutti i soggetti hanno fornito il consenso informato. Le pazienti hanno avuto diagnosi di Anoressia Nervosa secondo i criteri diagnostici del DSM-IV (American Psychiatric Association 1994). I soggetti del gruppo di controllo non hanno allanamnesi storia di malattia psichiatrica di Asse I, e al momento dellesame non risultavano affetti da alcuna significativa patologia medica, neurologica o oftalmologica. I soggetti portatori di lenti a contatto o che al momento della prova erano affetti da cefalea o da 2 Aumento della frequenza di ammiccamento oculare spontaneo qualunque altra condizione interferente con la sensibilità visiva, sono stati esclusi dallo studio. Durante lesecuzione dellesame i soggetti sono seduti in silenzio di fronte a un muro neutro; nessuno si è addormentato durante le sessioni. La registrazione elettrooculografica (EOGs) verticale e orizzontale, è stata effettuata con un poligrafo Oxford CEEGRAPH, usando elettrodi di Ag/AgCl posti al di sopra e al di sotto dellocchio sinistro e al lato esterno dellocchio destro. Lammiccamento oculare si definisce come un onda appuntita di ampiezza > 100 microV e di durata < 400 msec. Per frequenza di ammiccamento/minuto è definito il numero medio di ammiccamenti intercorsi in due minuti di registrazione successivi a tre minuti di adattamento, di cui i soggetti non sono a conoscenza (Barbato et al. 1993). Il numero di movimenti oculari lenti (slow eye movements) per ognuno dei due minuti di registrazione è stato misurato attraverso EOGs orizzontale. Inoltre, ai soggetti è detto di mantenere aperti gli occhi il più possibile per effettuare il Blinks Suppression Time Test (BST), ovvero la misurazione del tempo massimo di soppressione dellammiccamento, definito dal numero di secondi intercorsi fra la fine dellammiccamento spontaneo e il primo ammiccamento della soppressione. Prima di ogni sessione di registrazione, ai soggetti è stato somministrato il Karolinska sleepiness Scale (KSS) (Akerstedt e Gillberg 1990). Tutte le registrazioni sono state effettuate al mattino, tra le 10:00 e le 12:00. I dati del blink rate, blink suppression time, KSS sono stati esaminati utilizzando unanalisi della varianza a una via (ANOVA) Lo studio delle correlazioni tra frequenza di ammiccamento e le variabili cliniche (sonnolenza, peso, indice di massa corporea, durata della malattia) è stato effettuato utilizzando una correlazione Spearman. Risultati La frequenza di ammiccamento oculare per il gruppo di controllo (n=16) e per le pazienti anoressiche (n=17) risulta rispettivamente 11/minuto± 6 e 19/minuto±11, emergendo una differenza statisticamente significativa (F=5,436, P=,0264). Il tempo di soppressione, che risulta per il gruppo di controllo (n=16) 41.5 sec.±53.86 e per la popolazione drug free (n=20) 24.471sec.+15.6. Non si rileva una differenza statisticamente significativa per il tempo di soppressione e per la KSS. (Tabella 1). Il confronto blink/minuto vs indici di patologia mostra che lIMC è significativamente più basso nelle pazienti anoressiche che nei controlli (F=2,662, P=,0007) e che la Durata di Malattia espressa in mesi correla significativamente e in maniera direttamente proporzionale allammiccamento/minuto (ρ=,735; P=,003), mentre nessuna correlazione si rileva tra blink rate e sonnolenza soggettiva. Discussione Nel nostro campione di pazienti anoressiche di tipo restrittivo, la frequenza di ammiccamento oculare risulta più alto che nei controlli. Considerando che il blink rate è sensibile a i livelli di sonnolenza e arousal (Barbato et al. 2000), la sonnolenza soggettiva ed oggettiva è stata valutata sul nostro campione per escludere linterferenza di questa variabile. Nobili et al. (1999) hanno recentemente riportato che le anoressiche mostrano un maggior numero di risvegli e di frammentazione del sonno e una ridu3 Mariateresa Fichele et al. Tabella 1 Caratteristiche cliniche e demografiche dei pazienti e del gruppo di controllo n. Età media Blink rate/minuto Blink Suppression time KSSa I.M.C.b anoressia restrittiva gruppo controllo 17 21 ± 4,8 18 ± 11.4* 24.4 ± 15.6 sec. 3±1 15,699 ± 2,385** 16 20 11 ± 5.8* 41.5 ± 53.8 sec. 3 20,632 ± 1,435** a Karolinska sleepiness Scale b Indice di Massa Corporea * p=, 0264 ** p=, 0007 zione dellefficienza del sonno e del sonno a onde lente con una significativa riduzione dei valori spattrali dellattività delta (slow-wave activity; 0.5-4.5 Hz) ), e quindi ci si può aspettare di trovare un alterato livello di vigilanza durante il giorno, con attivazione del sistema. La sonnolenza è comparabile a quella del gruppo di controllo, e non è stata trovata alcuna correlazione tra frequenza di ammiccamento e sonnolenza nelle pazienti, quindi, laumento riscontrato del blink rate non deriva da un alterato livello di arousal. I dati suggeriscono che lattività dopaminergica è alterata nellAnoressia Nervosa, in accordo con quanto riportato da Brambilla et al. (2001). Unalterata funzione dopaminergica è stata anche descritta recentemente da Kaye et al. (1999), che hanno trovato nel liquido cefalorachidiano valori più bassi di acido omovanillico (HVA) in pazienti anoressiche dopo il recupero del peso, suggerendo che almeno nellAnoressia Restrittiva, vi potrebbe essere unalterazione della funzione dopaminergica. Andrebbe rilevato che nel nostro campione emerge solo tra blink rate e durata della malattia una correlazione significativa, mentre la significatività non si rileva nella correlazione con lIMC, parametro biologico di severità clinica. Si potrebbe ipotizzare che i pazienti con una lunga storia di malattia, che può considerarsi una misura psicopatologica della gravità, sono quelli in cui unalterazione della dopamina può essere più facilmente rilevabile suggerendo per questi pazienti lutilità di farmaci che interagiscano con la funzione dopaminergica. Riassunto La frequenza di ammiccamento oculare (blink rate), una misura periferica dellattività dopaminergica centrale, è stata studiata in 17 pazienti anoressiche e 16 soggetti sani. Nelle pazienti anoressiche si rileva un blink rate di o 19±11/minuto, significativamente maggiore rispetto a quello del gruppo di controllo, 11±6/minuto. Si è inoltre trovata una correlazione positiva tra la frequenza di ammiccamento e la durata della storia clinica. Questi dati suggeriscono un aumento dellattività dopaminergica centrale nelle pazienti anoressiche 4 Aumento della frequenza di ammiccamento oculare spontaneo Summary ??? 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