GIOVANI e MOTIVAZIONE PSICOLOGIA dell’APPRENDIMENTO DEFINIZIONE Si intende per apprendimento ogni modificazione del comportamento dovuta all’esperienza. Più analiticamente l’apprendimento può essere definito come l’acquisizione di conoscenze in vista di uno scopo. Non è dunque riducibile ad un semplice meccanismo di assimilazione e/o registrazione di contenuti. E’ un processo complesso che risulta dalla compenetrazione di Motivazione Affettività Memoria Pensiero Ci possono essere diversi stili di apprendimento. Quelli più diffusi sono quello analitico e quello sintetico. Valore importante assumono anche la natura del compito, il tempo a disposizione che orientano per la scelta prevalente dello stile. Fondamentale infine risulta l’interesse personale e il valore attribuito al compito. Tanto più elevato è l’interesse tanto più si è spinti all’analisi e all’approfondimento. . PSICOLOGIA dell’APPRENDIMENTO Le MODALITA’ di APPRENDIMENTO Lo studio dell’apprendimento riguarda tre fondamentali modalità con cui può avvenire: -il condizionamento classico o “pavloviano” -l’apprendimento operante -l’apprendimento imitativo ( o vicario : il modeling) Sempre più rilevanza ha assunto lo studio dell’apprendimento cognitivo, cioè delle modificazioni della rappresentazione interna di sé e del mondo, attraverso le quali esperiamo e interpretiamo la realtà. Quest’ultima non risulta infatti dalla semplice registrazione sensoriale ma è una elaborazione della nostro cervello che riceve ed organizza i dati dei recettori sensoriali mettendolli in connessione con le nostre aspettative e motivazioni, le esperienze passate ( memoria), le emozioni, i pensieri. Un esempio è quello della narrazione delle storie. La narrazione non è mai una cronaca oggettiva e fedele dei fatti ma presenta sempre differenze in relazione a chi le racconta. La storia della nostra vita è una ricostruzione continua. PSICOLOGIA dell’APPRENDIMENTO Modalità di apprendimento Il condizionamento classico : condizionare l’apprendimento facendo precedere uno stimolo condizionato ad uno incondizionato che naturalmente evoca una risposta nell’organismo. Esperimento del cane di Pavlov. L’apprendimento operante : le conseguenze che una qualsiasi azione provoca nell’ambiente retroagiscono sull’organismo che ha prodotto tale azione rendendo più o meno probabile la riemissione della stessa. Le conseguenze positive rendono più probabile la riemissione ( rinforzo positivo) quelle negative al contrario rendono meno probabile la ripetizione del precedente comportamento ( rinforzo negativo) fino a poterlo estinguere. L‘apprendimento imitativo ( modeling). L’imitazione è la principale modalità di apprendimento nel mondo animale e anche nella specie umana. Tale modello si applica prevalentemente negli apprendimenti che riguardano le regole e i rapporti sociali. E’ questo il motivo per cui il più importante metodo di insegnamento è l’esempio. I genitori e gli insegnanti infatti rappresentano per i bambini e per i giovani modelli di identificazione, che prima vanno imitati e interiorizzati e successivamente messi in discussione per favorire il distacco generazionale e l’autonomia. Un grande contributo conoscitivo è stato dato dalla scoperta dei « neuroni «specchio» PSICOLOGIA dell’APPRENDIMENTO La MOTIVAZIONE E’ strettamente legata ai nostri bisogni e desideri Esplorazione e curiosità. Secondo l’etologia quello esplorativo è un istinto della specie che si manifesta precocemente nella vita infantile. La curiosità e il desiderio di conoscenza sono invece grandemente influenzate dall’ educazione, dai climi relazionali entro i quali si è cresciuti, dall’ ambiente sociale e culturale. Grande importanza hanno anche i riferimenti valoriali ( “ fatti non foste per viver come bruti ma per seguire virtute e conoscenza, la verità vi farà liberi…). Particolare importanza riveste lo sviluppo armonico della personalità e la strutturazione dell’IO. Personalità fragili, immature in cui vi sono sentimenti di svalutazione e di scarsa autostima riducono la motivazione all’apprendimento o lo riducono a poche tematiche strettamente connesse alla sopravvivenza e alla difesa. Le tematiche e i contenuti dell’apprendimento sono strettamente correlate agli scopi e agli obbiettivi che ciascuno ritiene prioritari nella propria vita (le scelte). PSICOLOGIA dell’APPRENDIMENTO L’AFFETTIVITA’ I vissuti emotivi rendono il soggetto più ricettivo all’apprendimento. Il discepolo impara dal maestro perché sente di essere amato e considerato e perché ha stabilito con lui una relazione affettiva. Quest’ultima fa la differenza tra informazione ed educazione. Eventi che sono stati associati a forti emozioni sono più facilmente memorizzati. Le tecniche di insegnamento che coinvolgono la partecipazione emotiva e permettono la comunicazione dei propri stati d’animo sono più efficaci della semplice esposizione. Le emozioni giocano un ruolo fondamentale nelle decisioni immediate. La calma e la serenità favoriscono un migliore apprendimento ed una maggiore capacità di risoluzione dei problemi. Al contrario l’ansia e il nervosismo la peggiorano. PSICOLOGIA dell’APPRENDIMENTO La MEMORIA Si distinguono classicamente tre tipi di memoria: sensoriale a breve termine a lungo termine Caratteristiche fondamentali dei processi mnemonici sono la capienza ( quantità di dati immagazzinati ) e la permanenza ( tempo e stabilità dei dati) I dati immagazzinati possono essere ricordati o dimenticati. L’oblio è condizionato da diversi fattori : • -disfunzioni del cervello ( traumi, demenze, m.di Alzheimer, etc..) • -processi psicologici di rimozione (meccanismo inconscio di difesa) • -scarsa motivazione e scarso significato emotivo dell’apprendimento • -scarsa accuratezza durante l’immagazzinamento delle informazioni • -apprendimento massivo e non frazionato (studiare tutto all’ultimo giorno !!) • -scarso allenamento del cervello PSICOLOGIA dell’APPRENDIMENTO TIPI di MEMORIA Sensoriale : elevata capienza e bassa permanenza. Serve momentaneamente a fornire al soggetto un orientamento nello spazio, una panoramica completa e Immediata dell’ambiente. A breve termine : limitata capienza e limitata permanenza ( circa 30 sec.). Si può prolungare tramite reiterazione ovvero ripetendo più volte l’informazione. Le successive reiterazioni (ripetere ad alta voce, rileggere, riascoltare ) trasferiscono le informazioni alla memoria a lungo termine. E’ la prima memoria che scompare a causa dei danni cerebrali e dell’invecchiamento. A lungo termine: è un magazzino a elevatissima capienza ed elevata permanenza. Può essere attivata da esperienze presenti che hanno analogie logiche o affettive con quelle passate, da tecniche ipnotiche o semplicemente dalla volontà. Esistono diverse teorie su come e dove il nostro cervello registra ed organizza i dati. Contrariamente a quanto si crede questi processi non sono paragonabili a quelli dei computers se non in minima parte. Il PENSIERO PSICOLOGIA dell’APPRENDIMENTO L’apprendimento può avvenire sostanzialmente in due modi: -per fasi progressive ( concetti di gradualità e propedeuticità ) -per insight o illuminazione. A differenza di quanto accade nei computers (almeno attualmente), il cervello umano è capace di autopoiesi e creatività e può trovare soluzioni non prevedibili. Esistono sostanzialmente due modelli di pensiero: -convergente ( ovvero il ragionamento logico e razionale). Consiste in un procedimento sequenziale e deduttivo, nell’applicazione di regole apprese, nell’analisi metodica dei dati. -divergente ( ovvero creativo ed originale ). E’ sollecitato da situazione aperte, come quelle sociali che ammettono più soluzioni alternative. E’ caratterizzato da : fluidità, flessibilità e originalità. I Disturbi del pensiero causati da psicopatologie ovviamente ostacolano o impediscono l’apprendimento. Esempi sono i ds.psicotici ( schizofrenia, depressione maggiore,stati paranoidi ), nevrotici ( soprattutto le fobie e i ds.ossessivi ) e le oligofrenie (deficit del quoziente intellettivo ) Sintesi ( fattori che favoriscono od ostacolano l’apprendimento ) • Fattori che favoriscono • Fattori che ostacolano Curiosità ed esplorazione Pigrizia Noia e apatia Assenza di idealità e valori Personalità fragile Ansia e nervosismo Difficoltà di rapporto con se stessi ( necessità di fare per impedire il silenzio e la riflessione) Clima relazionale teso e difficile Carenze affettive Difficoltà di memoria (scarso allenamento) Pensiero disorganizzato Assenza di metodo Desiderio Ideali e valori Sviluppo armonico della personalità Calma e serenità interiore (buona relazione con se stessi) Clima affettivo e relazioni positive Buona memoria ( allenamento della memoria ) Pensiero organizzato Metodo ALCUNE NOTE GENERALI CONCLUSIVE Le situazioni critiche, le difficoltà, i conflitti fanno parte della nostra esistenza e non risparmiano nessuno. Ciò che fa la differenza ai fini dell’apprendimento e dell’evoluzione della personalità sono la consapevolezza e le modalità con cui si affrontano. Spesso la consapevolezza si accompagna a sofferenza e tristezza e queste condizioni se non sono eccessive (come nei disturbi psichiatrici) favoriscono molto l’apprendimento. Piacere e dovere CONSUMI FELICITA’ = DESIDERI 1. Giovani e vita agiata Spesso si sente dire che i giovani d’oggi sono abituati ad una vita facile e comoda Molti genitori si lamentano perché vedono i figli svogliati e poco motivati. Senza grandi progetti per il futuro e centrati solo sul presente. Giovani che passano il loro tempo utilizzando le nuove tecnologie, invischiati con internet, cellulari e social network. E’ solo un problema dei giovani? • I ragazzi d’oggi amano la vita comoda. Questo è un dato di fatto, poiché tutta la società attuale vive in un mondo alla ricerca continua dell’agio. • Nel nord del nostro pianeta il benessere è tale che gran parte della popolazione vive in assoluta agiatezza, sia essa adulta, teenager o anziana. È quindi esagerato affermare che soltanto i giovani vivono comodi • I giovani amano il divertimento, com’è normale che sia alla loro età, quando se ne ha la possibilità e la voglia è giusto che ciò avvenga. • In secondo luogo i giovani non sono nient’altro che i figli della nuova società che ha fatto del consumismo e della facilità la misura del valore • Effettivamente tutto ciò che la collettività fa è mirato all’accumulo di denaro e al raggiungimento del benessere. • Come possono i giovani non adottare il comportamento che la società impone? Non sono in grado di cambiare la mentalità che l’intero pianeta ha scelto da anni. 2. GIOVANI e STUDIO • Un secondo luogo comune da sfatare è quello secondo il quale i giovani non trovano più interesse neppure nello studio. • l’interesse degli alunni verso lo studio dipende in gran parte dai metodi d’insegnamento adottati dai docenti. Gli adolescenti se sono stimolati positivamente dai propri docenti, sono una risorsa importante • se sono coinvolti nella lezione, si sentono invogliati nell’apprendimento e il loro studio diviene ottimale secondo le proprie capacità. Inoltre, più i contenuti insegnati sono quelli in cui l’adolescente si riconosce o verso i quali prova interesse, più facilmente si applicherà nello studio. Compiti educativi della SCUOLA •Intelligenza sintetica •Testa ben fatta Organizzare la conoscenza "E’ meglio una testa ben fatta che una testa ben piena". ( Edgar Morin riprende una frase di Michel de Montaigne ) Vi è una significativa differenza tra "una testa ben piena “ nella quale il sapere è accumulato e non dispone di un principio di selezione e di organizzazione che gli dia senso e una "testa ben fatta", che comporta un’attitudine generale a porre e a trattare i problemi chiedendosi il perché delle cose. In una testa ben fatta esistono principi organizzatori che permettono di collegare i saperi e di dare loro senso, attraverso i processi di sintesi e costruzione di mappe concettuali. • La scuola si basa su strumenti d’apprendimento, come la scrittura e la lettura, che nella nuova era di Internet sono del tutto superati. • La scuola non può far altrimenti se non utilizzare per l’apprendimento testi antichi e libri, ma questi divengono sempre meno attraenti agli occhi degli adolescenti che si trovano in luogo monopolizzato dal computer e dalle nuove tecnologie. 3. GIOVANI e LAVORO • Un terzo aspetto sul quale è opportuno riflettere è che i giovani sono giudicati poco interessati al lavoro • Essi non iniziano a lavorare in giovane età come succedeva nei decenni passati, ma non perché non ne hanno voglia. Anzi, molti giovani cercano nel loro tempo libero al di fuori della scuola un lavoro • Non vogliono più svolgere attività umili e pesanti e per questo motivo spesso iniziano a lavorare ben dopo i venti anni, alla ricerca di un’occupazione gratificante, sia economicamente che socialmente. • Gran parte della gioventù non ha una grandissima disponibilità economica e per ottenerla lavora e cerca di guadagnarsela. • Essi aspirano ad una vita migliore, ragionando sul proprio domani. I ragazzi, al contrario di ciò che si pensa, vivono pensando al futuro e sono ben consapevoli che lo stanno costruendo nella loro giovinezza. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE • Da quanto è stato detto si può affermare che i giovani non sono soltanto gli amanti della comodità, del “dolce far niente” e del divertimento. Essi, amano tutto ciò, ma sono consapevoli che vi è anche la realtà dove non esiste solo questo. • I ragazzi s’impegnano in ciò che gli interessa e anche nello studio se questo è un mezzo per assicurarsi un futuro. Bisogna quindi cancellare dalle menti di ognuno la figura del ragazzo fannullone: noi giovani non siamo così!