I Disturbi del Comportamento alimentare DIETA, ALIMENTAZIONE E SALUTE NEL TERZO MILLENNIO 28-29 Marzo 2015 L’anoressia nervosa in adolescenza: solo ribellione o vera patologia? Valeria Zanna Dipartimento di Neuroscienze: UOC di Neuropsichiatria Infantile 2 Quale immagine dell’adolescenza? Stereotipo per difetto Stereotipo per eccesso • età problematica • Una fase normale della vita • età dal disagio • un processo evolutivo come altri • età segnata dai tratti della devianza • età intrattabile • un percorso naturale di crescita • età difficile • età interessante • età della crisi 3 I compiti di sviluppo Le trasformazioni fisiche della pubertà Costruzione dell’identità Modificazioni sociali e relazionali 4 I Disturbi del Comportamento Alimentare • Patologia che pone al centro riconoscimento del proprio corpo cambiamenti fisici e • contemporaneamente si associa alla negazione di una porzione dell’identità che molto spesso viene confusa con la malattia il mancato e dei suoi 5 Disturbi del Comportamento Alimentare DSM-V • • • • • • Pica Disturbo di Ruminazione Disturbo dell’Alimentazione Evitante/Restrittivo Anoressia Nervosa Bulimia Nervosa Disturbo da Alimentazione Incontrollata (Binge-Eating Disorder) • Disturbi con altra specificazione • Senza Specificazione American Psychiatric Association (2014), Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders - 5. 6 Disturbo dell’Alimentazione Evitante/Restrittivo A. Un disturbo nell’alimentazione o nella nutrizione (es. apparente mancanza di interesse nel cibo o nell’alimentazione, evitamento basato su caratteristiche sensoriali del cibo; preoccupazione per conseguenze spiacevoli dell’alimentazione) manifestato da mancato rispetto di un appropriato fabbisogno nutritivo e/o energetico associato a uno o più dei seguenti criteri: 1. Significativa perdita di peso (o mancato raggiungimento del peso e della crescita previsto nei bambini). 2. Significativa carenza nutrizionale. 3. Dipendenza da nutrizione enterale o supporti nutrizionali orali (integratori). 4. Marcata interferenza con il funzionamento psicosociale. B. Il disturbo non è meglio spiegato da mancanza di disponibilità di cibo o da un’associata pratica culturale. C. Il disturbo alimentare non si manifesta esclusivamente nel corso di Anoressia nervosa o Bulimia Nervosa , e non c’è evidente alterazione nel modo in cui viene vissuto il proprio peso o la forma del proprio corpo. D. Il disturbo non è attribuibile a una condizione medica o non meglio spiegato da un altro disturbo mentale. Se i sintomi si manifestano nel decorso di un altro disturbo o condizione medica sono sufficientemente gravi da superare quelli abitualmente associati alla condizione medica e tali da giustificare di per sé attenzione clinica. Specificare se: In remissione: in seguito al pieno soddisfacimento dei criteri, i criteri stessi non vengono soddisfatti per un lasso di tempo sostenuto. American Psychiatric Association (2014), Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders - 5. 7 Anoressia Nervosa A. Restrizione nell’apporto energetico rispetto al fabbisogno che porta a un peso corporeo significativamente basso rispetto a quello previsto per età, sesso, traiettoria di sviluppo e salute fisica. Peso significativamente basso è definito da un peso inferiore al peso minimo normale o, per bambini e adolescenti, inferiori al peso minimo previsto. B. Intensa paura ad aumentare di peso o a diventare grassi, o persistente comportamento che interferisce con il recupero del peso, anche in caso di peso significativamente basso. C. Alterazione nel modo in cui viene percepito il proprio peso o la forma del proprio corpo, eccessiva influenza del peso e della forma del corpo nella valutazione di sé, o persistente mancanza di riconoscimento della gravità dell’attuale basso peso corporeo. Specificare se: Sottotipo restrittivo Sottotipo con abbuffate/condotte di eliminazione American Psychiatric Association (2014), Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders - 5. 8 Bulimia Nervosa A. Ricorrenti episodi di abbuffate. Un episodio di abbuffata è definito dalle seguenti caratteristiche: 1. Introduzione in un definito periodo di tempo (per esempio di due ore) di una quantità di cibo che è decisamente maggiore di quella che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso periodo di tempo e nelle stesse circostanze. 2. Sensazione di perdita del controllo su quello che si mangia durante l’episodio (per esempio la sensazione di non poter smettere di mangiare o di non poter controllare cosa e quanto si mangia) B. Ricorrenti comportamenti di compenso inappropriati allo scopo di prevenire l’aumento del peso, come il vomito autoindotto, l’uso inappropriato di lassativi, diuretici, clisteri o altri farmaci; il digiuno o l’eccessivo esercizio fisico. C. Le abbuffate e i comportamenti di compenso inappropriati avvengono entrambi, in media, almeno una volta alla settimana per tre mesi. D. La stima di sé è eccessivamente influenzata dal peso e dalla forma del corpo. E. Il disturbo non si presenta esclusivamente durante episodi di Anoressia Nervosa American Psychiatric Association (2013), Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders - 5. 9 Disturbo da Alimentazione Incontrollata A. Ricorrenti episodi di abbuffate. Un episodio di abbuffata è definito dalle seguenti caratteristiche: 1. Introduzione in un definito periodo di tempo (per esempio di due ore) di una quantità di cibo che è decisamente maggiore di quella che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso periodo di tempo e nelle stesse circostanze. 2. Sensazione di perdita del controllo su quello che si mangia durante l’episodio (per esempio la sensazione di non poter smettere di mangiare o di non poter controllare cosa e quanto si mangia). B. Gli episodi di abbuffata sono associati a tre o più dei seguenti criteri: 1. Mangiare più rapidamente del normale 2. Mangiare fino a che non ci si sente spiacevolmente pieni 3. Mangiare una quantità di cibo notevolmente maggiore rispetto alla sensazione fisica di fame 4. Mangiare da solo a causa di sentimenti di imbarazzo per come si sta mangiando 5. Sentirsi disgustato da se stesso, depresso o in colpa dopo l’abbuffata C. È presente marcato disagio riguardo gli episodi di abbuffata. D. Gli episodi di abbuffata si verificano mediamente almeno una volta a settimana nell’arco di tre mesi. E. Le abbuffate non sono associate con un regolare uso dei comportamenti compensatori inappropriati come nella Bulimia Nervosa e non si manifestano esclusivamente nel corso di Bulimia Nervosa o Anoressia Nervosa. American Psychiatric Association (2013), Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders - 5. 10 Incidenza annua di anoressia (tipica+parziale) per 100.000 abitanti in donne e uomini di varie fasce d’età. Lo studio di Rochester (N=2806) 80 73,9 70 60 50 Donne Uomini 40 30 29,1 26,3 19,5 20 10 3,3 6,4 3,9 9,5 3 0 <15 15-19 20-24 25-29 0 30-39 5,9 0,8 1,8 0 40-49 50+ * Lucas, Crowson, O’Fallon, & Melton (1999) The ups and downs of anorexia nervosa. International Journal of Eating Disorders, 26: 397-405. 11 Incidenza dei DCA in età evolutiva n = 208 Età media = 11.5 (±1.3) La categoria "Altri DCA" include tutti gli altri disturbi (Bulimia Nervosa, DCA NAS, Binge-Eating Disorder); la categoria "Altro" include individui che rientrano nella definizione per una difficoltà alimentare clinicamente significativa, ma non attualmente classificabili come disturbo del comportamento alimentare Nicholls, D. E., Lynn, R., Viner, R. M. (2011), “Childhood eating disorders: British national surveillance study”. British Journal of Psychiatry, 198, pp. 295–301. 12 Prevalenza DCA in Adolescenza (%) n = 10123 Età = 13-18 anni 2,5 1,6 0,9 0,3 0,9 0,6 1,1 0,8 Nell'arco di vita Negli ultimi 12 mesi 0,2 N.R. AN BN BED AN-S Criteri per i disturbi sotto-soglia: BED-S Per l’Anoressia Nervosa Sotto-soglia (AN-S): 1) Peso corporeo minimo inferiore al 90% del peso ideale; 2) Intensa paura di prendere peso al momento del peso minimo; 3) Nessuna storia di altro DCA a livello di soglia. Per il Binge Eating Disorder Sotto-soglia (BED-S): 1) Abbuffate almeno due volte a settimana per diversi mesi; 2) Percezione di perdita del controllo; 3) Nessuna storia di altro DCA a livello di soglia o AN-S. Swanson, Crow, Le Grange, Swendsen, Merikangas (2011), Prevalence and Correlates of Eating Disorders in Adolescence. Archives of General Psychiatry, 68 (7), pp. 714-723. 13 Paradosso mondo moderno Eccesso di disponibilità di cibo con tendenza a mangiare più di quanto si consuma Mass media propongono modelli di magrezza innaturali e, secondo gli stereotipi correnti, perfetti Perché una porzione della popolazione generale diventa obesa e una più ridotta sviluppa comportamenti alimentari abnormi? 14 Rethinking Mental Illness Thomas R. Insel, MD; Philip S. Wang, MD, DrPH JAMA (2010) In the first 2010 issue of Nature, the editor, Philip Campbell, suggested that the next 10-year period is likely to be the “decade for psychiatric disorders.” This was not a prediction of an epidemic, although mental illnesses are highly prevalent, nor a suggestion that new illnesses would emerge. The key point was that research on mental illness was, at long last, reaching an inflection point at which insights gained from genetics and neuroscience would transform the understanding of psychiatric illnesses. The insights are indeed coming fast and furious. In this Commentary, we suggest ways in which genomics and neuros cience can help reconceptualize disorders of the mind as disorders of the brain and thereby transform the practice of psychiatry. Insel, T.R., Wang, P.S. (2010), Rethinking Mental Illness. Journal of the American Medical Association, 303 (19), pp. 1970-1971. 15 DSM-V (manifestazioni tardive) Complessa interazione Tratti genetici Attivazione specifici circuiti neuronali Impatto ambiente • Esperienze esterne • Eventi psicologici DeSocio, J. E. (2012), The Neurobiology of Risk and Pre-Emptive Interventions for Anorexia Nervosa. Journal of Child and Adolescent Psychiatric Nursing, 26, pp. 1622. 16 Ereditarietà Ereditarietà • tra 58% e 75% Rischio di anoressia nervosa • 11.3 volte maggiore in famiglie con membri affetti da anoressia nervosa o con sintomi sotto-soglia di AN Thornton et al. (2011) The heritability of eating disorders: Methods and current findings. Strober et al. (2000) Controlled family study of anorexia nervosa and bulimia nervosa: Evidence of shared liability and transmission of partial syndromes. American Journal of Psychiatry. 17 Tratti di personalità Stima di ereditarietà: tra 27% e 71% Kaye, Wagner, Fudge, Paulus (2011), Neurocircuitry of eating disorders. Strober et al. (2000) Controlled family study of anorexia nervosa and bulimia nervosa: Evidence of shared liability and transmission of partial syndromes. 18 Prevalenza lifetime di disturbi d’ansia in persone con AN: 75% disregolazione nella trasmissione di serotonina legata ai tratti di personalità di • evitamento • inibizione sociale I genitori denunciano difficoltà nella socializzazione, “timidezza”, paura per gli imprevisti, tendenza alla prudenza nei primi anni di vita, prima degli 11 anni (età media d’esordio dei disturbi d’ansia) o dei 19 (esordio DCA). Un temperamento precoce con tali caratteristiche, seguito dallo sviluppo di sintomi ansiosi nella tarda infanzia, costituisce anche una costellazione di fattori di rischio per l’AN. Kas, Adan (2011), Animal models of eating disorder traits. Bailer, Kaye (2011), Serotonin: Imaging findings in eating disorders. 19 Neurobiologia Neurocircuiti che sottendono caratteristiche psicologiche associate a rischio per AN. Circuito ventrale cortico-striatotalamo-corticale (CSTC) Tratti di personalità ossessivi Rigidità cognitiva che include circuiti neurali che connettono la corteccia orbitofrontale e la corteccia cingolata anteriore con lo striato ventrale (putamen, globo pallido e nucleo accumbens) e il talamo Kaye et al. (2009), New insights into symptoms and neurocircuit function of anorexia nervosa. Stahl, S. M. (2008), Stahl’s essential psychopharmacology: Neuroscientific basis and practical applications (3rd ed.). 20 Neurobiologia Ipoattivazione del CSTC ventrale in individui con rigidità cognitiva (Disturbo Ossessivo-Compulsivo, Anoressia Nervosa, Disturbi dello Spettro Autistico) durante compiti che richiedono un cambiamento di strategia Friederich, Herzog (2011), Cognitive-behavioral flexibility in anorexia nervosa. Langen et al. (2011), Fronto-striatal circuitry and inhibitory control in autism: Findings fromdiffusion tensor imaging tractography. 21 Neurobiologia Neurocircuiti che sottendono caratteristiche psicologiche associate a rischio per AN Scarsa consapevolezza degli stimoli enterocettivi Coerenza centrale debole Lobo temporale e Insula anteriore Kaye et al. (2009), New insights into symptoms and neurocircuit function of anorexia nervosa. Stahl, S. M. (2008), Stahl’s essential psychopharmacology: Neuroscientific basis and practical applications (3rd ed.). 22 Neurobiologia Si riscontra anche dopo la ripresa della nutrizione, in persone guarite da AN Ipoperfusione del lobo temporale anteriore e dell’insula sottostante differenza premorbosa nel funzionamento cerebrale negli individui a rischio per AN. Correla con performance basse in test neuropsicologici di coerenza centrale e memoria visuo-spaziale Lask et al. (2005), Functional neuroimaging in early-onset anorexia nervosa. Key et al. (2006), Assessment of neurobiology in adults with anorexia nervosa. 23 e contribuiscono alla vulnerabilità all’AN ma non sono sufficienti a innescare l’espressione dei sintomi Studi che supportano la teoria di una transazione genetica-ambiente (studi sui gemelli, sulle famiglie, ricerche di laboratorio) suggeriscono la possibilità di dell’espressione dei sintomi DeSocio, J. E. (2012), The Neurobiology of Risk and Pre-Emptive Interventions for Anorexia Nervosa. Journal of Child and Adolescent Psychiatric Nursing, 26, pp. 1622. 24 Minnesota Semi-Starvation Study (MSSS) L'indagine è stata progettata per determinare gli effetti fisiologici e fisiologici di una grave e prolungata restrizione dietetica e l'efficacia delle strategie di riabilitazione alimentare Studio sviluppato in coordinamento con Civil Public Service (CPS) ed il Selective Service System durante la II Guerra Mondiale 36 uomini tra 20 e 33 anni altamente selezionati da un pool di oltre 400 volontari 3 mesi di wash out e pre-studio 6 mesi di restrizione calorica con perdita di peso del 25% Una fase di recupero Keys, A., Brozek, J., Henschel, A., Michelsen, O., Taylor, H. L. (1950), The biology of human starvation. Oxford, England: University of Minnesota Press. 25 Minnesota Semi-Starvation Study (MSSS) Periodo baseline (3 mesi): condizioni di controllo che consentivano di mantenere un peso corporeo sano con • intake calorico di 3500 calorie al giorno • esercizio fisico di 15 ore a settimana • un’attività quotidiana equivalente a un impiego full-time Periodo di semidigiuno (24 settimane): • intake calorico tagliato a circa 1.560 calorie al giorno. I soggetti ricevevano due pasti al giorno con una dieta personalizzata per produrre eguale perdita di peso (circa il 25% ) • mantenimento dei requisiti di esercizio e attività Keys, A., Brozek, J., Henschel, A., Michelsen, O., Taylor, H. L. (1950), The biology of human starvation. Oxford, England: University of Minnesota Press. 26 Minnesota Semi-Starvation Study (MSSS) Risultati Drammatico aumento di preoccupazione e fissazione sul cibo e sulla distribuzione estremamente regolamentata dei pasti Difficoltà a concentrarsi sulle attività abituali Cibo come argomento principale di conversazione, lettura e sogni ad occhi aperti Alcuni perdevano tempo per quasi due ore nel corso di un pasto che in precedenza avrebbero consumato rapidamente Aumento del consumo di caffè, tè e gomma da masticare (fino a 40 pacchetti in un giorno) Keys, A., Brozek, J., Henschel, A., Michelsen, O., Taylor, H. L. (1950), The biology of human starvation. Oxford, England: University of Minnesota Press. 27 Minnesota Semi-Starvation Study (MSSS) Risultati Depressione, irritabilità, isolamento sociale Lunghi periodi di depressione, con occasionale euforia Anche se gli uomini erano abbastanza equilibrati prima del digiuno, tale equilibrio fu soppiantato da irritabilità e frequenti esplosioni di rabbia Ansia più evidente. Molti uomini in passato pacati iniziarono a mangiarsi le unghie o a fumare perché si sentivano nervosi L'apatia diventò comune, e alcuni uomini trascuravano l’igiene personale La maggior parte dei soggetti manifestò periodi di disagio emotivo molto grave Keys, A., Brozek, J., Henschel, A., Michelsen, O., Taylor, H. L. (1950), The biology of human starvation. Oxford, England: University of Minnesota Press. 28 Minnesota Semi-Starvation Study (MSSS) Sintomi assenti rispetto all’AN: • distorsioni dell’immagine corporea rispetto all’essere o al diventare grassi • negazione degli effetti dannosi sul proprio corpo del perdere peso • resistenza a cambiare i pattern di alimentazione restrittivi (i soggetti hanno cambiato i pattern alimentari appena possibile, con la scomparsa dei cambiamenti psicologici conseguenti alla denutrizione) Keys, A., Brozek, J., Henschel, A., Michelsen, O., Taylor, H. L. (1950), The biology of human starvation. Oxford, England: University of Minnesota Press. 29 Minnesota Semi-Starvation Study (MSSS) La restrizione della nutrizione e l’estrema perdita di peso possono indurre sintomi in parte simili a quelli dell’AN Deficit nella coerenza centrale, mancanza di consapevolezza di una visione globale del corpo e alterazione della percezione degli stimoli enterocettivi possono contribuire a un’accelerazione dei sintomi conseguenti a una significativa perdita di peso in individui predisposti all’AN, a prescindere dall’origine della perdita di peso Non si conosce la soglia di perdita di peso collegata all’emergere dei sintomi psicologici di semi-denutrizione nei bambini, ma qualunque perdita di peso nei bambini è anomala e potrebbe costituire un innesco per l’AN nei bambini geneticamente predisposti Keys, A., Brozek, J., Henschel, A., Michelsen, O., Taylor, H. L. (1950), The biology of human starvation. Oxford, England: University of Minnesota Press. 30 Esperimenti di laboratorio Periodo baseline: • accesso libero al cibo e alla ruota → Aumento dell’assunzione di cibo in risposta all’attività e mantenimento di un peso corporeo stazionario Fase successiva • cibo offerto in intervalli specifici • accesso libero alla ruota → Incremento paradossale dell’attività di corsa sulla ruota, specialmente prima o in previsione di un pasto, e diminuzione dell’assunzione di cibo. Hillebrand, van Elburg, Kas, van Engeland, Adan, (2005), Olanzapine reduces physical activity in rats exposed to activity-based anorexia: Possible implications for treatment of anorexia nervosa? Biological Psychiatry, 58, pp. 651–657. 31 Esperimenti di laboratorio iperattività risposta cronica allo stress iporessia Esercizio fisico vigoroso + restrizione alimentare e perdita di peso “potenziatore” dell’esordio dei sintomi in individui con vulnerabilità genetica. Hillebrand, van Elburg, Kas, van Engeland, Adan, (2005), Olanzapine reduces physical activity in rats exposed to activity-based anorexia: Possible implications for treatment of anorexia nervosa? Biological Psychiatry, 58, pp. 651–657. 32 Interventi di prevenzione Interventi di prevenzione per l’AN devono formare • personale sanitario • insegnanti • allenatori • genitori nel riconoscimento di tratti fenotipici e fattori di rischio precedenti l’esordio dei sintomi. DeSocio, J. E. (2012), The Neurobiology of Risk and Pre-Emptive Interventions for Anorexia Nervosa. Journal of Child and Adolescent Psychiatric Nursing, 26, pp. 1622. GRAZIE [email protected] Dipartimento di Neuroscienze: UOC di Neuropsichiatria Infantile