Due monasteri di Suore Benedettine a Collesano Di Francesco Scelsi In Golisano – numero unico – Giugno 1982 La Redazione : Carlo Ciacomarra Lorenzo Marzullo Giovanni Sapienza Nelle due precedenti puntate, come il lettore ha potuto notare, mi sono occupato di illustrare la storia di Santa Caterina e precisamente della sua fondazione, unitamente all’attiguo Monastero, ad opera di Giovanni De Jorno e, della sua distruzione ad opera del… maltempo, ma in effetti, dell’incuria e della trascuratezza di noi collesanesi. In questo numero, torno a parlare della Chiesa e del Monastero per illustrare ancora un poco della loro storia, ripromettendomi nel numero successivo di completare l’argomento facendo conoscere quanto dalle macerie si è salvato del suo patrimonio artistico e chiedere alle competenti autorità religiose e civili, che sia ulteriormente conservato e valorizzato. Questo, e solo questo, è lo scopo di queste mie … povere disquisizioni: conservare e valorizzare quanto i nostri padri ci hanno lasciato anche per agevolare domani i nostri posteri nello studio della nostra storia. Riferisce il tante volte nominato Mons. Rosario Gallo che, nel 1736, nel Monastero attiguo alla Chiesa, vivevano 18 suore benedettine e la Badessa del tempo era la Rev.ma Madre Donna Giuseppa Giacinta Barracato. Il tenore di vita delle dette suore, doveva essere abbastanza elevato se si pensa che per ogni suora che voleva monacarsi, si esigevano 140 onze (lire 2450). Nel detto Monastero, nell’anno 1568 erano confluite una decina di altre suore, pure appartenenti allo stesso ordine di San Benedetto, ma poverissime, provenienti dal Monastero di Santa Maria della Concezione ( che sorgeva accanto all’antichissima Chiesa di San Rocco, costruita nella seconda metà del 1300, nel quartiere Bagherino ma, in luogo disabitato ), la cui fabbrica s’era resa tanto pericolante da indurre i Giurati di Collesano ( Amministratori ) a chiedere all’allora Vescovo di Cefalù, Frà Gregorio Navarro, il trasferimento della monache. Morta infatti la Badessa Suor Clemenzia De Clara, prima ancora di nominarne un’altra, le stesse andarono ad ingrandire il Monastero di Santa Caterina. Altro particolare curiosissimo per i giorni nostri si è quello di sapere come nel detto Monastero di Santa Caterina, sia stata accolta pure la moglie del Notaio, Rosario Gallo; si, proprio l’autore del Collesano il Oblio che, nella registrazione della sua morte viene appellato : Rev.Sac. Protonotaro Apostolico e Vicario della Chiesa Madre e della Chiesa Parrocchiale della Terra di Collesano. Il detto don Rosario Gallo e sua moglie Antonina Basilla Federico, ad un certo punto della loro vita, a seguito della morte del loro unico figlio maschio Jacobus Filippus Bernardus Aurelius di anni 10, dopo aver sistemata di conveniente matrimonio l’unica figlia femmina di nome Bernardina ( a quei tempi, all’età di 15 anni ), chieste le relative dispense alla Santa Sede, decedettero di farsi Sacerdote lui e Suora Terziaria di San Benedetto lei. Di dette notizie non si parla affatto nel surriportato manoscritto ma, se ne è avuta conoscenza attraverso un altro manoscritto del 1952, di proprietà dell’Azione Cattolica di Collesano, intitolato “ La mia Parrocchia “ dovuto soprattutto alla penna del compianto Padre Tommaso Li Pira che aveva avuto modo di consultare atti notarili riguardanti il Collesagio della Sacra Famiglia ( oggi retto dalle Suore della Croce ) . Naturalmente, spigolando spesso tra gli antichi registri dell’Archivio della Chiesa Madre, qual cosina ho avuto la fortuna d’averla scoperta pure io. Altra Badessa del Monastero, ricordata nel Collesano in Oblio, fù Madre Serafina Sinceri da Cefalù la quale, nel 1643 fece fare il Tabernacolo in mezzo rilievo di marmo bianco ( oggi nella cappella dell SS. Sacramento della Chiesa Madre ) ed aveva fatto abbellire di stucchi la prospettiva dell’altare maggiore. Due Badesse infine erano ancora ricordate in un’iscrizione di cui mi restano le foto ( da me scattate all’atto della caduta della Chiesa ): Donna Nicolina Benforti che assieme a Don Simone Russo aveva fatto edificare un nuovo altare nella cappella maggiore nell’anno 1848 e Donna Benedetta Gaiti che nel 1859 aveva fatto rinnovare gran parte della Chiesa. A chiusura delle sopradette notizie ricordiamo come, buona parte del fabbricato del Monastero, nel 1878, a seguito della soppressione dei beni ecclesiastici, era stata ceduta al demanio al Comune di Collesano per la fabbrica dell’edificio delle scuole elementari .